Autore | Aa.vv. (new wave, experimental) | Euro 25,00 |
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Titolo | Femirama (180 gr.) |
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supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1986 | stampa | eu | etichetta munster | codice 3515187![]() |
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versione per stampa |
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Vinile da 180 grammi, copertina senza codice a barre, riproduzione dell'inserto originario. Ristampa del 2023 ad opera della Munster, la prima in assoluto e pressoché identica alla rara prima tiratura. Originariamente pubblicata nel 1986 dalla label spagnola Auxilio de Cientos, questa compilation è un manifesto del post punk e della sperimentazione al femminile europea e nordamericana dei primi anni '80: raccoglie undici tracce di artiste dall'approccio avventuroso ed incompromissorio alla musica elettronica e non, spaziando fra inedite sperimentazioni elettroacustiche e vocali, sconquassi industrial, collage sonoro, minimal synth ed astrattismo. Ascoltiamo artiste come Wendy Chambers, dal New Jersey, fra "non musica" e field recordings; la canadese Emily Faryna, artista di culto davvero poco conosciuta, al di fuori dei ristretti circoli degli appassionati di minimal synth e della cosiddetta ''cassette culture'', e la cui musica, elettronica, minimale e decisamente dark nelle atmosfere (e nella voce effettata dell'autrice stessa), potrebbe essere definita come un versione minimal synth/sperimentale dei Siouxsie And The Banshees; la spagnola Neo Zelanda, alias Ani Zinc, membro dei Disegno Corbusier e rinomata in particolare per i suoi esperimenti con la voce con effetti distorcenti e loops; Sue Ann Harkey, attiva sulle scene underground di Seattle e New York, la cui poliedrica musica è stata definita da alcuni come "folk futurista"; Tara Cross, basata a New York, una figura di culto della new wave d'oltreoceano, dedita negli anni '80 ad una musica autoprodotta, generalmente frutto di registrazioni casalinghe con sintetizzatori e drum machine, vicine al synth pop sperimentale; la francese Anne Gillis, meglio conosciuta come Manon Anne Gillis, tra le principali figure femminili appartenenti alle avanguardie sperimentali della seconda meta' degli anni ottanta, i cui lavori sono frutto dell'incontro fra sperimentazione, elettronica e rumorismo; la tedesca Dagi Bernhard, che nei primi anni '80 gestiva la label indipendente Heimvorteil, che pubblicava solo su cassetta, e che fu membro degli sperimentatori Big Three; Ericka Irganon, sperimentatrice che realizzò una cassetta split con John J. Cabanis nel 1981; ed infine le Audio Leter, gruppo newyorchese fondato dalla sopracitata Sue Ann Harkey con la violinista Sharon Gannon. Questa la scaletta: Wendy Chambers, "Star Spangled Banner"; Emily Faryna, "Compromise"; Neo Zelanda, "Amore Mio"; Emily Faryna, "Propaganda"; Anne Gillis, "Sin Titulo"; Dagi Bernhard, "Wiegenlied"; Wendy Chambers, "The Kitchen"; Sue Ann Harkey, "The Greenhouse Effect"; Tara Cross, "No More Drugs"; Ericka Irganon, "Creatures"; Audio Leter, "To Be Free Is Nothing". | |||||||
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