Autore | Young steve | Euro 20,00 |
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Titolo | Renegade picker |
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supporto | Lp | edizione | originale | stereo | |||
anno | 1976 | stampa | usa | etichetta rca victor | codice 336814![]() |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Very good |
versione per stampa |
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Copia ancora incellophanata, prima stampa USA, copertina con piccolo cut promozionale sul lato inferiore e con una leggera piegatura in alto a destra, inner sleeve con foto, testi e sagomatura sul lato di apertura, label RCA Victor marroncina, catalogo APL1-1759. Pubblicato nel 1976 dalla RCA Victor nel Regno Unito e negli USA, dove giunse al 48esimo posto nella classifica country, il quarto album solista, successivo a "Honky tonk man" (1975) e precedente "No place to fall" (1978). Ricordato dalla critica come uno dei migliori esempi di outlaw country del decennio, costellato di belle canzoni, la maggior parte scritte da Young, le altre covers di grandi autori country come Merle Haggard ("I can't be myself"), Willie Nelson ("It's not supposed to be that way"), Guy Clark ("Broken hearted people") e Rodney Crowell ("Home sweet home (revisited)"), il tutto inciso con una ottima band di specialisti che include Buddy Emmons (steel guitar), Johnny Gimble (mandolino, violino), Mac Gayden (chitarra) e Tracy Nelson (cori), "Renegade picker" esprime in modo potente ed evocativo il nuovo country degli anni '70, con un sound elettroacustico emozionalmente dolente quanto caloroso; la cover della classica "Tobacco road" offre una occasionale virata verso il blues elettrico. In scaletta troviamo anche il brano "Lonesome, on'ry and mean", già coverizzato qualche anno prima da Waylon Jennings, che dette il titolo della canzone anche al suo apprezzato album del 1973. Originario della Georgia, ma cresciuto in Alabama ed in Texas in una famiglia di contadini mezzadri itineranti, e poi stabilitosi in California nel 1964, Steve Young (1942-2016) è stato uno stimato cantautore e protagonista della musica del Sud degli Stati Uniti a partire dagli anni '60, fondendo nelle sue canzoni il ricco retaggio di blues, country, gospel, rock e musica celtica. Autore di una nutrita discografia nel corso di quasi cinquant'anni di carriera, le sue canzoni sono però famose più per le interpretazioni di successo che ne hanno date colleghi più conosciuti quali Townes Van Zandt, Lucinda Williams e Waylon Jennings; in particolare la sua canzone "Seven bridges road" (dal suo primo album solista del 1969), splendida ballata di moderno country folk, è divenuta un classico coverizzato da tanti artisti, fra cui gli Eagles e Dolly Parton. Dopo aver inciso per etichette major negli anni '60 e '70, nei decenni successivi lavorò esclusivamente con labels indipendenti, mantenendo una notevole integrità artistica; Young era molto ammirato anche per la sua attività concertistica. | |||||||
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