Autore | A house | Euro 28,00 |
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Titolo | I want too much |
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supporto | Lp | edizione | originale | stereo | |||
anno | 1990 | stampa | ger | etichetta blanco y negro | codice 334913![]() |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Excellent |
versione per stampa |
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L' originale rara stampa, pressata in Germania anche per il mercato inglese, copertina con barcode 09031-71316-10, inner sleeve con testi, label custom, doppio catalogo BYN22 / 9031-71316-1. Pubblicato nel 1990 dalla Blanco Y Negro nel Regno Unito e dalla Sire negli USA, il secondo album, successivo a "On our big fat merry-go-round" (1988) e precedente "I am the greatest" (1991). L'album si apre dolcemente con la deliziosa ballata elettroacustica "13 wonderful songs", bilanciata fra folk ed intelligente indie pop, ma l'ascoltatore viene presto spiazzato dall'incipit della title track, post punk elettrico, pulsante e carico di tensione: l' imprevedibilità della band rimane uno dei suoi punti di forza, anche perché le differenti soluzioni fra un brano e l'altro non vanno a discapito della qualità. "Pop intelligente" è un'etichetta che viene facile applicare a questo "I want too much", lavoro in cui è stata sottilineata da una parte della critica una significativa influenza degli Smiths e di Morrissey, per lo meno nel sound, oltre a qualche affinita' con i primi James, ma il cantante e paroliere Dave Couse possiede una propria distinta personalità nel cantato, qui ancor più ricco di spunti diversi rispetto all'esordio, e nella composizione dei testi, mentre il gruppo continua a sorprendere per la capacità di diversificare con successo il proprio sound fra un brano e l'altro. Gruppo dublinese attivo fra il 1985 ed il 1997, gli A House sono una delle bands più importanti espresse dal rock indipendente irlandese, amati da cultori e critici in patria, ma mai assurti alla fama mondiale degli U2 o mai così influenti come gli Undertones. Erano fronteggiati dal cantante e paroliere Dave Couse, autore di testi elaborati e ricchi di ironia, che trattano con intelligenza di temi sentimentali e culturali, il quale formava il nucleo della band insieme al chitarrista Fergal Bunbury ed al bassista Martin Healy. La loro musica era un brillante ed imprevedibile pop rock dai richiami folk rock, per quanto calati in un contesto modernamente post punk ed elettrificato. Debuttarono nel 1987 con il singolo autoprodotto "Kick me again, jesus", prima di firmare con la Blanco Y Negro, che nel 1988 dette alle stampe il loro primo album "On our bug fat merry-go-round", seguito nel 1990 da "I want too much", ottimi dischi che purtroppo non ottennero adeguato successo commerciale; il gruppo fu così lasciato dalla Blanco Y Negro e firmò con la Setanta, che pubblicò i successivi tre album in studio, partendo da "I am the greatest" (1991), che fruttò la prima hit per la band, il singolo "Take it easy on me" (1992), ma il successo si rivelò effimero, ed i due successivi lp "Wide eyed and ignorant" (1994) e "No more apologies" (1996), passarono quasi inosservati presso il pubblico. La band conserverà un alto status presso la critica musicale irlandese anche dopo il suo scioglimento. | |||||||
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