Autore | Blakey art and jazz messengers | Euro 40,00 |
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Titolo | At the cafe bohemia volume 2 |
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supporto | Lp | edizione | ristampa | mono | |||
anno | 1955 | stampa | jap | etichetta blue note | codice 334805 |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Excellent |
versione per stampa |
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Ristampa giapponese del 1983, in mono, con artwork pressoché identico a quello della rarissima prima stampa USA, copertina cartonata lucida fronte retro senza barcode e con prezzo impresso sul retro di 2.300 yen, inserto con note in lingua giapponese che terminano con la data 27/7/1983, label bianca e blu con scritte blu e logo Blue Note bianco in basso ed a sinistra, catalogo BLP1508. Originariamente pubblicato nel 1956 dalla Blue Note negli USA, questo è il secondo dei tre album che documentano i concerti dati al Cafe Bohemia di New York il 23 novembre del 1955 dai Jazz Messengers (i primi due volumi uscirono entrambi nel 1956, il terzo vide poi la luce solo in Giappone nel 1983). la formazione era composta da Art Blakey (batteria), Kenny Dorham (tromba), Hank Mobley (sax tenore), Horace Silver (pianoforte) e Doug Watkins (contrabbasso). Questo secondo volume, che contiene brani registrati durante tre dei quattro i set suonati dal gruppo in quella data, offre un eccellente set di classico hard bop suonato da uno dei gruppi che hanno definito quel genere in modo indelebile. Partendo da idee e basi solide e semplici, supportate dalla granitica ritmica condotta da Blakey, capace di cambiare i tempi con una fluidità ed una coordinazione sbalorditive, i solisti sviluppano fantastici assoli melodici di sax e tromba; una parte della critica sostiene che questo secondo volume sia addirittura superiore al primo, grazie ad una maggiore energia e coesione nelle performances, mettendo in particolare evidenza le due composizioni di Hank Mobley, la propulsiva e cristallina "Sportin' crowd" e "Avila & tequila", quest'ultima resa scoppiettante dagli accenti afro-cubani della ritmica dettata da Blakey, prima che la scaletta si concluda con una struggente ballata come "I waited for you". Questa la scaletta: "Sportin' crowd", "Like someone in love", "Yesterdays", "Avila and tequila", "I waited for you". Art Blakey, con i suoi Jazz Messengers, è stato uno degli alfieri della corrente hard bop; la sua carriera, cominciata negli anni '40 con Fletcher Henderson e poi nella seminale orchestra di Billy Eckstine, prosegue negli anni '50 con la fondazione dei Jazz Messengers, una vera fucina di talenti in cui suoneranno, nel corso degli anni, decine e decine di musicisti fra cui Horace Silver, Keith Jarrett, Wayne Shorter, Donald Byrd e Freddie Hubbard. Restio alle tendenze avanguardiste del free jazz, Blakey proseguirà sul suo percorso di matrice hard bop fino alla morte, sopravvenuta nel 1990, influenzando fortemente le nuove leve del jazz. | |||||||
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