Autore Yo   Euro
10,00
Titolo Once in a blue moon  
supporto Lp edizione originale          stereo  
anno 1986 stampa gre etichetta   virgin / restless   codice 333086

aiuto
condizioni   [vinile]  Excellent  [copertina]  Good  

versione per stampa
prima stampa europea di pressaggio greco su Virgin / Restless, copertina (con alcuni segni di usura) senza barcode, label verde con riga obliqua rossa su di una facciata ed a colori invertiti sull'altra, logo Virgin bianco in basso a destra e logo Restless Records nero in basso a sinistra, catalogo VG50190. Pubblicato nel 1986 dalla Restless negli USA e dalla Enigma in Europa, il terzo ed ultimo album, successivo a "Charm world" (1985). Inciso con una formazione allargata dall'ingresso di Tom Blaylock (chitarra, mandolino, banjo) e Paul Bayman (sax, clarinetto), oltreché con la presenza alcuni ospiti che in qualche brano aggiungono lap steel guitar, violino e tromba, "Once in a blue moon" è il lavoro più maturo e forse più compiuto del gruppo, che rinuncia in parte all'aggressività garagistica e punk dei primi lavori, per arricchire il suo sound con spunti moderno folk rock (in alcuni brani si avvertono affinità con i Camper Van Beethoven), intrecciato con lo indie pop e con il guitar pop dalle affinità R.E.M. già presente nei loro dischi. Il tutto guidato dal particolare timbro della voce di Bruce Rayburn. Gli Yo erano una formazione indie rock califoniana di El Sobrante, nella Bay Area di San Francisco, il cui nucleo era composto da Bruce Rayburn (voce, chitarra, già con i Xmas Eve, autori di un ep nel 1982), Greg Baker (batteria, già con la punk band The Tools, autori di alcuni 7" fra il 1979 ed il 1981, e con i B Team, autori di un mini lp e di 7" nel 1982/83) e Sally Engelfried (basso). Pubblicarono tre album ed un ep nel corso degli anni '80, riscuotendo meno successo di quanto avrebbero meritato. Il primo "Good tidings" (1984) è il loro più punkeggiante ed eccentrico, lavoro in cui il pop chitarristico alla R.E.M. convive con aggressività garagistica e punk, ed in molti brani con derive blueseggianti e sbilenche accostate dalla critica ad un incrocio fra Captain Beefheart e Flesheaters. Il secondo "Charm world" (1985) è più omogeneo ed un po' più melodico, con il gruppo che si concentra su di un sound dalle radici garage e punk ma con una tendenza indie pop e talora folkeggiante, un ibrido che la critica ha localizzato fra R.E.M. e Replacements. Il terzo ed ultimo "Once in a blue moon" (1986), inciso con una formazione allargata a cinque elementi che ampliano il parco strumenti, è il più maturo e melodico dei tre lp, in mirabile equilibrio fra le radici punk ed un approccio più raffinato, comprendente anche elementi neo folk nell'impasto sonoro, ancora una volta vicino ai R.E.M. ma accostato dalla critica anche ai Camper Van Beethoven. Il gruppo si sciolse prima dell'uscita di un ultimo ep con quattro brani, "Small piece of gold" (1989), edito con la fanzine greca Rolling Under.    
   
     
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