Autore | Aa.vv. (rock 60-70) | Euro 28,00 |
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Titolo | There is some fun going forward |
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supporto | Lp | edizione | originale | stereo | |||
anno | 1972 | stampa | uk | etichetta dandelion | codice 329450![]() |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Very good |
versione per stampa |
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prima stampa inglese, copertina (con lievi segni di invecchiamento) testurizzata fronte retro con printer ''E.J. Day Group'' sul retro, label bianca/crema con scritte marroni, logo Dandelion con foglie e fiori colorati in alto a sinistra, con ''marketed by polydor'' in basso, catalogo 2485-021. Pubblicata nel 1972 dalla Dandelion nel Regno Unito, ''There is some fun going forward'' e' la bella raccolta manifesto della cult label fondata dal mitico DJ John Peel ed attiva brevemente a cavallo fra gli anni '60 e '70. Il disco compila dieci brani tratti dai rari album pubblicati dalla Dandelion, firmati quasi tutti da artisti destinati a diventare figure di culto ed oggetto di collezionismo, ma anche due episodi allora inediti (uno di John Trevor, ovvero BEAU e l' altro degli sconosciuti Country Sun) ed uno pubblicato solo su singolo dalla Polydor (del COXHILL-BEDFORD DUO, ovvero LOL COXILL e DAVID BEDFORD): troviamo nomi come i Medicine Head, menestrelli polistrumentisti del folk progressive inglese, inizialmente piu' influenzati dal blues, poi evolutisi in senso piu' complesso e barocco; i Tractor, duo inglese ex The Way We Live, autori di una fusione tra psichedelia, hard rock, progressive e folk psichedelico, considerata come una delle pietre di paragone dell'underground britannico a cavallo dei due decenni '60 e '70; gli Stack Waddy, abrasivo gruppo di rock blues originario di Manchester, dal sound sporco, graffiante e molto underground; l'originalissimo cantautore Kevin Coyne, caratterizzato da un approccio anticommerciale e dallo stile bizzarro, che lo ha fatto accostare spesso a Captain Beefheart, e che canta spesso storie che il grande pubblico non ama sentire, incentrate sulle persone messe ai margini della societa' come i malati di mente ed i disadattati, suonando un blues stralunato e dificilmente etichettabile, ricco di soluzioni spiazzanti; Bridget St. John, cantautrice inglese di culto fra la fine degli anni '60 ed i primi anni '70. Questa la scaletta: Medicine Head, ''Only to do what is true'' (da ''Dark side of the moon'', 1972); Clifford T. Ward, ''Anticipation'' (da ''Singer – songwriter'', 1972); Coxhill-Bedford Duo, ''Pretty little girl'' (singolo inedito su album, 1971); Mike Hart, ''Nell's song'' (da ''Basher, Chalky, Pongo And Me'', 1972); Tractor, ''All ends up'' (da ''Tractor'', 1972); Bridget St. John, ''Fly high'' (da ''Thank you for...'', 1972); John Trevor (il musicista noto per i due notevoli albums realizzati a nome Beau), ''Sky dance'' (bella traccia altrimenti inedita, unica pubblicata a suo nome); Stack Waddy, ''Mama keep your big mouth shut'' (dalla versione tedesca dell'album ''Bugger off!'', 1972); Country Sun, ''The colour is blue'' (inedito ed unica testimonianza in assoluto per questo gruppo); Kevin Coyne, ''Sand all yellow'' (da ''Case history'', 1972). | |||||||
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