Autore Buzzcocks   Euro
23,00
Titolo oh shit! the another music in a different kitchen demos 1977  
supporto Lp edizione nuovo          stereo  
anno 1977 stampa eu etichetta   zero thoughts   codice 3036544

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copertina senza barcode, corredata di inserto con testi e foto, etichetta bianca con scritte viola, catalogo ZTR-06. Realizzazione private press del dicembre 2024, questo imperdibile album contiene quattrodici brani, straordinarie registrazioni effettuate in studio dalla seminale punk band inglese di Manchester tra l' agosto ed il dicembre del 1977, demos per il primo storico album "Another Music in A Different Kitchen"; (che uscira' nel marzo 1978). Nove di questi brani ("Fast Cars", "You Tear Me Up", "Sixteen", "No Reply", "Get On Our Own", "I Dont Mind", "Fiction Romance"; "Autonomy" e "I Need") saranno inclusi, in versioni ovviamente diverse, nell' album in questione, vale la pensa soffermarsi sui rimanenti brani: "Boredom" era uno dei brani del primo epocale 7"ep della band autoprodotto nel gennaio del 1977 (il brano fu per diverso tempo anche nel repertorio dei Magazine, il gruppo che Howard Devoto, autore del brano, aveva formato uscendo dai Buzzcocks proprio poco dopo la registrazione dell' ep), ed e' veramente fantastico ascoltarne l' ennesima versione, qui appunto senza Devoto; "Orgasm Addict" e "Whatever Happened To...?" sono i due brani del primo singolo, uscito nel novembre del 1977, "What Do I Get" e "Oh Shit!" sono i due brani del secondo singolo, uscito nel febbraio del 1978. Ancora piu' grezzi e spigolosi rispetto ai comunque eccezionali primi dischi singoli ed al primo album, questi Buzzcocks sono l' imprescindibile anello di congiunzione tra quelli del primo ep ed i venturi. Il piu' riuscito incontro tra punk e pop che abbia mai visto la luce, un gruppo straordinario ed irresistibile, oltre che di grande valore storico, giacche' enorme e' stata la sua influenza, tanto sulla musica inglese dell' epoca quanto sulla posteriore "Green Day generation". Dopo il leggendario "Spiral Scratch", ep autoprodotto il cui successo ebbe un peso incalcolabile sugli sviluppi della scena indipendente inglese non solo punk degli anni a venire, gia' i singoli "Orgasm Addict" e "What Do I Get" avevano chiaramente dimostrato che Pete Shelley e Steve Diggle erano in grado di sopperire ampiamente alla fuoriuscita dalla band di Howard Devoto (che formo' i Magazine), autori di grezzo e sferragliante punk rock illuminato da una folgorante vena compositiva, articolatissima ma anche inequivocabilmente "pop".    
   
     
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