Autore Chameleons   Euro
45,00
Titolo John Peel sessions (2x12")  
supporto 12"x2 edizione ristampa          stereo  
anno 1981 stampa uk etichetta   blue apple music   codice 264094

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condizioni   [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent  

versione per stampa
ristampa rimasterizzata uscita nel dicembre del 2014, ormai fuori catalogo, con gli stessi brani della rara edizione originaria contenuti in due 12" in vinile 180 grammi a 45 giri, per una migliore resa sonora, copertina per l' occasione apribile, che riprende sul fronte l' immagine della prima edizione ma con una "cornice" rossa, catalogo BAMLP14. Il ricercatissimo album, uscito originariamente in poche copie per la Strange Fruit nel dicembre 1990; racchiude inedite e splendide versioni di 12 brani registrate in 3 differenti sessions realizzate negli studi della BBC tra il Giugno del 1981 ed il Maggio del 1984 per la trasmissione radiofonica curata dal compianto John Peel; classici affascinanti, imperdibili e memorabili realizzazioni della band originaria di Manchester, suprema perla oscura anglosassone dedita ad una new wave sognante sospesta tra post-punk e psichedelia, veramente inarrivabili. THE FAN & THE BELLOWS - HERE TODAY - LOOKING INWARDLY - THINGS I WISH I'D SAID - DON'T FALL - NOSTALGIA - SECOND SKIN - PERFUMED GARDEN - DUST TO DUST - RETURN OF THE ROUGHNECKST - ONE FLESH - INTRIGUE IN TANGIERST - P.S. GOODBYE: molti brani inediti su album o qui in versioni precedenti a quelle degli albums. Imperdibile. I Chameleons sono uno dei gruppi piu' originali prodotti dalla perfida albione nella prima meta' degli '80, sebbene purtroppo scandalosamente ignorati dalla critica musicale di quel paese, e destinati anche per questo, nonostante l'incrollabile culto di cui sono stati fatti oggetto, ad un riconoscimento postumo importante ma mai pari agli effettivi meriti. La musica di questo gruppo, sospesa tra post punk e psichedelia, delicata e maestosa insieme, sognante ed oscura, con testi immaginifici e poetici, ha pochi eguali nell'ambito del post punk inglese. Reg Smithies, Dave Fielding, e Mark Burgess si conoscono dall'infanzia, vengono tutti da Middleton, sobborgo a nord di Manchester. Formano i Chameleons, cominciano a farsi conoscere in ambito locale, ma colpiscono presto l'attenzione del grande John Peel, leggendario DJ di Radio 1, che contribuisce alla diffusione del loro primo singolo, inciso per la Epic. Nel frattempo i Chameleons sono diventati quattro, con l'inserimento del batterista John Lever. Sono anni di grande fermento per la scena musicale britannica, i gruppi candidati a diventare "the next big thing" sono molti, e anche i quattro di Middleton possono giocare lo loro carte. Nel 1983 esce il primo album, "Script of the Bridge", un gioiello che e' salutato con favore da buona parte della critica specializzata. "They could be the next underground Cult, or the next U2", scrive Carole Linfield a chiusura della recensione pubblicata su Sounds. Il suono vigoroso dei Chameleons, con i crescendo delle chitarre e le pulsazioni decise del basso e della batteria, trova l'espressione compiuta nella voce profonda di Burgess, autore di tutti i testi. Si trovano molti rimandi ai suoni Sixties, e' forte l'influenza dark dei contemporanei Cure e Echo & the Bunnymen, e a tratti si riconosce la stessa intensita' degli irlandesi U2. Il disco e' un autentico gioiello, insieme elegante ed energico, melodico e intenso, qualche pezzo ha la potenzialita' per diventare un grande successo, ma per il grande pubblico i Chameleons restano poco conosciuti. Nel 1985 esce un secondo album, "What Does Anything Mean? Basically", che rimane all'altezza del precedente, e ugualmente porta consensi di critica e un successo solo parziale nel riscontro con un pubblico piu' vasto. Pero' la fama dei Chameleons si e' estesa a molti paesi europei, e l'interesse delle grandi case discografiche apre nuove prospettive per il loro futuro commerciale. Nel 1986 firmano per la potente Geffen, e poco dopo esce il terzo album, "Strange Times", destinato a una forte promozione sul mercato statunitense. Sono sulla rampa di lancio per il grande successo, sono in molti a credere che arriveranno al grande pubblico come sta accadendo ai Cure. E invece la fine del gruppo giunge improvvisa, a troncare anche i sogni dei discografici, all'indomani della morte del manager Tony Fletcher. Come se fosse venuto meno il collante, la ragione per essere un gruppo, i quattro Chameleons si separano bruscamente all'inizio del 1987. La storia finisce li', o almeno sembra. Per quasi tredici anni la storia comune dei quattro sembra davvero chiusa. Mark Burgess continua nel suo percorso dando vita in successione a The Sun and the Moon, Mark Burgess & the Sons of God, Invincible, Mark Burgess & Yves Altana. Pubblica dischi di costante insuccesso commerciale, continua l'attivita' dal vivo, e soprattutto scopre che l'affetto per i Chameleons non si e' spento, ma se possibile si e' rafforzato con gli anni. Le vendite dei tre album continuano a dare qualche frutto, i vecchi e i nuovi fans non smettono di chiedere a Burgess di suonare i classici del gruppo, e ancora piu' singolare e' il fatto che stelle come Liam Gallagher degli Oasis dichiarino pubblicamente il loro debito verso il gruppo di Middleton.    
   
     
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