Autore | Moby grape | Euro 10,00 |
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Titolo | lost trailn n.8: changes (live) / round her |
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supporto | 7" | edizione | originale | stereo | |||
anno | 1967 | stampa | ita | etichetta lost trails | codice 263486![]() |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Excellent |
versione per stampa |
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Singolo in formato 7", l' originale rara stampa, allegata originariamente nel 1988 al numero 8 della bellissima fanzine italiana Lost Trails curata da Claudio Sorge, nella originaria copertina neutra bianca, etichetta celeste con scritte nere, foro al centro largo. Contiene due belle versione live registrate (notevole la qualita' di registrazione) in data e luogo imprecisati (si tratta comunque certamente del periodo che va dal 1967 al 1968) di "Changes", uno dei brani del primo storico album "Moby Grape" (uscito su Columbia nel giugno 1967), e "Rounder" (bellissimo brano assai meno noto, registrato anche in studio nelle sessions dello stesso primo album ma rimastone fuori, qui erroneamente intitolato "Round Her"). "Moby Grape" e' stato dei debutti piu' epici della storia del rock nonche' uno degli albums simbolo della scena californiana degli anni '60; si dice che la Columbia abbia vinto la concorrenza di altre 14 etichette per aggiudicarsi il gruppo, dopo che durante una serie di concerti tenuti al Fillmore alla fine del 1966 mando' il pubblico letteralmente in visibilio. La formazione di questo primo album vede Peter Lewis, Don Stevenson, Jerry Miller, Bob Mosley e soprattutto Skip Spence che aveva fatto parte di una formazione embrionale dei Quicksiler e dei Jefferson Airplane di "Takes Off"; la musica dei Moby Grape e' una smaccata psichedelia dai toni weastcoastiani tra Byrds, Grateful Dead e Jefferson Airplane, basata su tre chitarre elettriche, con brani evocativi e sognanti. Dopo il successivo lavoro la band cambiera' formazione producendo un altro album per poi sciogliersi in una tempestosa notte di luna piena; si riformeranno in varie altre occasioni nel decennio successivo. Il loro primo album e' per molti critici uno dei migliori se non IL MIGLIORE album a venire fuori dalla scena psichedelica di San Francisco; mentre quasi tutti i gruppi erano alle prese con lunghissime jams, filosofie orientali e tentativi di ricreare in musica l'effetto degli acidi, i Moby Grape costruivano il loro suono sulle chitarre di Jerry Miller, Peter Lewis e Skip Spence, e le voci di tutti e cinque i membri, compresi Don Stevenson e Bob Mosely; la loro musica fondeva mirabilmente il rock & roll, il pop, blues, country, con accenti folk ed uno spirito completamente psichedelico. Anche se la storia ufficiale ricorda i Grateful Dead ed i Jefferson Airplane come i massimi esponenti del suono californiano degli anni '60, i Moby Grape ed i Quicksilver Messanger Service non gli sono da meno, anzi. | |||||||
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