Autore | Russell george | Euro 16,00 |
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Titolo | outer view (uk sleeve, + 1 track) |
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supporto | lp | edizione | ristampa | stereo | |||
anno | 1962 | stampa | eu | etichetta soundsgood | codice 261320![]() |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Very good |
versione per stampa |
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Copia ancora incellophanata, ma con piegatura visibile sul retro in alto a sinistra, ristampa del 2024, in vinile 180 grammi e rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), copertina pressoche' identica alla prima rara stampa inglese su Fontana, uscita nel 1965, dopo la versione americana su Riverside del 1962, dell' album accreditato al George Russell Sextet. Inciso a New York il 27 agosto del 1962 con formazione composta da Don Ellis (tromba), Garnett Brown (trombone), Paul Plummer (sax tenore), George Russell (pianoforte), Steve Swallow (contrabbasso), Pete La Roca (batteria) e Sheila Jordan (voce, solo su un brano). Considerato uno dei migliori dischi di George Russell, ultimo di quelli registrati per la Riverside prima del trasferimento in Europa dell' artista e teorico, autore di vari testi di importanza ed influenza capitale nell' evoluzione della musica jazz ("The lydian chromatic concept of tonal organization", nel '53, rivoluziono' la tecnica di improvvisazione nel jazz), questo lp vede il pianista alle prese con un sunto perfetto di tutte quelle influenze che ne avevano fin li' caratterizzato il percorso artistico, particolarmente quella del bop, come sempre con la usuale maestria nel costruire attorno ai brani dei personalissimi e complessi arrangiamenti. Questa la scaletta dei brani: "Au privave", "Zig-zag", "The outher view", "You are my sunshine", "D.C. Divertimento". Il pianista e compositore di Cincinnati George Russell ha un posto di rilievo nella storia del jazz in particolar modo per la sua opera di teorico: il suo libro "The Lydian Chromatic Concept of Tonal Organization" del 1953, che proponeva l'improvvisazione basata sulle scale invece che sugli accordi, getto' le basi teoriche del cosiddetto jazz modale ed influenzo' Miles Davis nella realizzazione del proprio capolavoro modale "Kind of blue" (1959). Lo stesso Russell si era cimentato con la sua teoria nell'album "Jazz workshop" (1957) che vedeva la partecipazione del pianista Bill Evans, il quale suonera' non a caso anche in "Kind of blue". | |||||||
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