Autore Pink floyd   Euro
470,00
Titolo the piper at the gates of dawn (no file under pop)  
supporto Lp edizione originale          mono  
anno 1967 stampa uk etichetta   Columbia   codice 255691

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condizioni   [vinile]  Good  [copertina]  Very good  

versione per stampa
la prima davvero ormai assurdamente rara stampa inglese in mono, copia con diversi segni di invecchiamento sul vinile e moderati sulla copertina, copertina (pressata da Ernest J.Day & Co.") laminata sul fronte e flipback sul retro, nella primissima versione, in catalogo per pochi mesi, SENZA la scritta '' File Under Pop'' in alto sul retro copertina, etichetta nera con logo azzurro e scritte argento, con tax code "K T" in rilievo sul lato A presso il foro centrale), con ''The Gramophone Co'' lungo il bordo e ''Sold in the uk subject to resale price conditions see price lists'', nella versione con caratteri in "times new roman" e gli autori del brano "Interstellar Overdive" sul lato B indicati di seguito al titolo e non sotto (versione generalmente ritenuta la primissima del disco), catalogo SX 6157, indicazione facciata con ''1'' e ''2'' SENZA ''Side'', matrici sul trail off dei rispettivi lati "XAX 3419-2 A 1" e "XAX 3420-1 M 1". Pubblicato in Inghilterra nell' Agosto del 1967 prima di ''A Saurceful Of Secrets'', giunto al numero 6 delle classifiche inglesi e non entrato in quelle statunitensi, il primo album. Si tratta naturalmente di uno dei dischi piu' importanti di tutti i tempi, nonche' del capolavoro della psychedelia inglese, composto quasi interamemente da Syd Barrett, lascera' una traccia indelebile su tutta la musica a venire, non solo quella del decennio in cui fu prodotto, contiene una sequela incredibile di brani senza tempo, "Astronomy Domine", "Lucifer Sam", "Matilda Mother", "Flaming", "Pow R. Toc H.", "Take Up Thy Stethoscope And Walk", "Interstellar Overdrive", "The Gnome", "Chapter 24", "The Scarecow", "Bike". Il disco, il cui titolo venne preso da un personaggio del libro per bambini favorito di Syd Barrett, ''The Wind in the Willows'' ("Il vento nei salici" di Kenneth Grahame, tradotto anche da Beppe Fenoglio), puo' essere visto da varie angolazioni, e' ad un tempo un trattato sull'utilizzo dell' LSD nella Londra dell'estate dell'amore ed uno dei piu' riusciti lavori della musica rock, la musica si bilancia tra surreali trame e strofe pop psichedeliche ed abissi di rumore cosmico in cui la sperimentazione ed il rumorismo di scuola AMM prendono il sopravvento, i temi dello spazio, del viaggio cosmico, utilizzati come metafora dell' esperienza lysergica si sprecano, dal misterioso "Astronomy Domine", all'esplorazione dei mondi ignoti di "Interstellar Overdrive", l'organo dissonante e materico di Rick Wright, la ritmica compatta ed ossessiva di Waters e Mason trasportano l'ascoltatore del 1967 in spazi mai prima nemmeno intuiti, The Piper at the Gates of Dawn riesce miracolosamente a catturare fondere e reinventare le due facciate della musica del periodo, quella psychedelica e sperimentale che apre ed espande le porte della percezione e quella piu' vicina al ''Brit Pop'', con melodie accattivanti, suoni delicati, ed un distinto sapore caotico e allucinato, che lascia trasparire i vari e complessi livelli di lettura dell' opera. Certamente uno dei 10 albums di tutti i tempi ed una immagine speculare dello stato dell'arte dell'epoca nella quale fu registrato e composto.    
   
     
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