Autore | Blakey art and jazz messengers | Euro 10,00 |
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Titolo | art blakey |
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supporto | Lp | edizione | originale | stereo | |||
anno | 1989 | stampa | ita | etichetta musica jazz | codice 254350 |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Very good |
versione per stampa |
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stampa originale italiana, disco fuori commercio allegato al n.10/89 della rivista Musica Jazz pubblicata dalla Rusconi Editore, copertina (con lievi segni di invecchiamento) senza barcode, etichetta bianca con cerchio marrone e la scritta grande "Jazz" rossa in alto a sinistra, di questa raccolta appositamente compilata per i lettori della rivista che presenta due diverse versioni dei Jazz Messengers divise da dieci anni. Sul primo lato, la band composta da Freddie Hubbard alla tromba, Curtis Fuller al trombone, Wayne Shorter al sax tenore, Reggie Workman al contrabbasso ed il "piccolo" grande Blakey alla batteria, esegue "Ugetsu" ("Birdland", New York, 16 giugno 1963), "Sweet 'n' sour" (New York 23 o 24 ottobre '62), "Kyoto" (New York, 20 febbraio '64). Sul lato B il disco presenta tre brani tratti da altrettanti album Prestige: "Buhaina", "Child's dance", "Anthenagin". I brani, suonati da tre diverse formazioni dei Jazz Messengers, sono: "Moanin' ", "Child's dance" e "Fantasy in D". Nati alla fine del '54 dal legame tra il sodalizio musicale del pianista Horace Silver e del batterista Art Blakey e l'attivita' di un allora popolarissimo quintetto, i Jazz Messengers. Dopo una fase iniziale sotto la direzione di Silver e con solisti eccellenti quali Kenny Dorham alla tromba - sostituito poi da Donald Byrd - e Hank Mobley al sassofono tenore, ragioni diverse portano Silver e Blakey a separarsi dopo soli due anni di attivita' del gruppo e Blakey caratterizzera' i suoi Messengers come una sorta di contenitore di proposte diverse, come quella qui presente, in funzione di compositori-arrangiatori, oltre che di solisti. Nella movimentata vicenda di questi Messengers si distinguono, a partire dal '57, tre periodi significativi: una breve fase dominata dall'interesse solistico e dalla figura di Johnny Griffin, sassofonista tenore tra i migliori dell'hard-bop, il fortunato periodo funky di Benny Golson e Bobby Timmons con Lee Morgan alla tromba, e un periodo, alle soglie dei '60, in cui il gruppo appare rinnovato nello stile e nella struttura, con l'aggiunta di Curtis Fuller al trombone, la sostituzione di Morgan con Freddie Hubbard, trombettista vicino agli ambienti del nascente free, e soprattutto quella di Golson con Wayne Shorter, tenorista di scuola coltraniana in seguito con Herbie Hancock e Miles Davis. Soltanto dalla meta' degli anni '60, infine, la capacita' creativa di Blakey e del suo gruppo iniziera' ad affievolirsi, nonostante i continui ricambi di formazione. | |||||||
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