Autore | Bragg billy | Euro 28,00 |
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Titolo | Don't try this at home |
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supporto | 12"x2 | edizione | originale | stereo | |||
anno | 1991 | stampa | ger | etichetta go! discs | codice 253766 |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Very good |
versione per stampa |
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Prima rara stampa europea, pressata in Germania, del doppio album (due vinili che girano a 45 giri, per un totale di 16 brani), copertina (in perfette condizioni se non per un piccolo strappetto di circa 1 cm. lungo il bordo destrao, sul fronte) lucida fronte retro con barcode, inner sleeve in carta liscia con testi e disegni in bianco e nero, label custom di colore diverso su ciascuna delle quattro facciate (rispettivamente blu, rosa, viola ed arancio) disegni in bianco sullo sfondo e scritte nere, catalogo 828 283/4 sulla label e 828 279 sulla copertina e sulla costola. Pubblicato nel settembre del 1991 dalla Go! Discs in Gran Bretagna, dove giunse all'ottavo posto in classifica, e dalla Elektra negli USA, dove non enro' in classifica, ''Don't try this at home'' e' il quarto album di Billy Bragg, uscito dopo ''Worker's playtime'' (1988) e prima di ''William Bloke'' (1996), ed e' considerato da molti il suo capolavoro insieme al secondo "Talking With A Taxman About Poetry". Il cantautore inglese si avvale qui di una schiera di ospiti e collaboratori per rimpolpare il proprio sound in chiave rock, fra i quali compaiono Michael Stipe e Peter Buck dei R.E.M., Kirsty MacColl e Johnny Marr ex Smiths (che aiuta nella produzione di un paio di brani). La musica resta comunque incentrata sulla voce e sui testi di Bragg, complessivamente meno taglienti rispetto ai lavori precedenti e piu' contemplativi, incentrati su temi riguardanti le relazioni sentimentali ma inevitabilmente anche politici e storici (''Everywhere'', ad esempio, contiene riferimenti alla condizione di segregazione subita negli USA dai cittadini americani di origini giapponesi durante la seconda guerra mondiale). Cantautore inglese ispirato dal punk come dal folk di protesta di autori quali Woody Guthrie, Billy Bragg muove i primi passi nel gruppo punk Riff Raff alla fine degli anni '70, per poi intraprendere un'attivita' solista nel decennio successivo, quando diventa popolare in Gran Bretagna con le sue canzoni che trattano con spirito critico ed ironia, ma anche umanita', temi politici, sociali e sentimentali. Politicamente molto attivo ed avverso al conservatorismo della Tatcher, Bragg ha spesso coniugato la sua attivita' musicale con quella politica. Fra i suoi album, citiamo il primo ''Brewing up with Billy Bragg'' (1984), ''Talking with the taxman about poetry'' (1986) e ''Don't try this at home'' (1991); successivamente si avvale del contributo di una backing band, rendendo la sua musica leggermente piu' elettrica, come gli Wilco alla fine degli anni '90 e successivamente i suoi Blokes. | |||||||
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