Autore | Grateful dead | Euro 30,00 |
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Titolo | live at the shrine auditorium vol.2 |
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supporto | lp | edizione | originale | stereo | |||
anno | 1967 | stampa | ita | etichetta koine | codice 230184 |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Excellent |
versione per stampa |
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l' originale ormai rara stampa, pressata dalla italiana Koine' nel 1989, copertina senza barcode, etichetta viola con scritte verdi, catalogo V 881103. Uscito nel 1989, prosegue l' esplorazione del primo volume, doppio album che la Koine' aveva pubblicato poco prima, dei concerti effettuati dalla storica band californiana di San Francisco l' 8, il 9 ed il 10 novembre del 1967, tra il primo album" Grateful Dead" ed il secondo "Anthem of the Sun". Ben registrato, rappresenta una preziosa testimonianza di una fase cruciale della storia artistica della band. Questi i brani contenuti (due dei quali superano i 10 minuti di durata): A1 Turn On Your Lovelight A2 Death Don't Have No Mercy B1 It Hurts Me Too B2 Morning Dew B3 Caution. Sebbene tre di loro suonassero insieme dal '63, e' due anni dopo che si completo', naturalmente a San Francisco, la formazione storica dei Dead, suonando, all' epoca con il nome di Warlocks, un rock blues piuttosto convenzionale. L' incontro con gli acidi lisergici e con Ken Kesey muto' pero' immediatamente l' indirizzo musicale e presto anche il nome del gruppo. Ospiti fissi dei suoi "acid test" (un disco a nome di Kasey fu pubblicato a testimonianza di quegli "happenings"), i Grateful Dead iniziarono a dedicarsi a brani lunghi, largamente improvvisati e psichedelici, aumentando non poco il volume degli amplificatori. Il primo album risultante dal contratto con la Warner Bros, successivo all' ingresso di un secondo batterista, Mickey Hart, sembra pero' il frutto degli anni trascorsi a suonare country-rock e blues, aprendosi poco alle sperimentazioni lisergiche che caratterizzarono invece i dischi successivi fino a "Live Dead", uno degli albums live piu' belli ed importanti della storia del rock, dopo del quale i Dead tornarono a forme musicali piu' tradizionali, riprendendo anche l' uso di strumenti acustici. Nel contempo, pero', dal vivo la band accentuo' la tendenza alla improvvisazione ed alla dilatazione dei brani, costruendosi una fama smisurata con concerti, sempre esauriti, dalla regolare durata di 5 o 6 ore. Con qualche cambiamento d' organico (da ricordare almeno la morte dell' originario tastierista, Ron "Pigpen" Mckernan, nel '73 per abusi alcoolici) e l' abbandono della Warner Bros per un periodo di indipendenza prima di approdare alla Arista, la storia dei Dead continuo' con successo per molti anni ancora. Furono tutti impegnati anche su altri fronti, pubblicando, spesso per la autogestita Round, molti dischi solisti e non, per i quali rimandiamo alla consultazione dei singoli autori: Jerry Garcia, Bob Weir, Mickey Hart, Phil Lesh, Robert Hunter, Keith & Donna Godchaux, i Touchstone di Costantin... | |||||||
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