Autore | R.e.m. | Euro 29,00 |
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Titolo | Monster (25th anniversary expanded edition) |
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supporto | lp2 | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1994 | stampa | eu | etichetta craft recordings | codice 2135062![]() |
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versione per stampa |
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ristampa del 2019, realizzata in occasione del 25esimo anniversario dall' uscita originaria, rimasterizzata dai masters analogici originali, edizione "Expanded", ampliata a doppio album (in vinile 180 grammi) con l' inclusione di un bonus lp con una versione dell' album interamente remixata, copertina per l' occasione apribile, e carattrizzata da colori e retro diversi rispetto a quella originale, adesivo di presentazione sul cellophane, inner sleeves. Il nono album, uscito esattamente a due anni di distanza dal precedente "Automatic For the People", nell' ottobre del 1994, e' un disco che vede la band ritrovare la grinta e le motivazioni dei giorni migliori, e tirar fuori un disco scarno ed essenziale, il piu' "rumoroso" della loro produzione fino a quel momento, compatto ed omogeneo. Ne vennero tratti tre singoli ("What's the Frequency Kenneth", "Bang and Blame" e "Crush with Eyeliner"), nessuno di particolare successo; ma invece l' album fu meritatamente premiato dal pubblico, e come gia' solo per "Out of Time" era successo, giunse primo nelle classifiche sia USA che Uk (oltre che in quelle di mezzo mondo), rinnovando lo straordinario seguito del gruppo presso le nuovissime generazioni. Ospite Thurston Moore dei Sonic Youth in un brano. La sigla R.E.M. e' l'acronimo di Rapid Eye Movement la fase del sonno in cui si sogna, secondo altre leggende il nome fu scelto sfogliando le pagine di un dizionario o leggendolo sul muro di una chiesa. Nell'arco degli ultimi venticinque anni, i R.E.M. sono stati riconosciuti come uno dei gruppi piu' importanti per la definizione dell'estetica della musica underground degli Stati Uniti. La loro influenza, infatti, si estende ancora oggi in moltissime formazioni e etichette e scene musicali. In un panorama musicale affollato di elettronica patinata, di hard-rock dozzinale e di rigurgiti nostalgico-punkeggianti il gruppo di Athens traccia una sua peculiare via al successo, che imbocca sobri binari acustici, e passa attraverso il recupero di certe sonorita' sixties (Byrds, Who e Velvet Underground su tutti), combinate con il punk e la new wave (Patti Smith, Wire, Gang Of Four). Le chitarre arpeggiate e folkeggianti di Peter Buck, il basso corposo di Mike Mills, il forte contrappunto ritmico e la percussione country di Bill Berry, l'aria trasognata e le cantilene stralunate, intonate nel suo tipico registro nasale da Michael Stipe, contribuiscono a creare un impasto di acustica ed elettronica, melodia ed energia, rock rurale americano, psichedelia e punk. Attingendo alle fonti piu' pure della tradizione americana, al roots-rock e al folk d'annata, i Rem rigenerano quei suoni, aggiornandoli al tempo del post-punk e del pre-grunge. Austera classicita' e desolazione metropolitana si saldano cosi' in un pugno di canzoni tanto in apparenza semplici quanto certosinamente rifinite. | |||||||
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