Autore | Aa.vv. (tuxedomoon / minimal compact...) | Euro 24,00 |
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Titolo | Made to measure vol.1 |
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supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1984 | stampa | eu | etichetta crammed discs | codice 2133217![]() |
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versione per stampa |
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Ristampa del 2021, coeprtina pressoche' identic aalla prima tiratura. Pubblicato nel 1984, il primo volume delle affascinanti realizzazioni della serie "Made To Measure", di cui fu artefice l' etichetta belga Crammed Discs. Questo primo "Made To Measure" vede protagonisti i Minimal Compact, Benjamin Lew, il progetto Aksask Maboul ed i Tuxedomoon, tutti con preziosi brani altrimenti inediti. I Minimal Compact sono presenti con quattro brani denominati "Pieces For Nothing", e certamente tra i vertici della produzione di questa cult band israeliana, realizzati per un balletto di Pierre Droulers, brani ai quali parteciparono attivamente Steven Brown dei Tuxedomoon (ospite al sax ed al clarinetto) ed il violinista Jeannot Gillis degli storici Univers Zero francesi: apre la sinuosa "Bat-Yam" seguita da "Too Many Of Them", caratterizzata dall' ipnotismo vocale inquieto di Malka Spigel che a tratti ricorda le sofferte emanazioni di Lydia Lunch, a seguire la dissonante "Immer Vorbei" e "Animal Killers", caratterizzata dall' ipnotico susseguire del basso. Benjamin Lew partecipa con "A La Recheche De B." creata per una sfilata di moda, brano strumentale oscuro vicino alle sperimentazioni ambient, cosi' come "Scratch Holiday" (estratta dalla soundtrack di "Honeymoon Killers") di Akask Maboul (leggendaria formazione indipendente messa in piedi negli anni '70 da Marc Hollander, presto fondatore della Crammed Discs, e da Vincent Kenis, membro anche degli Honeymoon Killers), che chiude il primo lato ed apre il secondo con sei composizioni raggruppate sotto la denominazione "Un Chien...", con l'affascinante e sinuosa "Odessa", le pianistiche, ora stranite ed ora malinconiche "Chez Les Futuristes Russes", "Ossip Et Lili", "Lili Danse" e "Retour Chez Les Futuristes", chiude la cupa e conclusiva "Mort De Velimir". Seguono a chiudere i Tuxedomoon con tre composizioni intitolate "Verdun", ovvero da i brani strumentali "Fanfare", creata nel perfetto stile del gruppo, l' affascinante, oscurissima e superba "No One Expects The Spanish Inquisition" e la distesa "Driving To Verdun", caratterizzata da sonorita' elettroniche minimali. | |||||||
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