Autore | Benson george | Euro 19,00 |
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Titolo | Erotic moods |
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supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1978 | stampa | usa | etichetta paul winley | codice 2132988![]() |
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versione per stampa |
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Ristampa degli anni 2000, pressoché identica alla prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1978 su Paul Winley Records negli USA, questo misterioso album fu tuttavia registrato, pare, nel lontano 1966; alcune tracce effettivamente hanno un sound che richiama il blues elettrico di metà anni '60, mentre in alcuni episodi, come la lunghissima "Fed up", le musiche potrebbero anche essere risalenti al decennio successivo (si tratta comunque sempre di un classico blues elettrico): la musica è essenzialmente blues elettrico strumentale, con un andamento dondolante e sensuale, che inizia con la relativamente innocente title track, sviluppandosi nell'ipnotica "Fed up", con voci dialoganti maschili e femminili sopra un solido e lento groove, per poi terminare con la lunga "Sweet taste of love", dove sullo strumentale blues sono sovraimposte voci ansimanti di piacere, intrecciate con torridi assoli di sassofono e chitarra. Questa la scaletta completa: "Erotic Moods", "Fed Up", "Loose Joints", "Overture Erotic", "Smokin Cheeba-Cheeba", "Sweet Taste Of Love". George Benson, noto ai piu' per il suo soft-soul dal facile ascolto, e' anche uno dei piu' grandi chitarristi nella storia del jazz. Nato nel '43 a Pittsburgh in Pennsylvania, inizia la sua attivita' di musicista come cantante rhythm and blues. Suona insieme all'organista Jimmy Smith ed a Brother Jack McDuff in alcune sessions per la Blue Note e la Prestige. Viene notato, durante una registrazione con Wes Montgomery, dal talent scout John Hammond che lo porta alla Columbia, dove incide alcuni album, (ad esempio, "The George Benson Cookbook"), dallo scarso successo commerciale, ma che lo rendono abbastanza famoso nell'ambiente musicale e che mostrano chiaramente la sua grande versatilita', tecnica chitarristica e capacita' di miscelare nella sua musica vari generi e varie influenze. Nel '67 incide per la Verve, con la produzione di Creed Taylor, il disco "Giblet Gravy", che in qualche modo "spiana" la strada al jazz funk dei '70. Poi, Taylor lo porta con se' alla divisione jazz della A&M (vedi in particolare l'album del '70 "The Other Side of Abbey Road", disco che consiste in una rielaborazione solo strumentale dell'album "Abbey Road" dei Beatles). Dal '71 al '76 incide, sempre prodotto da Taylor ma per la CTI, una serie di album sia jazz che rhythm and blues, avvalendosi della collaborazione di musicisti come Ron Carter, Joe Farrell e Stanley Turrentine. Taylor pero' non comprende le aspirazioni da cantante di Benson e quest'ultimo passa alla Warner Bros., per la quale, nel '76, incide "Breezin' ", il disco piu' venduto e premiato nella storia del jazz e che influenzera' tutta la sua musica a venire, caratterizzata da una miscela di pop, jazz e rhythm and blues dal facile ascolto. Esistono pero', nella produzione di Benson degli anni '80 e '90, alcuni album che segnano un ritorno ad una musica piu' complessa e meno commerciale, decisamente piu' improntata al jazz, come "Collaboration" (1980), insieme al chitarrista Earl Klugh e "Big Boss Band", insieme all' Orchestra di Count Basie (1990). | |||||||
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