Autore | Anderson laurie | Euro 29,00 |
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Titolo | Bright red (ltd. numbered 180 gr. coloured vinyl) |
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supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1994 | stampa | eu | etichetta music on vinyl | codice 2132727![]() |
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versione per stampa |
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Edizione limitata a 3000 copie numerate sul retro copertina in basso, in vinile da 180 grammi di colore rosso, completa di inserto apribile con artwork e testi, label custom bianca, rossa e nera, catalogo MOVLP2539. Per la prima volta disponibile in vinile grazie a questa edizione del 2022 ad opera della Music On Vinyl, originariamente pubblicato solo in cd nell'ottobre del 1994 dalla Warner Bros, giunto al 195esimo posto in classifica negli USA, il sesto album (quinto in studio), successivo a "Strange angels" (1989) e precedente il live spoken word "The ugly one with the jewels" (1995) ed il successivo in studio "Life on a string" (2001). Dopo le sfumature pop di "Strange angels", la Anderson ritorna su sentieri più sperimentali con "Bright red", lavoro prodotto da Brian Eno, che si caratterizza per melodie dilatate e relativamente scarne, vicine ora ad un brumoso chamber pop avanguardista, ora alla ambient music di cui lo stesso Eno fu pioniere, ma con un tocco più ombroso e misterioso, che si armonizza con le parti vocali, in gran parte recitate in stile spoken word più che cantate; i temi narrati dalla Anderson in questo album, che evocano senso di perdita, incomprensione, sono più inquieti e problematici rispetto al tocco di umorismo presente nelle sue prime opere. Lou Reed firma il testo del brano "In our sleep", nel quale è presente anche con la sua voce e con la chitarra. Attiva su più fronti artistici e già autrice di un singolo nel 1977, Laurie Anderson fu messa sotto contratto sul finire del 1981 dalla Warner Bros che ebbe la capacità di intuire che il brano che un singolo pubblicato in sordina nell'underground newyorchese nel settembre del 1981 nascondeva un potenziale commerciale inedito per la musica dell'artista: si trattava della celebre e splendida "O Superman", che ripubblicata dalla Warner Bros giunse incredibilmente al secondo posto delle classifiche inglesi; ma la Anderson iniziò la sua carriera già nei primi anni settanta con performance bizzarre, che rielaborano in modo originale le forme della musica minimale, nascono così progetti audaci come "Automotive" (concerto per automobili del 1972), "Duets on Ice" (messo in scena a New York nel 1974), "Songs and Stories for the Insomniac" (presentato all'Artist Space di New York e al Museum of Contemporary Art di Chicago nel 1975) e "The Hand Phone Table" (installazione sonora e visiva, realizzata presso il Projects Gallery di New York nel 1978). In quegli stessi anni, si avvicina ad alcuni musicisti d'avanguardia che si riveleranno poi decisivi per la sua maturazione artistica, da Philip Glass a Brian Eno, da John Cage a Lou Reed. Con il singolo "O Superman" e con l'album "Big Science" Laurie Anderson si impone alla ribalta internazionale conquistando critica e pubblico, merito del suo linguaggio universale, fatto di trovate spettacolari, come l'uso in scena di un violino digitale, e di una ricerca incessante sulla voce. La sua voce, infatti, si trasforma costantemente: filtrata dal vocoder, nascosta da mille effetti, inquietante, oppure semplice ed angelica, è il suo strumento musicale per eccellenza. Negli anni, Laurie Anderson realizza anche diversi video e film, compone colonne sonore per film di Wim Wenders, Jonathan Demme e per balletti tra cui ricordiamo quelli di Trisha Brown e Molissa Fenleyi, oltre a scrivere brani per la National Public Radio, la Bbc e l'Esposizione di Siviglia, nonché diversi pezzi da orchestra. Ma la sua carriera si può leggere anche come un percorso a ritroso: dall'uso della tecnologia alla riscoperta degli strumenti "tradizionali" come le percussioni che sono in particolare al centro delle sue più recenti ricerche. | |||||||
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