Autore | Peterson oscar | Euro 21,00 |
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Titolo | Night train (+1 track) |
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supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1962 | stampa | eu | etichetta waxtime | codice 2131042 |
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versione per stampa |
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Ristampa in vinile 180 grammi, copertina pressoche' identica sul fronte alla rara prima tiratura, con note supplementari sul retro ed una traccia aggiunta per l' occasione, una versione di "Volare" di Domenico Modugno, tratta dalle stesse sessions dell' album. Originariamente pubblicato nel 1963 dalla Verve, inciso a Los Angeles il 15 ed il 16 dicembre del 1962 da Oscar Peterson (pianoforte), Ray Brown (contrabbasso) ed Ed Thigpen (batteria). Un pregevole album che presenta una classica sessione dell'ottimo trio guidato dal pianista di Montreal, alle prese con un set zeppo di standards ed un'eccellente interpretazione di ''Band call'' di Duke Ellington ed una calda e blueseggiante title track, ciliegine sulla torta di una ispirata sessione bop. Questa la scaletta: ''Night train'', ''C-jam blues'', ''Georgia on my mind'', ''Bag's groove'', ''Moten swing'', ''Easy does it'', ''The honey dripper'', ''Things ain't what they used to be'', ''I got it bad (and that ain't good)'', ''Band call'', ''Hymn to freedom''. Nato a Montreal il 15 agosto del 1925, il pianista Oscar Peterson studio' fin da piccolo musica classica e jazz. A soli quattordici anni vinse una gara per giovani talenti e si fece notare in alcune trasmissioni radiofoniche; ancora liceale, incise alcuni dischi di boogie-woogie per un'etichetta canadese. Nel '44 divenne membro della popolare orchestra di Johnny Holmes. Scoperto nel '48-'49 da Norman Granz, si esibisce nell'autunno del '49 alla newyorchese Carnegie Hall sotto l'egida della Jazz at the Philarmonic. Inizia cosi' nel '50 una intensissima serie di registrazioni per la Verve, in duo con il glorioso bassista Ray Brown. Raggiunge la vetta delle classifiche di Downbeat. Agli albori degli anni '50 costituisce il suo famoso trio con Brown ed il chitarrista Barney Kessel (in seguito rimpiazzato da Irving Ashby e poi da Herb Ellis). Il pianista canadese divenne poi un richiestissimo "sessionman", incidendo con Charlie Parker, con la coppia Armstrong-Fitzgerald, con Lester Young e molti altri. Poi, dal '59, cambia di impostazione al suo trio e dal '66, rotto il sodalizio con Brown, si mette alla ricerca di nuovi compagni di strada ed incontra il bassista Sam Jones ed il batterista Louis Hayes. Di questo periodo una delle sue opere fondamentali, quella Canadian Suite, ritenuta da molti il suo capolavoro di scrittura. In seguito, lascia la Verve di Granz ed incide di nuovo un disco con il fido Brown (Reunion Blues). Nel '71 incontra il grande bassista danese Niels-Henning Orsted Pedersen, col quale avvia una collaborazione, che li vede protagonisti di album come The Trio (con il chitarrista Joe Pass), di applauditissime esibizioni al Festival di Montreux cosi' come nelle maggiori manifestazioni europee. Nel frattempo continua la sua collaborazione con Dizzy Gillespie ed Ella Fitzgerald e nel '78 tiene un concerto con il grande Count Basie. I suoi estimatori lo hanno sempre paragonato ad Erroll Garner e, soprattutto, l'hanno ritenuto il vero erede di Art Tatum. | |||||||
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