Autore | Last poets | Euro 20,00 |
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Titolo | oh my people |
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supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1984 | stampa | usa | etichetta celluloid | codice 2130978 |
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versione per stampa |
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ristampa con copertina senza barcode pressoche' identica a quella della prima tiratura su Celluloid, del sesto album, uscito a distanza di otto anni dal precedente "Delights Of The Garden" (attribuito a Last Poets With Bernard Purdie) e prima di "Freedom Express" (1988). Prodotto da Bill Laswell ed originariamente uscito su Celluloid, di uno dei progetti piu' innovativi di tutta la musica a cavallo tra la fine dei '60 ed i primi '70, qui ancora guidato dai grandi Suliaman El-Hadi e Jalaluddin Mansur Nuriddin (gia' Alafia Pudim, oltre che autore di dischi solisti come Lightnin' Rod e come Jalal), tornati a rivendicare la paternita' della nascente scena rap/hip hop a distanza di 8 anni dal precedente "Delights of the Garden". L' inizio del disco e' scioccante: "Get Movin", unico brano in cui suoni Bill Laswell, e' un funkettino poco incisivo davvero, ma si tratta di una parentesi; il resto del disco rappresenta invece la miglior prosecuzione possibile alla seminale discografia dei Last Poets, ancora una volta con le percussioni a costituire il miglior tappeto sonoro possibile (arricchito di tanto in tanto si pochi interventi di basso o di tastiera) alle rime sempre incisive di Nuriddin e El-Hadi, al solito impegnatissimi sul fronte della causa dei neri e capaci di tirar fuori alcuni episodi tra i loro migliori di sempre: "What Will You Do" e "Oh My People". Dopo un altro album nel 1988, negli anni '90 saranno addirittura 2 i gruppi attivi, sebbene sporadicamente, con il nome Last Poets. I Last Poets, gruppo di colore dalla formazione sempre piuttosto instabile (riconosciuti progenitori dell' hip pop e tra i piu' innovativi della musica a cavallo tra la fine dei '60 ed i primi '70, si formarono a New York nel '68, pochi giorni dopo le pubbliche celebrazioni dell' anniversario della nascita di Malcom X, durante le quali alcuni poeti improvvisarono su un palco vivaci scambi di rime sulle trame ritmiche del percussionista Nilaja. Presero ad esibirsi per le strade di Harlem quotidianamente, acquisendo un seguito notevole con la loro musica straordinariamente efficace, benche' fatta di sole percussioni e voci, ed i loro testi rivoluzionari, impegnatissimi sul fronte della causa dei neri ed inneggianti al "Black Power". Il primo album fu inciso nel' '69 ma pubblicato un anno dopo (anche a causa dell' arresto di uno dei componenti originari, Abiodun Oyewole, condannato a 12 anni di carcere per rapina), quasi contemporaneamente a "Right On", accreditato agli Original Last Poets, nati da alcuni elementi fuoriusciti dalla primissima formazione. Il disco soffri', come pure il secondo lavoro, del boicottaggio delle radio e dell' assenza totale di promozione, ma ebbe comunque vendite notevoli. Nel '72 "Chastisement" vide la novita' dell' inserimento di un sax e di un basso, ed il suono del gruppo si fece ancora piu' ricco, aprendosi ad influenze soul, funky e jazz nel successivo "At Last", ancora con Nilaja in formazione, morto per un tumore al cervello prima delle registrazioni di "Delights of the Garden", ultimo disco dei '70 prima dell' interessamento di Bill Laswell e di altri dischi incisi nei decenni successivi, sebbene sporadicamente (nei '90 ci saranno nuovamente due gruppi diversi ad incidere contemporaneamente come Last Poets). Alafia Pudim, cantante e percussionista del gruppo, da "Chatisment" in poi come Jalaluddin Mansur Nuriddin, incise anche un ottimo album solista con lo pseudonimo di Lightnin' Rod, con l' aiuto di Kool & the Gang, Tina Turner, King Curtis e Bill Preston. | |||||||
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