Autore | Can | Euro 33,00 |
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Titolo | tago mago - german sleeve ltd. orange vinyl) |
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supporto | Lp2 | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1971 | stampa | eu | etichetta spoon / mute | codice 2111156![]() |
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versione per stampa |
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doppio album, ristampa del 2019 rimasterizzata, edizione limitata in vinile arancione, e corredata di download code, copertina apribile senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura uscita in Germania su United Artists (completamente diversa da quella della versione inglese del disco). Pubblicato nel settembre del 1971 dopo ''Soundtracks'' e prima di ''Ege Bamyasi'', il terzo album. Incredibilmente giunto al numero 38 delle classifiche tedesche, considerato da molti il capolavoro della seminale band tedesca, fu registrato durante il 1970 ed e' il primo a vedere le performances del cantante giapponese Damo Suzuki. Il disco e' composto da un lp di brani veri e propri e da uno di improvvisazioni ed esperimenti dalle sonorita' assolutamente fuori dal loro tempo, sicuramente molti anni avanti rispetto a tutti gli altri gruppi del periodo, sospeso tra progressive, sperimentazione, musica cosmica, psichedelia... Contiene ''Paper house'', ''Mushroom'', ''Oh yeah'', ''Halleluwah'', ''Aumgm'', ''Bring me coffee or tea'' e la pazzesca ''Peking o''. Opera eccezionale, e' certamente una delle piu grandi testimonianze che la musica europea ha lasciato nel corso dell' intera sua storia. Gruppo tedesco di enorme importanza per quello che e' passato alla storia come ''krautrock'' ma anche per generazioni successive di musicisti, dalla new wave al post rock, i Can si formarono a Colonia nel 1968. Influenzati dalla musica d'avanguardia di Stockhausen come dal pop dei Beatles e dei Velvet Underground, erano maestri della elaborazione sonora in studio ma anche assai efficaci dal vivo; la loro musica, che combinava ritmi complessi quanto circolari ed apparentemente ripetitivi (ma anche quasi impercettibilmente ricchi di sfumature), prodotti dal batterista Jaki Liebezeit (che veniva dal jazz!) e dal bassista Holger Czukay (autore come solista dell'eccezionale ''Canaxis'', 1969), melodie ora molto delicate e pop, ora dissonanti e schizofreniche, funk, jazz, psichedelia, minimalismo, pop, sperimentazione, suggestioni orientaleggianti, era estremamente originale e sarebbe poi risultata seminale per le generazioni successive. Inizialmente fronteggiati dal cantante e poeta afroamericano Malcolm Mooney (con loro nel primo album ''Monster movie'', 1969, ed in parte del secondo ''Soundtracks'', 1970), trovarono poi nel giapponese Kenji ''Damo'' Suzuki una voce piu' duratura, per quanto tanto fuori dalle righe ed aliena quanto quella di Mooney, e realizzarono dischi fondamentali come ''Tago mago'' (1972) e ''Future days'' (1973). | |||||||
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