Autore | Tich andrea e magister espresso orchestra | Euro 23,00 |
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Titolo | Storia di tich |
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supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 2021 | stampa | ita | etichetta consorzio zdb | codice 2107959 |
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versione per stampa |
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Vinile pesante, copertina apribile, illustrata da Matteo Guarnaccia, e con testi all'interno, completa del grande poster a colori, anch'esso realizzato da Guarnaccia, label custom a colori, catalogo ZDB-AT01VNL. Pubblicato nel maggio del 2021 dal Consorzio ZdB, il nuovo album di Andrea Tich, successivo a "Parlerò dentro di te" (2018). Inciso insieme al fido batterista Claudio Panarello, e con la collaborazione di folto gruppo di strumentisti, cantanti e perfino di un'orchestra di fiati ed archi, arrangiata da Alessandro Sbrogiò, "Storia di tich" è un lavoro percorso da un filo conduttore autobiografico, i cui episodi ripercorrono il passato del cantautore, evocando "visioni, sapori, odori e sensazioni che ho sotto la pelle", nelle parole dello stesso Tich. Un lavoro strutturato come suite, il cui capitolo centrale, "Megavita megamore", riassume i temi sviluppati nel corso dell'intero album, canzone fra evocazione di ricordi attraverso flashbacks, dagli anni giovanili in Sicilia, alle aspettative e le speranze delle prime prove creative musicali, fino al confronto ed al rapporto con la realtà di Milano, in cui l'artista si trasferì intorno alla seconda metà degli anni '70, prima del suo debutto discografico. Nato e cresciuto in Sicilia, ad Augusta, Siracusa, da una famiglia cosmopolita di origini fiumane e tedesche, Andrea Tich è uno stimato ed originalissimo cantaurore e musicista, sebbene poco conosciuto presso il grande pubblico, che negli anni '70 fu parte integrante della scena musicale milanese più creativa, insieme a Franco Battiato, Alberto Camerini, Claudio Rocchi ed Eugenio Finardi: si era trasferito nel capoluogo lombardo nel 1977, insieme all'amico e fidato collaboratore Claudio Panarello, batterista, e nel 1978 la visionaria label Cramps pubblicò il suo primo album solista, "Masturbati", raro ed apprezzato lavoro di culto prodotto dal sopracitato Claudio Rocchi, in cui si fondono un cantautorato capace di affrontare con ironia ed in modo diretto tematiche scomode per l'Italia dell'epoca, ed una vena psichedelica. In seguito, negli anni '80 e '90, pubblicherà alcuni singoli, la colonna sonora "Milano nella città" (1991) e lavorerà a varie sonorizzazioni, fra cui una per lo storico film "Stereo" di David Cronenberg (il suo primo lungometraggio, risalente al 1969), collaborerà con musicisti di differenti ambiti stilistici, e tornerà anche con nuovi lp solisti nel XXI secolo. | |||||||
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