Autore | Wire | Euro 28,00 |
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Titolo | Document and eyewitness |
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supporto | lp2 | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1981 | stampa | uk | etichetta pinkflag | codice 2052496![]() |
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versione per stampa |
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ristampa del 2014 rimasterizzata, copertina per l' occasione apribile (non lo era la prima rara tiratura su Rough Trade). Pubblicato nel luglio del 1981 dalla Rough Trade in Gran Bretagna dove giunse al terzo posto nella classifica indipendente, il raro doppio album, CONTENENTE INEDITI, splendido testamento del seminale gruppo londinese. Nei due dischi sono contenuti estratti dall'ultimo concerto del gruppo all' Electric Ballroom di Londra il 29 Febbraio del 1980 e dai concerti tenuti al Notre Dame Hall di Londra il 19 Luglio 1979 ed a Montreaux, Canada il 9 Marzzo del 1979. Document And Eyewitness sara' ultima testimonianza postuma del gruppo ad opera della Rough Trade, prima della successiva seconda parabola artististica della band, operazione, all'epoca ritenuta da alcuni discutibile, ma certo non priva di un innegabile valore documentaristico capace di testimoniare la deviante potenza degli Wire durante le loro esibizioni. In effetti il loro "normale" show vedeva uno strano gruppo scordato, patafisico e rumorista molto piu' che su disco, ma comunque curiosamente freddo, metronomico, piu' attento a rispettare il tempo che la partitura. I loro cavalli di battaglia Go Ahead, 2 People in a Room, Heartbeat, brevi schegge impazzite, sembrano come filtrati da un'aura di tecnologica e cacofonica freddezza che ne aumenta a dismisura un vago senso di disturbata alienazione. Molti gli inediti, a testimonianza delle numerose frecce al suo arco che aveva questa formazione, e che da sole valgono l'acquisto del disco. Cuore del disco e' indubbiamente il loro ultimo concerto all'Electric Ballroom che occupa buona parte del supporto, una vera e propria performance multimediale, certamente piu' simile al cabaret dadaista che ad un concerto di post-punk. Il gruppo suonava dietro ad un lenzuolo di 6 metri per 12 che veniva portato in giro per il palco. Occasionalmente il "maestro di cerimonie", il loro manager Mick Collins, cercava di presentare le canzoni in modo umoristico, scatenando l'ira del pubblico presente. Ogni tanto faceva capolino una capra dotata di lampade, chiamata Jimmy, portando luce all'intera band, oppure due uomini con pastoia venivano "pascolati" da una prorompente fanciulla, che nel frattempo si portava dietro un razzo gonfiabile, o Colin si copriva con un velo nero oppure lottava con un cappotto di cuoio o con una stufa a gas, mentre i suoni piu' angoscianti e psichedelici del momento invadevano un'audience a dir poco perplessa. I brani erano quasi tutti inediti (tranne 12XU, peraltro solo un frammento cui sono stati costretti "a furor di popolo") purtroppo, insieme alla non eccellente qualita' delle registrazioni, non consente una comprensione corretta del livello "musicale" della serata che proseguiva fra urla disarticolate e cavalcate scomposte, fra suoni psico-tecnologici ed improvvise, nere tetraggini. Gli Wire sono stati tra i principali ed essenziali protagonisti della stagione a cavallo tra il punk 77ino ed il post punk inglese, grazie alla loro geniale alchimia capace di far confluire in una unica formula Bowie ed i Roxy Music, la psichedelia ed il punk. Si formano a Londra nell'ottobre del 1976 da Colin Newman, Bruce Gilbert, Graham Lewis e Robert Gotobed, tutti provenienti dall'art school, ma senza alcuna istruzione musicale. Fin dai loro esordi il loro sound conservava del punk-rock soltanto la concisione, e un pizzico dell'isteria, ma il gruppo aveva poco in comune con le arringhe nichiliste dei Sex Pistols, affascinato piuttosto dagli esperimenti di decostruzione sonora portati avanti da Brian Eno e dall'estetica alternativa dei Velvet Underground; furono capaci di inconsuete digressioni verso territori inesplorati riuscendo ad imporsi tra i gruppi fondamentali di fine anni settanta e poi tornando periodicamente ad incidere insieme negli anni a venire, mettendo a frutto l' esperienza di infinite collaborazioni e degli innumerevoli progetti a cui nel frattempo non hanno mai smesso di lavorare. | |||||||
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