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autore | Blakey art and jazz messengers | Euro 36,00 |
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titolo | Art blakey and the jazz messengers | ||||||
supporto | lp | edizione | ristampa | stereo | |||
anno | 1959 | stampa | fra | etichetta blue note | codice 258859 |
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condizioni [vinile] Excellent [copertina] Excellent |
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Copia ancora incellophanata, rara e bella ristampa francese del 1983, copertina cartonata senza barcode, completa dell' originario obi, ancora intatto, etichetta Blue Note bianca e blu, pressoche' identica alla prima molto rara tiratura; sul fronte e sul retro vi compare il titolo originario "Art blakey and the jazz messengers", solo sulla costola e sull' etichetta lo stesso titolo e' riportato come "Moanin' ". Uscito nel gennaio del 1959, il settimo album (il quarto in realta' se si uniscono i doppi volumi delle tre opere precedenti) su Blue Note dei Messengers, qui nella loro veste piu' tipica e piu' funky, con Lee Morgan alla tromba, Benny Golson al sassofono tenore, Bobby Timmons al piano (subentrato ad Horace Silver), Jymie Merritt al basso e Art Blakey alla batteria. Il titolo originale dell'album e' "Art Blakey and The Jazz Messengers". Golson e Timmons sono gli autori delle composizioni e degli arrangiamenti: il classico "Moanin", di Timmons, si ricollega alla musica religiosa nera e ne conserva tutto il potere di coinvolgimento; "Blues March", di Golson, e' letteralmente un blues a ritmo di marcia militare, gioioso nella sua atmosfera da gospel; "Thunder Suite", pure di Golson, e' l'apoteosi delle rituali rullate di Blakey. Altri due bellissimi brani di Golson, "Are You Real" e "Along Come Betty", prodotti del filone romantico-melanconico golsoniano, sono ricondotti all'estetica funky dalla forma dell'esecuzione. Nati alla fine del '54 dal legame tra il sodalizio musicale del pianista Horace Silver e del batterista Art Blakey e l'attivita' di un allora popolarissimo quintetto, i Jazz Messengers. Dopo una fase iniziale sotto la direzione di Silver e con solisti eccellenti quali Kenny Dorham alla tromba - sostituito poi da Donald Byrd - e Hank Mobley al sassofono tenore, ragioni diverse portano Silver e Blakey a separarsi dopo soli due anni di attivita' del gruppo e Blakey caratterizzera' i suoi Messengers come una sorta di contenitore di proposte diverse, come quella qui presente, in funzione di compositori-arrangiatori, oltre che di solisti. Nella movimentata vicenda di questi Messengers si distinguono, a partire dal '57, tre periodi significativi: una breve fase dominata dall'interesse solistico e dalla figura di Johnny Griffin, sassofonista tenore tra i migliori dell'hard-bop, il fortunato periodo funky di Benny Golson e Bobby Timmons con Lee Morgan alla tromba, e un periodo, alle soglie dei '60, in cui il gruppo appare rinnovato nello stile e nella struttura, con l'aggiunta di Curtis Fuller al trombone, la sostituzione di Morgan con Freddie Hubbard, trombettista vicino agli ambienti del nascente free, e soprattutto quella di Golson con Wayne Shorter, tenorista di scuola coltraniana in seguito con Herbie Hancock e Miles Davis. Soltanto dalla meta' degli anni '60, infine, la capacita' creativa di Blakey e del suo gruppo iniziera' ad affievolirsi, nonostante i continui ricambi di formazione. | |||||||