Rock Bottom records
Via de' Giraldi 16r
Firenze tel. 055245220
www.rockbottom.it
autore Galaxie 500   Euro
50,00
titolo This is our music  
supporto Lp edizione originale          stereo  
anno 1990 stampa uk etichetta   rough trade   codice 255644

condizioni   [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent  

la prima rara stampa inglese, etichetta verde con fascia esterna viola, catalogo ROUGH 156, copertina lucida fronte retro con codice a barre sul fronte. Il terzo magnifico album (e purtroppo ultimo) del piccolo grande gruppo di Boston, uscito nell' ottobre 1990 dopo "Today" (1988) ed "On Fire". L'ennesimo capolavoro onirico e visionario, delicatissimo, tra folk, i Velvet Underground del terzo album ed i Joy Division di "Closer", vicino agli Opal con cui questo gruppo aveva non poco in comune, ma capace anche di vortici chitarristici stordenti con i quali spesso si chiudono i loro brani, tutti magnifici a partire dala cover di "Listen, the Snow is Falling", dal repertorio di Yoko Ono, che in mano loro diviene autentica magia. Ebbero il (raro) merito di chiudere ancora all'apice della propria storia artistica, aprendo presto nuovi interessanti capitoli (i Luna, Damon & Naomi, i Magic Hour, ecc...). Boston, fine anni ottanta, tre giovanissimi laureati di Harvard, il batterista Damon Krukowski, la bassista Naomi Yang e il cantante e chitarrista neozelandese Dean Wareham, danno vita a un progetto destinato a rimanere scolpito nelle anime degli innamorati della psichedelia e del dream pop: Galaxie 500 - nome che deriva da un vecchio modello della Ford. Come diverse band divenute, negli anni successivi, oggetto di culto, dagli Hugo Largo ai Mazzy Star, i Galaxie 500 non conquistarono fama internazionale e si separarono dopo tre album: Naomi e Damon hanno continuato a suonare assieme, mentre Wareham ha dato vita ai Luna. Questo "This Is Our Music" e' il loro terzo e ultimo album, un congedo elegante, onirico e amaro. I Galaxie 500 ebbero un'importanza fondamentale nella storia del rock per aver sublimato la canzone atmosferica e malinconica dal punto di vista non del poeta (il Leonard Cohen o il Nick Drake) ma dal punto di vista dell'humus culturale degli anni ottanta, segnato dalla violenza della vita di strada, dalla droga, dall'AIDS. Non a caso la loro musica e' ricca di sovratoni nostalgici: e' la nostalgia per un'epoca dell'ottimismo, che la loro generazione non ha mai conosciuto. Il languore della loro musica e' lo stato d'animo catalettico che e' subentrato alla rabbia del punk-rock, e' una nevrosi cronica, che attanaglia tutti gli eventi domestici, brani minimali, quieti romantici e molto rilassanti, anche se i testi parlano di una generazione che non ha piu' i sogni di quella precedente e che ha paura del futuro dove predominano inquietudine e insicurezza. Consigliato.    
   
     
   
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