Rock Bottom records
Via de' Giraldi 16r
Firenze tel. 055245220
www.rockbottom.it
autore Newman david ''fathead''   Euro
25,00
titolo Captain buckles  
supporto Lp edizione nuovo          stereo  
anno 1971 stampa usa etichetta   cotillon   codice 2118361

 

Copertina senza codice a barre. Ristampa pressoche' identica alla prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1971 dalla Cotillon, il settimo album solista, successivo a ''The many facets of david newman'' (1969) e precedente ''Lonely avenue'' (1972). Inciso con un quintetto senza tastiere composto a Newman (sax tenore, sax alto, flauto), Blue Mitchell (tromba), Eric Gale (chitarre acustiche ed elettriche), Steve Novosel (basso) e Bernard Purdie (batteria), ''Captain buckles'' offre un set a base di trascinanti strumentali jazz funk, dove il groove pone fortememente l'accento sul funk, che sia in episodi dai ritmi sostenuti come la title track o suffusi e piu' delicati brani come ''Joel's domanin'', nella quale Newman brilla anche al flauto, come nella cover della beatlesiana ''Something'', guidata dal sax. Questa la scaletta: ''Captain buckles'', ''Joel's domain'', ''Something'', ''Blue caper'', ''The clincher'', ''I didn't know what time it was'', ''Negus''. Originario di Corsicana in Texas, il sassofonista tenore David ''Fathead'' Newman (1933-2009) e' ricordato e celebrato soprattutto per la sua lunga collaborazione con il grande Ray Charles, fra il 1954 ed il 1964. Il giovane Newman esordi' come musicista professionista non ancora ventenne sulla scena texana, suonando con Buster Smith, il mentore del grande Charlie Parker, e con Red Connors, nel cui gruppo militava anche un certo Ornette Coleman. Nel 1952 avvio' un sodalizio artistico con Ray Charles, e suono' nel suo gruppo per un decennio, partecipando a molte delle piu' grandi incisioni di The Genius e guadagnandosi una solidssima fama, che lo aiuto' poi anche nella sua attivita' di musicista di sessione e sideman (fra l'altro con James Clay), come con quella di band leader; come solista incise un buon numero di album per la Atlantic fra gli anni '60 e '70, fondendo il jazz con elementi pop, orchestrali e poi anche funk, ma sono le sue memorabili performance con Ray Charles a restare nella storia. La sua carriera e' proseguita fino alla prima decade del nuovo secolo.    
   
     
   
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