Rock Bottom records Via de' Giraldi 16r Firenze tel. 055245220 www.rockbottom.it |
autore | Zanov | Euro 27,00 |
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titolo | Green ray (+7") | ||||||
supporto | Lp | edizione | nuovo | stereo | |||
anno | 1976 | stampa | eu | etichetta wah wah | codice 2117108 |
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ristampa del 2018 rimasterizzata, autorizzata e supervisionata da Pierre Salkazanov, edizione limitata di 500 copie, corredata di bonus 7" con due tracce inedite, copertina senza barcode pressoche' identica a quella della prima rara tiratura uscita in Francia su Polydor, con esclusivo booklet di otto pagine con note e foto. Pubblicato nel 1976 dalla Polydor in Francia, il primo album, precedente ''Moebius 256 301'' (1977). Il primo di tre apprezzati lavori solisti, ''Green ray'' e' un lavoro puramente elettronico in cui attraverso tre lunghi brani strumentali, Zanov costruisce una suggestiva musica minimale ed oscillante nella quale continue onde di note di sintetizzatori investono ed ipnotizzano l'ascoltatore. Sebbene ci siano evidenti affinita' con l'elettronica cosmica berlinese di Klaus Schulze, Manuel Gottsching e certi Tangerine Dream, Zanov adotta tinte meno oscure e mantiene qui una buona dose di originalita' che trova miglior descrizione nell'ascolto piuttosto che nella penna. Zanov, al secolo Pierre Salkazanov, e' considerato uno dei pionieri della musica elettronica da ascolto francese, autore di pochi album fra la seconda meta' degli anni '70 ed i primi '80, piccoli classici nel loro genere, completamente suonati con sintetizzatori e sequenziatori e con qualche influenza della scuola elettronica berlinese di colleghi come Klaus Schulze. Salkazanov aveva iniziato la sua carriera musicale negli anni '60, suonando la chitarra in un gruppo strumentale influenzato dagli Shadows, Les Ambassadors, ma la scoperta dei sintetizzatori gli apri' un nuovo mondo che comincio' ad esplorare. Attratta l'attenzione della Polydor, sotto lo pseudonimo di Zanov pubblico' gli album ''Green ray'' (1976), ''Moebius 256 301'' (1977) e ''In course of time'' (1982); e' poi tornato a pubblicare nuovi dischi nel 2014 con ''Virtual future'', seguito nel 2016 da ''Open worlds''. | |||||||