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Ziguri (gunter schickert)
Howgh howgh howgh (ltd. numbered black vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo ger 2020 adansonia
rock 60-70
rock 60-70
Edizione limitata a 200 copie in vinile nero, numerate sul retro copertina (altri 100 esemplari sono in vinile trasparente), allegata tessera con codice per il download digitale dell'album, copertina apribile, label custom a colori con artwork diverso su ciascuna facciata, catalogo AR036. Pubblicato nell'aprile del 2020 dalla Adansonia, il terzo album in studio, successivo a "Onetwothreefour" (2016) ed al live "Live at the lucid dreams of dr. Sardonicus" (2019). Inciso con il ritornante Zam Johnson (sintetizzatori), "Howgh howgh howgh" è un lavoro quasi interamente strumentale, composto da brani di durata medio-lunga, spinti da ritmiche regolari, propulsive e robotiche, sulla scia di bands storiche come i Neu!, e sulle quali si animano melodie ipnotiche, dilatate e psichedeliche, rese ancor più oniriche dalla splendida chitarra eco di Schickert. Accanto alla classica strumentazione rock ed ai synth, il gruppo occasionalmente fa uso anche di strumenti come il bulbul tarang (strumento a corde del Punjab, derivato dal giapponese taishogoto), campanelli, kalimba e scacciapensieri. Ziguri è un gruppo tedesco dedito alla psichedelia ed allo space rock, fondato nel 1987 ed attivo fino al 1997, per poi rimettersi in azione a partire dal 2011; nella loro formazione milita il chitarrista berlinese Gunter Schickert, considerato da alcuni critici (Rolf Semprebon) come uno dei pionieri della chitarra eco (echo guitar) insieme ad Achim Reichel, ed un veterano della scena rock sperimentale tedesca degli anni '70, quando militava negli oscuri GAM. Altri membri degli Ziguri sono il bassista Udo Erdenreich ed il batterista Dieter Kolsch. La loro musica presenta evidenti caratteri del "krautrock" teutonico degli anni '70, con ritmiche regolari e quasi robotiche, melodie spaziali, dilatate ed acide, abbellite dalla caratteristica chitarra Echodrive di Schickert, groove ipnotico e trance. Il loro primo album "Kolsch-Schickert-Erdenreich" esce nel 2014, seguito da "Onetwothreefour" (2016), da "Live at the lucid dreams of dr. Sardonicus" (2019), registrato dal vivo, e da "Howgh howgh howgh" (2020).
Ziguri (gunter schickert)
Kolsch-schickert-erdenreich - aka ziguri (+ cd)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2014 bureau B
rock 60-70
rock 60-70
Allegata versione CD dell'album, catalogo BB181. Pubblicato nel luglio del 2014 dalla Bureau B, il primo album in studio, precedente "Onetwothreefour" (2016) ed il live "Live at the lucid dreams of dr. Sardonicus" (2019). Il progetto Ziguri si rimette in azione nel 2011, e nel 2014 pubblica finalmente il suo primo album, inciso da Gunter Schickert (chitarra, voce), Udo Erdenreich (basso, voce) e Dieter Kolsch (batteria, voce solista). La formula è quella solida e quasi senza tempo, in gran parte strumentale, strutturata su brani in gran parte di lunga durata, spinti da ritmiche regolari, propulsive e robotiche, sulla scia di bands storiche come i Neu! e dei primi Can, e sulle quali si animano melodie ipnotiche, dilatate e psichedeliche, rese ancor più oniriche dalla splendida chitarra eco di Schickert. Ziguri è un gruppo tedesco dedito alla psichedelia ed allo space rock, fondato nel 1987 ed attivo fino al 1997, per poi rimettersi in azione a partire dal 2011; nella loro formazione milita il chitarrista berlinese Gunter Schickert, considerato da alcuni critici (Rolf Semprebon) come uno dei pionieri della chitarra eco (echo guitar) insieme ad Achim Reichel, ed un veterano della scena rock sperimentale tedesca degli anni '70, quando militava negli oscuri GAM. Altri membri degli Ziguri sono il bassista Udo Erdenreich ed il batterista Dieter Kolsch. La loro musica presenta evidenti caratteri del "krautrock" teutonico degli anni '70, con ritmiche regolari e quasi robotiche, melodie spaziali, dilatate ed acide, abbellite dalla caratteristica chitarra Echodrive di Schickert, groove ipnotico e trance. Il loro primo album "Kolsch-Schickert-Erdenreich" esce nel 2014, seguito da "Onetwothreefour" (2016), da "Live at the lucid dreams of dr. Sardonicus" (2019), registrato dal vivo, e da "Howgh howgh howgh" (2020).
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