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Wire
10:20
lp [edizione] nuovo stereo eu 2020 pink flag
punk new wave
punk new wave
copertina ruvida, inner sleeve con note; uscito nel giugno del 2020, a pochi mesi di distanza dall ' ultimo vero album in studio "Mind Hive", questo "10:20" include otto brani registrati in parte nel 2010 (con i membri fondatori Colin Newman, Graham Lewis e Robert Gatobed Grey accompagnati da Margaret Fielder dei Laika e Matthew Simms, anche negli It Hugs Back, gruppo della scuderia 4Ad, appena entrato nella line up) ed in parte per l' occasione (con Newman, Lewis, Gatobed e Simms). Tra i brani il singolo "Small Black Reptile", nuova versione riarrangiata di un vecchio brano dall' album del 1990 "Manscape". Gli Wire sono stati tra i principali ed essenziali protagonisti della stagione a cavallo tra il punk 77ino ed il post punk inglese, grazie alla loro geniale alchimia capace di far confluire in una unica formula Bowie ed i Roxy Music, la psichedelia ed il punk. Si formano a Londra nell'ottobre del 1976 da Colin Newman, Bruce Gilbert, Graham Lewis e Robert Gotobed, tutti provenienti dall'art school, ma senza alcuna istruzione musicale. Fin dai loro esordi il loro sound conservava del punk-rock soltanto la concisione, e un pizzico dell'isteria, ma il gruppo aveva poco in comune con le arringhe nichiliste dei Sex Pistols, affascinato dagli esperimenti di decostruzione sonora portati avanti da Brian Eno e dall'estetica alternativa dei Velvet Underground; furono capaci di inconsuete digressioni verso territori inesplorati riuscendo ad imporsi tra i gruppi fondamentali di fine anni settanta e poi tornando periodicamente ad incidere insieme negli anni a venire, mettendo a frutto l' esperienza di infinite collaborazioni e degli innumerevoli progetti a cui nel frattempo non hanno mai smesso di lavorare.
Wire
154 (2018 reissue)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1979 pink flag
punk new wave
punk new wave
Ristampa ufficiale del 2018, in vinile pesante, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura su Harvest, e corredata di inner sleeve. Il terzo magnifico album della seminale band inglese di Colin Newman, Robert Gatobed ed i due futuri Dome, Graham Lewis e B.C. Gilbert. Uscito nel settembre del 1979 e giunto al 39esimo posto della classifica inglese, e' un disco meno irruento e piu' ipnotico ed implosivo dei due lavori precedenti "Pink Flag" e "Chairs Missing", gelido ed alieno, straordinario ed ancora una volta geniale punto di arrivo della straordinaria parabola artistica della band, che presto si sciolse prima di varie peraltro fruttuose reunion nei decenni successivi (ma il vero seguito del disco e' il bellissimo e purtroppo misconosciuto "A-Z" uscito nel 1980 a nome Colin Newman, ed in realta' concepito come il quarto album del gruppo, e registrato con tre quarti della formazione degli Wire). Uno dei capolavori di uno dei progetti piu' originali ed innovativi della scena inglese della fine degli anni '70, capace, centrifugando Bowie ed i Roxy Music, la psichedelia ed il punk, di una musica geniale, tesa e tagliente ma per solito piu' implosiva che esplosiva, che ha tracciato molte delle coordinate della new wave a venire. Gli Wire, nati alla scuola d'arte un anno prima dell'avvento del Punk (1976), esordiscono con Pink Flag, uno dei dischi piu' importanti del punk britannico e allo stesso tempo uno dei piu' inusuali e moderni, avanti coi tempi come poche volte capita di sentire riguardo a un album d'esordio. A piccoli sprazzi, nell'arco di un minuto o due, gli Wire compongono un tipo di brano deviante, che trascende dalla furente immediatezza punk, e nasconde sempre un lato oscuro, non istantaneamente decifrabile, come se la necessita' di rivolta ed emancipazione si trasformi in un desiderio di intimismo, senza che cio' cancelli del tutto le tematiche sonore della generazione del '77 inglese. Un intimismo che non si rivela ancora in un incupimento dei suoni, ma viene espresso semmai dalla labirinticita' del brano, che nonostante la sua corta durata stupisce per incoerenza, sorprende l'ascoltatore nel non concedergli mai cio' che si aspetterebbe, creando un senso di incapacita' ad essere afferrato. Ogni brano e' tanto frenetico e breve quanto ricco di sfumature, non termina mai la struttura canonica solo accennata, eppure si concede quasi sempre variazioni su tema. Vale tanto per i pezzi piu' dilungati come "Reuters" o "Pink Flag", quanto per gli innumerevoli frammenti, come le varie "Three girl rumba", "It's so obvious", e la quasi integrita' dei 21 episodi che compongono il disco. L'incompiutezza e' anch'essa una componente fondamentale dei primi Wire, e fa parte di quello stesso intento destabilizzante per cui niente arriva mai nel momento in cui te lo aspetti. Cosi ogni pezzo finisce laddove ti aspetteresti che abbia ancora molto da dire, ed e' come se ogni volta la melodia portante, ridotta al minimo dell'espressione concedibile, sia fondamentalmente qualcosa di trascurabile, meno importante della distorsione formale a cui costantemente viene sottoposto il pezzo. Per questo nella musica, prima che nei testi, gli Wire si dimostrarono i primi cantori ad anticipare la disillusione che segui' l'entusiasmo del '77. Il mondo che scaturisce dalla loro musica e' un mondo senza punti di riferimento, dove la violenza sonora e' una rabbia bianca disillusa piu' che anarchica, gia' post-moderna e proiettata verso il successivo decennio, piuttosto che legata al passato. Pink Flag forse non e' definibile capolavoro per quanto la sua frenesia lo rende eccessivamente, anche se volutamente frammentario, nonostante cio' rappresenta una di quelle intuizioni cosi forti da influenzare un'intera era a venire, la New Wave britannica, e da non suonare inattuale neanche a quasi 30 anni di distanza alla sua uscita.
Wire
chairs missing (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1978 4 men with beards
punk new wave
punk new wave
ristampa in vinile 180 grammi, copertina senza barcode pressoche' identica all' originale, e corredata di inner sleeve. Il magnifico secondo album della seminale band inglese di Colin Newman, Robert Gatobed ed i due futuri Dome Graham Lewis e B.C. Gilbert, prodotto da Mike Thorne che diventa di fatto membro aggiunto del gruppo suonando le tastiere e contribuendo agli arrangiamenti. Teso e tagliente come il primo "Pink Flag", ma anche ipnotico e carico di sotterranea tensione come l' implosivo successivo "154", e' forse il capolavoro assoluto della band. Uscito nel settembre del 1978, a meno di un anno di distanza dal primo "Pink Flag" ed un anno prima del terzo "154", e giunto al 48esimo posto della classifica inglese, e' il secondo tassello di una trilogia straordinaria, con pochi eguali nella storia della musica rock; la vena graffiante e corrosiva ereditata dal punk vi e' certo presente, ma vengono qui approfondite ulteriormente le influenze che sin dagli inizi la band aveva manifestato, dalla psichedelia ai Roxy Music, con una vena sperimentale a tratti vicina a quella di certi gruppi tedeschi dei primi anni '70 ma una straripante personalita' e la capacita' di dar vita ad un sound unico e stupefacente ancora oggi, assai complesso nelle sue tessiture e nei suoi intrecci, ma anche essenziale. Molti sono i brani indimenticabili, a partire dall' iniziale rabbrividente "Practice Make Perfect", e poi "French Film Blurred", delicata eppure carica di tensione, il geniale "proto elettropop" della brevissima "Another the Letter", l' atmosferica "Marooned", l' aggressiva "Sand in my Joints", che rimanda ai loro inizi piu' punk, la magnifica "Mercy", nel suo straordinario alternarsi di atmosfere ipnotiche e furiose esplosioni di elettricita', il semplicissimo e geniale 60's pop di "Outdoor Miner", uno dei due singoli tratti dal disco con l' incredibile "I Am the Fly", l' ostica "I Feel Mysterious Today", la aggressiva "Too Late". Uno dei dischi piu' belli ed importanti dell' era punk wave inglese.
Wire
chairs missing (2018 reissue)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1978 pink flag
punk new wave
punk new wave
Ristampa ufficiale del 2018, in vinile pesante, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura su Harvest, e corredata di inner sleeve, del magnifico secondo album della seminale band inglese di Colin Newman, Robert Gatobed ed i due futuri Dome Graham Lewis e B.C. Gilbert, prodotto da Mike Thorne che diventa di fatto membro aggiunto del gruppo suonando le tastiere e contribuendo agli arrangiamenti. Teso e tagliente come il primo "Pink Flag", ma anche ipnotico e carico di sotterranea tensione come l' implosivo successivo "154", e' forse il capolavoro assoluto della band. La vena graffiante e corrosiva ereditata dal punk vi e' certo presente, ma vengono qui approfondite ulteriormente le influenze che sin dagli inizi la band aveva manifestato, dalla psichedelia ai Roxy Music, con una vena sperimentale a tratti vicina a quella di certi gruppi tedeschi dei primi anni '70 ma una straripante personalita' e la capacita' di dar vita ad un sound unico e stupefacente ancora oggi, assai complesso nelle sue tessiture e nei suoi intrecci, ma anche essenziale. Molti sono i brani indimenticabili, a partire dall' iniziale rabbrividente "Practice Make Perfect", e poi "French Film Blurred", delicata eppure carica di tensione, il geniale "proto elettropop" della brevissima "Another the Letter", l' atmosferica "Marooned", l' aggressiva "Sand in my Joints", che rimanda ai loro inizi piu' punk, la magnifica "Mercy", nel suo straordinario alternarsi di atmosfere ipnotiche e furiose esplosioni di elettricita', il semplicissimo e geniale 60's pop di "Outdoor Miner", uno dei due singoli tratti dal disco con l' incredibile "I Am the Fly", l' ostica "I Feel Mysterious Today", la aggressiva "Too Late". Uno dei dischi piu' belli ed importanti dell' era punk wave inglese. Gli Wire, nati alla scuola d'arte un anno prima dell'avvento del Punk (1976), esordiscono con Pink Flag, uno dei dischi piu' importanti del punk britannico e allo stesso tempo uno dei piu' inusuali e moderni, avanti coi tempi come poche volte capita di sentire riguardo a un album d'esordio. A piccoli sprazzi, nell'arco di un minuto o due, gli Wire compongono un tipo di brano deviante, che trascende dalla furente immediatezza punk, e nasconde sempre un lato oscuro, non istantaneamente decifrabile, come se la necessita' di rivolta ed emancipazione si trasformi in un desiderio di intimismo, senza che cio' cancelli del tutto le tematiche sonore della generazione del '77 inglese. Un intimismo che non si rivela ancora in un incupimento dei suoni, ma viene espresso semmai dalla labirinticita' del brano, che nonostante la sua corta durata stupisce per incoerenza, sorprende l'ascoltatore nel non concedergli mai cio' che si aspetterebbe, creando un senso di incapacita' ad essere afferrato. Ogni brano e' tanto frenetico e breve quanto ricco di sfumature, non termina mai la struttura canonica solo accennata, eppure si concede quasi sempre variazioni su tema. Vale tanto per i pezzi piu' dilungati come "Reuters" o "Pink Flag", quanto per gli innumerevoli frammenti, come le varie "Three girl rumba", "It's so obvious", e la quasi integrita' dei 21 episodi che compongono il disco. L'incompiutezza e' anch'essa una componente fondamentale dei primi Wire, e fa parte di quello stesso intento destabilizzante per cui niente arriva mai nel momento in cui te lo aspetti. Cosi ogni pezzo finisce laddove ti aspetteresti che abbia ancora molto da dire, ed e' come se ogni volta la melodia portante, ridotta al minimo dell'espressione concedibile, sia fondamentalmente qualcosa di trascurabile, meno importante della distorsione formale a cui costantemente viene sottoposto il pezzo. Per questo nella musica, prima che nei testi, gli Wire si dimostrarono i primi cantori ad anticipare la disillusione che segui' l'entusiasmo del '77. Il mondo che scaturisce dalla loro musica e' un mondo senza punti di riferimento, dove la violenza sonora e' una rabbia bianca disillusa piu' che anarchica, gia' post-moderna e proiettata verso il successivo decennio, piuttosto che legata al passato. Pink Flag forse non e' definibile capolavoro per quanto la sua frenesia lo rende eccessivamente, anche se volutamente frammentario, nonostante cio' rappresenta una di quelle intuizioni cosi forti da influenzare un'intera era a venire, la New Wave britannica, e da non suonare inattuale neanche a quasi 30 anni di distanza alla sua uscita.
Wire
Document and eyewitness
lp2 [edizione] nuovo stereo uk 1981 pinkflag
punk new wave
punk new wave
ristampa del 2014 rimasterizzata, copertina per l' occasione apribile (non lo era la prima rara tiratura su Rough Trade). Pubblicato nel luglio del 1981 dalla Rough Trade in Gran Bretagna dove giunse al terzo posto nella classifica indipendente, il raro doppio album, CONTENENTE INEDITI, splendido testamento del seminale gruppo londinese. Nei due dischi sono contenuti estratti dall'ultimo concerto del gruppo all' Electric Ballroom di Londra il 29 Febbraio del 1980 e dai concerti tenuti al Notre Dame Hall di Londra il 19 Luglio 1979 ed a Montreaux, Canada il 9 Marzzo del 1979. Document And Eyewitness sara' ultima testimonianza postuma del gruppo ad opera della Rough Trade, prima della successiva seconda parabola artististica della band, operazione, all'epoca ritenuta da alcuni discutibile, ma certo non priva di un innegabile valore documentaristico capace di testimoniare la deviante potenza degli Wire durante le loro esibizioni. In effetti il loro "normale" show vedeva uno strano gruppo scordato, patafisico e rumorista molto piu' che su disco, ma comunque curiosamente freddo, metronomico, piu' attento a rispettare il tempo che la partitura. I loro cavalli di battaglia Go Ahead, 2 People in a Room, Heartbeat, brevi schegge impazzite, sembrano come filtrati da un'aura di tecnologica e cacofonica freddezza che ne aumenta a dismisura un vago senso di disturbata alienazione. Molti gli inediti, a testimonianza delle numerose frecce al suo arco che aveva questa formazione, e che da sole valgono l'acquisto del disco. Cuore del disco e' indubbiamente il loro ultimo concerto all'Electric Ballroom che occupa buona parte del supporto, una vera e propria performance multimediale, certamente piu' simile al cabaret dadaista che ad un concerto di post-punk. Il gruppo suonava dietro ad un lenzuolo di 6 metri per 12 che veniva portato in giro per il palco. Occasionalmente il "maestro di cerimonie", il loro manager Mick Collins, cercava di presentare le canzoni in modo umoristico, scatenando l'ira del pubblico presente. Ogni tanto faceva capolino una capra dotata di lampade, chiamata Jimmy, portando luce all'intera band, oppure due uomini con pastoia venivano "pascolati" da una prorompente fanciulla, che nel frattempo si portava dietro un razzo gonfiabile, o Colin si copriva con un velo nero oppure lottava con un cappotto di cuoio o con una stufa a gas, mentre i suoni piu' angoscianti e psichedelici del momento invadevano un'audience a dir poco perplessa. I brani erano quasi tutti inediti (tranne 12XU, peraltro solo un frammento cui sono stati costretti "a furor di popolo") purtroppo, insieme alla non eccellente qualita' delle registrazioni, non consente una comprensione corretta del livello "musicale" della serata che proseguiva fra urla disarticolate e cavalcate scomposte, fra suoni psico-tecnologici ed improvvise, nere tetraggini. Gli Wire sono stati tra i principali ed essenziali protagonisti della stagione a cavallo tra il punk 77ino ed il post punk inglese, grazie alla loro geniale alchimia capace di far confluire in una unica formula Bowie ed i Roxy Music, la psichedelia ed il punk. Si formano a Londra nell'ottobre del 1976 da Colin Newman, Bruce Gilbert, Graham Lewis e Robert Gotobed, tutti provenienti dall'art school, ma senza alcuna istruzione musicale. Fin dai loro esordi il loro sound conservava del punk-rock soltanto la concisione, e un pizzico dell'isteria, ma il gruppo aveva poco in comune con le arringhe nichiliste dei Sex Pistols, affascinato piuttosto dagli esperimenti di decostruzione sonora portati avanti da Brian Eno e dall'estetica alternativa dei Velvet Underground; furono capaci di inconsuete digressioni verso territori inesplorati riuscendo ad imporsi tra i gruppi fondamentali di fine anni settanta e poi tornando periodicamente ad incidere insieme negli anni a venire, mettendo a frutto l' esperienza di infinite collaborazioni e degli innumerevoli progetti a cui nel frattempo non hanno mai smesso di lavorare.
Wire
Document and eyewitness (gatefold sleeve)
lp2 [edizione] ristampa stereo uk 1981 pinkflag
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
ristampa del 2014 rimasterizzata, copertina per l' occasione apribile (non lo era la prima rara tiratura su Rough Trade), con foto del gruppo all' interno, catalogo PF21LP. Pubblicato nel luglio del 1981 dalla Rough Trade in Gran Bretagna dove giunse al terzo posto nella classifica indipendente, il raro doppio album, CONTENENTE INEDITI, splendido testamento del seminale gruppo londinese. Nei due dischi sono contenuti estratti dall'ultimo concerto del gruppo all' Electric Ballroom di Londra il 29 Febbraio del 1980 e dai concerti tenuti al Notre Dame Hall di Londra il 19 Luglio 1979 ed a Montreaux, Canada il 9 Marzzo del 1979. Document And Eyewitness sara' ultima testimonianza postuma del gruppo ad opera della Rough Trade, prima della successiva seconda parabola artististica della band, operazione, all'epoca ritenuta da alcuni discutibile, ma certo non priva di un innegabile valore documentaristico capace di testimoniare la deviante potenza degli Wire durante le loro esibizioni. In effetti il loro "normale" show vedeva uno strano gruppo scordato, patafisico e rumorista molto piu' che su disco, ma comunque curiosamente freddo, metronomico, piu' attento a rispettare il tempo che la partitura. I loro cavalli di battaglia Go Ahead, 2 People in a Room, Heartbeat, brevi schegge impazzite, sembrano come filtrati da un'aura di tecnologica e cacofonica freddezza che ne aumenta a dismisura un vago senso di disturbata alienazione. Molti gli inediti, a testimonianza delle numerose frecce al suo arco che aveva questa formazione, e che da sole valgono l'acquisto del disco. Cuore del disco e' indubbiamente il loro ultimo concerto all'Electric Ballroom che occupa buona parte del supporto, una vera e propria performance multimediale, certamente piu' simile al cabaret dadaista che ad un concerto di post-punk. Il gruppo suonava dietro ad un lenzuolo di 6 metri per 12 che veniva portato in giro per il palco. Occasionalmente il "maestro di cerimonie", il loro manager Mick Collins, cercava di presentare le canzoni in modo umoristico, scatenando l'ira del pubblico presente. Ogni tanto faceva capolino una capra dotata di lampade, chiamata Jimmy, portando luce all'intera band, oppure due uomini con pastoia venivano "pascolati" da una prorompente fanciulla, che nel frattempo si portava dietro un razzo gonfiabile, o Colin si copriva con un velo nero oppure lottava con un cappotto di cuoio o con una stufa a gas, mentre i suoni piu' angoscianti e psichedelici del momento invadevano un'audience a dir poco perplessa. I brani erano quasi tutti inediti (tranne 12XU, peraltro solo un frammento cui sono stati costretti "a furor di popolo") purtroppo, insieme alla non eccellente qualita' delle registrazioni, non consente una comprensione corretta del livello "musicale" della serata che proseguiva fra urla disarticolate e cavalcate scomposte, fra suoni psico-tecnologici ed improvvise, nere tetraggini. Gli Wire sono stati tra i principali ed essenziali protagonisti della stagione a cavallo tra il punk 77ino ed il post punk inglese, grazie alla loro geniale alchimia capace di far confluire in una unica formula Bowie ed i Roxy Music, la psichedelia ed il punk. Si formano a Londra nell'ottobre del 1976 da Colin Newman, Bruce Gilbert, Graham Lewis e Robert Gotobed, tutti provenienti dall'art school, ma senza alcuna istruzione musicale. Fin dai loro esordi il loro sound conservava del punk-rock soltanto la concisione, e un pizzico dell'isteria, ma il gruppo aveva poco in comune con le arringhe nichiliste dei Sex Pistols, affascinato piuttosto dagli esperimenti di decostruzione sonora portati avanti da Brian Eno e dall'estetica alternativa dei Velvet Underground; furono capaci di inconsuete digressioni verso territori inesplorati riuscendo ad imporsi tra i gruppi fondamentali di fine anni settanta e poi tornando periodicamente ad incidere insieme negli anni a venire, mettendo a frutto l' esperienza di infinite collaborazioni e degli innumerevoli progetti a cui nel frattempo non hanno mai smesso di lavorare.
Wire
mind hive
lp [edizione] nuovo stereo eu 2020 pink flag
punk new wave
punk new wave
copertina con autore e titolo in rilievo "embossed" sul fronte, con barcode sul retro 5024545875911. Uscito nel gennaio del 2020, a quasi tre anni di distanza dal precedente "Silver / lead", il diciassettesimo album in studio della storica band inglese. Il nuovo album del gruppo, in una ormai consolidata line up con i membri fondatori Colin Newman, Graham Lewis e Robert Gatobed Grey, accompagnati da Matt Sims (anche negli It Hugs Back, gruppo della scuderia 4Ad), è un lavoro più immediato rispetto al suo predecessore: un sound compatto, con chitarre incisive, dense e graffianti come nei loro primi album, una forte tensione che traspare nonostante il cantato apparentemente compassato di Colin Newman, alimentata dalle rasoiate chitarristiche e dalla ritmica secca, il tutto fortemente memore dell'epoca post punk, durante la quale il gruppo suonava talmente moderno che ancor oggi questa ricetta presenta incisività e freschezza, tagliando l'atrocità della modernità e la stupidità del conformismo come un coltello. Gli Wire sono stati tra i principali ed essenziali protagonisti della stagione a cavallo tra il punk 77ino ed il post punk inglese, grazie alla loro geniale alchimia capace di far confluire in una unica formula Bowie ed i Roxy Music, la psichedelia ed il punk. Si formano a Londra nell'ottobre del 1976 per opera di Colin Newman, Bruce Gilbert, Graham Lewis e Robert Gotobed, tutti provenienti da scuole d'arte, ma senza alcuna istruzione musicale. Fin dai loro esordi, il sound degli Wire conservava del punk-rock soltanto la concisione, e un pizzico dell'isteria, ma il gruppo aveva poco in comune con le arringhe nichiliste dei Sex Pistols, affascinato piuttosto dagli esperimenti di decostruzione sonora portati avanti da Brian Eno e dall'estetica dei Velvet Underground; furono capaci di portare la "new wave" verso territori inesplorati, riuscendo ad imporsi tra i gruppi fondamentali di fine anni settanta e poi tornando periodicamente ad incidere insieme negli anni a venire, mettendo a frutto l'esperienza di infinite collaborazioni e degli innumerevoli progetti a cui nel frattempo non hanno mai smesso di lavorare.
Wire
nocturnal koreans
lp [edizione] nuovo stereo eu 2016 pink flag
punk new wave
punk new wave
copertina con barcode sul retro 5024545743012, inner sleeve, etichette metallizzate in tinte diverse sui due lati. Uscito nell' aprile del 2016, ad un anno di distanza dal precedente "Wire", il quindicesimo album in studio (otto brani per una durata di meno di mezz' ora lo fanno comunque indicare da alcuni come un minialbum) della storica band inglese. Il gruppo, qui con formazione composta dai membri fondatori Colin Newman, Graham Lewis e Robert Gatobed Grey, accompagnati come gia' nel disco precedente da Matt Sims (anche negli It Hugs Back, gruppo della scuderia 4Ad), da' vita ad un' opera forse piu' immediata rispetto a gran parte dei lavori precedenti, ma particolarmente ispirata, a tratti vicina alle migliori realizzazioni del secondo corso artistico del gruppo (seconda meta' degli anni '80), con una manciata di brani dalle atmosfere dilatate ed atmosferiche ad affiancare altri brani che propongono un sound piu' vicino ai Wire "classici". Un lavoro come sempre affascinante e segnato dall' indiscutibile persaonalita' artistica del gruppo. Gli Wire sono stati tra i principali ed essenziali protagonisti della stagione a cavallo tra il punk 77ino ed il post punk inglese, grazie alla loro geniale alchimia capace di far confluire in una unica formula Bowie ed i Roxy Music, la psichedelia ed il punk. Si formano a Londra nell'ottobre del 1976 da Colin Newman, Bruce Gilbert, Graham Lewis e Robert Gotobed, tutti provenienti dall'art school, ma senza alcuna istruzione musicale. Fin dai loro esordi il loro sound conservava del punk-rock soltanto la concisione, e un pizzico dell'isteria, ma il gruppo aveva poco in comune con le arringhe nichiliste dei Sex Pistols, affascinato dagli esperimenti di decostruzione sonora portati avanti da Brian Eno e dall'estetica alternativa dei Velvet Underground; furono capaci di inconsuete digressioni verso territori inesplorati riuscendo ad imporsi tra i gruppi fondamentali di fine anni settanta e poi tornando periodicamente ad incidere insieme negli anni a venire, mettendo a frutto l' esperienza di infinite collaborazioni e degli innumerevoli progetti a cui nel frattempo non hanno mai smesso di lavorare.
Wire
not about to die - studio demos 1977-1978
lp [edizione] nuovo stereo uk 1977 pink flag
punk new wave
punk new wave
Per la prima volta stampato ufficialmente, in questa edizione dell' aprile 2022, corredata di inner sleeve, l' imperdibile album gia' realizzato come stampa privata gia' nei primi anni '80 su Amnesia Records (edizione ormai molto rara, di cui viene ripresa qui la grafica, sebbene virata in tinta grigia), con ben diciotto preziose tracce inedite (del tutto o almeno in queste versioni) del seminale gruppo londinese di Colin Newman, Robert Gatobed ed i due futuri Dome Graham Lewis e B.C. Gilbert, solo in parte comparse poi nel 1995 nel cd ufficiale "Behind The Curtain (Early Versions 1977 & 78)". Si tratta dei demos registrati tra il 1977 ed il 1978 per il secondo album "Chairs Missing" ed il terzo "154". Davvero omperdibile per chi voglia ulteriormente approfondire la conoscenza di uno dei progetti piu' originali ed innovativi della scena inglese della fine degli anni '70, capace, centrifugando Bowie ed i Roxy Music, la psichedelia ed il punk, di una musica geniale, tesa e tagliente ma per solito piu' implosiva che esplosiva, che ha tracciato molte delle coordinate della new wave a venire. Questa la lista completa dei brani: "Oh No Not So [Save The Bullet]", "Culture Vultures", "It's the Motive A4 Love Ain't Polite", "French Film [Blurred]", "Underwater Experiences" e "Stalemate" sono registrate durante il dicembre del 1977; "Options R", "Indirect Enquiries v1", "Chairs Missing [Used To]" e "Being Sucked In Again" sono registrate durante l' aprile del 1978, "Ignorance No Plea [I Should Have Known Better]", "Once Is Enough", "The Other Window", "Stepping Off Too Quick [Not About To Die]", "On Returning", "Former Airline" e "Two People In A Room" sono registrate durante il dicembre del 1978.
Wire
Pink flag (2018 reissue)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1977 pink flag
punk new wave
punk new wave
Ristampa ufficiale del 2018, in vinile pesante, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura su Harvest, e corredata di inner sleeve. Il primo album del seminale gruppo londinese di Colin Newman, Robert Gatobed ed i due futuri Dome, Graham Lewis e B.C. Gilbert. Uscito nel Novemrbre del 1977 dopo un primo sette pollici EP, i cui tre brani sono peraltro inclusi, non entrato nella classifica inglese, e' prima fondamentale testimonianza della geniale alchimia degli Wire capace di far confluire in una unica formula Bowie ed i Roxy Music, la psichedelia ed il punk, della cui scena furono tra i protagonisti; una musica geniale, tesa e tagliente ma piu' implosiva che esplosiva, che traccera' molte delle coordinate della new wave a venire, e con i due altrettanto geniali lavori successivi, e' considerato tra i dischi piu' influenti degli anni ottanta capace di lasciare le proprie impronte anche nelle decadi successive. Ventuno brani a tutt' oggi stupefacenti, atmosfere plumbee tra le quali si fa strada di tanto in tanto qualche raggio di sole (il talento "pop" della band fa capolino qua' e la'), molti brani che saranno ricordati come dei classici della band e della scena inglese dell' epoca, come Three Girl Rhumba, Pink Flag, Strange e soprattutto l' indimenticabile 12XU. Gli Wire, nati alla scuola d'arte un anno prima dell'avvento del Punk (1976), esordiscono con Pink Flag, uno dei dischi piu' importanti del punk britannico e allo stesso tempo uno dei piu' inusuali e moderni, avanti coi tempi come poche volte capita di sentire riguardo a un album d'esordio. A piccoli sprazzi, nell'arco di un minuto o due, gli Wire compongono un tipo di brano deviante, che trascende dalla furente immediatezza punk, e nasconde sempre un lato oscuro, non istantaneamente decifrabile, come se la necessita' di rivolta ed emancipazione si trasformi in un desiderio di intimismo, senza che cio' cancelli del tutto le tematiche sonore della generazione del '77 inglese. Un intimismo che non si rivela ancora in un incupimento dei suoni, ma viene espresso semmai dalla labirinticita' del brano, che nonostante la sua corta durata stupisce per incoerenza, sorprende l'ascoltatore nel non concedergli mai cio' che si aspetterebbe, creando un senso di incapacita' ad essere afferrato. Ogni brano e' tanto frenetico e breve quanto ricco di sfumature, non termina mai la struttura canonica solo accennata, eppure si concede quasi sempre variazioni su tema. Vale tanto per i pezzi piu' dilungati come "Reuters" o "Pink Flag", quanto per gli innumerevoli frammenti, come le varie "Three girl rumba", "It's so obvious", e la quasi integrita' dei 21 episodi che compongono il disco. L'incompiutezza e' anch'essa una componente fondamentale dei primi Wire, e fa parte di quello stesso intento destabilizzante per cui niente arriva mai nel momento in cui te lo aspetti. Cosi ogni pezzo finisce laddove ti aspetteresti che abbia ancora molto da dire, ed e' come se ogni volta la melodia portante, ridotta al minimo dell'espressione concedibile, sia fondamentalmente qualcosa di trascurabile, meno importante della distorsione formale a cui costantemente viene sottoposto il pezzo. Per questo nella musica, prima che nei testi, gli Wire si dimostrarono i primi cantori ad anticipare la disillusione che segui' l'entusiasmo del '77. Il mondo che scaturisce dalla loro musica e' un mondo senza punti di riferimento, dove la violenza sonora e' una rabbia bianca disillusa piu' che anarchica, gia' post-moderna e proiettata verso il successivo decennio, piuttosto che legata al passato. Pink Flag forse non e' definibile capolavoro per quanto la sua frenesia lo rende eccessivamente, anche se volutamente frammentario, nonostante cio' rappresenta una di quelle intuizioni cosi forti da influenzare un'intera era a venire, la New Wave britannica, e da non suonare inattuale neanche a quasi 30 anni di distanza alla sua uscita.
Wire
wire
lp [edizione] nuovo stereo uk 2015 pink flag
punk new wave
punk new wave
Album in vinile pesante, copertina con barcode sul retro 5024545712216, inner sleeve, etichetta "custom" nera ed argento da un lato, argento dall' altro. Uscito nell' aprile del 2015, a distanza di due anni dal precedente "Change Become Us", il quattordicesimo album in studio della storica band inglese. Il gruppo, qui con formazione composta dai membri fondatori Colin Newman, Graham Lewis e Robert Gatobed Grey, accompagnati come gia' nel disco precedente da Matt Sims (anche negli It Hugs Back, gruppo della scuderia 4Ad) propone con "Wire" un lavoro piu' omogeneo del precedente, ma altrettanto brillante nel suo proporre una ricetta musicale certo non rivoluzionaria come quella dei primi seminali dischi del periodo 1977-79, ma come sempre affascinante e segnata dall' indiscutibile persaonalita' artistica del gruppo, che emerge anche nel piu' apparentemente banale dei brani; disco piu' che mai di "canzoni", sebbene non rinunci a qualche familiare spigolosita' ne' a momenti piu' atmosferici, ispirato ed efficace, benissimo accolto dalla critica, rappresenta un nuovo prezioso tassello di una discografia da esplorare anche aldila' dei primi capolavori. Gli Wire sono stati tra i principali ed essenziali protagonisti della stagione a cavallo tra il punk 77ino ed il post punk inglese, grazie alla loro geniale alchimia capace di far confluire in una unica formula Bowie ed i Roxy Music, la psichedelia ed il punk. Si formano a Londra nell'ottobre del 1976 da Colin Newman, Bruce Gilbert, Graham Lewis e Robert Gotobed, tutti provenienti dall'art school, ma senza alcuna istruzione musicale. Fin dai loro esordi il loro sound conservava del punk-rock soltanto la concisione, e un pizzico dell'isteria, ma il gruppo aveva poco in comune con le arringhe nichiliste dei Sex Pistols, affascinato dagli esperimenti di decostruzione sonora portati avanti da Brian Eno e dall'estetica alternativa dei Velvet Underground; furono capaci di inconsuete digressioni verso territori inesplorati riuscendo ad imporsi tra i gruppi fondamentali di fine anni settanta e poi tornando periodicamente ad incidere insieme negli anni a venire, mettendo a frutto l' esperienza di infinite collaborazioni e degli innumerevoli progetti a cui nel frattempo non hanno mai smesso di lavorare.
Wire train
Between two words
Lp [edizione] originale stereo uk 1985 cbs
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
l' originale stampa inglese, copertina lucida e senza barcode, completa di inserto con foto e testi, label rossa con logo CBS bianco in alto, catalogo CBS26670. Pubblicato nel 1985 dalla CBS in Gran Bretagna e dalla Columbia negli USA, il secondo album, uscito dopo ''In a chamber'' (1984) e prima di ''Ten women'' (1987). Si tratta di un album meno frenetico e piu' atmosferico rispetto all'esordio, con brani sognanti e talvolta lenti e rarefatti, in piu' occasioni dinamici e svolazzanti, che hanno suscitato accostamenti con i Church da parte di alcuni critici, mentre il brano ''Last perfect thing'', piu' esuberante, sembra preannunciare il sound dell'album successivo. Troviamo anche una cover piuttosto persanale di ''With god on our side'' di Bob Dylan, qui intitolata ''God on our side''. Formatisi a San Francisco nel 1983, inizialmente con il nome di Renegades, gli Wire Train nacquero su impulso dei due parolieri Kurt Herr e Kevin Hunter. Accasatisi presso la label 415, pubblicarono il primo album ''In a chamber'' nel 1984, suscitando positive reazioni in California con la loro new wave chitarristica. Il successivo ''Between two words'' (1985) venne inciso a Vienna e fu l'ultimo con Kurt Herr in formazione, che abbandono' poco dopo il gruppo per dedicarsi a porgetti solisti. ''Ten women'', inciso a Londra, usci' nel 1987, mentre in quel periodo il gruppo suonava in tour con Alarm, Bangles e Waterboys. La band ritorno' nel 1990 con il quarto album, senza titolo, che segno' un mutamento stilistico verso il pop rock, seguito dal quinto lp ''No soul no strain'' (1992), con echi del Madchester sound. Si sciolsero intorno al 1993. Un loro brano, ''I will not fall'', fu inserito nella colonna sonora del film ''Point break'', con Keanu Reeves e Patrick Swayze.
Wire train
Between two words
Lp [edizione] originale stereo hol 1985 cbs
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
prima stampa europea di pressaggio olandese, copertina senza barcode, inner sleeve in carta sagomata sul lato di apertura con foto e testi, label rossa con scritte bianche lungo il bordo e nere al centro, logo CBS bianco in alto, catalogo CBS26670, logo BIEM/STEMRA senza riquadro a destra. Pubblicato nel 1985 dalla CBS in Gran Bretagna e dalla Columbia negli USA, il secondo album, uscito dopo ''In a chamber'' (1984) e prima di ''Ten women'' (1987). Si tratta di un album meno frenetico e piu' atmosferico rispetto all'esordio, con brani sognanti e talvolta lenti e rarefatti, in piu' occasioni dinamici e svolazzanti, che hanno suscitato accostamenti con i Church da parte di alcuni critici, mentre il brano ''Last perfect thing'', piu' esuberante, sembra preannunciare il sound dell'album successivo. Troviamo anche una cover piuttosto persanale di ''With god on our side'' di Bob Dylan, qui intitolata ''God on our side''. Formatisi a San Francisco nel 1983, inizialmente con il nome di Renegades, gli Wire Train nacquero su impulso dei due parolieri Kurt Herr e Kevin Hunter. Accasatisi presso la label 415, pubblicarono il primo album ''In a chamber'' nel 1984, suscitando positive reazioni in California con la loro new wave chitarristica. Il successivo ''Between two words'' (1985) venne inciso a Vienna e fu l'ultimo con Kurt Herr in formazione, che abbandono' poco dopo il gruppo per dedicarsi a porgetti solisti. ''Ten women'', inciso a Londra, usci' nel 1987, mentre in quel periodo il gruppo suonava in tour con Alarm, Bangles e Waterboys. La band ritorno' nel 1990 con il quarto album, senza titolo, che segno' un mutamento stilistico verso il pop rock, seguito dal quinto lp ''No soul no strain'' (1992), con echi del Madchester sound. Si sciolsero intorno al 1993. Un loro brano, ''I will not fall'', fu inserito nella colonna sonora del film ''Point break'', con Keanu Reeves e Patrick Swayze.
Wire train
Ten women
Lp [edizione] originale stereo Hol 1987 cbs
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
l' originale stampa europea, pressata in OLanda, completa di inner sleeve con testi, etichetta rossa con logo bianco in alto, catalogo CBS4504401. Il terzo album del gruppo americano, dopo "In a Chamber" (1984) e "Between Two Words" (1985), registrato con ormai Kevin Hunter alla guida del gruppo, dopo l' abbandono di Kurt Herr. L' album prosegue lungo la strada tracciata dai predecessori, quella di un rock chitarristico di stampo classico, venato di influenze roots e pop. Formatisi a San Francisco nel 1983, inizialmente con il nome di Renegades, gli Wire Train nacquero su impulso dei due parolieri Kurt Herr e Kevin Hunter. Accasatisi presso la label 415, pubblicarono il primo album ''In a chamber'' nel 1984, suscitando positive reazioni in California con la loro new wave chitarristica. Il successivo ''Between two words'' (1985) venne inciso a Vienna e fu l'ultimo con Kurt Herr in formazione, che abbandono' poco dopo il gruppo per dedicarsi a porgetti solisti. ''Ten women'', inciso a Londra, usci' nel 1987, mentre in quel periodo il gruppo suonava in tour con Alarm, Bangles e Waterboys. La band ritorno' nel 1990 con il quarto album, senza titolo, che segno' un mutamento stilistico verso il pop rock, seguito dal quinto lp ''No soul no strain'' (1992), con echi del Madchester sound. Si sciolsero intorno al 1993. Un loro brano, ''I will not fall'', fu inserito nella colonna sonora del film ''Point break'', con Keanu Reeves e Patrick Swayze.
Wire train
Ten women
Lp [edizione] originale stereo usa 1987 columbia
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
l' originale stampa americana, copia sigillata e da noi aperta, ancora incellophanata, con adesivo di presentazione sul cellophane, completa di inner sleeve con testi, etichetta rossa con logos arancio lungo la circonferenza. Il terzo album del gruppo americano, dopo "In a Chamber" (1984) e "Between Two Words" (1985), registrato con ormai Kevin Hunter alla guida del gruppo, dopo l' abbandono di Kurt Herr. L' album prosegue lungo la strada tracciata dai predecessori, quella di un rock chitarristico di stampo classico, venato di influenze roots e pop. Formatisi a San Francisco nel 1983, inizialmente con il nome di Renegades, gli Wire Train nacquero su impulso dei due parolieri Kurt Herr e Kevin Hunter. Accasatisi presso la label 415, pubblicarono il primo album ''In a chamber'' nel 1984, suscitando positive reazioni in California con la loro new wave chitarristica. Il successivo ''Between two words'' (1985) venne inciso a Vienna e fu l'ultimo con Kurt Herr in formazione, che abbandono' poco dopo il gruppo per dedicarsi a porgetti solisti. ''Ten women'', inciso a Londra, usci' nel 1987, mentre in quel periodo il gruppo suonava in tour con Alarm, Bangles e Waterboys. La band ritorno' nel 1990 con il quarto album, senza titolo, che segno' un mutamento stilistico verso il pop rock, seguito dal quinto lp ''No soul no strain'' (1992), con echi del Madchester sound. Si sciolsero intorno al 1993. Un loro brano, ''I will not fall'', fu inserito nella colonna sonora del film ''Point break'', con Keanu Reeves e Patrick Swayze.
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