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Basso valdambrini quintet (gianni basso)
Bossa nova (ltd. numbered)
Lp [edizione] nuovo mono ita 1963 giotto music
jazz
jazz
Edizione limitata a 500 copie numerate a mano sul retro copertina. Ristampa del 2022 ad opera della Giotto Music, pressoché identica alla ultrarara prima tiratura, venduta ormai a cifre altissime. Originariamente pubblicato nel 1963 dalla Ricordi, uno dei più rari lavori del celebrato quintetto composto qui da Gianni Basso (sax tenore), Oscar Valdambrini (tromba), Renato Sellani (pianoforte), Giorgio Azzolini (contrabbasso) e Leonello Bionda (batteria), coadiuvati per l'occasione da alcuni pecussionisti che impiegano strumenti come congas ed afoxé (un idiofono afro-brasiliano), dal chitarrista Franco Cerri e dal trombonista Dino Piana. Come si può evincere dal titolo, il gruppo questa volta si cimenta soprattutto con jazz dai risvolti brasiliani e latino americani, a partire dalla cover della classica "Desafinado" di Jobim che apre la scaletta, e passando per "Saudade da bahia" del grande compositore Dorival Caymmi, ma anche due pezzi di Charlie Parker ("My little suede shoes" e "Barbados") ed uno di Django Reinhardt ("Nuages"), fra gli altri, oltre ad alcune composizioni di Basso e Valdambrini. Indipendentemente dagli autori dei pezzi, l'album e percorso dal filo conduttore dei ritmi e delle melodie provenienti dall'America latina, brasiliana in particolare ma non solo, con ritmiche frizzanti, e volendo ballabili, dagli echi caraibici e carioca, e melodie nel complesso solari e soavi (con l'occasionale divagazione malinconica in qualche ballata), che si fondono armoniosamente con il jazz. Questa la scaletta: "Desafinado", "Sondra", "Nuages", "I Should Care", "My Little Suede Shoes", "Saudade Da Bahia", "Oscarnova", "Midnight In Moscow", "I'll Remember April", "Barbados". Jazzista originario di Asti, Gianni Basso e' uno dei piu' noti ed apprezzati jazzisti italiani, gia' affermato negli anni cinquanta quando suonava con il trombettista Oscar Valdambrini; in quegli anni il loro ensemble accompagnava sui palchi italiani artisti come Lionel Hampton e Chet Baker. Inizialmente attivo come clarinettista alla fine degli anni '40, Basso passo' poi al sassofono. La sua musica si e' sviluppata principalmente nell'ambito del bop jazz e del post bop; fra i gruppi da lui guidati, i Saxes machine e la Gianni Basso Big Band.
Blue hippos
Forty forty
Lp [edizione] originale stereo usa 1988 twin tone
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
Copia ancora incellophnata, ma con minuscolo strappetto in basso lungo il bordo (circa 1/2 cm.), l' originale stampa americana, copertina semilucida senza barcode, inner sleeve con foto, crediti e testi, label bianca con scritte nere e logo Twin Tone Records marrone e nero in alto, catalogo TTR87124, vinile che assume colore ambrato se posto controluce. Pubblicato nel 1988 dalla Twin Tone negli USA, il secondo dei due album, successivo all'eponimo esordio del 1987. Prodotto dal gruppo con Terry Katzman, cofondatore della leggendaria label Reflex (quella dei primi Husker Du) e Tom Herbers, ingegnere del suono e produttore ma anche membro dei Bad Trip, sempre da Minneapolis, questo "Forty forty" segna un processo di maturazione nella musica dei Blue Hippos, che qui si mostra maggiormente padrone delle dinamiche funk inserite in un contesto post punk ed alternative rock, scattante, spesso imprevedibile e soggetto a fulminei riffs e cambi: il tutto sembra non poco influenzato dai grandi Minutemen, ma con una componente funk ulteriormente accentuata; dove questa viene meno, o messa in secondo piano, gli accostamenti possono andare anche a Replacements o Meat Puppets. Tra i brani la ballata "Female Trouble", cover di un brano presente nell' omonimo film del 1974 interpretato da Devine e diretto da John Waters, qui autore anche del testo. I Blue Hippos erano un trio americano di Minneapolis, guidato dal cantante e chitarrista Paul Osby, ex Otto's Chemical Lounge, autori di un ep nel 1983 e di un mini lp nel 1985, "Spillover", a cui si affiancavano il bassista Alan Schroeter (anch'egli ex Otto's Chemical Lounge) ed il batterista James Petroski. Pubblicarono solo due album, entrambi su Twin Tone, "Blue hippos" (1987) e "Forty forty" (1988), in cui proponevano un ibrido fra alternative rock garagizzato e spunti funk con un'attitudine scattante ed imprevedibile che richiama influenze dei Minutemen.
Byrd joe and the field hippies (united states of america)
the american metaphysical circus
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1969 columbia
rock 60-70
rock 60-70
ristampa in vinile 180 grammi, con copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura su Columbia Masterworks, del primo album del leader degli ''United States of America'', realizzato con la denominazione Joe Byrd & The Field Hippies (altri lavori seguiranno anni dopo a nome Joseph Byrd, per la Takoma, di stampo ben piu' tradizionalista). Ad un anno di distanza dall' unico magnifico album degli U.S.A., uno dei dischi piu' ispirati ed originali di tutta l' era psichedelica non solo americana, l' artista originario di Louisville, Kentucky, ma basato a Los Angeles, diede vita a questo nuovo straordinario progetto, che vide coinvolti una ventina di musicisti, proseguendo sulla strada della sperimentazione ed allargando ulteriormente la gamma di influenze e citazioni : un collage sonoro ricco, poliedrico ed interessantissimo, affine a certa musica tedesca, tra sperimentazione, psichedelia, musica colta, ricco di slanci misticheggianti, che l' utilizzo di ben tre splendide voci femminili, quelle di Susan De Lange, di Victoria Bond e Christie Thompson, che si alternano a quella di Joe Byrd stesso, rende ancor piu' sorprendente ed affascinante. Sempre nel 1969 usci' in America un altro disco di straordinario interesse, "Knight of the Blue Communion" di Peter Ivers, a cui questo lavoro di Joe Byrd puo' essere per molti aspetti accostato: entrambi rappresentano tra gli ultimi baluardi della stagione piu' creativa e stimolante del rock americano, che si avviava ad una lunga stagione di crisi, e rappresentano due fieri ed incontaminati (ovvero straordinariamente contaminati) esempi di una musica certo di non semplicissimo ascolto, ma che rivela innumerevoli e preziose sorprese ascolto dopo ascolto.
Cano eddie and his quintet
Brought back live from p.j.'s
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1967 dunhill
jazz
jazz
Copertina senza codice a barre. Ristampa pressoché identica alla prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1967 dalla Dunhill negli USA, il terzo ed ultimo album ad uscire a nome Eddie Cano & his Quintet fu registrato dal vivo con formazione composta da Eddie Cano (pianoforte), David Troncoso (contrabbasso), Eddie Talamantes (batteria, voce in "La bamba"), Frank Gutierrez (percussioni) e Max Garduno (congas). Luogo del concerto fu il famigerato locale P.J.'s di Hollywood, ideale ambientazione per le scoppiettanti performances di latin jazz del quintetto, sostenute da una ritmica letteralmente calamitante verso le danze, e guidate dall'elegante, ma frizzante e sbarazzino, stile pianistico del leader. Questa la scaletta: "Slip, slip", "La bamba", "Wack wack", "Mira como es", "I can't cry anymore", "Monday monday", "Louie louie", "Guantanamera", "Brown & blue", "I'll never forget you", "Don't ever change", "El pito (I'll never go back to georgia)". Pianista, arrangiatore e compositore statunitense di origini messicane, il losangelino Eddie Cano (1927-1988) fu uno stimato autore di musiche al confine fra il jazz e il latino, pubblicando apprezzati album, soprattutto fra gli anni '50 e '60, per etichette prestigiose come RCA e Reprise. Proveniente da una famiglia di musicisti, Cano si fece notare nei primi anni del secondo dopoguerra suonando nel gruppo di Miguelito Valdés, poi collaborò con il cantante Herb Jeffries; già nel 1948 guidava formazioni proprie, pur continuando a collaborare con colleghi come il sopracitato Jeffries e Tony Martinez. Autore di un vasto repertorio di composizioni, Cano ebbe l'abilità di combinare le vivaci e ballabilissime ritmiche della musica latina con la raffinatezza del jazz.
Contemporary noise ensemble (aka contemporary noise quintet)
Pig inside the gentleman (ltd. 180 gr. clear vinyl)
LP2 [edizione] nuovo stereo eu 2006 denovali
jazz
jazz
Edizione limitata in vinile doppio trasparente da 180 grammi, copertina lucida apribile, allegato codice per il download digitale dell'album. Ristampa del 2023 ad opera della Denovali, con copertina aprible e con un brano in meno rispetto alla prima tiratura vinilica del 2009 ("Chinese customer", che era assente anche dall'originaria tiratura su cd), e con il nome del gruppo accreditato come Contemporary Noise Ensemble e non più come Contemporary Noise Quintet. Originariamente pubblicato nel 2006 solo in cd sotto la sigla Contemporary Noise Quintet, quindi stampato per la prima volta in vinile nel 2009 dalla Lanquidity, il primo album del talentuoso gruppo polacco fu inciso allo Electric Eye Studio di Szubin, Polonia, nell'estate del 2006, da Pawel Urowski (contrabbasso), Bartek Kapsa (batteria, percussioni), Kuba Kapsa (pianoforte, melodica, campionamenti, voce), Tomasz Glazik (sax tenore, sax baritono, sintetizzatore) e Wojciech Jachna (tromba, flicorno). Il quintetto polacco esprime un jazz moderno e vibrante, principalmente acustico ma con alcune aperture all'impiego dell'elettronica, e nel quale sembra soffiare i vento spirituale ed intenso del jazz coltraniano, in bilico fra post bop e free, anche se qui con una inclinazione principalmente melodica. Potenti le emozioni suscitate dalle espressioni corali dei fiati e dai ricami del pianoforte, in un set che punta tanto alla mente quanto al cuore. Questa la scaletta: "Million Faces", "Army Of The Sun", "A Coin Perfectly Spinning", "Goodbye Monster", "Walking Sin", "Even Cats Dream About Flying", "Evil Melody", "Invisible Train", "P.I.G.", "Sophie".
Dharma quintet
Mr robinson
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1970 soufflecontinu
rock 60-70
rock 60-70
Edizione limitata a 700 copie, libretto di dodici pagine, inserto esterno a protezione della costola con note di presentazione. Ristampa del 2018 ad opera della Soufflecontinu, la prima in assoluto, e pressoche' identica alla rara e ricercata prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1970 dalla SFP in Francia, il primo album, precedente ''End starting'' (1971). Interessante ed avventuroso viaggio nel jazz d'avanguardia, ''Mr Robinson'' si muove fra organiche improvvisazioni vicine al free, caratterizzate da un approccio spesso corale ed armonioso anche nelle dissonanze, ed i meandri del jazz elettrico piu' sperimentale ed atmosferico, vicino anche ad alcune realizzazioni della scena canterburiana (in alcuni punti vengono in mente i Soft Machine di ''Fourth''). Un'opera non di facile ascolto, ma che possiede un notevole fascino pur nel suo approccio melodico e ritmico fuori dagli schemi. Il Dharma Quintet fu un collettivo musicale francese attivo negli anni '70, composto nella sua prima incarnazione da Jean-Francois Sicard (sax alto, sax tenore, flauto, clarinetto), Gerard Coppere (sax tenore, sax soprano), Patricio Villarroel pianoforte, piano elettrico), Michel Gladieux (contrabbasso) e Jacques Mahieux (batteria), dedito ad interessanti sperimentazioni jazz in bilico fra il free ed il jazz elettrico piu' sperimentale dei primi anni '70 di colleghi come Miles Davis; la loro musica era espressa attraverso improvvisazioni organiche che si dipanavano entro un quadro prestabilito, per quanto ardite, dissonanti e segnate da tempi fluidi. Il Dharma Quintet pubblico' tre album nei primi anni '70, uno dei quali uscito a nome Dharma Trio (''Snoopy's time'', 1970), ed accompagnarono anche Colette Magny e Lino Leonardi nello lp ''Visage-village'' del 1977.
Fanni sergio quintet
Hard suite
Lp [edizione] nuovo stereo ita 1975 right tempo
jazz
jazz
Ristampa ad opera della Right Tempo, pressoché identica alla rarissima prima tiratura ma con lo sfondo della copertina di colore marroncino chiaro. Originariamente pubblicato nel 1975 dalla Carosello in Italia, l'unico album uscito a nome del Sergio Fanni Quintet fu inciso da Leandro Prete (sax tenore), Giancarlo Pillot (batteria), Carlo Milano (basso elettrico), Roberto Haliffi (percussioni), Sante Palumbo (pianoforte, piano elettrico) e Sergio Fanni (flicorno), e contiene quattro lunghi brani che vanno a comporre una suite, quella che dà il titolo allo lp, composta da pianista Sante Palumbo, già proposta dal vivo nel corso dello stesso 1975. "Hard suite" è un raffinato lavoro ascrivibile al post bop, con sonorità elettroacustiche, il contributo percussivo di Haliffi che dà un leggero tocco caraibico alle ritmiche bop del batterista Pillot, mentre il lirismo dell'ottone di Fanni si sposa bene con il tocco moderno ed enigmatico del pianista Palumbo. Un disco dalle atmosfere leggermente ombrose e notturne, dal lirismo composto ed essenziale, che sembra suggerire anche una ispirazione davisiana sotto questo aspetto. Questa la scaletta: "Dawn / Suffer", "Plan", "Drive Waltz", "Shade". Il torinese Sergio Fanni (1930-2000) è stato uno dei più stimati trombettisti e flicornisti sulla scena italiana della seconda metà del XX secolo; da ragazzo compie studi al conservatorio, e debutta giovanissimo come membro di orchestre da ballo, quindi comincia a suonare jazz sul palco nella seconda metà degli anni '40. Ancora in giovanissima età diventa membro dell'Orchestra Ritmica della Rai di Torino, che nei tardi anni '50 si sposterà a Milano, ed ha modo di lavorare con i più importanti direttori d'orchestra del nostro paese, fra cui Armando Trovajoli, Pippo Barzizza, Gil Cuppini ed Eraldo Volonté. Come jazzista, suona in diverse formazioni con leaders quali i sopracitati Eraldo Volonté e Gil Cuppini, Giorgio Gaslini, Oscar Rocchi e Gianfranco Malaguti, nel corso dei decenni, oltre a pubblicare alcuni lavori come band leader; ha suonato anche con jazzisti americani di grande spessore come Chet Baker, Charles Mingus e Gerry Mulligan, solo per citarne alcuni.
Grodeck whipperjenny (james brown)
sho is funky down here
lp [edizione] nuovo stereo usa 1971 polydor
soul funky disco
soul funky disco
ristampa con copertina senz barcode, pressoche' identica alla prima tiratura del 1971, del ricercatissimo secondo album del gruppo di Cincinnati, Ohio, originariamente uscito su King ed intestato, cosi' come in questa riedizione, al grande "Godfather of Soul", ma in realta' suonato da una fantomatica James Brown Band che altri non e' che la band di Cincinnati, Ohio, che aveva gia' pubblicato un disco a nome Grodeck Whipperjenny nel 1970. Da parte del grande artista di colore, si trattava semplicemente di avvicinare il suo nome al pubblico dei bianchi, un' operazione di sfondo puramente commerciale, forse, ma "Sho Is Funky Down Here" e' invece un ottimo album, interamente strumentale, in cui i Grodeck Whipperjenny sono alle prese con una serie di composizioni co-accreditate al loro tastierista David Matthews (che per diverso tempo rimarra' nella cerchia di Brown, collaborando piu' volte ai suoi dischi) ed a James Brown stesso, con l' organo Hammond di Matthews in splendida evidenza ed una incredibile fuzz guitar quasi onnipresente. Difficile forse da definire, tra fuzz-psichedelia, funky, soul ed influenze blues, un disco assai interessante, divenuto negli anni un vero e proprio culto.
Hipp jutta
Jutta hipp with zoot sims (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1956 blue note
jazz
jazz
Ristampa del 2022, limitata in 1000 copie, rimasterizzata ed in vinile 180 grammi, con copertina senza barcode, pressoche' identica alla prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1956 dalla Blue Note, inciso al Rudy Van Gelder Studio di Hackensack, New Jersey, il 28 luglio del 1956, da Jutta Hipp (pianoforte), Jerry Lloyd (tromba), Zoot Sims (sax tenore), Ahmed Abdul Malik (contrabbasso) ed Ed Thigpen (batteria). Uno dei pochissimi album della pianista tedesca che, qui accompagnata dal grande sassofonista Zoot Sims, offre sei brani di caldo e fluente jazz melodico, che vanno dai ritmi lenti e dalle melodie languide e soavi di una splendida ''Violets for furs'' al groove festoso ed agile di ''Just blues'' e ''Down home''. Questa la scaletta completa: ''Just blues'', ''Violets for furs'', ''Down home'', ''Almost like being in love'', ''Wee-dot'', ''Too close for comfort''. Originaria di Lipsia, la pianista tedesca Jutta Hipp (1925-2003) e' ricordata per uno stile personale che pero' e' stato da piu' parti accostato a quello di Horace Silver. Si accosto' al jazz clandestinamente durante il regime nazista, che ovviamente osteggiava questo genere musicale, quindi suono' in Germania fra la seconda meta' degli anni '40 ed i primi '50, guidando un suo quintetto fra il 1953 ed il 1955, e facendosi notare da Leonad Feather, pianista e critico jazz, che favori' il suo trasferimento a New York, dove suono' spesso alla Hickory House ed incise tre album per la Blue Note, l'ultimo dei quali la vedeva accompagnata dal sassofonista Zoot Sims (1956), poco dopo pero' la Hipp abbandono' quasi totalmente la scena musicale, dedicandosi alla pittura e lavorando poi per decenni nel settore tessile, sempre negli Stati Uniti. Col tempo si era talmente allontanata dal mondo musicale che nel 2000 la Blue Note non sapeva piu' dove inviare le royalties a lei dovute; tre anni dopo mori' nel Queens, a New York, dove aveva vissuto in solitudine.
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1959 honey pie
jazz
jazz
Ristampa del 2020 ad opera della Honey Pie, pressoché identica alla rara prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1960 dalla HiFi Jazz negli USA, inciso al Radio Recorders Studio B di Los Angeles nell'agosto del 1959, da Harold Land (sax tenore), Dupree Bolton (tromba), Elmo Hope (pianoforte), Herbie Lewis (contrabbasso) e Frank Butler (batteria). Uno dei primissimi album di Land in qualità di band leader, "The fox" è un lavoro forse poco conosciuto ma molto apprezzato da critici attenti come Scott Yanow, che lo ha applaudito come un disco di hard bop di alto livello. Un jazz diretto e melodico, suonato con un buon mix di energia e lirismo, nel quale Land appare secondo Yanow più vicino allo stile di Sonny Rollins che a quello di John Coltrane, che poi invece lo influenzerà molto. Questa la scaletta: "The fox", "Mirror-mind rose", "One second, please", "Sims a-plenty", "Little chris", "One down". Stimato tenorsassofonista legato allo hard bop, Harold Land (1928-2001) nacque a Houston in Texas, ma legò il suo nome soprattutto a Los Angeles, dove si stabilì verso la fine degli anni '40. Fece parte del quintetto guidato da Max Roach e Clifford Brown per un breve periodo negli anni '50, quindi suonò per un biennio con Curtis Counce, poi a sua volta guidò un quintetto con Bobby Hutcherson fra il 1967 ed il 1971, ma aveva già debuttato come leader nell'ultimo scorcio degli anni '50. Progressivamente, il suo stile subì l'influenza del grande John Coltrane; nella sua carriera, che proseguiva ancora negli anni '90, suonò con giganti come Thelonious Monk, Wes Montgomery, Kenny Dorham e Gary Peacock.
Mangelsdorff albert quintet
Tension (ltd.)
Lp [edizione] nuovo stereo ger 1963 be! jazz
jazz
jazz
Edizione limitata a 500 copie, copertina in cartone rigido ripiegato in tre attorno al disco, senza codice a barre. Ristampa del 2012 ad opera della Be! Jazz, rimasterizzata, pressoché identica alla rara prima tiratura. Originariamente pubblicato nel dalla CBS in Germania, questo è il primo dei pochi album accreditati al quintetto di Albert Mangelsdorff. Inciso allo Walldorf Tonstudio di Francoforte sul Meno nel 1963, da Albert Mangelsdorff (trombone), Gunter Kronberg (sax alto, sax baritono), Heinz Sauer (sax tenore), Gunter Lenz (contrabbasso) e Ralf Hubner (batteria), "Tension" è un lavoro di post bop, che si slega dai confini dello hard bop per cercare una lettura più originale, creativa e sperimentale, senza però andare incontro al free jazz, pur esprimendo un linguaggio in cui la melodia si fà cerebrale e sfuggente, distante da quella mainstream, spinta da una sezione ritmica inquieta e dinamica. Questa la scaletta: ''Club Trois'', ''Blues Du Domicile'', ''Set'em Up'', ''Varié'', ''Tension'', ''Ballade Für Jessica Rose''. Ricordato come uno dei piu' innovativi ed importanti trombonisti europei del '900, il tedesco Albert Mangelsdorff (1928-2005) ebbe un ruolo pionieristico nell'introduzione della polifonia nella musica jazz, suonando piu' note contemporaneamente. Amante del jazz fin da ragazzo, Mangelsdorff debutto' in sala di incisione nel 1952, come sideman del sassofonista Hans Koller, e nel 1958 suono' al prestigioso festival jazz di Newport negli Stati Uniti. Negli anni '60 incise molto sia come collaboratore che come band leader, avvicinandosi anche al free jazz e poi, nel corso degli anni, incorporando elementi modali, distinguendosi come un eccelso solista del trombone, tradizionalmente uno strumento non proprio famoso per l'arte dell'assolo.
Mezzrow/bechet quintet/septet
Gone away blues
Lp [edizione] ristampa stereo swi 1945 storyville
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Ristampa svizzera del 1985, con copertina cambiata, copertina apribile senza barcode, lucida all'esterno e liscia all'interno, label bianca con parte nera in alto e piccola parte rossa in basso, scritte bianche lungo il bordo in alto e nere altrove, logo Storyville bianco e rosso in alto, catalogo SLP6006, logo SUISA in riquadro a sinistra. Originariamene pubblicato dalla Storyville intorno alla meta' degli anni '60, questo album contiene brani incisi dalle formazioni guidate dal clarinettista di Chicago Mezz Mezzrow, personaggio colorito nella storia del jazz degli anni '30 e '40, insieme al grande Sidney Bechet. Incisi fra il 1945 ed il 1947, prima che Mezzrow si stabilisse in Francia, con formazioni a quintetto e a settetto; quelle sessioni registrarono la presenza di gente come Sammy Price (pianoforte), George Foster (contrabbasso), Kaiser Marshall (batteria), Warren Dodds (batteria), Wesley Wilson (pianoforte, voce), Fitz Weston (pianoforte), Wellman Braud (contrabbasso) e Plesant Joe (voce), Sidney Catlett (batteria) ed altri. Le sessioni fruttarono storiche interpretazioni di jazz pre-bop come le quindici raccolte in questo disco: ''Gone away blues'' (New York, 30/8/45), ''Jelly roll'' (New York, 29/8/45), ''New jailhouse blues'' (New York, 7/45), ''The sheik of araby'' (New York, 31/7/45), ''Bad bad baby blues'' (New York, 31/7/45), ''Boogin' with mezz'' (New York, 7/45), ''Revolutionary blues 1'' (New York, 39/7/45), ''Revolutionary blues 2'' (New York, 39/7/45), ''Perdido street stomp'' (New York, 39/7/45), ''I'm speaking my mind'' (Chicago, 19/12/47), ''Boogin' with big sid'' (New York, 31/7/45), ''Fat mama blues'' (New York, 18/9/47), ''Forgotten harmony'' (New York, 30/8/45), ''Callin' 'em home'' (New York, 7/45), ''Breathless blues'' (New York, 18/9/47). Nato a New Orleans nel 1897 da genitori creoli, il sassofonista e clarinettista Sidney Bechet si sposta a Chicago nel 1917 e diviene uno dei piu' grandi jazzisti della sua epoca, maestro indiscusso del sax soprano. Le sue prime registrazioni sono del 1923 con Clarence Williams e Louis Armstrong. Negli anni '40 si trasferisce a Parigi, dove morira' nel 1959. Fu uno dei primi musicisti ad esaltare la funzione dello strumento solista anche se suonava quasi sempre all'interno di band con molti componenti.
Modern sound quintet
Otinku (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1971 cree
jazz
jazz
Vinile da 180 grammi, copertina ruvida apribile senza codice a barre. Ristampa del 2018 ad opera della Cree, con copertina apribile ed all'interno nuove e ricche note curate da Ray Funk, basate su una recente intervista al leader della band Rudy Smith. Originariamente pubblicato nel 1971 dalla Odeon solo in Finlandia, l'assai raro primo album del Modern Sound Quintet, precedente "Dancin' feet" (1978, uscito a nome Modern Sound Corporation). Inciso a Stoccolma in Svezia, questo lavoro è uno dei primi, se non il primo, ad introdurre lo steelpan come strumento jazz in Europa: artefice di questa operazione fu il musicista Rudy Smith, originario di Trinidad ed esperto suonatore di steelpan, tamburo metallico originario proprio del piccolo paese caraibico di Trinidad e Tobago; insieme ad un gruppo di musicisti provenienti da diversi luoghi (Barbados, Suriname e Ghana), Smith creò un delizioso album in cui il jazz si incontra con la musica di Trinidad e di altre culture afrocaraibiche. Un sound elettroacustico caratterizzato dai melodiosi e particolari battiti metallici dello steelpan, inseriti in un armonioso contesto in cui il jazz melodico è uno dei componenti fondamentali, in una scaletta divisa fra vecchi standards e nuovi successi, che include classici come "Bye bye blackbird" e "Bags groove", e pezzi più recenti come "Mercy mercy mercy" di Joe Zawinul; molto interessante anche la lunga "Flamenco groove", che incorpora sinuosi ed ammalianti influssi di musica flamenco. Un disco davvero fresco ed innovativo nel contesto del jazz inciso in Europa in quegli anni. Questa la scaletta completa: "Otinku", "Flowers in the rain", "Bye bye blackbird", "Flamenco groove", "Mercy, mercy, mercy", "Sugar daddy", "Bags groove", "Taking a nap", "Ursia", "Softly as in the morning sunrise", "Memphis underground".
Parker charlie (quintet)
Jazz at massey hall (uk cover)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1953 waxtime
jazz
jazz
ristampa limitata, in vinile 180 grammi e rimasterizzata, che riprende la copertina della prima tiratura inglese in formato 10", su Vogue, con sfondo pero' verde scuro e non rosa, dell' album pubblicato originariamente dalla Debut, testimonianza del leggendario concerto tenutosi il 15 maggio del 1953 alla Massey Hall di Toronto, Canada, ad opera di un incredibile quintetto formato da Charlie Parker (sax), Dizzie Gillespie (tromba), Bud Powell (pianoforte), Max Roach (batteria) e Charles Mingus (contrabbasso), uno dei dischi dal vivo piu' famosi della storia del jazz. Il concerto al Massey Hall vide insieme sullo stesso palcoscenico, per la prima ed unica volta, tre dei personaggi fondamentali della corrente be-bop, ossia Parker, Gillespie e Powell, accompagnati da altri due musicisti che faranno storia negli anni a venire, Charles Mingus e Max Roach. La scaletta dell'album comprende sette brani: "Perdido", la travolgente "Salt peanuts" (con le grida di Gillespie che fanno da contrappunto all'esuberante sax di Parker), "All the things you are", "52nd Street Machine", "Wee", "Hot house" e "A night in Tunisia"; Mingus, che fra l'altro produsse il disco, dovette reincidere in studio le parti di contrabbasso, che purtroppo non si sentivano nella registrazione originaria. Splendido!
Rendell don quintet
Space walk (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1972 decca
jazz
jazz
Bellissima ristampa del 2021, in edizione limitata, rimasterizzata dai master tapes originali, ed in vinile 180 grammi, corredata di esclusivo inserto formato lp con note, copertina senza barcode, lucida sul fronte, e flipback su tre lati sul retro, esattamente come l' originaria molto rara tiratura. Pubblicato nel 1972 dalla EMI / Columbia nel Regno Unito, questo album fu inciso con formazione composta da Don Rendell (sax tenore, sax soprano, flauti), Stan Robinson (sax tenore, clarinetto, flauto), Peter Shade (vibrafono, flauto), Jack Thorncroft (contrabbasso) e Trevor Tomkins (batteria). Composto esclusivamente da brani originali di Rendell o di altri membri del quintetto, "Space walk" è un elegante ed equlibrato lavoro fra post bop e jazz melodico, dalle sonorità accessibili e calde, ma al tempo stesso raffinate e lontane dalla commercialità; ottimi gli intrecci fra i due sassofonisti che con i loro assoli guidano i brani, sostenuti da una sezione ritmica agile ma mai sopra le righe, mentre il vibrafono di Shade conferisce un tocco leggero ed etereo; è un jazz che non ha bisogno di gridare per farsi sentire. Questa la scaletta: "On the way", "Antibes", "Summer song", "The street called straight", "Euroaquilo", "Space walk", "A matter of time". Nato nel 1926 a Plymouth, il sassofonista Don Rendell è stato a lungo uno dei più stimati jazzisti britannici ed anche un insegnante musicale di alto livello; il suo stile, aperto alle innovazioni del post bop, è anche molto influenzato dal grande Lester Young. Rendell si fece notare all'inizio degli anni '50 suonando nelle band di gente come John Dankworth e Tony Crombie, quindi nella seconda metà del decennio lavorò fra gli altri con Woody Herman; dai primi anni '60 ebbe più rilievo la sua attività di band leader e nel suo gruppo suonarono giovani talenti destinati ad ottenere fama e stima anche oltre i confini strettamente jazz, come Graham Bond (Graham Bond Organisation) e Ian Carr (Nucleus).
Roach max quintet with abbey lincoln
Live in paris
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1964 whp
jazz
jazz
Catalogo WHP1470. Pubblicato nel 2023 dalla WHP, questo album contiene le registrazioni del concerto dato a Parigi il 18 gennaio del 1964 dal quintetto di Max Roach, che si esibì in quella occasione con la di lui consorte Abbey Lincoln (1930-2010), una delle più grandi cantanti afroamericane del secolo, attiva in particolare nella musica jazz. La formazione era composta da Max Roach (batteria), Clifford Jordan (sax tenore), Coleridge-Taylor Perkinson (pianoforte), Eddie Kahn (contrabbasso) e la Lincoln (voce). Un brillante set di hard bop, non proprio ortodosso, con sfumature elegantemente blues, splendidi il sax di Jordan e la voce della Lincoln, espressiva e profondamente emotiva. Qui di seguito la scaletta. SIDE 1: 1. This Night Mountain 2. Ceciliana 3. Mop Mop; SIDE 2: 1. Jordu 2. Sophisticated Lady 3. Who Will You Buy? 4. Love For Sale 5. Long As You Are Living. Uno dei batteristi più innovativi ed influenti della storia del jazz, Max Roach (1924-2007) è stato, con Kenny Clarke, l'artefice del rinnovamento della batteria nell'ambito del be bop, partecipando successivamente a molte delle correnti innovative del jazz: lo possiamo ascoltare ad esempio nelle storiche incisioni di Miles Davis del 1949-50 che furono poi raccolte nell'album "Birth of the cool", con il mitico Quintet insieme a Parker, Gillespie, Mingus e Powell, e con il suo quintetto in compagnia di Clifford Brown. Negli anni '60 Roach si dedicò all'attivismo politico in favore dell'emancipazione degli afroamericani, componendo lo storico lp "We insist! Freedom now suite" (1960); fu anche attento al free jazz, incidendo con Anthony Braxton, Archie Shepp e Cecil Taylor, ed al jazz elettrico, come testimoniano dischi quali "members, don't git weary" (1968). Nel corso degli anni '70 si dedicò anche all'insegnamento e continuò a sperimentare nuove soluzioni in particolare nell'ambito delle percussioni.
Shaw gene quintet
Breakthrough
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1962 jazz workshop
jazz
jazz
Edizione limitata a 500 copie in vinile da 180 grammi, copertina cartonata a busta senza codice a barre. Ristampa degli anni 2010 ad opera della Jazz Workshop, pressoche' identica alla prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1962, inciso ai Ter Mar Recording Studios di Chicago, l'11 ottobe del 1962 da Gene Shaw (tromba), Sherman Morrison (sax tenore), James Taylor (pianoforte), Sidney Robinson (contrabbasso) e Bernard Martin (batteria). Il primo dei tre album di Shaw come band leader, ''Breakthrough'' e' un oscuro quanto raffinato lavoro di post bop intriso di anima blues, guidato dalla tromba del leader, che alcuni critici hanno posto a meta' strada fra lo stile di Lee Morgan e quello di Kenny Dorham, caratterizzato da un misurato ed urbano lirismo, e dallo splendido sassofono di Morrison, capace di grande espressivita' senza mai strafare in brani come la bellissima e lenta ''Autumn walk''. Questa la scaletta: ''Autumn walk'', ''Ad's blues'', ''Marj'', ''Six bits'', ''The thing'', ''Tonight'', ''Out tune'', ''It's a long way''. Trombettista di Detroit poi trasferitosi a Chicago, Clarence Eugene ''Gene'' Shaw (1926-1973) fu uno stimato jazzista fra bop e post bop durante la sua carriera; suono' brevemente con Charles Mingus alla fine degli anni '50 e pubblico' tre soli album come band leader prima di ritirarsi dalle scene.
Sir douglas quintet
the best of ... (1st album, 180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1965 demon
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa in vinile 180 grammi, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura uscita in Usa su etichetta Tribe. Pubblicato nel 1965, prima di "+2=Honkey Blues" (1968), il primo leggendario album del gruppo capitanato dal texano di San Antonio Doug Sahm. Aveva esordito addirittura dodicenne incidendo un 45 giri a nome Little Doug Sahm, e poi molti altri con varie denominazioni. La nascita del Sir Douglas Quintet risale al 1964, successivamente alla folgorazione per i nuovi suoni provenienti dall' Inghilterra; dopo alcuni singoli usci' questo eccellente album (nonostante cio' che il titolo puo' far pensare non si tratta assolutamente di una raccolta) che propose una versione personale ed efficacissima del beat inglese, cogliendone appieno l' inedita energia ma anche mantenendo forti legami con il r'n'b, con la solida sezione ritmica del batterista John Perez e del bassista Jack Barber e l' onnipresente organo di Augie Meyers a dominare strumentalmente le ottime composizioni di Sahm, che di li' a poco si trasferi' a San Francisco, riformando il gruppo con elementi diversi (presto pero' il poi anche solista Meyers, Perez e Barber tornarono a collaborare con Sahm, oltre ad incidere due lavori come El Quintet).
Sir douglas quintet
the best of ... (1st album)
Lp [edizione] originale stereo usa 1965 tribe
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
COPIA ANCORA SPLENDIDAMENTE INCELLOPHANATA della prima straordinariamente rara stampa americana IN MONO, copertina cartonata, etichetta bianca cologo bianco, nero e azzurro in alto e con "Dist. By London Records Inc." in basso. Uscito nel 1965, prima di "+2=Honkey Blues" (1968), il primo leggendario album del gruppo capitanato dal texano di San Antonio Doug Sahm. Aveva esordito addirittura dodicenne incidendo un 45 giri a nome Little Doug Sahm, e poi molti altri con varie denominazioni. La nascita del Sir Douglas Quintet risale al 1964, successivamente alla folgorazione per i nuovi suoni provenienti dall' Inghilterra; dopo alcuni singoli usci' questo eccellente album (nonostante cio' che il titolo puo' far pensare non si tratta assolutamente di una raccolta) che propose una versione personale ed efficacissima del beat inglese, cogliendone appieno l' inedita energia ma anche mantenendo forti legami con il r'n'b, con la solida sezione ritmica del batterista John Perez e del bassista Jack Barber e l' onnipresente organo di Augie Meyers a dominare strumentalmente le ottime composizioni di Sahm, che di li' a poco si trasferi' a San Francisco, riformando il gruppo con elementi diversi (presto pero' il poi anche solista Meyers, Perez e Barber tornarono a collaborare con Sahm, oltre ad incidere due lavori come El Quintet).
Sir douglas quintet
Wanted very much alive (live love)
Lp [edizione] seconda stampa stereo uk 1977 sonet
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
seconda stampa inglese del 1979 su Sonet, copertina (con alcuni segni di usura sulla costola) senza barcode, etichetta azzurra con una fascia centrale gialla, con le figure geometriche e la piramide, catalogo SNTF804. Pubblicato nel 1977 dalla Sonet nel Regno Unito con il titolo di "Wanted very much alive" e dalla Texas Re-Cord Co. negli USA, con il titolo di "Live love" e con artwork completamente diverso, questo album fu registrato dal vivo all'Armadillo di Austin, Texas, il 10 maggio del 1977, con l'eccezione dei brani "Emotional goner" e "Henrietta"; questa incarnazione del gruppo vede ancora la presenza di Doug Sahm (voce, chitarra) ed Augie Meyers (piano, organo), membri fondatori della band e collaboratori anche dopo lo scioglimento del 1973, ed accanto a loro sul palco un folto gruppo composto dagli altri tre membri originari del SDQ, Jack Barber (basso), Frank Morin (voce) e Johnny Perez (batteria), oltre a George Rains (batteria), John Reed (chitarra), Harry Hes (steel guitar), Louis Bustos (sax tenore), Charley McBurney (tromba), Link Davis (violino, sax), Atwood Allen (voce), Carol Meyer (voce) e Marianne Lubash (voce). Un evento che ha quasi il sapore di una rimpatriata, con la band che suona un vibrante intreccio fra blues e Southern soul, con la voce di Sahm carismatica come non mai, ed il sound diretto e senza fronzoli. Questa la scaletta: "Dynamite woman", "One way, crash course love affair", "My girl", "Drivin' wheel", "Starry eyes", "Emotional goner", "Henrietta"; "Glad for your sake", "Knock on wood". Questo gruppo era capitanato dal texano di San Antonio Doug Sahm, che aveva esordito addirittura dodicenne incidendo un 45 giri a nome Little Doug Sahm, e poi molti altri con varie ddenominazioni. La nascita del Sir Douglas Quintet risale al 1964, successivamente alla folgorazione per i nuovi suoni provenienti dall' Inghilterra; dopo alcuni singoli usci' il primo eccellente album ''The best of...'' (1965, nonostante cio' che il titolo puo' far pensare non si tratta assolutamente di una raccolta) che propose una versione personale ed efficacissima del beat inglese, cogliendone appieno l' inedita energia ma anche mantenendo forti legami con il r'n'b, con la solida sezione ritmica del batterista John Perez e del bassista Jack Barber e l' onnipresente organo di Augie Meyers a dominare strumentalmente le ottime composizioni di Sahm, che di li' a poco si trasferi' a San Francisco, riformando il gruppo con elementi diversi (presto pero' il poi anche solista Meyers, Perez e Barber tornarono a collaborare con Sahm, oltre ad incidere due lavori come El Quintet).
Stupid fuckin' hippie (Thomas Jefferson Slave Apartments)
River / meadow
7" [edizione] originale stereo usa 1993 eardrop productions
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
singolo in formato 7", l' originale stampa americana, vinile porpora semitrasparente, copertina senza barcode ripiegata attorno al disco, piccolo inserto con crediti e ringraziamenti, label gialla con scritte nere e logo Eardrop Productions nero in alto su di una facciata, con disegno in giallo e nero sull'altra, foro centrale piccolo, catalogo 003, groove message "hello!" sul lato A. Pubblicato nel 1993 dalla Eardrop Productions negli USA, il secondo dei due 7" di questa oscura band di Columbus, Ohio, attiva nei primi anni '90, composta da Ben Johnston (già con i Creepy Pig), Ted Hattemer (poi nei Moviola e nei Thomas Jefferson Slave Apartments), Wayne Lin e Steve Heink. Il gruppo, associato talora al movimento grunge, presenta in effetti in questi due brani un sound vicino ad esso, in particolare a gruppi come gli Screaming Trees, per le sonorità ombrose e lente che poi esplodono in aggressività garage psichedelica stoogesiana ricca di distorsioni e pervasa da un'aura decadente. Pubblicarono solo due singoli, "Bladdernut" (1992) e "River" (1993) e nessun album; qui ascoltiamo i brani "River" e "Meadow".
West brodie quintet
Meadow of dreams (ltd. astral spirits version)
Lp [edizione] originale stereo usa 2022 astral spirits
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Prima rara stampa, realizzata in due versioni da due differenti etichette, la Astral Spirits e la Ansible Editions, in una edizione limitata a 250 copie per ciascuna label (500 in tutto): questa è la versione della Astral Spirits, caratterizzata dalla presenza di una busta protettiva di plastica di colore giallo semitrasparente e da tutte le copie in vinile di colore nero (mentre nella versione su Ansible Editions, almeno 100 esemplari sono in vinile trasparente); copertina in cartoncino grezzo, con artwork applicato tramite foglio incollato sul fronte e sul retro, senza barcode, inserto in carta ruvida nera con crediti, label nera con scritte argento, logo Astral Spirits nero ed argento in alto e logo Ansible Editions argentato a sinistra, catalogo AS1919 / 003. Pubblicato nel marzo del 2022 dalla Astral Spirits / Ansible Editions, il secondo album uscito a nome Brodie West Quintet, dopo "Clips" (2018). Inciso fra il 29 febbraio ed il 2 marzo del 2020 presso la Canterbury Music Company, con una formazione composta da Brodie West (sax alto), Evan Cartwright (batteria, vibrafono, chitarra), Josh Cole (contrabbasso), Nick Fraser (batteria) e Tania Gill (pianoforte), questo lavoro segue "Clips", disco che fu ben accolto dalla stampa musicale specializzata, e ne mantiene la sagoma spigolosa e i tracciati inaspettati, ma il lavoro si fa più maturo e sviluppato, sia nella compattezza che nelle sfumature. Il jazz espresso dal quintetto mostra influenze che vanno dal post bop allo spiritual jazz, che interagiscono con melodie minimali e con un raffinato approccio vicino alla musica colta d'avanguardia, in un sottile gioco di equilibrio fra melodia ed astrattismo. Questa la scaletta: "Entrainment", "Fortress", "Inhabit I", "Grotto", "Inhabit II", "Inhabit III", "Haunt", "Meadow of dreams". Brodie West è un sassofonista canadese, nato nel 1975, che nel corso della sua carriera ha militato nel gruppo avant-punk olandese The Ex, quando la band collaborava con il leggendario sassofonista etiope Getatchew Mekurya; West ha anche lavorato molto con il batterista Han Bennink, nell'ottetto Eucalyptus e nel duo Ways, insieme al batterista Evan Cartwright. Pubblica anche album solisti a proprio nome dal primo decennio del XXI secolo, oltre a guidare progetti come il suo Brodie West Quintet. Un musicista con una idea moderna ed aperta della musica jazz.
Whipped cream
Observatory crest + 2
12'' [edizione] originale stereo uk 1992 snap
[vinile] Excellent [copertina] Very good indie 90
[vinile] Excellent [copertina] Very good indie 90
Bella copia con leggeri segni di invecchiamento sulla copertina, visibili per lo piu' sul retro, prima stampa, realizzata in Gran Bretagna, copertina in cartoncino sottile senza costola e con barcode 7391946056743, label marrone con parte gialla scritte gialle e marroni, logo Snap Records giallo e marrone in alto, catalogo SNAPT8. Pubblicato nel 1992 dalla Snap in Gran Bretagna, il secondo singolo 12'' tratto dal secondo album ''Tune of the century'' (9/92). Contiene tre brani: l'acclamata ed originalissima cover del brano di Captain Beefheart ''Observatory crest'', tratta dal sopracitato lp, lenta ed ipnotica con le sue chitarre vibranti e la voce femminile il cui tono disincantato e misterioso ricorda un po' la splendida Kendra Smith, e le inedite su album ''Something new'' e ''Silver part 2'' vicine alle sonorita' shoegazer. Gli svedesi Whipped Cream, attivi fra il 1989 ed il 1994, provenivano da Goteborg; per un breve periodo furono una delle piu' apprezzate band underground scandinave dedite ad una moderna interpretazione del rock psichedelico, accostati da alcuni ai My Bloody Valentine per gli atmosferici muri chitarristici e per le armonie vocali maschili e femminili, ed al sound dello shoegazer in generale, non amavano tuttavia essere etichettati; i loro pochi dischi suscitarono l'ammirazione della critica e la scelta di coverizzare brani come ''Observatory crest'' di Captain Beefheart mostrava un'attitudine piu' eclettica di quanto alcuni pensassero. Il chitarrista e cantante Jorgen Cremonese aveva fatto parte anche del duo sperimentale It's My Head nei tardi anni '80, mentre il batterista Lars Erik Grimelund fu anche nei Souls nel corso degli anni '90.
Whipped cream
Wait for a minute + 3
12'' [edizione] originale stereo uk 1992 snap
[vinile] Excellent [copertina] Very good indie 90
[vinile] Excellent [copertina] Very good indie 90
prima stampa, realizzata in Gran Bretagna, copertina (con qualche segno di invecchiamento) in cartoncino sottile lucido fronte retro, senza costola e con barcode 7391946056675, label arancione con parte blu su di una facciata ed a colori invertiti sull'altra, scritte bianche e logo Snap Records multicolore in alto su entrambe, catalogo SNAPT3. Pubblicato nel 1992 dalla Snap in Gran Bretagna, il primo singolo 12'' tratto dal secondo album ''Tune of the century'' (9/92). Contiene quattro brani: ''Wait for a minute'', tratto dal sopracitato lp, mentre i restanti tre, inediti o in versione inedita su album, sono ''Come now gently'', ''Silver part 3 (sweet curacao version)'' e ''Wait for a minute (demo version)''. Un rock neopsichedelico onirico ed ipnotico, con le potenti chitarre in evidenza, vicine allo shoegazer come anche a gruppi inglesi coevi, aperti alle sonorita lisergiche ma non rientranti in quel movimento, quali Jane From Occupied Europe e Submarine. Gli svedesi Whipped Cream, attivi fra il 1989 ed il 1994, provenivano da Goteborg; per un breve periodo furono una delle piu' apprezzate band underground scandinave dedite ad una moderna interpretazione del rock psichedelico, accostati da alcuni ai My Bloody Valentine per gli atmosferici muri chitarristici e per le armonie vocali maschili e femminili, ed al sound dello shoegazer in generale, non amavano tuttavia essere etichettati; i loro pochi dischi suscitarono l'ammirazione della critica e la scelta di coverizzare brani come ''Observatory crest'' di Captain Beefheart mostrava un'attitudine piu' eclettica di quanto alcuni pensassero. Il chitarrista e cantante Jorgen Cremonese aveva fatto parte anche del duo sperimentale It's My Head nei tardi anni '80, mentre il batterista Lars Erik Grimelund fu anche nei Souls nel corso degli anni '90.
Whipping boy (irl)
I think i miss you ep
12"ep [edizione] originale stereo uk 1991 creation
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
prima rara stampa inglese, copertina ruvida con barcode 5016266001168, label bianca con scritte nere e logo Cheree nero in alto, catalogo CHEREE11T, groove message ''there ain't nothin' in this space, fruit salad.'' sul lato A e ''don't fuck with my mind, sweet iris'' sul lato B, scritte ''a porky prime cut'' e ''MPO'' incise sul trail off di entrambi i lati. Pubblicato nel febbraio del 1991 dalla Cheree in Gran Bretagna, non uscito negli USA, il terzo ep, successivo al secondo ''Whipping boy ep'' (1990) e precedente il primo album ''Submarine'' (1992). Contiene quattro brani, tutti inediti su album: ''Daze'', vicina allo shoegazer di gruppi come i Ride, la cavalcata psichedelica di ''Highwayman'' e la spigolosa e quasi noise ''I think I miss you'' (con echi dei Sonic Youth) sono episodi caratterizzati da ottundenti muri chitarristici; il brano di chiusura ''She makes me ill'' e' invece una rarefatta litania psichedelica minimalista che sembra uscita dalla penna dei migliori Spacemen 3. Uno dei migliori gruppi irlandesi di sempre, i Whipping Boy si formano a Dublino nel 1988 per merito di Ferghal McKee, Paul Page, Myles McDonnell e Colm Hassett. I loro primi Ep's e l'album di debutto "Submarine" del 1992, sono un ottimo esempio di fusione tra new-wave e shoegazers, con riferimenti a Joy Division, Fall, Loop, My Bloody Valentine: furiose esplosioni sonore, momenti ipnotici ed il cantato amelodico di McKee, una narrazione espressiva degna del miglior Ian Curtis. Dopo tre anni di silenzio si ripresenteranno nel 1995 con il secondo capitolo intitolato "Heartworm" dal suono rinnovato, fatto perlopiu' di ballate intimiste con riferimenti a Nick Cave. La band si scioglie nel 1998, dopo essere stata scaricata dalla Columbia, che si rifiuta di pubblicare il terzo album eponimo, realizzato postumo dalla propria etichetta, Low Rent nel 2000. Nel 2005 il gruppo si riforma per una serie di date in Irlanda.
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