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Diddley bo
A man amongst men (ltd. numbered 180 gr. purple vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1996 music on vinyl
blues rnr coun
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Edizione limitata a 1500 copie numerate sul retro copertina, in vinile da 180 grammi di colore porpora, completa di inserto di quattro pagine. Per la prima volta disponibile in vinile grazie a questa edizione del 2023 ad opera della Music On Vinyl, il 24esimo ed ultimo album in studio di Bo Diddley, originariamente uscito nel maggio del 1996 solo in cd, dopo "This should not be" (1992). Diddley ospita un cast impressionante di colleghi per questo "A man amongst men": contribuiscono alle sessioni nomi quali Billy Boy Arnold, Johnnie Johnson, Jerry Portnoy, Keith Richards, Richie Sambora, The Shirelles, Jimmie Vaughan, Johnny “Guitar” Watson e Ron Wood, fra gli altri. A quasi settant'anni di età, Bo è ancora spinto dal suo scoppiettante e caratteristico stomp, come viene subito sottolineato nel brano di apertura "Bo Diddley is crazy", ed offre un set di solido r'n'b, senza sorprese ma suonato con intensità ed enorme esperienza. Pur non avendo avuto molti veri hits, Bo Diddley (1928-2008) e' stato uno dei padri del rock'n'roll (tra i suoi tanti soprannomi "the Originator"), ed ancora di piu', l' inventore di un sound unico (d'altro canto le sue mirabolanti chitarre se le costruiva da solo!) e di un approccio musicale che e' un marchio di fabbrica la cui originaria appartenenza e' a lui immediatamente riconducibile, il suo straordinario "Bo Diddley beat", costruito su ritmi ripetitivi ed ipnotici, che accentuano e riscoprono l' antico ed imprescindibile legame del r'n'b con la musica africana. Scopri' John Lee Hooker nei primi anni '50, di li' a poco il singolo "Bo Diddley"/"I'm a Man", nel 1955 (!!!) fu uno degli spartiacque piu' epocali tra il primitivo r'n'b ed il rock'n'roll propriamente inteso, artefice di innovazioni musicali che avrebbero influenzato non solo la "british invasion" (i Rolling Stones che a lui devono davvero moltissimo, e poi Animals, Yardbirds, Pretty Things e molti altri ripresero i suoi brani e si rifecero al suo stile), ma anche la musica americana dal garage punk alla psichedelia (basti pensare ai Quicksilver di "Happy Trails"), stimato poi anche dalla "punk generation" (i Clash lo vollero portare in tour con loro...).
Diddley bo
Another dimension
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1971 chess
blues rnr coun
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Ristampa in vinile 180 grammi, con artwork di copertina (senza barcode) pressoché identico alla prima tiratura. Pubblicato nel 1971 dalla Chess, il quindicesimo album solista in studio, successivo a "Black gladiator" (1970) e precedente "Where it all began" (1972). Dopo aver, con il precedente lp, intrapreso la ricerca di un aggiornamento nel proprio sound, soprattutto con l'adozione di evidenti caratteri funk nella sua musica, e di un gustoso organo che dialoga con la sua ancora inconfondibile chitarra, Diddley sembra voler continuare su quella strada con "Another dimension", aggiungendo anche tocchi soul, e prendendo spunto dalla scena rock per quanto riguarda la scelta dei brani: ci sono tre covers dei Creedence Clearwater Revival, una lenta ed intensamente blues di "I love you more than you'll ever now" di Al Kooper, una della Band ("The shape I'm in", interpretata in chiave soul / funk), una di Elton John ("Bad side of the moon"); fra gli altri episodi, troviamo una peculiare compoosizione originale di Diddley, "Pollution", in cui l'autore tocca tematiche ecologiche che all'epoca stavano attirando l'attenzione del pubblico giovane. Pur non avendo avuto molti veri hits, Bo Diddley (1928-2008) e' stato uno dei padri del rock'n'roll (tra i suoi tanti soprannomi "the Originator"), ed ancora di piu', l' inventore di un sound unico (d'altro canto le sue mirabolanti chitarre se le costruiva da solo!) e di un approccio musicale che e' un marchio di fabbrica la cui originaria appartenenza e' a lui immediatamente riconducibile, il suo straordinario "Bo Diddley beat", costruito su ritmi ripetitivi ed ipnotici, che accentuano e riscoprono l' antico ed imprescindibile legame del r'n'b con la musica africana. Scopri' John Lee Hooker nei primi anni '50, di li' a poco il singolo "Bo Diddley"/"I'm a Man", nel 1955 (!!!) fu uno degli spartiacque piu' epocali tra il primitivo r'n'b ed il rock'n'roll propriamente inteso, artefice di innovazioni musicali che avrebbero influenzato non solo la "british invasion" (i Rolling Stones che a lui devono davvero moltissimo, e poi Animals, Yardbirds, Pretty Things e molti altri ripresero i suoi brani e si rifecero al suo stile), ma anche la musica americana dal garage punk alla psichedelia (basti pensare ai Quicksilver di "Happy Trails"), stimato poi anche dalla "punk generation" (i Clash lo vollero portare in tour con loro...).
Diddley bo
bo diddley and company (+2 tracks)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1963 waxtime
blues rnr coun
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ristampa in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), copertina pressoche' identica sul fronte a quella della originaria tiratura, con note e foto supplementari sul retro, e con due tracce aggiunte: "I'm Hungry" e "All Together" (entrambe registrate nel 1960 nello studio casalingo di Diddley. L' ottavo album di Otha Ellas Bates, poi Elias McDaniel e quindi semplicemente Bo Diddley, nero originario di McComb, Mississippi, forse l' ultimo capolavoro in studio della prima fase della lunga storia artistica di questo straordinario e geniale personaggio, a cui nessuno puo' negare un ruolo tra i piu' influenti musicisti nella storia del rock. Si tratta del primo album in cui compare la bella e brava Norma-Jean Wofford, soprannominata "the Duchess", che Diddley presentava all' epoca come sua sorella (qui sono insieme in copertina), con l' intento di proteggerla in un mondo certamente non semplicissimo per una donna, e che sara' nella sua band fino al 1966, suonando con lui la chitarra, spesso quella solista. Molti i brani degni di nota: la fantastica "Bo's a Lumberjack", scarna e primitiva, dalla forte carica sessuale, che esalta l' istrionismo di Diddley ed il suo "jungle rock", oppure "(Extra, Read All About It) Ben" caratterizzata da riuscitissimi contrappunti pianistici, la selvaggia "Help Out", l' esaltante "Diana" (basata sulla vecchia "Hey Bo Diddley"), le solide "Little Girl", "Gimme Gimme", "Same Old Thing", "Met You On a Saturday", "Put The Shoes On Willie" (scritta da Earl Hooker), e "Pretty Girl", che sara' presto nel repertorio di molte bands inglesi (i dischi di Diddley dei primi anni '60 ebbero un riscontro decisamente superiore in Inghilterra che non in America, influenzando in maniera determinante tutta la "British Invasion". Pur non avendo avuto molti veri hits, Bo Diddley e' stato uno dei padri del rock'n'roll (tra i suoi tanti soprannomi "the Originator"), ed ancora di piu', l' inventore di un sound unico (d'altro canto le sue mirabolanti chitarre se le costruiva da solo!) e di un approccio musicale che e' un marchio di fabbrica la cui originaria appartenenza e' a lui immediatamente riconducibile, il suo straordinario "Bo Diddley beat", costruito su ritmi ripetitivi ed ipnotici, che accentuano e riscoprono l' antico ed imprescindibile legame del r'n'b con la musica africana. Scopri' John Lee Hooker nei primi anni '50, di li' a poco il singolo "Bo Diddley"/"I'm a Man", nel 1955 (!!!) fu uno degli spartiacque piu' epocali tra il primitivo r'n'b ed il rock'n'roll propriamente inteso, artefice di innovazioni musicali che avrebbero influenzato non solo la "british invasion" (i Rolling Stones che a lui devono davvero moltissimo, e poi Animals, Yardbirds, Pretty Things e molti altri ripresero i suoi brani e si rifecero al suo stile), ma anche la musica americana dal garage punk alla psichedelia (basti pensare ai Quicksilver di "Happy Trails"), stimato poi anche dalla "punk generation" (i Clash lo vollero portare in tour con loro...).
Diddley bo
bo diddley and company (+2 tracks)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1963 waxtime
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ristampa in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), copertina pressoche' identica sul fronte a quella della originaria tiratura, con note e foto supplementari sul retro, e con due tracce aggiunte: "I'm Hungry" e "All Together" (entrambe registrate nel 1960 nello studio casalingo di Diddley. L' ottavo album di Otha Ellas Bates, poi Elias McDaniel e quindi semplicemente Bo Diddley, nero originario di McComb, Mississippi, forse l' ultimo capolavoro in studio della prima fase della lunga storia artistica di questo straordinario e geniale personaggio, a cui nessuno puo' negare un ruolo tra i piu' influenti musicisti nella storia del rock. Si tratta del primo album in cui compare la bella e brava Norma-Jean Wofford, soprannominata "the Duchess", che Diddley presentava all' epoca come sua sorella (qui sono insieme in copertina), con l' intento di proteggerla in un mondo certamente non semplicissimo per una donna, e che sara' nella sua band fino al 1966, suonando con lui la chitarra, spesso quella solista. Molti i brani degni di nota: la fantastica "Bo's a Lumberjack", scarna e primitiva, dalla forte carica sessuale, che esalta l' istrionismo di Diddley ed il suo "jungle rock", oppure "(Extra, Read All About It) Ben" caratterizzata da riuscitissimi contrappunti pianistici, la selvaggia "Help Out", l' esaltante "Diana" (basata sulla vecchia "Hey Bo Diddley"), le solide "Little Girl", "Gimme Gimme", "Same Old Thing", "Met You On a Saturday", "Put The Shoes On Willie" (scritta da Earl Hooker), e "Pretty Girl", che sara' presto nel repertorio di molte bands inglesi (i dischi di Diddley dei primi anni '60 ebbero un riscontro decisamente superiore in Inghilterra che non in America, influenzando in maniera determinante tutta la "British Invasion". Pur non avendo avuto molti veri hits, Bo Diddley e' stato uno dei padri del rock'n'roll (tra i suoi tanti soprannomi "the Originator"), ed ancora di piu', l' inventore di un sound unico (d'altro canto le sue mirabolanti chitarre se le costruiva da solo!) e di un approccio musicale che e' un marchio di fabbrica la cui originaria appartenenza e' a lui immediatamente riconducibile, il suo straordinario "Bo Diddley beat", costruito su ritmi ripetitivi ed ipnotici, che accentuano e riscoprono l' antico ed imprescindibile legame del r'n'b con la musica africana. Scopri' John Lee Hooker nei primi anni '50, di li' a poco il singolo "Bo Diddley"/"I'm a Man", nel 1955 (!!!) fu uno degli spartiacque piu' epocali tra il primitivo r'n'b ed il rock'n'roll propriamente inteso, artefice di innovazioni musicali che avrebbero influenzato non solo la "british invasion" (i Rolling Stones che a lui devono davvero moltissimo, e poi Animals, Yardbirds, Pretty Things e molti altri ripresero i suoi brani e si rifecero al suo stile), ma anche la musica americana dal garage punk alla psichedelia (basti pensare ai Quicksilver di "Happy Trails"), stimato poi anche dalla "punk generation" (i Clash lo vollero portare in tour con loro...).
Diddley bo
Bo diddley is a lover (+1 track)
Lp [edizione] nuovo mono eu 1961 waxtime
blues rnr coun
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Ristampa in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), copertina pressoche' identica sul fronte alla prima rara tiratura, con note e foto supplementari sul retro; contiene una bonus track, "Say you will", registrata in sudio nel gennaio del 1960 (tra gli altri con Otis Spann al piano). Il sesto album di Otha Ellas Bates, poi Elias McDaniel e quindi semplicemente Bo Diddley, nero originario di McComb, Mississippi, uscito a breve distanza dal precedente "Bo Diddley is a Gunslinger", ennesimo capolavoro di questo straordinario e geniale personaggio, a cui nessuno puo' negare un ruolo tra i piu' influenti musicisti nella storia del rock. Per quanto spesso trascurato, nell' ambito di una discografia ricchissima di titoli straordinari, il disco e' l' ennesima eloquente testimonianza della verve incredibile che sia da un punto di vista interpretativo che compositivo ha caratterizzato tutta la prima produzione di Diddley, almeno fino ai primi anni '60, insostituibile "ponte" tra il rock'n'roll originale ed una nuova generazione che in Inghilterra prima e poi nuovamente in America rinnovera' l' entusiasmo per il rock piu' istintivo e selvaggio. Alcuni dei brani qui presenti sono ormai indicati tra i suoi classici, come il tipico "jungle boogie" di "Not Guilty" e "Bo's Vacation", il blues di Chicago di "Bo's Blues", la scatenata "Hong Kong Mississippi", vicina al miglior Chuck Berry, l' ironicamente autobiografica "Bo Diddley Is Loose", e poi ancora strumentali notevolissimi come la spedita "Quick Draw" e l' esotica "Aztec", unico brano non scritto da Diddley ma da Willie Dixon. Pur non avendo avuto molti veri hits, Bo Diddley e' stato uno dei padri del rock'n'roll (tra i suoi tanti soprannomi "the Originator"), ed ancora di piu', l' inventore di un sound unico (d'altro canto le sue mirabolanti chitarre se le costruiva da solo!) e di un approccio musicale che e' un marchio di fabbrica la cui originaria appartenenza e' a lui immediatamente riconducibile, il suo straordinario "Bo Diddley beat", costruito su ritmi ripetitivi ed ipnotici, che accentuano e riscoprono l' antico ed imprescindibile legame del r'n'b con la musica africana. Scopri' John Lee Hooker nei primi anni '50, di li' a poco il singolo "Bo Diddley"/"I'm a Man", nel 1955 (!!!) fu uno degli spartiacque piu' epocali tra il primitivo r'n'b ed il rock'n'roll propriamente inteso, artefice di innovazioni musicali che avrebbero influenzato non solo la "british invasion" (oltre agli Stones, anche Animals, Yardbirds, Pretty Things e molti altri ripresero i suoi brani), ma anche la musica americana dal garage punk alla psichedelia (basti pensare ai Quicksilver di "happy Trails"), stimato poi anche dalla "punk generation" (i Clash lo vollero portare in tour con loro...Ecco la lista dei brani del disco: "Not Guilty", "Honk Kong, Mississippi", "You're Looking Good", "Bo's Vacation", "Congo", "Bo's Blues", "Moon Baby", "Bo Diddley is a Lover", "Aztec", "Back Home", "Bo Diddley is Loose", "Love is a Secret", "Quick Draw" e "Sick and Tired".
Diddley bo
bo diddley's beach party
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1963 sundazed
blues rnr coun
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ristampa in vinile 180 grammi, ottenuta dai masters originali, copertina pressocche' identica alla prima rara tiratura su Checker, dell' album originariamente uscito nell' ottobre del 1963 (giunto al 13esimo posto delle classifiche in Inghilterra, dove fu pubblicato dalla Pye) pressocche' contemporaneamente all' undicesimo album in studio "Surfin' With Bo Diddley" (nel catalogo della Checker lo seguiva di un numero) e prima di "In the Spotlight". Registrato dal vivo al Beach Club di Myrtle Beach, South Carolina, tra il 5 ed il 6 luglio del 1963, di fronte ad oltre duemila persone, si tratta del primo live del grande Otha Ellas Bates, poi Elias McDaniel e quindi semplicemente Bo Diddley, nero originario di McComb, Mississippi, straordinario e geniale personaggio, a cui nessuno puo' negare un ruolo tra i piu' influenti musicisti nella storia del rock. Una testimonianza imperdibile delle a dir poco trascinanti esibizioni di Bo, con un suono ancora piu' ruvido e viscerale che nei dischi in studio, ed alcuni dei suoi piu' grandi classici in versioni tiratissime, come "Hey Bo Diddley", "Gunslinger" e "Road Runner". Questa la lista completa dei brani: "Memphis" (di Chuck Berry), "Gunslinger", "Hey Bo Diddley", "Old Smokey", "Bo Diddley's Dog", "I'm All Right", "Mr.Custer", "Bo's Waltz", "What's Buggin' You" e "Road Runner". Pur non avendo avuto molti veri hits, Bo Diddley e' stato uno dei padri del rock'n'roll (tra i suoi tanti soprannomi "the Originator"), ed ancora di piu', l' inventore di un sound unico (d'altro canto le sue mirabolanti chitarre se le costruiva da solo!) e di un approccio musicale che e' un marchio di fabbrica la cui originaria appartenenza e' a lui immediatamente riconducibile, il suo straordinario "Bo Diddley beat", costruito su ritmi ripetitivi ed ipnotici, che accentuano e riscoprono l' antico ed imprescindibile legame del r'n'b con la musica africana. Scopri' John Lee Hooker nei primi anni '50, di li' a poco il singolo "Bo Diddley"/"I'm a Man", nel 1955 (!!!) fu uno degli spartiacque piu' epocali tra il primitivo r'n'b ed il rock'n'roll propriamente inteso, artefice di innovazioni musicali che avrebbero influenzato non solo la "british invasion" (oltre agli Stones, anche Animals, Yardbirds, Pretty Things e molti altri ripresero i suoi brani), ma anche la musica americana dal garage punk alla psichedelia (basti pensare ai Quicksilver di "happy Trails"), stimato poi anche dalla "punk generation" (i Clash lo vollero portare in tour con loro...).
Diddley bo
Have guitar, will travel (+2 tracks)
Lp [edizione] nuovo mono eu 1960 waxtime
blues rnr coun
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ristampa in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), copertina pressoche' identica sul fronte alla prima tiratura del 1960 su Checker, con note e foto supplementari sul retro, e con l' aggiunta di due tracce in piu' ("Lazy Woman" e "Cadillac"), del terzo album di Otha Ellas Bates, poi Elias McDaniel e quindi semplicemente Bo Diddley, nero originario di McComb, Mississippi, estremanente raro nella sua edizione originale, uno dei massimi capolavori di questo straordinario e geniale personaggio, a cui nessuno puo' negare un ruolo tra i piu' influenti musicisti nella storia del rock. Basterebbe la presenza di classici immortali come "Cops and Robbers", "Run Diddley Daddy" e "Mona (I Need You Baby)", coverizzati innumerevoli volte da migliaia di artisti e gruppi attraverso i decenni, come molti altri brani di Diddley, a rendere l' album un tassello imprescindibile di ogni discoteca che si rispetti, ma va sottolineato che "Have Guitar Will Travel" e' forse il suo disco piu' omogeneo, piu' compatto ed incisivo dei precedenti nel suono che caratterizza ogni brano, aldila' della presenza di quegli indimenticabili brani. Questo e' forse il disco che maggiore influenza ha avuto, pochi anni dopo, sui Rolling Stones che a Diddley (ed a Chuck Berry) devono poco meno che tutto, e che oltre alla loro celeberrima versione di "Mona" registrarono anche, addirittura nella loro prima session in studio, la fantastica "Cops and Robbers", sempre da questo disco. Pur non avendo avuto molti veri hits, Bo Diddley e' stato uno dei padri del rock'n'roll (tra i suoi tanti soprannomi "the Originator"), ed ancora di piu', l' inventore di un sound unico (d'altro canto le sue mirabolanti chitarre se le costruiva da solo!) e di un approccio musicale che e' un marchio di fabbrica la cui originaria appartenenza e' a lui immediatamente riconducibile, il suo straordinario "Bo Diddley beat", costruito su ritmi ripetitivi ed ipnotici, che accentuano e riscoprono l' antico ed imprescindibile legame del r'n'b con la musica africana. Scopri' John Lee Hooker nei primi anni '50, di li' a poco il singolo "Bo Diddley"/"I'm a Man", nel 1955 (!!!) fu uno degli spartiacque piu' epocali tra il primitivo r'n'b ed il rock'n'roll propriamente inteso, artefice di innovazioni musicali che avrebbero influenzato non solo la "british invasion" (oltre agli Stones, anche Animals, Yardbirds, Pretty Things e molti altri ripresero i suoi brani), ma anche la musica americana dal garage punk alla psichedelia (basti pensare ai Quicksilver di "happy Trails"), stimato poi anche dalla "punk generation" (i Clash lo vollero portare in tour con loro...Ecco la lista dei brani del disco: "She's Alright", "Cops and Robbers", "Run Diddley Daddy", "Mumblin' Guitar", "I Need You Baby (Mona)", "Say Man Diddley", "Nursery Rhyme", "I Love You So", "Spanish Guitar", "Dancing Girl", "Come on Baby". Rigenerante.
Diddley bo
in the spotlight (+2 tracks)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1960 waxtime
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ristampa del 2014, in vinile 180 grammi, copertina pressoche' identica sul fronte a quella della originaria rara tiratura uscita su Checker nel 1960, ma con due brani aggiunti per l' occasione: "Shank" e "Say You Will"registrati nell' home studio di Diddley nel gennaio del 1960. Il quarto album di Otha Ellas Bates, poi Elias McDaniel e quindi semplicemente Bo Diddley, nero originario di McComb, Mississippi. Uscito dopo "Have Guitar, Will Travel" e prima di "Bo Diddley Is a Lover", uno dei capolavori di questo personaggio straordinario a cui nessuno puo' negare un ruolo tra i piu' influenti musicisti nella storia del rock. Il suo "jungle rock" vi si esalta in una sequenza di brani fantastici, alcuni davvero memorabili, come la favolosa "Roadrunner", che rimarra' tra i suoi classici, rifatta da innumerevoli gruppi e artisti negli anni, la sorprendente "Limber", con le sue influenze caraibiche, il doo wop intinto nel piu' crudo rock'n'roll di "Deed and Deed I Do", o le esaltanti "The Story of Bo Diddley" e "Craw-Dad", mentre la strumentale "Scuttle Bug" altro non e' che la conclusiva "Live My Life" con la parte vocale rimossa e Otis Spann sovrainciso, al piano. Pur non avendo avuto molti veri hits, Bo Diddley e' stato uno dei padri del rock'n'roll (tra i suoi tanti soprannomi "the Originator"), ed ancora di piu', l' inventore di un sound unico (d'altro canto le sue mirabolanti chitarre se le costruiva da solo!) e di un approccio musicale che e' un marchio di fabbrica la cui originaria appartenenza e' a lui immediatamente riconducibile, il suo straordinario "Bo Diddley beat", costruito su ritmi ripetitivi ed ipnotici, che accentuano e riscoprono l' antico ed imprescindibile legame del r'n'b con la musica africana. Scopri' John Lee Hooker nei primi anni '50, di li' a poco il singolo "Bo Diddley"/"I'm a Man", nel 1955 (!!!) fu uno degli spartiacque piu' epocali tra il primitivo r'n'b ed il rock'n'roll propriamente inteso, artefice di innovazioni musicali che avrebbero influenzato non solo la "british invasion" (i Rolling Stones che a lui devono davvero moltissimo, e poi Animals, Yardbirds, Pretty Things e molti altri ripresero i suoi brani e si rifecero al suo stile), ma anche la musica americana dal garage punk alla psichedelia (basti pensare ai Quicksilver di "Happy Trails"), stimato poi anche dalla "punk generation" (i Clash lo vollero portare in tour con loro...). Ecco la lista dei brani del disco: "Road Runner" / "Story Of Bo Diddley" / "Scuttle Bug" / "Signifying Blues" / "Let Me In" / "Limber" // "Love Me" / "Craw-Dad" / "Walkin' And Talkin' " / "Travelin' West" / "Deed And Deed I Do" / "Live My Life".
Diddley bo
who do you love? / mona
7" [edizione] nuovo mono usa 1957 checker
blues rnr coun
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copertina neutra, etichetta crema e marrone con foro al centro largo, questo singolo mette insieme le facciate A di due tra i piu' straordinari e storici singoli non solo della discografia del grande Bo Diddley, ma di tutto il rock'n'roll: "Who Do You Love?", originariamente pubblicato dalla etichetta Checker nel marzo del 1957, il quinto singolo, e "Mona", pubblicato nell' ottobre dello stesso anno, il suo settimo singolo. Due brani immortali, coverizzati non a caso innumerevoli volte da intere diverse generazioni di musicisti, con i germi in effetti di molta musica a venire, dal r&b dei Them, degli Animals e dei Rolling Stones, alla psichedelia americana. Ella Bates, nato a McComb, vicino New Orleans, viene adottato e prende il nome di McDaniel. Si trasferisce a Chicago, dove si fa chiamare Bo Diddley (termine "slang" con connotazioni sessuali?). Da ragazzo suona il violino ed il trombone, poi passa alla chitarra. Inventore di quello che passerà alla storia come il "Bo Diddley beat". A lui si ispirerà nei '60 una intera generazione di musicisti inglesi come i Rolling Stones, gli Who, gli Animals, gli Yardbirds, ed altri. "Who do you love" sarà un classico del suo repertorio dal vivo, dove eccellera' per le sue "stravaganti" trovate sceniche.
Diddley bo / muddy waters / little walter
Super blues (ltd. colored vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1967 jackpot
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ristampa del 2021, EDIZIONE LIMITATA IN VINILE COLORATO, copertina pressoche' identica alla prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1967 dalla Chess in Gran Bretagna e dalla Checker negli USA, il primo dei due album ''Super blues'', precedente il secondo ''The super super blues band'' (nel quale Howlin' Wolf sostituiva Little Walter). Realizzato sotto la supervisione di Phil e Marshall Chess, inciso nel gennaio del 1967, questo lp vede cimentarsi insieme in una supersession i grandi bluesman di scuola Chicago Muddy Waters, Bo Diddley e Little Walter, in un'epoca in cui il loro genere musicale si trovava a confrontarsi con le innovazioni della musica rock che stavano generando il rock blues di nuovi artisti quali Cream, Fleetwood Mac, Jimi Hendrix Experience: la musica di questi grandi veterani e maestri, seppure qui accolga elementi rock, e' ancora abbastanza saldamente ancorata al blues elettrico classico, condito dalle selvagge schitarrate del funambolico Diddley, attraverso interpretazioni di otto standard blues come ''I'm a man'' e ''Who do you love''. Questa la scaletta: ''Long distance call'', ''Who do you love'', ''I'm a man'', ''Bo diddley'', ''You can't judge a book by the cover'', ''I just want to make love to you'', ''My babe'', ''You don't love me''.
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