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Big black (funk)
Lion walk (purple vinyl)
lp [edizione] nuovo stereo eu 1968 future shock
soul funky disco
soul funky disco
Ristampa del 2021 ad opera della Future Shock, in vinile 180 grammi di colore porpora, limitata in sole 500 copie, copertina senza codice a barre pressoché identica alla prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1968 dalla UNI negli USA, il terzo album, di poco successivo a "Elements now!" (1968) e precedente "Diggin' what you're doin'" (1971). Inciso con una formazione che include il sassofonista jazz Curtis Peagler, il versatile multistrumentista Owen Marshall, l'esperto batterista della scena di New Orleans John Boudreaux ed il pianista Phil Moore, "Lion walk" si apre con i venti minuti della title track, un ipnotizzante viaggio sonoro a ritmi medi che si dipana fra chitarra funkeggiante e blues, interventi di ottoni in stile jazz, ora melodico ora vicino all'avanguardia, ed un groove ritmico ricco e sfaccettato fra funk rallentato e forti influssi caraibici, elaborato con batteria e diverse percussioni, in primis le conga del leader Big Black. La seconda facciata è occupata da tre brani di durata consistente ma meno estesa, con le soavi melodie dai forti echi africani di "Love, sweet like a sugarcane", la spiritatissima "Tell me, do your conscience bother you?", sostenuta da un sincopato e dinamico groove funk / caraibico, che inizia con assoli di ottoni soul jazz per poi svilupparsi in una torrenziale cascata di percussioni, e la più breve "Come on down to the beach", più legata alla forma canzone e sostenuta sempre da una ritmica funkeggiante e di ispirazione cubana. Dietro lo pseudonimo di Big Black (da non confondere con il nome della indie rock band di Chicago) si cela il percussionista afroamericano Danny ray, nato a Savannah in Georgia negli anni '30 del '900. Avviò la sua carriera professionale negli anni '50, viaggiando in Florida ed alle Bahamas per familiarizzare con le percussioni e con la musica caraibica, suonando con la Calypso Band di Lord Flea, con il Calypso Eddie trio, con Jack Costanzo e con la Contemporary Jazz Orchestra; negli anni '60 era considerato uno dei migliori suonatori di congas e di ritmi afrocubani sulla scena jazz nordamericana e lavorò con Randy Weston, Ray Bryant ed Eric Dolphy, oltre a suonare con Dizzy Gillespie al festival jazz di Newport del 1965. Nella seconda metà del decennio cominciò a pubblicare album solisti per la UNI (saranno cinque gli lp fra il 1967 ed il 1972), proponendo una musica ibrica che fondeva jazz, funk strumentale e grooves afrocaraibici con le percussioni in gran risalto.
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