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Anderson laurie
Big science (red vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1982 nonesuch
punk new wave
punk new wave
Ristampa del 2021, in vinile rosso, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura, corredata di inserto. Pubblicato nell'aprile del 1982 dalla Warner Bros in Gran Bretagna, dove giunse al 29› posto in classifica, e negli USA, dove non entro' in classifica, ''Big science'' e' l'album d'esordio di Laurie Anderson, precedente ''Mister heartbreak'' (1984). Il primo splendido album della multimediale artista di Chicago, basata a New York, e' un capolavoro sospeso tra atmosfere oniriche e metropolitane, tra wave e musica contemporanea, opera tra le piu' importanti e significative degli anni '80. Attiva su piu' fronti artistici e gia' autrice di un singolo nel 1977, fu messa sotto contratto sul finire del 1981 dalla Warner Bros che ebbe la capacita' di intuire che il brano che un singolo pubblicato in sordina nell' underground piu' underground newyorkese nel settembre del 1981 nascondeva un potenziale commerciale inedito per la musica dell' artista: si trattava della celebre e splendida "O Superman", che ripubblicata dalla Warner Bros giunse incredibilmente al secondo posto delle classifiche inglesi, anticipando questo disco uscito nell' aprile del 1982, capace di portare la musica sperimentale e d' avanguardia al grande pubblico come forse mai era accaduto prima, grazie ed una sensibilita' interpretativa e musicale piu' unica che rara, qui supportata da un' ispirazione quasi magica che i pur notevolissimi dischi successivi non ritroveranno che episodicamente. Un disco magnifico, registrato con il supporto, tra gli altri, di Peter Gordon e David Van Tieghem, all' epoca insieme nelle Love of Life Orchestra. Musa dell'avanguardia americana, anticipatrice della multimedialita' nella musica pop, e' stata tra i primi artisti ad utilizzare l'elettronica nelle sue performances, anche per deformare la voce; e fra i primi a tenere "readings", cosi' come il suo compagno attuale Lou Reed; esponente della Performance Art, o come preferisce definirsi "una raccontatrice di storie", artista a tutto tondo, performer nata e autrice di suggestivi shows multimediali, Laurie Anderson ha trasformato la voce nel suo strumento musicale per eccellenza con esiti, a volte, stupefacenti. Troppo spesso si e' abusato dell'espressione "artista multimediale", ma se c'e' qualcuno che puo' fregiarsi realmente di questo titolo e' proprio Laurie Anderson. Nel corso della sua carriera ha svolto innumerevoli ruoli: artista visiva, compositrice, poeta, fotografa, compositrice, regista, maga dell'elettronica, corista, strumentista, riuscendo sempre a coniugare la sperimentazione sull'elettronica con un linguaggio accessibile al grande pubblico. Inizia la sua carriera nei primi anni settanta con performance bizzarre, che rielaborano in modo originale le forme della musica minimale, nascono cosi' progetti audaci come "Automotive" (concerto per automobili del 1972), "Duets on Ice" (messo in scena a New York nel 1974), "Songs and Stories for the Insomniac" (presentato all'Artist Space di New York e al Museum of Contemporary Art di Chicago nel 1975) e "The Hand Phone Table" (installazione sonora e visiva, realizzata presso il Projects Gallery di New York nel 1978). In quegli stessi anni, si avvicina ad alcuni musicisti d'avanguardia che si riveleranno poi decisivi per la sua maturazione artistica, da Philip Glass a Brian Eno, da John Cage a Lou Reed. Con il singolo "O Superman" e con l'album "Big Science" Laurie Anderson si impone alla ribalta internazionale conquistando critica e pubblico, merito del suo linguaggio universale, fatto di trovate spettacolari, come l'uso in scena di un violino digitale, e di una ricerca incessante sulla vocalita'. La sua voce, infatti, si trasforma costantemente: filtrata dal vocoder, nascosta da mille effetti, inquietante, oppure semplice ed angelica, e' il suo strumento musicale per eccellenza. Negli anni, Laurie Anderson realizza anche diversi video e film, compone colonne sonore per film di Wim Wenders, Jonathan Demme e per balletti tra cui ricordiamo quelli di Trisha Brown e Molissa Fenleyi, oltre a scrivere brani per la National Public Radio, la Bbc e l'Esposizione di Siviglia, nonche' diversi pezzi da orchestra. Ma la sua carriera si puo' leggere anche come un percorso a ritroso: dall'uso della tecnologia alla riscoperta degli strumenti "tradizionali" come le percussioni che sono in particolare al centro delle sue piu' recenti ricerche.
Anderson laurie
Bright red (ltd. numbered 180 gr. coloured vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1994 music on vinyl
punk new wave
punk new wave
Edizione limitata a 3000 copie numerate sul retro copertina in basso, in vinile da 180 grammi di colore rosso, completa di inserto apribile con artwork e testi, label custom bianca, rossa e nera, catalogo MOVLP2539. Per la prima volta disponibile in vinile grazie a questa edizione del 2022 ad opera della Music On Vinyl, originariamente pubblicato solo in cd nell'ottobre del 1994 dalla Warner Bros, giunto al 195esimo posto in classifica negli USA, il sesto album (quinto in studio), successivo a "Strange angels" (1989) e precedente il live spoken word "The ugly one with the jewels" (1995) ed il successivo in studio "Life on a string" (2001). Dopo le sfumature pop di "Strange angels", la Anderson ritorna su sentieri più sperimentali con "Bright red", lavoro prodotto da Brian Eno, che si caratterizza per melodie dilatate e relativamente scarne, vicine ora ad un brumoso chamber pop avanguardista, ora alla ambient music di cui lo stesso Eno fu pioniere, ma con un tocco più ombroso e misterioso, che si armonizza con le parti vocali, in gran parte recitate in stile spoken word più che cantate; i temi narrati dalla Anderson in questo album, che evocano senso di perdita, incomprensione, sono più inquieti e problematici rispetto al tocco di umorismo presente nelle sue prime opere. Lou Reed firma il testo del brano "In our sleep", nel quale è presente anche con la sua voce e con la chitarra. Attiva su più fronti artistici e già autrice di un singolo nel 1977, Laurie Anderson fu messa sotto contratto sul finire del 1981 dalla Warner Bros che ebbe la capacità di intuire che il brano che un singolo pubblicato in sordina nell'underground newyorchese nel settembre del 1981 nascondeva un potenziale commerciale inedito per la musica dell'artista: si trattava della celebre e splendida "O Superman", che ripubblicata dalla Warner Bros giunse incredibilmente al secondo posto delle classifiche inglesi; ma la Anderson iniziò la sua carriera già nei primi anni settanta con performance bizzarre, che rielaborano in modo originale le forme della musica minimale, nascono così progetti audaci come "Automotive" (concerto per automobili del 1972), "Duets on Ice" (messo in scena a New York nel 1974), "Songs and Stories for the Insomniac" (presentato all'Artist Space di New York e al Museum of Contemporary Art di Chicago nel 1975) e "The Hand Phone Table" (installazione sonora e visiva, realizzata presso il Projects Gallery di New York nel 1978). In quegli stessi anni, si avvicina ad alcuni musicisti d'avanguardia che si riveleranno poi decisivi per la sua maturazione artistica, da Philip Glass a Brian Eno, da John Cage a Lou Reed. Con il singolo "O Superman" e con l'album "Big Science" Laurie Anderson si impone alla ribalta internazionale conquistando critica e pubblico, merito del suo linguaggio universale, fatto di trovate spettacolari, come l'uso in scena di un violino digitale, e di una ricerca incessante sulla voce. La sua voce, infatti, si trasforma costantemente: filtrata dal vocoder, nascosta da mille effetti, inquietante, oppure semplice ed angelica, è il suo strumento musicale per eccellenza. Negli anni, Laurie Anderson realizza anche diversi video e film, compone colonne sonore per film di Wim Wenders, Jonathan Demme e per balletti tra cui ricordiamo quelli di Trisha Brown e Molissa Fenleyi, oltre a scrivere brani per la National Public Radio, la Bbc e l'Esposizione di Siviglia, nonché diversi pezzi da orchestra. Ma la sua carriera si può leggere anche come un percorso a ritroso: dall'uso della tecnologia alla riscoperta degli strumenti "tradizionali" come le percussioni che sono in particolare al centro delle sue più recenti ricerche.
Anderson laurie
Home of the brave
Lp [edizione] originale stereo ger 1986 Warner Bros
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Copia ancora incellophanata, l' originale stampa europea, pressata in Germania, copertina lucida fronte retro con barcode, completa di inner sleeve con foto e testi, label blu e bianca custom, catalogo 925 400-1. Pubblicato nell'aprile del 1986 dalla Warner Bros, non entrato in classifica sulle due sponde dell'Atlantico, ''Home of the brave'' e' il terzo album (senza contare il mastodontico quintuplo "United States Live") di Laurie Anderson, uscito dopo ''Mister Heartbreak'' (1984) e prima di ''Strange angels'' (1989). La multimediale artista di Chicago, basata a New York, capace di portare la musica sperimentale e d'avanguardia nelle zone alte delle classifiche (clamoroso il successo del singolo ''O Superman'' nel 1981...), diede alle stampe questo lp, tratto dalla tournee' del precedente "Mister Heartbreak", e quindi come quello in parte tratto dal complesso progetto "United States" (come gia' l' album d'esordio "Big Science"), piu' accessibile dei lavori precedenti, ma sospeso al solito tra atmosfere oniriche e metropolitane, tra wave e musica contemporanea. 'Home of the brave'' (che fu anche, e principalmente, un film/concerto di grande fascino) si avvale della collaborazione di numerosissimi artisti importanti, tra i quali William Burroughs, Bill Laswell, Nile Rodgers e David Van Tieghem, con risultati ancora una volta sorprendenti. "Language is a Virus", che sa molto, come altri episodi del disco, di Talking Heads, fu anche un singolo di buon successo. Ben tre anni passeranno prima che la Anderson torni ad incidere ("Strange Angels"). Musa dell'avanguardia americana, anticipatrice della multimedialita' nella musica pop, Laurie Anderson e' stata tra i primi artisti ad utilizzare l'elettronica nelle sue performances, anche per deformare la voce; e fra i primi a tenere "readings", cosi' come il suo compagno attuale Lou Reed; esponente della Performance Art, o come preferisce definirsi "una raccontatrice di storie", artista a tutto tondo, performer nata e autrice di suggestivi shows multimediali, Laurie Anderson ha trasformato la voce nel suo strumento musicale per eccellenza con esiti, a volte, stupefacenti. Troppo spesso si e' abusato dell'espressione "artista multimediale", ma se c'e' qualcuno che puo' fregiarsi realmente di questo titolo e' proprio Laurie Anderson. Nel corso della sua carriera ha svolto innumerevoli ruoli: artista visiva, compositrice, poeta, fotografa, compositrice, regista, maga dell'elettronica, corista, strumentista, riuscendo sempre a coniugare la sperimentazione sull'elettronica con un linguaggio accessibile al grande pubblico. Inizia la sua carriera nei primi anni settanta con performance bizzarre, che rielaborano in modo originale le forme della musica minimale, nascono cosi' progetti audaci come "Automotive" (concerto per automobili del 1972), "Duets on Ice" (messo in scena a New York nel 1974), "Songs and Stories for the Insomniac" (presentato all'Artist Space di New York e al Museum of Contemporary Art di Chicago nel 1975) e "The Hand Phone Table" (installazione sonora e visiva, realizzata presso il Projects Gallery di New York nel 1978). In quegli stessi anni, si avvicina ad alcuni musicisti d'avanguardia che si riveleranno poi decisivi per la sua maturazione artistica, da Philip Glass a Brian Eno, da John Cage a Lou Reed. Con il singolo "O Superman" e con l'album "Big Science" Laurie Anderson si impone alla ribalta internazionale conquistando critica e pubblico, merito del suo linguaggio universale, fatto di trovate spettacolari, come l'uso in scena di un violino digitale, e di una ricerca incessante sulla vocalita'. La sua voce, infatti, si trasforma costantemente: filtrata dal vocoder, nascosta da mille effetti, inquietante, oppure semplice ed angelica, e' il suo strumento musicale per eccellenza. Negli anni, Laurie Anderson realizza anche diversi video e film, compone colonne sonore per film di Wim Wenders, Jonathan Demme e per balletti tra cui ricordiamo quelli di Trisha Brown e Molissa Fenleyi, oltre a scrivere brani per la National Public Radio, la Bbc e l'Esposizione di Siviglia, nonche' diversi pezzi da orchestra. Ma la sua carriera si puo' leggere anche come un percorso a ritroso: dall'uso della tecnologia alla riscoperta degli strumenti "tradizionali" come le percussioni che sono in particolare al centro delle sue piu' recenti ricerche.
Anderson laurie
Home of the brave
Lp [edizione] originale stereo usa 1986 warner
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
Prima stampa USA, copertina (con moderati segni di invecchiamento) con barcode, inner seeve con testi e foto a colori, label custom blu con immagine di sedia bianca al centro, catalogo 1-25400, retrocopertina con indicazione dell' esistenza del disco in cassetta ma non in cd, versione con vinile che se posto in controluce assume una colorazione ambrata. Pubblicato nell'aprile del 1986 dalla Warner Bros, non entrato in classifica sulle due sponde dell'Atlantico, ''Home of the brave'' e' il terzo album (senza contare il mastodontico quintuplo "United States Live") di Laurie Anderson, uscito dopo ''Mister Heartbreak'' (1984) e prima di ''Strange angels'' (1989). La multimediale artista di Chicago, basata a New York, capace di portare la musica sperimentale e d'avanguardia nelle zone alte delle classifiche (clamoroso il successo del singolo ''O Superman'' nel 1981...), diede alle stampe questo lp, tratto dalla tournee' del precedente "Mister Heartbreak", e quindi come quello in parte tratto dal complesso progetto "United States" (come gia' l' album d'esordio "Big Science"), piu' accessibile dei lavori precedenti, ma sospeso al solito tra atmosfere oniriche e metropolitane, tra wave e musica contemporanea. 'Home of the brave'' (che fu anche, e principalmente, un film/concerto di grande fascino) si avvale della collaborazione di numerosissimi artisti importanti, tra i quali William Burroughs, Bill Laswell, Nile Rodgers e David Van Tieghem, con risultati ancora una volta sorprendenti. "Language is a Virus", che sa molto, come altri episodi del disco, di Talking Heads, fu anche un singolo di buon successo. Ben tre anni passeranno prima che la Anderson torni ad incidere ("Strange Angels"). Musa dell'avanguardia americana, anticipatrice della multimedialita' nella musica pop, Laurie Anderson e' stata tra i primi artisti ad utilizzare l'elettronica nelle sue performances, anche per deformare la voce; e fra i primi a tenere "readings", cosi' come il suo compagno attuale Lou Reed; esponente della Performance Art, o come preferisce definirsi "una raccontatrice di storie", artista a tutto tondo, performer nata e autrice di suggestivi shows multimediali, Laurie Anderson ha trasformato la voce nel suo strumento musicale per eccellenza con esiti, a volte, stupefacenti. Troppo spesso si e' abusato dell'espressione "artista multimediale", ma se c'e' qualcuno che puo' fregiarsi realmente di questo titolo e' proprio Laurie Anderson. Nel corso della sua carriera ha svolto innumerevoli ruoli: artista visiva, compositrice, poeta, fotografa, compositrice, regista, maga dell'elettronica, corista, strumentista, riuscendo sempre a coniugare la sperimentazione sull'elettronica con un linguaggio accessibile al grande pubblico. Inizia la sua carriera nei primi anni settanta con performance bizzarre, che rielaborano in modo originale le forme della musica minimale, nascono cosi' progetti audaci come "Automotive" (concerto per automobili del 1972), "Duets on Ice" (messo in scena a New York nel 1974), "Songs and Stories for the Insomniac" (presentato all'Artist Space di New York e al Museum of Contemporary Art di Chicago nel 1975) e "The Hand Phone Table" (installazione sonora e visiva, realizzata presso il Projects Gallery di New York nel 1978). In quegli stessi anni, si avvicina ad alcuni musicisti d'avanguardia che si riveleranno poi decisivi per la sua maturazione artistica, da Philip Glass a Brian Eno, da John Cage a Lou Reed. Con il singolo "O Superman" e con l'album "Big Science" Laurie Anderson si impone alla ribalta internazionale conquistando critica e pubblico, merito del suo linguaggio universale, fatto di trovate spettacolari, come l'uso in scena di un violino digitale, e di una ricerca incessante sulla vocalita'. La sua voce, infatti, si trasforma costantemente: filtrata dal vocoder, nascosta da mille effetti, inquietante, oppure semplice ed angelica, e' il suo strumento musicale per eccellenza. Negli anni, Laurie Anderson realizza anche diversi video e film, compone colonne sonore per film di Wim Wenders, Jonathan Demme e per balletti tra cui ricordiamo quelli di Trisha Brown e Molissa Fenleyi, oltre a scrivere brani per la National Public Radio, la Bbc e l'Esposizione di Siviglia, nonche' diversi pezzi da orchestra. Ma la sua carriera si puo' leggere anche come un percorso a ritroso: dall'uso della tecnologia alla riscoperta degli strumenti "tradizionali" come le percussioni che sono in particolare al centro delle sue piu' recenti ricerche.
Anderson laurie
Home of the brave
Lp [edizione] originale stereo ita 1986 Warner Bros
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Prima stampa italiana, copia ancora incellophanata, copertina liscia fronte retro senza barcode, inner sleeve con testi e foto a colori, label custom blu con immagine di sedia bianca al centro e scritte nere, catalogo 925400-1, retrocopertina con indicazione dell' esistenza del disco in cassetta ma non in cd, data "11-6-86" incisa sul trail off. Pubblicato nell'aprile del 1986 dalla Warner Bros, non entrato in classifica sulle due sponde dell'Atlantico, ''Home of the brave'' e' il terzo album (senza contare il mastodontico quintuplo "United States Live") di Laurie Anderson, uscito dopo ''Mister Heartbreak'' (1984) e prima di ''Strange angels'' (1989). La multimediale artista di Chicago, basata a New York, capace di portare la musica sperimentale e d'avanguardia nelle zone alte delle classifiche (clamoroso il successo del singolo ''O Superman'' nel 1981...), diede alle stampe questo lp, tratto dalla tournee' del precedente "Mister Heartbreak", e quindi come quello in parte tratto dal complesso progetto "United States" (come gia' l' album d'esordio "Big Science"), piu' accessibile dei lavori precedenti, ma sospeso al solito tra atmosfere oniriche e metropolitane, tra wave e musica contemporanea. 'Home of the brave'' (che fu anche, e principalmente, un film/concerto di grande fascino) si avvale della collaborazione di numerosissimi artisti importanti, tra i quali William Burroughs, Bill Laswell, Nile Rodgers e David Van Tieghem, con risultati ancora una volta sorprendenti. "Language is a Virus", che sa molto, come altri episodi del disco, di Talking Heads, fu anche un singolo di buon successo. Ben tre anni passeranno prima che la Anderson torni ad incidere ("Strange Angels"). Musa dell'avanguardia americana, anticipatrice della multimedialita' nella musica pop, Laurie Anderson e' stata tra i primi artisti ad utilizzare l'elettronica nelle sue performances, anche per deformare la voce; e fra i primi a tenere "readings", cosi' come il suo compagno attuale Lou Reed; esponente della Performance Art, o come preferisce definirsi "una raccontatrice di storie", artista a tutto tondo, performer nata e autrice di suggestivi shows multimediali, Laurie Anderson ha trasformato la voce nel suo strumento musicale per eccellenza con esiti, a volte, stupefacenti. Troppo spesso si e' abusato dell'espressione "artista multimediale", ma se c'e' qualcuno che puo' fregiarsi realmente di questo titolo e' proprio Laurie Anderson. Nel corso della sua carriera ha svolto innumerevoli ruoli: artista visiva, compositrice, poeta, fotografa, compositrice, regista, maga dell'elettronica, corista, strumentista, riuscendo sempre a coniugare la sperimentazione sull'elettronica con un linguaggio accessibile al grande pubblico. Inizia la sua carriera nei primi anni settanta con performance bizzarre, che rielaborano in modo originale le forme della musica minimale, nascono cosi' progetti audaci come "Automotive" (concerto per automobili del 1972), "Duets on Ice" (messo in scena a New York nel 1974), "Songs and Stories for the Insomniac" (presentato all'Artist Space di New York e al Museum of Contemporary Art di Chicago nel 1975) e "The Hand Phone Table" (installazione sonora e visiva, realizzata presso il Projects Gallery di New York nel 1978). In quegli stessi anni, si avvicina ad alcuni musicisti d'avanguardia che si riveleranno poi decisivi per la sua maturazione artistica, da Philip Glass a Brian Eno, da John Cage a Lou Reed. Con il singolo "O Superman" e con l'album "Big Science" Laurie Anderson si impone alla ribalta internazionale conquistando critica e pubblico, merito del suo linguaggio universale, fatto di trovate spettacolari, come l'uso in scena di un violino digitale, e di una ricerca incessante sulla vocalita'. La sua voce, infatti, si trasforma costantemente: filtrata dal vocoder, nascosta da mille effetti, inquietante, oppure semplice ed angelica, e' il suo strumento musicale per eccellenza. Negli anni, Laurie Anderson realizza anche diversi video e film, compone colonne sonore per film di Wim Wenders, Jonathan Demme e per balletti tra cui ricordiamo quelli di Trisha Brown e Molissa Fenleyi, oltre a scrivere brani per la National Public Radio, la Bbc e l'Esposizione di Siviglia, nonche' diversi pezzi da orchestra. Ma la sua carriera si puo' leggere anche come un percorso a ritroso: dall'uso della tecnologia alla riscoperta degli strumenti "tradizionali" come le percussioni che sono in particolare al centro delle sue piu' recenti ricerche.
Anderson Laurie
mister heartbreak
Lp [edizione] originale stereo usa 1984 Warner Bros
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
prima stampa americana, etichetta custom marrone e celeste con scritte nere e logo Warner Bros Records lungo la circonferenza, catalogo 25077, completo di inner sleeve con testi, copertina con codice a barre, vinile ambrato se posto in controluce. Pubblicato nel febbraio del 1984 dalla Warner Bros in Gran Bretagna, dove giunse al 93esimo posto in classifica, e negli USA, dove arrivo' alla 60esima posizione, il secondo album della multimediale artista di Chicago, basata a New York, capace di portare la musica sperimentale e d'avanguardia nelle zone alte delle classifiche. Uscito dopo ''Big science'' (1982) e prima di ''United States live'' (1985), e tratto dal complesso progetto "United States" (come gia' l' album precedente), sospeso tra atmosfere oniriche e metropolitane, tra wave e musica contemporanea, questo disco si avvale della collaborazione di numerosissimi artisti importanti, tra i quali Adrian Belew, William Burroughs, Anton Fier, Peter Gabriel, Bill Laswell, Nile Rodgers e David Van Tieghem, con risultati ancora una volta sorprendenti. Dalla tournee che accompagno' il disco sara' poi tratta la testimonianza Home Of The Brave. Attiva su piu' fronti artistici e gia' autrice di un singolo nel 1977, fu messa sotto contratto sul finire del 1981 dalla Warner Bros che ebbe la capacita' di intuire che il brano, che un singolo pubblicato in sordina nell'underground piu' underground newyorkese nel settembre del 1981, nascondeva un potenziale commerciale inedito per la musica dell'artista: si trattava della celebre e splendida O Superman, che ripubblicata dalla Warner Bros giunse incredibilmente al secondo posto delle classifiche inglesi, garantendo all' artista la possibilita' di esprimersi con la massima liberta' creativa per gli anni a venire, realizzando con parsimonia dei dischi sempre piu' che interessanti, sebbene lontana dal successo commerciale di quell' episodio. Musa dell'avanguardia americana, anticipatrice della multimedialita' nella musica pop, e' stata tra i primi artisti ad utilizzare l'elettronica nelle sue performances, anche per deformare la voce; e fra i primi a tenere "readings", cosi' come il suo compagno attuale Lou Reed; esponente della Performance Art, o come preferisce definirsi "una raccontatrice di storie", artista a tutto tondo, performer nata e autrice di suggestivi show multimediali, Laurie Anderson ha trasformato la voce nel suo strumento musicale per eccellenza con esiti, a volte, stupefacenti. Troppo spesso si e' abusato dell'espressione "artista multimediale", ma se c'e' qualcuno che puo' fregiarsi realmente di questo titolo e' proprio Laurie Anderson. Nel corso della sua carriera ha svolto innumerevoli ruoli: artista visiva, compositrice, poeta, fotografa, compositrice, regista, maga dell'elettronica, corista, strumentista, riuscendo sempre a coniugare la sperimentazione sull'elettronica con un linguaggio accessibile al grande pubblico. Inizia la sua carriera nei primi anni settanta con performance bizzarre, che rielaborano in modo originale le forme della musica minimale, nascono cosi' progetti audaci come "Automotive" (concerto per automobili del 1972), "Duets on Ice" (messo in scena a New York nel 1974), "Songs and Stories for the Insomniac" (presentato all'Artist Space di New York e al Museum of Contemporary Art di Chicago nel 1975) e "The Hand Phone Table" (installazione sonora e visiva, realizzata presso il Projects Gallery di New York nel 1978). In quegli stessi anni, si avvicina ad alcuni musicisti d'avanguardia che si riveleranno poi decisivi per la sua maturazione artistica, da Philip Glass a Brian Eno, da John Cage al suo attuale compagno Lou Reed. Con il singolo "O Superman" e con l'album "Big Science" Laurie Anderson si impone alla ribalta internazionale conquistando critica e pubblico, merito del suo linguaggio universale, fatto di trovate spettacolari, come l'uso in scena di un violino digitale, e di una ricerca incessante sulla vocalita'. La sua voce, infatti, si trasforma costantemente: filtrata dal vocoder, nascosta da mille effetti, inquietante, oppure semplice ed angelica, e' il suo strumento musicale per eccellenza. Negli anni, Laurie Anderson realizza anche diversi video e film, compone colonne sonore per film di Wim Wenders, Jonathan Demme e per balletti tra cui ricordiamo quelli di Trisha Brown e Molissa Fenleyi, oltre a scrivere brani per la National Public Radio, la Bbc e l'Esposizione di Siviglia, nonche' diversi pezzi da orchestra. Ma la sua carriera si puo' leggere anche come un percorso a ritroso: dall'uso della tecnologia alla riscoperta degli strumenti "tradizionali" come le percussioni che sono in particolare al centro delle sue piu' recenti ricerche. Spesso sottovalutata Laurie Anderson e' tra le protagoniste non solo della scena musicale americana e mondiale, capace di attraversare tre decadi mantenendo sempre un ruolo apparentemente marginale ma costantemente mirabile ed affascinante punto di incontro delle avanguardie elettroniche che si coniugano con i linguaggi piu' audacemente pop.
Anderson laurie
Strange angels
Lp [edizione] originale stereo ger 1989 warner bros
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
prima stampa europea, copertina lucida fronte retro con barcode, inner sleeve in carta liscia bianca con testi, label bianca con loghi Warner grigi sullo sfondo, logo Warner multicolore in alto, catalogo 925 900-1 WX258. Pubblicato nel novembre del 1989 dalla Warner in Europa e negli USA, non entrato in classifica sulle due sponde dell'Atlantico, ''Strange angels'' e' il quinto album di Laurie Anderson, uscito dopo ''Home of the brave'' (1986) e prima di ''Bright red'' (1994). Un disco di canzoni, molto piu' dei precedenti, che erano tutti riduzioni di colonne sonore di spettacoli teatrali, ''Strange angels'' e' un lavoro policromo e variopinto, tra raffinato pop, jazz, gospel ed influenze multietniche, ricco di ospiti importanti, tra cui Peter Gordon, David Van Tieghem, Bobby Mcferrin, Arto Lindsay ed Anton Fier. Attiva su piu' fronti artistici e gia' autrice di un singolo nel 1977, Laurie Anderson fu messa sotto contratto sul finire del 1981 dalla Warner Bros che ebbe la capacita' di intuire che il brano che un singolo pubblicato in sordina nell'underground piu' underground newyorchese nel settembre del 1981 nascondeva un potenziale commerciale inedito per la musica dell'artista: si trattava della celebre e splendida "O Superman", che ripubblicata dalla Warner Bros giunse incredibilmente al secondo posto delle classifiche inglesi; ma la Anderson inizio' la sua carriera gia' nei primi anni settanta con performance bizzarre, che rielaborano in modo originale le forme della musica minimale, nascono cosi' progetti audaci come "Automotive" (concerto per automobili del 1972), "Duets on Ice" (messo in scena a New York nel 1974), "Songs and Stories for the Insomniac" (presentato all'Artist Space di New York e al Museum of Contemporary Art di Chicago nel 1975) e "The Hand Phone Table" (installazione sonora e visiva, realizzata presso il Projects Gallery di New York nel 1978). In quegli stessi anni, si avvicina ad alcuni musicisti d'avanguardia che si riveleranno poi decisivi per la sua maturazione artistica, da Philip Glass a Brian Eno, da John Cage a Lou Reed. Con il singolo "O Superman" e con l'album "Big Science" Laurie Anderson si impone alla ribalta internazionale conquistando critica e pubblico, merito del suo linguaggio universale, fatto di trovate spettacolari, come l'uso in scena di un violino digitale, e di una ricerca incessante sulla vocalita'. La sua voce, infatti, si trasforma costantemente: filtrata dal vocoder, nascosta da mille effetti, inquietante, oppure semplice ed angelica, e' il suo strumento musicale per eccellenza. Negli anni, Laurie Anderson realizza anche diversi video e film, compone colonne sonore per film di Wim Wenders, Jonathan Demme e per balletti tra cui ricordiamo quelli di Trisha Brown e Molissa Fenleyi, oltre a scrivere brani per la National Public Radio, la Bbc e l'Esposizione di Siviglia, nonche' diversi pezzi da orchestra. Ma la sua carriera si puo' leggere anche come un percorso a ritroso: dall'uso della tecnologia alla riscoperta degli strumenti "tradizionali" come le percussioni che sono in particolare al centro delle sue piu' recenti ricerche.
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