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Aksak maboul
Figures
LP2 [edizione] nuovo stereo eu 2020 crammed discs
punk new wave
punk new wave
doppio album, copertina apribile con barcode 876623008132, libretto di sedici pagine formato 25x25 centimetri, con artwork, testi e crediti, inner sleeve di colore diverso per ciascun vinile, label custom, catalogo CRAM300DLP. Pubblicato nel maggio del 2020 dalla Crammed Discs, il terzo album a nome esclusivamente della storica band, uscito a circa quarant'anni di distanza dal secondo "Un peu de l'ame des bandits'' (1980), e due anni dopo il secondo disco co-accreditato a Veronique Vincent ed Aksak Maboul, "16 visions of ex-futur" (2016). Doppio album composto da ventidue tracce, "Figures" è frutto della creatività di Marc Hollander e Veronique Vincent, ancora una volta ricchissimo di ispirazioni differenti e di riferimenti a più stili, dal minimalismo al jazz, dalla classica contemporanea allo art pop più raffinato, metabolizzati ed integrati in un tutto coerente, con l'impiego di strumenti elettrici ed acustici, di elettronica, improvvisazione e programmazione, collage sonori ed oggetti "trovati" impiegati come strumento; una sintesi che ancora una volta mostra evidenti affinità con l'estetica di Frank Zappa, ma senza il sarcasmo e l'ironia esplicita del genio americano. Gli enigmatici e fini testi di Veronique sono sostenuti dalle partiture strumentali di Marc autore di quasi tutte le musiche, registrate nello studio del gruppo; fra gli ospiti citiamo Fred Frith, Steven Brown (già con i Tuxedomoon) e membri degli Aquaserge. Gli Aksak Maboul, leggendaria formazione indipendente messa in piedi negli anni '70 da Marc Hollander (fondatore della label Crammed Discs) e da Vincent Kenis (membro anche degli Honeymoon Killers), furono autori di due interessanti album ed associati spesso al movimento Rock In Opposition. Il primo ''Onze danses pour combattre la migraine'' (1977), presenta un set di tracce di breve e brevissima durata (tranne un paio di eccezioni), frutto di un'opera iconoclasta di decostruzione sonora e di interazione fra molteplici influenze che vanno dal jazz elettrico al minimalismo, dal rock alle manipolazioni elettroniche, ma anche suggestioni di lounge music e cabaret europeo filtrate elettronicamente; un album acclamato dalla critica specializzata di ieri e di oggi come un'opera visionaria e pionieristica, senz'altro un ascolto impegnativo e non per tutti, lontano da qualsivoglia canone della music rock, e semmai vicino nello spirito al Frank Zappa di dieci anni prima. Il secondo ''Un peu de l'ame des bandits'' (1980), inciso con una formazione che includeva i britannici Fred Frith e Chris Cutler, e' considerato anche piu' sperimentale dell'esordio, ma ancora posseduto dal suo spirito giocoso, e fu acclamato dalla critica come uno dei vertici artistici del RIO (Rock In Opposition). Gli Aksak Maboul si riattivano nel secondo decennio del XXI secolo, attorno a Marc Hollander ed a Veronique Vincent, e pubblicano nuovi dischi, alcuni dei quali co-accreditati alla Vincent con gli Aksak Maboul, ed finalmente un terzo lp a nome solo del gruppo, "Figures", che esce nel 2020.
Aksak maboul
Onze danses pour combattre la migraine (original sleeve)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1977 crammed discs
punk new wave
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Ristampa ad opera della Crammed Discs, copertina pressoche' identica alla assai rara prima tiratura del 1977 (completamente diversa quindi dalla stampa su Crammed Discs del 1981, e corredata di inserto apribile. Originariamente pubblicato nel 1977 dalla Kamikaze in Belgio, poi ristampato nel 1981 dalla Crammed Discs con copertina cambiata, il primo dei due albums (prima di "Figures" del 2020) degli Aksak Maboul, leggendaria formazione indipendente messa in piedi negli anni '70 da Marc Hollander (fondatore della label Crammed Discs) e da Vincent Kenis (membro anche dei sopracitati Honeymoon Killers), autori di due interessanti album ed associati spesso al movimento Rock In Opposition. Uscito prima del secondo ''Un peu de l'ame des bandits'' (1980), il primo lp del gruppo presenta un set di tracce di breve e brevissima durata (tranne un paio di eccezioni), frutto di un'opera iconocalsta di decostruzione sonora e di interazione fra molteplici influenze che vanno dal jazz elettrico al minimalismo, dal rock alle manipolazioni elettroniche, ma anche suggestioni di lounge music e cabaret europeo filtrate elettronicamente; un album acclamato dalla critica specializzata di ieri e di oggi come un'opera visionaria e pionieristica, senz'altro un ascolto impegnativo e non per tutti, lontano da qualsivoglia canone della music rock, e semmai vicino nello spirito al Frank Zappa di dieci anni prima.
Aksak maboul
Redrawn figures 1
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2021 crammed discs
punk new wave
punk new wave
Edizione limitata, allegata tessera per il download digitale dell'album, label custom, catalogo CRAM307LP. Pubblicato nell'ottobre del 2021 dalla Crammed Discs, questo è il primo dei due volumi, usciti separatemente ma contemporaneamente in vinile, contenenti remix ad opera vari autori dei brani di "Figures", terzo album ad uscire esclusivamente a nome degli Aksak Maboul, nel maggio del 2020, a circa quarant'anni di distanza dal secondo "Un peu de l'ame des bandits'' (1980), e due anni dopo il secondo disco co-accreditato a Veronique Vincent ed Aksak Maboul, "16 visions of ex-futur" (2016). Fra i partecipanti a questa operazione troviamo brillanti esponenti di pop sperimentale come i tedeschi Notwist, i britannici Vanishing Twin e Cate Le Bon, e Kate NV dalla Russia, autori elettronici come Felix Kubin e Tolouse Low Trax (Germania), Hello Skinny (aka Tom Skinner, Gran Bretagna), Matias Aguayo, Stubbleman (aka Pascal Gabriel), Carl Stone (sperimentatore dagli USA), Shungu (Belgio) ed il veterano della house music di Chicago Jordan Fields, fra gli altri, oltre ad alcune rielaborazioni curate da Marc Hollander degli Aksak Maboul. Una rielaborazione che parte dallo artwork di copertina, che in "Redrawn figures 1" è una serie di sedici diversi disegni, tutti simili a quello di "Figures", opera dei musicisti che hanno contribuito al contenuto musicale. Questa la scaletta: "Silhouettes (Vanishing Twin Remix)", "C’Est Charles (Shungu Remix)", "Tout A Une Fin (The Notwist Version)", "Eyelids & Phosphenes (Aksak Maboul Reconstruction)", "Sophie La Bevue (Cate Le Bon Interpretation)", "Hotel Suites (Carl Stone Redesign)", "Un Caïd (Spooky-J Remix)", "Uccellini: The Menace (Aksak Maboul Full Version)", "Retour Chez A. (Kate Nv Remix)", "Charles Undresses (And Goes To Bed) (Aksak Maboul Edit)". Gli Aksak Maboul, leggendaria formazione indipendente messa in piedi negli anni '70 da Marc Hollander (fondatore della label Crammed Discs) e da Vincent Kenis (membro anche degli Honeymoon Killers), furono autori di due interessanti album ed associati spesso al movimento Rock In Opposition. Il primo ''Onze danses pour combattre la migraine'' (1977), presenta un set di tracce di breve e brevissima durata (tranne un paio di eccezioni), frutto di un'opera iconoclasta di decostruzione sonora e di interazione fra molteplici influenze che vanno dal jazz elettrico al minimalismo, dal rock alle manipolazioni elettroniche, ma anche suggestioni di lounge music e cabaret europeo filtrate elettronicamente; un album acclamato dalla critica specializzata di ieri e di oggi come un'opera visionaria e pionieristica, senz'altro un ascolto impegnativo e non per tutti, lontano da qualsivoglia canone della music rock, e semmai vicino nello spirito al Frank Zappa di dieci anni prima. Il secondo ''Un peu de l'ame des bandits'' (1980), inciso con una formazione che includeva i britannici Fred Frith e Chris Cutler, e' considerato anche piu' sperimentale dell'esordio, ma ancora posseduto dal suo spirito giocoso, e fu acclamato dalla critica come uno dei vertici artistici del RIO (Rock In Opposition). Gli Aksak Maboul si riattivano nel secondo decennio del XXI secolo, attorno a Marc Hollander ed a Veronique Vincent, e pubblicano nuovi dischi, alcuni dei quali co-accreditati alla Vincent con gli Aksak Maboul, ed finalmente un terzo lp a nome solo del gruppo, "Figures", che esce nel 2020.
Aksak maboul
Redrawn figures 2
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2021 crammed discs
punk new wave
punk new wave
Edizione limitata, allegata tessera per il download digitale dell'album, label custom, catalogo CRAM308LP. Pubblicato nell'ottobre del 2021 dalla Crammed Discs, questo è il secondo dei due volumi, usciti separatemente ma contemporaneamente in vinile, contenenti remix ad opera vari autori dei brani di "Figures", terzo album ad uscire esclusivamente a nome degli Aksak Maboul, nel maggio del 2020, a circa quarant'anni di distanza dal secondo "Un peu de l'ame des bandits'' (1980), e due anni dopo il secondo disco co-accreditato a Veronique Vincent ed Aksak Maboul, "16 visions of ex-futur" (2016). Fra i partecipanti a questa operazione troviamo brillanti esponenti di pop sperimentale come i tedeschi Notwist, i britannici Vanishing Twin e Cate Le Bon, e Kate NV dalla Russia, autori elettronici come Felix Kubin e Tolouse Low Trax (Germania), Hello Skinny (aka Tom Skinner, Gran Bretagna), Matias Aguayo, Stubbleman (aka Pascal Gabriel), Carl Stone (sperimentatore dagli USA), Shungu (Belgio) ed il veterano della house music di Chicago Jordan Fields, fra gli altri, oltre ad alcune rielaborazioni curate da Marc Hollander degli Aksak Maboul. Una rielaborazione che parte dallo artwork di copertina, che in "Redrawn figures 2" è un "remix visuale" di quello originario di Veronique Vincent, realizzato dallo stimato pittore francese Hervé Di Rosa. Questa la scaletta: "Tous KO", "Un Caïd (Hello Skinny remix)", "Dramuscule (Ohh_luuu remix)", "Retour Chez A. (Felix Kubin remix)", "L'Adieu À L'Histoire (Tolouse Low Trax remix)", "Fin (Stubbleman remix)", "Un Caïd (Old School Rmx by Jordan Fields & Marc Hollander)", "Anatomy Of A Dramuscule". Gli Aksak Maboul, leggendaria formazione indipendente messa in piedi negli anni '70 da Marc Hollander (fondatore della label Crammed Discs) e da Vincent Kenis (membro anche degli Honeymoon Killers), furono autori di due interessanti album ed associati spesso al movimento Rock In Opposition. Il primo ''Onze danses pour combattre la migraine'' (1977), presenta un set di tracce di breve e brevissima durata (tranne un paio di eccezioni), frutto di un'opera iconoclasta di decostruzione sonora e di interazione fra molteplici influenze che vanno dal jazz elettrico al minimalismo, dal rock alle manipolazioni elettroniche, ma anche suggestioni di lounge music e cabaret europeo filtrate elettronicamente; un album acclamato dalla critica specializzata di ieri e di oggi come un'opera visionaria e pionieristica, senz'altro un ascolto impegnativo e non per tutti, lontano da qualsivoglia canone della music rock, e semmai vicino nello spirito al Frank Zappa di dieci anni prima. Il secondo ''Un peu de l'ame des bandits'' (1980), inciso con una formazione che includeva i britannici Fred Frith e Chris Cutler, e' considerato anche piu' sperimentale dell'esordio, ma ancora posseduto dal suo spirito giocoso, e fu acclamato dalla critica come uno dei vertici artistici del RIO (Rock In Opposition). Gli Aksak Maboul si riattivano nel secondo decennio del XXI secolo, attorno a Marc Hollander ed a Veronique Vincent, e pubblicano nuovi dischi, alcuni dei quali co-accreditati alla Vincent con gli Aksak Maboul, ed finalmente un terzo lp a nome solo del gruppo, "Figures", che esce nel 2020.
Aksak maboul
Un peu de l'ame des bandits (+ cd)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1980 crammed discs
punk new wave
punk new wave
Allegato cd contenente dieci brani inediti dal vivo e demo, registrati fra il 1977 ed il 1980 (tranne uno registrato live nel 2015), allegato codice per il download dell'album da internet con inclusi anche i brani del cd, libretto di ventiquattro pagine con note, biografia, memorie dei memrbi del gruppo, etc.). Ristampa del 2018 ad opera della Crammed Discs, pressoche' identica alla rara prima tiratura del 1980. Originariamente pubblicato nel 1980 dalla Crammed Discs in Belgio, questo e' il secondo e per lungo tempo ultimo album degli Aksak Maboul, leggendaria formazione indipendente messa in piedi negli anni '70 da Marc Hollander (fondatore della label Crammed Discs) e da Vincent Kenis (membro anche dei sopracitati Honeymoon Killers), autori di due interessanti album ed associati spesso al movimento Rock In Opposition. Uscito dopo ''Onze danses pour combattre la migraine'' (1977), il secondo lp del gruppo, inciso con una formazione che include i britannici Fred Frith e Chris Cutler, e' considerato ancora piu' sperimentale dell'esordio, ma ancora posseduto dal suo spirito giocoso. Un'opera iconocalsta di decostruzione sonora e di interazione fra molteplici influenze che vanno dal jazz elettrico al minimalismo, dal rock alle manipolazioni elettroniche, dai giocosi esperimenti zappiani dei tardi anni '60 a quelli dei tedeschi Faust; acclamato dalla critica come uno dei vertici artistici del RIO (Rock In Opposition), ''Un peu de l'ame...'' e' senz'altro un ascolto impegnativo e non per tutti, lontano da qualsivoglia canone della musica rock.
Aksak maboul
Une aventure de vv - songspiel (ltd. + booklet)
LP2 [edizione] nuovo stereo eu 2023 crammed discs
punk new wave
punk new wave
Edizione limitata, vinile doppio, copertina apribile, libretto di ventiquattro pagine, label con parti verdi e blu, scritte blu e color crema, catalogo MTM48DLP. Pubblicato nel marzo del 2023 dalla Crammed Discs, questo nuovo lavoro degli Aksak Maboul è il 48esimo volume della longeva e pregiata serie "Made to measure". La formazione di Marc Hollander era tornata in scena nel 2020 con l'album "Figures", e la rinnovata vena creativa del progetto continua scorrere in questo "Une aventure de VV (songspiel)", una suite in quindici movimenti della durata complessiva di 63 minuti. L'opera si sviluppa attorno ad un testo scritto da Veronique Vincent, un racconto filosofico e poetico dai contenuti enigmatici, che scorre fra monologhi, dialoghi, spoken word e cantato, per bocca di vari partecipanti al progetto, i quali impersonano una serie di personaggi; fra le voci partecipanti, citiamo Laetitia Sadier (dagli Stereolab), Blaine L. Reininger (dai Tuxedomoon), Audrey e Benjamin (da Aquaserge) ed alcuni membri della attuale formazione degli Aksak Maboul. Le musiche sono state scritte ed arrangiate da Marc Hollander, il quale segue un approccio ibrido ed eclettico, integrando eccentrico indie pop elettronico, influenze krautrock, techno per la mente, collage sonori e suggestioni di raffinata musica classica contemporanea. Gli Aksak Maboul, leggendaria formazione indipendente messa in piedi negli anni '70 da Marc Hollander (fondatore della label Crammed Discs) e da Vincent Kenis (membro anche degli Honeymoon Killers), furono autori di due interessanti album ed associati spesso al movimento Rock In Opposition. Il primo ''Onze danses pour combattre la migraine'' (1977), presenta un set di tracce di breve e brevissima durata (tranne un paio di eccezioni), frutto di un'opera iconoclasta di decostruzione sonora e di interazione fra molteplici influenze che vanno dal jazz elettrico al minimalismo, dal rock alle manipolazioni elettroniche, ma anche suggestioni di lounge music e cabaret europeo filtrate elettronicamente; un album acclamato dalla critica specializzata di ieri e di oggi come un'opera visionaria e pionieristica, senz'altro un ascolto impegnativo e non per tutti, lontano da qualsivoglia canone della music rock, e semmai vicino nello spirito al Frank Zappa di dieci anni prima. Il secondo ''Un peu de l'ame des bandits'' (1980), inciso con una formazione che includeva i britannici Fred Frith e Chris Cutler, e' considerato anche piu' sperimentale dell'esordio, ma ancora posseduto dal suo spirito giocoso, e fu acclamato dalla critica come uno dei vertici artistici del RIO (Rock In Opposition). Gli Aksak Maboul si riattivano nel secondo decennio del XXI secolo, attorno a Marc Hollander ed a Veronique Vincent, e pubblicano nuovi dischi, alcuni dei quali co-accreditati alla Vincent con gli Aksak Maboul, ed finalmente un terzo lp a nome solo del gruppo, "Figures", che esce nel 2020.
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