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Berberian john ensemble
Middle eastern rock
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1969 modern harmonic / verve forecast
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2022, rimasterizzata, copertina senza barcode pressoche' identica alla prima rara tiratura uscita in Usa su Verve Forecast. Publicato in Usa nel 1969 dopo ''Music and Gibran'' e prima di ''Echoes of Armenia'' . Il quinto album. Magnifico unico capitolo accreditato a John Berberian and the Rock East Ensemble, "Middle Eastern Rock" e' un autentico capolavoro della psichedelia americana "contaminata" da parte di questo suonatore armeno di "oud" basato a New York. I primi dischi di Berberian sono considerati dei lavori seminali ed illuminanti per quella che decenni dopo sarebbe stata definita "world music", capaci di fondere magistralmente elementi di musica tradizionale di Turchia, Armenia, Grecia, Arabia e Nord Africa. E' pero' nei due lavori realizzati per la Verve Forecast, il precedente "Music and Gibran"e soprattutto questo, registrato con la magnifica fuzz guitar di Joe Beck (autore lo stesso anno sulla stessa etichetta dell' interessante "Nature Boy"), che Berberian da' il suo splendido contributo alla psichedelia, realizzando un' opera fascinosissima, interamente strumentale, in cui oriente ed occidente si incontrano come di rado e' stato dato udire, imperdibile per chiunque abbia vibrato di piacere ascoltando i Kaleidoscope di David Lindley ed affine agli Orient Express, sebbene molto piu' autenticamente legato a quelle musiche che costituivano il patrimonio genetico di Berberian. Assolutamente, da scoprire.
Berlin wall
War - demo recordings 1982-1983 (ltd. numbered blue cover)
Lp [edizione] nuovo stereo Hol 1982 supreme tool supplies
punk new wave
punk new wave
Edizione limitata a 200 copie numerate sul fronte copertina, qui nella versione con lo artwork di colore azzurro (impiegata per 55 delle sopracitate 200 copie; 73 copie sono di colore giallo, e le rimanenti 72 di colore verde; la foto di frontecopertina è diversa per ciascuna delle tre versioni), senza codice a barre, copertina neutra bianca con artwork applicato tramite foglio incollato sul fronte, inserto con testi ed artwork, label bianca e nera, catalogo STS14. Pubblicata nel 2025 dalla olandese Supreme Tool Supplies, questa antologia, la prima pubblicazione in vinile dedicata ai Berlin Wall, compila sedici brani tratti registrazioni demo del 1982 e del 1983 da questo gruppo post punk olandese formato nel 1981 da ragazzi (e da una ragazza, cantante) giovanissimi, fra i quattordici ed i sedici anni di età, e provenienti dai piccoli villaggi di Asten e Someren, nel Sud del paese. Furono attivi per un paio d'anni, e dopo il loro scioglimento fecero uscire una rarissima cassetta, "Where's the limit?", su Midas Tapes (1983), contenente registrazioni di prova, interviste e brani live tratti dal loro ultimo concerto. Nel gennaio del 1983, il gruppo incise anche alcuni brani in studio, alcuni dei quali furono inseriti della cassetta compilation "6 scandals" della Midas Tapes, altri furono appartentemente perduti ma sono stati poi ritrovati a decenni di distanza. La musica dei Berlin Wall, spigolosa, pungente e nervosa, fa venire in mente un incrocio fra i Fall ed i Talking Heads più nevrotici, il tutto suonato in modo grezzo e con pochi fronzoli, chiaramente ispirato dall'urgenza del punk, e cantato da una ragazza con un tono caustico ed "anti-pop". Questa la scaletta: "The Truth", "Protection", "TV Generation", "My Little Middle Finger", "Bami", "Not Me", "Fascism", "I Hate Authority", "No House", "I Don't Wanna End As A Junky", "Ich Bin Verliebt", "Peace After Xmas", "Toneel", "War", "Rock For Money", "Where's The Limit ?".
Berline byron
Outrageus
Lp [edizione] originale stereo usa 1980 flying fish
[vinile] Excellent [copertina] Excellent blues rnr coun
[vinile] Excellent [copertina] Excellent blues rnr coun
Copia ancora incellophanata, prima stampa USA, copertina (con giusto lievissimi segni di invecchiamento) senza barcode, etichetta bianca in basso e arancione in alto, catalogo 227. Pubblicato nel 1980 dalla Flying Fish negli USA, il quarto album solista (escludendo le varie collaborazioni con altri artisti), successivo a "Byron Berline & the L.A. Fiddle Band" (1980) e precedente "Jumpin' the strings" (1990). Accompagnato da un gruppo di validi collaboratori come Dan Crary (chitarra acustica), John Hickman (banjo), Jay Dee Manness (pedal steel) e Skip Cronover (dobro), e supportato da una pulsante sezione ritmica formata da Lee Sklar (basso) e Mark Cohen (batteria) oltre che da un terzetto di chitarristi elettrici che include i talenti di Vince Gill ed Albert Lee (quello che ha suonato con Chris Farlowe e Bill Wyman, non quello dei Ten Years After), Berline (violino) propone un lavoro interamente strumentale di divertentissimo e ispirato bluegrass elettroacustico, presentando un set di brani quasi interamente composti da lui, con l'eccezione del vecchio classico "Oklahoma stomp". Byron Berline (1944-2021) è stato uno dei più grandi violinisti della musica bluegrass, della quale ha contribuito ad ampliare i confini ed a far maturare il cosiddetto progressive bluegrass, aprendosi alle influenze di molteplici generi, dal rock al blues, dal pop e dal jazz moderno al country tradizionale. Nato in Kansas ma poi cresciuto nell'Oklahoma, Berline attirò giovanissimo le attenzioni dei Dillards, e suonò nel 1964 nel loro album "Pickin' and fiddlin'"; qualche anno dopo, nel 1967, si unì ai leggendari Blue Grass Boys del padre del bluegrass Bill Monroe, ma la sua permanenza durò pochi mesi a causa della chiamata alle armi. Tornato alla vita civile nel 1969, suonò con Dillard & Clark e nel brano "Country honk" dei Rolling Stones (1969), unendosi poi ai Flying Burrito Brothers nei primi anni '70 e poi fu uno dei fondatori dei Country Gazette, lavorando anche come turnista per artisti del calibro di Gram Parsons, Ian Matthews e Bert Jansch. Lasciati i Country Gazette nel 1975, formò poco dopo i Sundance e poi la L.A. Fiddle Band; sempre nella seconda metà degli anni '70 pubblicò i suoi primi albums solisti, ai quali poi ne aggiungerà saltuariamente di nuovi nel corso dei decenni, oltre a partecipare all'attività di gruppi come BCH e California.
Berry chuck
Hail! Hail! Rock 'N' Roll (Original Motion Picture Soundtrack)
Lp [edizione] originale stereo can 1987 mca
[vinile] Excellent [copertina] Excellent blues rnr coun
[vinile] Excellent [copertina] Excellent blues rnr coun
l' originale stampa canadese, copertina con barcode, label con cielo azzurro, arcobaleno e nuvole sullo sfondo, catalogo MCA-6217. Pubblicata nel 1987 dalla MCA, prodotta da Keith Richards, questa e' la colonna sonora del film ''Hail! Hail! Rock'n'roll'', diretto da Taylor Hackford, a celebrazione del sessantesimo compleanno del padre del rock'n'roll: furono ripresi e registrati due concerti, il 16 ottobre del 1986 al Fox Theatre di St. Louis, Missouri, ed il 16 ottobre successivo al Berry Park di Wentzville, Missouri, nei quali Berry era accompagnato da uno stuolo di illustri collaboratori come il fido pianista Johnnie Johnson, il CHITARRISTA DEI ROLLING STONES KEITH RICHARDS, il bassista Joey Spampinato, il batterista Steve Jordan, il tastierista Chuck Leavell ed il sassofonista Bobby Keys (gia' collaboratore degli Stones negli anni '70). Parteciparono alle perfomances anche ospiti di grido quali ERIC CLAPTON, Robert Cray, Linda Ronstadt, Etta James e Julian Lennon, figlio del Beatle John. Una scaletta di superclassici del formidabile repertorio di Berry, una frizzante festa di rock'n'roll che nelle dita di Chuck diventa inossidabile, ancora in possesso di una voce limpida e di uno stile chitarristico vitale. Questa la scaletta: ''Maybellene'', ''Around and around'', ''Sweet little sixteen'', ''Brown eyed handsome man'', ''Memphis, tennessee'', ''Too much monkey business'', ''Back in the USA'', ''Wee wee hours'', ''Johnny B. Goode'', ''Little queenie'', ''Rock and roll music'', ''Roll over beethoven'', ''I'm through with love''. Una delle figure piu' importanti del rock and roll dei '50. Capace di fondere il rhythm and blues nero ed il country and western bianco; una fusione che insieme a testi innovativi per l'epoca, pieni di humour e dedicati ai giovani, dette origine ad un vero e proprio archetipo del rock and roll. Per questo e' stato definito il "padre fondatore" del genere; come disse John Lennon, "se il rock and roll avesse avuto un altro nome non avrebbe potuto essere che Chuck Berry". Charles Edward Anderson Berry, secondo alcune fonti nato a San Jose' in California nel '31, secondo altre a St. Louis nel '26, cresce comunque a St. Louis in una famiglia numerosa. Si avvicina seriamente alla chitarra all'inizio dei '50 e nel '52 entra a far parte del Johnny Johnson Trio che, oltre a lui, comprende il pianista Johnson (che restera' al suo fianco per tutti i decenni successivi) ed il batterista Ebby Harding. Nel maggio del '55, per la Chess di Chicago, effettua la sua prima session, riproponendo un vecchio pezzo intitolato "Ida Red" con il nuovo titolo di "Maybelline", miscelando in esso blues, jazz, country e rockabilly. Nell'agosto dello stesso anno il brano e' al quinto posto della classifica di Billboard, supera il milione di copie e vince il "Billboard Triple Award" come disco piu' venduto. Il suo periodo piu' prolifico e creativo va dal '56 al '59, nel quale sforna un gran numero di successi, ormai divenuti dei classici del rock and roll, come "Roll Over Beethoven" e "Brown Eyed Handsome Man" (1956), "School Days" e "Rock and Roll Music" (1957), "Sweet Little Sixteen", "Johnny B. Goode", "Beautiful Delilah", "Carol" e "Sweet Little Rock And Roller" (1958), "Almost Grown", "Back In The Usa" e "Memphis Tennessee" (1959). Proprio in questi anni accompagna la sua frenetica attivita' dal vivo con la personalissima invenzione della "duck walk", la camminata dell'anatra. Nel '64 effettua il suo primo tour inglese che lo porta a contatto con Animals, Beatles, Rolling Stones ed altri gruppi e musicisti che hanno trovato in lui una fonte di ispirazione. Verso la fine del '66 lascia la Chess e passa alla Mercury. Da qui in avanti la sua produzione conoscera' alti e bassi, senza mai giungere ai picchi del suo periodo d'oro.
Beta band
The beta band (anniversary)
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1999 because music
indie 90
indie 90
ristampa contenente versione in cd, , copertina apribile, inner sleeves, etichette custom fotografiche. Pubblicato nel giugno del 1999 dalla Regal in Gran Bretagna, dove giunse al 18ø posto in classifica, e dalla Astralwerks negli USA, dove non entro' in classifica, questo e' l'eponimo album d'esordio dei Beta Band, precedente ''Hot shots 2'' (2001). Il gruppo scozzese esordi' con questo lp estremamente variegato, un vero caleidoscopio sonoro, in cui hip hop, canzone acustica, echi di krautrock, pop ed orchestrazioni venivano avvolte da un alone psichedelico, che porta alla mente gruppi come Flaming Lips e Mercury Rev ed anche il ''baggy'' sound di inizio decennio, ma con un crossover ancora piu' eclettico. I vari stili usati dal gruppo si scontrano e si mescolano, in particolare nei brani piu' lunghi. Formatisi ad Edimburgo nel 1997, i Beta Band erano inizialmente composti da tre amici di Edimburgo, il cantante Stephen Mason, il batterista Robin Jones, il DJ John MacLean, a cui in seguito dopo essersi trasferiti a Londra, si e' aggiunto il bassista Richard Greentree, tra le piu' considerevoli realta' della musica inglese della seconda meta' dei 90, imprevedibili e abili sperimentatori, con una musica eclettica che e' un mix di citazioni, elettronica, psichedelia, hip hop, krautrock. Il gruppo annuncio' lo scioglimento nel 2004, nonostante la stima della critica, apparentemente a causa dello scarso riscontro presso il pubblico.
Betts Dickey (allman brothers)
Dickey Betts & Great Southern (Ltd. blue)
lp [edizione] nuovo stereo eu 1977 music on vinyl
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2025, in vinile 180 grammi per audiofili, EDIZIONE LIMITATA IN VINILE BLU, PRESSATA IN 750 COPIE, copertina pressoche' identica alla prima tiratura, e corredata di inserto fotografico. Pubblicato in USA nel 1977 dopo ''Highway Call'' e prima di ''Atlanta's burning down''. Il secondo album. Pubblicato tre anni dopo lo splendido esordio "Highway Call" e dopo innumerevoli cause e diatribe tra gli Allman Brothers, il chitarrista Dickey Betts pubblica il primo album con il suo nuovo gruppo, i Great Southern. Il disco vede la stessa verve del predecessore ma conbinata con il Rock Blues tipico degli Allmans, con utilizzo di slide guitar e rimandi al country , coadiuvato dall'armonica di Topper Price e dalla chitarra di Dan Toler. Splendide "Run Gypsy Run," "Sweet Virginia" , la base ritmica e' puro funky New Orleans , un grandissimo lavoro assai superiore a quanto il gruppo madre avrebbe prodotto in quegli stessi anni.
Bevis frond
focus on nature (ltd. purple)
lp2 [edizione] nuovo stereo uk 2024 fire
punk new wave
punk new wave
doppio album, edizione limitata in vinile viola, copertina apribile, adesivo di presentazione sul cellophane, inserto apribile. Pubblicato dalla Fire nel marzo 2024, a quasi tre anni dal precedente "Little Eden" (settembre del 2021), il ventunesimo album in studio. Descrizione completa a seguire.
Nick Saloman e' personaggio fondamentale dell'underground psichedelico britannico; attivo sin dal '67 (due acetati con i Bevis Frond Museum e poi con i Dune), nel '75 negli Oddsocks che produssero un album di folk acustico molto raro, poi in piena era punk nei Von Trap Family e nei Room 13, fondo' la Woronzow nel 1980 realizzando come Bevis Frond un 7" ed un 12" due anni dopo (mai visti, ovviamente...), per ricomparire nella meta' degli anni '80 con due magnifici albums, "Miasma" ed il successivo "Inner Marshland", da molti considerati tra i capolavori della psichedelia inglese, capaci di mettere insieme una straordinaria vena heavy psichedelica con forti influenze hendrixiane, scintille di creativita' pop ed illuminazioni visionarie degne di Barrett. Ha collaborato anche con il leggendario Twink.
Bevis frond
Inner marshland (purple vinyl)
lp [edizione] nuovo stereo uk 1987 fire
punk new wave
punk new wave
ristampa limitata, in vinile porpora trasparente, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura, con fascetta di presentazione ripiegata attorno alla costola, corredata di codice per il download digitale (il download include sei tracce in piu', outtakes dalle sessions del precedente album "Miasma" e di questo (si tratta di Walking in the Lady's Garden", "Slave", "Run at the Sun", "Parapsynquiry", "the Great Mistake" e "Solid Vimto"). Il secondo album del progetto di Nick Saloman, originariamente autoprodotto su Woronzow; personaggio fondamentale dell' underground britannico, attivo sin dal '67 (due acetati con i Bevis Frond Museum e poi con i Dune), nel '75 negli Oddsocks che produssero un album di folk acustico molto raro, poi in piena era punk nei Von Trap Family e nei Room 13, Saloman fondo' la Woronzow nel 1980 realizzando come Bevis Frond un 7" ed un 12" due anni dopo, mai visti, ovviamente. Con "Miasma" e questo successivo "Inner Marshland", realizzati a breve distanza uno dall' altro, ha regalato qualche anno piu' tardi alla psichedelia inglese due dei suoi massimi capolavori di sempre, capaci di mettere insieme una forte influenza hendrixiana con scintille di creativita' pop ed illuminazioni psichedeliche degne di Barrett. Un masterpiece assoluto, quindi, ad altissimo tasso di acidita', che si eleva di molte spanne al di sopra della contemporanea ricca scena neopsichedelica mondiale, giustificando quel ruolo di culto che, insieme al gia' citato "Miasma", ha mantenuto attraverso il trascorrere degli anni.
Bianchi maurizio (M.B.)
armaghedon (signed!)
lp [edizione] ristampa stereo eu 1984 verlag system
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Copia ancora incellophanata, e con adesivo di presentazione sul cellophane, COPIA AUTOGRAFATA DA MAURIZIO BIANCHI SULL' INSERTO, ristampa del 2021, rimasterizzata, in vinile grigio trasparente con venature nere con effetto marmorizzato, copertina senza barcode pressoche' identica a quella della prima molto rara tiratura, inserto con note, catalogo VS025. Autoprodotto nel 1984, a nome semplicemente M.B., dopo che nel prolificissimo 1983 l' artista italiano, ex Sacher-Pelz, aveva prodotto i lavori "S.f.a.g. 81", "The Plain Truth", "Aktivitat" e "Das Testament", contiene un unico atmosferico brano di oltre 47 minuti diviso in due parti, visionario ed oscuro, dove la sperimentazione di stampo industrial di Bianchi si ammanta quanto mai di mistero e slanci mistici, anticipando quella svolta personale che lo portera' ad immergersi nella religione abbandonando, dopo questo album, la musica prima di un ritorno alla fine del decennio. Il musicista e compositore lombardo Maurizio Bianchi e' uno dei piu' misteriosi ed al tempo stesso prolifici sperimentatori nell'ambito del noise e della musica industrial dalla fine degli anni '70. I suoi lavori trovano ispirazione nelle sperimentazioni di musica contreta che sin da inizio secolo anno rappresentato la frangia piu' estremista della ricerca musicale intenta a scandalizzare e raggiungere le sfaccettature piu' sfumate e nascoste della psiche umana. Il progetto MB e' contemporaneo e vicino alle sperimentazioni dei Whitehouse, Throbbing Gristle e Nocturnal Emission, ma con eguali analogie a Kluster o Tangerine Dream, ed oggi gode di una fama mondiale, mentre i suoi lavori sono tra le opere maggiormente ricercate dai collezionisti di musica concreta, sperimentale e di ricerca.
Bianchi maurizio (m.b.)
Computers s.p.a. (autographed + cdr and bag!)
Lp [edizione] originale stereo eu 1980 verlag system
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Copia ancora incellophanata (e corredata del grande adesivo di presentazione dorato con stampato il barcode 4040824091088), la prima rara stampa vinilica, rimasterizzata e realizzata nel 2023 dalla Verlag System in una edizione limitata a 300 copie, in vinile nero da 150 grammi, AUTOGRAFATA DA MAURIZIO BIANCHI sul retro copertina, corredata dalla borsa di tela nera con logo dell'artista e dell'opera, del CDr contenente una versione "decomposta" dell'album ad opera di Pharmakustik (aka Siegmar Fricke), e del codice per il download digitale dell'album con bonus tracks (non sappiamo se già utilizzato o meno dal precedente proprietario), label custom a colori con artwork diverso su ciascuna facciata, catalogo VS037. Originariamente uscito nel novembre 1980 solo su cassetta in una edizione privata curata da Maurizio Bianchi, e pubblicato in vinile solo nel 2023, "Computers S.P.A." fu uno dei primi lavori dell'iconoclasta sperimentatore italiano, venuto comunque alla luce in un anno estremamente prolifico, durante il quale l'artista fece uscire oltre dieci cassette. L'opera è frutto dell'intenso percorso creativo di Bianchi, partito dagli inizi "concretisti", passando per la sintesi fra concreditsmo integrale e sintesismo artificiale, per arrivare nell'autunno del 1980 nell'alveo del rumorismo elettronico più puro ed incompromissorio: due brani improvvisati con il sintetizzatore Korg MS-20, ispirati dalla musica computerizzata che stava prendendo piede in alcuni ambienti sperimentali nella seconda metà degli anni '70, e nei quali Bianchi elabora un apparentemente caotico microcosmo di dissonanze, drioni stridenti, oscillazioni e pulsazioni, e dipinge un paesaggio in cui sembrano aleggiare ad un tempo nevrosi, meccanicismo, irrazionalità al confine con la follia. Il musicista e compositore lombardo Maurizio Bianchi e' uno dei piu' misteriosi ed al tempo stesso prolifici sperimentatori nell'ambito del noise e della musica industrial dalla fine degli anni '70. I suoi lavori trovano ispirazione nelle sperimentazioni di musica contreta che sin da inizio secolo anno rappresentato la frangia piu' estremista della ricerca musicale intenta a scandalizzare e raggiungere le sfaccettature piu' sfumate e nascoste della psiche umana. Il progetto MB e' contemporaneo e vicino alle sperimentazioni dei Whitehouse, Throbbing Gristle e Nocturnal Emission, ma con eguali analogie a Kluster o Tangerine Dream, ed oggi gode di una fama mondiale, mentre i suoi lavori sono tra le opere maggiormente ricercate dai collezionisti di musica concreta, sperimentale e di ricerca.
Big daddy
Meanwhile.Back In The States
lp [edizione] originale stereo usa 1985 rhino
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
l' originale stampa americana, copertina (con moderati segni di invecchiamento e cout promozionale in basso lungo il bordo destro) in cartoncino lucido senza barcode, etichetta gialla con logo con rinoceronte in bianco e nero, catalogo RNLP 854, vinile ambrato se posto in controluce, copia ancora corredata della originaria busta interna plastificata con elenco di altre pubblicazioni della Rhino Records. Il secondo strepitoso disco per la band americana, uscito nel 1985 per Rhino, successivo al loro album di esordio del 1983 "What really happened to the band of '59" e seguito da "Cutting Their Own Groove". La storia dei Big Daddy e' avvolta nell'ombra, occultata dalla leggenda, da loro stessi creata, per cui il gruppo, reclutato dalle truppe americane per un tour nel sud est asiatico, sarebbe caduto nelle mani dei comunisti rivoluzionari del Laos. Fatti prigionieri per ventiquattro anni, una volta tornati in liberta', non avendo ascoltato niente della musica dell'ultimo ventennio, il gruppo non pu• che suonare con un vecchio stile, ossia in chiave rock'n'roll anni'50. La band, in realta' losangelina, offre in questo disco che e' tra i piu' esilaranti mai uditi quattordici covers di grandi hits degli anni '80 come "Do You Really Want To Hurt Me", "Billie Jean", "Jump", "Flashdance", riviste pero' in chiave incredibilmente e favolosamente hillibilly (detto per inciso, il gruppo suona con una competenza ed una capacita' assolutamente rare) stravolte ovviamente nello spirito ma fedelissime nella struttura compositiva agli originali, il che fa dell' ascolto del disco un gioco irresistibile al riconoscimento dei brani, messi in ridicolo in queste versioni che decisamente superano, in gran parte dei casi, quelle originali. La cover di "Dancing In The Dark" di Springsteen ebbe un certo successo nelle classifiche americane, guadagnandosi un posto nella top forty. Vale la pena citare la lista completa dei brani: "I Want To Know What Love Is", "Always on My Mind", "Sussudio", "Dancing in the Dark", "I Just Called To Say I Love You", "Billie Jean", "Flashdance", "Jump", "Girls Just Wanna Have Fun", "Safety Dance", "Do You Really Want To Hurt Me", "Every Breath You Take", "Purple Rain", "All Night Long". Perlopiu' inutile citare gli autori delle versioni originarie.
Big thief
U.f.o.f.
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2019 4ad
indie 2000
indie 2000
adesivo su cellophane, etichette custom, copertina apribile. "U.F.O.F." (2019), registrato presso i Bear Creek Studios di Washington e prodotto da Andrew Sarlo, è il terzo disco in studio degli americani Big Thief, sempre più bravi e maturi. Adrianne Lenker, cantante e principale autrice della band, segue la cifra stilistica di sempre : un suono intimo, personale, delicato ma che questa volta sempre ancora più corposo e ricco.
I Big Thief sono un gruppo indie rock americano dalle forti venature folk, di stanza a New York. La line up della band è formata da Adrianne Lenker (chitarra, voce), Buck Meek (chitarra, voce di accompagnamento), Max Oleartchik (basso) e James Krivchenia (batteria).
Il primo album della band, "Masterpiece", è stato pubblicato dalla Saddle Creek Records il 27 maggio 2016, seguito da "Capacity" nel 2017 e da "U.F.O.F." nel 2019.
Bikel theodore
Sings jewish folk songs (+ booklet)
Lp [edizione] terza stampa mono usa 1958 Elektra
[vinile] Excellent [copertina] Excellent world
[vinile] Excellent [copertina] Excellent world
Terza stampa USA in mono dei primi anni '60, copertina cartonata, laminata sul fronte e liscia sul retro, corredata del libretto di venti pagine con testi, etichetta oro con dentatura lungo la circonferenza e logo bianco in alto con chitarrista, catalogo EKL-141, scritta "28-4 2-64" incisa sul trail off del lato A. Originariamente pubblicato nel 1958 dalla Elektra negli USA, il quarto album solista, successivo a "Folk songs of Israel" (1957) e precedente "Songs of a Russian gypsy" (1958). Bikel canta in yiddish una serie di canzoni folk ebraiche, accompagnato da vivaci arrangiamenti acustici di gruppo, orchestrati sulla prima facciata da Fred Hellerman, mentre la seconda contiene ballate per sola voce e chitarra acustica. Questa la scaletta: "Der Rebe Elimelech", "De Yontevdike Teyg", "Sha Shtil", "Di Ban", "Kum AherDo Filozof", "Di Mezinke", "A Sundenyu", "Achtsig Er Un Zibetsik Zi", "Di Name Iz Gegangen", "Margaritkelech", "Mu Asapru", "Lomir Zich Iberbeten", "Homentashn", "A Chazn Oyf Shabes", "Reyzl", "Tumbalalayka". Stimato attore e cantante folk di origine austriaca, poi basato principalmente negli Stati Uniti, Theodore Bikel (1924-2015) si è affermato sia al cinema che al teatro, oltre che come musicista. Nato a Vienna, poi fuggito in Palestina con la famiglia nel 1938, quindi stabilitosi, dopo la guerra, prima a Londra e poi a New York, fu proprio nella grande mela che la sua carriera musicale decollò, all'insegna della valorizzazione del repertorio folk ebraico. Pubblicò numerosi albums per la Elektra a partire da metà anni '50 e fu uno dei cofondatori del celebre Festival Folk di Newport, esibendosi nell'edizione del 1960; la sua prestigiosa carriera proseguirà poi per più di mezzo secolo.
Birthday party (nick cave)
junk yard (+7"+cd)
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1982 4AD
punk new wave
punk new wave
ristampa in vinile pesante, arricchita della presenza di un cd con medesimo contenuto dell' album e di un singolo bonus ("Release the Bats" / "Blast Off", secondo singolo del gruppo, uscito nel 1981), pressocche' identica alla prima rara tiratura, con inner sleeve con testi e foto. Uscito nel maggio del 1982, pubblicato dalla Missing Link in Australia e dalla 4AD in Inghilterra, a poco piu' di un anno dal primo album "Prayers on Fire", il secondo ed ultimo album prima dello scioglimento degli intramontabili Birthday Party capitanati da Nick Cave. Junk Yard e' opera oscura e delirante nata anche dall'esperienza maturata da Cave sul palco al fianco di un'altra anima dannata del rock come Lydia Lunch. L'isterica title track e' quasi un saggio della potenza vocale acquisita da Cave, mentre il vodoobilly di "Dead Joe" e' ulteriore dimostrazione dell'affiatamento ormai raggiunto dal gruppo, con Howard che sfodera una chitarra metallica e lancinante e la sezione ritmica che gli contrappone una sequela di tempi sconcertanti. Completano il quadro, la nuova scorribanda funk ad alto tasso alcolico di "Big-Jesus-Trash-Can" e la sceneggiata melodrammatica di "She's Hit". Nati a Melbourne dai Boys Next Door, grazie a John Peel, loro grande estimatore, si trasferirono a Londra dove, sotto lo stimolo di una scena locale sempre piu' affascinata dall' oscurita', estremizzarono ulteriormente il loro suono, in un mix mefitico di punk blues, post punk e dark, con echi di Pere Ubu, Captain Beefheart, Pil, Stooges, Pop Group e sperimentazione, un mix di primordiale violenza sonora senza compromessi, pura autodistruzione non solo sonora. Il disco, registrato a Melbourne per la inglese 4AD, con l' aiuto in studio di Anita Lane, Barry Adamson (ex Magazine) e dei due Moodists Chris Walsh e Harry Howard, fu anche l' ultimo della band, che certo non poteva spingersi oltre i limiti di quest' opera straordinaria ed estrema, dalle ceneri di questa fondamentale esperienza nacquero i Bad Seeds di Nick Cave ed i Crime & The City Solution (da cui poi ebbero vita anche i These Immortal Souls). I Boys Next Door vennero formari nel 1979 a Melbourne (Australia) al principio dell'epoca punk da un gruppo di studenti d'arte: Nick Cave (canto), Mick Harvey (chitarra), Rowland Howard (chitarra), Tracy Pew (basso), Phil Calvert (batteria). Dalle cantine di Melbourne ben presto il gruppo riusci' a passare in testa alla scena underground internazionale grazie alla loro alchimia musicale, un affresco sconcertante di suoni sgraziati e cacofonici a cui fanno eco le loro esibizioni meravigliosamente oltraggiose e violente.
Bitch
be my slave
Lp [edizione] ristampa stereo eec 1983 molten metal
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
copia ancora incellophanata, e con adesivo di presentazione sul cellophane, ristampa del 2008 in vinile pesante, copertina lucida senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura, corredata di inserto con testi ed inserto con foto della cantante, catalogo MMP 005. Uscito nel 1983 su Metal Blade/Enigma in America, dopo l' ep d'esordio "Damnation Alley" del 1982 e prima del secondo album "The Bitch is Back" del 1987, il primo album della heavy metal band americana di Los Angeles nata nel 1980 e guidata dalla procace cantante Betsy Bitch. Gruppo ricordato da molti soprattutto per il look e le esibizioni dal vivo di ispirazione bondage, e per essere stato per anni, dopo questo purimo album, al centro di polemiche relative appunto alle tematiche sessuali e sadomasochiste connesse appunto alla loro musica, erano una eccellente band, come l' album in questione, che rimarra' il loro capolavoro, dimostra inequivocabilmente, aggressivo e sferragliante, che ad elementi metal aggiunge influenze hard-glam e persino punk, con un suono potente, un chitarrismo serrato e mai tentato da virtuosismi narcisistici, e la voce molto bella della cantante, aggressiva viscerale, e piu' hard-punk che metal.
Bjork
greatest hits
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2002 one little indian
indie 90
indie 90
doppio lp in vinile pesante, bella edizione con copertina lucida apribile, raccolta antologica dei maggiori successi planetari dell'artista islandese, ben 15 tracce, la lista comprende "all is full of love", "hyperballad", "human behaviour", "joga", "bachelorette", "army of me", "pagan poetry", "big time sensuality", "venus as a boy", "hunter", "hidden place", "isobel", "possibly maybe", "play dead", "it's in our hands".
Bjork
Homogenic
Lp [edizione] nuovo stereo ger 1997 one little indian
indie 90
indie 90
Ristampa, inner sleeve, copertina con apertura sul lato superiore. Pubblicato nel settembre del 1997 dalla One Little Indian in Gran Bretagna, dove giunse al quarto posto in classifica, e dalla Elektra negli USA, dove arrivo' al 28ø posto in classifica, ''Homogenic'' e' il terzo album di Bjork, uscito dopo ''Post'' (1995) e prima della colonna sonora ''Selmasongs'' (2000). Considerato dalla critica uno dei migliori album della celebre artista islandese, ''Homogenic'' e' un disco dalle tinte scure, carico di sofferenza interiore e di tensione emotiva, a dispetto delle sonorita' distese e dei ritmi lenti dei brani, che sono comunque immersi in un'atmosfera glaciale ed oscura, facendo da contrappunto agli squarci emotivi della voce di Bjork. Un album introspettivo ed atmosferico, che si distanzia dalle tendenze dance e pop di alcuni dei suoi lavori precedenti pur senza abbandonarle del tutto, arricchito da accompagnamenti di archi, con ritmi ipnotici e suggestivi tappeti di tastiere. Considerato dalla critica uno dei suoi dischi piu' avventurosi ed una delle sue performance piu' intense dal punto di vista vocale, ''Homogenic'' mostro' un lato diverso dell'immagine e della musica di Bjork, lontano da quello quasi fiabesco espresso nei lavori precedenti.
Bjork
post
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1995 one little indian
indie 90
indie 90
Ristampa in vinile 180 grammi, inner con i testi, etichette custom, pressoche' identica alla prima tiratura del 1995. Pubblicato in Inghilterra nel giugno del 1995 dopo ''Debut'' e prima di ''Homogenic'', giunto al numero 2 delle classifiche Uk ed al numero 32 di quelle Usa. Il secondo album. Pubblicato dopo che le pressioni e le aspettative in seguito al celeberrimo debutto erano oramai altissime, il secondo lavoro di Bj”rk supera nel risultato e nelle intenzioni l' electronic pop del primo LP, l'album mostra sfaccettature finora inedite, dall' industrial di "Army of Me", alla fiaba moderma di "Isobel", la produzione e gli arrangiamenti sono opera del ''vecchio'' Nellee Hooper, affiancato inoltre da nomi quali Graham Massey degli 808 State, Howie B. e Tricky, che aiutano ad incorporare pulsioni orchestral/elettroniche/trip-hop nella musica di Bjork, vedi "Hyperballad", che ricorda addirittura Aphex Twin. Tra i brani piu' sorprendenti e riusciti "Enjoy", "Possibly Maybe", "It's Oh So Quiet" o la quasi orchestrale "You've Been Flirting Again", bellissima poi la ipnotica e sperimentale "Headphones". Questo album dimostra come il lavoro di Bjork sia sempre stato in continuo cambiamento ed alla ricerca di un contesto piu' complesso e futuribile, caratteristica che verra' sviluppata nel futuro in maniera totale e continua.
Black country, new road
For the first time
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2021 ninja tune
indie 2000
indie 2000
adesivo su cellophane, booklet. Il debutto per la band di giovanissimi londinesi, subito schizzati nelle charts inglesi come la next big thing del rock anglosassone. Un ensemble di sette musicisti nato nel 2018 dalle ceneri dei nervous conditions, che contiene voce, doppia chitarra, basso, batteria, sassofono, violino e tastiere, per una musica trans-genere che parte da composizioni strumentali di post-math-rock con riferimenti a Tortoise, June of 44, Karate o Slint ma che viene arricchito da variabili free-jazz e klezmer.
Black crowes
Amorica
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1994 def american
indie 90
indie 90
Ristampa su doppio vinile. Pubblicato nel novembre del 1994 dalla American-BMG in Gran Bretagna, dove giunse all'ottavo posto in classifica, e negli USA, dove arrivo' all'undicesima posizione, ''Amorica'' e' il terzo album dei Black Crowes, uscito dopo ''The southern harmony and musical companion'' (1992) e prima di ''Three snakes and one charm'' (1996). Il gruppo americano, pur prendendo ancora spunto dal classico rock degli anni '70 di Little Feat, Rolling Stones e Lynyrd Skynyrd, sviluppa in ''Amorica'' un discorso musicale che si allontana dalle sonorita' vintage pur senza rompere i legami con esse. ''Amorica'' alterna morbide ballate blues rock dalle tinte soul con pezzi potenti, piu' vicini al rock duro rispetto al passato, ma ancora memori delle consuete influenze del gruppo; alcuni pezzi sono immersi in un'atmosfera meno luminosa rispetto ai primi album, senza comunque scendere nella cupezza, mentre permane la tendenza alla jam gia' manifestata nell'album precedente. Formatisi ad Atlanta, Georgia, nel 1984, inizialmente come Mr Crowe's Garden, i Black Crowes assumono il loro nome definitivo intorno al 1988, quando si stabilizza la formazione attorno ai fratelli Chris e Rich Robinson. Dediti ad un rock chitarristico sanguigno e diretto, semplice e potente, si ispirano indubbiamente ai Rolling Stones dei primi anni '70 ed al rock sudista (Lynyrd Skynyrd, Allman Brothers), con sonorita' classiche degli anni '70 ammodernate ma non troppo alla sensibilita' degli anni '90. Accolti nella Def American di Rick Rubin, pubblicano il primo apprezzato lp ''Shake your money maker'' nel 1990, seguito nel 1992 dall'acclamato ''The southern harmony and musical companion'', che scala le vette delle classifiche in America ed in Gran Bretagna. Incessanti tour in giro per il mondo non impediscono al gruppo di sfornare album di buon successo piu' o meno a cadenza biennale, senza allontanarsi troppo dalla formula stabilita con i primi lavori. La loro attivita' prosegue oltre l'inizio nel nuovo secolo, dopo una pausa presa fra il 2002 ed il 2005.
Black elephant
The fall of the gods (splatter)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 small stone
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile splatter. Note a cura della label: Heavy blues, check... fuzz, check... psichedelico, check! A 14 anni di esistenza, gli italiani Black Elephant tornano con un album mostruoso intitolato "The Fall Of The Gods". Stiamo parlando di materiale da album dell'anno! È così bello. Nel 2018 la band ha scatenato "Cosmic Blues", un vero classico underground. Nel 2020 la band ha prodotto "Seven Swords" a tema giapponese. Il DNA condiviso tra questi due album è molto semplice: entrambi sono raccolte di groove pesanti classici, che scelgono il meglio che gli anni '70, '90 e '10 avevano da offrire in riff da far sciogliere il viso. "The Fall Of The Gods" continua la tradizione dei loro due precedenti gioielli sonori e porta davvero le cose a un livello più pesante, sia in senso figurato che letterale. È presente un'ampia gamma di dinamiche (mi vengono in mente All Them Witches). Accenni di Hendrix si fondono con momenti di shoegaze anni '90 (pensate all'album 'A Storm In Heaven' dei Verve), e poi si dirige verso una lunga autostrada nel deserto che farebbe sentire a casa Brant Bjork. I pedali fuzz predicano, il cielo si spacca e i riff si infrangono. Il mondo sta finendo comunque. Tanto vale divertirsi un po'.
Black flag
Damaged
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1982 roadrunner / private
punk new wave
punk new wave
Ristampa private press, copertina senza barcode pressoche' identica alla prima molto rara tiratura, nella sua versione realizzata dalla tedesca Roadrunner, quindi con l' advertise "Luoie Louie Included" sul fronte in alto a sinistra. Il primo album della seminale punk band di Hermosa Beach, California, attiva dal '78 e già autrice degli ep "Nervous Breakdown" nel dicembre del '78, "Jealous Again" nell' agosto del 1980 e "Six Pack" nel giugno del 1981, oltre che di partecipazioni a varie raccolte. Pubblicato nel dicembre 1981, sebbene completato mesi prima, ed uscito in ritardo a causa del rifiuto della Mca di distribuirlo, "Damaged" è un disco epocale, l' album che più di ogni altro, più ancora di "GI" dei Germs, segna definitivamente il distacco del punk americano dalla ingenuità del punk 77ino, un muro di suono incredibile, violentissimo e nichilista nei contenuti musicali, almeno nelle intenzioni, giacché in realtà questa musica al vetriolo contiene in sé gli sviluppi dei seminali dischi successivi della band e soprattutto di molti anni '80. Marchiato a fuoco dalla voce incredibilmente abrasiva del nuovo e definitivo cantante della band, Henry Rollins (nel ruolo già ricoperto da Keith Morris, che uscendo dal gruppo aveva formato i Circle Jerks, e da Chavo Pederast), poi anche protagonista di una proficua carriera solista e prolifico scrittore, e dalle chitarre al vetriolo di Dez Cadena e Greg Ginn, contiene una serie di brani che hanno lasciato una traccia profondissima, come "Rise Above", "Gimme Gimme Gimme", la title track, presente in due diverse versioni, "Thirsty and Miserable", "Police Story" o "Tv Party", quest' ultima pubblicata anche su singolo. Un disco a dir poco storico, foriero di sviluppi per il seguito della storia musicale dei suoi protagonisti e per tutto l' alternative rock americano del decennio da poco iniziato. Dopo un lungo periodi di inattività dovuto anche all' arresto di Greg Ginn e del bassista Chuck Dukowski, la band produrrà nel 1984 i successivi e quasi altrettanto seminali "My War" e "Slip It In" (e poi ancora altri lavori in una manciata di anni) con due soli superstiti della formazione del primo album, Ginn ed Henry Rollins, affiancati dal grande Bill Stevenson alla batteria, preso in prestito dai Descendents. Nel frattempo Ginn sarà sempre piu' impegnato con l' etichetta autogestita SST, certamente la label più importante per l' alternative rock americano di tutti gli anni '80, formando anche gli October Faction ed i Gone; Cadena formera' invece i DC3 e Dukowski, oltre a suonare con i già citati October Faction, formerà i Wurm (in realtà un progetto a cui aveva dato vita già prima dei Black Flag) e gli Swa.
Black flag
Damaged with dez
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1981 tv party records
punk new wave
punk new wave
Copertina senza barcode, etichetta nera e crema; questa straordinaria pubblicazione private press del 2022 propone una versione inedita dell' epocale primo album "Damaged" della seminale hardcore punk band di Hermosa Beach, California, registrata prima della versione definitiva dell' album, e prima dell' ingresso in formazione di Herry Rollins, con alla voce ancora quindi Dez Cadena, che nella versione nota dell' album sara' invece accreditato soltanto alla chitarra. Parte delle registrazioni effettuate con Cadena alla voce sono state negli anni pubblicate, gia' prima dello stesso "Damaged", ovvero nel terzo ep "Six Pack" del giugno 1981, e quindi nella doppia raccolta "Everything Went Black" del 1982, oltre a comparire qua' e la' in alcune pubblicazioni non ufficiali; questo lp ha il merito di mettere insieme ben quindici brani da quelle sessions, con una scaletta che peraltro ha varie differenze rispetto a quella che poi' sara' di "Damaged". Medesimo e' l' impatto sonoro della band, un assalto sonoro assolutamente devastante e annichilente, con una performance vocale straordinaria, per una voce, quella di Dez Cadena, che forse non possiede lo stesso carisma rispetto a quella di Henry Rollins, ma certamente non le e' seconda per viscerale intensita' (e peraltro e' sulle registrazioni di Dez Cadena che Rollins avrebbe ricalcato le sue). Davvero un pezzo di storia dell' hardcore americano. Questa la lista dei brani: American Waste / Machine / Police Story / Gimmie Gimmie Gimmie / Depression / Room 13 / Damaged II / No More / Padded Cell / Six Pack / Clocked In / Damaged I / Spray Paint the Walls / Rise Above / Life of Pain.
con le parti vocali attiva dal '78 e già autrice degli ep "Nervous Breakdown" nel dicembre del '78, "Jealous Again" nell' agosto del 1980 e "Six Pack" nel giugno del 1981, oltre che di partecipazioni a varie raccolte. Pubblicato nel dicembre 1981, sebbene completato mesi prima, ed uscito in ritardo a causa del rifiuto della Mca di distribuirlo, "Damaged" è un disco epocale, l' album che più di ogni altro, più ancora di "GI" dei Germs, segna definitivamente il distacco del punk americano dalla ingenuità del punk 77ino, un muro di suono incredibile, violentissimo e nichilista nei contenuti musicali, almeno nelle intenzioni, giacché in realtà questa musica al vetriolo contiene in sé gli sviluppi dei seminali dischi successivi della band e soprattutto di molti anni '80. Marchiato a fuoco dalla voce incredibilmente abrasiva del nuovo e definitivo cantante della band, Henry Rollins (nel ruolo già ricoperto da Keith Morris, che uscendo dal gruppo aveva formato i Circle Jerks, e da Chavo Pederast), poi anche protagonista di una proficua carriera solista e prolifico scrittore, e dalle chitarre al vetriolo di Dez Cadena e Greg Ginn, contiene una serie di brani che hanno lasciato una traccia profondissima, come "Rise Above", "Gimme Gimme Gimme", la title track, presente in due diverse versioni, "Thirsty and Miserable", "Police Story" o "Tv Party", quest' ultima pubblicata anche su singolo. Un disco a dir poco storico, foriero di sviluppi per il seguito della storia musicale dei suoi protagonisti e per tutto l' alternative rock americano del decennio da poco iniziato. Dopo un lungo periodi di inattività dovuto anche all' arresto di Greg Ginn e del bassista Chuck Dukowski, la band produrrà nel 1984 i successivi e quasi altrettanto seminali "My War" e "Slip It In" (e poi ancora altri lavori in una manciata di anni) con due soli superstiti della formazione del primo album, Ginn ed Henry Rollins, affiancati dal grande Bill Stevenson alla batteria, preso in prestito dai Descendents. Nel frattempo Ginn sarà sempre piu' impegnato con l' etichetta autogestita SST, certamente la label più importante per l' alternative rock americano di tutti gli anni '80, formando anche gli October Faction ed i Gone; Cadena formera' invece i DC3 e Dukowski, oltre a suonare con i già citati October Faction, formerà i Wurm (in realtà un progetto a cui aveva dato vita già prima dei Black Flag) e gli Swa.
Black honey cult
Black honey cult (ltd gold)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2025 heavy psych sounds
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile oro. note a cura della label: Album di debutto per la band garage rock con Jake Cavaliere dei The Lords Of Altamont. Traendo ispirazione da pionieri come i Velvet Underground e le icone psichedeliche dei 13th Floor Elevators, i Black Honey Cult infondono il loro sound con sfumature di goth delle origini, post-punk e krautrock. Il risultato? Un mix ipnotico e fuori dagli schemi di genere, di psichedelia oscura e atmosferica, che trasporta gli ascoltatori su un altro piano, come sputare LSD su Marte. Il sound della band è stato portato in vita dal leggendario Paul Roessler (famoso per gli Screamers e i 45 Grave) ai Kitten Robot Studios, un abbinamento perfetto per la loro visione inquietante e coinvolgente. Black Honey Cult è la testimonianza di anni di collaborazione, creatività e perseveranza, offrendo un'esperienza immersiva a coloro che sono pronti ad entrare nel loro mondo enigmatico. Preparatevi a seguire il culto e a perdervi nei suoni incantevoli dei Black Honey Cult
Black keys
El camino (10th ann. ltd)
Lp3 [edizione] nuovo stereo hol 2011 nonesuch
indie 2000
indie 2000
edizione limitata, rimasterizzata, in occasione del decimo anniversario, ampliata a triplo album con due lps contenente un intero concerto finora inedito del 2012, poster. Publicato dalla Nonesuch nel dicembre 2011, dopo "Brother" (10) e prima di "Turn Blue" (2014), l'ottavo album della band americana. Composto durante il lungo tour di "Brother" e prodotto anche questo da Danger Mouse, e' un album fatto di rock and roll, boogie, garage, accenni Motowm e ritmiche sincopate soul funky/disco, in un universo di riferimenti che contemplano gli ZZ top, Rolling Stones, Roxy Music, Temptations, Tv on the Radio ed altri ancora; 11 tracce nelle quali il duo batteria, chitarra, voce con tastiera vintage, dimostra ancora una volta la propria capacita' di sintesi di tutta l'estetica rock, oltre a rappresentare un passo verso la consacrazione nel mainsteam. Duo originario di Akron, Ohio, formato dal cantante e chitarrista Dan Auerbach e dal batterista Patrick Carney, i Black Keys suonano un hard rock blues psychedelico ridotto all'osso ed immediato dalle sonorita' ruvide che presenta forti influenze Cream, Blue Cheer, Jimi Hendrix, con qualche affinita' nella voce e nell'appeal con i Soundgarden, sono considerati tra i gruppi relativamente piu' tradizionalisti in ambito blues revival, con uno spirito simile a quello di Gories, Blues Explosions. Amici di lunga data, nativi di Akron, Ohio, Auerback e Carney cominciano a suonare insieme nel 2002 come Black Keys (il nome deriva da un artista schizofrenico di Akron che ha l'abitudine di chiamare cosi' i ragazzi poco raccomandabili). Le preferenze musicali di Patrick spaziano dai Devo, al noise rock e all' hip-hop, mentre Dan, che e' cresciuto suonando vecchie canzoni folk in famiglia, ha un forte interesse per il Blues elettrico del Mississippi.
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