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Pearls before swine The best of pearls before swine (1st + 2nd lp)
lp2 [edizione] originale  stereo  usa  1967  adelphy 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good rock 60-70
Doppio album, l' originale stampa, realizzata dalla americana Adelphi nel 1980, copertina (con qualche segno di invecchiamento) apribile, con note ed artwork all' interno, catalogo AD 4111. Per la prima volta riuniti in un unico albums, i primi due lps, "One Nation Underground" e "Balaklava", originariamente usciti su etichetta Esp nel 1967 e nel 1968 rispettivamente. Queste le note relative: "ONE NATION UNDERGROUND": Pubblicato in Usa nel luglio del 1967 prima di ''Balaklava'', non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk. Il primo album. Registrato a New York all' Impact studio in tre giorni, dal 6 al 9 maggio 1967 da Tom Rapp, Wayne Harley, Lane Lederer, Roger Crissinger con la collaborazione di Warren Smith e del Swine Chorus, prodotto registrato e mixato da Richard Alderson. Capolavoro dell'acid folk psychedelico, e' uno dei migliori dischi di tutti gli anni '60, magica fusione di lirismo, sperimentazione, melodie memorabili, sognanti ed orientaleggianti, e' giustamente sempre stato considerato una leggenda, il disco possiede quell'aura indefinibile che lo rende ''speciale'' ed eterno, a cominciare dalla copertina che ritrae l'opera del XV secolo di Hieronymus Bosch, ''Il giardino delle delizie''. Opera dai toni malinconici e sognanti che si esemplificano piu' che nei singoli brani nell'atmosfera, nell'ispirazione e nel climax totale, magistralmente carico di pathos presagi e intuizioni geniali, contiene alcuni brani eccezionalmente riusciti, quali ''Another time'' o ''Ballad of an amber lady'', non mancano momenti piu' ''newyorkesi'' ed impegnati, come ''Uncle John'' che e' una delle prime songs di protesta contro la guerra nel Vietnam, o bizzarri come in ''I shall not care'' in cui il testo e' ispirato all'iscrizione di una tomba romana. Uno dei VERI capolavori dell'underground americano che insieme al suo successore ''Balaklava'' dipinge un affresco senza paragoni della psichedelia folk piu' acida, colta ed originale. Assolutamente affascinante ed immancabile. "BALAKLAVA": Pubblicato in Usa nel marzo del 1968 dopo ''One nation underground'' e prima di ''These things too'', non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk. Il secondo album. Seguito del capolavoro che era stato "One Nation Underground", riesce incredibilmente a mantenersi agli stessi livelli qualitativi, il disco e' una sorta di concept sulla guerra nel Vietnam , ma al posto delle consuete '' protest songs'', vi sono poesia surreale, ironia, e colte citazioni storiche e filosofiche, Balaklava fu il luogo in cui si tenne, nel 1854 durante la guerra di Crimea la battaglia che ispiro' Lord Alfred Tennyson nella scrittura del suo ''The Charge of the Light Brigade'' in cui si racconta dell'inutile massacro di centinaia di militari inglesi. e infatti, Balaklava comincia con "Trumpeter Landfrey," una registrazione del 1880 della battaglia di Balaklava. da questo intro si passa a "Translucent Carriages," un mix di chitarre acustiche e voce, su testi misteriosi e mistici, "Images of April" ccontinua con questo feeling spirituale e naturalistico, combinando flauti, rumori, gracchiare di rane, con un effetto straniante ed ipnotico, "I Saw the World," vede un arrangiamento di archi terso e inaspettato, "There Was a Man" ricorda il piu' ispirato Dylan ed il Leonard Cohen di "Suzanne" , il disco si chiude con "Ring Thing," , ispirato a Tolkien ed al signore degli anelli, simbolo ed arcano di tutte le guerre. certamente uno dei vertici assoluti del folk acido e psychedelico di ogni tempo, sperimentale sia nei temi che negli strumenti utilizzati, e contraddistinto dall'unico timbro vocale di Tom Rapp, Balaklava e' il miglior esempio di cio' che lo stesso Rapp chiama "malinconia costruttiva " ovvero una combinazione di realta' e fantasia, di cio' che e' e di cio' che potrebbe essere, configurando qui uno dei piu' alti vertici narrativi e musicali dell'intera storia del rock. un disco immancabile, da 10 e lode.
Euro
28,00
codice 264653
scheda
Penguin cafe orchestra Broadcasting from home (white)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1984  editions eg / integral 
rock 60-70
Ristampa del 2025, rimasterizzata ed in vinile bianco, copertina pressoche' identica alla ormai rara tiratura. A distanza di nove anni dal primo "Music From The Penguin Cafe Orchestra" e "soltanto" tre dal secondo "Penguin Cafe Orchestra", un altro disco incantevole, registrato tra il 1982 ed il 1984, dello straordinario ensemble britannico guidato da Simon Jeffes, sospeso tra musica da camera e contemporanea, come sempre con il violoncello di Helen Liebmann, il violino di Gavyn Wright, la chitarra elettrica, il piano, l' ukulele e quant' altro di Jeffes ed piano di Steven Nye, ormai, come nel disco precedente, parte di un gruppo allargatosi a dismisura, tra gli altri con Geoffrey Richardson (gia' negli Spirogyra, con i Caravan, con Kevin Ayers tra gli altri). Il magnifico ed originalissimo sound, elegante e raffinato, vagamente decadente, ricco di influenze folk ed etniche, del preziosissimo progetto, lontanissimo dal fragore chiassoso del rock ma anche dalla vacuita' compiaciuta della ormai fiorente scena new age da' vita ad un ennesimo gioiello, forse non un capolavoro come i primi due ma comunque bellissimo, interamente strumentale, campionario ispiratissimo di episodi di grande fascino, delicatissimi e veramente preziosi, capaci di toccanti sfumature agrodolci e struggenti malinconie senza mai nulla perdere della loro impagabile leggerezza, arricchiti qui dall' influenza, appena palpabile ma importantissima, della musica orientale, ed in particolare di quella del Giappone, dove Jeffes si era recato per un lungo viaggio qualche tempo prima. Tra le gemme piu' preziose di questo disco, l' iniziale "Music >From a Found Harmonium", che restera' tra i loro brani piu' famosi. La copertina e' come (quasi) sempre di Emily Young, parte non secondaria del culto che circonda il gruppo (e forse pochi sanno che si tratta della stessa Emily per cui Barrett scrisse "See Emily Play"...). Altri tre anni e il successivo "Sign of Life" li ritrovera' piu' ispirati che mai, confermandoli come una delle piu' originali avventure musicali degli ultimi 30 anni, autore di una imperdibile discografia, interrotta solo dalla morte l'11 dicembre 1997 di Jeffes, per un tumore al cervello (del '95 era un suo album con un nuovo progetto, gli Arcane)
Euro
38,00
codice 3037469
scheda
Penguin cafe orchestra Music from penguin cafe orchestra (blue)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1976  editions eg / integral 
rock 60-70
Ristampa del 2024, rimasterizzata ed in vinile blu, copertina pressoche' identica alla ormai rara versione del disco uscita per la prima volta nel 1982 su Editions Eg, quindi completamente diversa da quella della primissima versione su Obscure. Originariamente pubblicato in Gran Bretagna su Obscure nel 1976 e solo nel 1981 negli USA su Editions EG. Pubblicato in Gran Bretagna su Obscure nel 1976 e solo nel 1981 negli USA su Editions EG, il primo splendido album, registrato tra il '74 ed il '76, dello straordinario ensemble britannico guidato da Simon Jeffes, sospeso tra musica da camera e contemporanea. Il primo esempio, gia' magnifico, dell'originalissimo sound (poi molto imitato) elegante e raffinato, vagamente decadente, ricco di influenze folk ed etniche, del preziosissimo progetto, lontanissimo dal fragore chiassoso del rock ma anche dalla vacuita' compiaciuta della nascente scena new age. Registrato con la prima formazione, poi destinata ad allargarsi non di poco, essenzialmente un quartetto con violoncello, violino, chitarra elettrica e ukulele (suonati da Jeffes) ed il piano elettrico di Steven Nye, vede anche (sara' l' unica volta) il contributo in un paio di brani della delicatissima voce di Emily Young, autrice anche delle copertine (pure negli anni a venire) dei dischi del gruppo, parte non secondaria del culto che li circonda (e forse pochi sanno che si tratta della stessa Emily per cui Barrett scrisse "See Emily Play"...). Si dovra' attendere il 1981 perche' questo tassello preziosissimo della musica degli ultimi trenta anni giunga alla pubblicazione del secondo capitolo (intitolato semplicemente "Penguin Cafe Orchestra") di una imperdibile discografia, interrotta solo dalla morte l'11 dicembre 1997 di Jeffes, per un tumore al cervello (del '95 era un suo album con un nuovo progetto, gli Arcane). C'e' un brano in questo disco il cui titolo dice tanto sulla musica della Penguin Cafe Orchestra: "The Sound Of Someone You Love Who's Going Away And It Doesn't Matter", ovvero un' infinita malinconia che la matura disillusione sullo scorrere delle cose permette di superare, ma proprio per quasto ancora piu' struggente.
Euro
38,00
codice 3037434
scheda
Penguin cafe orchestra penguin cafe orchestra - minialbum (red)
lpm [edizione] nuovo  stereo  eu  1983  editions eg / integral 
rock 60-70
Ristampa del 2025, rimasterizzata ed in vinile color rosso, copertina pressoche' identica alla ormai rara tiratura. Il bellissimo minialbum pubblicato tra il secondo album "Penguin Cafe Orchestra" (1981) ed il terzo "Broadcasting From Home" (1984); contiene sei brani: il primo "The Pengui Cafe Single" e' registrato nel 1974 e gia' incluso nel primo album "Music From The Penguin Cafe Orchestra" del 1976; il secondo Air A Danser" e' tratto dal secondo album "Penguin Cafe Orchestra" del 1981, gli altri brani sono tutti altrimenti inediti: The Toy", registrata nel 1983, "Numbers 1-4", e "Salty Bean Fumble", registrate dal vivo alla Kain Hoken di Tokyo il 10 giugno del 1982, e infine "Piano Music", registrata a Tokyo il 7 giugno del 1982. La copertina e' di Emily Young, autrice di gran parte delle copertine dei dischi del gruppo, parte non secondaria del culto che li circonda (e forse pochi sanno che si tratta della stessa Emily per cui Barrett scrisse "See Emily Play"...). Una delle piu' originali e affascinanti avventure musicali tra gli anni '70 ed '80, autore di una imperdibile discografia, interrotta solo dalla morte l'11 dicembre 1997 di Jeffes, per un tumore al cervello (del '95 era un suo album con un nuovo progetto, gli Arcane).
Euro
38,00
codice 3037445
scheda
Penguin cafe orchestra penguin cafe orchestra (apricoat)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1981  editions eg / integral 
rock 60-70
Ristampa del 2024, rimasterizzata ed in vinile color albicocca, copertina pressoche' identica alla ormai rara tiratura. A distanza di cinque anni dal primo "Music From The Penguin Cafe Orchestra", il secondo splendido album, registrato tra il 1977 ed il 1980 e pubblicato finalmente nel 1981, dello straordinario ensemble britannico guidato da Simon Jeffes, sospeso tra musica da camera e contemporanea. Al violoncello di Helen Liebmann, al violino di Gavyn Wright, alla chitarra elettrica, piano ed ukulele di Jeffes (impegnato pero' anche con altri strumenti vari) ed piano elettrico di Steven Nye, si aggiungono qui numerosi altri contributi, tra cui quello di Geoffrey Richardson (gia' negli Spirogyra, con i Caravan, con Kevin Ayers tra gli altri), destinato a restare nel gruppo negli anni a venire, e prende ulteriormente forma il magnifico originalissimo sound (poi molto imitato) elegante e raffinato, vagamente decadente, ricco di influenze folk ed etniche, del preziosissimo progetto, lontanissimo dal fragore chiassoso del rock ma anche dalla vacuita' compiaciuta della nascente scena new age. Ormai pressocche' interamente strumentale, il disco e' un campionario ispiratissimo di episodi di grande fascino e bellezza, delicatissimi e veramente preziosi, capaci di toccanti sfumature agrodolci e struggenti malinconie senza mai nulla perdere della loro impagabile leggerezza. Molti gli episodi destinati a restare dei classici del repertorio del gruppo, come "Air A Danser", "Telephone and Rubber Band" (genialmente costruita sul suono di un telefono), il minimalismo reinventato di Pythagora's Trousers", il meraviglioso bozzetto di "Paul's Dance", senza dimenticare la sorprendente cover del vecchio successo dei 60's "Walk Don't Run". La copertina e' di Emily Young, autrice anche di gran parte delle copertine (pure negli anni a venire) dei dischi del gruppo, parte non secondaria del culto che li circonda (e forse pochi sanno che si tratta della stessa Emily per cui Barrett scrisse "See Emily Play"...). Dopo un minialbum pubblicato nel 1983, nel 1984 il progetto giungera' al suo terzo capitolo, "Broadcasting From Home", confermandosi una delle piu' originali avventure musicali degli ultimi 30 anni, autore di una imperdibile discografia, interrotta solo dalla morte l'11 dicembre 1997 di Jeffes, per un tumore al cervello (del '95 era un suo album con un nuovo progetto, gli Arcane).
Euro
38,00
codice 2135615
scheda
Penguin cafe orchestra Signs of life (orange)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1987  editions eg / integral 
rock 60-70
Ristampa del 2024, rimasterizzata ed in vinile arancione, copertina pressoche' identica alla ormai rara tiratura. Il quarto splendido album (in oltre 13 anni di attivita'!), uscito nel 1987, a tre anni di distanza dal precedente "Broadcasting From Home", forse l' ultimo capolavoro dello straordinario ensemble britannico guidato da Simon Jeffes, sospeso tra musica da camera e contemporanea, ovviamente interamente strumentale. Uno dei massimi frutti dell' originalissimo sound elegante e raffinato, vagamente decadente, ricco di influenze folk ed etniche, del preziosissimo progetto, lontanissimo dal fragore chiassoso del rock ma anche dalla vacuita' compiaciuta della ormai dilagante scena new age, all' altezza dei primi due splendidi capolavori "Music From The Penguin Cafe Orchestra" (1976) e "Penguin Cafe Orchestra" (1981). Registrato con una formazione che torna di base ad essere, come negli esordi, un quartetto (con archi, piano e la chitarra e l' ukelele di Jeffes) , con alcuni interventi "aggiuntivi" ma anche alcuni brani registrati dal solo Jeffes, la cui ispirazione piu' che mai da' l' impressione di voler scavare nella tradizione folk anglo-americana tirandone fuori delle perle impagabili, in questo che e' forse il disco piu' meditativo della nostra orchestra preferita. Un tassello imperdibile (il successivo sara' il live "When In Rome") della discografia del gruppo, interrotta solo dalla morte l'11 dicembre 1997 di Jeffes, per un tumore al cervello (del '95 era un suo album con un nuovo progetto, gli Arcane).
Euro
38,00
codice 3037435
scheda
Penguin cafe orchestra when in rome (expanded 2lp, complete performance)
lp2 [edizione] nuovo  stereo  eu  1988  editions eg / integral 
rock 60-70
Doppio album, ristampa del 2024, rimasterizzata, copertina pressoche' identica alla ormai rara tiratura, ma espansa a doppio album, con tutti i sedici brani eseguiti nel concerto in questione, originariamente disponibili solo nella versione in cd del disco, poiche' il vinile conteneva quattro brani in meno, qui inclusi. Il bellissimo album registrato dal vivo al Royal Festival Hall di Londra il 9 Luglio 1987, pubblicato nel 1988 dopo il quarto splendido album in studio "Signs of Life", una delle piu' preziose testimonianze dello straordinario ensemble britannico guidato da Simon Jeffes, sospeso tra musica da camera e contemporanea, ovviamente interamente strumentale. Anche nella dimensione live trova perfetta espressione l' originalissimo sound, elegante e raffinato, vagamente decadente, ricco di influenze folk ed etniche, del preziosissimo progetto, lontanissimo dal fragore chiassoso del rock ma anche dalla vacuita' compiaciuta della ormai dilagante scena new age; registrato con una formazione di nove elementi, ancora con il violoncello di Helen Liebmann, la chitarra e l' ukulele di Jeffes (impegnato pero' anche con altri strumenti vari) ed il piano di Steve Nye, tutti gia' nella formazione che aveva esordito nel 1976 con il primo album "Music From The Penguin Cafe Orchestra", ed ancora, tra gli altri, Geoffrey Richardson (gia' negli Spirogyra, con i Caravan, con Kevin Ayers e molti altri), questo "When in Rome" e' un magnifico viaggio all' interno di una delle discografie piu' preziose degli ultimi 30 anni, con brani attinti da tutti i loro precedenti dischi, proposti in versioni perlomeno pari a quelle gia' note. La discografia del gruppo continuera', sempre piu' lontana dall' attenzione dei media, negli anni a venire, interrotta solo dalla morte l'11 dicembre 1997 di Jeffes, per un tumore al cervello (del '95 era un suo album con un nuovo progetto, gli Arcane).
Euro
42,00
codice 3037437
scheda
Pentagram Relentless
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1985  peaceville 
heavy metal
Ristampa del 2022, copertina non apribile, corredata di inner sleeve. L' album originariamente pubblicato con questo titolo dalla stessa etichetta nel 1993, in realta' riedizione con diverso titolo del primo eponimo album dei Pentagram, originariamente pubblicato dal gruppo stesso nel 1985, e poi pubblicato appunto dalla Peaceville nel 1993 con questo nuovo titolo. Il disco dimostra appieno come i Pentagram possano essere considerati fra i pionieri del doom metal: prendendo spunto dalla lezione dei maestri assoluti Black Sabbath, Booby Leibling e compagni danno luogo ad un metal granitico e monolitico, con brani spesso lenti o in mid tempo, dai toni oscuri e dal sound potentissimo, basato piu' sull'intensita' e la devastazione sonora che sui virtuosismi del metal dominante negli anni '80. Storica formazione heavy metal, i Pentagram sono considerati fra i primi gruppi doom. Formatisi nel 1971 in Virginia, hanno vagato per lo underground per quasi quindici anni, prima di riuscire a pubblicare il seminale eponimo lp d'esordio (1985, poi ristampato con il titolo di ''Relentless''); il loro e' un sound sabbathiano fino al midollo, basato su di un minaccioso magma chitarristico immerso in atmosfere oscure e quasi apocalittiche. La formazione ha attraversato numerosi cambiamenti nell'organico, ruotando attorno al cantante e fondatore Bobby Leibing.
Euro
31,00
codice 3037064
scheda
Pentangle Cruel sister (clear)
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1971  renaissance 
rock 60-70
Ristampa del 2024, rimasterizzata ed in vinile trasparente, pesante 180 grammi, copertina apribile, pressoche' identica alla prima rara tiratura, e corredata di inner sleeve. Pubblicato in Uk nel novembre del 1970 dopo ''Basket of light'' e prima di ''Reflection'' , giunto al numero 51 delle classifiche britanniche e non entrato nelle charts Usa. Il quarto album. Si tratta senza ombra di dubbio di uno dei dischi fondamentali del folk-rock inglese, considerato da larga parte della critica come un assoluto capolavoro, connubio riuscitissimo tra le radici folk, jazz, blues e popolari della band, contieene solo 5 brani, paragonabili per raffinatezza e complessita' alle trame piu' fini dei migliori sumak di alta epoca, e' anche il lavoro in cui john renbourn imbraccia la chitarra elettrica, questo pero' non rende il gruppo piu' simile ai contemporanei steeleye span o fairport convention, infatti la peculiarita' degli arrangiamenti e la immane complessita' della scrittura sono ancora uniche ed irripetibili, jaquie mcshee e' qui all'apice della sua carriera di cantante, e nella lunghissima suite di ''jack orion'' il gruppo prende le distanze da ogni forma di musica acustica allora conosciuta e fonde in un mirabile caleidoscopio tradizione ed innovazione consegnandoci un album addirittura irreale che vede pero' nella intensissima e struggente ''lord franklin'' il punto piu' alto in assoluto del lavoro ed uno dei vertici del decennio. un album assolutamente perfetto che racchiude e trasforma in se le molte anime della musica britannica dell'inizio decennio.
Euro
30,00
codice 2134792
scheda
Pentangle pentangle
Lp [edizione] originale  stereo  fra  1968  joc 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good rock 60-70
L' originale rara stampa francese, coeprtina (con lievi segni di invecchiamento ed un paio di scritte a pennarello rosso sul retro) laminata sul fronte, flipback su due lati sul retro, etichetta viola con scritte e logo neri, catalogo 30FS121. Pubblicato in Inghilterra nel giugno del 1968 prima di ''Sweet Child'', giunto al numero 21 delle classifiche Uk e non entrato in quelle Usa, il primo album. Sicuramente uno dei dischi fondamentali del folk-rock inglese, fu tra i primi lavori del genere usciti in gran bretagna, pubblicato pochi mesi dopo il contratto diccografico, le radici jazz affiorano qui in maniera evidente, ma sempre mischiate al folk progressivo che diverra' il loro vero marchio di fabbrica, e' un album maestoso e rigoroso al tempo stesso. Lavoro tra i piu' celebrati ed archetipici dell'intera scena folk Inglese di sempre, vede per la prima volta all'opera il gruppo di Bert Jansch e John Renbourn, Danny Thompson e Terry Cox e la voce di Jacqui McShee, l'opera illustra immediatamente l'originalissimo ed irripetibile mix di folk, blues rock e jazz che li caratterizzera' nel corso della loro vicenda, tra i brani le magnifiche e spettrali "Hear My Call" , "Pentangling," , "Way Behind the Sun" , "Bells" , "Waltz" , opera che vede tradizionali, originali, strumentali mischiati senza soluzione di continuita' e' una assoluta pietra di paragone della musica Inglese di ogni tempo ed un capolavoro assoluto.
Euro
35,00
codice 264176
scheda
Pentangle pentangle (coloured)
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1968  renaissance 
rock 60-70
Ristampa del 2021, rimasterizzata ed in vinile colorato, pesante 180 grammi, copertina apribile, pressoche' identica alla prima rara tiratura, e corredata di inner sleeve. ubblicato in Inghilterra nel giugno del 1968 prima di ''Sweet Child'', giunto al numero 21 delle classifiche Uk e non entrato in quelle Usa, il primo album. Sicuramente uno dei dischi fondamentali del folk-rock inglese, fu tra i primi lavori del genere usciti in gran bretagna, pubblicato pochi mesi dopo il contratto diccografico, le radici jazz affiorano qui in maniera evidente, ma sempre mischiate al folk progressivo che diverra' il loro vero marchio di fabbrica, e' un album maestoso e rigoroso al tempo stesso. Lavoro tra i piu' celebrati ed archetipici dell'intera scena folk Inglese di sempre, vede per la prima volta all'opera il gruppo di Bert Jansch e John Renbourn, Danny Thompson e Terry Cox e la voce di Jacqui McShee, l'opera illustra immediatamente l'originalissimo ed irripetibile mix di folk, blues rock e jazz che li caratterizzera' nel corso della loro vicenda, tra i brani le magnifiche e spettrali "Hear My Call" , "Pentangling," , "Way Behind the Sun" , "Bells" , "Waltz" , opera che vede tradizionali, originali, strumentali mischiati senza soluzione di continuita' e' una assoluta pietra di paragone della musica Inglese di ogni tempo ed un capolavoro assoluto.
Euro
30,00
codice 3036805
scheda
Perhacs linda parallelograms
lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1970  kapp / private 
rock 60-70
Ristampa private press, in vinile pesante, copertina lucida senza barcode pressoche' identica alla prima rarissima stampa uscita in America su Kapp nel 1971. Il primo (e per lungo tempo unico) album della cantante americana, "Parallelograms" e' uno dei dischi di musica acustica americani piu' belli e ricercati di sempre. Davvero poco si sapeva prima della riscoperta di questa notevolissima folk singer, basata nelle Hawaii dove registro' questo suo unico disco di folk psichedelico, forse il piu' raro del catalogo Kapp, lavorando al disco tra il 1967 ed il 1970. Possedeva delle qualita' vocali prossime a quelle della prima Joni Mitchell, ma questo suo eccellente "Parallelograms" e' piu che un lavoro di folk acantautoriale, un vero e proprio materpiece di underground sognante tra psichedelia e folk acido, che a volte ricorda i Jefferson Airplane di ''After bathing at baxter's'' o certi Pearls Before Swine, ed a volte Jaquie McShee o il Donovan piu' etereo, ma arricchito da interessantissimi inserti jazz e folk progressivi, e comunque rivela una personalita' artistica spiccatissima ed una voce splendida, ricchiassima di sfumature e sensibilissima. Consigliatissimo e davvero straordinario. La cantante ed autrice Linda Perhacs ha realizzato nel 1970, con "Parallelograms", uno dei dischi di musica acustica americani piu' belli e ricercati di sempre. Davvero poco si sapeva prima della riscoperta di questa notevolissima folk singer, basata nelle Hawaii dove registro' il suo a lungo unico disco di folk psichedelico, forse il piu' raro del catalogo Kapp, lavorandoci tra il 1967 ed il 1970. Possedeva delle qualita' vocali prossime a quelle della prima Joni Mitchell, ma le accompagnava a sognanti sonorita' tra psichedelia e folk acido, arricchito da interessantissimi inserti jazz e folk progressivi, e comunque rivela una personalita' artistica spiccatissima ed una voce splendida, ricchiassima di sfumature e sensibilissima. Il suo secondo album ''The soul of all natural things'' esce oltre quarant'anni dopo, nel 2014.
Euro
19,00
codice 2133896
scheda
Pesky gee (black widow) Exclamation mark
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1969  wiseraven 
rock 60-70
Ristampa del 2024, edizione limitata di 500 copie, numerate sull' adesivo di presentazione posto sul cellophane, copertina pressoche' identica alla prima molto rara tiratura. Originariamente pubblicato in Inghilterra su Pye nel 1969, l'unico album del gruppo che sarebbe divenuto l'anno successivo BLACK WIDOW!!! Qui con la cantante Kay Garrett, i Pesky Gee si formarono nelle Midlands inglesi nel 1966 e furono autori di un solo album, questo, e di un 45 giri uscito anch'esso nel 1969, peraltro qui compreso. Il gruppo e' vicino ad un progressive pop con influenze '60 e soul/r'n'b, amalgama che prendera' corpo nel primo album dei Black Widow, con fiati, un bell'organo Hammond in stile Brian Auger, arrangiamenti complessi e brani di lungo respiro. Sia il loro album che il singolo non ebbero praticamente alcun successo, diventando cosi' rari oggetti di collezione nel corso del tempo.
Euro
28,00
codice 2134552
scheda
Peterson oscar We get requests (180 gr. audiophile, gatefold)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1965  verve / ume 
jazz
Bella ristampa del 2022, in vinile 180 grammi per audiofili, masterizzata dalle fonti analogiche originali, copertina cartonata lucida all' esterno, per l' occasione apribile, pressoche' identica sul fronte e sul retro alla prima rara tiratura, e con belle foto all' interno. Originariamente pubblicato dalla Verve nel 1965, inciso a New York il 19 ed il 20 ottobre del 1964, con formazione composta da Oscar Peterson (pianoforte), Ray Brown (contrabbasso) ed Ed Thigpen (batteria). Si tratta di un lavoro a trio in cui Peterson rielabora alcuni standard che andavano per la maggiore a meta' anni '60, come ''People'' e ''The girl from Ipanema'', insieme ad altri brani meno popolari, quali ''D & E'' di John Lewis e la propria composizione ''Goodbye J.D.'', il tutto con un jazz dall'approccio melodico ed accessibile. Questa la scaletta: ''Quiet nights of quiet stars'', ''The days of wine and roses'', ''My one and only love'', ''People'', ''Have you met Miss Jones?'', ''You look good to me'', ''The girl from Ipanema'', ''D. & E.'', ''Time and again'', ''Goodbye J.D.''. Nato a Montreal il 15 agosto del 1925, il pianista Oscar Peterson studio' fin da piccolo musica classica e jazz. A soli quattordici anni vinse una gara per giovani talenti e si fece notare in alcune trasmissioni radiofoniche; ancora liceale, incise alcuni dischi di boogie-woogie per un'etichetta canadese. Nel '44 divenne membro della popolare orchestra di Johnny Holmes. Scoperto nel '48-'49 da Norman Granz, si esibisce nell'autunno del '49 alla newyorchese Carnegie Hall sotto l'egida della Jazz at the Philarmonic. Inizia cosi' nel '50 una intensissima serie di registrazioni per la Verve, in duo con il glorioso bassista Ray Brown. Raggiunge la vetta delle classifiche di Downbeat. Agli albori degli anni '50 costituisce il suo famoso trio con Brown ed il chitarrista Barney Kessel (in seguito rimpiazzato da Irving Ashby e poi da Herb Ellis). Il pianista canadese divenne poi un richiestissimo "sessionman" - incidera' con Charlie Parker, con la coppia Armstrong-Fitzgerald, con Lester Young e molti altri. Poi, dal '59, cambia di impostazione al suol trio e dal '66, rotto il sodalizio con Brown, si mette alla ricerca di nuovi compagni di strada ed incontra il bassista Sam Jones ed il batterista Louis Hayes. Di questo periodo una delle sue opere fondamentali, quella Canadian Suite, ritenuta da molti il suo capolavoro di scrittura. In seguito, lascia la Verve di Granz ed incide di nuovo un disco con il fido Brown (Reunion Blues). Nel '71, incontra il grande bassista danese Niels-Henning Orsted Pedersen, col quale avvia una collaborazione, che li vede protagonisti di album come The Trio (con il chitarrista Joe Pass), di applauditissime esibizioni al Festival di Montreux cosi' come nelle maggiori manifestazioni europee. Nel frattempo continua la sua collaborazione con Dizzy Gillespie ed Ella Fitzgerald e nel '78 tiene un concerto con il grande Count Basie. I suoi estimatori lo hanno sempre paragonato ad Erroll Garner e, soprattutto, ritenuto il vero erede di Art Tatum.
Euro
28,00
codice 3037304
scheda
Petty Tom Angel dream
lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1996  Warner records 
rock 60-70
Edizione in vinile nero, adesivo di presentazione sul cellophane, corredata di inner sleeve. Accreditato a Tom Petty & The Heartbreakers, uscito per la prima volta in occasione del Record Store Day del giugno 2021, a distanza di 25 anni dall' album "She's the One", questo album contiene, come quello, canzoni e musiche dalla colonna sonora del film "She's the One" di Edward Burns uscito nel 1996, ma tra i dodici brani qui presenti, tutti remixati e rimasterizzati, a fronte di alcuni mancanti rispetto all' album di cui sopra (si trattava di outtakes dell' album "Wildflowers"), ve ne sono diversi precedentemente inediti su album, ovvero "105 Degrees", "One Of Life's Little Misteries", la strumentale “French Disconnection” e la cover di "Thirteen Days" del grande J.J.Cale. Questa la scaletta: Angel Dream (No. 2) / Grew Up Fast / Change The Locks / Zero From Outer Space / Asshole / One of Life’s Little Mysteries / Walls (No. 3) / Thirteen Days / 105 Degrees / Climb That Hill / Supernatural Radio (Extended Version) / French Disconnection.
Euro
18,00
codice 2134040
scheda
Petty tom & heartbreakers live at the fillmore (ltd. 6lp box)
LPBOX [edizione] nuovo  stereo  eu  1997  warner records 
rock 60-70
Box contenente 6 lps, edizione limitata, copertina in cartone rigido, con adesivo di presentazione sul cellophane; pubblicato per la prima volta in concomitanza del Black Friday Record Store Day del novembre 2022, questo box contiene ben 58 brani (invece dei 33 della versione in triplo album) registrati dal vivo dal grande rocker americano con i suoi Heartbreakers, scelti tra le venti date effettuate tra il gennaio ed il febbraio del 1997 al Fillmore di San Francisco, in particolare dagli ultimi sei concerti, solo in parte gia' testimoniati dal box "The Live Anthology" uscito nel 2009 e dalla versione expanded uscita nel 2020 di "Wildflowers". Sia Tom Petty che il chitarrista degli Heartbreakers Mike Campbell consideravano quei concerti come il punto piu' altro della loro carriera live. Tra gli ospiti l' ex Byrds Roger McGuinn e nientemeno che John Lee Hooker, tra i brani le covers di "Knockin' On Heaven's Door" di Bob Dylan, "Crazy Mama" di J.J. Cale, "Time is On My Side" dei Rolling Stones e ancora brani di Kinks, Everly Brothers, Bill Withers, Byrds, Chuck Berry e Booker T. & the M.G.'s, oltre a molti classici del repertorio di Petty. Nato a Gainesville, Florida, Tom Petty fu giovanissimo a capo di una formazione di buona fama locale, i Mudcrutch, che ottenne un contratto con la Shelter ma fece in tempo, prima di sciogliersi, a pubblicare un unico 45 giri nel '75. Ne facevano parte, tra gli altri, il chitarrista Mike Campbell ed il tastierista Benmont Tench; con loro e con una nuova sezione ritmica Petty formo' presto gli Heartbreakers, che gia' nl '76 esordirono, per la stessa Shelter, con un album pienamente riuscito nel suo mettere insieme nobili influenze quali i Rolling Stones, i Byrds, Bob Dylan (ed anche da un punto di vista vocale la voce di Petty risulta esattamente a meta' tra quella di Roger Mc Guinn e quella del signor Zimmerman): un rock classico e privo di fronzoli, proposto pero' con sufficiente personalita' ed ottimi riscontri di critica e di pubblico, inizialmente soprattutto in Europa, fino alla conquista del mercato americano, avvenuta con l' eccellente "Damn the Torpedoes" e mantenuta durante gli anni '80.
Euro
139,00
codice 3036533
scheda
Philisteins Bloody convicts (red vinyl)
Lp [edizione] originale  stereo  usa  1988  Sympathy For The Record Industry 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
l' originale stampa americana NELLA VERSIONE IN VINILE ROSSO, copertina lucida fronte retro senza barcode, nella versione con nome del gruppo in rosso e motivi ornamentali in giallo (diversa era la composizione dei colori nella versione australiana su Greasy Pop, e la stessa versione americana esiste in un' altra variante), etichetta bianca con logo SFTRI rosso in alto e scritte nere, catalogo SFTRI004, groove message ''greasy sympathies linger on'' sul lato A e ''and on and on.....'' sul lato B. Pubblicato nel 1988 dalla Sympathy For The Record Industry negli USA e dalla Greasy Pop in Australia, prima del mini ''Some kind of philisteins'' (1989), questo e' il primo raro album del gruppo australiano di Hobart, Tasmania, attivo dal 1985 e basato all' epoca della registrazione di questo esordio ad Adelaide. Otto brani efficacissimi, grezzi e potenti, che pagano il loro tributo al garage dei 60's (significativa la bella cover della classica "You Must Be A Witch" dei Lollipop Shoppe) tanto quanto al "motor city sound" della Detroit di Stooges ed MC5, vicini a certi Exploding White Mice (quelli meno "ramonesiani") o ai Lizard Train piu' aggressivi e chitarristici. Uno dei migliori gruppi della scena australiana a cavallo tra la fine degli anni '80 ed il decennio successivo: attivi fra il 1985 ed il 1992, realizzarono tre album, dalle loro ceneri nasceranno i Freeloaders.
Euro
30,00
codice 263842
scheda
Phillips shawn contribution
Lp [edizione] seconda stampa  stereo  ita  1970  A&M 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
Seconda stampa Italiana, copertina con giusto assai lievi segni di invecchiamento, etichetta marroncina con logo bianco e rosso con tromba a sinistra, con scritta lungo la circonferenza che non inizia piu' con "Prod. da Dischi Ricordi..." in alto, catalogo SLAM47005, marchio "D.R." (diritti riservati) a destra, data sul trail off "29/9/70", timbro Siae del primo tipo, in uso tra il 1970 ed il 1975, con diametro di circa 13/13,5 mm., piu' piccolo dei successivi. Inserito dallo staff del Mucchio Selvaggio tra i 100 dischi piu' importanti del folk americano. Pubblicato nell' agosto 1970 dopo "Shawn" e prima di "Collaboration", non entrato nelle classifiche Usa, ne' in quelle inglesi, il terzo album, il primo della discografia americana. Fu registrato non nel 1970, ma nel 1968, con Steve Winwood, Jim Capaldi e Chris Wood dei Traffic tra gli altri, ed e' il condensato di un progetto che sarebbe dovuto sfociare in origine in un triplo album. Il materiale presente e' diversissimo, si va dal folk-rock di "Man Hole Covered Wagon" alla chitarra classica e gli strani testi di "L Ballade", ma ci sono anche il sitar di "Withered Roses"e gli arrangiamenti esotici e ricercati. Purtroppo "Contribution" non venne alla luce nel 1968 quando fu registrato ma solo nel 1970, altrimenti sarebbe guardato con rispetto e considerato per cio' che e', un capolavoro della stagione psichedelica, che mischia progressive, rock e folk in un clima originalissimo e geniale. Nato a Forth Worth, Texas, inizio' giovanissimo a girovagare per l' America, cercando ingaggi come folksinger nei piccoli locali ed intanto assimilando i vari generi della musica americana e maturando un personalissimo stile vocale, capace di passare con facilita' da timbriche basse e profonde a tonalita' molto alte, anche grazie agli studi compiuti, seguendo uno specifico interesse per le filosofie orientali, sulle tecniche yoga per il controllo del respiro. Dopo aver ascoltato Ravi Shankar apprese anche l' uso del sitar, che rimase per qualche tempo il suo strumento favorito, quindi si trasferi' in Inghilterra, dove la Columbia lo mise sotto contratto per due albums rimasti inediti in America. Si tratta di due interessanti dischi di folk, divisi tra brani originali e covers (di Phil Ochs, Pete Seeger, Barry Mc Guire, Roger & Hammerstein), dove a brillare e' soprattutto la voce di Phillips, a tratti vicina a quella di Tim Buckley. Del periodo e' anche una importante collaborazione con Donovan, che Phillips accompagno' sia dal vivo, suonando chitarra e sitar, che in studio, contribuendo anche, non accreditato, alla composizione dell' album "Sunshine Superman". Sul finire dei '60 si trasferi' in Italia, e vi rimase molto a lungo, tornando in Inghilterra solo per la registrazione dei suoi dischi, pubblicati da quel momento, con discreto successo, sia in Uk che negli Usa. Avremmo potuto limitarci alla trattazione della discografia fino al '71, giacche' i dischi successivi (a parte il buon "Faces" che contiene pero' registrazioni del '69) riservano scarsi motivi di interesse. "Contribution" (disco ancora molto folk e registrato con l' aiuto dei Traffic Stevie Winwood e Chris Wood), "Second Contribution" (caratterizzato da efficaci arrangiamenti orchestrali e interessanti influenze black) e "Collaboration" (piu' corposo dei precedenti) sono invece tre piccoli gioielli di buon gusto, ricchi di notevoli brani che sfruttano al meglio le straordinarie capacita' vocali di Phillips, ancora attivo, soprattutto dal vivo, nei decenni successivi.
Euro
24,00
codice 264638
scheda
Phoenix Alphabetical
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  2004  source 
indie 2000
ristampa pressochè identica all'originale, inner sleeve, etichette custom. Il secondo album del gruppo francese, dove consolidificano il loro sound pop-rock-elettronica ed aumentano la popolarità internazionale grazie ai singoli "everything is everything" e "Run Run Run". Band originaria di Versailles, Francia, formata nel 1999 ad opera dei fratelli Mazzalai, Laurent 'Brancowitz' e Christian, Thomas Mars e Deck D'Arcy; insieme sviluppano sonorita' pop in bilico fra rock ed elettronica, apprezzate anche al di fuori dei confini nazionali. I primi lps sono: "United" nel 2000, "Alphabetical" nel 2004, "It's never been like that" nel 2006, "Wolfgang Amadeus phoenix" nel 2009 e il live del 2004, "Live! Thirty days ago".
Euro
29,00
codice 2135596
scheda
Phoenix United
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  2000  parlophone 
indie 2000
Ristampa pressoché identica alla prima tiratura, inner sleeve, etichetta avorio scritte oro. Il primo album, pubblicato nel giugno 2000, delinea la strada fatta di eclettico pop-rock che pesca negli anni 80 con arrangiamenti elettronici che li condurrà ad una certa notorietà anche fuori dai confini nazionali. Band francese originaria di Versailles, formata nel 1999 ad opera dei fratelli Mazzalai, Laurent 'Brancowitz' e Christian, Thomas Mars e Deck D'Arcy; insieme sviluppano sonorita' pop in bilico fra rock ed elettronica, apprezzate anche al di fuori dei confini nazionali. Hanno realizzato 4 Lp's: "United" nel 2000, "Alphabetical" nel 2004, "It's never been like that" nel 2006, "Wolfgang Amadeus phoenix" nel 2009 e il live del 2004, "Live! Thirty days ago".
Euro
27,00
codice 2135546
scheda
Pierce jeffrey lee (gun club) Wildweed (gatefold sleeve)
lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1985  bang! records 
punk new wave
ristampa con copertina per l' occasione apribile (non lo era quella dell' originaria edizione). Pubblicato nell'aprile del 1985 dalla Statik in Gran Bretagna, dove giunse al quarto posto nella classifica indipendente, non uscito negli USA, ''Wildweed'' e' il primo album solista di Jeffrey Lee Pierce, precedente ''Ramblin' Jeffrey Lee & Cypress Grove with Willie Love'' (1992). Il leader dei Gun Club, in seguito al temporaneo scioglimento del gruppo l'anno precedente, pubblico' nel 1985 i suoi primi dischi solisti, di cui questo lp e' il primo (il mini "Flamingo" seguira' a breve): registrato in Inghilterra con musicisti inglesi, e' un lavoro dalla sonorita' meno abrasive rispetto a quelle dei Gun Club, e che si basa su di un roots rock chitarristico senza fronzoli, mantenendo comunque nelle sue malinconiche ed intense ballate le atmosfere oscure e maledette e le tematiche inquiete e pessimiste che caratterizzano i progetti di Pierce. Tra i musicisti il batterista Andy Anderson, ex Glove e per qualche tempo nei Cure ed il chitarrista e sassofonista Murray Mitchell, gia' con Lydia Lunch, oltre al produttore Craig Leon ed alla sua compagna Cassell Webb, rispettivamente al piano ed alle "backing vocals" in una manciata di brani. Proveniente dalla zona di Los Angeles, Jeffrey Lee Pierce e' un personaggio di culto grazie ai lavori del suo gruppo, i Gun Club, autori di alcuni albums considerati tra i capolavori del rock americano degli anni '80. A meta' anni '80 Pierce realizzo' anche i suoi primi lavori solisti, per poi rimettere insieme i Gun Club nella seconda meta' del decennio. Scompare nel 1996 a trentasette anni, dopo aver vissuto un'esistenza inquieta ed autodistruttiva che si riflette nei suoi testi e nell'atmosfera dei suoi lavori.
Euro
23,00
codice 2135440
scheda
Lp [edizione] ristampa  stereo  ita  1977  akarma 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good rock 60-70
Ristampa del 2000, in vinile 180 grammi, copertina (con moderati segni di invecchiamento sul retro) carotnata e senza barcode, pressoche' identica a quella della molto rara prima tiratura uscita in Italia su It, catalogo AK1019. Uno degli indiscussi capolavori della musica italiana degli anni '70, un album straordinario, originalissimo mix di contemporanea e progressivo, degno di figurare accanto a capolavori assai piu' noti, quali "Sulle corde di aries" di Battiato o il primo Aktuala. Il gruppo era stato formato a Roma da due amici di lunga data, Gaio Chiocchio e Vincenzo Caporaletti (che era di Roseto) che piu' tardi inserirono in formazione il tastierista Arturo Stalteri. Tutti e tre i chitarristi avevano seguito studi musicali classici ed erano molto giovani quando venne pubblicato il loro primo album nel 1974. I loro due album sono entrambi molto costosi a causa dell'alta richiesta e della distribuzione limitata fatta dalla etichetta It, del gruppo RCA, che li pubblico'. Il primo, "Pierrot Lunaire", contiene 12 canzoni, con atmosfere acustiche basate perlopiu' su chitarre e tastiere, dolci, sognanti e magnetiche. Ci sono bei brani come l'iniziale "Ouverture XV", ma l'album puo' risultare noioso agli appassionati di un prog piu' rockeggiante. Questo secondo album, "Gudrun", registrato nel 1975-76, doveva essere pubblicato nel settembre 1976 sull'etichetta sperimentale Vista, ma venne annullato e pubblicato un anno dopo. L' album vede l'ingresso della soprano gallese Jacqueline Darby, al posto di Vincenzo Caporaletti che era piu' interessato al jazz, e con un suono maggiormente ispirato all'avanguardia classicheggiante, e piu' frammentario del primo lavoro. Il trio era assistito da un batterista ospite, Massimo Buzzi, su tre degli otto brani. Continui cambi di ritmo, suoni e voci campionate, parti cantate e di pianoforte di orientamento classico, sono questi gli ingredienti principali di questo album che puo' portare alla mente i primi lavori dei Faust o di gruppi simili. Dopo il secondo album i Pierrot Lunaire hanno cessato di esistere come gruppo. Stalteri e Chiocchio parteciparono all'album di Emma Muzzi Loffredo, "Tu ti nni futti", del 1976, anch'esso per la It. Arturo Stalteri ha pubblicato un album solista tutto strumentale nel 1979, "Andre' sulla luna". Gaio Chiocchio divento' direttore musicale dell'etichetta It, formando poi il gruppo elettro-pop Effetto Notte negli anni '80, e ha pubblicato un singolo solista nel 1982 per un'altra sussidiaria della RCA, Una Sors Coniunxit. Vincenzo Caporaletti compose un'opera rock intitolata "Gli specchi" nel 1976, prima di trasferirsi negli Stati Uniti nei primi anni '80 per lavorare come musicista ed arrangiatore; tornato in Italia ha suonato per un breve periodo con la cantante/poetessa Terra Di Benedetto (ex-Albergo Intergalattico Spaziale) e piu' tardi con la sezione ritmica degli Area costituita da Ares Tavolazzi e Giulio Capiozzo. Negli anni '90 Chiocchio e Caporaletti hanno formato una nuova versione in studio dei Pierrot Lunaire, ma i brani registrati non sono mai stati pubblicati a causa dell'improvvisa morte di Gaio Chiocchio nel 1996. Note a cura di Augusto Croce, dal suo bellissimo sito internet e libro "ItalianProg".
Euro
23,00
codice 264647
scheda
Pink fairies Live at weeley 1971
Lp [edizione] originale  stereo  ita  1971  get back 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
Prima rara stampa, pressata in esclusiva dalla italiana Get Back, in vinile da 180 grammi, copertina (con lievissimi segni di invecchiamento) con barcode, label custom a colori, catalogo GET527. Pubblicato nel 1999 dalla italiana Get Back, questo album contiene registrazioni della performance data dai Pink Fairies al festival di Weeley, piccola località dell'Essex, nell'agosto del 1971. La qualità sonora della registrazione è decisamente grezza, tratta apparentemente da un nastro smagnetizzato, e contribuisce al feeling caotico e distorto dello psichedelico e hardrockeggiante concerto dei Fairies, qui composti da Paul Rudolph (chitarra, voce), Duncan Sanderson (basso) e Russell hunter (batteria). Questa la scaletta: "Riders In The Sky", "Tomorrow Never Knows", "The Snake", "Why Does A Red Cow?", "Uncle Harry's Last Freakout". Uno dei monumenti dell' underground britannico militante, questo gruppo nasce a Notting Hill Gate, Londra, sotto la supervisione di Mick Farren dei Deviants, con la crema dei terroristi musicali della scena underground locale, motociclisti ed superfreaks. Ne fanno parte Twink, ex Pretty Things, ed i resti dei Deviants; il gruppo suona un r'n'r' a meta' strada tra Hawkwind e Motorhead con connotazioni alla Edgar Broughton Band. Furono attivi inizialmente fra il 1970 ed il 1976, pubblicando tre album, ''Never never land'' (1971), ''What a bunch of sweeties'' (1972) e ''Kings of oblivion'' (1973), per poi riformarsi piu' volte per brevi periodi nel corso dei decenni successivi.
Euro
40,00
codice 336897
scheda
Pink fairies What a bunch of sweeties
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1972  floating world 
rock 60-70
ristampa in vinile 180 grammi, copertina pressocche' identica alla prima molto rara tiratura. Pubblicato in Inghilterra su Polydor nel 1972 dopo ''Never never land'' e prima di ''Kings of oblivion'' , non entrato nelle classifiche Uk ne' in quelle Usa. Il secondo album. Il piu' amato dei tre albums dei Pink Fairies su Polydor, fu registrato nel 1972 quando lo status di maggiore band dell'underground militante inglese gli era contestato dalla crescente popolarita' degli Hawkwind di ''doremisasolatido'' , What a Bunch of Sweeties incorpora nella musica del gruppo una vena americana che ricorda nella sensibilita' gli MC5, potenza sonora notevole che va pero' a ridurre il lato piu' sperimentale ed innovativo piu' in luce nel primo lavoro. registrato con formazione triangolare e con il contributo di numerosi amici, tra cui una giovane penny smith che fotografa la copertina, contiene una serie di assalti sonori che estremizzano il pur potente prededcessore, contiene alcuni brani passati alla storia, la versione di nove minuti del brano dei Ventures "Walk Don't Run" e' uno dei capolavori del gruppo, la cover dei Beatles' "I Saw Her Standing There," la strana ed american oriented "Pigs of Uranus," lavoro costruito in studio, ma suonato con lo spirito dei loro celeberrimi live, e' basato in masima parte sulle improvvisazioni free form e su suoni hard e prepunk, il disco fu un enorme successo nei free festival dell'epoca e ribadi' per l'ultima volta lo status di superstar dell' underground che la band pero' perdera' dopo questo lp.
Euro
29,00
codice 2135683
scheda
Pink floyd a momentary lapse of reason (remastered)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1987  pink floyd records 
rock 60-70
bella ristampa rimasterizzata dai master tapes analogici originali ed in vinile 180 grammi, finalmente ufficiale, realizzata nel 2016, copertina pressoché identica alla prima edizione. Pubblicato in UK nel settembre del 1987 dopo ''The final cut'' e prima di ''Delicate sound of thunder'', giunto al numero 3 delle classifiche Uk ed al numero 3 di quelle Usa. Il 13esimo album. Il primo in studio dei Floyd dai tempi di ''The final cut'' ed il primo senza Roger Waters, ma con David Gilmour e Nick Mason oltre a Richard Wright, estromesso all'epoca di ''The wall'' e non quindi neppure in "The Final Cut", che pero' rientra qui' partecipando in chiave minore come ''session man''. Il gruppo torna ad incidere sotto questa sigla dopo la lunghissima causa che ha visto contrapporsi waters, deciso a ''pensionare'' la vecchia sigla ed il resto del gruppo, piu' che mai deciso a riprendere l'attivita', soprattutto live, che alla fine avra' la meglio.
Euro
28,00
codice 2133910
scheda

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