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Snatch it back
Dynamite
Lp [edizione] originale stereo Hol 1990 tramp
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
Prima stampa, pressata dalla olandese Tramp, copertina (con leggeri segni di usura sull'angolo inferiore destro) lucida e senza barcode, label bianca con logo Old Tramp bianco e nero in alto, STEMRA a sinistra, catalogo TR9904. Pubblicato nel 1990 dalla olandese Tramp, il terzo album, successivo a "The movie" (1989) e precedente "Evil" (1991). Inciso con una formazione composta da Chris Rees (voce, armonica a bocca, sax, mandolino), Dave Dearnely (chitarre, cori), Paul Higgins (basso, cori) e Robert Wilding (batteria, cori), "Dynamite" offre un set di composizioni originali radicate in uno r'n'b elettrico che si collega al Chicago blues più potente come ai Rolling Stones degli anni '70 più serratamente stretti al blues; spiccano la torrida armonica di Rees e la potente e vibrante chitarra di Dearnely, bravo anche con la slide, supportati da una sezione ritmica solida e regolare. Questa la scaletta: "Little Miss Pleasure", "Kind Of Loving I Need", "I'm Not Your Fool", "Ballad Of Edward Johnson", "Dynamite", "Bad Reputation", "Feel So Good", "Good Morning Mr. Jones", "I Like You", "Maxime", "Jump Sister Bessie", "Talk To Your Daughter". Questo gruppo britannico proviene dalla poco conosciuta ma attiva scena r'n'b della città gallese di Cardiff, attivo discograficamente negli anni '80 e '90 con almeno sei albums, è fronteggiato dal cantante, armonicista, sassofonista e mandolinista Chris Rees. Debuttano su disco nel 1987 con "Live on Broadway", seguito nel 1989 da "The movie", nel 1990 da "Dynamite", nel 1991 da "Evil", nel 1993 da "Red hot & blue" e nel 1994 da "Hit stuff".
Snow Phoebe
Against the grain
lp [edizione] originale stereo usa 1978 columbia
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
La prima stampa americana, copertina senza barcode, completa di inner sleeve con foto e crediti (l' inner presenta alcune strisce di nastro adesivo trasparente a protezione dei bordi), etichetta rossa con logos arancioni lungo la circonferenza, catalogo JC 35456 su copertina e vinile (con prefisso presto cambiato). Pubblicato in Usa nell' ottobre del 1978 dopo ''Never letting go'' e prima di ''Rock Away", giunto al numero 100 delle classifiche americane, il quinto album. Lavoro che include le notevli covers (come "It's My Life" di Patti Austin, "Every Night" di Paul McCartney o "The Married Men" delle Roches, sospeso tra folk, pop, soul e jazz, registrato con Barry Beckett e Phil Ramone, "Against the Grain" sara' l'ultimo lavoro della grande cantante per la Columbia. Stimatissima cantante newyorchese, in possesso di una splendida voce contralto e capace di eccellere con il canto pop soul come con quello jazz e con lo stile scat, Phoebe Snow (1950-2011) era anche un'abile chitarrista e compositrice, emersa negli anni '70 dalla scena del Greenwich Village. Il suo primo eponimo album del 1974 contiene uno dei suoi più grandi successi, il singolo "Poetry man", giunto al quinto posto nella billboard hot 100 statunitense, ma la sua musica non aveva solo un'attrattiva commerciale, bensì anche una notevole raffinatezza ed un gentile e composto lirismo, animato dalla bellissima e versatile voce della cantante. Dopo una assidua attività nel corso degli anni '70, la Snow pubblicò solo due album nel corso degli anni '80, e dopo "Something real" del 1989 la troviamo sui palchi newyorchesi con la New York Rock and Soul Revue dell'ex Steely Dan Donald Fagen, ma la sua attività discografica resterà sporadica fra gli anni '90 e 2000.
Snow Phoebe
It Looks Like Snow
lp [edizione] seconda stampa stereo usa 1977 columbia
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
seconda stampa americana del 1981, copertina senza barcode, senza piu' l' originaria inner sleeve, etichetta rossa con sei logos arancioni lungo il perimetro, catalogo PC 34387, copia che presenta sul trail off del lato A e del lato B rispettivamente le incisioni "T1 PAL 34387 - IN" e "G1 BL-34387 GIB Bowy" ("G1", sul lato B, indica l' utilizzo dello stabilimento di pressaggio di Carrolton, Georgia, aperto nel 1981). Pubblicato in Usa nel febbraio del 1977 dopo ''Second Childhood'' e prima di ''Never Letting Go'', giunto al numero 29 delle classifiche Usa e non entrato in quelle Uk, il quarto album. La produzione di David Rubinson rende questo lavoro uno splendido esempio di pop-jazz-funk-folk, la voce ed il talento della Snow sono qui ai massimi livelli, sia quando si tratta di reinterpretare classici quali "Shakey Ground", che Elton John, Etta James, e molti altri avevano gia' coverizzato, che i Beatles di "Don't Let Me Down", arrangiato da Sonny Burke per gli archi e da Kurt McGettrick per i fiati. L' album vede la partecipazione di David Bromberg, Ray Parker, , Greg Poree, Steve Burgh e David Pomeranz, che co-scrive "Mercy on Those". Splendide anche le composizioni di Phoebe Snow, "Drink Up the Melody (Bite the Dust, Blues)" e "My Faith Is Blind". Album straordinariamente riuscito e certamente tra i piu' significativi della sua carriera, e' anche uno dei vertici dell'intera produzione Americana del genere della fine del decennio. Stimatissima cantante newyorchese, in possesso di una splendida voce contralto e capace di eccellere con il canto pop soul come con quello jazz e con lo stile scat, Phoebe Snow (1950-2011) era anche un'abile chitarrista e compositrice, emersa negli anni '70 dalla scena del Greenwich Village. Il suo primo eponimo album del 1974 contiene uno dei suoi più grandi successi, il singolo "Poetry man", giunto al quinto posto nella billboard hot 100 statunitense, ma la sua musica non aveva solo un'attrattiva commerciale, bensì anche una notevole raffinatezza ed un gentile e composto lirismo, animato dalla bellissima e versatile voce della cantante. Dopo una assidua attività nel corso degli anni '70, la Snow pubblicò solo due album nel corso degli anni '80, e dopo "Something real" del 1989 la troviamo sui palchi newyorchesi con la New York Rock and Soul Revue dell'ex Steely Dan Donald Fagen, ma la sua attività discografica resterà sporadica fra gli anni '90 e 2000.
Snow phoebe
Never letting go
Lp [edizione] seconda stampa stereo usa 1977 columbia
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Seconda stampa americana di fine anni '70, con barcode e con il prefisso del catalogo non più "JC" ma cambiato in "PC", label rossa con sei loghi Columbia arancioni lungo il perimetro, catalogo PC34875. Pubblicato nel 1977 dalla CBS nel Regno Unito e dalla Columbia negli USA, dove giunse al 73esimo posto nella classifica billboard 200, il quarto album solista, successivo a "It looks like snow" (1976) e precedente "Against the grain" (1978). Prodotto ancora una volta da Phil Ramone ed inciso con il consueto e foltissimo cast di turnisti di alto livello della scena newyorchese, fra cui il bassista Tony Levin, il chitarrista Hugh McCracken, il tastierista Richard Tee ed i batteristi Grady Tate e Steve Gadd, "Never letting go" ci consegna un delizioso lavoro di fusione fra pop da ascolto, soul, spunti folk e jazz vocale vellutato e melodico, dal suono caldo, sinuoso ed avvolgente, che ben si sposa con la classe sopraffina e la versatilità di una cantante come la Snow, autrice di gran parte dei testi, ma che non disdegna di coverizzare autori come Paul Simon ("Something so right") e Stephen Bishop ("Never letting go"), oppure come il brano che apre la scaletta, quella "Love makes a woman" che era stata una piccola hit per Barbara Acklin nel lontano 1968 e qui rivestita di arrangiamenti ammodernati ai tardi anni '70. Stimatissima cantante newyorchese, in possesso di una splendida voce contralto e capace di eccellere con il canto pop soul come con quello jazz e con lo stile scat, Phoebe Snow (1950-2011) era anche un'abile chitarrista e compositrice, emersa negli anni '70 dalla scena del Greenwich Village. Il suo primo eponimo album del 1974 contiene uno dei suoi più grandi successi, il singolo "Poetry man", giunto al quinto posto nella billboard hot 100 statunitense, ma la sua musica non aveva solo un'attrattiva commerciale, bensì anche una notevole raffinatezza ed un gentile e composto lirismo, animato dalla bellissima e versatile voce della cantante. Dopo una assidua attività nel corso degli anni '70, la Snow pubblicò solo due album nel corso degli anni '80, e dopo "Something real" del 1989 la troviamo sui palchi newyorchesi con la New York Rock and Soul Revue dell'ex Steely Dan Donald Fagen, ma la sua attività discografica resterà sporadica fra gli anni '90 e 2000.
Social unrest
su-2000 (ltd. blue)
lp [edizione] nuovo stereo usa 1985 new red archives
punk new wave
punk new wave
ristampa limitata in vinile blu, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura, coredata di inner sleeve con testi ed aertwork. Originariamente autoprodotto su Libertine Records nel 1985, il primo album della storica hardcore band californiana di Hayward, vicino San Francisco, formata nel 1980, uscito dopo gli ep "Making Room For Youth" (1981) e "Rat in a Maze" (1982), entrambi prodotti nientemeno che da East Ray Bay dei Dead Kennedys, e prima di "Before the Fall" (1986). Il gruppo si era sciolto dopo i due citati eps, ma dopo qualche tempo il chitarrista Danny Norwood ed il batterista Mark Monti organizzarono una nuova versione della band, con il cantante Jason Honea, proveniente dai Grim Reality, il bassista Raymond Moses Vegas, ex Bad Influence, ed il chitarrista James Brogan, che poi sara' con i noti Simiam. Sorprendentemente, questi "nuovi" Social Unrest non sono da meno dei primi (e' in effetti con questo disco che si apre il periodo considerato perlopiu' il piu' rilevante della band), e questo album, prodotto nientemeno che dal grande Peter Miller (alias Big Boy Pete), e' uno dei classici della seconda scena hardcore americana, disco splendidamente suonato e prodotto, ma ancora graffiante ed abrasivo, dotato di una grande forza d' impatto, in brani perlopiu' serratissimi, compositivamente mai banali, talora oscuri ed ossessivi. Una delle massime testimonianze di questo gruppo che un anno dopo sara' capace di ripetersi con un nuovo album, inciso con la stessa line-up, a cui seguiranno altri due albums fino allo scioglimento del 1988, a cui seguira' una ennesima ricostituzione, con un ultimo album, "New Lows", uscito nel 1996.
Soft cell
mutant moments (ltd. orange vinyl, 10")
10" [edizione] nuovo stereo uk 1980 a big frock rekord
punk new wave
punk new wave
Ep in formato 10", ristampa del 2024, limitata in sole 500 copie, in formato 10" ed in vinile arancione, copertina pressoche' identica a quella delle prima molto rara tiratura ma in arancione e bianco e non piu' in nero e bianco. Originariamente autoprodotto su A Big FroCk Rekord nell' ottobre del 1980, l' esordio del duo inglese formato nel 1978 dal cantante Marc Almond e da Dave Ball. Un disco di grande valore artistico e storico, sospeso tra sperimentazioni figlie anche di certa musica industrial o dei Suicide ed il primo electro-pop, con quattro brani ("Potential", "L.O.V.E. Feelings", "Metro MRX" e "Frustration"), oscuri, a tratti ostici e spigolosi ed a tratti sognanti, con un Dave Ball mai cosi' sperimentale ed un Marc Almond gia' assolutamente riconoscibile, ma solo a tratti vicino a quello che presto si imporra' nella scena pop britannica e non solo, talora quasi sciamanico, come nella incredibile primitiva versione di "Frustration", che il dueo reinventera' per il primo album "Non-Stop Erotic Cabaret" (uscito solo poco piu' di un anno dopo, incredibile a dirsi). La storia dei Soft Cell inizia nel 1977, all'epoca Marc Almond e Dave Ball frequentano i corsi di arte del Politecnico di Leeds dove scoprono di avere una particolare sintonia sulla musica elettronica, qui sperimentano inoltre una loro prima performance musicale traendo spunti dal teatro e dalle ultime tendenze glamour, esperienza che risultera' preziosa e fondamentale per il loro successo. Dopo un primo singolo autoprodotto, oggi considerata tra le massime rarita' del gruppo, l'artista e produttore Steve 'Stevo' Phillips li fece debuttare per la sua etichetta Some Bizzare. Nel 1981 usci' il dodici pollici Tainted Love che arrivo' al numero uno delle classifiche in Gran Bretagna e l'anno successivo figurava sempre nella top ten americana, inizia cosi' la breve ma fondamentale carriera musicale dei Soft Cell. Nel 1981 venne pubblicato il primo album del gruppo "non-stop erotic cabaret" al quale segui', dopo la pubblicazione del mini album "non-stop ecstatic dancing" ed alcuni singoli, il secondo lavoro della strana coppia formata da Marc Almond e Dave Ball, che torno' in pista nel 1983 con "The art of falling apart". Difficile dar seguito a un lavoro del genere, felice negli esiti commerciali e artistici, e in grado di fornire una fotografia sociale ambigua e vivida di certa Inghilterra tatcheriana. Almond e Ball si separarono poco dopo, non prima di un altro album ancora di vaglia (il malato "Last night in Sodom"): il primo per iniziare una felice carriera solista, il secondo lontano dalle scene, a parte l'ottimo progetto dei Grid. La riuscita reunion di qualche anno fa avrebbe poi ribadito il consenso e l'ammirazione per il cabaret targato Soft Cell: sempre scintillante, proprio come quella vecchia insegna a Soho.
Soft cell
Non-stop erotic cabaret (+ bonus album)
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1982 mercury / universal
punk new wave
punk new wave
Doppio album, ristampa del 2023, rimasterizzata e con un album aggiunto rispetto all' edizione originaria, copertina per l' occasione apribile, corredata di inner sleeves; il primo album corrisponde a quello originario, il secondo album include undici brani pubblicati tra il 1981 ed il 1982 su singoli ed eps, inediti su album; "Memorabilia" e "A Man Could Get Lost" dal primo singolo del 1981, "Persuasion" (in una versione "edit) dal 12" "Memorabilia" del 1982, "Where Did Our Love Go?" b-side del singolo "Tainted Love" del luglio 1981, "Facility Girls" b-side del singolo ""Bedsitter" del novembre 1981, la versione strumentale di "Say Hello, Wave Goodbye" b-side dell' omonimo singolo del gennaio 1982, "Fun City" (in una versione "edit") dalla versione in formato 12" dello stesso singolo "Say Hello, Wave Goodbye", "Torch" ed "Insecure Me" dal singolo del maggio 1982, "What!" e "...So" dal singolo dell' agosto 1981.
Pubblicato nel dicembre del 1981 dalla Some Bizzare in Gran Bretagna, dove giunse al quinto posto in classifica, e nel gennaio del 1982 dalla Sire negli USA, dove arrivo' alla 22esima posizione, il primo album dei Soft Cell di Peter Marc Almond e David Ball, inserito nella lista dei cinquanta albums fondamentali della musica elettronica dallo staff della rivista Rumore. "Non Stop Erotic Cabaret", il cui nome era tratto da un night di Soho, e' indiscutibilmente una delle piu' eccitanti espressioni delle sonorita' synth-wave sviluppatesi sin dal nascere della scena post punk inglese, ed espresse prima in una direzione soprattutto sperimentale e minimale, quindi fiorite in mille direzioni diverse, qui fornendo la prova di come un' elettronica mai banale possa produrre una musica straordinariamente intrigante, irresistibilmente pop, spesso danzabile, illuminata gia' in questo album d'esordio dalla scintilla del genio, e da una verve interpretativa straordinariamente personale, quella di Marc Almond, che si confermera' negli anni a venire talentuosissimo personaggio. Una vera pietra miliare degli anni ottanta, l' album e' caratterizzato da atmosfere talora oscure ma tutt' altro che dark, bensi' notturne , un po' torbide talora, da night club metropolitano, sensuali e voluttuose. Benche' sia soprattutto conosciuto per la cover di "Tainted Love", vecchio hit di Ed Cobb portato al successo nel 1964 da Gloria Jones, nell'album trovano spazio alcune delle piu' originali soluzioni sonore pop degli anni ottanta. I brani "Sex Dwarf", "Frustration", "Say Hello Wave Goodbye", "My Secret Life", "Bedsitter" e la gia' citata "Tainted Love" costituiscono l' apice del disco e costituiranno inoltre una delle chiavi di lettura del sound del decennio appena iniziato grazie agli intrecci sinfonici di David Ball che enfatizzano alla perfezione il pathos di Marc Almond, riuscendo ad ottenere una geniale alchimia che rende questo piccolo gioiello ancora insuperato nel suo genere a trenta anni dalla sua pubblicazione. La storia dei Soft Cell inizia nel 1977, all'epoca Marc Almond e Dave Ball frequentano i corsi di arte del Politecnico di Leeds dove scoprono di avere una particolare sintonia sulla musica elettronica, qui sperimentano inoltre una loro prima performance musicale traendo spunti dal teatro e dalle ultime tendenze glamour, esperienza che risultera' preziosa e fondamentale per il loro successo. Dopo un primo singolo autoprodotto, oggi considerata tra le massime rarita' del gruppo, l'artista e produttore Steve 'Stevo' Phillips li fece debuttare per la sua etichetta Some Bizzare. Nel 1981 usci' il dodici pollici Tainted Love che arrivo' al numero uno delle classifiche in Gran Bretagna e l'anno successivo figurava sempre nella top ten americana, inizia cosi' la breve ma fondamentale carriera musicale dei Soft Cell.
Soft cell
numbers / barriers
12" [edizione] originale stereo uk 1983 some bizzare
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
l' originale stampa inglese, copertina lucida senza costola, con apertura per il disco in alto, senza barcode, etichetta custom, catalogo BZS 1712 (811 139-1). Nel formato 12", uscito nel febbraio del 1983, giunto al 25esimo posto delle classifiche inglesi, il secondo singolo tratto dal secondo album "The Art of Falling Apart", ovvero il capolavoro del duo di Leeds di Marc Almond e Dave Ball, con la memorabile title track tratta da quell' album, ma qui in una esclusiva versione "extended" di oltre 10 minuti, e sul retro l' inedita e delicata "Barriers", anche questa in una versione molto piu' lunga rispetto a quella del formato 7", musicalmente non distante da certi episodi dei Teardrop Explodes, il che conferma la vena quasi psichedelica che aveva acquisito ormai la musica dei due artisti, lontanissimi ormai dall' elettropop degli esordi, presto impegnati in coraggiosi progetti "laterali" (i favolosi Marc & the Mambas per il primo ed un interessante carriera solista per il secondo).
Soft cell
soul inside + 3
12" [edizione] originale stereo uk 1983 some bizzare
[vinile] Excellent [copertina] Good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Good punk new wave
Ep in formato 12", l' originale stampa inglese, copertina (con diversi segni di invecchiamento) lucida senza costola, senza barcode, etichetta custom, catalogo BZS 2012. Pubblicato nel settembre 1983, giunto al numero 16 delle classifiche inglesi, contiene sul lato A "Soul Inside", poi inserita nel terzo album "This Last Night in Sodom" ma qui presente in una inedita lunghissima versione di quasi 12 minuti, una inedita versione remix di "Loving You Hating Me" (brano presente nel secondo album "The Art of Falling Apart"), e le inedite "You Only Live Twice" e "007 Theme", omaggio alla saga cinematografica dell' Agente 007 James Bond, versioni trasfigurate dei celebri temi musicali di John Barry. La storia dei Soft Cell inizia nel 1977, all'epoca Marc Almond e Dave Ball frequentano i corsi di arte del Politecnico di Leeds dove scoprono di avere una particolare sintonia sulla musica elettronica, qui sperimentano inoltre una loro prima performance musicale traendo spunti dal teatro e dalle ultime tendenze glamour, esperienza che risultera' preziosa e fondamentale per il loro successo. Dopo un primo singolo autoprodotto, oggi considerata tra le massime rarita' del gruppo, l'artista e produttore Steve 'Stevo' Phillips li fece debuttare per la sua etichetta Some Bizzare. Nel 1981 usci' il dodici pollici "Tainted Love" che arrivo' al numero uno delle classifiche in Gran Bretagna e l'anno successivo figurava sempre nella top ten americana, inizia cosi' la breve ma fondamentale carriera musicale dei Soft Cell. Nel 1981 venne pubblicato il primo album del gruppo "non-stop erotic cabaret" al quale segui', dopo la pubblicazione del mini album "non-stop ecstatic dancing" ed alcuni singoli, il secondo lavoro della strana coppia formata da Marc Almond e Dave Ball, che torno' in pista nel 1983 con "The art of falling apart". Difficile dar seguito a un lavoro del genere, felice negli esiti commerciali e artistici, e in grado di fornire una fotografia sociale ambigua e vivida di certa Inghilterra tatcheriana. Almond e Ball si separarono poco dopo, non prima di un altro album ancora di vaglia (il malato "Last night in Sodom"): il primo per iniziare una felice carriera solista, il secondo lontano dalle scene, a parte l'ottimo progetto dei Grid. La riuscita reunion di qualche anno fa avrebbe poi ribadito il consenso e l'ammirazione per il cabaret targato Soft Cell: sempre scintillante, proprio come quella vecchia insegna a Soho.
Soft Machine
5 ( Fifth )
lp [edizione] seconda stampa stereo ita 1972 cbs
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
copia ancora incellophanata, seconda stampa italiana, copertina flipback sul retro su due lati e ancora con parti in rilievo "embossed" sul fronte, etichetta arancio con logo nero centrale, con "Stereomono" a sinistra e "S.I.A.E.-DR" riquadrato a destra, nella seconda versione, con "Made in Italy" non piu' in basso ma lungo la circonferenza in alto, catalogo S64806, senza timbro Siae, data sul trail off "6/6/72". In questa versione italiana del disco, come nelle altre europee originarie, la settima traccia del disco, alla fine della seconda facciata, "Bone", non e' presente nella lista dei brani ne' sull' etichetta ne' sul retrocopertina. Pubblicato in Inghilterra nel luglio del 1972 dopo "Fourth'' e prima di ''Six'', non entrato nelle classifiche Uk ne' in quelle Usa, il quinto album. Registrato da Elton Dean, Hugh Hopper, Mike Ratledge, Phil Howard, John Marshall e Rot Babbington agli Advision Studios di Londra tra il novembre ed il dicembre del 1971, prodotto dai Soft Machine. Registrato senza Robert Wyatt che forma i Matching Mole, e' un' opera non piu' jazz-rock ma veramente vicina al jazz; il sostituto di Wyatt, Phil Howard, non soddisfece la band che lo estromise prima della fine delle registrazioni, nonostante il suo contributo in brani quili "All White" e Drop" sia notevolissimo. In grande spolvero il sax di Elton Dean e l'organo distorto di Ratledge. "5'' e' in definitiva un album di jazz progressive, basato piu' sugli interludi e sulle variazioni strumentali che sulle composizioni. Certamente un album importantissimo nella evoluzione del suono della terza stagione del gruppo, che da qui in poi continuera' per lungo tempo a sperimentare su tessiture Jazz, segna anche allo stesso tempo un allontanamento a tempo indeterminato dalla musica rock.
Soft machine
jet propelled photographs (1st lost album)
Lp [edizione] ristampa stereo eec 1967 decal
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Ristampa del 1988, copertina lucida con barcode, etichetta bianca, nera e grigia, nella versione con "Manufactured Through Movieplay Portughesa..." in basso, catalogo LIK36. La prima delle edizioni realizzate con titolo "Jet Propelled Photographs" del primo inedito album dei Soft Machine, pubblicato per la prima volta in Francia e Giappone su Byg nel 1972 con titolo "Phaces and Places Vol.7", poi anche in vari paesi come "Soft Machine", "At The Beginnng" e "Memories", contenente registrazioni risalenti all' Aprile del 1967, ovvero antecedenti al primo album del Dicembre 1968 di oltre un anno. Nella formazione militavano in questo periodo, Daevid Allen / chitarra, Kevin Ayers / basso, voce, Mike Ratledge / piano, organo, Robert Wyatt / batteria. Dopo aver cambiato il manager da Mike Jeffries a Kim Fowley, il gruppo incise il primo singolo, 'Love Makes Sweet Music/Feelin' Reelin' Squealin' ' che, anche se venne passato da Radio London, non ebbe alcun riscontro commerciale. Insieme al lato A ed al lato B del 45, il gruppo produsse anche diversi altri brani, tutti raccolti in questo album, pubblicato oltre che su Charly in Inghilterra anche in Francia come Rock Generation, Volumi 7 ed 8 (Byg 529 707 e 529 708). In questo periodo la musica della band era un puro free-form improvvisato completamente psychedelico, erano infatti basati a Londra e suonavano regolarmente all' UFO club. Apparvero anche al 14-Hour Technicolour Dream, il leggendario festival della psychedelia inglese tenutosi a Londra all' Alexandra Palace il 29 Aprile 1967, ovvero nello stesso mese in cui registrarono questi brani. Dopo il fallimento commerciale del singolo si spostarono in Francia dove divennero parte della produzione multi-mediale tratta da Picasso 'Desire Attrappe Par la Queue'. Quando cercarono di fare rientro in Gran Bretagna, a Dave Allen fu rifiutato l'ingresso, che quindi torno' indietro, a Parigi, dove formo' i Gong. Il gruppo cambio' formazione ed in parte anche musica, avvicinandosi a quello che sarebbe poi divenuto il Canterbury Sound, il primo album uscira' soltanto 20 mesi dopo e questo lp e' l'unica testimonianza del primo periodo, quando i Soft Machine erano una delle meraviglie della psychedelia inglese, con i Pink Floyd, i Tomorrow, i Kaleidoscope...
Soft Machine
Live at the proms 1970 (Royal Albert Hall, 13/8/1970)
lp [edizione] originale stereo usa 1970 reckless
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Copia ancora incellophanata, prima rara stampa, realizzata nel 1988 dall' etichetta inglese Reckless, ma qui nella versione pressata in Usa, copertina in cartoncino lucido frote retro, etichetta in bianco e nero, catalogo RECK5, vinile che se posto in controluce assume una colorazione ambrata. Ristampato negli anni da varie etichette piu' o meno legali con vari titoli e copertine, questa edizione e' la primissima che vide la pubblicazione della registrazione del concerto eseguito dalla storica band inglese alla Royal Albert Hall di Londra il 13 agosto del 1970. L'album, benedetto da una qualita' di registrazione molto buona, documenta la formazione del terzo e del quarto album dei Soft Machine, composta da Robert Wyatt, Mike Ratledge, Hugh Hopper ed Elton Dean, ormai dedita a complessi e lunghi brani di jazz rock strumentale che qui si fanno a tratti astratti e quasi free, lontani dalla giocosita' ''patafisica'' dei primi due lp e piu' seri nelle atmosfere. Questi i brani inclusi: ''Out-bloody rageous'', ''Facelift'', ''Esther's nose job'' (medley di cinque brani: "Pig", "Orange Skin Food", "A Door Opens And Closes", "Pigling Bland" e "10-30 Return To The Bedroom"). Complesse improvvisazioni, partiture talora ipnotiche con qualche eco postpsichedelico, influssi dell'innovativo jazz elettrico di Miles Davis coniugati ad una sensibilita' musicale ''british'' molto raffinata e cerebrale sono elementi caratterizzanti di questa fase del gruppo, l'ultima con Robert Wyatt ancora in formazione (ne sarebbe uscito nel 1971).
Soft Machine
six
Lp2 [edizione] originale stereo hol 1973 cbs
[vinile] Very good [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Very good [copertina] Excellent rock 60-70
Doppio album, l' originale rara stampa olandese, copia con lievi segni di invecchiamento sul vinile, copertina apribile laminata all' esterno, etichetta Cbs arancione con logo centrale e "Made in Holland" in basso, catalogo S 68214. Pubblicato in Inghilterra nel febbraio del 1973 dopo ''Fifth'' e prima di ''Seven'', non entrato nelle classifiche Uk ne' in quelle Usa. Il sesto album. Il primo lavoro che vede la partecipazione di Karl Jenkins e John Marshall, gia' nei Nucleus di Ian Carr, oltreche' l' ultimo con Hugh Hopper, viene considerato l' ultimo degli album classici ed il migliore del periodo di mezzo, concepito come una suite di quattro brani, uno per lato, e forse il lavoro in cui la mostruosa abilita' tecnica dei musicisti inglesi si dispiega al meglio; vicino a certo jazz elettrico, viene non a caso generalmente accostato a ''Biches brew'' di Miles Davis.
Soft Machine
third
lp2 [edizione] originale stereo Hol 1970 cbs
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Doppio album, prima rara stampa olandese, copertina apribile laminata all' esterno, etichetta arancio con logo nero centrale, catalogo S 66246. Pubblicato nel giugno del 1970 dopo ''2'' e prima di "Fourth'', giunto al numero 18 delle classifiche inglesi e non entrato in quelle Usa, il terzo album. Sicuramente i Soft Machine compiono qui il passo post psichedelico che li immerge nel jazz, nel progressive e nella musica contemporanea, ed anche l' elettronica viene ora esplorata; all' epoca della sua uscita l' influentissimo Village Voice lo defini' ''una pietra miliare eterna''. Il disco e' un doppio album registrato in studio, ogni facciata e' dedicata ad una composizione, due sono di Mike Ratledge, una di Hugh Hopper ed una di Robert Wyatt; all' opera collaborano molti tra i maggiori musicisti di Canterbury, tra cui Elton Dean e Jimmy Hastings in maniera consistente. I brani di Ratledge sono quelli piu' vicini al jazz fusion ma anche in questo caso non mancano le sperimentazioni a base di tape loops, effetti e basi di tastiera ipnotiche e ripetitive, quasi modali. Hugh Hopper contribuisce con "Facelift", un brano che ricorda per le atmosfere e le sonorita' "21st Century Schizoid Man" dei King Crimson, ma costruito in maniera assai piu' complessa e con cambi di tempo e melodie che ricordano il free jazz, la base ritmica e' pulsante ed il caotico tappeto di fiati e tastiera dona un atmosfera oscura e vintage al brano, che predata il lavoro solista di Hopper. Robert Wyatt propone uno dei brani piu' belli di tutto il decennio: "Moon in June"; l'idea era gia' contenuta nei demos dei Soft Machine del 1967, quelli prodotti da Giorgio Gomelsky, il brano nasce quindi come un ponte tra il passato acido e le nuove tendenze jazzprogressive, episodio di equilibrio inarrivabile tra esotismo, innovazione, sonorita' esotiche e una performance vocale che anticipa ''Rock bottom''. ''Third'' e' un album che sposta l'attenzione verso territori nuovi ed all' epoca inesplorati ma che allo stesso tempo si allontana dal rock vero e proprio, sicuramente un capolavoro senza tempo e probabilmente il miglior album dei Soft Machine.
Soft Machine
Third (180 g)
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1970 music on vinyl
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa rimasterizzata in doppio vinile 180 grammi per audiofili, copertina apribile, pressoché identica alla prima tiratura su CBS. Pubblicato nel giugno del 1970 dopo ''2'' e prima di "Fourth'', giunto al numero 18 delle classifiche inglesi e non entrato in quelle Usa, il terzo album. Sicuramente i Soft Machine compiono qui il passo post psichedelico che li immerge nel jazz, nel progressive e nella musica contemporanea, ed anche l' elettronica viene ora esplorata; all' epoca della sua uscita l' influentissimo Village Voice lo defini' ''una pietra miliare eterna''. Il disco e' un doppio album registrato in studio, ogni facciata e' dedicata ad una composizione, due sono di Mike Ratledge, una di Hugh Hopper ed una di Robert Wyatt; all' opera collaborano molti tra i maggiori musicisti di Canterbury, tra cui Elton Dean e Jimmy Hastings in maniera consistente. I brani di Ratledge sono quelli piu' vicini al jazz fusion ma anche in questo caso non mancano le sperimentazioni a base di tape loops, effetti e basi di tastiera ipnotiche e ripetitive, quasi modali. Hugh Hopper contribuisce con "Facelift", un brano che ricorda per le atmosfere e le sonorita' "21st Century Schizoid Man" dei King Crimson, ma costruito in maniera assai piu' complessa e con cambi di tempo e melodie che ricordano il free jazz, la base ritmica e' pulsante ed il caotico tappeto di fiati e tastiera dona un atmosfera oscura e vintage al brano, che predata il lavoro solista di Hopper. Robert Wyatt propone uno dei brani piu' belli di tutto il decennio: "Moon in June"; l'idea era gia' contenuta nei demos dei Soft Machine del 1967, quelli prodotti da Giorgio Gomelsky, il brano nasce quindi come un ponte tra il passato acido e le nuove tendenze jazzprogressive, episodio di equilibrio inarrivabile tra esotismo, innovazione, sonorita' esotiche e una performance vocale che anticipa ''Rock bottom''. ''Third'' e' un album che sposta l'attenzione verso territori nuovi ed all' epoca inesplorati ma che allo stesso tempo si allontana dal rock vero e proprio, sicuramente un capolavoro senza tempo e probabilmente il miglior album dei Soft Machine.
Soisong (coil)
xaj3z (ltd. clear smoke)
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2009 dais
punk new wave
punk new wave
Doppio album, edizione limitata di 500 copie, in vinile "clear smoke", copertina senza barcode, in cartoncino nero all' interno, adesivo di presentazione sul cellophane ed inner sleeves. Per la prima volta disponibile in vinile grazie a questa edizione del maggio 2025 ad opera della Dais, il primo album ufficiale dei Soisong, originariamente uscito solo in formato cd nell' aprile del 2009, dopo il cdr "Memory box 1" (4/2008) ed il 12" "Qxn948s"; questa edizione vinilica aggiunge ai sette brani originali l' inedita "Lom Tum Lai Kwee" (lunga, come gran parte dei brani del disco, oltre sette minuti). Musica sottile e soffusa, dalle melodie minimali e rarefatte, in cui si incontrano glitches elettronici, echi di melodie del Sud Est asiatico, una sensualità misteriosa e fine, in atmosfere al confine con il sogno. Soisong fu un progetto avviato a Bangkok in Tailandia da Chris Christopherson, cofondatore dei Coil, dopo la morte dell'altro membro storico del gruppo, John Balance, avvenuta nel 2004. Christopherson avviò questo nuovo progetto con lo sperimentatore elettronico russo Ivan Pavlov, con il quale c'era un'amicizia nata nel lontano 1997. "Soisong" è una parola tailandese che significa "due", ma pare che nel nome ci sia anche un riferimento ad un famoso quartiere a luci rosse di Bangkok, e la musica del gruppo si muove su misteriosi tracciati minimali, soffusi ed ipnotici, dagli echi sottilmente orientaleggianti e dalla conturbante sensualità. Le primissime pubblicazioni del progetto risalgono al 2008/2009, con Christopherson ancora in vita, poi negli anni successivi alla sua scomparsa sono emerse numerose ulteriori registrazioni, in gran parte edite in formato digitale.
Solid space
Space museum
Lp [edizione] ristampa stereo usa 1982 private
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Ristampa private press del 2016, rimasterizzata e limitata in 250 copie, secondo quanto indicato sul retrocopertina, copertina senza barcode, etichetta bianca con scritte nere, dell'album originariamente pubblicato nel 1982 solo su una rara cassetta dalla In Phaze. L' unico album dei Solid Space, duo synth pop britannico di ispirazione fantascientifica formato nei primi anni '80 da Matthew Vosburgh e Dan Goldstein, gia' membri degli Exhibit A, autori fra il 1979 ed il 1980 di due 7''ep dalle interessanti sonorita' che mescolavano aggressivita' punk, spigolosita' post punk ed inserimenti elettronici. I Solid Space realizzano con "Space Museum" una affascinante raccolta di brani minimal synth, con brani talora piu' ritmati, non distantissimi dal primo electro-pop, talora piu' ovattati ed atmosferici, parenti della cosiddetta cold-wave. Tastiere e sintetizzatori coesistono con parti di chitarra e/o basso dall'andamento circolare, minimale ed ipnotico, con un supporto ritmico di batteria elettronica e con parti vocali eteree e fragili, mai sopra le righe ma a loro modo calde e poetiche; il gruppo e' anche capace di spaziare dal punto di vista strumentale, fra brani piu' sospesi e rarefatti (un brano abbina ad esempio sonorita' e ritmi elettronici minimali con una delicata chitarra acustica), episodi piu' ritmati e quasi ballabili, ed episodi lenti ed ipnotici, dalle atmosfere notturne e quasi dark. Un piccolo classico perduto della new wave elettronica di inizio anni '80, che merita una riscoperta ed una maggiore circolazione rispetto a quella avuta dalla rara musicassetta che lo conteneva originariamente.
Son house
Legendary Son House Father of Folk Blues (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1965 music on vinyl
blues rnr coun
blues rnr coun
ristampa in vinile 180 grammi per audiofili, copertina pressoche' identica a quella della prima rara tiratura su Columbia; indicato spesso semplicemente come "The Legendary Son House" oppure "Father of Folk Blues", e ristampato nel 1985 come "Death Letter". Originariamente pubblicato nel 1965 dalla Columbia in Usa, questo acclamato album fu uno dei dischi che segnarono il ritorno alla grande di Son House, ''riscoperto'' nel 1964 da un gruppo di appassionati di blues fra i quali c'era anche Dick Waterman, autore delle note sul retro copertina. Il grande bluesman, qui prodotto da John Hammond, ricevette notevole liberta' in questi solchi, come mostra la durata di molti brani (''Levee camp moan'' supera i nove minuti). House pennella con la sua steel guitar argentata e con la slide nove gemme di blues rurale: ''Death letter'', ''Pearline'', ''Louise mcghee'', ''John the revelator'', ''Empire state express'', ''Preachin' blues'', ''Grinning in your face'', ''Sundown'', ''Levee camp moan''. Eddie James House (1902-1988), meglio noto come Son House, fu un leggendario bluesman di Riverton, Mississippi; figura importantissima per la storia del delta blues, influenzo' giganti come Robert Johnson e Muddy Waters. Inizia nel 1930 registrando per la Paramount (solo quattro brani sopravvissuti), poi nel 1942 il musicologo Lomax lo scova mentre ara un campo lungo il Mississippi e registra altri brani; nel 1964 lo convincono mentre fa il facchino ferroviario ad esibirsi al festival di Newport, ma fugge ancora, quindi si esibira' per pochi anni prima della morte. I suoi brani rimangono pietre miliari della musica del secolo.
Son volt
Straightaways (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1997 music on vinyl
indie 90
indie 90
Ristampa del 2022, in vinile 180 grammi per audiofili, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura. Pubblicato nel maggio del 1997 dalla Warner Bros negli USA, dove giunse al 44esimo posto in classifica, e nell'agosto successivo nel Regno Unito, dove non entrò in classifica, il secondo album, successivo a "Trace" (1995) e precedente "Wide swinging tremolo" (1998). Prodotto dal gruppo con Brian Paulson, "Straighaways" prosegue sul tracciato segnato con il precedente ed ottimo "Trace", quello di un moderno country rock intrecciato con le influenze indie ma ancora fortemente roots ed inconfondibilmente americano, radicato nel classico sound a stelle e strisce che prende piede dagli anni '70 con autori quali Neil Young. Un sound chitarristico ruvido e vibrante, circondato a arrangiamenti di violino, banjo e lap steel in alcuni episodi, sempre molto diretto e dai richiami vintage che però suonano ancora freschi, a sostegno del cantato emotivamente intenso di Farrar, non di rado venato di sfumature dolenti. Gli americani Son Volt sono il gruppo formato dal cantante e chitarrista Jay Farrar dopo lo scioglimento dei seminali Uncle Tupelo, il gruppo di cui fu cofondatore insieme a Jeff Tweedy (che dopo gli Uncle Tupelo formo' gli Wilco). Il gruppo esordi' con l'acclamato ''Trace'', ispirato e vibrante lavoro di country rock, roots rock e carico di influenze neilyounghiane che e' considerato un classico nel suo genere. Dopo due ulteriori lavori, i Son Volt furono messi in pausa e Farrar pubblico' nel 2001 il suo primo disco solista ''Sebastapol'', ma la band riprese a pubblicare album nel 2005 con ''Okemah and the melody of riot''.
lp [edizione] originale stereo usa 1967 riverboat records
[vinile] excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] excellent [copertina] Very good rock 60-70
prima molto rara stampa americana, copertina in bianco e nero cartonata (con lievi segni di invecchiamento), etichetta bianca e nera con logo rosso con battello in alto e bordo rosso e bianco, catalogo RB3. Registrato nel marzo del 1967, il primo lavoro del progetto guidato dal multistrumentista Alan Sondeim e del gruppo aperto qui' denominato Ritual All 7-70 (cambiavano spesso identita' e nome). Nato a Wilkes-Barre, Pennsylvania, diede vita a questo progetto a Providence, Rhode Island, dove fu registrato questo album e cui seguiranno altri due per l' etichetta ESP (il primo dei quali contenente pero' registrazioni del gennaio 1967, antecedenti questo lp), tutti a base di improvvisazione free con strumentazione elettronica ed acustica, largo uso di strumenti esotici, voci trattate, tra jazz, psichedelia, contemporanea. L'americano Alan Sondheim e' noto principalmente per la sua attivita' di poeta, pubblicista e regista; egli si e' anche dedicato fin dagli anni '60 alla musica, pubblicando sporadicamente i suoi lavori nel corso dei decenni; negli anni '60 la sua musica e' basata sull'improvvisazione e sulla mescolanza di jazz, stili tradizionali non occidentali ed elettronica. Dopo una parentesi con i post-industrial Damaged Life negli anni '80, tornera' ad incidere nuovi lavori a proprio nome e varie collaborazioni negli anni 2000.
Sonic youth
Evol
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1986 goofin
punk new wave
punk new wave
ristampa ufficiale del 2015, copertina pressocche' identica a quella della prima rara tiratura uscita in Usa su SST ed in Uk su Blast First, corredata di inserto e di codice per il download digitale (il download include una traccia in piu'). Il terzo album in studio, uscito nel maggio del 1986 dopo ''Bad moon rising'' e prima di ''Sister'', giunto al secondo posto delle classifiche indie inglesi, tappa fondamentale della maturazione della musica della band; uno sconcertante viaggio nelle pieghe piu' oscure della modernita' metropolitana ed uno straordinario tour de force creativo, con brani grezzi e dissonanti ed altri raffinati e complessi, registrato con le tecniche piu' diverse, dal due piste analogico al multitraccia ipertecnologico, ma soprattutto con l' apporto di un suono chitarristico che certo e' stato il piu' influente del decennio e con la capacita' di trasformare le influenze piu' diverse (no wave, post punk e psichedelia) in un suono unico ed immediatamente riconoscibile, per quanto imitatissimo. Verso la fine degli anni '70 la scena del rock indipendente ha, sparse per il mondo, tre capitali ideali: la Londra dove scorrazzano sui palchi i furori punk di Clash e Sex Pistols e i germi dark di Birthday Party, Joy Division, Cure e Siouxsie and the Banshees; la Berlino dell'elettronica di Kraftwerk, Brian Eno e David Bowie e del rumore industriale degli Einsturzende Neubauten; e New York. Proprio nella grande mela, attraversata da migliaia di gruppi punk, nasce la piu' importante rivoluzione musicale degli ultimi vent'anni, quella rivoluzione che prendera' il nome di "Noise Rock" e che vedra' salire alla ribalta nell'arco di pochissimi anni i Sonic Youth. I Sonic Youth si formano grazie alla perseveranza di Thurston Moore, nativo del Connecticut, che gia' aveva fatto parte di gruppi della scena newyorchese come Even Worse e Coachmen e che riunisce sotto la sua egida la compagna di vita Kim Gordon e il batterista Richard Edson. Il primo concerto lo tengono al "Noise Festival" del 1981 con Ann DeMarinis alla seconda chitarra, ma il gruppo avra' bisogno di tempo prima di assestarsi: nel corso dello stesso anno viene preso come prima chitarra Lee Ranaldo (che gia' aveva suonato con Glenn Branca, produttore e factotum del gruppo). Proprio grazie a Glenn Branca e alla sua "Neutral" vengono prodotti i primi due lavori della band, l'omonimo EP esordio "Sonic Youth" e il conturbante e fragoroso "Confusion is Sex", con Jim Sclavounos (futuro membro dei Bad Seeds di Nick Cave) alla batteria. Il gruppo inizia a farsi conoscere, con tournee anche in Europa. Nel 1985 e' la volta di "Bad Moon Rising", il batterista e' e sara' d'ora in poi Steve Shelley, il brano "Death Valley '69" ispirato alla generazione hippie e al rock classico, sfonda e i Sonic Youth diventano la band del momento. Nonostante contatti con case discografiche come la Warner Bros. il gruppo mantiene fede alla sua indipendenza musicale e firma per la SST di Husker Du e Black Flag, monumenti del punk americano. Ma il suono dei Sonic Youth rimane fedele a se stesso, anzi acquista anche maggior profondita' grazie ai voli pindarici dati dalle fughe chitarristiche di Ranaldo. Con la SST escono nel giro di due anni "EVOL" e "Sister", album fondamentali per le nuove sonorita' della band, che puo' cosi' concentrarsi sull'opera/summa, sul capolavoro, che arrivera' di li' a pochi mesi: "Daydream Nation", e' l'album definitivo, quello che pone la parola fine su qualsiasi paragone fra i Sonic Youth e le altre band indipendenti. Entrati ormai nell'ottica delle major, Moore & Co. si muovono in modo tale da non tradire la fiducia dei fan, non svendono mai il proprio suono, anzi, sfruttano l'occasione per portare nelle case della gente gruppi satelliti come i Dinosaur Jr., i Sebadoh, i Pavement e soprattutto i Nirvana di Kurt Cobain. Nel 1992 e' la volta dell'esplosione commerciale del suono "sonico", grazie all'album "Dirty", apparentemente di piu' facile accesso, e al singolo "Drunken Butterfly", cantato da Kim Gordon e trasformato presto in inno dalla nuova generazione indie rock. Dopo "Experimental Jet Set, Trash and No Star" e l'eccellente "Washing Machine", Steve Shelley si mette a produrre un altro gruppo emergente di New York destinato a grandi fortune, i Blonde Redhead dei gemelli Pace. E' poi la volta dell'integrazione all'interno della band del genio di Jim O'Rourke, transfuga da Chicago.
Sonic youth
Experimental jet set
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1994 geffen / universal
punk new wave
punk new wave
ristampa con copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura su Geffen, corredata di inserto. Il terzo album degli anni novanta, successore di "Dirty", uscito nel maggio del 1994 e giunto al 34esimo posto delle classifiche americane ed al decimo di quelle inglesi, della fondamentale noise band newyorkese, Sonic Youth. Uno dei capolavori della band ed uno dei loro dischi piu' "psichedelici", il ritorno alla musica spigolosa dei migliori dischi degli anni ottanta, in cui atmosfere apparentemente vellutate ma assai torbide si alternano a furiose esplosioni chitarristiche, in un vero tour de force creativo dai risultati davvero straordinari. Se "Dirty" e' l'album della definitiva consacrazione, con "Experimental Jet Set, Trash and No Star" i Sonic Youth tornano a cercare il suono semplice e diretto degli esordi. Questo cambio di direzione e' dovuto dal fatto che, a detta della stessa band, il risultato finale dell'album precedente, pur sfiorando una perfezione praticamente mai raggiunta in precedenza, aveva deturpato il gruppo della sua essenza primaria: l'odore del live, il fascino del fruscio, del suono sporco ma diretto, magari a volte incomprensibile ma sincero, duro, immediato. Quel fascino che in realta' puo' capire solo chi, come i Sonic Youth, ha vissuto per anni nel sottobosco musicale newyorchese, attraversato in appena venticinque anni dal rock dei Velvet Underground, dalle scosse elettriche del punk e dalla cupa introspezione dissonante della no wave. Inaspettate sonorita' distese sorprendono gia' dall'attacco della bellissima ballata "Winner's Blues", e sono proprio le improvvise pause di riflessione, gli oceani di calma, le buche introspettive la parte migliore di quest'album; le tournee degli anni immediatamente precedenti affrontate insieme ai Sebadoh di Lou Barlow (ex Dinosaur Jr.), ai Royal Trux, ai Pavement di Stephen Malkmus, ai Boredoms hanno sicuramente lasciato nella band l'attaccamento al Lo-Fi, cosi' come il rock distorto dei Nirvana e dei Mudhoney aveva influenzato "Dirty". E proprio qui sta la grandezza dei Sonic Youth: essere consapevoli della propria posizione di dominatori sulla scena indie statunitense eppure essere ancora cosi' umili e semplici da apprendere da band piu' piccole.
Sonic youth
happiness is a warm gun
Lp [edizione] ristampa stereo eu 1991 bad fuck
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
Ristampa (ormai rara) in vinile nero, con copertina (con moderati segni di invecchiamento) nella versione con donna nuda sul retro, etichette interamente nere senza alcuna indicazione. Pubblicazione private press degli anni '90, questo album e' una bella raccolta di brani live e rarita' della fondamentale band newyorkese. Contiene i brani 'personality crisis', cover dei New york dolls contenuta in un 7" promo del '91 (una curiosa e divertente versione elettroacustica cantata da Kim Gorson), una versione demo di 'dirty boots' (1990), la sorprendente cover di 'is it my body' di Alice Cooper (da un raro Sub Pop singles club del 1991), la magnifica "flower" nella versione "anti-fuckword", uscita su singolo in Uk nel 1985 con una censura rispetto alla versione originaria), una devastata 'i wanna be your dog' (originariamente degli Stooges) registrata con Iggy Pop dal vivo nel 1987), "song for karen" (in una inedita versione dal vivo ad Amburgo nel 1990), "White Kross" (in una rara versione originariamente su un 7" allegato al New Musical Express nel febbraio 87), "Sister" (registrata dal vivo nel 87), "Rewolf" (ovvero "Flower" incisa al contrario, originariamente retro appunto del singolo inglese di "Flower", "It's an interview" (stralcio di intervista con sottofondo musicale uscita in flexi-disc nel 1990), 'my friend goo' e 'Cinderell's big score' (entrambe dal vivo ad Amburgo il 17.9.1990). etichette interamente bianche.
Sonics
50 (3lp box + poster and booklet)
LPBOX [edizione] originale stereo usa 2015 light in the attic / etiquette
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
EDIZIONE LIMITATA DI SOLE 3000 COPIE, realizzata dalla americana Light In the Attic nel novembre 2015, box in cartone rigido, con apertura laterale, contenente tre albums, un booklet di 36 pagine ricco di foto inedite e note, un poster a colori apribile in quattro parti (18"x24"). I primi due albums inclusi sono i seminali, immarcescibili capolavori del garage "Here Are The Sonics" (1965) e "Boom!" (1966), con copertine splendidamente cartonate (senza barcode) che rispecchiano quelle delle edizioni originali (rarissime) su Etiquette dei due dischi; il terzo album e' un "Volume 3", contenente dieci rarita' della band ("The Witch" - Alternate Take, "Keep A Knockin' ", "The Hustler", "Psycho" - Live, "The Witch" - Live, "Santa Claus", "It's Christmas" - aka "On Broadway", "Don't Believe In Christmas", "The Village Idiot" - aka "Jingle Bells", "The Witch" - Switchblade Version). Originari di Tacoma, Washington, i Sonics sono stati i piu' grandi esponenti del cosiddetto "North West Punk", una scena sviluppatasi tra gli stati di Washington e dell' Oregon sin dalla fine degli anni '50, grazie a gruppi come i Wailers, i Kingsmen o i Raiders di Paul Revere. Scoperti dalla Etiquette di Kent Morrill, leader appunto dei Wailers, gia' con il primo a dir poco storico singolo, pubblicato ancora nel '64, ottennero uno straordinario successo nella regione, bissando presto con il 45 giri numero due. Curiosamente, sono i due retri dei singoli che centrarono particolarmente il bersaglio, le immortali "The Witch" e "Boss Hoss" che, insieme ad una manciata di altri brani originali (come non citare almeno "Psycho", "Cinderella" e "Strychnine"?) e di selvagge covers di classici del R'n'R, contenuti nei primi due straordinari albums, tracciarono le coordinate del garage piu' selvaggio e "punk" per gli anni ed i decenni a venire, con una essenzialita' ed una carica da fare invidia ai Ramones. La storia di "questi" Sonics finisce in pratica qui, giacche' il terzo album della band, pubblicato per la Jerden, vide il gruppo ammorbidire un poco la sua proposta musicale, influenzato dalla "british invasion" e dai primi sentori della stagione psichedelica, con risultati peraltro ancora validi. Dopo alcuni singoli, l' ultimo dei quali fu "Any Way The Wind Blows", bizarra cover dal repertorio di Frank Zappa, lo scarso riscontro commerciale e l' impossibilita' per la band di adeguarsi alle nuove correnti musicali, causarono lo scioglimento del gruppo, a cui seguirono periodiche e parziali reunion, con molte inutili pubblicazioni, soprattutto dalla fine dei '70, in cui in sostanza vengono ripescati i soliti brani, fino alla piu' riuscita reunion del 2007.
Sonics
here are the sonics (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1965 big beat
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2020, in vinile 180 grammi, copertina senza barcode pressoche' identica alla prima rarissima tiratura uscita su Etiquette nel 1965. Pubblicato in Usa nel maggio del 1965 prima di ''The Sonics Boom'' non entrato nelle classifiche Usa e non pubblicato all'epoca in Uk. Il primo straordinario e fondamentale album. Uno degli LP's cardine del garage rock di ogni epoca, nasce quando i Sonics vengono scoperti dal bassista degli Wailers Buck Ormsby che li porta per la prima volta in un piccolo studio artigianale dove la band rivela a pieno il suo suono travolgente e senza paragoni, caratterizzato da una aggressivita' selvaggia che rompe brutalmente con la musica degli anni passati e puo' essere definita decisamente "proto punk"; i brani vengono registrati live, in diretta, in poche ore, e forse la cosa giova al disco anziche' nuocergli, giacche' questo ''Here Are The Sonics'' e' una sorta di miracolo del Rock And Roll. Tra i barni numerosissimi i classici entrati nella storia della musica moderna e eseguiti dal 1965 ad oggi da migliaia di bands in tutto il paineta, "The Witch", "Psycho", "Boss Hoss", "Strychnine" e le incredibili versioni di "Do You Love Me", "Dirty Robber", "Have Love Will Travel" e "Walkin' the Dog", sono tra le testimonianze piu' gloriose e degne di nota dell'intera musica rock di ogni tempo, e degne di figurare a pieno titolo tra i pilastri della scena di Seattle. Uno dei masterpieces assoluti del decennio ed un album veramente immancabile, che ha influenzato ed influenza tutt'ora ogni generazione di musicisti ed ascoltatori alle prese con la musica rock. 10 e lode.
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