Hai cercato:  immessi ultimi 60 giorni --- Titoli trovati: : 1971
 
Pag.: oggetti:
 
ordina per
aiuto su ricerche
Pag.: oggetti:
Smiths rome, what difference does it makes? (ltd. orange)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1985  outsider 
punk new wave
Edizione limitata in vinile arancione. Realizzato dalla Outsider nel novembre 2024, questo album contiene dodici dei diciotto brani eseguiti dal vivo dalla grande band britannica al Tendastrisce di Roma il 14 maggio del 1985, durante il tour che segui' la pubblicazione del secondo album ''Meat is murder''; la qualita' di registrazione non e' certo ottimale, ma sufficiente a constatare l' eccellente stato di forma del concerto, che fu nell' occasione davvero acclamatissimo, dovendo eseguire ben tre bis; molti i classsici del gruppo. Questa la scaletta (che differisce rispetto a quella dell' album "1985-05-14 Tendastrisce Theatre, Rome, Italy" uscito nel 2022 su Trade Mark of Quality, contenendo dei brani in piu' ed alcune scelte diverse dalla scaletta completa): "Intro - William It Was Really Nothing", ""Nowhere Fast", "I Want The One I Can't Have", ''How soon is now'', ''Stretch out and wait'', "Rusholm Ruffians", "Hand In Glove", ''Still ill'', ''Heaven knows I'm miserable now - Handsome devil'', ''This Charming Man", "You Got Everything Now". L'emblematico Stephen Patrick Morrissey e' stato per qualche stagione capace di farsi straordinario portavoce dei problemi esistenziali di piu' una generazione, non solo in Inghilterra; un altrettanto ispirato Johhny Marr fece il resto, attraverso il quinquennio di attivita' di questa storica band di Manchester, capace di coniugare guitar rock e stile compositivo letterario, nonche' di dare avvio ad una nuova stagione musicale dopo i tenebrosi anni del dark.
Euro
24,00
codice 2134391
scheda
Smiths The queen is dead (reissue 2012)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1986  Warner Bros 
punk new wave
ristampa con copertina apribile, pressoche' identica a quella della originaria tiratura su Rough Trade, e completa di inner sleeve. L' ultimo grande album della band inglese di Manchester guidata dal cantante Morrissey e dal chitarrista Johnny Marr; uscito nel giugno del 1986, anticipato dal singolo "Bigmouth Strikes Again", con gli occhi di innumerevoli fans e della critica puntati addosso, dopo l' enorme successo di "The Smiths" e "Meat is Murder", il disco riusci' a non deludere le attese di critica e pubblico,e giunse al secondo posto della classifica inglese, continuando ad alimentare in Europa almeno il culto di una band senz'altro tra le piu' visceralmente amate della storia recente della nostra musica. Forse in realta' una parte della magia dei primissimi dischi inizia a svanire, ma "The Queen Is Dead" contiene ancora alcuni loro classici come la sofferta e dolcissima "I know it's over", la irresistibile "Cemetry gates", che ha la freschezza degli esordi, la splendida "Bigmouth strikes again" e la malinconica "There is a light that never goes out", tutte magnifiche a dir poco, senza dimenticare "The Boy With The Thorn in His Side", che gia' era uscita su singolo quasi un anno prima, e riesce perfino a sorprendere con la durezza dell' iniziale title track. Gli Smiths capitanati da Morrissey e Johnny Marr, sono stati protagonisti di uno dei piu' importanti progetti di tutti gli anni ottanta, autori di brani straordinari e di indimenticabili testi, che hanno segnato indelebilmente una intera generazione, ormai lontana dalla irruenza rabbiosa del punk ma anche dall' ostentata tenebrosita' del dark, ed invece propensa a guardare dentro se stessa, scoprendosi debole ed indifesa, a volte dolorosamente cinica, in una fragilita' che le loro realizzazioni incarnano e rappresentano nel migliore dei modi, attraverso classici immortali, un intensissimo ma breve percorso artistico capace di affossare la stagione punk, coniando una nuova formula di pop destinata a influenzare moltitudini di nuove band, britanniche e non, grazie anche alla forza dei testi, disperati e irriverenti, in cui si e' specchiata una intera generazione. L'emblematico Stephen Patrick Morrissey e' stato per qualche stagione capace di farsi straordinario portavoce dei problemi esistenziali di piu' una generazione, non solo in Inghilterra; un altrettanto ispirato Johhny Marr fece il resto. Il gruppo si forma nella inquieta Manchester nel 1982 per volonta' del chitarrista John Marr che contatta Steven Patrick Morrissey, eclettico personaggio, amante di Oscar Wilde e del decadentismo, ma anche dei poeti e degli chansonnier francesi (da Baudelaire a Brel), con il culto di James Dean. I due formano cosi' il nucleo fondamentale degli Smiths al quale si uniranno il bassista Andy Rourke ed il batterista Mike Joyce. In una scena britannica caratterizzata dagli ultimi episodi punk, gli Smiths sono autori di una particolare alchimia capace di rileggere un tagliente pop chitarristico sotto le influenze della scena new wave, pop che trova le proprie basi nelle piu' alte scuole britanniche e che si fa' portavoce di malinconie taglienti, trasognate e provocatorie. Il 1983 e' un anno topico per l'evoluzione della music rock, emblematicamente alcuni influenti album mettono la parola fine su alcuni generi e la parola inizio su altri. E' l'anno in cui la new wave of british metal lascia il posto al trash-metal dei Metallica, la discomusic scompare definitivamente spazzata via dal fenomeno della dance elettronica e l'onorevole post-punk stanco dei sintetizzatori e con il settore dark in crisi comincia a mutarsi in quel che diverra' rock alternativo. Insieme ai R.E.M. con il loro primo album Murmur gli Smiths con il loro primo singolo Hand In Glove sono riconosciuti simbolicamente e non solo come tra i maggiori responsabili del cambiamento della musica nella prima meta' degli anni ottanta . In queste opere di esordienti e' percepibile una leggera ma decisa boccata di aria nuova, un'anomala ispirazione anni sessanta, fatta di suoni molto pop ma irregolari, basati su un ricamato e mai virtuosistico lavoro di chitarra che predomina le composizioni. Gia' gli U2 avevano fatto da apripista a questa nuova concezione rock, dove il nucleo del suono della band doveva risiedere principalmente in due elementi: nel carismatico cantante che incanta l'ascoltatore con sensibilita' e riflessioni, e nel chitarrista che fornisce l'ideale tappeto melodico con ricercati ma minimalistici riff, puliti e squillanti. Ma le accoppiate Michael Stipe/Peter Buck e Morrisey/John Marr non puntano (almeno in quei primi momenti) sull'epicita', sul ruolo di trascinatori di popolo che esplicitamente emerge proprio quell'anno dal magnifico War di Bono & soci. Gli Smiths in particolare, gia' decidendo di attribuirsi come nome del gruppo il cognome piu' diffuso e popolare d'Inghilterra, fanno capire gia' dal biglietto da visita la loro personalita' in cerca di un anonimato, di un silenzio in cui poter confessare i propri disagi non hanno intenzione di provocare rivoluzioni, ma solo di non farti sentire solo quando ti senti strano. Strano perche' non sei d'accordo col sistema imperante, infastidito da una politica che non ti rispecchia ma che anzi ti danneggia, strano perche' la societa' non vede di buon occhio chi vuol difendere ad esempio la propria omosessualita', la natura o addirittura la facolta' di ragionare con la propria testa. Morrisey e' oltretutto uno dei cantanti piu' intellettuali che il rock abbia mai visto. Puo' iniziare a spiegarti una storia d'amore citando con amore Keats o Wilde, metterti davanti agli occhi storie di crimini, dissoccupazione e abuso di minori alleggerendo poi il tutto con un'irresistibile ironia british, cinica e consolatoria allo stesso tempo. E' un giovane poeta di famiglia proletaria, alle prese con i tormenti della vita, la sua piccola vita nella Manchester maltrattata dei primi anni '80 Thatcheriani. John Marr e gli altri non sono molto diversi dal loro cantore, e ai suoi racconti d'ampio respiro, privi di ritornelli, o strutture prescise, rispondono con un rock pacato e melodioso, ma pronto a trasalire appena il testo raggiunge la sua piu' alta drammaticita'. John Marr, esclusivo autore della parte musicale, crea labirinti di note senza spigoli degni di Love o Byrds, con cui a proprio piacimento asseconda i saliscendi vocali di Morrisey: segue con una versatilita' incredibile i suoi repentini passaggi di toni, che possono andare da quelli di Ian Curtis a quelli di Jimmy Sommerville nel tempo di pochi secondi. Gli Smiths fondano cosi' un alchimia unica, figlia di nessuno, anche se non pochi vorranno reputarsi loro padri o figli adottivi. In realta' questo e' uno dei pochi autentici gruppi definibili "Cult-Band", fenomeni di nicchia della loro epoca, destinati per la propria natura sfuggente a rimanere tali, conservando il loro fascino ed immortalita' per i posteri riconoscenti e celebranti.
Euro
29,00
codice 2133650
scheda
Smog Knock knock
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1999  drag city 
indie 90
ristampa con copertina pressochè identica all'originale. Pubblicato nel gennaio del 1999 dalla Drag City negli USA ed un mese dopo dalla Domino in Gran Bretagna, non entrato in classifica sulle due sponde dell'Atlantico, ''Knock knock'' e' il settimo album di Smog, uscito dopo ''Red apple falls'' (1997) e prima di ''Dongs of sevotion'' (2000). Bill Callahan propone in questo album un approccio musicalmente piu' ricco rispetto a molti dei lavori precedenti, utilizzando arrangiamenti piu' elettrici ed addirittura elettronici, di cui sono esempio l'eterea ''Let's move to the country'', in cui un canto alla Nick Drake si staglia su di una litania minimale alla Spacemen 3, od il blues nebbioso con inserimenti elettronici di ''Held''; cosi' come il precedente ''Red apple falls'', ''Knock knock'' si allontana dal low fi dei primi album come dal loro pessimismo piu' cupo, pur rimanendo immerso in atmosfere malinconiche e notturne. Gli Smog sono una one man band costituita a Silver Springs, Maryland, dal solo Bill Callahan nel 1988, il quale comincia a pubblicare su cassetta le sue prime incisioni casalinghe alla fine del decennio. Considerato un precursore del movimento low fi, sebbene egli non ami questa etichetta, Callahan propone una musica estremamente cupa ed oscura, drammatizzata dagli interventi di archi e dai temi delle liriche, che trattano di alienazione, solitudine, disillusione. Con il tempo i suoi dischi si fanno piu' musicali, conservando pero' la cupezza e l'amarezza che lo contraddistinguono e che lo fanno accostare da alcuni al cosiddetto sadcore.
Euro
29,00
codice 2133572
scheda
Smog The holy grail - 2001 peel session
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  2001  bbc 
indie 90
Ep che presenta la BBC session registrata il 10 dicembre 2001 da Bill Callahan con gruppo composto da Jessica Billey, Mike Saenz e Jim White, durante il tour per l'album Rain on Lens. Vengono presentati quattro brani, le originali Cold Discovery e Dirty Pants e le covers Beautiful Child di Stevie Nicks e Jesus di Lou Reed. Queste le parole di Callahan che presentano i brani : "Qualcuno ha detto che questo EP è molto Twin Peaksy. "Beautiful Child" è stata trasformata in una canzone in tonalità minore perché, beh, avrebbe dovuto esserlo in primo luogo! "Cold Discovery" era un punto fermo dal vivo allora e alcune sere poteva davvero prendere fuoco. Ne abbiamo ottenuta una versione piuttosto buona per la BBC."Dirty Pants" qui è probabilmente meglio della versione su LP. E poi c'è "Jesus". Dolce, dolce "Jesus". Qui sembra una supplica in punto di morte attraversata dalle visite dell'angelo della misericordia." Gli Smog sono una one man band costituita a Silver Springs, Maryland, dal solo Bill Callahan nel 1988, il quale comincia a pubblicare su cassetta le sue prime incisioni casalinghe alla fine del decennio. Considerato un precursore del movimento low fi, sebbene egli non ami questa etichetta, Callahan propone una musica estremamente cupa ed oscura, drammatizzata dagli interventi di archi e dai temi delle liriche, che trattano di alienazione, solitudine, disillusione. Con il tempo i suoi dischi si fanno piu' musicali, conservando pero' la cupezza e l'amarezza che lo contraddistinguono e che lo fanno accostare da alcuni al cosiddetto sadcore.
Euro
29,00
codice 2134007
scheda
10'' [edizione] originale  stereo  usa  1967  total energy 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
Ep in formato 10", l' originale stampa, realizzata nel 1996 dalla americana Total Energy, copertina lucida con note sul retro a cura di Mick Farren, catalogo NER 3007. Mai ristampato, questo disco contiene le registrazioni, di valore storico a dir poco straordinario, relative ad una session eseguita in studio a Londra durante il 1967 dalla band presto nota semplicemente come Deviants, ed allora operativa ancora con l' originaria denominazione Social Deviants, con Mick Farren (voce e piano), Sid Bishop (chitarra e sitar), Russell Hunter (batteria) e Cord Reed (basso), oltre alla partecipazione alla voce di Duncan Sanderson. La session produsse un acetato, con i quattro brani qui contenuti: "Garbage", "I'm Coming Home", "Deviation Street" e "Nothing Man", tutti presto riregistrati per il primo album dei Deviants, il leggendairo "Ptoof!". Primitive, urticanti versioni, gia' straordinarie e pienamente rappresentative del potenziale "sovversivo" della band. L' album, uscito nel giugno del 1968, sara' uno dei pilastri della psichedelia inglese dell' estate dell' amore, rappresentandone il lato oscuro e "punk", autenticamente underground, che prese corpo a Notthing Hill Gate (quartiere dove risiederanno anche Pink Faires, Edgar Broughton Band ed Hawkwind), in opposizione a quello gentile e floreale di Pink Floyd, Tomorrow, July, Kaleidoscope... Il gruppo nasce su impulso di Mick Farren, giornalista, agitatore sociale, organizzatore di eventi. Produrranno tre albums per poi trasformarsi nei Pink Faires dopo vari cambi di formazione. In questo lavoro, in cui suona Russel Hunter, la musica del gruppo e' acidissima ed allo stesso tempo rock'n'roll, largamente improvvisata, ricorda sia il r'n'b' britannico di scuola Yardbirds e Pretty Things, che i Rolling Stones di ''Aftermath'', ma le similitudini sono ancora piu' forti con la musica americana di bands quali i Fugs o le prime Mothers, ma anche dei 13th Floor Elevators ed il garage punk statunitense del 1966-1967, vi si avverte pero' anche una vena di sperimentazione alla Can, metropolitana e surreale, che fa di questa opera una delle piu' originali e indimenticabili tra quelle della seconda meta' degli anni '60. Il disco contiene alcune tra le perle assolute dell'underground inglese di tutti i tempi, e riflette un mondo alternativo anche se parallelo alla ''swingin' London'', fatto di scontri con la polizia, happenings clandestini, concerti di protesta, le prime fanzines, l' impegno politico, ovvero l'embrione di quel movimento che evolvendosi nel corso degli anni attraverso bands quali Hawkwind o Ozric Tentacles, giungera' fino al nuovo millennio mantenendo, almeno in Inghilterra, una base solidamente piantata nei free festivals e nella controcultura militante.
Euro
23,00
codice 263665
scheda
Social distortion unplugged (purple)
lp [edizione] nuovo  stereo  eu  2011  Jewish Space Laser Records 
punk new wave
Copertina senza barcode, versione in vinile porpora scuro, etichetta custom; pubblicazione "Private press" del 2023, questo album contiene undici brani registrati dal vivo ed in studio grossomodo tra il 2010 ed il 2011, nel periodo quindi di pubblicazione del settimo album "Hard times and nursery rhymes" (gennaio 2011) della amatissima band americana. Si tratta di brani registrati in forma unplugged, una veste che sempre piu' spesso i Social Distortion hanno adottato negli anni, e che nulla toglie alla forza espressiva dei loro brani, della loro musica e della sempre bellissima voce del loro leader, il chitarrista e cantante Mike Ness. Questa la lista completa dei brani: "Ring Of Fire" di Johnny Cash, "Cold Feelings" e "Reach For The Sky" sono registrate live in uno studio in Arizona, "Ring Of Fire", "Down here With The Rest Of Us", "Making Believe", "Ball And Chain", "King Of Fools", "Cold Feelings" e "Reach For The Sky" sono registrate live al Denver Garage il 16 ottobre 2010, "Machine Gun Blues" e' registrata dal vivo al Crocodile (probabilmente il Crocodile Rock Cafe di Allentown, Pennsylvania), il 13 febbraio 2011.
Euro
26,00
codice 3036749
scheda
Social distortion unplugged (white vinyl)
lp [edizione] nuovo  stereo  eu  2011  Jewish Space Laser Records 
punk new wave
Copertina senza barcode, vinile bianco, etichetta custom; pubblicazione "Private press" del 2023, questo album contiene undici brani registrati dal vivo ed in studio grossomodo tra il 2010 ed il 2011, nel periodo quindi di pubblicazione del settimo album "Hard times and nursery rhymes" (gennaio 2011) della amatissima band americana. Si tratta di brani registrati in forma unplugged, una veste che sempre piu' spesso i Social Distortion hanno adottato negli anni, e che nulla toglie alla forza espressiva dei loro brani, della loro musica e della sempre bellissima voce del loro leader, il chitarrista e cantante Mike Ness. Questa la lista completa dei brani: "Ring Of Fire" di Johnny Cash, "Cold Feelings" e "Reach For The Sky" sono registrate live in uno studio in Arizona, "Ring Of Fire", "Down here With The Rest Of Us", "Making Believe", "Ball And Chain", "King Of Fools", "Cold Feelings" e "Reach For The Sky" sono registrate live al Denver Garage il 16 ottobre 2010, "Machine Gun Blues" e' registrata dal vivo al Crocodile (probabilmente il Crocodile Rock Cafe di Allentown, Pennsylvania), il 13 febbraio 2011.
Euro
27,00
codice 2134392
scheda
Soft cell Non-stop erotic cabaret
Lp [edizione] ristampa  stereo  eu  1981  some bizzare 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
Copia ancora incellophanata, ristampa del 2014, in vinile 180 grami, copertina pressoche' identica alla prima tiratura, corredata di inner sleeve con testi, etichetta custom, catalogo 378 944-4. Inserito da Christian Zingales di Blow Up tra i 20 albums fondamentali del synth pop. Pubblicato nel dicembre del 1981 dalla Some Bizzare in Gran Bretagna, dove giunse al quinto posto in classifica, e nel gennaio del 1982 dalla Sire negli USA, dove arrivo' alla 22esima posizione, il primo album dei Soft Cell di Peter Marc Almond e David Ball, inserito nella lista dei cinquanta albums fondamentali della musica elettronica dallo staff della rivista Rumore. "Non Stop Erotic Cabaret", il cui nome era tratto da un night di Soho, e' indiscutibilmente una delle piu' eccitanti espressioni delle sonorita' synth-wave sviluppatesi sin dal nascere della scena post punk inglese, ed espresse prima in una direzione soprattutto sperimentale e minimale, quindi fiorite in mille direzioni diverse, qui fornendo la prova di come un' elettronica mai banale possa produrre una musica straordinariamente intrigante, irresistibilmente pop, spesso danzabile, illuminata gia' in questo album d'esordio dalla scintilla del genio, e da una verve interpretativa straordinariamente personale, quella di Marc Almond, che si confermera' negli anni a venire talentuosissimo personaggio. Una vera pietra miliare degli anni ottanta, l' album e' caratterizzato da atmosfere talora oscure ma tutt' altro che dark, bensi' notturne , un po' torbide talora, da night club metropolitano, sensuali e voluttuose. Benche' sia soprattutto conosciuto per la cover di "Tainted Love", vecchio hit di Ed Cobb portato al successo nel 1964 da Gloria Jones, nell'album trovano spazio alcune delle piu' originali soluzioni sonore pop degli anni ottanta. I brani "Sex Dwarf", "Frustration", "Say Hello Wave Goodbye", "My Secret Life", "Bedsitter" e la gia' citata "Tainted Love" costituiscono l' apice del disco e costituiranno inoltre una delle chiavi di lettura del sound del decennio appena iniziato grazie agli intrecci sinfonici di David Ball che enfatizzano alla perfezione il pathos di Marc Almond, riuscendo ad ottenere una geniale alchimia che rende questo piccolo gioiello ancora insuperato nel suo genere a trenta anni dalla sua pubblicazione. La storia dei Soft Cell inizia nel 1977, all'epoca Marc Almond e Dave Ball frequentano i corsi di arte del Politecnico di Leeds dove scoprono di avere una particolare sintonia sulla musica elettronica, qui sperimentano inoltre una loro prima performance musicale traendo spunti dal teatro e dalle ultime tendenze glamour, esperienza che risultera' preziosa e fondamentale per il loro successo. Dopo un primo singolo autoprodotto, oggi considerata tra le massime rarita' del gruppo, l'artista e produttore Steve 'Stevo' Phillips li fece debuttare per la sua etichetta Some Bizzare. Nel 1981 usci' il dodici pollici Tainted Love che arrivo' al numero uno delle classifiche in Gran Bretagna e l'anno successivo figurava sempre nella top ten americana, inizia cosi' la breve ma fondamentale carriera musicale dei Soft Cell.
Euro
28,00
codice 263471
scheda
Soft machine jet propelled photographs (1st lost album)
Lp [edizione] ristampa  mono  ita  1967  get back 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
Copia ancora incellophanata, ristampa del 2005 in vinile 180 grammi, copertina lucida non apribile (a differenza dell' edizione realizzata dalla stessa GEt Back qualche anno prima), corredata di inner sleeve con note, etichetta custom, catalogo GET560. Gia' realizzato piu' volte, con diverse copertine, con questo titolo "Jet Propelled Photographs", il primo inedito album dei Soft Machine, pubblicato per la prima volta in Francia e Giappone su Byg nel 1972 con titolo "Phaces and Places Vol.7", poi anche in vari paesi come "Soft Machine", "At The Beginnng" e "Memories", contenente registrazioni risalenti all' Aprile del 1967, ovvero antecedenti al primo album del Dicembre 1968 di oltre un anno. Nella formazione militavano in questo periodo, Daevid Allen / chitarra, Kevin Ayers / basso, voce, Mike Ratledge / piano, organo, Robert Wyatt / batteria. Dopo aver cambiato il manager da Mike Jeffries a Kim Fowley, il gruppo incise il primo singolo, 'Love Makes Sweet Music/Feelin' Reelin' Squealin' ' che, anche se venne passato da Radio London, non ebbe alcun riscontro commerciale. Insieme al lato A ed al lato B del 45, il gruppo produsse anche diversi altri brani, tutti raccolti in questo album, pubblicato oltre che su Charly in Inghilterra anche in Francia come Rock Generation, Volumi 7 ed 8 (Byg 529 707 e 529 708). In questo periodo la musica della band era un puro free-form improvvisato completamente psychedelico, erano infatti basati a Londra e suonavano regolarmente all' UFO club. Apparvero anche al 14-Hour Technicolour Dream, il leggendario festival della psychedelia inglese tenutosi a Londra all' Alexandra Palace il 29 Aprile 1967, ovvero nello stesso mese in cui registrarono questi brani. Dopo il fallimento commerciale del singolo si spostarono in Francia dove divennero parte della produzione multi-mediale tratta da Picasso 'Desire Attrappe Par la Queue'. Quando cercarono di fare rientro in Gran Bretagna, a Dave Allen fu rifiutato l'ingresso, che quindi torno' indietro, a Parigi, dove formo' i Gong. Il gruppo cambio' formazione ed in parte anche musica, avvicinandosi a quello che sarebbe poi divenuto il Canterbury Sound, il primo album uscira' soltanto 20 mesi dopo e questo lp e' l'unica testimonianza del primo periodo, quando i Soft Machine erano una delle meraviglie della psychedelia inglese, con i Pink Floyd, i Tomorrow, i Kaleidoscope...
Euro
30,00
codice 263920
scheda
Son house Legendary Son House Father of Folk Blues (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1965  music on vinyl 
blues rnr coun
ristampa in vinile 180 grammi per audiofili, copertina pressoche' identica a quella della prima rara tiratura su Columbia; indicato spesso semplicemente come "The Legendary Son House" oppure "Father of Folk Blues", e ristampato nel 1985 come "Death Letter". Originariamente pubblicato nel 1965 dalla Columbia in Usa, questo acclamato album fu uno dei dischi che segnarono il ritorno alla grande di Son House, ''riscoperto'' nel 1964 da un gruppo di appassionati di blues fra i quali c'era anche Dick Waterman, autore delle note sul retro copertina. Il grande bluesman, qui prodotto da John Hammond, ricevette notevole liberta' in questi solchi, come mostra la durata di molti brani (''Levee camp moan'' supera i nove minuti). House pennella con la sua steel guitar argentata e con la slide nove gemme di blues rurale: ''Death letter'', ''Pearline'', ''Louise mcghee'', ''John the revelator'', ''Empire state express'', ''Preachin' blues'', ''Grinning in your face'', ''Sundown'', ''Levee camp moan''. Eddie James House (1902-1988), meglio noto come Son House, fu un leggendario bluesman di Riverton, Mississippi; figura importantissima per la storia del delta blues, influenzo' giganti come Robert Johnson e Muddy Waters. Inizia nel 1930 registrando per la Paramount (solo quattro brani sopravvissuti), poi nel 1942 il musicologo Lomax lo scova mentre ara un campo lungo il Mississippi e registra altri brani; nel 1964 lo convincono mentre fa il facchino ferroviario ad esibirsi al festival di Newport, ma fugge ancora, quindi si esibira' per pochi anni prima della morte. I suoi brani rimangono pietre miliari della musica del secolo.
Euro
29,00
codice 2134699
scheda
Songs: ohia ghost tropic
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  2000  secretly canadian 
indie 90
Copertina liscia a busta senza codice a barre, , adesivo su cellophane. Pubblicato nel novembre del 2000 dalla Secretly Canadian in Gran Bretagna e negli USA, non entrato in classifica sulle due sponde dell'Atlantico, ''Ghost tropic'' e' il quinto album di Songs: Ohia, uscito dopo ''The lioness'' (2000) e prima del raro ''Protection spells'' (2000). Uno dei lavori piu' controversi del progetto di Jason Molina, ''Ghost tropic'' e' un album forse piu' ambizioso dei precedenti: brani lentissimi e rarefatti, dall'andamento pigro e un po' bislacco, riportano alla mente i Red Red Meat ed i Califone piu' tranquilli e dilatati. Le melodie, minimali ed ipnotiche, contengono alcuni riferimenti alla musica orientale, mentre la sezione ritmica e' in posizione defilata, lasciando spazio alle chitarre ed alle tastiere nella creazione di paesaggi sonori spettrali e malinconici. Il bassista e compositore dell'Ohio Jason Molina avvia il progetto Songs: Ohia a meta' anni '90, dopo esperienze con gruppi heavy metal; Molina decide di incidere da solo, avvalendosi di collaboratori quando lo ritiene opportuno. Il primo album eponimo esce nel 1997, dopo un paio di singoli pubblicati l'anno precedente, e riceve il plauso della critica, con il suo indie rock delicato ed in larga parte acustico, dagli arrangiamenti scarni e contraddistinto da influenze folk rock e younghiane; il canto di Molina assomiglia molto a quello di Neil Young, ma le influenze degli anni '70 non sono tali da rendere la sua musica derivativa, la cui essenzialita' ed i toni rarefatti la collocano indubbiamente in un contesto moderno che vede emergere musicisti come Elliott Smith, Will Oldham e poi Devendra Banhart. I critici accostano spesso Songs: Ohia ai lavori di Will Oldham (Palace Brothers, Bonnie Prince Billy, etc.); Molina prosegue pubblicando ''Impala'' (1998), l'apprezzato ''Axxess & ace'' (1999) e ''Ghost tropic'' (2000), album eclettico, arricchito da elementi etnici asiatici e folk anglosassone.
Euro
33,00
codice 2133704
scheda
Songs: ohia Magnolia electric co (+bonus lp)
Lp2 [edizione] nuovo  stereo  usa  2003  secretly canadian 
indie 90
Edizione in occasione del decimo anniversario, con un bonus album composto di demotapes registrati dal solo Molina. Copertina cartonata apribile, inserto, coupon per mp3. Pubblicato nel marzo del 2003 dalla Secretly Canadian, ''Magnolia electric co.'' e' il nono album dei Songs: Ohia, uscito dopo ''Didn't it rain'' (2002). Deciso cambio di rotta rispetto all'album precedente, perlomeno dal punto di vista sonoro, ''Magnolia electric co.'' mantiene l'approccio lirico introspettivo e malinconico classico del gruppo, su di un accompagnamento musicale elettrico ed energico, dominato dalle chitarre, in cui forti sono i richiami al rock d'autore degli anni '70, Neil Young su tutti, ma sono stati portati paragoni anche con Springsteen e John Mellencamp. Chitarre slide ed accenti country rock si fanno sentire in alcuni dei brani piu' lenti e languidi; registrato da Steve Albini, l'album vede la partecipazione di Scout Niblett. Il bassista e compositore dell'Ohio Jason Molina avvia il progetto Songs: Ohia a meta' anni
Euro
41,00
codice 2133705
scheda
Sonic youth Confusion is sex
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1983  goofin 
punk new wave
ristampa ufficiale, copertina pressoche' identica a quella della prima molto rara tiratura, con apertura per il disco in alto. Pubblicato nel 1983 dalla Neutral negli USA, lo storico primo album del fondamentale gruppo newyorchese, successivo all'eponimo mini d'esordio. "Confusion is Sex" segna una maturazione gia' straordinaria verso un suono che, pur mantenendo forti legami con Theoretical Girls e Static (le prime "creature" di Glen Branca), con certa no wave newyorkese piu' estrema ed altri "agitatori" musicali della stregua di Red Transistor o i mai troppo valutati MX 80 Sound, e' sempre piu' personale ed ha ormai delineato molte delle coordinate che hanno reso la band una delle piu' influenti del rock negli ultimi decenni. Una musica oscura ed abrasiva, tra litanie ipnotiche e malate ("Protect Me You" restera' uno dei loro massimi capolavori) e vilente esplosioni dove le chitarre corteggiano il rumorismo (da segnalare la brutale cover della Stoogesiana "I Wanna Be Your Dog"). Un disco che ha rappresentato un vero e proprio giro di boa per l' underground americano che, ormai archiviata la furia devastatrice dell' hardcore, si lecca le sue ferite in una musica in cui la violenza e' piu' implosiva che esplosiva e, ripiegandosi su se stesso, trova le energie per risorgere a nuova vita.
Euro
34,00
codice 2133908
scheda
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1986  goofin 
punk new wave
ristampa ufficiale del 2015, copertina pressocche' identica a quella della prima rara tiratura uscita in Usa su SST ed in Uk su Blast First, corredata di inserto e di codice per il download digitale (il download include una traccia in piu'). Il terzo album in studio, uscito nel maggio del 1986 dopo ''Bad moon rising'' e prima di ''Sister'', giunto al secondo posto delle classifiche indie inglesi, tappa fondamentale della maturazione della musica della band; uno sconcertante viaggio nelle pieghe piu' oscure della modernita' metropolitana ed uno straordinario tour de force creativo, con brani grezzi e dissonanti ed altri raffinati e complessi, registrato con le tecniche piu' diverse, dal due piste analogico al multitraccia ipertecnologico, ma soprattutto con l' apporto di un suono chitarristico che certo e' stato il piu' influente del decennio e con la capacita' di trasformare le influenze piu' diverse (no wave, post punk e psichedelia) in un suono unico ed immediatamente riconoscibile, per quanto imitatissimo. Verso la fine degli anni '70 la scena del rock indipendente ha, sparse per il mondo, tre capitali ideali: la Londra dove scorrazzano sui palchi i furori punk di Clash e Sex Pistols e i germi dark di Birthday Party, Joy Division, Cure e Siouxsie and the Banshees; la Berlino dell'elettronica di Kraftwerk, Brian Eno e David Bowie e del rumore industriale degli Einsturzende Neubauten; e New York. Proprio nella grande mela, attraversata da migliaia di gruppi punk, nasce la piu' importante rivoluzione musicale degli ultimi vent'anni, quella rivoluzione che prendera' il nome di "Noise Rock" e che vedra' salire alla ribalta nell'arco di pochissimi anni i Sonic Youth. I Sonic Youth si formano grazie alla perseveranza di Thurston Moore, nativo del Connecticut, che gia' aveva fatto parte di gruppi della scena newyorchese come Even Worse e Coachmen e che riunisce sotto la sua egida la compagna di vita Kim Gordon e il batterista Richard Edson. Il primo concerto lo tengono al "Noise Festival" del 1981 con Ann DeMarinis alla seconda chitarra, ma il gruppo avra' bisogno di tempo prima di assestarsi: nel corso dello stesso anno viene preso come prima chitarra Lee Ranaldo (che gia' aveva suonato con Glenn Branca, produttore e factotum del gruppo). Proprio grazie a Glenn Branca e alla sua "Neutral" vengono prodotti i primi due lavori della band, l'omonimo EP esordio "Sonic Youth" e il conturbante e fragoroso "Confusion is Sex", con Jim Sclavounos (futuro membro dei Bad Seeds di Nick Cave) alla batteria. Il gruppo inizia a farsi conoscere, con tournee anche in Europa. Nel 1985 e' la volta di "Bad Moon Rising", il batterista e' e sara' d'ora in poi Steve Shelley, il brano "Death Valley '69" ispirato alla generazione hippie e al rock classico, sfonda e i Sonic Youth diventano la band del momento. Nonostante contatti con case discografiche come la Warner Bros. il gruppo mantiene fede alla sua indipendenza musicale e firma per la SST di Husker Du e Black Flag, monumenti del punk americano. Ma il suono dei Sonic Youth rimane fedele a se stesso, anzi acquista anche maggior profondita' grazie ai voli pindarici dati dalle fughe chitarristiche di Ranaldo. Con la SST escono nel giro di due anni "EVOL" e "Sister", album fondamentali per le nuove sonorita' della band, che puo' cosi' concentrarsi sull'opera/summa, sul capolavoro, che arrivera' di li' a pochi mesi: "Daydream Nation", e' l'album definitivo, quello che pone la parola fine su qualsiasi paragone fra i Sonic Youth e le altre band indipendenti. Entrati ormai nell'ottica delle major, Moore & Co. si muovono in modo tale da non tradire la fiducia dei fan, non svendono mai il proprio suono, anzi, sfruttano l'occasione per portare nelle case della gente gruppi satelliti come i Dinosaur Jr., i Sebadoh, i Pavement e soprattutto i Nirvana di Kurt Cobain. Nel 1992 e' la volta dell'esplosione commerciale del suono "sonico", grazie all'album "Dirty", apparentemente di piu' facile accesso, e al singolo "Drunken Butterfly", cantato da Kim Gordon e trasformato presto in inno dalla nuova generazione indie rock. Dopo "Experimental Jet Set, Trash and No Star" e l'eccellente "Washing Machine", Steve Shelley si mette a produrre un altro gruppo emergente di New York destinato a grandi fortune, i Blonde Redhead dei gemelli Pace. E' poi la volta dell'integrazione all'interno della band del genio di Jim O'Rourke, transfuga da Chicago.
Euro
29,00
codice 2134915
scheda
Sonic youth Experimental jet set
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1994  geffen / universal 
punk new wave
ristampa con copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura su Geffen, corredata di inserto. Il terzo album degli anni novanta, successore di "Dirty", uscito nel maggio del 1994 e giunto al 34esimo posto delle classifiche americane ed al decimo di quelle inglesi, della fondamentale noise band newyorkese, Sonic Youth. Uno dei capolavori della band ed uno dei loro dischi piu' "psichedelici", il ritorno alla musica spigolosa dei migliori dischi degli anni ottanta, in cui atmosfere apparentemente vellutate ma assai torbide si alternano a furiose esplosioni chitarristiche, in un vero tour de force creativo dai risultati davvero straordinari. Se "Dirty" e' l'album della definitiva consacrazione, con "Experimental Jet Set, Trash and No Star" i Sonic Youth tornano a cercare il suono semplice e diretto degli esordi. Questo cambio di direzione e' dovuto dal fatto che, a detta della stessa band, il risultato finale dell'album precedente, pur sfiorando una perfezione praticamente mai raggiunta in precedenza, aveva deturpato il gruppo della sua essenza primaria: l'odore del live, il fascino del fruscio, del suono sporco ma diretto, magari a volte incomprensibile ma sincero, duro, immediato. Quel fascino che in realta' puo' capire solo chi, come i Sonic Youth, ha vissuto per anni nel sottobosco musicale newyorchese, attraversato in appena venticinque anni dal rock dei Velvet Underground, dalle scosse elettriche del punk e dalla cupa introspezione dissonante della no wave. Inaspettate sonorita' distese sorprendono gia' dall'attacco della bellissima ballata "Winner's Blues", e sono proprio le improvvise pause di riflessione, gli oceani di calma, le buche introspettive la parte migliore di quest'album; le tournee degli anni immediatamente precedenti affrontate insieme ai Sebadoh di Lou Barlow (ex Dinosaur Jr.), ai Royal Trux, ai Pavement di Stephen Malkmus, ai Boredoms hanno sicuramente lasciato nella band l'attaccamento al Lo-Fi, cosi' come il rock distorto dei Nirvana e dei Mudhoney aveva influenzato "Dirty". E proprio qui sta la grandezza dei Sonic Youth: essere consapevoli della propria posizione di dominatori sulla scena indie statunitense eppure essere ancora cosi' umili e semplici da apprendere da band piu' piccole.
Euro
35,00
codice 2134030
scheda
Sonic youth Washing machine
lp2 [edizione] nuovo  stereo  eu  1995  geffen/universal 
punk new wave
ristampa del 2015, doppio album in vinile 180 grammi, copertina apribile pressoche' identica a quella della prima ormai rara tiratura, e due inserti. L' undicesimo capitolo della lunga storia artistica della fondamentale band di New York, uscito nell' ottobre del 1995 e giunto al 58esimo posto della classifica americana ed al 39esimo di quella inglese, ad oltre un anno di distanza dal bellissimo "Experimental Jet Set Trash and No Star". Il disco precedente aveva ottenuto ancora dei notevolissimi riscontri commerciali, sull' onda lunga di "Dirty", ma aveva gia' chiarito che la ricerca musicale dei Sonic Youth" non si sarebbe certo svolta nella direzione di una maggior fruibilita' della loro musica; conferma l' impressione questo "Washing Machine", il primo disco in cui Kim Gordon suona quasi esclusivamente la chitarra piuttosto che il basso, opera certo tutt'altro che "facile", in cui la musica della band si ripiega su se stessa, dispiegandosi in lunghi brani raramente fragorosi ma implosivi e carichi di sotterranea tensione. Ne vennero tratti i singoli "The Diamond Sea" e "Little Trouble Girl".
Euro
26,00
codice 2133820
scheda
Sons of selina Nour d'oui
Lp [edizione] originale  stereo  uk  1994  delerium 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent indie 90
L' originale stampa inglese, copertina semilucida con barcode 5021289092512, inserto con testi, label grigia con scritte bianco / crema, catalogo DELECLP025, groove message "no comment" sul lato A e "save the planet – kill yourself" sul lato B. Pubblicato nel 1994 dalla Delerium nel Regno Unito, il primo album in vinile dei Sons Of Selina, uscito fra le cassette "Paradise mile" (1992) e "Now give me back my cake" (1995). I Sons Of Selina sono un gruppo space rock dalle inclinazioni punk, provenienti da Rhyl, nel Galles settentrionale; si formano all'inizio degli anni '90 attorno al cantante Neil Birchall, che in precedenza aveva militato in varie punk bands. Nella loro musica convergono l'aggressività del punk rock, la potenza del metal e le atmosfere e le sonorità ipnotiche ed acide dello space rock e della psichedelia, interpretata con un piglio modernista e non revivalista. Dopo l'uscita di qualche cassetta e di un singolo, "Anxiety / Climb" (1993), nel 1994 la Delerium pubblica il loro primo album vinilico "Nour d'oui", che contiene entrambi i brani del sopracitato 7", e che è considerato un lavoro essenziale nell'ambito della neopsichedelia britannica degli anni '90: un disco dai testi duri e dalle atmosfere piuttosto cupe, molto lontano dai dolci sogni del flower power, e semmai molto vicino all'aggressività degli Hawkwind, sia nei ritmi propulsivi dello space rock che nella potenza graffiante del sound chitarristico, denso e distorto, non privo di una vena epica che richiama certo metal inglese degli anni '80, ma con toni più oscuri e rabbiosi. "Nour d'oui" rimane a decenni di distanza il loro unico album in vinile, seguito nel 1999 da "Fire in the hole", uscito solo in cd.
Euro
18,00
codice 336789
scheda
Sorrow (rose mcdowall) Sleep now forever (ltd. etched fourth side)
LP2 [edizione] nuovo  stereo  uk  1999  night school 
punk new wave
Edizione limitata a 300 copie, vinile doppio inciso su tre facciate e con la quarta scolpita ("etched"), inserto con testi, label custom in bianco e nero, catalogo LSSN091. Per la prima volta disponibile in vinile grazie a questa edizione del 2024 ad opera della Night School, il secondo ed ultimo album del progetto Sorrow di Rose McDowall uscì originariamente nel 1999 solo in cd, dopo "Under the yew possessed" (1993). "Sleep now forever" è un'opera assolutamente suggestiva, che si dipana lenta e fluttuante su bordoni di archi droni dilatati, contemplativi, ora sottilmente malinconici, ora carichi di delicato trasporto lirico, mentre le voci femminili si librano eteree ed elegiache con toni sognanti e dolcemente cullanti. Un apparente contrasto fra toni celestiali e spettrali anima molti di questi brani, talora arricchiti da arrangiamenti folkeggianti di legni e chitarre; i testi a loro volta contrastano con la dolcezza melodica degli arrangiamenti, trattando di temi come morte, depressione, malattia mentale e redenzione. Presero parte alle incisioni, oltre all'allora marito di Rose, Robert Lee, importanti esponenti della scena neo-folk del decennio, comme Susan Franknel (fagotto), John Contreras (violoncello), Lawrence Frankel (oboe, cor anglais) e Nigel McKernaghan (uillean pipes, whistles). Un disco degno di riscoperta. Le Strawberry Switchblade, formate nei primi anni '80 da Rose McDowall e Jill Bryson, esprimevano le proprie sonorità in territori sospesi tra synth-pop e new wave; Jill Bryson dopo la fine del progetto abbandonò il mondo musicale a differenza di Rose McDowall, vero personaggio di culto, che dopo alcune produzioni a proprio nome e gli estemporanei Ornamental con l' ex Soft Cell Dave Ball, entrò presto nel giro dei Death in June e dei Current 93, dedicandosi ad un particolarissimo folk "rivisitato" dalle atmosfere psichedeliche, prima con i Sorrow e poi con gli Spell (in coppia con Boyd Rice), ammantato anche di sottili veli goticheggianti.
Euro
47,00
codice 3516402
scheda
Sound From the lions mouth (orange)
Lp [edizione] nuovo  stereo  ger  1981  warner music 
punk new wave
Ristampa del 2024, in vinile arancione, masterizzata dai master tapes analogici originali, copertina non apribile, corredata di inner sleeve. Pubblicato in Inghilterra nell' Ottobre del 1981, a distanza di esattamente un anno dall' esordio "Jeopardy", "From The Lions Mouth" e' il capolavoro assoluto del gruppo inglese guidato dall' ex Outsiders Adrian Borland che contemporaneamente insieme all' altro Sound, Graham Green, aveva dato vita all'estemporaneo progetto Second Layer. La musica e' meno tagliente ed aggressiva rispetto al debutto, che presentava ancora forte il peso della estrazione punk dei musicisti, e ne accentua fortemente la vena oscura e malinconica, capace di esaltarsi nella espressivita' delle composizioni e delle interpretazioni misuratissime ma straordinariamente liriche di Borland. Il gruppo di Adrian Borland e' qui quindi colto nel suo momento di massimo splendore artistico, i brani sono splendidi ed essenziali sia nelle composizioni che nelle esecuzioni e colgono esattamente lo spirito dei propri tempi, l'album ha un suono genuino ed ingenuo allo stesso tempo, sempre sul punto di sbocciare ma ancora non totalmente maturo, con la melodia vocale e strumentale in primo piano; gia' il successivo "All fall down" vedra' l' ispirazione della band cadere nell' autocitazione, con risultati peraltro, come nei dischi successivi, sempre suggestivi e meritevoli di attenzione. A distanza di venticinque anni dalla sua uscita "From The Lions Mouth" rimane disco chiave ed ascolto indispensabile come pochi altri per capire l'evoluzione del suono della musica inglese nella prima meta' degli anni ottanta. I Sound si formano a Wimbledon nel 1978 dalle ceneri della formazione punk Outsiders dal compianto e carismatico Adrian Borland insieme a Graham Green e Michael Dudley; al gruppo si unira' Bi Marshall che pero' uscira' dalla formazione dopo la realizzazione del loro primo album e sara' sostituita da Max Mayers che sara' partecipe alla realizzazione dei brani "Sense Of Purpose" e "New Dark Age", presenti in questo album, memorabili cavalli di battaglia del gruppo; nella loro musica, oscura e malinconica, echi della prima dark wave e della scena di Liverpool (furono sempre riduttivamente accostati agli Echo & The Bunnymen), con uso di synth e testi paranoici e romantici. Produrranno quattro albums di altissima levatura oltre ad una manciata di singoli e mini albums; il tempo ha reso loro giustizia, facendone uno dei gruppi di culto degli anni ottanta grazie alla loro musica. caratterizzata da una vena malinconica dove le sonorita' attingono dalle lezioni impartite dal primogenito punk anglosassone, vicini nel gusto ai primi U2 ed in parte ai piu' notturni Teardrop Explodes, con i quali condividono ritmi sincopati , l'utilizzo della tastiera e del pianoforte, chitarre affilate ma caratterizzate allo stesso tempo da suoni cristallini; mentre le melodie trovano sembianze comuni agli Echo & The Bunnymen oltre a quel senso di luminosita' spaziale, sempre presente nella new wave britannica. Il gruppo di Adrian Borland e' qui colto nel suo momento di massimo splendore artistico, i brani sono splendidi ed essenziali sia nelle composizioni che nelle esecuzioni e colgono esattamente lo spirito dei propri tempi, l'album ha un suono genuino ed ingenuo allo stesso tempo, sempre sul punto di sbocciare ma ancora non totalmente maturo, con la melodia vocale e strumentale in primo piano. I Sounds purtroppo non riuscirono mai ad accogliere particolari favori nella propria terra natia dove erono relegati ad un circuito underground minore; fortunatamente al contrario in Europa continentale il loro nome in questo periodo vedeva in molte nazioni, tra queste l' Italia, riempire facilmente clubs da oltre 1.000 persone, permettendo cosi' al gruppo di preservare un'importanza artistica e storica fondamentale ed imprenscindibile dagli anni ottanta, di cui senza alcun dubbio furono tra i piu' meritevoli alfieri.
Euro
34,00
codice 2134029
scheda
Sound larger than life - live at paradiso, amsterdam, 1981 (ltd. color vinyl)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1981  dear boss 
punk new wave
Edizione limitata di 300 copie, in vinile giallo; pubblicato nel 2023, questo album contiene l' intera registrazione del concerto eseguito dalla indimenticata band inglese guidata da Adrian Borland l' 8 marzo del 1981 al Paradiso di Amsterdam, tra il primo album "Jeopardy", di cui vengono eseguiti ben sette brani, ed il secondo "From the Lions Mouth", di cui la band esegue ben quattro brani, all' epoca ovviamente inediti ("Winning", "The Fire", "Fatal Flow" e "Skeletons"), oltre alle meno note "Brute Force" (retro del singolo "Heyday") e "Unwritten Law" (dal primo 7"ep "Physical World E.P."). Notevole la qualita' di registrazione, ma soprattutto una band in stato di grazia, splendidamente in bilico, tra l' irruenza ancora quasi punk degli inizi ed il lirismo oscuro e tormentato del secondo album. I Sound si formano a Wimbledon nel 1978 dalle ceneri della formazione punk Outsiders dal compianto e carismatico Adrian Borland insieme a Graham Green e Michael Dudley; al gruppo si unira' Bi Marshall che pero' uscira' dalla formazione dopo la realizzazione del loro primo album e sara' sostituita da Max Mayers che sara' partecipe alla realizzazione dei brani "Sense Of Purpose" e "New Dark Age", presenti in questo album, memorabili cavalli di battaglia del gruppo; nella loro musica, oscura e malinconica, echi della prima dark wave e della scena di Liverpool (furono sempre riduttivamente accostati agli Echo & The Bunnymen), con uso di synth e testi paranoici e romantici. Produrranno quattro albums di altissima levatura oltre ad una manciata di singoli e mini albums; il tempo ha reso loro giustizia, facendone uno dei gruppi di culto degli anni ottanta grazie alla loro musica. caratterizzata da una vena malinconica dove le sonorita' attingono dalle lezioni impartite dal primogenito punk anglosassone, vicini nel gusto ai primi U2 ed in parte ai piu' notturni Teardrop Explodes, con i quali condividono ritmi sincopati , l'utilizzo della tastiera e del pianoforte, chitarre affilate ma caratterizzate allo stesso tempo da suoni cristallini; mentre le melodie trovano sembianze comuni agli Echo & The Bunnymen oltre a quel senso di luminosita' spaziale, sempre presente nella new wave britannica. Il gruppo di Adrian Borland e' qui colto nel suo momento di massimo splendore artistico, i brani sono splendidi ed essenziali sia nelle composizioni che nelle esecuzioni e colgono esattamente lo spirito dei propri tempi, l'album ha un suono genuino ed ingenuo allo stesso tempo, sempre sul punto di sbocciare ma ancora non totalmente maturo, con la melodia vocale e strumentale in primo piano. I Sounds purtroppo non riuscirono mai ad accogliere particolari favori nella propria terra natia dove erono relegati ad un circuito underground minore; fortunatamente al contrario in Europa continentale il loro nome in questo periodo vedeva in molte nazioni, tra queste l' Italia, riempire facilmente clubs da oltre 1.000 persone, permettendo cosi' al gruppo di preservare un'importanza artistica e storica fondamentale ed imprenscindibile dagli anni ottanta, di cui senza alcun dubbio furono tra i piu' meritevoli alfieri.
Euro
25,00
codice 3036385
scheda
Sound Propaganda - 1st lost album (clear vinyl)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1985  demon 
punk new wave
ristampa del 2020, in vinile trasparente, dell' album uscito per la prima volta solo in cd nel 1999 (con copertina pressoche' identica a quella di questa versione in formato lp) e per la prima volta in vinile nel 2015, in occasione del Record Store Day, come doppio 10" e con copertina esclusiva. Contiene, rimasterizzati, 12 brani registrati tra il maggio ed il luglio del 1979, poco dopo lo scioglimento degli Outsiders, la punk rock band che il compianto Adrian Borland aveva guidato tra il 1977 e l' inizio del 1979 (autori di due albums ed un 7"ep), prima di quello che sara' il primo album "Jeopardy". Questo "Propaganda", che la band ha sempre considerato il suo primo album a tutti gli effetti, pubblicato gia' in un cd dallo stesso titolo nel 1999 su Renascent, contiene soltanto tre brani che poi il gruppo avrebbe riregistrato per "Jeopardy" ("Deep Breath", "Words Fail Me" e "Missiles"), mentre gia' prima "Physical Words" sara' pubblicata nel 7"ep d'esordio che ne prendera' il nome. Altrimenti inediti rimarranno gli altri otto brani, alcuni ancora vicini all' urgenza espressiva ed all' irruenza del punk, altri invece chiaramente capaci di delineare quella che sara' la poetica del gruppo, tra rock e post punk, in un costante gioco di chiaroscuri, e caratterizzati da atmosfere decadenti, scarne ed autunnali, e segnati da un lirismo tormentato e doloroso, gia' intensissimo ed assai personale, quello di Borland, certamente tra le personalita' di maggior spicco di tutta la scena inglese di quegli anni, sebbene sempre lontanissimo da quel successo che avrebbe meritato. I Sound si formano sulle ceneri degli Outsiders a Wimbledon nel 1978; nella loro musica, oscura e malinconica, echi della prima dark wave e della scena di Liverpool (furono sempre riduttivamente accostati agli Echo & The Bunnymen), con uso di synth e testi paranoici e romantici. Produrranno quattro albums di altissima levatura oltre ad una manciata di singoli e mini albums; il tempo ha reso loro giustizia, facendone uno dei gruppi di culto degli anni ottanta. Borland e Graham Green diedero parallelamente vita anche al progetto parallelo Second Layer, piu' oscuro e sperimentale.
Euro
29,00
codice 2133959
scheda
Spacek jimmy and the fever Easy come - easy go
Lp [edizione] originale  stereo  usa  1987  cbc 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
Prima stampa USA, copertina (con giusto lievissimi segni di usura) senza barcode, label azzurra con scritte color rosso granata, catalogo CBC1002, vinile che assume colore ambrato se posto controluce. Pubblicato nel 1987 dalla texana CBC, il primo album, precedente "Sooner or later" (uscito su cassetta nel 1990). Composto quasi interamente da brani originali, a cui si aggiunge una mercuriale cover della classica "Born under a bad sign", "Easy come – easy go" offre un solido rock blues dominato dalla chitarra e suonato con uno stile che fonde il Texas blues con le influenze dei grandi chitarristi rock blues come Jimi Hendrix ed Eric Clapton; il sax ed occasionalmente il flauto di Greg Gonzales danno un tocco ulteriore di colore. Considerato uno dei più importanti chitarristi blues della scena di San Antonio, sua città natale, il texano Jimmy Spacek caratterizza il proprio stile per l'inserimento, su di una solida ed essenziale base Texas blues, influenze soul e rock vintage (alcuni critici lo hanno accostato a Jeff Beck e ad Eric Clapton). Spacek cominciò giovanissimo a suonare la chitarra, nel corso degli anni '60, militando in gruppi di studenti come gli Undecided Mynd, influenzati fra gli altri da Jimi Hendrix. Dopo essere stato reclutato nell'esercito verso la fine della guerra in Vietnam, senza però finire in guerra, Spacek suonò blues a San Antonio con la Texas Homegrown Band, in giro per gli States ed anche il Canada, costruendosi con anni di lavoro sul palco una solida reputazione sulla scena blues texana, ed arrivando a suonare dal vivo con leggende locali come Doug Sahm ed Augie Meyers, e poi prendendo a comporre propria musica, allargando il suo repertorio al di fuori delle solite covers. Fu tra i fondatori dei Rollers, power trio rock blues accostato allo stile dei Cream, e poi formò i Fever con vecchi compagni di scuola, con i quali suonò una musica più profondamente legata al blues, ma aperta anche alla jam; con loro pubblicò il suo primo album, "Easy come – easy go", uscito nel 1987. Nel 1989 incise il suo secondo lavoro, "Sooner or later", uscito su cassetta intorno al 1990, ed anni dopo il terzo "Texas soul", uscito nel 1997, e su cui suonavano ospiti come Reese Wynans (organo Hammond B-3) e Delbert McClinton (armonica), e quindi il quarto "No turning back" (2003), in cui il blues riceveva venature hendrixiane.
Euro
23,00
codice 336864
scheda
Sparklehorse Bird machine (ltd)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  2023  anti 
indie 90
edizione limitata in vinile bianco trasparente, copertina con parti in rilievo, adesivo su cellophane. Bird Machine è il primo album postumo di Sparklehorse dalla morte di Mark Linkous. Una raccolta di canzoni a cui Matt, fratello del compianto songwriter, ha lavorato in questi anni assieme alla cognata Melissa Gli Sparklehorse, uno dei piu' importanti gruppi rock attivi fra la fine degli anni '90 e l'inizio del nuovo secolo, sono fondati nel 1995 a Richmond, in Virginia, dal cantante e paroliere Mark Linkous, membro dei newyorchesi Dancing Hoods negli anni '80 e poi nei Salt Chunk Mary, gruppo che non ha pubblicato alcuna incisione. La musica degli Sparklehorse, guidati da Linkous, e' vicina a quella dei progetti di Will Oldham ed agli Eels: con questi gruppi condividono le atmosfere malinconiche ed il canto fragile e mai sopra le righe di Linkous. L'influenza del folk americano e' sensibile nei lavori del gruppo, per il quale la chitarra acustica assume un ruolo centrale, mentre spesso affiora un'attitudine low fi. Dopo la pubblicazione del primo acclamato album ''Vivadixiesubmarinetransmissionplot'' (1995), Linkous subisce un infarto per un overdose di medicinali che lo porta vicino alla morte; il cantante si riprende ed il gruppo incide altri due eccellenti album, ''Good morning spider'' (1998), dai toni relativamente luminosi per gli Sparklehorse, che testimonia forse un rinnovato amore per la vita, e ''It's a wonderful life'' (2001): la malinconia e l'oscurita' dei toni musicali non vengono comunque meno. Il quarto album ''Dreamt for light years...'' esce a ben cinque anni di distanza, nel 2006. Muore suicida nel 2010.
Euro
29,00
codice 2134307
scheda
lp [edizione] ristampa  stereo  usa  1969  sundazed / columbia 
  [vinile]  excellent  [copertina]  excellent rock 60-70
Copia ancora incellophanata, e con adesivo sul cellophane che attesta la qualita' delle produzioni della Sundazed, bella ristampa del 2000, ormai rara, in vinile 180 grammi, copertina pressoche' identica alla prima rarissima tiratura del 1969 su Columbia, etichetta rossa "Columbia 360 sound", catalogo LP5030, "LP 5030 A I" e "LP 5030 B 2" uniche incisioni sui rispettivi trail off. Pubblicato in Usa nell' Ottobre del 1969. Non entrato nelle classifiche USA, non pubblicato all'epoca in UK. Il primo ed unico album. Nessuno tranne Alexander "Skippy" Spence poteva registrare nel 1969 un album come "Oar". Definito all'epoca dell'uscita ''colonna sonora della schizofrenia'' o ''visionario lavoro solista'', Oar, uno dei piu' invenduti albums della Columbia, venne mandato al macero poco dopo la sua pubblicazione, nel 1969. I pochi che lo acquistarono, perlopiu' musicisti o addetti ai lavori, lo posero immediatamente nel ristretto olimpo dei capolavori totali della musica rock, infatti, almeno a livello di inventiva, originalita', carica emotiva e fascino questo unico episodio solista dell'ex Jefferson Airplane, Quicksilver Messenger Service e Moby Grape non ha niente da invidiare ai migliori episodi dei gruppi con i quali aveva a vario titolo collaborato. La musica e' un mix di psychedelia, sperimentazione, folk e rock. Tutti i brani sono originali ed ognuno ha un suo distinto suono che lo rende unico ed irripetibile, registrato dal solo Spence in meno di due settimane presso gli studi della Columbia a Nashville, che aveva raggiunto in moto immediatamente dopo essere stato dimesso dal ricovero coatto durato oltre sei mesi a New York al Bellevue Hospital (in realta' un manicomio) dopo aver causato disordini all' Albert Hotel insieme agli amici dei Moby Grape, Jerry Miller e Don Stevenson. Le liriche del disco sono estremamente evocative e vi ricorre in maniera evidente il tema degli angeli e dei demoni, l'atmosfera e' stranita e veramente ''spaced-out'', anche negli episodi piu' vicini alla normalita' compositiva, vedi "Broken Heart" o "Cripple Creek" che ricordano nei modi il primo Fred Neil, la stranezza delle parole e degli arrangiamenti prende il sopravvento, crando un clima di assoluta tensione vicino all'abisso della follia, ma allo stesso tempo lucido ed ispiratissimo, come negli episodi "War in Peace", "Grey/Afro" o "Books of Moses". Anche se nel corso degli anni la fama dell'opera e' cresciuta a dismisura ed i paragoni con il lavoro del Syd Barrett solista, il John Lennon dei primi anni '70 ed il Frank Zappa delle tecniche dei collages sonori del periodo di Lumpy Gravy e' stato piu' e piu' volte messo in evidenza, non c'e' niente di realmente avvicinabile a questo album, tale ne e' l'originalita' e la bizzaria compositiva. Uno degli assoluti e totali capolavori dell'ultima stagione della psychedelia Americana.
Euro
42,00
codice 263985
scheda
Spiders (alice cooper!!!) don't blow your mind: the mascot sessions (ltd. red + pin)
lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1965  oktay 
rock 60-70
Copertina senza barcode con note sul retro, EDIZIONE LIMITATA IN 1000 COPIE, IN VINILE ROSSO, E CORREDATA DI SPILLA ED INSERTO FOTOGRAFICO CON NUMERAZIONE DEL DISCO, adesivo di presentazione sulla busta plastificata esterna. Pubblicato nel febbraio del 2024, questo minialbum contiene otto tracce, provenienti dalla prima session di registrazione in studio della storica garage band americana di Phoenix, Arizona, dalle cui ceneri sarebbero nati nientemeno che gli Alice Cooper, con il cantante Vincent Furnier che ne sarebbe stato l' indiscusso leader, tanto da rilevare poi egli stesso anni dopo quella denominazione. La band, gia' attiva sin dal 1964 come Earwigs, entro' in studio per questa session nel settembre del 1965, per l' etichetta Mascot Records che da quelle registrazioni tiro' furi il primo dei due singoli del gruppo, con i brani "Why Don't You Love Me" (cover dagli inglesi Blackwells) ed "Hitch Hike" (cover da Marvin Gaye), qui presenti la prima in tre versioni diverse e la seconda in due versioni diverse; a completare quella session qui testimoniata, due versioni dell' originale "Don't Blow Your Mind", che nel 1966 sara' la facciata A del loro secondo ed ultimo singolo. Questa la lista completa delle tracce presenti: 1. Why Don't You Love Me (Master Take) 2. Why Don't You Love Me (Alternate Vocal Take) 3. Why Don't You Love Me (Tracking Session Highlights) 4. Don't Blow Your Mind (Tracking Session Highlights) 5. Don't Blow Your Mind (Unedited 2-Track Master) 6. Don't Blow Your Mind (Mono Master) 7. Hitch Hike (Master Take) 8. Hitch Hike (Tracking Session Highlights). Che Alice Cooper sia stato durante gli anni '70 una delle poche bandiere del r'n'r piu' genuino, con una produzione forse discontinua ma meritevole di rispetto, e' cosa nota a molti; un po' meno nota e' la sua militanza nei favolosi Spiders di Phoenix, Arizona (alla voce, con il vero nome Vincent Furnier) che, tra il '65 ed il '66, incisero due bellissimi ed iper rari singoli di puro garage beat.
Euro
34,00
codice 2134557
scheda

Page: 67 of 79


Pag.: oggetti: