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Clash
Sandinista (+armagideon times)
lp3 [edizione] nuovo stereo eu 1980 sony
punk new wave
punk new wave
triplo album, in vinile 180 grammi, copertina pressoche' identica a quella della prima rara tiratura, e completa dell' originario inserto "Armagideon Times" (terzo ed ultimo numero di una vera e propria fanzine dedicata al gruppo, contenuto solo qui). Il quarto album della formidabile accoppiata Jones/Strummer, monumentale triplo, pubblicato nel dicembre del 1980. Frutto laboriosissimo ma davvero ricco di un lavoro iniziato all' inizio dell' anno e svolto tra gli studi di registrazione Electric Ladyland di New York City, Channel One di Kingson in Giamaica ed i Wessex Studios in Inghilterra, e' un sunto straordinario di tanta musica passata (ci sono tra gli altri brani le covers del traditional "Junco Partner", di "Police on my Back" degli Equals di Eddy Grant e di "Look Here" di Mose Allison) e tanta, tantissima musica di la' da venire, ennesimo, fondamentale capolavoro della band e certamente tra i dischi piu' importanti degli ultimi 25 anni, nonostante la minore immediatezza dell' impatto della band rispetto ai dischi precedenti ed anche rispetto al successivo, piu' conciso "Combat Rock", ne abbia penalizzate in un primo momento le vendite (il disco entro' a stento nella "top 20" inglese). Un'opera coraggiosissima ed un esempio mirabile di quello che piu' avanti negli anni si sarebbe definito "crossover", capace di mettere insieme il "combat rock" dai connotati piu' o meno punk della band con la musica giamaicana (il reggae, il dub perfino), quella caraibica, il funky, la disco, il soul, il jazz, il rockabilly e quant'altro: il pubblico e la stampa che avevano seguito la band sin dai suoi primi passi non erano forse pronti ed in molti snobbarono inizialmente l' opera, che a molti parve auto indulgente e che invece segno' un vero e proprio fondamentale spartiacque tra il decennio appena terminato e quello a venire. Ne vennero tratti i singoli "The Call Up", "Hitsville, Uk" e "The Magnificent Seven".
Clientele
I am not there anymore (ltd black in red)
Lp2 [edizione] nuovo stereo usa 2023 merge
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in doppio vinile colorato nero e rosso, coupon per download digitale, copertina apribile, adesivo su cellophane. Il settimo album (in quasi trent'anni di carriera) per Alasdair MacLean e soci, arrivato dopo un periodo di sei anni di silenzio dove il gruppo ha potuto lavorare su nuovi tipi di arrangiamenti che comprendono jazz ed elettronica, visitati in maniera onirica e personale, mantenendo comunque ben saldo lo stile chamber folk autunnale che li caratterizza. Una raccolta di 19 canzoni, molte delle quali scritte in ricordo della madre.
Trio nato nell'Hampshire nel 1997, formato da Alasdair McLean (chitarra e voce), James Hornsey (basso) e Mark Keen (batteria, piano), mossi da una passione per la musica di Felt, Galaxie 500, Cardinal, Love, Television e West Coast Pop Art Experimental Band. In seguito a queste influenze si aggiungeranno quella per un certo cantautorato anni '70 (Jimmy Webb, Willie Nelson) e la predilezione per sonorità minimali e di ritmi e accordi mutuati dal jazz. Dal 1998 si stabiliscono a Londra e cominciano a pubblicare una serie di 45 giri per varie etichette in UK, Spagna, Giappone e USA, raccolti poi nel primo album "Suburban light" uscito per la Pointy Records nel Novembre del 2000. il successivo Lp, "The violet hour", registrato tra l'estate e l'autunno del 2002 viene pubblicato l'estate seguente, a cui faranno seguito "Strange geometry" nel 2005, nel "God save the clientele" nel 2007, e "Bonfires on health" nel 2009.
Cocteau twins
Head over heels
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1983 4ad
punk new wave
punk new wave
Ristampa del 2018, rimasterizzata, coeprtina pressoche' identica a quella della prima tiratura, corredata di inner sleeve e di coupon con codice per il download digitale. Pubblicato nell'ottobre del 1983 dalla 4AD in Gran Bretagna, non uscito negli USA, successivo a ''Garlands'' (1982) e precedente ''Treasure'' (1984), lo splendido secondo album della band scozzese di Elizabeth Frazer, portavoce primogenita del filone heavenly voices divenuto poi caratteristico della branca eterea dell'etichetta 4AD, e Robin Guthrie. Dopo aver partecipato al tour di cinquanta date come supporto agli Orchestral Manouvres In The Dark, nell'estate del 1983 il bassista Will Heggie si distacchera' dal gruppo per tornare alla natia Grangemouth e formare i Low Life. Rimasti temporaneamente come duo Elizabeth Fraser e Robin Guthrie riusciranno a produrre questo loro secondo lp che oltre a confermare i Cocteau Twins come una delle migliori band della scuderia di Ivo Watt-Russell manager della 4ad, riuscira' altresi' ad imporre il gruppo nelle classifiche inglesi per oltre quindici settimane, giungendo alla 51esima posizione. I Cocteau Twins si formano nella fine del 1981 a Grangemouth, Scotland. La prima formazione era composta da tre elementi Elizabeth Fraser, Robin Guthrie e Will Heggie. I tre si recarono a Londra e consegnarono al dj John Peel un demo tape che conseguentemente guadagno' loro una live-session nel famoso programma di Radio One. Ivo Watt-Russell contatto' immediatamente il gruppo per averli nella propria scuderia 4AD. Il loro primo album riconobbe immediati consensi dalla critica e dal pubblico e valse al gruppo numerose proposte da parte delle major per sottoscrivere un nuovo esclusivo contratto. I Cocteau Twins rifiutarono le varie offerte e continuarono la loro collaborazione con l'etichetta di Ivo che gli permise di sviluppare e maturare il proprio sound, composto dal continuo intreccio delle melodie delle chitarre costruite su una base ritmica monocromatica con l'utilizzo di campionamenti. Su tutto prevale la voce di Elizabeth che nel corso degli anni subira' una continua crescita e maturazione artistica tanto che nel 1991 fu nominata come miglior voce femminile nell'assegnazione dei premi Brit Awards. Nel 1983 Heggie abbandonera' i compagni per tornare in Scozia e formare i Low Life e verra' sostituito da Simon Raymonde (ex-Drowning Craze) che riuscira' ad integrarsi perfettamente con le trame di Elizabeth e Robin diventando la terza colonna portante del gruppo.Nati dall'impeto post-punk dark wave, i Cocteau Twins riusciranno a sopravvivere alla inesorabile decadenza di quella scena, grazie ad una forte personalita' ed originalita' artistica che ha reso il progetto tra i piu' importanti ed affascinanti nati dalla prima wave anglosassone capace di melodie memorabili, eteree, impalpabili che ci accompagnano in un fantastico mondo di sogni o altresi' capaci, ai loro esordi, di trascinarci in cadute senza fine.
Cocteau twins
Victorialand (remastered)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1986 4ad
punk new wave
punk new wave
Ristampa del marzo 2020, rimasterizzata dai master tapes analogici originali, coeprtina pressoche' identica a quella della originaria tiratura, corredata di inner sleeve. Pubblicato nell'aprile del 1986 dalla 4AD in Gran Bretagna, dove giunse al decimo posto in classifica, oltre che al primo posto delle classifiche indipendenti, non uscito negli USA, ''Victorialand'' e' il quarto album dei Cocteau Twins, uscito dopo ''Treasure'' (1984) e prima di ''Blue bell knoll'' (1988). Il loro disco piu' famoso, ''Victorialand'' fu registrato con Richard Thomas dei Dif Juz al posto di Simon Raymonde, momentaneamente fuori dal gruppo, ed e' forse il piu' etereo ed impalpabile, oltre che evocativo e minimalista, del gruppo, con la seminale voce di Elizabeth Fraser davvero al massimo delle sue possibilita' espressive ed un Robin Guthrie delicatissimo ed assai ispirato. I Cocteau Twins si formano nella fine del 1981 a Grangemouth, Scozia. La prima formazione era composta da tre elementi Elizabeth Fraser, Robin Guthrie e Will Heggie. I tre si recarono a Londra e consegnarono al dj John Peel un demo tape che conseguentemente guadagno' loro una live-session nel famoso programma di Radio One. Ivo Watt-Russell contatto' immediatamente il gruppo per averli nella propria scuderia 4AD. Il loro primo album riconobbe immediati consensi dalla critica e valse al gruppo numerose proposte da parte delle major per sottoscrivere un nuovo esclusivo contratto. I Cocteau Twins rifiutarono le varie offerte e continuarono la loro collaborazione con l'etichetta di Ivo che gli permise di sviluppare e maturare il proprio sound, composto dal continuo intreccio delle melodie delle chitarre costruite su una base ritmica monocromatica con l'utilizzo di campionamenti. Su tutto prevale la voce di Elizabeth che nel corso degli anni subira' una continua crescita e maturazione artistica tanto che nel 1991 fu nominata come miglior voce femminile nell'assegnazione dei premi Brit Awards. Nel 1983 Heggie abbandonera' i compagni per tornare in Scozia e formare i Low Life e verra' sostituito da Simon Raymonde (ex-Drowning Craze) che riuscira' ad integrarsi perfettamente con le trame di Elizabeth e Robin diventando la terza colonna portante del gruppo.
Coleman ornette
Rome, italy, february 8, 1968 - reissue of "the unprecedented music of ornette coleman"
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1968 whp
jazz
jazz
Catalogo WHP1464. Ristampa del 2023 ad opera della WHP, con titolo cambiato ed artwork esclusivo, del raro album originariamente pubblicato nel 1977 solo in Giappone dalla Joker, con il titolo di "The unprecedented music of Ornette Coleman" (poi più volte ristampato privatamente). Registrato dal vivo presso gli studi Radio RAI di Via Asiago a Roma, l'8 febbraio del 1968, da Ornette Coleman (sax alto, tromba, shenai), David Izenzon (contrabbasso), Charlie Haden (contrabbasso) ed Ed Blackwell (batteria), questo lp documenta una performance del quartetto di Coleman con due contrabbassisti, attraverso quattro lunghi brani composti dal leader, fra cui la già ben conosciuta "Lonely woman", qui interpretata con un approccio che la critica ha paragonato a quello del trio di Coleman con Izenzon e Charles Moffett di metà anni '60; i quattro suonano prestando profonda attenzione reciproca, con l'interazione fra i contrabbassisti particolarmente interessante per le differenze fra i due interpreti, che cercano però di giungere ad una destinazione comune. Una performance di jazz puramente sperimentale, avventurosa e spinta dalla comunicativa free. Questa la scaletta: "Lonely Woman", "Monsieur Le Prince", "Forgotten Children", "Buddha Blues". Il texano Ornette Coleman (1930-2015) fu uno dei piu' importanti sperimentatori della storia del jazz. Dopo aver suonato a Los Angeles nel corso degli anni '50, in un ambiente che trovava difficolta' ad accettare il suo originale stile, Coleman si reco' a New York alla fine del decennio e comincio' ad incidere dischi che fecero la storia del free jazz, corrente musicale di cui Coleman e' uno dei padri nonche' uno dei principali interpreti. Nel corso degli anni Coleman continua a sperimentare nuove idee e contaminazioni musicali, ed e' ormai considerato uno dei decani del jazz alla fine del '900.
Colonel v.
The millenary preacher
Lp [edizione] nuovo stereo ita 2020 l'amor mio non muore
indie 2000
indie 2000
Colonel V. è il misterioso alter ego di Paul Venturi, cantante e chitarrista di Blues, del
quale è considerato, da almeno un ventennio, tra gli esponenti più autentici in tutto lo
stivale.
“The Millenary Preacher” è il suo esordio sulla lunga distanza in uscita il 7 dicembre
per L’Amor Mio Non Muore - Dischi, registrato presso l’omonimo studio di registrazione
di Forlì e masterizzato negli USA da Jim Diamond, leader dei seminali The Dirtbombs
nonché produttore dei primi due dischi dei White Stripes.
Nelle 8 infuocate tracce di questo piccolo manifesto post-blues, Colonel V. ‘distrugge’ le
strutture e le sonorità tipiche del genere e le contamina con elementi di elettronica,
punk, disco e world music. Sin dagli esordi ha difatti conservato un’attitudine bizzarra
sia nelle fatiche discografiche che nei numerosi live, indirizzando spontaneamente il
sound verso orizzonti decisamente rarefatti e indefiniti, piuttosto che sui cliché delle
dodici battute e degli shuffles imperanti.
“The Millenary Preacher” ha il sound che Venturi ha sempre tenuto in un cassetto,
aspettando il momento adatto per renderlo realtà sonora. Quel momento è finalmente
arrivato. Allacciate le cinture, e buon ascolto!
Coloured balls
ball power (+ poster)
lp [edizione] nuovo stereo usa 1973 just add water
rock 60-70
rock 60-70
Edizione in vinile nero, limitata in 700 copie, e corredata di poster apribile, ristampa del 2023, rimasterizzata analogicamente, copertina senza barcode pressoche' identica alla prima molto rara tiratura, del primo storico album della band australiana, uscito nel dicembre del 1973 su Emi prima del secondo "Heavy Metal Kid", giunto al numero 13 delle classifiche australiane, un disco bellissimo e di grande valore storico, vero anello di congiunzione tra il Detroit sound di fine '60/primi '70 degli Stooges, degli Amboy Dukes e soprattutto degli MC5, con la musica dei Saints e sopratutto dei Radio Birdman, che marchiera' indelebilmente la stagione punk australiana e diverra' un modello per centinaia di bands non solo australiane negli anni e nei decenni a venire. I Coloured Balls erano guidati dal "guitar hero" Lobby Loyde, gia' da anni tra i protagonisti della scena australiana avendo militato nei purple Hearts, nei Wild Cherries e con Billy Thorpe & the Aztecs, autore anche di un cosideratissimo album solista nel 1971; nel 1972 non era ancora entrato nei Coloured Balls quando questi incisero il loro primo singolo (pubblicato in Agosto), formati dalle ceneri dei gia' citati Aztecs, ma nello stesso anno con Loyde nella line up il gruppo incise il suo primo album, "Rock Your Arse Off", che pero' venne rifiutato dalle etichette (verra' infine pubblicato solo nel 1976). Nel '73 la band fu attivissima, suonando di supporto nella tournee australiana dei T-Rex, tra l' altro, ed incidendo vari singolo e due albums; questo primo resta il loro capolavoro, e tra i massimi capolavori del rock australiano di sempre, disco caratterizzato da un grandissimo, potente ed asciutto sound, in cui la parte del leone la fanno le grandi chitarre, con granitici riffs tra hard e proto punk ed un chitarrismo torrenziale che esplode qua' e la', mai fine a se stesso, in brani di hard rock con elementi blues e rock'n'roll, qualche influenza progressiva, ed una attitudine visceralmente aggressiva che rimanda al punk di la' da venire, con gioielli tra cui la memorabile "Human Being", poi coverizzata da vari gruppi, non a caso. Il gruppo comunque non avra' vita facile, accusati peraltro di fomentare disordini durante i concerti, e si sciogliera' nel '74 poco dopo la pubblicazione del secondo album. Loyde naturalmente rimarra' attivo: pubblichera' un singolo ed un secondo album a proprio nome, entrera' come bassista nei Rose Tatoo (con una line up che incidera' un album rimasto inedito), e suonando nei riformati Southern Electric prima di dedicarsi alle produzioni (tra i nomi da lui prodotti, Sunnyboys e Painters & Dockers).
Coltrane john
Coltrane (+1 track)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1957 waxtime
jazz
jazz
ristampa limitata in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema DMM (Direct MEtal Mastering), copertina pressoche' identica sul fronte a quella della prima rara tiratura, ed un brano aggiunto per l' occasione: "I Hear A Rhapsody", registrata nelle stesse sessions dell' album. Inciso al Rudy Van Gelder Studio di Hackensack, New Jersey, il 31 maggio del 1957, con formazione composta da John Coltrane (sax tenore), Johnny Splawn (tromba), Sahib Shihab (sax baritono), Mal Waldron e Red Garland (pianoforte), Paul Chambers (contrabbasso) ed Albert Heath (batteria). Il primo album di Coltrane su Prestige, ed uno dei suoi primi lavori in assoluto come band leader, questo lp lo vede cimentarsi con uno hard bop perlopiu' piuttosto classico e di ascolto agevole, forse ancora acerbo, alla luce degli sviluppi della musica di questo grande artista, ma gia' ricco di momenti di grande intensita' e di intuizioni che preludono alle esplosive escursioni degli anni successivi, con brani gia' peraltro in parte originali. Questa la scaletta: ''Bakai'', ''Violets for your furs'', ''Time was'', ''Straight street'', ''While my lady sleeps'', ''Chronic blues''. John Coltrane, grande sassofonista originario del North Carolina, e' senza dubbio una delle figure principali della storia del jazz; dopo aver suonato negli anni '50 con Miles Davis e Thelonius Monk, durante i quali partecipa a dischi epocali come "Kind of blue" (1959) e realizza le sue prime importanti opere come band leader, Coltrane prosegue la sua straordinaria carriera negli anni '60, con un jazz votato alla ricerca di nuove possibilita' che attraversa il free ed e' pervaso da una forte spiritualita', realizzando dischi epocali come "A love supreme" ed "Ascension". Purtroppo un male incurabile lo uccide a soli 40 anni, nel 1967.
Cosmic dealer
Child of tomorrow (1971-73 demos)
lp [edizione] nuovo stereo eu 1971 world in sound
rock 60-70
rock 60-70
Vinile pesante, copertina cartonata lucida e testurizzata, senza codice a barre, allegato inserto apribile con note storiche e foto, label verde con parti rosse e scritte bianche, catalogo RFR-034. Pubblicata nel 2012 dalla World In Sound, questa raccolta contiene nove brani inediti della band olandese nata sulle ceneri dei leggendari Zipps, demo incisi nel 1973 (i primi sei) e nel 1971 (gli ultimi tre), intreccio fra hard rock, progressive e postumi della psichedelia. Questa la scaletta: ''Child of tomorrow'', ''Sinners confession'', ''You're so good'', ''Lifetime'', ''Society'', ''Julia'', ''Dont' you know'', ''Winterwind'', ''For you''. Band olandese nata sulle ceneri dei leggendari Zipps, formata da Frans Poots alla voce, flauto, percussioni e sax, Bas Van Der Pol e Jan Reynders alla chitarra e voce, Angelo Noce Santoro al basso e voce e Ad Vos alla batteria, i Cosmic Dealer pubblicarono un solo album, ''Crystalization'' (1971), considerato da gran parte della critica moderna come il piu' importante e riuscito album di progressive dalle tinte hard mai pubblicato nel Nord Europa: il disco vedeva la musica del gruppo esprimere un mix di hard rock violento e selvaggio, con una post psichedelia progressive dai toni sognanti e bucolici, il tutto immerso in un turbine di sperimentazione dagli arrangiamenti complessi e riffs chitarristici memorabili, una via di mezzo tra i Jethro Tull (a cui rimanda anche l' uso del flauto in vari brani), i Black Sabbath ed i Golden Earring del 1970. Furono attivi fra il 1968 ed il 1973, pubblicando anche due singoli prima del loro unico album.
County wayne & electric chairs
Electric chairs (ltd. pink vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1978 radiation
punk new wave
punk new wave
ristampa del 2021, edizione limitata in vinile rosa, numarata sull' adesivo posto sulla busta esterna, copertina senza barcode pressoche' identica alla prima rara tiratura. Il primo grande album di Wayne County e le sue "sedie elettriche", non pubblicato originariamente in America, vide la luce nel febbraio del 1978 per l'etichetta Safari in Inghilterra, dove non entro' in classifica. Trasgressivo nelle liriche e musicalmente vicino ai New York Dolls ed agli Heartbreakers, questo disco e' uno dei piu' efficaci e credibili manifesti del punk rock newyorchese, di cui County era stato uno dei primissimi esponenti: le cronache lo riportano infatti attivo sin dal 1972 sui piu' scalcinati palchi della "Big Apple", e poi con gli Electric Chairs autore di un intero album che sarebbe dovuto uscire all'inizio del '76 per la ESP ma non vide mai la luce; solo dopo un paio di 45 giri ed il trasferimento nella piu' ricettiva vecchia Inghilterra (che ormai era l' Inghilterra dei Sex Pistols e dei Clah...), la piccola etichetta Safari gli offri' la possibilita' di incidere questo esordio, che pur infinitamente meno importante di come sarebbe stato l'album nel '76 poi annullato, e' cio' nondimeno uno dei dischi che maggior traccia hanno lasciato nell' infuocato biennio '77/'78, sin dal pezzo che ne apre la seconda facciata, l'immortale inno "Max's Kansas City". Eccellente sara' anche giusto una manciata di mesi dopo il secondo album "Storm at the Gates of Heaven", poi dopo il terzo incerto ma interessante "Things Your Mother Never Told You" Counti usci' dagli Electric Chairs, cambio' sesso e torno' sulle scene con il nome cambiato nel femminile Jayne County, piu' che mai incarnando lo spirito autenticamente trasgressivo e votato all'eccesso del punk rock newyorchese.
Cramps
memphis poseurs - the 1977 demos
lp [edizione] nuovo stereo eu 1977 embassador
punk new wave
punk new wave
copertina senza barcode, con adesivo di presentazione sul fronte, etichetta celeste con scritte nere da un lato e custom fotografica celeste e nera dall' altro. Ristampa con alcune varianti nella copertina del private press realizzato per la prima volta nel 2010, con registrazioni effettuate durante il 1977 in studio a Memphis con la produzione di Alex Chilton della grande band di "voodoo billy" originaria dell' Ohio, e poi basata a New York, guidata dal compianto Lux Interior (voce) e della sua compagna Poison Ivy (chitarra), qui poco dopo l' uscita dalla formazione dell' originaria batterista Miriam Linna (sara' con Zantees ed A-Bones negli anni a venire) e con Nick Knox al suo posto, oltre che ovviamente con Bryan Gregory alla seconda chitarra. Un documento storico e musicale di straordinario valore, con dodici brani in cui il sound e l' approccio musicale dei Cramps sono gia' perfettamente definiti, e la band pronta per esordire con i suoi due primi singoli, prodotti appunto da Chilton. Solo piu' tardi la band avrebbe tirato fuori "Songs the Lord Thaught Us", un album d' esordio straordinario ed epocale, ma la loro musica tra rock'n'roll, blues e 60's garage, suonata con una cattiveria decisamente punk ed un approccio fortemente dark, e' gia' perfettamente delineata in queste storiche registrazioni, definendo un vero e proprio genere che avra' nei decenni a venire migliaia di imitatori e proseliti. Questa la lista completa dei brani: A1 T.V. Set A2 Domino (cover da Roy Orbison), A3 Can't Hardly Stand It (cover da Charlie Feathers), A4 Lonesome Town (cover da Baker Knight), A5 I Was A Teenage Werewolf, A6 Sunglasses After Dark (cover da Dwight Pullen), B1 Human Fly B2 Love Me ... (cover dai Phantom), B3 The Way I Walk (cover da Jack Scott), B4 Strychnine (cover dai Sonics), B5 Surfin' Bird (cover dai Trashmen), B6 I'm Cramped.
Cream
Disraeli gears (first version: windfall / apple credits)
Lp [edizione] originale mono uk 1967 reaction
[vinile] Very good [copertina] excellent rock 60-70
[vinile] Very good [copertina] excellent rock 60-70
Prima molto rara stampa inglese in Mono, copia con giusto lievi segni di invecchiamento sul vinile, nella piu' rara versione esistente che presenta le seguenti caratteristiche: l' etichetta blu con scritte e logo argento in alto (con "MCPS" in basso sotto il nome del gruppo sul lato A) e' liscia con i crediti su sul lato A del brano 3 a "Windfall Music" e non "Immediate Music", mentre sul lato B i crediti sul brano 4 sono a "Apple Publishing" e non "Copyright Control'' , trail off matrix "A1" e "B1"; con la copertina pressata da "Ernest J. Day" che presenta anche la indicazione ''Patent Pending ''; la stessa copertina e' laminata fronte retro senza quadratino bianco sul retro, con la scritta Reaction sul logo nell' angolo in basso a sinistra in bianco (e non in nero) anche le scritte sul retro a destra dell' occhio sono in bianco e non in nero. Pubblicato in Inghilterra nel Novembre del 1967 dopo ''Fresh Cream'' e prima di ''Wheels of Fire'', giunto al quinto posto delle classifiche inglesi ed al quarto di quelle USA. Il secondo album. Dopo aver inventato l'hard rock nel 1966, prima di Hendrix e di chiunque altro, i Cream nel 1967 lo dipinsero di psichedelia, componendo questo indiscutibile capolavoro, un indimenticabile tempesta sonora tra rock blues, hard e psychedelia, in cui Jack Bruce, Ginger Baker ed Eric Clapton portano a limiti mai prima nemmeno intravisti la fusione tra jazz, blues, e psichedelia, il tutto interpretato con una furia, una perizia tecnica ma soprattutto una classe ed una urgenza artistica con pochi paragoni. Disraeli Gears, all'epoca della sua uscita, ebbe un riscontro artistico enorme, ed introdusse gli ascoltatori passo dopo passo verso l'alchimia del blues cosmico del futuro Wheels of Fire. Disraeli Gears e' carico di invenzioni e di effetti, mai banale, avanguardistico, carico di distorsioni e percussioni, il disco e' un caleidoscopio di stili musicali e tessiture in cui i colori si fondono alle trame, ognuno degli 11 brani del disco e' di qualita' assolutamente superlativa, ma "Sunshine of Your Love" e "Tales of Brave Ulysses" sono da inserirsi di diritto nella lista dei piu' grandi brani di sempre. Disraeli Gears e' uno dei dischi definitivi della scena dei '60 del British rock ed un lavoro che merita a tutti gli effetti l'inclusione tra i massimi vertici artistico-musicali di sempre. 10 e lode.
Cream
Live cream
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1970 polydor / universal
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2015 in vinile 180 grammi, copertina pressoché identica alla prima rara tiratura uscita in Inghilterra su Polydor, etichetta Polydor rossa con logo nero e bianco, catalogo 535 484-8. Pubblicato in Inghilterra nel gennaio del 1970 dopo ''Goodbye'' e prima di ''Live Cream volume 2'', giunto al numero 4 delle classifiche inglesi ed al numero 15 di quelle Usa dove usci' nell' aprile dello stesso anno. Il quinto album. Spelendida testimonianza della band, contiene quattro brani registrati dal vivo, "N.S.U.", "Sleepy Time", "Sweet Mine" e "Rollin' And Tumblin' " ed il brano altrimenti inedito "Lawdy Mama", che e' invece registrato in studio. I Cream davano come noto il meglio dal vivo e questo e' considerato da molti critici come il loro lavoro piu' riuscito in assoluto; i quattro brani eseguiti dal vivo sono, nelle versioni in studio, apparsi su "Fresh Cream", "Lawdy Mama" e' invece un traditional inedito che appare qui per la prima volta. La parte live del disco e' caratterizzata da una tensione straordinaria e rivela, assai piu' dei dischi in studio, un torrido approccio tra proto hard psichedelico e heavy blues, il dialogo tra i musicisti e l'esecuzione dei pezzi sono affascinanti portando le sonorita' dei tre strumenti ad un grado di perfezione inedito e raramente raggiunto da chiunque, in tutta la musica rock.
Creation rebel / new age steppers
Threat to creation (180 gr. coloured vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1981 lantern records
punk new wave
punk new wave
Vinile da 180 grammi di colore grigio marmorizzato. Ristampa del 2021 ad opera della Lantern Rec, pressoche' identica alla rara prima tiratura. Originariamente pubblicato nel gennaio del 1982 dalla Cherry Red in Gran Bretagna, dove giunse al 28esimo posto nella classifica indipendente, non uscito all'epoca negli USA, l'album frutto della collaborazione fra i New Age Steppers con i Creation Rebel (un altro progetto del produttore Adrian Sherwood, attivato nel 1977). Uno dei dischi più "là fuori" fra quelli che vedono coinvolto il vulcanico Adrian Sherwood, produttore dell'opera, "Threat to creation" rielabora l'idioma dub trasformandolo in un ibrido psichedelico e minimale, con una sezione ritmica lenta ma piuttosto secca, un basso non particolarmente in evidenza, sonorità chitarristiche e vocali cariche di effetti filtro ed eco fino a divenire spettrali; per alcuni, un ideale ponte fra il dub giamaicano e la sottocultura industrial e post punk. Fra i partecipanti al progetto troviamo Bruce Smith, dai Pop Group, alla batteria, Keith Levene, dai PIL, alla chitarra, ed Ari Up, dalle Slits, alle tastiere, oltre a membri degli African Head Charge. I New Age Steppers furono un super gruppo fra post punk e dub, gravitante attorno alla storica etichetta On U Sound di Adrian Sherwood; al gruppo parteciparono numerosi esponenti delle scene punk, dub e post punk dell'epoca, fra cui Ari Up (Slits), Mark Stewart (Pop Group), Style Scotts (Roots Radics) e Nene Cherry. Esordirono con un album eponimo nel 1980 e pubblicarono una manciata di dischi nella prima metà del decennio, proponendo una musica di non facile fruizione, basata su tecniche di mixaggio "taglia e incolla", dub, echi psichedelici, suoni trovati, reggae ma anche dissonanze. I Creation Rebel vantano una discografia leggermente più corposa rispetto ai NAS, che comincia nel 1978 con "Dub from creation" ed arriva al 1982 con "Lows & highs".
Crickets (buddy holly)
the chirping crickets (+4 bonus tracks, ltd. colored vinyl)
lp [edizione] nuovo mono eu 1957 waxtime in color
blues rnr coun
blues rnr coun
ristampa in vinile 180 grammi di colore giallo, copertina pressoche' identica sul fronte alla prima straordinariamente rara stampa americana su Brunswick, con note e foto supplementari sul retro, ma corredata di ben quattro tracce in piu' ("Blue Days, Black Nights", "Rock Around With Ollie Vee", "Don't Come Back Knockin' " e "I'm Changing All Those Changes", tutte registrate nel '56 ed inserite nel 1958 nell' album accreditato al solo Buddy Holly "That'll Be the Day"). Pubblicato in Usa dalla Brunswick nel novembre del 1957 ed in Inghilterra nel marzo del 1958, il primo storico album. Si tratta del primo ed unico lavoro di Buddy Holly con la sua band, i Crickets, uno degli albums piu' importanti di tutti i tempi, influenza a dir poco fondamentale per innumerevoli artisti e gruppi anche e soprattutto negli anni '60, iniziatore di una vera e propria scuola musicale che ha avuto come massimi rappresentanti i Beatles ed i Beach Boys, in contrapposizione ad un approccio piu' nero e blues che da Chuck Berry trovera' i suoi discepoli nei Rolling Stones e negli Animals. Uno stile ancora vivo e palpitante di una irrefrenabile carica energetica e di modernita', assolutamente incredibile oggi come oltre 50 anni fa. Uno dei punti fermi assoluti della musica rock, con brani divenuti dei classici quali ''Not fade away'', ''Maybe baby'', ''That'll be the day'', ''Rock me my baby''.
Lp [edizione] seconda stampa stereo Ita 1977 atlantic
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
la seconda stampa italiana, copertina (con lievi segni di invecchiamento) liscia, completa di inner sleeve con testi, etichetta custom fotografica, catalogo W50369, data sul trail off "15/6/77" su entrambi i lati, timbro Siae del terzo tipo, in uso dopo il 1978/79, con il marchio Siae che non ne occupa piu' l' intero cerchio centrale, copertina nella versione in cui Stephen Stills, al centro della foto, guarda di fronte a se' e non ride. Pubblicato in Usa giugno del 1977 dopo ''Crosby, Stills and Nash'' del 1969 e prima di ''Daylight Again'' del 1982. Giunto al numero 2 delle classifiche Usa ed al numero 23 di quelle Uk. Il secondo album. Registrato nel momento in cui la societa' Americana stava tornando all'idealismo militante che aveva prodotto l'enorme successo del primo lavoro, l'opera fu accolta benissimo e si posiziono' nelle classifiche Usa subito dopo i Fleetwood Mac del vendutissimo Rumours. La musica dell'album e' eccelente e vede Crosby, Stills & Nash alle prese con brani molto complessi, ispirati e suonati splendidamente, tra questi moltissimi quelli divenuti celebri, "Just a Song Before I Go", "See the Changes", "Dark Star", "Shadow Captain", "Anything at All", "In My Dreams", oltre al capolavoro di Nash, "Cathedral", il racconto di un esperienza allucinogena a base di LSD effettuata dallo stesso musicista a 32 anni nella cattedrale Inglese di Winchester. "CSN" sara' l'ultimo vero album in studio del Trio e anche l'ultimo a vedere l'esclusivo utilizzo delle loro tre voci senza l'ausilio dei coristi/e omnipresenti nei lavori del futuro, un Lp piu' che dignitoso nel complesso ed a tratti splendido.
Crosby, stills, nash & young
Deja vu
Lp [edizione] ristampa stereo ita 1970 atlantic
[vinile] excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] excellent [copertina] Very good rock 60-70
ristampa italiana della fine degli anni '70, copertina (con qualche segno di invecchiamento) apribile, senza barcode, etichetta verde e rossa con timbro Siae del terzo tipo, in uso dal '78/79, con marchio Siae che non ne occupa piu' l' intero cerchio centrale, senza data sul trail off, catalogo W50001. Pubblicato in Usa nel marzo del 1970, prima di ''4 way street'', e giunto al numero 1 delle classifiche Usa ed al numero 5 di quelle Uk, il primo straordinario album. Registrato con Dallas Taylor alla batteria e Gregory Reeves al basso, fu uno dei piu' attesi lps della storia, registrato in 800 ore da ''un gruppo che non era un vero gruppo ma che suonava come tale''. Prodotto, registrato e suonato come meglio non si puo', vede l' ingesso di Neil Young nella formazione di Crosby, Stills & Nash; questo, oltre alle composizioni del canadese, dona un nuovo equilibrio vocale e compositivo, oltre a quel dualismo chitarristico, elettrico, violento e sognante, che sara' il marchio di fabbrica del quartetto. I brani sono perlopiu' eseguiti, a parte "Carry On" e la cover di Joni Mitchell "Woodstock", con tre dei membri che lavorano alle dipendenze del quarto a rotazione; David Crosby registra finalmente quella "Almost Cut My Hair" che risale addirittura all' epoca dei Byrds, e la title track, che ha richiesto ben 100 ore di registrazione e che rappresenta l' evoluzione del vecchio suono di "Mind Gardens" dei Byrds, Graham Nash scrive "Teach Your Children" ed "Our House", Stephen Stills in "4+20" precorre le escursioni blues progressive che verranno alla luce nei suoi lavori solisti, e Neil Young propone "Helpless" e "Everybody I Love You,"leggendario brano inedito risalente ai tempi dei Buffalo Springfield. "Deja vu" e' un album di varieta' incredibile ma anche con un filo conduttore preciso, un vero capolavoro senza eta' che riesce a chiudere idealmente gli anni '60 ed ad aprire nuovi orizzonti per la musica rock, che verranno approfonditi ed ulteriormente rivelati nel tour dell' album dal quale sara' tratto l' altrettanto magnifico doppio live ''4 Way Street''.
Crosby, stills, nash & young
Deja vu (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1970 warner / rhino
rock 60-70
rock 60-70
bellissima ristampa del gennaio 2023, rimasterizzata ed in vinile 180 grammi, copertina apribile senza barcode, pressoche' identica alla prima tiratura, "terxtured" in rilievo sul fronte e sul retro, e con parti dorate in rilievo sul fronte (la foto sul fronte invece non e' incollata sopra la copertina, ma stampata). Pubblicato in Usa nel marzo del 1970, prima di ''4 way street'', e giunto al numero 1 delle classifiche Usa ed al numero 5 di quelle Uk, il primo straordinario album. Registrato con Dallas Taylor alla batteria e Gregory Reeves al basso, fu uno dei piu' attesi lps della storia, registrato in 800 ore da ''un gruppo che non era un vero gruppo ma che suonava come tale''. Prodotto, registrato e suonato come meglio non si puo', vede l' ingesso di Neil Young nella formazione di Crosby, Stills & Nash; questo, oltre alle composizioni del canadese, dona un nuovo equilibrio vocale e compositivo, oltre a quel dualismo chitarristico, elettrico, violento e sognante, che sara' il marchio di fabbrica del quartetto. I brani sono perlopiu' eseguiti, a parte "Carry On" e la cover di Joni Mitchell "Woodstock", con tre dei membri che lavorano alle dipendenze del quarto a rotazione; David Crosby registra finalmente quella "Almost Cut My Hair" che risale addirittura all' epoca dei Byrds, e la title track, che ha richiesto ben 100 ore di registrazione e che rappresenta l' evoluzione del vecchio suono di "Mind Gardens" dei Byrds, Graham Nash scrive "Teach Your Children" ed "Our House", Stephen Stills in "4+20" precorre le escursioni blues progressive che verranno alla luce nei suoi lavori solisti, e Neil Young propone "Helpless" e "Everybody I Love You,"leggendario brano inedito risalente ai tempi dei Buffalo Springfield. "Deja vu" e' un album di varieta' incredibile ma anche con un filo conduttore preciso, un vero capolavoro senza eta' che riesce a chiudere idealmente gli anni '60 ed ad aprire nuovi orizzonti per la musica rock, che verranno approfonditi ed ulteriormente rivelati nel tour dell' album dal quale sara' tratto l' altrettanto magnifico doppio live ''4 Way Street''.
Cure
faith + carnage visors & bonus
LP2 [edizione] nuovo stereo eu 1981 vinyl lovers
punk new wave
punk new wave
ristampa in vinile 180 grammi, ampliata a doppio album, con copertina apribile senza barcode. Con l' aggiunta qui della fantomatica "Carnage Visors", evocativo strumentale che occupa la intera terza facciata, originariamente nella versione su cassetta dell' album, e di cinque brani inediti su album, nella quarta facciata, ovvero la celebre "Charlotte Sometimes" (uscita su singolo nell' ottobre del 1981, poi su varie raccolte), "Going Home Time" (outtake, settembre 1980), "The Violin Song" (outtake, febbraio 1981), "A Normal Story" (outtake, febbraio 1981) e "Forever" (registrata dal vivo nell' estate 1981). Il leggendario immortale capolavoro dei tre ragazzi immaginari, uscito nell'aprile del 1981 in Gran Bretagna su Fiction, dove arrivo' alla 14° posizione in classifica, e negli USA, dove non entro' in classifica, secondo capitolo di una straordinaria trilogia dark che era iniziata con "Seventeen seconds" e si concludera' col successivo "Pornography". Il "dark minimale" di "17 seconds" prende forma, preparandosi all' esplosione di "Pornography", le atmosfere stranite ed oscure della musica del gruppo viaggiano costantemente tra una dimensione onirica ed improvvisi cupi risvegli, in brani indimenticabili come ''Holy hour'', ''Primary'' (pubblicata anche su singolo), ''Other voices'', ''Funeral party'', ''Drowning man'' e ''Faith''. Il disco proietto' per la prima volta il gruppo verso i riscontri commerciali degli anni a venire, anche se qui il termine commerciale non corrisponde alle sonorita' proposte che riescono comunque a far breccia nelle charts anglosassoni. Dopo la pubblicazione di "Seventeen Seconds" il gruppo di Crawley si immerge in un lavoro dalle tinte ancora piu' grigie e sofferenti. Mai come in "Faith" il senso di decadenza sara' cosi' evidente in un disco dei Cure; i pezzi,se nel predecessore erano gia' piu' lenti rispetto all'esordio di "Three Imaginary Boys", adesso sono di una staticita' agonizzante, avvolti in un torpore mortale. "Faith" e' un'unica sensazione di meravigliosa angoscia impalpabilmente dilatata nel tempo, il suo incedere procede lento come una goccia di rugiada traccia il suo sentiero sul vetro di una finestra, fra echi di rassegnata disperazione e note sbieche di pianoforte riecheggianti, il suono di un qualcosa che vorrebbe venire fuori, ma troppo distante affondato nel baratro della psiche umana dello stesso Robert Smith in un momento di particolare sensibilita' in cui il dolore e' da lui stesso palpabile e reale, scritto in un periodo di cui oggi evita volentieri di parlarne, la sua voce suona come un eco lontano, gemiti dispersi in un ghiacciaio affiancati dalla sezione ritmica di Gallup e Tolhurst che scandisce un tempo in perpetua brama di spegnersi. Su tutto, orde di chitarre minimali e suoni sintetici che vibrano come le corde dell'anima. I Cure si formano nel 1976 a Crawley nel Sussex sotto lo pseudonimo Easy Cure, da Robert Smith, Lawrence Tolhurst e Michael Dempsey, produrranno un unico e raro singolo straniero alle sonorita' future che caratterizzeranno il gruppo nel volgere di pochi anni. L'esordio ufficiale della formazione risale al 1978 per la Small Wonder con il singolo Killing an Arab. Le potenzialita' del gruppo e il carisma di Robert Smith sono evidenti ed il gruppo incontra immediatamente i favori della critica e del pubblico. Il loro primo album e' essenzialmente un album post-punk anche se il brano Three Imaginary Boys lasciava presagire la loro carica intimista. I successivi tre album, oltre a vedere l'entrata di Simon Gallup, sono e rimangono le piu' belle realizzazioni della formazione, una triologia affascinante che sara' capace di caratterizzare gli anni ottanta e conquistera' intere generazioni. Dopo questa le poetiche di Robert Smith abbracceranno sonorita' pop-psichedeliche mantenendo una venatura decadente, uno strano ma irresistibile ibrido che crea un rapporto di amore-odio con i vecchi fans, ma che comunque riesce ad accattivarsi sia le simpatie dei locali alternativi, sia le classifiche internazionali, e sara' questo il maggior pregio della seconda fase evolutiva dei Cure dovuto alla poesia ed al carisma egocentrico ed affascinante di Robert Smith agitatore di sogni e soavi incubi di intere generazioni.
Cure
Pornography (+ bonus album)
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1982 vinyl lovers
punk new wave
punk new wave
lussuosa edizione con copertina apribile lucida senza barcode, in vinile 180 grammi, con un intero album in piu' in questa versione doppia, e proprio dal contenuto di questo disco "bonus" iniziamo: "Temptation Two (Aka LGTB)" e' registrata in studio nell' estate del 1982, poco dopo l' uscita dal gruppo di Simon Gallup, ed e' un esperimento psichedelico cha ha origine dalle sessios di "Pornography", dove era stata registrata una "Temptation" solo strumentale; questa versione e' anche cantata, e sul finale Robert Smith vi improvvisa dei motivetti che sono quelli che avrebbero presto dato origina el brano "Let's Go To Bed"; la lunghissima "Airlock" e' la colonna sonora del film di Ric Gallup utilizzato come introduzione dei concerti del gruppo nella tournee di "Pornography", e poi "Cold", "A Strange Day", "Pornography", "All Mine" sono registrate dal vivo all' Hammersmith Odeon nel maggio del 1982, "A Short Term Effect" e "Siamese Twins" sono registrate dal vivo a Bruxelles nel giugno del 1982. Il primo disco e' invece la ristampa dell' enorme capolavoro uscito nell' aprile del 1982, su Fiction in Gran Bretagna e su A&M negli USA, ad un anno esatto dal precedente "Faith", il quarto album della band inglese, il terzo di una straordinaria trilogia "dark" che, dopo i quasi minimali capitoli precedenti li vide qui proporre una musica altrettanto introversa e cupa, ma espressa in una sorta di violenta implosione che fa di questo capolavoro uno dei dischi piu' "estremi" della storia del rock, autentico muro del suono in cui la violenza non e' uno sfogo, ma una necessita', e l' incubo si confonde con la realta' senza piu' vie di fuga. Inutile davvero citare singoli episodi di un disco epocale; "The Hanging Garden" venne pubblicata anche su singolo, l'album per la prima volta porto' la band nei primi 10 posti delle classifiche inglesi (al numero 8), sebbene restasse ancora fuori dalla classifica USA. I Cure sono stati uno dei piu' importanti gruppi della decade ottanta, nonche' uno dei piu' grandi della storia del rock,formati a Crawley, Sussex, nel 1976, hanno rappresentato in maniera mirabile e perfetta il primo punk wave prima ed il dark post punk poi, producendo piu' di un album realmente immortale. Dopo una crisi che nei due anni precedenti aveva ridotto la line-up al trio formato da Smith, Simon Gallup (basso e tastiere) e Laurence Tolhurst (batteria), Robert Smith riusci' a raggiungere l'apice della sua vena poetica, perfettamente supportato dai due compagni. I tre diedero cosi' vita al loro lavoro piu' complesso e ambizioso della loro discografia riuscendo ad ottennere una pietra miliare nel genere dark. Un'opera intimista, emozionante e desolata, che trasuda un senso quasi tangibile di disfacimento e decadenza. L'attacco di "One Hundred Years" lascia subito col respiro mozzato: l'incedere ossessivo della batteria elettronica, gli spettrali cori delle tastiere, le lancinanti fitte chitarristiche preparano il terreno alla declamazione concitata di uno Smith in piena crisi nervosa, che esordisce con un programmatico "it doesn't matter if we all die". Si accavallano rimpianto e sofferenza, ricordi di amori e felicita' ormai perduti e visioni di un mondo privo di senso, come ribadito anche dalla successiva "A Short Term Effect", brano meno convulso ma dall'umore ancor piu' depresso: "A day without substance, a change of thought", proclama Smith, mentre cominciano sempre di piu' ad affollarsi nere immagini, tutto sembra essere arrivato alla fine, all'immobilita', al gelo eterno ("no movement, just a falling bird cold as it hits the bleeding ground"). "Creatures kissing in the rain, shapeless, in the dark again" popolano "The Hanging Garden", inquietante visione notturna e invernale, scandita da un frenetico ritmo tribale, esattamente all'opposto della straordinaria "Siamese Twins", danza ipnotica, all'insegna della rarefazione totale, dilatazione estrema del tempo e dello spazio, recitata e suonata come in trance: "I chose an eternity of this, like falling angels / the world disappear laughing into the fire". "Figurhead" e "A Strange Day" riprendono invece la cadenza languida e rilassata di "Short Term Effect", mentre Smith si dimena sempre piu' delirante, ma anche sempre piu' sconsolato, ormai circondato dal disfacimento, tormentato da incubi e allucinazioni. È soprattutto negli ultimi brani che uno Smith ispiratissimo distribuisce autentiche perle di poesia decadente ("A Strange Day", con un incipit surreale come "give me your eyes, that i might see the blind man kissing my hands", e' esemplare). Ed e' a questo punto che intona il suo requiem piu' doloroso, "Cold": le lunghe, solenni frasi di organo e le folgori elettroniche sorreggono un'impalcatura sonora gotica, mentre Smith trova finalmente il coraggio di fronteggiare l'opprimente senso di morte che lo affligge: "Ice in my eyes and eyes like ice don't move / screaming at the moon / another past time/ your name like ice into my heart / everything as cold as life.". Si finisce cosi' nel gorgo infernale della title-track, introdotta da un coro di voci spettrali, condotta da un crescendo percussivo tribale, indemoniato, apocalittico, in un mare di acutissime distorsioni e imponenti droni elettronici. Ma il brano piu' inquietante e dissonante e' anche quello che riesce a concludere l'album su una nota di lieve speranza: Smith sembra essere riuscito a trovare la giusta dimensione in cui racchiudere le sue psicosi, sempre pericolosamente sull'orlo dell'esplosione ("one more day like this and I'll kill you"), ma perlomeno conscio della sua situazione e pronto a tentare di ritrovare la pace. Non e' un caso che la frase posta a sigillo dell'opera sia un altro manifesto programmatico, ma diametralmente opposto a quello d'apertura: "I must fight this sickness, find a cure". I Cure si formano nel 1976 a Crawley nel Sussex sotto lo pseudonimo Easy Cure, da Robert Smith, Lawrence Tolhurst e Michael Dempsey, produrranno un unico e raro singolo straniero alle sonorita' future che caratterizzeranno il gruppo nel volgere di pochi anni. L'esordio ufficiale della formazione risale al 1978 per la Small Wonder con il singolo Killing an Arab. Le potenzialita' del gruppo e il carisma di Robert Smith sono evidenti ed il gruppo incontra immediatamente i favori della critica e del pubblico. Il loro primo album e' essenzialmente un album post-punk anche se il brano Three Imaginary Boys lasciava presagire la loro carica intimista. I successivi tre album, oltre a vedere l'entrata di Simon Gallup, sono e rimangono le piu' belle realizzazioni della formazione, una triologia affascinante che sara' capace di caratterizzare gli anni ottanta e conquistera' intere generazioni. Dopo questa le poetiche di Robert Smith abbracceranno sonorita' pop-psichedeliche mantenendo una venatura decadente, uno strano ma irresistibile ibrido che crea un rapporto di amore-odio con i vecchi fans, ma che comunque riesce ad accattivarsi sia le simpatie dei locali alternativi, sia le classifiche internazionali, e sara' questo il maggior pregio della seconda fase evolutiva dei Cure dovuto alla poesia ed al carisma egocentrico ed affascinante di Robert Smith agitatore di sogni e soavi incubi di intere generazioni.
Curve
Doppelganger (ltd)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1992 music on vinyl
indie 90
indie 90
ristampa limitata a 2500 copie numerate in vinile colorato trasparente con marmorizzazione arancio. Pubblicato nel marzo del 1992 dalla Anxious in Gran Bretagna, dove giunse all'undicesimo posto in classifica, e dalla Charisma negli USA, dove non entro' in classifica, ''Doppelganger'' e' l'album d'esordio dei Curve, precedente ''Cuckoo'' (1993). Il gruppo inglese condenso' e rese piu' accessibili in questo primo lp gli elementi presenti nei primi ep, mescolando atmosfere sognanti vicine alla psichedelia ed allo shoegazer con quelle oscure del dark/gothic, seguendo pero' un approccio piu' accattivante e vicino al pop. Permangono i ritmi circolari che contribuiscono all'intensita' ipnotica della musica, da cui emerge la voce sensuale e soffusa di Toni Halliday. Formatisi a Londra nel 1991 su impulso di Toni Halliday e di Dean Garcia, in precedenza compagni di avventura negli State Of Play e poi nei progetti solisti di Halliday, i Curve sono artefici di un crossover che mescola melodie ipnotiche e vagamente psichedeliche, echi shoegazer ed atmosfere scure vicine al dark ma piu' oniriche e meno cupe, rese sensuali dalla voce suadente di Halliday. Incoraggiati da Dave Stewart, amico di vecchia data di Halliday, i Curve esordirono nel 1991 con alcuni ep, seguiti l'anno successivo dal primo album ''Doppelganger'', che sfioro' la top ten inglese. Il gruppo non ottenne riscontri positivi con i lavori successivi, e si sciolse momentaneamente nel 1994, per riformarsi poi due anni dopo e proseguire la loro attivita' oltre l'inizio del nuovo secolo.
D'angelo and the vanguard
Black messiah
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2015 Rca
soul funky disco
soul funky disco
Copertina apribile,'inserto formato 12" composto da 8 pagine con testi e foto in bianco e nero. doppio Lp pubblicato dalla RCA nel marzo 2015, dopo "Voodoo" (00), il terzo album per D'angelo, il primo accreditato anche ai Vanguard, giunto al n.5 del Billboard. Dopo 15 anni, D'angelo riappare con la propria black music, frutto di una miriade di influenze e rimandi, fra cui citiamo Marvin Gaye, Funkadelic, Jimi Hendrix e Prince, con testi, spesso cantati in falsetto, che si sono ispirati alla contingenza socio-politica americana, soprattutto alla violenze della polizia nei confronti di ragazzi di colore. Un lavoro eclettico data la notevole tecnica di D'angelo e dei musicisti che lo accompagnano: il bassista gallese Pino Palladino, John Blacwell alla batteria, Cleo Sample alle tastiere, Jesse Johnson (Prince) e Isaiah Sharkey alle chitarre. Classe 1974, Michael Eugene Archer, aka D'angelo, e' un compositore/polistrumentista/cantante e produttore americano, uno dei principali protagonisti della scena new-soul d'oltre oceano, con sonorita' che attingono da Marvin Gaye, Stevie Wonder, Al Gren, Curtis Mayfield e Prince, ma anche dal rap. Nel 95 debutta con "Brown sugar", la cui fusione di R&B e soul con elementi funk ed hip hop, riscuote un piu' che discreto successo. Successo ribadito ed ampliato dal successivo "Voodoo" del gennaio 2005, album dopo il quale, D'angelo si prende un lungo periodo sabbatico fra controversie legali e problemi personali.
Daddy hate box (coffin break)
sugar plow (+ 1st single)
lpm [edizione] originale stereo usa 1990 new rage
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
copia ancora incellophanata (e corredata a cura del vecchio proprietario del disco dell' unico singolo della band, 7" uscito nel 1989 su C/Z in 1500 copie, versione in vinile nero, con i due brani altrimenti inediti "You tell me nothing" e "Close as death"), l' originale stampa americana, copertina lucida senza barcode "Printed in Canada" (come tutte le copie), completa di inserto con testi e foto, etichetta nera con scritte bianche da un lato, custom fotografica in bianco e nero dall' altro, catalogo NUR100. Pubblicato nel 1990 dopo il gia' citato primo singolo del 1989, questo minailbum con sei brani restera' l' ultima testimonianza di questo gruppo di Seattle nato per iniziativa di Peter Litwin, chitarrista dei Coffin Break e qui' invece cantante. Si tratta di una band certo minore, ma niente affatto trascurabile della inesauribile scena grunge di Seattle, con brani potenti e viscerali che possiedono tutti gli ingredienti piu' tipici del primo grunge, e qualche occasionale infleunza funk. Litwin sarebbe stato poi nei Softly negli anni '90, mentre il batterista Steve Weid, fu anche in quegli anni con Skin Yard, Tad e Willard.
Dalla lucio
lucio dalla - 1979 lp (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1979 sony / rca
cantautori
cantautori
Ristampa del 2023, in vinile 180 grammi, rimasterizzata dai masters originali, copertina apribile pressoche' identica alla prima tiratura. Pubblicato in Italia nel gennaio del 1979 dopo ''Come e' profondo il mare'' e prima di ''Banana republic'', l' ottavo lp. Prodotto da Alessandro Colombini e Renzo Cremonini, testi e musiche di Lucio Dalla. Registrato con- Lucio Dalla: voce-tastiere-clarinetto-sax alto, Ron: chitarra acustica- pianoforte, Ricky Portera: chitarra elettrica-chitarra acustica, Marco Nanni: basso, Giovanni Pezzoli: batteria, coro: Lucio Dalla - Alessandro Colombini - Ron - Marco Ferradini - Ricky Portera, Aldo Banfi: sintetizzatore, Gianni Ziglioli: fisarmonica, Luciano Biasutti: tromba, background guitars: Cecco La Notte - Paolo Del Conte - Terzaghi, Roberto Colombo: steel guitar, Giampiero Reverberi. E' l' album che piu' di ogni altro riesce ad esprimere un suono da gruppo piu' che da solista; i brani, tutti celeberrimi ed ispiratissimi, soprattutto nei testi, sono melodici ma non banali, raccontano storie quotidiane con un angolazione bizzarra e diversa, tipica del primo Dalla. Francesco De Gregori, suo grande ammiratore, partecipa alla registrazione aprendo un periodo di collaborazione poi immortalato nel tour di ''Banana Republic''. ''Lucio dalla'' resta uno dei piu' grandi successi della musica della penisola ed un pezzo di storia della fine del decennio italiano. Contiene i seguenti brani- L'ultima luna, Stella di mare, La signora, Milano, Anna e Marco, Tango, Cosa sara' (scritta con Ron e cantata con Francesco De Gregori), Notte, L'anno che verra'.
Dalton karen
In my own time (+booklet)
lp [edizione] nuovo stereo usa 1971 light in the attic
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2022, rimasterizzata, copertina apribile pressoche' identica alla prima rara tiratura, con "obi" di presentazione ripiegato attorno alla costola, corredata di libretto interno di 20 pagine con note e foto, con contributi di Nick Cave, Devendra Banhart e Lenny Kaye. Il secondo e purtroppo ultimo album di Karen Dalton, originariamente pubblicato nell' aprile 1971 dalla Paramount/Just Sunshine negli Usa, uscito dopo "It's so hard to tell who's going to love you the best" (1969). Eccezionale per quanto misconosciuta cantante folk blues, attiva negli anni '60 nel circuito del Greenwich Village di New York (insieme a Dylan ed a Fred Neil), Karen Dalton ha pubblicato in vita solo due album, nel 1969 e nel 1971, per poi scomparire dalle scene e morire in poverta' a New York nel 1993. La sua voce straordinaria ed inconfondibile, spesso accostata a quella di Billie Holiday, conferisce un particolare senso di fragilita' e di malinconia alle sue canzoni, in buona parte di origine tradizionale oppure cover di brani blues e soul. Questo secondo album, inciso a Woodstock, e' un lavoro maggiormente arrangiato ed elettrico rispetto all'album d'esordio, con la presenza di una sezione ritmica piu' vicina al r'n'b ed al soul e di una sezione di fiati; non mancano comunque brani di impostazione folk blues sulla scia del suo primo disco. Particolarmente toccante e' il brano di apertura, la cover della canzone di Dino Valenti "Something on your mind".
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