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Buzzcocks
Love bites (embossed sleeve + booklet)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1978 domino
punk new wave
punk new wave
bella ristampa del 2019, in vinile pesante, ottenuta dai master tapes originali, corredata di coupon con codice per il download digitale e di booklet esclusivo di otto pagine, copertina senza barcode con parti in rilievo "embossed" sul fronte e sul retro, pressoche' identica a quella della prima rara tiratura uscita in uk su United Artists. Il secondo seminale album della band inglese di Manchester, attiva dal '76, nella rara prima stampa inglese, con copertina "embossed" (in rilievo). Uscito nel settembre del 1978, succede di soli sei mesi e nel migliore dei modi al precedente "Another Music From a Different Kitchen", irresistibile e geniale in ogni suo episodio, inedito incontro tra sferragliante punk rock e delizioso ed imprevedibile 60's pop, fondamentale come tutti i lavori dei Buzzcocks, gruppo di enorme influenza, tanto sulla musica inglese dell'epoca quanto sulla "Green Day generation", che a loro deve poco meno che tutto. Registrato in sole due settimane, fu anticipato dal singolo "Fallen in love", uno dei brani piu' irresistibilmente travolgenti del disco, e giunse al 13esimo posto delle charts inglesi; tra gli altri brani, almeno la sferragliante "Operators Manual" e la bella "Nostalgia" di li' a poco coverizzata dai Penetration, meritano una citazione.
Byrds
greatest hits (japanese version, different tracks and gatefold sleeve)
Lp [edizione] originale stereo jap 1967 cbs / sony
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Prima stampa giapponese, realizzata nel 1970, con tre tracce diverse rispetto alla versione uscita in Usa ed Uk e con copertina apribile (con varie foto e note in giapponese all' interno), completa di inserto con testi in inglese ma priva dell' originario obi, etichetta bianca con porzione arancione, catalogo SONX-60173. In questa versione giapponese i brani "Wasn't Born To Follow" (dall' album "Notorious Byrd Brothers" del 1968), "You Ain't Going Nowhere" di Bob Dylan (singolo tratto dall' album "Sweetheart of the Rodeo" del 1968) e "Ballad of Easy Rider" (singolo dall' album omonimo del 1969) sostituiscono "I'll Feel A Whole Lot Better"; "The Bells of Rhymney" e "Chimes of Freedom". Pubblicata nell' agosto del 1967 in Inghilterra e nell' ottobre dello stesso anno in Usa, giunta al numero 6 delle classifiche americane, inserita dalla rivista Rolling Stone tra i 500 dischi piu' belli della storia, la bellissima raccolta che contiene undici dei piu' straordinari brani (perlopiu' usciti su singolo, tra il 1965 ed il 1967) della storica band californiana. Ecco la lista completa dei brani della versione americana ed inglese dell' album: "Mr. Tambourine Man" (Bob Dylan), primo epocale singolo, maggio 1965, numero 1 delle classifiche americane ed inglesi, poi nel primo album; "I'll Feel a Whole Lot Better" (b-side del secondo singolo, luglio 1965, poi nel primo album), "The Bells of Rhymney" (Idris Davies, Pete Seeger), dal primo album "Mr. Tambournine Man", giugno 1965, "Turn! Turn! Turn! (To Everything There Is a Season)" (Pete Seeger), singolo dell' ottobre 1965, poi nel secondo album "Turn! Turn! Turn", dicembre 1965; "All I Really Want to Do" (Bob Dylan), singolo del luglio 1965, poi nel primo album; "Chimes of Freedom" (Bob Dylan), dal primo album; "Eight Miles High", singolo dell' aprile 1966, poi nel terzo album "Fifth Dimension"; "Mr. Spaceman", singolo del settembre 1966, dal terzo album; "5D (Fifth Dimension)", singolo del luglio 1966, poi nel terzo album; "So You Want to Be a Rock 'n' Roll Star", singolo del gennaio 1967, poi nel quarto album "Younger Than Yesterday"; "My Back Pages" (Bob Dylan), singolo del marzo 1967, tratto dal quarto album.
C.s.i.
Tabula rasa elettrificata (2lp ltd)
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1997 universal
indie 90
indie 90
ristampa in edizione limitata in doppio vinile trasparente, copertina apribile. Pubblicato in Italia dalla Black Out/Polygram nel 1996, "T.R.E." è il quarto album dei C.S.I. (il terzo in studio), gruppo nato dalla confluenza di ex membri degli storici CCCP (Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni) e di ex membri dei Litfiba (Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli). L'album, che debutta sorprendentemente nei piani alti della classifica in Italia, è ispirato ad un viaggio compiuto in Mongolia da Ferretti e Zamboni; musicalmente distante dal precedente "Linea gotica", "T.R.E." è contraddistinto da sonorità distese e ritmi lenti, e da un cantato che si fa rilassato e gentile. I testi si ispirano spesso all'esperienza vissuta in Mongolia, in particolare in "Ongii", "Gobi" e "Bolormaa"; mentre gli unici episodi movimentati del disco sono "Forma e sostanza", con le sue melodie di chitarra liquide e circolari, ed il brano di chiusura "mimporta 'nasega".
Cactus
cactus (180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1970 music on vinyl
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa in vinile 180 grammi per audiofili, copertina pressoche' identica a quella della prima tiratura uscita in Usa su Atco. Pubblicato in Usa nel luglio del 1970 prima di "One Way...Or Another'', giunto al numero 59 delle classifiche Usa e al numero 88 di quelle Uk, il primo album del supergruppo composto dalla sezione ritmica dei Vanilla Fudge (Tim Bogert e Carmine Appice), dall' ex-Amboy Duke Rusty Day alla voce (ed all' armonica) e dall' ex Detroit Wheels Jim McCarty alla chitarra. Questo loro primo lavoro vede una band in forma straordinaria, potente e precisa, con brani strepitosi e davvero indimenticabili quali la versione di "You Can't Judge a Book By the Cover", quella di "Parchment Farm" di Mose Allison (superiore forse anche alla versione dei Blue Cheer) o l' originale "Let Me Swim", senza dimenticare "Oleo" e "Feel So Good", che fanno figurare certamente questo esordio come uno dei capolavori dell' hard rock dei primi anni ''70, ovvero del maggior periodo di gloria dell'intero movimento. Purtoppo la band , anche a causa dei problemi interni e del conseguente disinteresse per il progetto, non riusci' a bissare negli anni successivi la creativita' di questo esordio. I Cactus sono stati uno dei piu' celebri supergrupi degli anni '70; rimandato il progetto di un gruppo con Jeff Beck, a causa dell' incidente d' auto del grande chitarrista inglese, i newyorkesi Carmine Appice e Tim Bogert, gia' sezione ritmica dei Vanilla Fudge, ripiegarono sulla formazione dei Cactus, gruppo di heavy rock comprendente anche i due ex Detroit Wheels Rusty Day (poi negli Amboy Dukes) e Jim Mc Carty (gia' pure con Buddy Miles e nei Detroit Wheels), suonando un hard rock chitarristico, con un approccio ora molto rock'n'rollistico e talora prossimo a certo glam rock inglese. Tra le maggiori band dell' hard rock americano dei primi anni '70, ovvero del maggior periodo di gloria dell' intero movimento. Purtoppo la band , anche a causa dei problemi interni e del conseguente disinteresse per il progetto, non ebbe che una breve vita. Carmine Appice e Tim Bogert continueranno insieme nei Beck, Bogert and Appice (finalmente con Jeff Beck), poi Appice sara' nei Kgb di Mike Bloomfield.
Cage the elephant
Neon pill (ltd)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2025 rca
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile trasaparente, adesivo su cellophane, copertina apribile, booklet. Note a cura della label: Neon Pill è il titolo del nuovo e sesto album per CAGE THE ELEPHANT, band indie/alternative rock proveniente dal Kentucky, vincitrice di ben 2 Grammy Award,
l'ultimo dei quali ottenuto nel 2019 con 'Social Clues', l'album precedente a questo. Prodotto dai CAGE THE ELEPHANT con John Hill (Eminem, Florence + The
Machine, Shakira, P!nk, Nas, Wu-Tang Clan, Rihanna ecc), Neon Pill contiene 12 canzoni inedite.
Note complete a seguire.
Band proveniente da Bowiling Green, Kentucky, capitanata dai fratelli Matt e Brad Shultz, rispettivamente voce e chitarra, gia' nei Perfect Confusion; attivi del 2006, dopo lo scioglimento di quest'ultimi, propongono un rock rumoroso, frutto di varie influenze, che spaziano dal rock classico fino all'indie, passando per il funk rap dei novanta; per questo sono stati spesso definiti come i nuovi Red Hot Chili Peppers, oltre a distinguersi, per le loro particolarmente ed altamente energiche live-performances. Debuttano nel 2008 con l'album eponimo, seguito nel 2011 da "Thank you happy birthday" e da "Melophophia" nel 2013.
Can
Live in aston 1977
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1977 spoon / mute
rock 60-70
rock 60-70
Completo di inserto di quattro pagine con foto e note a cura dell'ex Sex Pistols Glen Matlock, label custom in bianco e nero, catalogo FDSPOON68. Pubblicato nel maggio del 2024 dalla Spoon / Mute, questo album è parte della serie Can Live, che documenta in forma ufficiale l'attività concertistica del seminale gruppo tedesco. Questa volta la serie ci trasporta all'Università di Aston, Birmingham, Inghilterra, il 4 marzo del 1977, poco dopo l'uscita dell'ottavo album dei Can "Saw delight": questo volume è il primo della serie dove compare il bassista Rosko Gee (già con i Traffic), che si era recentemente unito al gruppo tedesco, permettendo all'originario bassista Holger Czukay di impegnarsi con differente strumentazione (è qui accreditato agli "waveform radio and spec. sounds", quindi quasi certamente all'elettronica); completano la formazione gli immancabili Irmin Schmidt (tastiere, synth), Michael Karoli (chitarra) e Jaki Liebezeit (batteria). L'album contiene quattro lunghi brani per lo più strumentali, nei quali la musica dei Can si fa più lineare rispetto alle loro fasi maggiormente sperimentali, ma mantiene gli accenti psichedelici, il groove elastico ed ipnotico e le melodie spaziali di tastiere e sintetizzatore. Questa la scaletta: "Aston 77 Eins", "Aston 77 Zwei", "Aston 77 Drei", "Aston 77 Vier". Gruppo tedesco di enorme importanza per quello che è passato alla storia come ''krautrock'' ma anche per generazioni successive di musicisti, dalla new wave al post rock, i Can si formarono a Colonia nel 1968. Influenzati dalla musica d'avanguardia di Stockhausen e dal funk come dal pop dei Beatles e dal rock rivoluzionario dei primi Velvet Underground, erano maestri della elaborazione sonora in studio ma anche assai efficaci dal vivo; la loro musica, che combinava ritmi complessi quanto circolari ed apparentemente ripetitivi (ma anche quasi impercettibilmente ricchi di sfumature), prodotti dal batterista Jaki Liebezeit (che veniva dal jazz!) e dal bassista Holger Czukay (autore come solista dell'eccezionale ''Canaxis'', 1969), melodie ora molto delicate e pop, ora dissonanti e schizofreniche, funk, jazz, psichedelia, minimalismo, pop, sperimentazione, suggestioni orientaleggianti, era estremamente originale e sarebbe poi risultata seminale per le generazioni successive. Inizialmente fronteggiati dal cantante e poeta afroamericano Malcolm Mooney (con loro nel primo album ''Monster movie'', 1969, ed in parte del secondo ''Soundtracks'', 1970), trovarono poi nel giapponese Kenji ''Damo'' Suzuki una voce più duratura, seppure tanto fuori dalle righe ed aliena quanto quella di Mooney, e realizzarono dischi fondamentali come ''Tago mago'' (1971) e ''Future days'' (1973).
Canned heat
Vintage
Lp [edizione] ristampa stereo eu 1969 lilith
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Copia ancora incellophanata, e con adesivo di presentazione sul cellophane, ristampa del 2008 in vinile 180 grammi, con copertina esclusiva, catalogo LR 139. Il disco originariamente edito su Janus nel 1969, ma contenente registrazioni del primissimo periodo di attivita' della grande band, ben antecedenti al primo album, effettuate sotto la produzione di Johnny Otis durante il 1966 presso gli El Dorado Studios di Los Angeles, California, con una formazione che includeva Bob Hite, Alan Wilson, Frank Cook, Henry Vestine e Stuart Brotman (quest' ultimo gia' non piu' nel gruppo nel primo album ufficiale. Due brani originali ("Big Road Blues" e "Straight Ahead") e splendide covers di Willie Dixon, Muddy Waters, John Lee Hooker e Chester Burnett. Un paio di anni dopo la loro apparizione al Festival di Monterey li imporra' come uno dei gruppi piu' importanti del nuovo blues bianco americano prima ancora di aver inciso l' esordio "Canned Heat". Il suicidio del chitarrista e armonicista Al Wilson, tra i membri fondatori del gruppo (che ebbe sempre innumerevoli cambiamenti d' organico), avvenuto il 3 Settembre del 1970, diede pero' un colpo durissimo alla band, che da li' in avanti non produrra' piu' nulla di particolarmente eclatante; restano una serie di dischi tra i migliori di rock blues di sempre, a cui e' senz'altro da aggiungere questo.
Car seat headrest
Teens of denial
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2016 matador
indie 2000
indie 2000
copertina apribile, adesivo su cellophane, inner sleeves, etichette custom. “Teens of denial” (2016) è il secondo album di Car Seat Headrest (ossia Will Toledo) ad uscire per la Matador Records. Il precedente disco, “Teens of Style” (2015) era una sorta di best of delle prime registrazioni del musicista americano, questo nuovo album, invece, è una raccolta di canzoni – settanta minuti in tutto – registrate in uno studio professionale, con un produttore vero e proprio (Steve Fisk) ed una band. Al centro dei dodici brani le difficoltà di un adolescente, Joe, in bilico tra immaturità e età adulta. Le sonorità, quindi, sono quelle dell’indie rock collegiale, non potrebbe essere altrimenti.
Car Seat Headrest, vero nome Will Toledo, è un musicista cresciuto a Williamsburg (Virginia). Al liceo ha suonato nella band sinfonica della scuola, al college si è appassionato ad artisti come Radiohead, Modest Mouse, R.E.M., Animal Collective e Swans, cominciando a scrivere canzoni al computer e facendosi chiamare Car Seat Headrest, ossia “sedile posteriore della macchina” dove era solito registrare le parti vocali. Inizia poi a suonare dal vivo con una band di musicisti, continuando, però, a registare le canzoni a casa suonando tutti gli strumenti e cantando tutte le parti vocali. A partire dal maggio 2010 pubblica online una lunga serie – circa una decina - di album autoprodotti fino al 2014. Perché poi arriva il contratto con la Matador Records, nel 2015 esce “Teens of Style” , seguito nel 2016 da “Teens of denial”. Toledo aka Car Seat Headrest è autore di un classico indie rock, dalle tinte power/noise pop e lo-fi.
Car seat headrest
The scholars
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2025 matador
indie 2000
indie 2000
doppio vinile, booklet di 28 pagine con illustrazioni e testi, copertina apribile. A distanza di cinque anni da "making a door less open" del 2020, il (probabile... vista la complessa discografia) tredicesimo album dei Car Seat Headrest . Un album così presentato dall'etichetta: Da Shakespeare a Mozart all'opera classica, Will Toledo dei Car Seat Headrest ha attinto ai classici per ideare i testi e l'arco narrativo di "The Scholars", mentre la musica attinge, con attenzione, a cicli di canzoni rock classiche come "Tommy" degli Who e "Ziggy Stardust" di David Bowie. "Un aspetto che può essere problematico nelle opere rock è che le singole canzoni vengono in un certo senso sacrificate per il flusso della trama", osserva Toledo. "Non volevo sacrificare questo aspetto per creare una narrazione molto fluida. E quindi questa è una sorta di via di mezzo in cui ogni canzone può essere un personaggio ed è come se ognuno emergesse al centro della scena con la sua canzone e il suo ballo". Mentre i Car Seat Headrest sono nati come progetto solista di Toledo, il quartetto è ora una band a tutti gli effetti. "Quello che abbiamo fatto di più negli ultimi anni è stato semplicemente tastarci il polso a vicenda", dice Toledo. "Fino a questo disco non mi sembrava che le cose si sincronizzassero a livello di sentimento interiore, con quell'energia interiore condivisa. Ed è diventata per me quella sensazione di band in un modo molto più concreto. È stato un grande viaggio".
Car Seat Headrest, vero nome Will Toledo, è un musicista cresciuto a Williamsburg (Virginia). Al liceo ha suonato nella band sinfonica della scuola, al college si è appassionato ad artisti come Radiohead, Modest Mouse, R.E.M., Animal Collective e Swans, cominciando a scrivere canzoni al computer e facendosi chiamare Car Seat Headrest, ossia "sedile posteriore della macchina" dove era solito registrare le parti vocali. Inizia poi a suonare dal vivo con una band di musicisti, continuando, però, a registare le canzoni a casa suonando tutti gli strumenti e cantando tutte le parti vocali. A partire dal maggio 2010 pubblica online una lunga serie - circa una decina - di album autoprodotti fino al 2014. Perché poi arriva il contratto con la Matador Records, nel 2015 esce "Teens of Style", seguito nel 2016 da "Teens of denial". Toledo aka Car Seat Headrest è autore di un classico indie rock, dalle tinte power/noise pop e lo-fi.
Carella enzo
Barbara e altri carella
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1979 sony
musica italiana
musica italiana
Ristampa, copertina pressoché identica alla rara e ricercata prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1979 dalla It in Italia, il secondo album, successivo a "Vocazione" (1977) e precedente "Sfinge" (1981). Prodotto da Alfonso Bettini e Marco Luberti, collaboratori in questa veste anche del più famoso Riccardo Cocciante, l'album contiene il suo brano probabilmente più famoso, quella "Barbara" portata con ottimi risultati a Sanremo. La musica è un pop rock venato di fusion leggera, dai toni dolceamari e dai temi per lo più disimpegnati e sentimentali, espressi con una dose di giocosità e con un sound frizzante. Cantante romano, Enzo Carella (1952-2017) fu attivo musicalmente soprattutto nella seconda metà degli anni '70 e nei primi '80, prima di una lunga pausa, interrotta finalmente nel 1992. Fu scoperto da Alfonso Bettini, insieme a Marco Luberti produttore anche di Riccardo Cocciante, e pubblicò nel 1976 il suo primo singolo, "Fosse vero", il cui testo fu scritto da Pasquale Panella; la collaborazione di quest'ultimo sarà importantissima anche negli anni seguenti, quando scriverà tutti i testi dei suoi primi tre album, "Vocazione" (1977), "Barbara e altri carella" (1979) e "Sfinge" (1981). Carella ebbe il suo momento di maggior fama nel 1979, quando si piazzò al secondo posto al festival di Sanremo con la canzone "Barbara". Il suo quarto album "Carella de carellis" esce nel 1992, seguito nel 1995 da "Se non cantassi non sarei nessuno: l'odissea di Panella e Carella", lavoro concettuale ispirato dall'Odissea omerica. Nel 2007 uscirà il suo ultimo lp "Ahoh ye nànà".
Cave nick
Boatman's call
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1997 mute / bmg
punk new wave
punk new wave
Ristampa in vinile 180 grammi, corredata di inner sleeve con testi, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura, catalogo LPSEEDS10. Uscito nel marzo del 1997, dopo "Murder Ballads" e prima di "No More Shall We Part", giunto al 22esimo posto delle classifiche inglesi ed al quinto di quelle australiane. Il decimo album in studio per l' artista australiano di Melbourne, ex Boys Next Door e Birthday Party, qui come sempre con i fidi Bad Seeds (per l' occasione composti da Mick Harvey, Blixa Bargeld, Martyn P. Casey, Conway Savage, Warren Ellis, Jim Sclavunos, Thomas Wydler, musicisti sul cui pedigree evitiamo di dilungarci...). Tra i dischi di Nick Cave, forse il piu' intimista ed uno dei piu' amati, composto da ballete composte e suonate al piano, con gli arrangiamenti scarni e misuratissimi, ma davvero preziosi, dei Bad Seeds, ed un tono carico di languori e malinconie, come evidente anche dai testi, parte dei quali pare dedicati a PJ Harvey, con cui Cave ebbe all' epoca una breve relazione ("West Country Girl", "Black Hair" e "Green Eyes"). Ne vennero tratti i singoli "Into My Arms" e "(Are You) The One That I've Been Waiting For?". Storica formazione fondata dal cantante e paroliere australiano Nick Cave in seguito allo scioglimento del suo precedente gruppo Birthday Party, i Bad Seeds presero spunto dal post punk e dal rock gotico, contaminandoli con gospel, blues ed art rock, a sorreggere le liriche oscure di Cave, spesso incentrate su amore e morte, dalle tinte forti e dallo stile quasi letterario. Fra i loro numerosi album, lavori come l'esordio ''From her to eternity'' (1984), ''Tender prey'' (1988) e ''Abattoir blues/The lyre of Orpheus'' (2004) beneficiano del plauso della critica, all'interno di una discografia complessivamente molto considerata.
Cave nick and the bad seeds
Murder ballads
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1996 mute / bmg
punk new wave
punk new wave
Doppio album in vinile 180 grammi, ristampa rimasterizzata, con i dieci brani originari distribuiti su due vinili per una migliore qualita' di ascolto, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura, catalogo LPSEEDS9. Il nono album in studio con i Bad Seeds, da molti ritenuto uno dei capolavori dell' australiano ex Boys Next Door e Birthday Party, pubblicato nel febbraio del 1996 dalla Mute in Gran Brategna, dove giunse all'ottavo posto in classifica, e dalla Reprise negli USA, a quasi due anni di distanza dal precedente "Let Love In", e registrato tra il '93 ed il '95 con i fidi Bad Seeds, ovvero i soliti Mick Harvey (anche lui ex Boys Next Door e Birthday Party) e Blixa Bargeld degli Einsturzende Neubauten, oltre qui a Thomas Wydler dei Die Haut, Conway Savage, Martyn P.Casey (ex Triffids) e Jim Sclavunous (ex 8 Eyed Spy e Cramps). Il titolo non lascia spazio a dubbi, si tratta di canzoni di morte, permeate di un umore macabro, con alcuni episodi pervasi da humor sottile altri da sobrio orrore, ma pure di un romantico e torbido lirismo; le parti strumentali, suonate dai Bad Seeds, sono in genere scarne ed essenziali, e sottolineano con grande incisivita' l'atmosfera sinistra del disco, con uno stile che come al solito varia dal blues, al country, al lounge-jazz. In due distinti episodi Cave duetta con Kylie Minogue ("Where the wild roses grow") e P.J. Harvey (la ripresa del traditional "Henry lee"), e certo si tratta di due tra i piu' incisivi episodi del disco, insieme almeno a "O' malley's bar", brano di 10 minuti il cui testo racconta il massacro in un bar ad opera di un pazzo, che lentamente e metodicamente assassina una dozzina di avventori, e alla conclusiva cover di Dylan "Death is not the End", in cui Cave duetta con l' indimenticato Pogues Shane McGowan. "Murder Ballads" fu l' album fino a quel momento di maggior successo di Cave, ma soprattutto ne confermo' uno stato di ritrovata grazia, che gia' "Let Love In" aveva evidenziato e che il successivo "The Boatman's Call" confermera' presto. Una delle piu' intense e migliori prove mai registrate da Nick Cave con i Bad Seeds.
Cave nick and the bad seeds
push the sky away
lp [edizione] nuovo stereo eu 2013 bad seed
punk new wave
punk new wave
Accreditato a Nick Cave & the Bad Seeds, copertina semiruvida, codice per il download digitale del disco, inner sleeve con testi. Pubblicato nel febbraio del 2013, a distanza di cinque anni dal precedente lavoro con i Bad Seeds "Dig, Lazarus, Dig!!!", ed a tre anni di distanza dal secondo album con i Grinderman, il quindicesimo album in studio di Nick Cave & The Bad Seeds. Lontano dal suono duro e spigoloso sia dei Grinderman sia di "Dig, Lazarus, Dig!!!", questo "Push the sky away" si pone a meta' tra i toni foschi ed oscuri dei primi torbidi lavori dei Bad Seeds, ed il personalissimo cantautorato tenebroso e dark di alcuni lavori degli anni '90, asciutto ed essenziale, intenso ed ispirato, dando l' impressione che le ultime avventure musicali di Cave abbiano messo in atto una rigenerazione artistica che qui' porta i suoi frutti. Per la prima volta i Bad Seeds non vedono in formazione Mick Harvey, ma restano come sempre molto piu' che un semplice supporto, qui con uno Warren Ellis che contribuisce alla composizione di tutti i brani, Martyn Casey, Jim Sclavunos, Thomas Wydler e Conway Savage, con Barry Adamson presente in due brani. Storica formazione fondata dal cantante e paroliere australiano Nick Cave in seguito allo scioglimento del suo precedente gruppo Birthday Party, i Bad Seeds presero spunto dal post punk e dal rock gotico, contaminandoli con gospel, blues ed art rock, a sorreggere le liriche oscure di Cave, spesso incentrate su amore e morte, dalle tinte forti e dallo stile quasi letterario. Fra i loro numerosi album, lavori come l'esordio ''From her to eternity'' (1984), ''Tender prey'' (1988) e ''Abattoir blues/The lyre of Orpheus'' (2004) beneficiano del plauso della critica, all'interno di una discografia complessivamente molto considerata.
Chameleons
Script of the bridge
lp2 [edizione] nuovo stereo uk 1983 blue apple
punk new wave
punk new wave
doppio album in vinile 180 grammi, ristampa rimasterizzata agli Abbey Road Studios, con i brani dell' originario album distribuiti su due vinili per una migliore resa sonora (scelta opportuna vista la straordinaria lunghezza del disco), e con codice per il download digitale, copertina con medesimo disegno ma in tinta diversa rispetto alla originaria tiratura su Statik. Il primo grande album della band di Manchester guidata da Mark Burgess, uscito nell' agosto del 1983, uno degli album d'esordio piu' innovativi ed originali prodotti dalla perfida albione nella prima meta' degli '80, da parte di uno dei gruppi piu' scandalosamente ignorati dalla critica musicale di quel paese, sin dal primo singolo del 1981, cosi' spesso pronta ad idolatrare effimeri gruppetti buoni per un singolo o due, ed invece incapace di cogliere la bellezza della musica di questo gruppo, sospesa tra post punk, psichedelia, delicata e maestosa insieme, sognante ed oscura, con testi immginifici e poetici. Da sempre amati nel resto dell' Europa e seguiti da un pubblico di culto, sono stati, non a caso, celebrati da innumerevoli albums postumi, e sono qui "fotografati" nel loro primigenito splendore, nell' album che contiene peraltro "Second Skin'', uno dei piu' bei brani di tutta la new wave britannica, primo tassello di una trilogia di albums che ha pochi eguali nell' ambito del post punk inglese. Reg Smithies, Dave Fielding, e Mark Burgess si conoscono dall'infanzia, vengono tutti da Middleton, sobborgo a nord di Manchester. Formano i Chameleons, cominciano a farsi conoscere in ambito locale, ma colpiscono presto l'attenzione del grande John Peel, leggendario DJ di Radio 1, che contribuisce alla diffusione del loro primo singolo, inciso per la Epic. Nel frattempo i Chameleons sono diventati quattro, con l'inserimento del batterista John Lever. Sono anni di grande fermento per la scena musicale britannica, i gruppi candidati a diventare "the next big thing" sono molti, e anche i quattro di Middleton possono giocare lo loro carte. Nel 1983 esce il primo album, "Script of the Bridge", un gioiello che e' salutato con favore da buona parte della critica specializzata. "They could be the next underground Cult, or the next U2", scrive Carole Linfield a chiusura della recensione pubblicata su Sounds. Il suono vigoroso dei Chameleons, con i crescendo delle chitarre e le pulsazioni decise del basso e della batteria, trova l'espressione compiuta nella voce profonda di Burgess, autore di tutti i testi. Si trovano molti rimandi ai suoni Sixties, e' forte l'influenza dark dei contemporanei Cure e Echo & the Bunnymen, e a tratti si riconosce la stessa intensita' degli irlandesi U2. Il disco e' un autentico gioiello, insieme elegante ed energico, melodico e intenso, qualche pezzo ha la potenzialita' per diventare un grande successo, ma per il grande pubblico i Chameleons restano poco conosciuti. Nel 1985 esce un secondo album, "What Does Anything Mean? Basically", che rimane all'altezza del precedente, e ugualmente porta consensi di critica e un successo solo parziale nel riscontro con un pubblico piu' vasto. Pero' la fama dei Chameleons si e' estesa a molti paesi europei, e l'interesse delle grandi case discografiche apre nuove prospettive per il loro futuro commerciale. Nel 1986 firmano per la potente Geffen, e poco dopo esce il terzo album, "Strange Times", destinato a una forte promozione sul mercato statunitense. Sono sulla rampa di lancio per il grande successo, sono in molti a credere che arriveranno al grande pubblico come sta accadendo ai Cure. E invece la fine del gruppo giunge improvvisa, a troncare anche i sogni dei discografici, all'indomani della morte del manager Tony Fletcher. Come se fosse venuto meno il collante, la ragione per essere un gruppo, i quattro Chameleons si separano bruscamente all'inizio del 1987. La storia finisce li', o almeno sembra. Per quasi tredici anni la storia comune dei quattro sembra davvero chiusa. Mark Burgess continua nel suo percorso dando vita in successione a The Sun and the Moon, Mark Burgess & the Sons of God, Invincible, Mark Burgess & Yves Altana. Pubblica dischi di costante insuccesso commerciale, continua l'attivita' dal vivo, e soprattutto scopre che l'affetto per i Chameleons non si e' spento, ma se possibile si e' rafforzato con gli anni. Le vendite dei tre album continuano a dare qualche frutto, i vecchi e i nuovi fans non smettono di chiedere a Burgess di suonare i classici del gruppo, e ancora piu' singolare e' il fatto che stelle come Liam Gallagher degli Oasis dichiarino pubblicamente il loro debito verso il gruppo di Middleton.
Chandra sheila
Weaving my ancestors' voices (blue vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1992 real world
world
world
Vinile di colore blu, completo di inserto esterno ripiegato sulla costola della copertina, inner sleeve con note e foto, label celeste con scritte bianche, catalogo LPRW24X. Per la prima volta disponibile in vinile grazie a questa edizione del 2023 ad opera della Real World, il sesto album solista, originariamente uscito solo in cd nel maggio del 1992, successivo a "Roots and wings" (1990) e precedente "The zen kiss" (1994). La cantante anglo-indiana offre con il suo debutto su Real World una armoniosa sintesi fra le radici musicali dei suoi antenati indiani, con influenze di musica celtica, ierica ed islamica; il disco si apre con la ginnastica vocale di "Speaking in tongues", priva di accompagnamento strumentale, per poi svilupparsi attraverso avvolgenti e poetiche canzoni che fondono la modernità cosmopolita con tradizioni antiche e distanti fra loro nello spazio. La voce della Chandra è sempre al centro della scena con le sue arie spirituali, gentili e fluttuanti, supportata da droni dal sapore indiano sullo sfondo, creati dalla stessa cantante con Steve Coe, co-autore e produttore dell'opera. Inizialmente attiva nel gruppo Monsoon nei primi anni '80, insieme a Steve Coe e Martin Smith (che poi collaboreranno con lei nei primi dischi solisti), Sheila Chandra e' una cantante anglo-indiana che si e' guadagnata la stima del pubblico della world music con il suo stile eclettico e cosmopolita, aperto alla musica indiana come a quella occidentale, fino al folk delle isole britanniche. Nel corso degli anni '90 ha anche inciso tre dischi per la Real World di Peter Gabriel.
Charlatans uk
The only one i know (picture rsd 2025)
12" [edizione] nuovo stereo eu 1990 beggars banquet
indie 90
indie 90
ep in formato 12" picture disc, in occasione del RECORD STORE DAY 2025. Pubblicato in Inghilterra nel maggio del 1990 dopo ''Indian rope'' e prima di ''Then'', giunto al numero 9 delle classifiche inglesi, il secondo 12''. Contiene i seguenti 3 brani inediti su album: la memorabile ''The only one i know'', che rimarra' uno dei capolavori della band, ''Imperial 109 (edit)'' e ''Everything changed''. Il sound della band vi emerge personalissimo (talora vicino ai migliori Stone Roses) e gia' maturo, dominato dall' organo Hammond di Rob Collins e dalla voce di Tim Burgess. Formatisi bel 1989 a Nortwich, gli inglesi Charlatans sono stati una delle principali formazioni della scena di ''Madchester'' che vedeva fra i suoi alfieri Stone Roses e Happy Mondays. I Charlatans erano più legati al rock psichedelico degli anni '60 ed allo hard rock (Deep Purple) degli anni '70 rispetto ai gruppi sopra citati, ma l'orientamento verso il pop e la dance elettronica li accomunavano al baggy sound. Guidati dall'istrionico cantante Tim Burgess e dall'organista Rob Collins, assai influente sullo stile della band, fecero sensazione del 1990 con il loro secondo singolo ''The only one I know'', che entrò nella top ten inglese. Il loro album d'esordio ''Some Friendly'' (1990) scalò la cima della classifica in patria, ma il declino della scena di Madchester e la perdita dei favori della critica determinarono un periodo di crisi nella prima metà degli anni '90. I Charlatans si ripresero con l'album eponimo del 1995, un grande successo, che vedeva il loro classico sound mescolarsi con elettronica e brit pop; il successivo ''Tellin' stories'' (1997), sebbene funestato dalla morte di Collins, confermò i favori di critica e pubblico, mentre la band proseguì la propria attività anche oltre l'inizio del nuovo secolo, poi segnata da altri due lutti, quello del batterista Jon Brookes e del chitarrista Jon Day (Jonathan Baker).
Church
Gold afternoon fix
Lp [edizione] originale stereo usa 1990 arista
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Copia ancora incellophanata, e con adesivo sul cellophane che indica la presenza di tre brani del disco, l' originale rara stampa americana, copertina con parti lucide su sfondo opaco, con barcode, etichetta nera con sagoma di montagne e cielo blu e rosa con logo Arista nero, catalogo AL-8579, con il primo brano del disco indicato come "Pharoah" sia sulla label che sul retro copertina. Il settimo album, registrato a Los Angeles e pubblicato nel febbraio del 1990, della band australiana di Sydney, coprodotto, come il precedente "Starfish" di due anni prima da Waddy Watchel. Steve Kilbey, Marty Willson-Piper e Peter Koppes (per l' ultima volta accompagnati dal batterista Richard Ploog), tutti reduci da interessanti lavori solisti dopo l' ottimo riscontro del disco precedente, si ritrovano per un album che li vede intrecciare ancora piu' fittamente le loro energie creative, con gran parte dei brani del disco cofirmati da tutti i 4 componenti del gruppo, ed inoltre Willson-Piper alla voce in un brano ("Russian Autumn Heart") e Koppes in un altro ("Transient"), offrendo una interessante alternativa alla bellissima voce del solito Kilbey. Difficile ripetere il successo di "Starfish", soprattutto perche' nel frattempo la scena musicale ha visto l' esplosione del grunge, del crossover e quant'altro, ed la musica tra folk rock, neopsichedelia e reminescenze wave della band ha perso il suo potenziale impatto commerciale, mantenendo pero' inalterato il suo fascino ammaliante ed il suo malinconico e delicato lirismo. Ne vennero tratti i singoli "Metropolis", "You're Still Beautiful" e "Terra Nova Cain", ed il disco giunse al decimo posto delle classifiche autraliane, vendendo pure 250.000 copie negli Stati Uniti; due anni dopo sra' il turno dell' interlocutorio "Priest=Aura".
Cindy lee (women)
Diamond jubilee
Lp3 [edizione] nuovo stereo usa 2024 w. 25th
indie 2000
indie 2000
triplo vinile uscito nel 2025, poster. note a cura della label: Superior Viaduct e la loro nuova etichetta artistica, W.25TH, sono orgogliosi di continuare a essere la casa di Cindy Lee con l'uscita fisica del celebre album "Diamond Jubilee". Universalmente elogiato, selezionato per il Polaris Music Prize 2024 e già salutato da Pitchfork come il terzo miglior album degli anni '20, l'attesa e il dibattito attorno al disco sono stati alti. Cindy Lee è il veicolo di performance e scrittura di Patrick Flegel (che in precedenza ha guidato l'influente gruppo indie Women). In diversi album, Flegel ha combinato melodie delicate e pura bellezza con momenti di sperimentazione. Con "Diamond Jubilee", l'innegabile songcraft di Flegel viene in primo piano, abbracciando una connessione e un'accessibilità più immediate. Storie senza tempo di amore e desiderio, circondate da ganci appiccicosi, portano l'ascoltatore in un viaggio indimenticabile. 'Diamond Jubilee' è stato scritto e registrato nel corso di diversi anni da Patrick Flegel a Toronto, Durham, Calgary e Montreal presso i Realistik Studios. L'album è stato mixato da Steven Lind, che ha anche contribuito a diverse tracce e ha co-scritto 'Baby Blue', ed è stato masterizzato da Joshua Stevenson.
Citta' frontale
el tor (ltd. clear red)
Lp [edizione] nuovo stereo ita 1975 fonit / vinyl magic
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2021, edizione limitata in vinile rosso trasparente, copertina pressoche' identica alla prima tiratura pubblicata nel 1975 su Fonit, senza barcode, completa di inner sleeve con foto e testi, etichetta Fonit nera con logo e scritte bianchi, catalogo VMLP135. L'unico album del gruppo di Napoli, collegati con gli Osanna, si formano quando questi ultimi si sciolgono nel 1974 su impulso di Lino Vairetti e Massimo Guarino. Ma c'era gi… stato a Napoli un gruppo chiamato Citt… Frontale, nel 1970, prima della formazione degli Osanna con quattro dei futuri componenti di quel gruppo e il tastierista Gianni Leone, che lasci• per unirsi al Balletto di Bronzo. I nuovi Citt… Frontale conservarono alcuni elementi caratteristici del suono-Osanna, come il grande uso di sax e flauto e la miscela di sonorit… progressive con il folklore mediterraneo, ma con un approccio pi— melodico. Rispetto ai primi quattro album degli Osanna, El Tor ha un suono molto pi— luminoso e arrangiato. Con una bella copertina disegnata dal batterista Massimo Guarino (che aveva anche realizzato il bel disegno di copertina del quarto album degli Osanna) l'LP si apre con la lunga Alba di una citt… /Solo uniti, che avrebbe potuto facilmente essere su Landscape of life degli Osanna, il disco vede anche alcune influenze zappiane o jazz-rock. Note tratte da Augusto Croce.
Clapton Eric
august
Lp [edizione] originale stereo can 1986 duck records / warner bros
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
l' originale stampa canadese, copertina con barcode, etichetta argento con logo e scritte in nero, catalogo 92 54761. Pubblicato in Inghilterra nel novembre del 1986 dopo "Behind the sun'' e prima di ''Homeboy'', giunto al numero 3 delle classifiche Uk ed al numero 37 di quelle Usa, il tredicesimo album. Registrato con Phil Collins che produce l' intero lavoro, con formazione a quattro con fiati; tra gli ospiti Tina Turner, Gary Brooker, Henry Spinetti, dedicato al figlio appena nato dalla relazione con Lory Del Santo. Contiene tra gli altri, il brano ''It's the way that you use it'' dalla colonna sonora del film ''Il colore dei soldi''.
Clapton eric
Lady in the balcony: lockdown sessions (180 g)
LP2 [edizione] nuovo stereo eu 2021 bushbranch / mercury
rock 60-70
rock 60-70
Doppio album in vinile 180 grammi, copertina apribile, inner sleeve con foto e crediti. Pubblicato nel novembre del 2021 dalla Bushbranch / Mercury, questo album del chitarrista inglese segue il live "Crossroads guitar festival 2019" (2020). Dopo che i suoi concerti in programma alla Royal Albert Hall per il febbraio del 2021 furono cancellati a causa della pandemia, Eric Clapton condusse la sua piccola ma esperta band in una località della campagna inglese, la Cowdray House, nel Sussex occidentale, e registrò queste performances dal vivo senza pubblico, con la produzione di Russ Titelman. Clapton (voce, chitarra) è accompagnato da Chris Stainton (tastiere), Nathan East (basso, voce) e Steve Gadd (batteria), in un set di brani rigorosamente live, che spaziano da classici del blues o soul americano come "Nobody knows you when you're down and out", "Rock me baby" e "Got my mojo working", a brani dei grandi Fleetwood Mac di Peter Green quali "Black magic woman" e "Man of the world", fino a pezzi fondamentali del suo repertorio come "Layla" e "Tears in heaven, il tutto suonato con arrangiamenti elettroacustici, in una sintesi fra blues, folk rock e pop acustico riflessivo ed intimista. Questa la scaletta completa: "Nobody Knows You When Youre Down And Out", "Golden Ring", "Black Magic Woman", "Man of the World", "Kerry", "After Midnight", "Bell Bottom Blues", "Key to the Highway", "River of Tears", "Rock Me Baby", "Believe in Life", "Going Down Slow", "Layla", "Tears in Heaven", "Long Distance Call", "Bad Boy", "Got My Mojo Working".
Clash
Combat rock (ltd green vinyl + poster)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1982 columbia / sony
punk new wave
punk new wave
Bella ristampa del 2022, EDIZIONE LIMITATA IN VINILE VERDE, pesante 180 grammi, COMPLETA DELL' ORIGINARIO POSTER APRIBILE A COLORI (qui nella piu' ricercata delle due versioni, quella che non riproduce la foto della copertina dell' album), e di inner sleeve con testi, note e crediti, copertina pressoche' identica a quella della prima tiratura. Pubblicato nel maggio del 1982, l' ultimo della formazione originale del gruppo simbolo con i Sex Pistols del primo punk inglese e poi capace di tracciare con capolavori immortali come "London Calling" o "Sandinista" molte delle coordinate della musica degli anni a venire, mettendo magistralmente insieme le influenze più disparate (gli Stones, il reggae, il dub, la musica funky, quella caraibica persino..., senza dimenticare il loro piu' tipico ed inconfondibile "combat rock"). Del forse troppo dispersivo triplo album "Sandinista" questo album straordinario è la sintesi mirabile, capace di condensarne i contenuti in una manciata di episodi magnifici, a cominciare dai singoli "Know Your Rights", "Should I Stay Or Should I Go" e "Rock the Casbah"; quest' ultima ebbe un notevolissimo successo in America, giungendo fino all'ottavo posto nelle charts e spingendo l'album fino al settimo posto, mentre in Inghilterra "Combat Rock" raggiunse addirittura il secondo posto, confermandosi come l'album del gruppo di maggiore successo. Oltre non potevano certo andare e non andarono, giacché il successivo "Cut the Crap" fu registrato, con risultati modesti, senza più Mick Jones, ormai impegnato nei Big Audio Dynamite. I Clash sono stati una delle band più innovative del rock britannico fra quelle emerse nella seconda metà degli anni '70: a cavallo tra il punk e la new wave, hanno tradotto in canzoni la battaglia politica della "burning London" di fine anni settanta, e sono stati tra i più seminali protagonisti dell'ondata di rinnovamento della musica inglese, sia nell'aggressiva fase punk 77ettina (di cui il loro primo eponimo album è un caposaldo imprescindibile) che in quella successiva e più eclettica, che li ha visti aprirsi al funk, al reggae, allo hard rock ed altre contaminazioni.
Climax blues band
plays on
Lp [edizione] ristampa stereo uk 1969 c5
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Ristampa del 1990, realizzata dalla inglese C5 Records, copertina lucida con barcode, pressoche' identica sul fronte a quella della prima rara tiratura, con qualche modifica grafica sul retro, vinile stampato in Francia come in tutte le copie, catalogo C5 556. Uscito nel 1969 su Parlophone in Gran Bretagna e pubblicato anche negli USA dalla Sire, il secondo album, il primo uscito dopo il cambiamento di nome da ''Climax Chicago Blues Band'', uscito dopo "Climax Chicago blues band" e prima di "A Lot of Bottle", non entrato nelle classifiche inglesi. Inciso dopo piccoli ritocchi rispetto alla line up precedente, con Arthur Wood alle tastiere, e' un lavoro in gran parte strumentale, diviso tra il piu' sanguigno blues, tipico della band, ed una manciata di episodi vagamente contaminati dalla nascente corrente progressive, come la lunga iniziale "Flight", ma alla base dell'album c'e' quasi sempre un solido groove rock blues. Questo gruppo inglese si formo' nei tardi anni '60 nell'area di Stafford, inizialmente sotto la forte influenza del blues elettrico di Chicago, come indicava anche la loro originaria denominazione (Climax Chicago Blues Band), che in alcune occasioni si lascio' contaminare dal prog nel secondo lp, per poi tornare ad un duro e rovente blues rock; rimasero in attivita' anche negli anni '80, e riapparirono anche nel 1994, con l'album ''Blues from the attic''.
Cloth
Pink silence (ltd pink)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2025 rock action
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile rosa, adesivo su cellophane. Il secondo album del duo scozzese di Glasgow formato dai gemelli Rachael e Paul Swinton. In questo disco con un cast di collaboratori che include Adrian Utley dei Portishead e Stuart Braithwaite dei Mogwai che impreziosiscono la texture degli arrangiamenti chitarristici. L'ispirazione per l'album, secondo la descrizione fornita dalla band, è nata dalla scoperta e dallo sviluppo, da parte di Paul, dell'idea di "Pink Silence" uno stato d'animo ed un modo per descrivere le sensazioni che si provano al mattino presto o alla sera, quando il cielo si illumina di calde tonalità di rosa e varianti viola ed arancio. Un disco, prodotto da Ali Chant, che musicalmente conferma la valida proposta del duo fatta di un gentile e raffinato dream pop, vicino al post rock, con influenze che vedono gli anni 80 dei Cocteau twins e la scena C86 e similitudini con King Hannah, XX, Big Thief.
Cocorosie
Little death wishes (ltd blue)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2025 joyful noise
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile colorato "aqua blue". Ottavo album per le sorelle Sierra e Bianca Casady. Dopo oltre vent'anni di carriera, le Cocorosie continuano a esplorare territori musicali audaci e originali, fondendo elementi di folk sperimentale, elettronica lo-fi e influenze teatrali utilizzando strumentazione non usuale come tastiere giocattolo ed utensili quotidiani.
Duo indie folk formato a Parigi dalle sorelle americane Casady, Sierra (voce, chitarra e flauto) e Bianca (voce e percussioni), autrici di una musica con elementi pop, blues, opera, elettronica e hip hop, definita 'freak folk'. Hanno realizzato sette LP tra cui "La maison de mom reve" nel 2004, con cui rivelano il loro personalissimo folk/bues, mutuato in ballate lo fi hip hop attraverso una grande e sperimentale creativita', cui succedono, "The "Noah's ark" nel 2005, "The adventures of ghosthorse and stillborn" nel 2007 , "Grey Oceans" nel 2010, dopo essere passate alla Sub pop, e "Tales of a grasswidow".
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