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Green day
Saviors (ltd light rose)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 reprise
indie 90
indie 90
edizione limitata in vinile rosa chiaro. Il 14esimo album in studio della band dal titolo Saviors in uscita il 19 gennaio 2024, Registrato a Londra e a Los Angeles, Saviors è l'ultima potente collaborazione tra i Green Day e il produttore Rob Cavallo, già al lavoro con i Green Day in due degli album, tra gli altri, più iconici della band, Dookie del 1994 e “American Idiot del 2004. 15 canzoni, tra testi introspettivi e critiche sociali dal taglio ironico e musicalmente intrisi del miglior classico punk-pop marchio di fabbrica della band.
I Green Day mettono insieme una musica tra punk e pop di Buzzcocks, Jam ed Undertones con l' hardcore melodico californiano, una "formula" di cui il precedente "Dookie", primo album per la potente Reprise dopo gli inizi per l'indipendente Lookout, aveva sancito il grande successo, e che sara' copiata negli anni a venire da innumerevoli bands. Formatisi a Berkeley da Billie Joe Armstrong (voce e chitarra)e da Mike Dirnt (basso), giovanissimi,pubblicano il primo Ep "1000 hours" nell' 89, un anno più tardi, dopo aver firmato con l'indipendente Lookout, esce il primo album "1,039/smoothed out slappy hour".Nel 92 appare il secondo "Kerplunk", che è un successo a livello underground, tanto che la band passa ad una major,Reprise, per la quale esce nel 94 "Dookie" che scala le classifiche americane arrivando fino al n. 2, il singolo "Basket case" giunge al primo posto.Nel 95 è la volta di "Insomniac" che ribadisce il grande successo del precedente."Nimrod" è il quinto ed esce nel 97 dopo il quale la band esausta, si prende un lungo periodo di riposo, che termina nel 2004 con "American idiot".
Green day
Saviors (ltd pink/black marbled)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 reprise
indie 90
indie 90
edizione limitata in marmorizzato rosa e nero. Il 14esimo album in studio della band dal titolo Saviors in uscita il 19 gennaio 2024, Registrato a Londra e a Los Angeles, Saviors è l'ultima potente collaborazione tra i Green Day e il produttore Rob Cavallo, già al lavoro con i Green Day in due degli album, tra gli altri, più iconici della band, Dookie del 1994 e “American Idiot del 2004. 15 canzoni, tra testi introspettivi e critiche sociali dal taglio ironico e musicalmente intrisi del miglior classico punk-pop marchio di fabbrica della band.
I Green Day mettono insieme una musica tra punk e pop di Buzzcocks, Jam ed Undertones con l' hardcore melodico californiano, una "formula" di cui il precedente "Dookie", primo album per la potente Reprise dopo gli inizi per l'indipendente Lookout, aveva sancito il grande successo, e che sara' copiata negli anni a venire da innumerevoli bands. Formatisi a Berkeley da Billie Joe Armstrong (voce e chitarra)e da Mike Dirnt (basso), giovanissimi,pubblicano il primo Ep "1000 hours" nell' 89, un anno più tardi, dopo aver firmato con l'indipendente Lookout, esce il primo album "1,039/smoothed out slappy hour".Nel 92 appare il secondo "Kerplunk", che è un successo a livello underground, tanto che la band passa ad una major,Reprise, per la quale esce nel 94 "Dookie" che scala le classifiche americane arrivando fino al n. 2, il singolo "Basket case" giunge al primo posto.Nel 95 è la volta di "Insomniac" che ribadisce il grande successo del precedente."Nimrod" è il quinto ed esce nel 97 dopo il quale la band esausta, si prende un lungo periodo di riposo, che termina nel 2004 con "American idiot".
Gurriers
Come and see (ltd)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 no filter
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile in vinile colorato "oxblood vinyl". Il debutto su lunga distanza, prodotto da Alex Greaves, dei Gurriers (“vagabondi” o “zoticoni” in gaelico), quintetto irlandese stanziato a Dublino, formatasi intorno al 2020 ed autrice di un fiammeggiante moderno post-punk con influenze shoegaze, con testi su tematiche sociali ed economiche che riguardano sopratutto i giovani del paese, costretti ancora oggi spesso ad emigrare per avere migliori prospettive di vita. Brani urgenti e diretti che rimandano a bands quali Idles, Shame, Gilla Band e ciò che furono i primi Fontaines DC, con liriche che mescolano problematiche sociali ed elementi letterali.
Gurriers
Come and see (ltd)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 no filter
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile in vinile colorato "oxblood vinyl". Il debutto su lunga distanza, prodotto da Alex Greaves, dei Gurriers (“vagabondi” o “zoticoni” in gaelico), quintetto irlandese stanziato a Dublino, formatasi intorno al 2020 ed autrice di un fiammeggiante moderno post-punk con influenze shoegaze, con testi su tematiche sociali ed economiche che riguardano sopratutto i giovani del paese, costretti ancora oggi spesso ad emigrare per avere migliori prospettive di vita. Brani urgenti e diretti che rimandano a bands quali Idles, Shame, Gilla Band e ciò che furono i primi Fontaines DC, con liriche che mescolano problematiche sociali ed elementi letterali.
Heavy heavy
One of a kind (ltd)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 ato records
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile argento per i negozi indipendenti, adesivo su cellophane. Il debutto del duo inglese di Brighton con base a Londra autore di un piacevole retro-rock patchwork di Byrds, Creedence, primi Beatles e Mamas & papas. Queste le note di presentazione della label: Gli Heavy Heavy creano il genere di rock and roll sfrenato che distorce il tempo e lo spazio, trascinando immediatamente il pubblico in uno stato di euforia fugace con la sua atmosfera baciata dal sole. Guidata dai musicisti di lunga data Will Turner e Georgie Fuller, la band di Brighton infonde una nuova energia incandescente nei suoni di decenni fa, trascendendo le epoche con una facilità ipnotica
Helado negro
Phasor (ltd translucent)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 4ad
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile trasparente, adesivo su cellophane. Ottavo album di Roberto Carlos Lange come Helado Negro. Nove brani di ampio respiro, ispirate a detta dell'artista da "nuvole lente, lunghe camminate in montagna e caldo morbido". Pop sperimentale, cantato in inglese e spagnolo, che incoraggia la lentezza e la contemplazione.
Roberto Carlos Lange (meglio conosciuto come Helado Negro), nato in Florida nel 1980 da genitori ecuadoregni, è musicista, attivo anche nel campo delle arti visive.
Numerosi i suoi progetti musicali, fra cui Epstein, progetto strumentale di beat elettronici, e Ombre, dream pop fumoso insieme alla compagna di scuderia, Julianna Barwick.
Un artista capace di amalgamare in maniera perfetta pop, funk, soul, lounge music, IDM, folktronica e tropicalismo.
Herself (juju)
Spoken unsaid
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 urtovox
indie 2000
indie 2000
Il sesto lavoro per il cantautore polistrumentista siciliano Gioele Valenti, qui con il moniker Herself, ma conosciuto anche con l'altro progetto Juju. Raccolta di brani tra indie-folk anni 90 e pop psichedelico, intimi, riflessivi ed allo stesso sognanti, sfocati con registrazione lo-fi ed atmosfere che sfiorano i migliori lavori Sparklehorse e Mercury Rev (Jonathan Donahue è ospite in un brano).
Hiatus kaiyote
love heart cheat code (ltd. blue and white marbled)
lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 brainfeeder
soul funky disco
soul funky disco
Edizione limitata in vinile blu e bianco con effetto marmorizzato, adesivo sul cellophane, copertina senza barcode, corredata di inner sleeve. Pubblicato nel giugno del 2024, dopo "Mood Valiant" (2021), il quarto album. Tra i brani, una cover incredibile di "WHite Rabbit", assolutamente trasfigurata. Descrizione completa a seguire. Gli Hiatus Kaiyote sono un gruppo australiano formatosi a Melbourne nel 2011; hanno definito la loro musica come ''future soul'', mentre alcuni critici li hanno descritti come ''progressive neo-soul'' con influssi hip hop. Fronteggiati dalla cantante, compositrice e chitarrista Nai Palm, a cui si aggiungono Paul Bender (basso), Perrin Moss (batteria) e Simon Mavin (tastiere, membro anche dei Bamboos), pubblicano in forma autoprodotta il loro primo album ''Hawk tomahawk'' (2012), disco che attira l'interesse ed il plauso di dj come Gilles Peterson e di musicisti come Erykah Badu e Questlove. Firmano poi per la Flying Buddha, ed una nuova versione del brano ''Nakamarra'', inserita nella ristampa del 2013 del loro primo album, riceve una nomination come miglior canzone r'n'b ai grammy. Nel 2015 il gruppo pubblica il secondo ambizioso album ''Choose your weapon'', un doppio lp, e dopo un lavoro solista di Nai Palm, "Needle Paw" (2017), approda al terzo album "Mood Valiant" nel 2021, seguito nel 2024 dal quarto "Love Heart Cheat Code".
Hijss
Stuck on common ground (ltd. transparent splatter vinyl)
Lp [edizione] originale stereo ita 2024 heavy psych sounds
[vinile] Excellent [copertina] Very good indie 2000
[vinile] Excellent [copertina] Very good indie 2000
Copia ancora incellophanata, prima stampa nella rarissima versione in vinile trasparente con chiazze blu ed arancioni, pressata in soli 100 esemplari (è stato contemporaneamente pressato in una versione color magenta, in 350 copie, ed in una in vinile nero normale), copertina (con una leggera lacerazione di circa 3 centimetri sul lato superiore) con barcode 694685734291, label custom fotografica a colori con particolari dello artwork di copertina su di una facciata, marrone con grande logo nero Heavy Psych Sounds sull'altra, catalogo HPS294. Pubblicato nel marzo del 2024 dalla italiana Heavy Psych Sounds, questo è il primo album degli Hijss, power trio italiano composto da Lois Lane (chitarra, voce), Maurice (batteria) e Pan (basso, sintetizzatore). Prodotto dal gruppo con Toni Quiroga dei Raum-Zeit, "Stuck on common ground" si sviluppa su di un intreccio fra ritmiche propulsive e regolari dalle influenze krautrock (Neu! in primis), atmosfere psichedeliche ed oscure che evocano lo space rock (vengono in mente gli Hawkwind più pestoni, quelli di epoca Lemmy, in pezzi come "1234me"), sonorità potenti e talora ossessive, che sembrano frutto di una sintesi fra hard rock ed elettro-rock, con una dose di aggressione punk rock. Gli Hijss optano per brani solitamente di breve o media durata, evitando, tranne che nell'ultimo episodio "Tiltmode", di abbandonarsi a lunghi tours de force, e mantenendo invece un approccio compatto. Questi i brani presenti: "Ingraved", "1234me", "Headless Blues", "Interlude #1", "Train Tracks", "Narcolepsy", "Black Disease", "Interlude #2", "Blowout", "Tiltmode".
Idles
Tangk
Lp [edizione] nuovo stereo ger 2024 partisan
indie 2000
indie 2000
edizione in vinile nero, doppio adesivo su cellophane. Il quinto album a tre anni da "crawler", prodotto da Nigel Godrich (già al lavoro con Beck e Radiohead) ed il produttore hip-hop Kenny Beats, oltre a Mark Bowen membro della band. Una raccolta di canzoni che il gruppo di Bristol dedica al tema dell'amore (rauco intenso e viscerale, a 360 gradi), spiegate con le parole del cantante Joe Talbot come "gratitudine verso ciò che siamo" e "desiderio di far sentire l'amore di cui si ha bisogno nella vita". Musicalmente, come già avvenuto nel precedente "crawler", il gruppo cerca nuove soluzioni espressive fregandosene di una coerenza stilistica, con brani sfuggenti e sperimentali che si alternano a cavalcate dance-punk immediate e coinvolgenti. Un nuovo punto a favore di una delle bands più importanti del secolo.
Quintetto di Bristol, nato su iniziativa del cantante gallese Joe Talbot e del bassista Adam Devonshire, i cinque propongono un’ aggressiva ed originale miscela di post punk e di certo hardcore evoluto, dove accanto a brani veloci, tirati e granitici trovano spazio composizioni dalle dinamiche più articolate, con la baritonale ed urticante voce di Talbot a fare da perfetto megafono a testi che, con intelligenza e sarcasmo, dipingono un quotidiano dove noia, depressione, machismo, disillusione e xenofobia rendono la società inglese sempre più buia e chiusa.
Attivi dal 2009, dopo una lunga gavetta contraddistinta da una manciata di brani in formato digitale, di E.P. autoprodotti e da una intensa attività live, nel 2016 il 45 giri “Well done” , oggi rarissimo e carissimo pezzo da collezione, farà da preludio ed andrà poi a far parte dell’esordio “Brutalism”, uscito nel 2017. Il disco, già maturo e compatto, annovera tra i pezzi forti lo strepitoso anthem “Mother” , poi cavallo di battaglia nei loro infuocati live, uscirà anch’esso come singolo 7”, cosi come “Divide and conquer”. Il seguito “Joy as an act of resistance” -raramente titolo di un disco è stato così efficace nel sintetizzare l’attitudine di una band- uscito nel 2018 per la Partisan Records ( stessa etichetta che meno di un anno dopo pubblicherà l’esordio di un’altra “big thing”, i Fontaines D.C.), vede gli IDLES proseguire nel loro percorso con ancora più consapevolezza e include brani destinati a diventare loro classici come “Colossus”, I’m scum”, “Samaritans” e l’inno alla fratellanza “Danny Nedelko”. Sul finire di lato A l’intimità straziante di “June”, scritta da Talbot in conseguenza della perdita della figlia nata morta, spiazza e commuove gli ascoltatori. Per la prima volta trova posto anche una cover e sorprendentemente si tratta di una rivisitazione in stile Birthday Party di “Cry to me”, canzone soul resa celebre da Solomon Burke ad inizio anni ’60. L’album arriva a certificare gli IDLES come figura centrale della fervida nuova scena musicale inglese e fa proseliti di nuovi seguaci, scalando le classifiche di vendita inglesi fino al quinto posto. Ad ulteriore conferma dello stato di grazia della band, due ottimi inediti da “Joy as an act of resistance”, “Mercedes marxist” e “I dream guillotine”, usciranno in un 7” nell’agosto 2019. Fedele testimonianza delle loro adrenaliniche performance live e del feeling che i cinque sanno instaurare con il loro pubblico, il doppio album “A beatiful thing: IDLES live at le Bataclan” esce sul finire del 2019 e per i vecchi e i sempre più numerosi fan sarà l’unico modo per ascoltare un concerto degli IDLES per molto tempo, visto che di lì a poco il Covid fermerà la musica dal vivo in tutto il mondo.
Nel settembre 2020 esce l’attesissimo “Ultramono” e, se di base la ricetta vincente resta invariata, la musica degli IDLES appare capace di aprirsi a nuove sonorità –basti ascoltare la sorprendente “A hymn”- grazie anche al lavoro di due produttori come Adam Greenspan e Nick Launay e al prezioso apporto, tra gli altri, di David Yow (Jesus Lizard) e Warren Ellis che offre il suo contributo nella sincopata “Grounds”. Due i singoli estratti dall’album che escono su 7”: “Mr. Motivator” e “Model village”, per il quale il talentuoso regista francese Michel Gondry dirige un videoclip animato. “Ultramono” è la definitiva consacrazione della band, riuscendo nella impensabile – almeno fino a pochissimi anni prima- impresa di arrivare al primo posto di vendita nelle classifiche inglesi. Seguono gli albums "crawler" del 2021 e "tangk" del 2024 (biografia a cura di Luca Bussagli)
Idles
Tangk (ltd deluxe)
Lp [edizione] nuovo stereo ger 2024 partisan
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile giallo trasparente con copertina olografica, con parti lucide, apribile e libretto, doppio adesivo su cellophane. Il quinto album a tre anni da "crawler", prodotto da Nigel Godrich (già al lavoro con Beck e Radiohead) ed il produttore hip-hop Kenny Beats, oltre a Mark Bowen membro della band. Una raccolta di canzoni che il gruppo di Bristol dedica al tema dell'amore (rauco intenso e viscerale, a 360 gradi), spiegate con le parole del cantante Joe Talbot come "gratitudine verso ciò che siamo" e "desiderio di far sentire l'amore di cui si ha bisogno nella vita". Musicalmente, come già avvenuto nel precedente "crawler", il gruppo cerca nuove soluzioni espressive fregandosene di una coerenza stilistica, con brani sfuggenti e sperimentali che si alternano a cavalcate dance-punk immediate e coinvolgenti. Un nuovo punto a favore di una delle bands più importanti del secolo.
Quintetto di Bristol, nato su iniziativa del cantante gallese Joe Talbot e del bassista Adam Devonshire, i cinque propongono un’ aggressiva ed originale miscela di post punk e di certo hardcore evoluto, dove accanto a brani veloci, tirati e granitici trovano spazio composizioni dalle dinamiche più articolate, con la baritonale ed urticante voce di Talbot a fare da perfetto megafono a testi che, con intelligenza e sarcasmo, dipingono un quotidiano dove noia, depressione, machismo, disillusione e xenofobia rendono la società inglese sempre più buia e chiusa.
Attivi dal 2009, dopo una lunga gavetta contraddistinta da una manciata di brani in formato digitale, di E.P. autoprodotti e da una intensa attività live, nel 2016 il 45 giri “Well done” , oggi rarissimo e carissimo pezzo da collezione, farà da preludio ed andrà poi a far parte dell’esordio “Brutalism”, uscito nel 2017. Il disco, già maturo e compatto, annovera tra i pezzi forti lo strepitoso anthem “Mother” , poi cavallo di battaglia nei loro infuocati live, uscirà anch’esso come singolo 7”, cosi come “Divide and conquer”. Il seguito “Joy as an act of resistance” -raramente titolo di un disco è stato così efficace nel sintetizzare l’attitudine di una band- uscito nel 2018 per la Partisan Records ( stessa etichetta che meno di un anno dopo pubblicherà l’esordio di un’altra “big thing”, i Fontaines D.C.), vede gli IDLES proseguire nel loro percorso con ancora più consapevolezza e include brani destinati a diventare loro classici come “Colossus”, I’m scum”, “Samaritans” e l’inno alla fratellanza “Danny Nedelko”. Sul finire di lato A l’intimità straziante di “June”, scritta da Talbot in conseguenza della perdita della figlia nata morta, spiazza e commuove gli ascoltatori. Per la prima volta trova posto anche una cover e sorprendentemente si tratta di una rivisitazione in stile Birthday Party di “Cry to me”, canzone soul resa celebre da Solomon Burke ad inizio anni ’60. L’album arriva a certificare gli IDLES come figura centrale della fervida nuova scena musicale inglese e fa proseliti di nuovi seguaci, scalando le classifiche di vendita inglesi fino al quinto posto. Ad ulteriore conferma dello stato di grazia della band, due ottimi inediti da “Joy as an act of resistance”, “Mercedes marxist” e “I dream guillotine”, usciranno in un 7” nell’agosto 2019. Fedele testimonianza delle loro adrenaliniche performance live e del feeling che i cinque sanno instaurare con il loro pubblico, il doppio album “A beatiful thing: IDLES live at le Bataclan” esce sul finire del 2019 e per i vecchi e i sempre più numerosi fan sarà l’unico modo per ascoltare un concerto degli IDLES per molto tempo, visto che di lì a poco il Covid fermerà la musica dal vivo in tutto il mondo.
Nel settembre 2020 esce l’attesissimo “Ultramono” e, se di base la ricetta vincente resta invariata, la musica degli IDLES appare capace di aprirsi a nuove sonorità –basti ascoltare la sorprendente “A hymn”- grazie anche al lavoro di due produttori come Adam Greenspan e Nick Launay e al prezioso apporto, tra gli altri, di David Yow (Jesus Lizard) e Warren Ellis che offre il suo contributo nella sincopata “Grounds”. Due i singoli estratti dall’album che escono su 7”: “Mr. Motivator” e “Model village”, per il quale il talentuoso regista francese Michel Gondry dirige un videoclip animato. “Ultramono” è la definitiva consacrazione della band, riuscendo nella impensabile – almeno fino a pochissimi anni prima- impresa di arrivare al primo posto di vendita nelle classifiche inglesi. Seguono gli albums "crawler" del 2021 e "tangk" del 2024 (biografia a cura di Luca Bussagli)
Idles
Tangk (ltd orange)
Lp [edizione] nuovo stereo ger 2024 partisan
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile arancio trasparente, doppio adesivo su cellophane. Il quinto album a tre anni da "crawler", prodotto da Nigel Godrich (già al lavoro con Beck e Radiohead) ed il produttore hip-hop Kenny Beats, oltre a Mark Bowen membro della band. Una raccolta di canzoni che il gruppo di Bristol dedica al tema dell'amore (rauco intenso e viscerale, a 360 gradi), spiegate con le parole del cantante Joe Talbot come "gratitudine verso ciò che siamo" e "desiderio di far sentire l'amore di cui si ha bisogno nella vita". Musicalmente, come già avvenuto nel precedente "crawler", il gruppo cerca nuove soluzioni espressive fregandosene di una coerenza stilistica, con brani sfuggenti e sperimentali che si alternano a cavalcate dance-punk immediate e coinvolgenti. Un nuovo punto a favore di una delle bands più importanti del secolo.
Quintetto di Bristol, nato su iniziativa del cantante gallese Joe Talbot e del bassista Adam Devonshire, i cinque propongono un’ aggressiva ed originale miscela di post punk e di certo hardcore evoluto, dove accanto a brani veloci, tirati e granitici trovano spazio composizioni dalle dinamiche più articolate, con la baritonale ed urticante voce di Talbot a fare da perfetto megafono a testi che, con intelligenza e sarcasmo, dipingono un quotidiano dove noia, depressione, machismo, disillusione e xenofobia rendono la società inglese sempre più buia e chiusa.
Attivi dal 2009, dopo una lunga gavetta contraddistinta da una manciata di brani in formato digitale, di E.P. autoprodotti e da una intensa attività live, nel 2016 il 45 giri “Well done” , oggi rarissimo e carissimo pezzo da collezione, farà da preludio ed andrà poi a far parte dell’esordio “Brutalism”, uscito nel 2017. Il disco, già maturo e compatto, annovera tra i pezzi forti lo strepitoso anthem “Mother” , poi cavallo di battaglia nei loro infuocati live, uscirà anch’esso come singolo 7”, cosi come “Divide and conquer”. Il seguito “Joy as an act of resistance” -raramente titolo di un disco è stato così efficace nel sintetizzare l’attitudine di una band- uscito nel 2018 per la Partisan Records ( stessa etichetta che meno di un anno dopo pubblicherà l’esordio di un’altra “big thing”, i Fontaines D.C.), vede gli IDLES proseguire nel loro percorso con ancora più consapevolezza e include brani destinati a diventare loro classici come “Colossus”, I’m scum”, “Samaritans” e l’inno alla fratellanza “Danny Nedelko”. Sul finire di lato A l’intimità straziante di “June”, scritta da Talbot in conseguenza della perdita della figlia nata morta, spiazza e commuove gli ascoltatori. Per la prima volta trova posto anche una cover e sorprendentemente si tratta di una rivisitazione in stile Birthday Party di “Cry to me”, canzone soul resa celebre da Solomon Burke ad inizio anni ’60. L’album arriva a certificare gli IDLES come figura centrale della fervida nuova scena musicale inglese e fa proseliti di nuovi seguaci, scalando le classifiche di vendita inglesi fino al quinto posto. Ad ulteriore conferma dello stato di grazia della band, due ottimi inediti da “Joy as an act of resistance”, “Mercedes marxist” e “I dream guillotine”, usciranno in un 7” nell’agosto 2019. Fedele testimonianza delle loro adrenaliniche performance live e del feeling che i cinque sanno instaurare con il loro pubblico, il doppio album “A beatiful thing: IDLES live at le Bataclan” esce sul finire del 2019 e per i vecchi e i sempre più numerosi fan sarà l’unico modo per ascoltare un concerto degli IDLES per molto tempo, visto che di lì a poco il Covid fermerà la musica dal vivo in tutto il mondo.
Nel settembre 2020 esce l’attesissimo “Ultramono” e, se di base la ricetta vincente resta invariata, la musica degli IDLES appare capace di aprirsi a nuove sonorità –basti ascoltare la sorprendente “A hymn”- grazie anche al lavoro di due produttori come Adam Greenspan e Nick Launay e al prezioso apporto, tra gli altri, di David Yow (Jesus Lizard) e Warren Ellis che offre il suo contributo nella sincopata “Grounds”. Due i singoli estratti dall’album che escono su 7”: “Mr. Motivator” e “Model village”, per il quale il talentuoso regista francese Michel Gondry dirige un videoclip animato. “Ultramono” è la definitiva consacrazione della band, riuscendo nella impensabile – almeno fino a pochissimi anni prima- impresa di arrivare al primo posto di vendita nelle classifiche inglesi. Seguono gli albums "crawler" del 2021 e "tangk" del 2024 (biografia a cura di Luca Bussagli)
Infinite river
Tabula rasa
Lp [edizione] nuovo stereo usa 2024 birdman
indie 90
indie 90
note a cura della label: Mentre le loro prime due uscite (Prequel e Space Mirror) hanno visto questi veterani del post-punk, del nuovo rumore psichedelico e del garage rock degli anni '90 navigare abilmente nelle acque torbide dell'isolamento COVID con escursioni ambientali degne di yoga, nel loro terzo disco il quartetto scivola verso una nuova interpretazione del prog-rock strumentale. Il gruppo è composto da Gretchen Gonzales (Universal Indians, Slumber Party, Terror at the Opera), Warren Defever (His Name is Alive, ESP Beetles, Ethan Daniel Davidson), Joey Mazzola (Detroit Cobras, Sponge, Sugarcoats) e un ospite speciale il batterista Steve Nistor (Sparks, Ural Thomas, Seedsmen to the World) Con "tabula rasa" il gruppo evidenzia il punto in cui la musica new age può diventare biker rock, che a volte si avvicina agli Hawkwind o a molta musica tedesca del 1976.
Iron and wine
Light verse (ltd)
Lp [edizione] nuovo stereo usa 2024 sub pop
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile colorato "loser edition" della Sub Pop. Il settimo album del progetto del cantautore Sam Beam, vede la collaborazione di Fiona Apple che duetta nel brano "all in good time". Uscito dopo la collaborazione con i Calexico di "years to burn" del 2019, il disco è stato concepito dopo una crisi personale e creativa dovuta al periodo pandemico, superata da una scrittura che affronta temi positivi, di accettazione e di connessione. Il risultato è un album leggero e giocoso, cosa non usuale nel catalogo del cantautore.
Iron & Wine e' uno pseudonimo sotto il quale si cela il cantautore della Florida Samuel Beam, uno dei piu' promettenti interpreti della corrente low fi folk americana che si sviluppa negli USA a cavallo fra i due secoli. La Sub Pop pubblica il primo album "The creek drank the cradle" nel 2002, dopo aver chiesto dei demo al giovane Beam (che invia all'etichetta due cd di proprio materiale); il disco si impone all'attenzione della critica ed e' considerato da alcuni una delle migliori uscite del 2002, con il suo scarno low fi acustico, melodico ed influenzato dal folk americano. Due anni dopo esce il secondo ed altrettanto apprezzato album "Our endless numbered days".
Jamie xx
In waves (ltd deluxe)
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2024 young
indie 2000
indie 2000
edizione limitata deluxe con doppio vinile ed esclusivo 12", copertina apribile die-cut con sagomatura rettangolare su fronte e su retro. Il secondo album in studio da solista per l'ex XX. Il disco ha avuto una lunga gestazione, esce a nove anni dal precedente album, registrato in quattro anni, vede le collaborazioni, tra gli altri, di Kelsey Lu , John Glacier, Panda Bear , Robyn , gli Avalanches e gli ex compagni di band Romy e Oliver Sim. Un disco che viene presentato dall'autore come qualcosa di divertente, gioioso e introspettivo tutto in una volta. Le note di etichetta parlano lo descrivono come "l'emozionante volatilità di una serata quasi mistica, una in cui torni a casa all'alba con la cenere di sigaretta, i dettagli delle ultime otto ore già confusi, ma consapevole che questi sentimenti rimarranno un ricordo cristallino.In Waves è un paradiso malinconico di beatitudine, crepacuore e introspezione. La storia di un viaggio in cui ti immergi nel divino impulso di ombre, luci e ritmi da pista da ballo. Un'epifania di luci stroboscopiche sulle infinite possibilità e capacità spirituali dell'umanità."
Jamie Smith, aka Jamie XX e' un giovane produttore inglese, conosciuto sia per far parte degli Xx, sia per il vari lavori di remixes (fra cui Hot Chip, Burial e Four Tet e Gil Scott Heroin). Gli Xx salgono alla ribalta dopo il debutto eponimo del 2009, il cui suono è definito da loro stessi notevolmente influenzato da bands della new wave inglese e dall'elettronica contemporanea. Pubblicano 3 albums, nel 2015 Jamie XX pubblica il primo album a proprio nome.
Jamie xx
In waves (ltd white)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 young
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile bianco copertina die-cut sagomata con foro su fronte e su retro. Il secondo album in studio da solista per l'ex XX. Il disco ha avuto una lunga gestazione, esce a nove anni dal precedente album, registrato in quattro anni, vede le collaborazioni, tra gli altri, di Kelsey Lu , John Glacier, Panda Bear , Robyn , gli Avalanches e gli ex compagni di band Romy e Oliver Sim. Un disco che viene presentato dall'autore come qualcosa di divertente, gioioso e introspettivo tutto in una volta. Le note di etichetta parlano lo descrivono come "l'emozionante volatilità di una serata quasi mistica, una in cui torni a casa all'alba con la cenere di sigaretta, i dettagli delle ultime otto ore già confusi, ma consapevole che questi sentimenti rimarranno un ricordo cristallino.In Waves è un paradiso malinconico di beatitudine, crepacuore e introspezione. La storia di un viaggio in cui ti immergi nel divino impulso di ombre, luci e ritmi da pista da ballo. Un'epifania di luci stroboscopiche sulle infinite possibilità e capacità spirituali dell'umanità."
Jamie Smith, aka Jamie XX e' un giovane produttore inglese, conosciuto sia per far parte degli Xx, sia per il vari lavori di remixes (fra cui Hot Chip, Burial e Four Tet e Gil Scott Heroin). Gli Xx salgono alla ribalta dopo il debutto eponimo del 2009, il cui suono è definito da loro stessi notevolmente influenzato da bands della new wave inglese e dall'elettronica contemporanea. Pubblicano 3 albums, nel 2015 Jamie XX pubblica il primo album a proprio nome.
Jesus and mary chain
glasgow eyes (ltd. 2xlp 45 rpm, frosted clear vinyl)
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2024 fuzz club
punk new wave
punk new wave
Edizione limitata in doppio album, in vinile chiaro pesante 180 grammi, come da adesivo di presentazione sul cellophane, con gli stessi dodici brani della versione "regolare" distribuiti su due vinili a 45 giri per una migliore qualita' di ascolto, copertina inoltre, solo in questa versione, apribile, corredata di inner sleeves. Pubblicato nel marzo del 2024, a distanza di sette anni dal precedente album in studio "Damage and Joy" (2017), l' ottavo album in studio per la seminale band scozzese, come sempre guidata dai fratelli Reid. Descrizione completa a seguire. I Jesus & Mary Chain si formano nell' East Kilbride (Scozia) nel 1983, a dar vita al progetto sono i fratelli Jim e William Reid insieme a Murray Dalglish e Douglas Hart. I Jesus and Mary Chain formarono il gruppo prima di iniziare a suonare, per loro l'idea della band era la cosa piu' importante ed il saper suonare era una cosa totalmente irrilevante rispetto a questa. Sfruttavano le loro capacita' concentrandole in un repertorio di rumori distorti, fischi e feedback, prodotti rivolgendo gli strumenti verso gli amplificatori. Ribelli, irriverenti e sfrontati, restii ai giornalisti ed alla stampa specializzata, ma desiderosi nello stesso tempo di riuscire a guadagnarsi un posto nell'olimpo degli anni ottanta, personificavano il mito autolesionista dei Sex Pistols, non nascondevano il loro uso di lsd e anfetamine, non amavano bere ma amavano ubriacarsi. La loro musica e' stata definita come un attacco di terrorismo sonoro, rifiuto di ogni forma di controllo razionale. Le loro esibizioni erano devastanti e spesso si creavano disordini fra il pubblico e tra lo stesso pubblico ed il gruppo. Amati o odiati rappresentano una chiave di volta fondamentale e imprescindibile di un processo radicato nella musica rock, che ha come fine ultimo la ricerca di un estremo sonoro, uno dei gruppi piu' importanti degli anni ottanta, capace di un impatto sulla scena inglese a dir poco devastante, fautori di una nuova era dopo il dark e la new wave. Incideranno il loro primo singolo nel 1984 per la neonata Creation; Bobby Gillespie ex Wake e membro dei Primal Scream sostituira' Murray Dalglish dopo la pubblicazione di questo loro primo esordio, il gruppo successivamente firmera' per la Blanco Y Negro sussidiaria Wea che li accompagnera' nel corso di tutta la loro parabola artistica.
Jesus and mary chain
glasgow eyes (red vinyl)
lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 fuzz club
punk new wave
punk new wave
Edizione in singolo album in vinile rosso, come da adesivo di presentazione sul cellophane, copertina senza barcode (ovvero con barcode adesivo sul cellophane, sul retro), corredata di inner sleeve. Pubblicato nel marzo del 2024, a distanza di sette anni dal precedente album in studio "Damage and Joy" (2017), l' ottavo album in studio per la seminale band scozzese, come sempre guidata dai fratelli Reid. Descrizione completa a seguire. I Jesus & Mary Chain si formano nell' East Kilbride (Scozia) nel 1983, a dar vita al progetto sono i fratelli Jim e William Reid insieme a Murray Dalglish e Douglas Hart. I Jesus and Mary Chain formarono il gruppo prima di iniziare a suonare, per loro l'idea della band era la cosa piu' importante ed il saper suonare era una cosa totalmente irrilevante rispetto a questa. Sfruttavano le loro capacita' concentrandole in un repertorio di rumori distorti, fischi e feedback, prodotti rivolgendo gli strumenti verso gli amplificatori. Ribelli, irriverenti e sfrontati, restii ai giornalisti ed alla stampa specializzata, ma desiderosi nello stesso tempo di riuscire a guadagnarsi un posto nell'olimpo degli anni ottanta, personificavano il mito autolesionista dei Sex Pistols, non nascondevano il loro uso di lsd e anfetamine, non amavano bere ma amavano ubriacarsi. La loro musica e' stata definita come un attacco di terrorismo sonoro, rifiuto di ogni forma di controllo razionale. Le loro esibizioni erano devastanti e spesso si creavano disordini fra il pubblico e tra lo stesso pubblico ed il gruppo. Amati o odiati rappresentano una chiave di volta fondamentale e imprescindibile di un processo radicato nella musica rock, che ha come fine ultimo la ricerca di un estremo sonoro, uno dei gruppi piu' importanti degli anni ottanta, capace di un impatto sulla scena inglese a dir poco devastante, fautori di una nuova era dopo il dark e la new wave. Incideranno il loro primo singolo nel 1984 per la neonata Creation; Bobby Gillespie ex Wake e membro dei Primal Scream sostituira' Murray Dalglish dopo la pubblicazione di questo loro primo esordio, il gruppo successivamente firmera' per la Blanco Y Negro sussidiaria Wea che li accompagnera' nel corso di tutta la loro parabola artistica.
Jesus lizard
Rack
Lp [edizione] nuovo stereo usa 2024 ipecac
indie 90
indie 90
adesivo su cellophane, copertina senza barcode (su adesivo). Il ritorno della grandissima noise band americana con il settimo album, a ben 26 anni di distanza dal precedente "Blue" del 1998. Un lavoro che mantiene le promesse con incendiario ed abrasivo rock intriso di punk e rumore dal primo all'ultimo secondo.
band basata a Chicago, con il cantante David Yow ed il bassista David Sims provenienti dai seminali Scratch Acid di Austin (dopodiche' Sims fu anche con i Rapeman di Steve Albini). Autrice di un abrasivo punk blues psicotico e noise, dalle atmosfere oscure e torturate, tra Birthday Party, Big Black, primi Butthole Surfers, Stooges, Cows o Melvins. Se e' cio' di cui avete bisogno appena svegli ogni mattina, cercatevi oltre a tutti i loro dischi anche uno psichiatra; una band di grande rilevanza nell' ambito dell' underground statunitense degli anni '90.
Joan as a police woman
Lemons, limes and orchids (ltd tangerine)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 play it again sam
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile arancio "tangerine", copertina apribile, adesivo su busta esterna. Il decimo album della cantautrice, un album che rimane su toni tra jazz, cantautorato e soul, condito da tocchi di elettronica; vede l'artista cimentarsi in una sonorizzazione di lunghi testi e libere impressioni che ha composto dopo un workshop con la poetessa Marie Howe. Registrato principalmente dal vivo in studio, è un album con arrangiamenti meno ingombranti rispetto agli ultimi lavori.
Apprezzata violinista ma anche cantante, che vanta numerose collaborazioni illustri, da Lou Reed agli Sparklehorse ed Antony And The Johnsons, Joan Wasser ha un variegato bagaglio di influenze che va dal soul classico all'avanguardia newyorchese dei Sonic Youth. Studente di Yuri Mazurkevich ed in possesso di formazione classica, si fa notare con successo negli anni '90 suonando nei Dambuilders, che si sciolgono nel 1997. La tragica scomparsa del compagno ed acclamato musicista Jeff Buckley lascia probabilmente un profondo segno nella musica di Wasser, che viene confortata dal canto di Antony Hegarty durante la sua collaborazione con Antony & The Johnsons, iniziata nel 1999, e poi nel primo catartico album del proprio progetto avviato nel 2002, Joan As Police Woman, dal titolo ''Real life'' (2006).Il successivo lp ''To survive'' (2008), pur immerso nella malinconia, mostra toni piu' solari, anche per l'emergere delle influenze soul.
Kal marks
Wasteland baby
Lp [edizione] nuovo stereo usa 2024 exploding in sounds
indie 2000
indie 2000
copertina apribile. Il sesto album del quartetto americano, un disco che continua sul solco del precedente "my name his hell" con un ottimo e viscerale rock dissonante e rumoroso con squarci di melodia, descritto da Carl Shane come un viaggio creativo alla creazione di un'opera cinematografica, con ogni canzone destinata a fluire naturalmente nella successiva.
Kal Marks è un gruppo di Boston (residente però a Brooklyn New York) che ruota intorno alla figura del cantante e chitarrista Carl Shane, in versione trio con attitudine noise-punk sperimentale fino al 2020, con una nuova line-up ampliata a quartetto dall'album "my name is hell" del 2022 con un ritocco al sound verso un viscerale indie rock.
Khruangbin
A la sala
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 dead oceans
indie 2000
indie 2000
vinile nero, adesivo su cellophane, copertina sagomata. Descrizione a cura della label "Nel quarto album dei Khruangbin, A La Sala, la band torna a spingersi oltre, e lo fa alle proprie condizioni. Si perpetua il mistero e la sacralità che sono la chiave dell'approccio di Laura Lee Ochoa (basso), Donald 'DJ' Johnson, Jr. (batteria) e Mark 'Marko' Speer (chitarra). Se Mordechai (2020), l'ultimo album solista di Khruangbin, è stato un disco di festa che ha cementato la reputazione della band in tutto il mondo, A La Sala rappresenta il giorno dopo la festa, più misurato. È un disco splendidamente arioso, realizzato con il tecnico di lunga data della band, Steve Christensen, con un minimo di sovraincisioni. A La Sala riduce la portata di Khruangbin per aumentarla, una strategia creativa che guarda al futuro. Una cascata di melodie nitide emana dalla chitarra elettrica con riverbero, danzando delicatamente intorno a triangoli di basso minimalisti, quasi dub, mentre la batteria funge da incrollabile pista da ballo su cui si svolge tutto questo movimento. I tocchi sonori dei Khruangbin - siano essi colonne sonore di spaghetti western, discoteche dell'Africa occidentale, fantasie G-funk o persino suoni ambientali - sono caratteristiche radicate, sono la loro identità. Unici ed enormi, ambiziosi e motivati."
I Khruangbin sono un trio musicale americano di Houston (Texas), formato da Laura Lee al basso, Mark Speer alla chitarra e Donald Ray "DJ" Johnson Jr. La band è nota per saper mescolare funk, psichedelia, dub, exotica, soul. Il loro album d’esordio, “The Universe Smiles Upon You” (2015), attinge alla storia della musica thailandese degli anni '60, mentre il loro secondo album, “Con Todo El Mundo (2018)”, ha influenze spagnole e mediorientali.
Khruangbin
A la sala (ltd soleil)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 dead oceans
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile arancio, adesivo su cellophane, copertina sagomata. Descrizione a cura della label "Nel quarto album dei Khruangbin, A La Sala, la band torna a spingersi oltre, e lo fa alle proprie condizioni. Si perpetua il mistero e la sacralità che sono la chiave dell'approccio di Laura Lee Ochoa (basso), Donald 'DJ' Johnson, Jr. (batteria) e Mark 'Marko' Speer (chitarra). Se Mordechai (2020), l'ultimo album solista di Khruangbin, è stato un disco di festa che ha cementato la reputazione della band in tutto il mondo, A La Sala rappresenta il giorno dopo la festa, più misurato. È un disco splendidamente arioso, realizzato con il tecnico di lunga data della band, Steve Christensen, con un minimo di sovraincisioni. A La Sala riduce la portata di Khruangbin per aumentarla, una strategia creativa che guarda al futuro. Una cascata di melodie nitide emana dalla chitarra elettrica con riverbero, danzando delicatamente intorno a triangoli di basso minimalisti, quasi dub, mentre la batteria funge da incrollabile pista da ballo su cui si svolge tutto questo movimento. I tocchi sonori dei Khruangbin - siano essi colonne sonore di spaghetti western, discoteche dell'Africa occidentale, fantasie G-funk o persino suoni ambientali - sono caratteristiche radicate, sono la loro identità. Unici ed enormi, ambiziosi e motivati."
I Khruangbin sono un trio musicale americano di Houston (Texas), formato da Laura Lee al basso, Mark Speer alla chitarra e Donald Ray "DJ" Johnson Jr. La band è nota per saper mescolare funk, psichedelia, dub, exotica, soul. Il loro album d’esordio, “The Universe Smiles Upon You” (2015), attinge alla storia della musica thailandese degli anni '60, mentre il loro secondo album, “Con Todo El Mundo (2018)”, ha influenze spagnole e mediorientali.
King gizzard & the lizard wizard
Flight b741
Lp [edizione] nuovo stereo ger 2024 ims/universal
indie 2000
indie 2000
sovracopertina in carta, vinile riciclato. note a cura della label: Per il loro 26° album KING GIZZARD & THE LIZARD WIZARD veleggiano verso il rock a stelle e strisce degli anni ‘70 con cui sono cresciuti, quelle canzoni trasmesse dalle radio australiane con una musica che si colorava del tipico American Country e Garage roots; Flight b741 è il loro tributo a quel sound, 10 brani grezzi e gloriosi dove la band arricchisce le canzoni con le consuete improvvisazioni ispirate, groove inimitabili e un approccio unico alla voce, dove ogni membro diventa protagonista.
note complete a seguire
King hannah
Big swimmer
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 city slang
indie 2000
indie 2000
adesivo su cellophane.
Il secondo album, vede la partecipazione di Sharon Van Etten in due brani. Il gruppo continua la propria suadente proposta fatta di brani ipnotici e notturni, sospesa tra alt-country ed indie rock anni 90, con arrangiamenti che in alcuni casi del disco hanno una nota cinematografica.
Duo di Liverpool, formato da Craig Whittle (chitarra) e Hannah Merrick (gallese, voce e chitarra), dedito ad un rock soffice, notturno e psichedelico che ricorda a tratti i Mazzy star ed Opal con intrecci chitarristici degni di Kurt Vile ed una patina di new-wave e trip-hop inglese.
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