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Blakey art and jazz messengers
Art blakey and the jazz messengers
lp [edizione] ristampa stereo fra 1959 blue note
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Copia ancora incellophanata, rara e bella ristampa francese del 1983, copertina cartonata senza barcode, completa dell' originario obi, ancora intatto, etichetta Blue Note bianca e blu, pressoche' identica alla prima molto rara tiratura; sul fronte e sul retro vi compare il titolo originario "Art blakey and the jazz messengers", solo sulla costola e sull' etichetta lo stesso titolo e' riportato come "Moanin' ". Uscito nel gennaio del 1959, il settimo album (il quarto in realta' se si uniscono i doppi volumi delle tre opere precedenti) su Blue Note dei Messengers, qui nella loro veste piu' tipica e piu' funky, con Lee Morgan alla tromba, Benny Golson al sassofono tenore, Bobby Timmons al piano (subentrato ad Horace Silver), Jymie Merritt al basso e Art Blakey alla batteria. Il titolo originale dell'album e' "Art Blakey and The Jazz Messengers". Golson e Timmons sono gli autori delle composizioni e degli arrangiamenti: il classico "Moanin", di Timmons, si ricollega alla musica religiosa nera e ne conserva tutto il potere di coinvolgimento; "Blues March", di Golson, e' letteralmente un blues a ritmo di marcia militare, gioioso nella sua atmosfera da gospel; "Thunder Suite", pure di Golson, e' l'apoteosi delle rituali rullate di Blakey. Altri due bellissimi brani di Golson, "Are You Real" e "Along Come Betty", prodotti del filone romantico-melanconico golsoniano, sono ricondotti all'estetica funky dalla forma dell'esecuzione. Nati alla fine del '54 dal legame tra il sodalizio musicale del pianista Horace Silver e del batterista Art Blakey e l'attivita' di un allora popolarissimo quintetto, i Jazz Messengers. Dopo una fase iniziale sotto la direzione di Silver e con solisti eccellenti quali Kenny Dorham alla tromba - sostituito poi da Donald Byrd - e Hank Mobley al sassofono tenore, ragioni diverse portano Silver e Blakey a separarsi dopo soli due anni di attivita' del gruppo e Blakey caratterizzera' i suoi Messengers come una sorta di contenitore di proposte diverse, come quella qui presente, in funzione di compositori-arrangiatori, oltre che di solisti. Nella movimentata vicenda di questi Messengers si distinguono, a partire dal '57, tre periodi significativi: una breve fase dominata dall'interesse solistico e dalla figura di Johnny Griffin, sassofonista tenore tra i migliori dell'hard-bop, il fortunato periodo funky di Benny Golson e Bobby Timmons con Lee Morgan alla tromba, e un periodo, alle soglie dei '60, in cui il gruppo appare rinnovato nello stile e nella struttura, con l'aggiunta di Curtis Fuller al trombone, la sostituzione di Morgan con Freddie Hubbard, trombettista vicino agli ambienti del nascente free, e soprattutto quella di Golson con Wayne Shorter, tenorista di scuola coltraniana in seguito con Herbie Hancock e Miles Davis. Soltanto dalla meta' degli anni '60, infine, la capacita' creativa di Blakey e del suo gruppo iniziera' ad affievolirsi, nonostante i continui ricambi di formazione.
Blakey art and jazz messengers
Art blakey and the jazz messengers (moanin')
12"x2 [edizione] ristampa stereo usa 1959 analogue productions / blue note
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Copai ancora contenuta nella originaria busta esterna plastificata, con adesivo "AcousTech Mastering..." sul fronte, rara e ricercata ristampa del 2008 per audiofili, limitata e numerata, copertina pressoche' identica alla prima tiratura (e come quella questa ristampa intitola il disco "Art blakey and the jazz messengers" e non "Moanin' " come in gran parte delle ristampe), senza barcode, con adesivo argentato sul retro che riporta la numerazione (copia numero 1969), due vinili pesanti 180 grammi che girano a 45 giri per un'ascolto con una dinamica e una profondità superiori al normale 33 giri, catalogo AP-84003 509995-16827-1-2. Uscito nel gennaio del 1959, il settimo album (il quarto in realta' se si uniscono i doppi volumi delle tre opere precedenti) su Blue Note dei Messengers, qui nella loro veste piu' tipica e piu' funky, con Lee Morgan alla tromba, Benny Golson al sassofono tenore, Bobby Timmons al piano (subentrato ad Horace Silver), Jymie Merritt al basso e Art Blakey alla batteria. Il titolo originale dell'album e' "Art Blakey and The Jazz Messengers". Golson e Timmons sono gli autori delle composizioni e degli arrangiamenti: il classico "Moanin", di Timmons, si ricollega alla musica religiosa nera e ne conserva tutto il potere di coinvolgimento; "Blues March", di Golson, e' letteralmente un blues a ritmo di marcia militare, gioioso nella sua atmosfera da gospel; "Thunder Suite", pure di Golson, e' l'apoteosi delle rituali rullate di Blakey. Altri due bellissimi brani di Golson, "Are You Real" e "Along Come Betty", prodotti del filone romantico-melanconico golsoniano, sono ricondotti all'estetica funky dalla forma dell'esecuzione. Nati alla fine del '54 dal legame tra il sodalizio musicale del pianista Horace Silver e del batterista Art Blakey e l'attivita' di un allora popolarissimo quintetto, i Jazz Messengers. Dopo una fase iniziale sotto la direzione di Silver e con solisti eccellenti quali Kenny Dorham alla tromba - sostituito poi da Donald Byrd - e Hank Mobley al sassofono tenore, ragioni diverse portano Silver e Blakey a separarsi dopo soli due anni di attivita' del gruppo e Blakey caratterizzera' i suoi Messengers come una sorta di contenitore di proposte diverse, come quella qui presente, in funzione di compositori-arrangiatori, oltre che di solisti. Nella movimentata vicenda di questi Messengers si distinguono, a partire dal '57, tre periodi significativi: una breve fase dominata dall'interesse solistico e dalla figura di Johnny Griffin, sassofonista tenore tra i migliori dell'hard-bop, il fortunato periodo funky di Benny Golson e Bobby Timmons con Lee Morgan alla tromba, e un periodo, alle soglie dei '60, in cui il gruppo appare rinnovato nello stile e nella struttura, con l'aggiunta di Curtis Fuller al trombone, la sostituzione di Morgan con Freddie Hubbard, trombettista vicino agli ambienti del nascente free, e soprattutto quella di Golson con Wayne Shorter, tenorista di scuola coltraniana in seguito con Herbie Hancock e Miles Davis. Soltanto dalla meta' degli anni '60, infine, la capacita' creativa di Blakey e del suo gruppo iniziera' ad affievolirsi, nonostante i continui ricambi di formazione.
Blakey art and jazz messengers
At the cafe bohemia volume 2
Lp [edizione] ristampa mono jap 1955 blue note
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Ristampa giapponese del 1983, in mono, con artwork pressoché identico a quello della rarissima prima stampa USA, copertina cartonata lucida fronte retro senza barcode e con prezzo impresso sul retro di 2.300 yen, inserto con note in lingua giapponese che terminano con la data 27/7/1983, label bianca e blu con scritte blu e logo Blue Note bianco in basso ed a sinistra, catalogo BLP1508. Originariamente pubblicato nel 1956 dalla Blue Note negli USA, questo è il secondo dei tre album che documentano i concerti dati al Cafe Bohemia di New York il 23 novembre del 1955 dai Jazz Messengers (i primi due volumi uscirono entrambi nel 1956, il terzo vide poi la luce solo in Giappone nel 1983). la formazione era composta da Art Blakey (batteria), Kenny Dorham (tromba), Hank Mobley (sax tenore), Horace Silver (pianoforte) e Doug Watkins (contrabbasso). Questo secondo volume, che contiene brani registrati durante tre dei quattro i set suonati dal gruppo in quella data, offre un eccellente set di classico hard bop suonato da uno dei gruppi che hanno definito quel genere in modo indelebile. Partendo da idee e basi solide e semplici, supportate dalla granitica ritmica condotta da Blakey, capace di cambiare i tempi con una fluidità ed una coordinazione sbalorditive, i solisti sviluppano fantastici assoli melodici di sax e tromba; una parte della critica sostiene che questo secondo volume sia addirittura superiore al primo, grazie ad una maggiore energia e coesione nelle performances, mettendo in particolare evidenza le due composizioni di Hank Mobley, la propulsiva e cristallina "Sportin' crowd" e "Avila & tequila", quest'ultima resa scoppiettante dagli accenti afro-cubani della ritmica dettata da Blakey, prima che la scaletta si concluda con una struggente ballata come "I waited for you". Questa la scaletta: "Sportin' crowd", "Like someone in love", "Yesterdays", "Avila and tequila", "I waited for you". Art Blakey, con i suoi Jazz Messengers, è stato uno degli alfieri della corrente hard bop; la sua carriera, cominciata negli anni '40 con Fletcher Henderson e poi nella seminale orchestra di Billy Eckstine, prosegue negli anni '50 con la fondazione dei Jazz Messengers, una vera fucina di talenti in cui suoneranno, nel corso degli anni, decine e decine di musicisti fra cui Horace Silver, Keith Jarrett, Wayne Shorter, Donald Byrd e Freddie Hubbard. Restio alle tendenze avanguardiste del free jazz, Blakey proseguirà sul suo percorso di matrice hard bop fino alla morte, sopravvenuta nel 1990, influenzando fortemente le nuove leve del jazz.
Blakey art and jazz messengers
drum suite
Lp [edizione] ristampa mono hol 1957 cbs
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
ristampa europea pressata in Olanda su Cbs (il disco e' uscito originariamente su Columbia nel '57), uscita per la serie "I love jazz", copertina senza barcode esclusiva di questa edizione, etichetta rossa con logo bianco in alto, di questo album registrato in parte (il lato A, comprendente i brani, "The Sacrifice", "Cubano Chant" e "Oscalypso") il 22 febbraio 1957 a New York con una formazione che vede Art Blakey e Jo Jones alla batteria, Candid Camero (conga), "Sabu" Martinez (bongo), Specs Wright (Tympahi), Ray Bryant (piano) e Oscar Pettiford (basso), mentre per l'altra (il lato B, comprendente i brani "Nica's Tempo"," D' S Dilemma" e "Just For Marty") e' registrata a New York il 13 dicembre 1956 con una formazione che vede Art Blakey alla batteria, Bill Hardman (tromba), Jackie McLean (sax alto), Sam Dockery (piano) e Spanky De Brest (basso). Nati alla fine del '54 dal legame tra il sodalizio musicale del pianista Horace Silver e del batterista Art Blakey e l'attivit… di un allora popolarissimo quintetto, i Jazz Messengers. Dopo una fase iniziale sotto la direzione di Silver e con solisti eccellenti quali Kenny Dorham alla tromba - sostituito poi da Donald Byrd - e Hank Mobley al sassofono tenore, ragioni diverse portano Silver e Blakey a separarsi dopo soli due anni di attivit… del gruppo e Blakey caratterizzer… i suoi Messengers come una sorta di contenitore di proposte diverse, in funzione di compositori-arrangiatori, oltre che di solisti. Nella movimentata vicenda di questi Messengers si distinguono, a partire dal '57, tre periodi significativi: una breve fase dominata dall'interesse solistico e dalla figura di Johnny Griffin, sassofonista tenore tra i migliori dell'hard-bop, il fortunato periodo funky di Benny Golson e Bobby Timmons con Lee Morgan alla tromba, e un periodo, alle soglie dei '60 (e come in questa registrazione), in cui il gruppo appare rinnovato nello stile e nella struttura, con l'aggiunta di Curtis Fuller al trombone, la sostituzione di Morgan con Freddie Hubbard, trombettista vicino agli ambienti del nascente free, e soprattutto quella di Golson con Wayne Shorter, tenorista di scuola coltraniana in seguito con Herbie Hancock e Miles Davis. Soltanto dalla met… degli anni '60, infine, la capacit… creativa di Blakey e del suo gruppo inizier… ad affievolirsi, nonostante i continui ricambi di formazione ed alcune opere sempre degne di attenzione.
Blakey art and jazz messengers
Moanin' (art blakey and the jazz messengers') colored vinyl
lp [edizione] nuovo stereo eu 1959 waxtime in color
jazz
jazz
Ristampa in edizione limitata in vinile colorato, rimasterizzata e pressata Direct Metal Mastering in vinile 180 grammi, copertina pressoche' identica sul fronte alla prima rara tiratura, con note aggiuntive sul retro. Originariamente pubblicato nel 1958 dalla Blue Note, inciso al Rudy Van Gelder Studio di Hackensack, New Jersey, il 30 ottobre del 1958, con formazione composta da Lee Morgan (tromba), Benny Golson (sax tenore), Bobby Timmons (pianoforte), Jymie Merritt (contrabbasso) ed Art Blakey (batteria). Intitolato in effetti ''Art Blakey and the jazz messengers'', questo album e' tuttavia quasi universalmente noto come ''Moanin''', dal titolo dell'indelebile brano che apre la scaletta. Considerato dalla critica come uno dei suoi capolavori assoluti, inciso con una delle migliori incarnazioni dei Jazz Messengers, ''Moanin''' e' un classico dello hard bop, di cui sono stati acclamati in particolare la title track, un blues uscito dalla penna del pianista Timmons, la lenta ''Along came Betty'' che mette in rilievo la classe del sassofonista Golson, e la marcia ''Blues march''. Gli altri brani inclusi sono ''Are you real'', con la sua raffinata melodia, ''The drum thunder (miniature) suite'' che mette in risalto la maestria e l'energia di Blakey alla batteria, e la complessa ''Come rain or come shine''. Art Blakey, con i suoi Jazz Messengers, e' stato uno degli alfieri della corrente hard bop; la sua carriera, cominciata negli anni '40 con Fletcher Henderson e poi nella seminale orchestra di Billy Eckstine, prosegue negli anni '50 con la fondazione dei Jazz Messengers, una vera fucina di talenti in cui suoneranno, nel corso degli anni, decine e decine di musicisti fra cui Horace Silver, Keith Jarrett, Wayne Shorter, Donald Byrd e Freddie Hubbard. Restio alle tendenze avanguardiste del free jazz, Blakey proseguira' sul suo percorso di matrice hard bop fino alla morte, sopravvenuta nel 1990, influenzando fortemente le nuove leve del jazz.
Blakey art and jazz messengers
With thelonious monk
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1958 waxtime
jazz
jazz
Ristampa in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema Direct Metal Mastering, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura su Atlantic. Originariamente pubblicato nel 1958 dalla Atlantic, inciso a New York il 14 ed il 15 maggio del 1957 da Art Blakey (batteria), Bill Hardman (tromba), Johnny Griffin (sax tenore), Thelonious Monk (pianoforte) e Spanky DeBrest (contrabbasso). L'incontro fra i due eccezionali talenti di Blakey e Monk produce una brillante e vivacissima sessione di bop jazz, condotta con grande energia dal quintetto, nel quale Monk ed i due ottoni si spronano a vicenda, con risultati di scoppiettante entusiasmo in episodi quali "Evidence" e "Rhythm-a-ning". Dei sei brani in scaletta, cinque sono composizioni monkiane. Questa la scaletta: "Evidence", "In walked bud", "Blue monk", "I mean you", "Rhythm-a-ning", "Purple shades". Art Blakey, con i suoi Jazz Messengers, è stato uno degli alfieri della corrente hard bop; la sua carriera, cominciata negli anni '40 con Fletcher Henderson e poi nella seminale orchestra di Billy Eckstine, prosegue negli anni '50 con la fondazione dei Jazz Messengers, una vera fucina di talenti in cui suoneranno, nel corso degli anni, decine e decine di musicisti fra cui Horace Silver, Keith Jarrett, Wayne Shorter, Donald Byrd e Freddie Hubbard. Restio alle tendenze avanguardiste del free jazz, Blakey proseguirà sul suo percorso di matrice hard bop fino alla morte, sopravvenuta nel 1990, influenzando fortemente le nuove leve del jazz.
Brassens georges
N.3 - aka "les sabots d'helene" (ltd. numbered)
10" [edizione] ristampa stereo fra 1954 polydor / mercury
[vinile] Excellent [copertina] Excellent world
[vinile] Excellent [copertina] Excellent world
La ristampa europea di pressaggio francese del 2002 su Polydor / Mercury, uscita in edizione limitata e numerata sul retro copertina in alto (questo esemplare il n. 715) e con artwork pressoché identico a quello della prima tiratura, vinile 10", copertina flipback su due lati sul retro e con barcode 044006303000, inner sleeve in cartoncino grezzo con sagomatura centrale, label rossa con scritte argento e logo Polydor argentato in alto, catalogo 063 030-0. Originariamente pubblicato nel dicembre del 1954 dalla Polydor in Francia, il terzo album, successivo a "Interprète Ses Dernières Compositions, 2ème Série" (2/1954, conosciuto anche come "Le vent") e precedente "Je me suis fait tout petit" (1956). Conosciuto anche come "Les sabots d'Hélène", dal titolo del primo brano del disco, contiene dieci brani, quasi tutti scritti da Brassens, con l'eccezione di "Gastibelza", basata su di una poesia di Victor Hugo, e di "La prière", basata su di una poesia di Francis Jammes; una delle canzoni più importanti di Brassens, "La mauvaise herbe", è contenuta qui, insieme brani irriverenti come "Le mauvais sujet repenti" e "P... de toi". Importantissimo cantautore francese del '900, il cui rilievo nella musica francese è stato paragonato a quello di Dylan per la canzone americana, Georges Brassens (1921-1981) è stato anche un apprezzato poeta; il suo stile, autunnale ancorché ironico, veicolava canzoni dai messaggi sarcastici e pungenti verso le convenzioni sociali e le istituzioni culturali dominanti, ma anche intrise di amaro lirismo. La sua influenza ha travalicato i confini francesi, e si è fatta sentire senza dubbio anche fra i cantautori italiani, su tutti Fabrizio De André.
Brel jacques
Jacques brel 1 (1st album + 3 tracks)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1955 universal/philips
world
world
Vinile pesante, copertina in cartoncino lucido fronte retro, etichetta blu con logo e scritte bianche, ristampa europea, uscita nel 2008, la prima di cinque collezioni della serie "les grands auters & compositeurs interpretes", comprende il primo album dell' artista, "Jacques Brel et ses chansons" (uscito originariamente nel 1955 su Barclay in Francai in formato 10" contenente 9 canzoni), piu 3 brani, "S'il te faut" (registrata nel marzo 55), "la Bastlle" (registrata nell'ottobre 55) e "Priere paienne" (settembre 56). Ascoltando questa raccolta si apprezza l'espressiva voce di Brel, con testi che trattano temi ancora attuali come l'ipocrisia, la solitudine, l'amore, l'ingiustizia, l'egoismo e l'intolleranza, con una musica orchestrata diretta da AndrŠ Grassi, Michel Legrand e da AndrŠ Pop. Il cantante e compositore Jacques Brel e' certamente uno dei massimi esponenti della canzone Francese di ogni tempo, la sua influenza fu forte e evidente nei primi lavori di Leonard Cohen e David Bowie, e versioni dei suoi brani furono registrati da artisti che vanno dal Kingston Trio a Frank Sinatra. Nato a Brussels, Belgio, nel 1929, Brel inizia subito a suonare la chitarra e nel 1952 propone per la prima volta i suoi brani in concerto, l'accoglienza e' trionfale e nel 1953 firma un contratto per la Philips che stampa il suo primo 45, "La Foire"/"Il Y A", nel marzo dello stesso anno. Il successo e' modesto e Brel decide di spostarsi a Parigi, dove inizia ad esibirsi nei piccoli clubs. Nel luglio del 1954 suona il prio concerto all' Olympia Theater, seguito presto dal primo tour nazionale, alla fine dell'anno esce il suo primo album, un 10" LP con 10 brani che si intitola ''Jacques Brel et Ses Chansons''. Il successo pero' arriva soltanto intorno al 1956 quando il suo brano "Quand On N'A Pas Que l'Amour" (tradotto in Inglese come "If We Only Have Love"), uscito su di un EP, diviene una hit giungendo al numero 3 delle classifiche Francesi. I lavori sucessivi, Jacques Brel 2 (1957), Jacques Brel 3 (1958), e Jacques Brel 4 (1959) sono tutti grandi successi. Nel 1960, Brel debutta in Usa su Columbia, dove esce un album che raggruppa i pu' celebri brani Francesi, Brel lascia la Philips per la nascente Barclay nel 1962, il suo primo LP per l'etichetta e' il live Adel l'Olympia 1962, seguito dal primo album di studio in 4 anni, ''Jacques Brel Accompagne Pas Fran‡ois Rauber et Son Orchestra''. Nel 1963 debutta live in Usa alla Carnegie Hall di New York. Il poeta Americano Rod McKuen inizia a scrivere i testi Inglesi per Brel ed il Kingston Trio registra "Seasons in the Sun", versione Inglese del brano "Le Moribond", sul loro ''Time to Think'' LP del 1964. Divenuto oramai una superstar il musicista si sposta tra l'Europa e gli Stati Uniti per i successivi anni con enorme sucesso e reverenza da parte degli addetti ai lavori, nel 1966, Damita Jo registra "If You Go Away", adattamento Inglese di McKuen di "Ne Me Quitte Pas", il brano diviene presto un vero standard pop registrato da centinaia di artisti tra di essi Tom Jones, Frank Sinatra, e Neil Diamond. Sempre nel 1966, Judy Collins fa uscire una versione Inglese di "La Colombe" ("The Dove") sul suo lp ''In My Life'' mentre Joan Baez coverizzera' lo stesso brano su Joan, nello stesso tempo Glenn Yarbrough si cimenta con "The Women" ("Les Biches") sull' LP The Lonely Things. Inaspettatamente Brel annuncia il suo ritiro dalle scene concertistiche nel 1966, ma continua a registrare in studio, il suo nuovo lavoro esce nel 1967, ''Jacques Brel '67'', nello stesso anno partecipa ad un film, Les Risques du MetiŠr, che spalanchera' una nuova carriera con oltre 7 films fino al 1973, partecipa al musical Man of la Mancha, mentre una sorta di musical a lui dedicato apre a New York , ''Jacques Brel Is Alive and Well and Living in Paris'' viene presentato al Village Gate nel Greenwich Village nel 1968 e verra' rappresentato oltre 2.000 volte divenendo uno dei piu' lunghi spettacoli mai rappresentati a off-Broadway nella storia. Gli spettacoli diverranno un film nel 1975, con Brel stesso che recita un cameo. Il successo enorme di Jacques Brel Is Alive and Well and Living in Paris fa scoppiare una sorta di Brel mania nei paesi di lingua Inglese, in Inghilterra Scott Walker registra "Jackie" ( "La Chanson de Jacky") ed entra nella Top 40. (Marc Almond giungera' con il suo personale tributo all'artista, Jacques, nella Top 20 nel 1991.) "Jackie" esce sul primo album di Walker che vede anche altre composizioni di Brel "Mathilde", "Amsterdam" e "My Death" ("La Mort"), Walker continuera' ad incidere canzoni di Brel anche su Scott 2 (1968) e Scott 3 (1969). David Bowie coverizza "Amsterdam" su un singolo del 1973 ed esegue "My Death" in concerto, la Sensational Alex Harvey Band chiama un suo album con il nome di un brano di Brel "Next" ("Au Suivant") nel 1973. Negli Usa Judy Collins registra "Marieke" per il suo ''Whales & Nightingales" del 1970; Frank Sinatra registra "I'm Not Afraid" ("Fils De"), Dionne Warwick "If We Only Have Love" nel 1972; nel 1973 Terry Jacks coverizza "Seasons in the Sun" al numero 1 in U.S. ed in U.K., Brel intanto continua a suonare e a recitare nei films con ininterrotto successo, nel 1974 l'artista annuncia il tentativo di circumnavigare il globo in barca a vela, ma arrivato alle Canary Islands si sente male e gli viene diagnosticato un tumore. Torna a Brussels per operarsi e infine ritorna sulla barca per continuare il viaggio. Nel 1975 raggiunge le Isole Marchesi e decise di rimanervi, ritornera' in Francia solo nel 1977 per registrare un nuovo album, Brel, che vendera' 650.000 copie il primo giorno di uscita arrivando a venderne oltre 2 milioni. Brel si riammala di cancro e torna quindi in Francia nel 1978 per sottoporsi a trattamenti chemioterapici ma morira' tre mesi dopo all'eta' di 49 anni. Divenuto oramai il ''fratello maggiore'' di Dylan, Leonard Cohen, e di tutti i cantautori che verranno dopo di loro, Brel e' alla fine dei '70 un mito globale, e la lista degli artisti che hanno registrato suoi brani e' enorme ed abbraccia tutti i settori musicali, rock, pop, jazz, country, tra di loro Karen Akers, Shirley Bassey, Acker Bilk, Ray Bryant, Glen Campbell, Ray Conniff, John Denver, Dion, Celine Dion, the Fortunes, Robyn Hitchcock, Shirley Horn, Julio Iglesias, Jack Jones, Cyndi Lauper, Brenda Lee, Ute Lemper, Vera Lynn, Al Martino, Paul Mauriat, Helen Merrill, Ronnie Milsap, Nana Mouskouri, Olivia Newton-John, Freda Payne, Pearls Before Swine, Mitch Ryder, the Seekers, Dusty Springfield, Bobby Vinton, Andy Williams, Nancy Wilson.
Brel jacques
Jacques brel 2 (2nd album + 1 track)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1957 universal/philips
world
world
Vinile pesante, copertina in cartoncino lucido fronte retro, etichetta blu con scritte bianche e argento, ristampa europea, uscita nel 2008, la seconda di cinque collezioni della serie "Les grand auters & compositeurs interpretes", contiene il secondo album di Brel, uscito per la prima volta nel 1957 in Francia su Barclay, piu' una canzone "Les pieds dans le ruisseau". Lavoro che rappresenta la conferma del debutto, con un tocco in piu' di jazz come in "Pardons". Da notare che il brano "Quand on N'a que l'amour", della quale esiste anche una versione in inglese "If we only have love", raggiunse la posizione n.3 nelle hit francesi. Il cantante e compositore Jacques Brel e' certamente uno dei massimi esponenti della canzone Francese di ogni tempo, la sua influenza fu forte e evidente nei primi lavori di Leonard Cohen e David Bowie, e versioni dei suoi brani furono registrati da artisti che vanno dal Kingston Trio a Frank Sinatra. Nato a Brussels, Belgio, nel 1929, Brel inizia subito a suonare la chitarra e nel 1952 propone per la prima volta i suoi brani in concerto, l'accoglienza e' trionfale e nel 1953 firma un contratto per la Philips che stampa il suo primo 45, "La Foire"/"Il Y A", nel marzo dello stesso anno. Il successo e' modesto e Brel decide di spostarsi a Parigi, dove inizia ad esibirsi nei piccoli clubs. Nel luglio del 1954 suona il primo concerto all' Olympia Theater, seguito presto dal primo tour nazionale, alla fine dell'anno esce il suo primo album, un 10" LP con 10 brani che si intitola ''Jacques Brel et Ses Chansons''. Il successo pero' arriva soltanto intorno al 1956 quando il suo brano "Quand On N'A Pas Que l'Amour" (tradotto in Inglese come "If We Only Have Love"), uscito su di un EP, diviene una hit giungendo al numero 3 delle classifiche Francesi. I lavori sucessivi, Jacques Brel 2 (1957), Jacques Brel 3 (1958), e Jacques Brel 4 (1959) sono tutti grandi successi. Nel 1960, Brel debutta in Usa su Columbia, dove esce un album che raggruppa i pu' celebri brani Francesi, Brel lascia la Philips per la nascente Barclay nel 1962, il suo primo LP per l'etichetta e' il live Adel l'Olympia 1962, seguito dal primo album di studio in 4 anni, ''Jacques Brel Accompagne Pas Fran‡ois Rauber et Son Orchestra''. Nel 1963 debutta live in Usa alla Carnegie Hall di New York. Il poeta Americano Rod McKuen inizia a scrivere i testi Inglesi per Brel ed il Kingston Trio registra "Seasons in the Sun", versione Inglese del brano "Le Moribond", sul loro ''Time to Think'' LP del 1964. Divenuto oramai una superstar il musicista si sposta tra l'Europa e gli Stati Uniti per i successivi anni con enorme sucesso e reverenza da parte degli addetti ai lavori, nel 1966, Damita Jo registra "If You Go Away", adattamento Inglese di McKuen di "Ne Me Quitte Pas", il brano diviene presto un vero standard pop registrato da centinaia di artisti tra di essi Tom Jones, Frank Sinatra, e Neil Diamond. Sempre nel 1966, Judy Collins fa uscire una versione Inglese di "La Colombe" ("The Dove") sul suo lp ''In My Life'' mentre Joan Baez coverizzera' lo stesso brano su Joan, nello stesso tempo Glenn Yarbrough si cimenta con "The Women" ("Les Biches") sull' LP The Lonely Things. Inaspettatamente Brel annuncia il suo ritiro dalle scene concertistiche nel 1966, ma continua a registrare in studio, il suo nuovo lavoro esce nel 1967, ''Jacques Brel '67'', nello stesso anno partecipa ad un film, Les Risques du MetiŠr, che spalanchera' una nuova carriera con oltre 7 films fino al 1973, partecipa al musical Man of la Mancha, mentre una sorta di musical a lui dedicato apre a New York , ''Jacques Brel Is Alive and Well and Living in Paris'' viene presentato al Village Gate nel Greenwich Village nel 1968 e verra' rappresentato oltre 2.000 volte divenendo uno dei piu' lunghi spettacoli mai rappresentati a off-Broadway nella storia. Gli spettacoli diverranno un film nel 1975, con Brel stesso che recita un cameo. Il successo enorme di Jacques Brel Is Alive and Well and Living in Paris fa scoppiare una sorta di Brel mania nei paesi di lingua Inglese, in Inghilterra Scott Walker registra "Jackie" ( "La Chanson de Jacky") ed entra nella Top 40. (Marc Almond giungera' con il suo personale tributo all'artista, Jacques, nella Top 20 nel 1991.) "Jackie" esce sul primo album di Walker che vede anche altre composizioni di Brel "Mathilde", "Amsterdam" e "My Death" ("La Mort"), Walker continuera' ad incidere canzoni di Brel anche su Scott 2 (1968) e Scott 3 (1969). David Bowie coverizza "Amsterdam" su un singolo del 1973 ed esegue "My Death" in concerto, la Sensational Alex Harvey Band chiama un suo album con il nome di un brano di Brel "Next" ("Au Suivant") nel 1973. Negli Usa Judy Collins registra "Marieke" per il suo ''Whales & Nightingales" del 1970; Frank Sinatra registra "I'm Not Afraid" ("Fils De"), Dionne Warwick "If We Only Have Love" nel 1972; nel 1973 Terry Jacks coverizza "Seasons in the Sun" al numero 1 in U.S. ed in U.K., Brel intanto continua a suonare e a recitare nei films con ininterrotto successo, nel 1974 l'artista annuncia il tentativo di circumnavigare il globo in barca a vela, ma arrivato alle Canary Islands si sente male e gli viene diagnosticato un tumore. Torna a Brussels per operarsi e infine ritorna sulla barca per continuare il viaggio. Nel 1975 raggiunge le Isole Marchesi e decise di rimanervi, ritornera' in Francia solo nel 1977 per registrare un nuovo album, Brel, che vendera' 650.000 copie il primo giorno di uscita arrivando a venderne oltre 2 milioni. Brel si riammala di cancro e torna quindi in Francia nel 1978 per sottoporsi a trattamenti chemioterapici ma morira' tre mesi dopo all'eta' di 49 anni. Divenuto oramai il ''fratello maggiore'' di Dylan, Leonard Cohen, e di tutti i cantautori che verranno dopo di loro, Brel e' alla fine dei '70 un mito globale, e la lista degli artisti che hanno registrato suoi brani e' enorme ed abbraccia tutti i settori musicali, rock, pop, jazz, country, tra di loro Karen Akers, Shirley Bassey, Acker Bilk, Ray Bryant, Glen Campbell, Ray Conniff, John Denver, Dion, Celine Dion, the Fortunes, Robyn Hitchcock, Shirley Horn, Julio Iglesias, Jack Jones, Cyndi Lauper, Brenda Lee, Ute Lemper, Vera Lynn, Al Martino, Paul Mauriat, Helen Merrill, Ronnie Milsap, Nana Mouskouri, Olivia Newton-John, Freda Payne, Pearls Before Swine, Mitch Ryder, the Seekers, Dusty Springfield, Bobby Vinton, Andy Williams, Nancy Wilson.
Brel jacques
Jacques brel 3 (3rd album + 3 tracks)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1958 universal/philips
world
world
Vinile pesante, copertina in cartoncino lucido fronte retro, etichetta blu con scritte bianche e argento, ristampa europea, uscita nel 2008, la terza di cinque collezioni della serie "Les grand auters & compositeurs interpretes", contiene il terzo album di Brel, uscito per la prima volta nel 1958, piu' 3 canzoni "Seul", "La dame patronnesse" e "La mort"; album considerato il migliore del primo periodo di Brel, con alcuni brani interessanti come "Litanies pour un retour", dove Brel fa una sorta di lista delle virtu' dell'amore (Marc Almond l'ha rifatta nell'89) e il bolero "L'homme dans la citŠ". Il cantante e compositore Jacques Brel e' certamente uno dei massimi esponenti della canzone Francese di ogni tempo, la sua influenza fu forte e evidente nei primi lavori di Leonard Cohen e David Bowie, e versioni dei suoi brani furono registrati da artisti che vanno dal Kingston Trio a Frank Sinatra. Nato a Brussels, Belgio, nel 1929, Brel inizia subito a suonare la chitarra e nel 1952 propone per la prima volta i suoi brani in concerto, l'accoglienza e' trionfale e nel 1953 firma un contratto per la Philips che stampa il suo primo 45, "La Foire"/"Il Y A", nel marzo dello stesso anno. Il successo e' modesto e Brel decide di spostarsi a Parigi, dove inizia ad esibirsi nei piccoli clubs. Nel luglio del 1954 suona il prio concerto all' Olympia Theater, seguito presto dal primo tour nazionale, alla fine dell'anno esce il suo primo album, un 10" LP con 10 brani che si intitola ''Jacques Brel et Ses Chansons''. Il successo pero' arriva soltanto intorno al 1956 quando il suo brano "Quand On N'A Pas Que l'Amour" (tradotto in Inglese come "If We Only Have Love"), uscito su di un EP, diviene una hit giungendo al numero 3 delle classifiche Francesi. I lavori sucessivi, Jacques Brel 2 (1957), Jacques Brel 3 (1958), e Jacques Brel 4 (1959) sono tutti grandi successi. Nel 1960, Brel debutta in Usa su Columbia, dove esce un album che raggruppa i pu' celebri brani Francesi, Brel lascia la Philips per la nascente Barclay nel 1962, il suo primo LP per l'etichetta e' il live Adel l'Olympia 1962, seguito dal primo album di studio in 4 anni, ''Jacques Brel Accompagne Pas Fran‡ois Rauber et Son Orchestra''. Nel 1963 debutta live in Usa alla Carnegie Hall di New York. Il poeta Americano Rod McKuen inizia a scrivere i testi Inglesi per Brel ed il Kingston Trio registra "Seasons in the Sun", versione Inglese del brano "Le Moribond", sul loro ''Time to Think'' LP del 1964. Divenuto oramai una superstar il musicista si sposta tra l'Europa e gli Stati Uniti per i successivi anni con enorme sucesso e reverenza da parte degli addetti ai lavori, nel 1966, Damita Jo registra "If You Go Away", adattamento Inglese di McKuen di "Ne Me Quitte Pas", il brano diviene presto un vero standard pop registrato da centinaia di artisti tra di essi Tom Jones, Frank Sinatra, e Neil Diamond. Sempre nel 1966, Judy Collins fa uscire una versione Inglese di "La Colombe" ("The Dove") sul suo lp ''In My Life'' mentre Joan Baez coverizzera' lo stesso brano su Joan, nello stesso tempo Glenn Yarbrough si cimenta con "The Women" ("Les Biches") sull' LP The Lonely Things. Inaspettatamente Brel annuncia il suo ritiro dalle scene concertistiche nel 1966, ma continua a registrare in studio, il suo nuovo lavoro esce nel 1967, ''Jacques Brel '67'', nello stesso anno partecipa ad un film, Les Risques du MetiŠr, che spalanchera' una nuova carriera con oltre 7 films fino al 1973, partecipa al musical Man of la Mancha, mentre una sorta di musical a lui dedicato apre a New York , ''Jacques Brel Is Alive and Well and Living in Paris'' viene presentato al Village Gate nel Greenwich Village nel 1968 e verra' rappresentato oltre 2.000 volte divenendo uno dei piu' lunghi spettacoli mai rappresentati a off-Broadway nella storia. Gli spettacoli diverranno un film nel 1975, con Brel stesso che recita un cameo. Il successo enorme di Jacques Brel Is Alive and Well and Living in Paris fa scoppiare una sorta di Brel mania nei paesi di lingua Inglese, in Inghilterra Scott Walker registra "Jackie" ( "La Chanson de Jacky") ed entra nella Top 40. (Marc Almond giungera' con il suo personale tributo all'artista, Jacques, nella Top 20 nel 1991.) "Jackie" esce sul primo album di Walker che vede anche altre composizioni di Brel "Mathilde", "Amsterdam" e "My Death" ("La Mort"), Walker continuera' ad incidere canzoni di Brel anche su Scott 2 (1968) e Scott 3 (1969). David Bowie coverizza "Amsterdam" su un singolo del 1973 ed esegue "My Death" in concerto, la Sensational Alex Harvey Band chiama un suo album con il nome di un brano di Brel "Next" ("Au Suivant") nel 1973. Negli Usa Judy Collins registra "Marieke" per il suo ''Whales & Nightingales" del 1970; Frank Sinatra registra "I'm Not Afraid" ("Fils De"), Dionne Warwick "If We Only Have Love" nel 1972; nel 1973 Terry Jacks coverizza "Seasons in the Sun" al numero 1 in U.S. ed in U.K., Brel intanto continua a suonare e a recitare nei films con ininterrotto successo, nel 1974 l'artista annuncia il tentativo di circumnavigare il globo in barca a vela, ma arrivato alle Canary Islands si sente male e gli viene diagnosticato un tumore. Torna a Brussels per operarsi e infine ritorna sulla barca per continuare il viaggio. Nel 1975 raggiunge le Isole Marchesi e decise di rimanervi, ritornera' in Francia solo nel 1977 per registrare un nuovo album, Brel, che vendera' 650.000 copie il primo giorno di uscita arrivando a venderne oltre 2 milioni. Brel si riammala di cancro e torna quindi in Francia nel 1978 per sottoporsi a trattamenti chemioterapici ma morira' tre mesi dopo all'eta' di 49 anni. Divenuto oramai il ''fratello maggiore'' di Dylan, Leonard Cohen, e di tutti i cantautori che verranno dopo di loro, Brel e' alla fine dei '70 un mito globale, e la lista degli artisti che hanno registrato suoi brani e' enorme ed abbraccia tutti i settori musicali, rock, pop, jazz, country, tra di loro Karen Akers, Shirley Bassey, Acker Bilk, Ray Bryant, Glen Campbell, Ray Conniff, John Denver, Dion, Celine Dion, the Fortunes, Robyn Hitchcock, Shirley Horn, Julio Iglesias, Jack Jones, Cyndi Lauper, Brenda Lee, Ute Lemper, Vera Lynn, Al Martino, Paul Mauriat, Helen Merrill, Ronnie Milsap, Nana Mouskouri, Olivia Newton-John, Freda Payne, Pearls Before Swine, Mitch Ryder, the Seekers, Dusty Springfield, Bobby Vinton, Andy Williams, Nancy Wilson.
Broonzy big bill
Big bill's blues
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1958 columbia
blues rnr coun
blues rnr coun
Ristampa con copertina senza codice a barre, pressoche' identica alla prima rara tiratura. Il primo ed unico album di Big Bill Broonzy su Columbia. Uscito Nel 1958, anno della morte del grande bluesman, questo album lo presenta in veste acustica, accompagnato dalla sua sola chitarra, attraverso dieci brani, spesso carichi di ironia, ma sempre impregnati di spirito blues e sostenuti da uno stile robusto e dalla voce alta ed evocativa di Big Bill. Questa la scaletta dei brani: ''Bossie woman'', ''Texas tornado'', ''Tell me what kind of man Jesus is'', ''Trouble in mind'', ''See see rider'', ''When I've been drinkin'', ''Martha'', ''Swing low, sweet chariot'', ''Key to the highway'', ''Godbye baby blues''. William Lee Conley Broonzy nasce a Scott, Mississippi, il 26 giugno 1893, in una baracca vicino al fiume; da piccolo sfugge miracolosamente agli attacchi di orsi e serpenti che vivono vicino alla sua ''casa'' ed impara a suonare dallo zio Jerry, accompagnandosi con strumenti costruiti da lui stesso, poi nel 1926 e' a Chicago, e diviene negli anni '30 il piu' famoso cantante blues degli Stati Uniti. Continua a suonare per tutta la vita diventando uno dei maggiori miti del secolo, un'icona del blues di Chicaco (citta' dove opero' per lungo tempo) ed una grande influenza sulla musica popolare del XX secolo.
Broonzy big bill / sonny terry / brownie mcghee
broonzy big bill / sonny terry / brownie mcghee (blues with...)
Lp [edizione] ristampa stereo uk 1959 xtra
[vinile] Excellent [copertina] Excellent blues rnr coun
[vinile] Excellent [copertina] Excellent blues rnr coun
Ristampa inglese dei primi anni '70, con copertina esclusiva, pressata da Robert Stace, laminata fronte e retro, diversa sia da quella dell' album "Blues With..." uscito su Folkways in Usa nel 1959 sia dalla prima edizione inglese del 1965 su Xtra, con note di Bill Leader sul retro, che riporta l' indirizzo del distributore Transatlantic "86, Marylebone", etichetta bianca con logo Xtra rosso, senza "Produced by Folkways..." sotto di esso, e con "(p) TRansatlantic..." a destra, catalogo XTRA 1004. Originariamente pubblicato nel 1959 dalla Folkways in Usa, con titolo "Blues With Big Bill Broonzy, Sonny Terry, Brownie McGhee", quindi in Uk nel 1965 su Xtra con copertina e titolo cambiati, e con qualche modifica nella scaletta ed alcuni brani indicati con titoli diversi, questo album contiene registrazioni radiofoniche dal vivo effettuate il 7 maggio del 1957 per la radio di Chicago WFMT, da Big Bill Broonzy, Sonny Terry e Brownie McGhee, con stralci di un' intervista, curata dall' autorevole Studs Terkel. I tre danno la propria interpretazione dell'idioma blues in queste celebrate performance acustiche, e ciascun musicista fornisce una breve introduzione parlata prima di suonare un brano. Questa la scaletta di questa versione inglese: ''Keys to the highway'', "Brownie's Blues", ''Crow Jane", ''Willie May'', ''Daisie'', ''Louise'', ''Guitar Shuffle", "Feeling It", "Fox Chase", "Beautiful city'', ''I'm goin' to tll God", "It Sounds Like the Voice of the Lord", "Blues Improvisations". William Lee Conley Broonzy nasce a Scott, Mississippi, il 26 giugno 1893, in una baracca vicino al fiume; da piccolo sfugge miracolosamente agli attacchi di orsi e serpenti che vivono vicino alla sua ''casa'' ed impara a suonare dallo zio Jerry, accompagnandosi con strumenti costruiti da lui stesso, poi nel 1926 e' a Chicago, e diviene negli anni '30 il piu' famoso cantante blues degli Stati Uniti. Continua a suonare per tutta la vita diventando uno dei maggiori miti del secolo, un'icona del blues di Chicaco (citta' dove opero' per lungo tempo) ed una grande influenza sulla musica popolare del XX secolo. Grande armonicista blues, Sonny Terry nasce nel 1911 nel North Carolina; impara a suonare dal padre, un contadino musicista suonatore di organo a bocca. Diviene completamente cieco dopo due incidenti, nel 1922 e 1927, e perde il suo lavoro di bracciante. Diventa cosi' musicista di strada, suonando anche diciotto ore al giorno; nel '35 incontra Blind Boy Fuller e si trasferisce a New York, dove inizia a registrare ed a lavorare con tutti i piu' grandi, quindi nel 1939 incontra Brownie McGhee, chitarrista originario del Tennessee e destinato a diventare uno dei massimi esponenti dello stile Piedmont, e insieme diventano il maggior duo folk blues degli anni '40 e '50, con molte registrazioni all'attivo. Terry muore nel 1986 a New York, e McGhee scompare nel 1996 ad Oakland.
Brown james
dynamic james brown (ltd. red vinyl)
lp [edizione] nuovo stereo eu 1956 waxtime in color
soul funky disco
soul funky disco
Edizione limitata in vinile rosso, pesante 180 grammi, masterizzata con sistema DMM (Direct Metaal Mastering), copertina con foto e dettagliate note sul retro. Pubblicata nel 2021 dalla Waxtime, questa raccolta include ben venti dei piu' grandi brani pubblicati (quasi tutti su singolo) durante la prima decade di attivita' discografica dell' immenso artista di afroamericano (1933-2006), altrimenti noto come "Godfather of Soul", "Mr. Dynamite" o "Soul Brother No. 1", pubblicati a partire dallo storico "Please Please Please" che nel 1956 rappresento' il suo esordio discografico. Ecco la lista dei brani: A1 Please, Please, Please (febbraio 1956) A2 Night Train (aprile 1962), A3 Think (aprile 1960), A4 Tell Me What You’re Gonna Do (dall' album "The Amazing James Brown", 1961), A5 Papa’s Got A Brand New Bag (luglio 1965), A6 I Want You So Bad (aprile 1959), A7 I’ll Go Crazy (marzo 1960), A8 Good Good Lovin’ (ottobre 1959), A9 Lost Someone (gennaio 1962), A10 Baby, You’re Right (settembre 1961), B1 Try Me (novembre 1958), B2 Three Hearts In A Tangle (dicembre 1962), B3 You’ve Got The Power (aprile 1960), B4 I Got You (I Feel Good) (novembre 1965), B5 Out Of Sight (agosto 1964), B6 Bewildered (febbraio 1961), B7 I Don’t Mind (aprile 1961), B8 Just You And Me, Darling (novembre 1961), B9 This Old Heart (luglio 1960), B10 Shout And Shimmy (agosto 1962).
Brown james
Please please please
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1958 pan-am
soul funky disco
soul funky disco
ristampa in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), copertina pressoche' identica sul fronte alla prima molto rara tiratura su King, con l' originaria copertina con le gambe della donna sui gradini, e retro con le note originali a cui si aggiungono note supplementari ed una foto; contiene una traccia aggiunta per l' occasione: "This Old Heart" (singolo del 1960). Il primo a dir poco storico album di James Brown. Uscito tra la fine del '58 e l' inizio del '59 su King, uno dei dischi piu' famosi ed importanti nella storia della musica nera. Colui al quale si deve l' evoluzione ritmica e vocale del R&B verso il funky ed, in qualche misura, verso il rap. Nato da una famiglia povera, ha problemi con la legge fin da ragazzino; dopo il riformatorio viene adottato dalla famiglia di Bobby Byrd e approfondisce la sua conoscenza del gospel. In seguito, trasformerà i Gospel Starlighters dello stesso Byrd nei suoi Famous Flames. Inizierà la sua fortunatissima carriera con la partecipazione live ad un concerto di Little Richard e l'incisione, nel '56, del singolo che da' il nome a questo lp. Questa la lista dei brani inclusi: Please Please Please (version 1), Hold My Baby's Hand/I Feel That Old Feeling Coming On /Just Won't Do Right (I Stay In The Chapel Every Night)(version 1) / Baby Cries Over The Ocean / I Don't Know / Tell Me What I Did Wrong // Try Me (version 1)/ That Dood It / Begging Begging / I Walked Alone / No No No No / That's When I Lost My Heart / Let's Make It / Love Or A Game.
Brown james & the Flames
Just won't do right/Let's make it
78 [edizione] originale mono usa 1957 federal
[vinile] Very good soul funky disco
[vinile] Very good soul funky disco
Prima davvero rarissima stampa usa, 78 giri formato 10'', copertina neutra, etichetta verde con logo e scritte argento. Certamente uno dei piu' leggendari e rari 78'' del primo James Brown, che predata il primo album (please please please), di oltre un anno, e' un magistrale esempio di gospel/ rhythm and blues che rivoluzionera' la musica nera e poi quella bianca per tutto il decennio successivo. Nato in South Carolina nel 1933, inizia a cantare R&B ispirato da Roy Brown, Wynonie Harris, the Dominoes e the Clovers, insieme a Bobby Byrd, Sylvester Keels, Nash Knox e Johnny Terry forma i leggendari Flames e dal 1956 al 1960 escono i suoi primi e piu' rappresentativi brani, tutti su 78 giri della Federal , una subsidiaria della Kink di Cincinnati, e' questo il periodo in cui nasce il suo tipico rhythm and blues e le tracce incise in questi anni rimangono capolavori senza tempo della musica Americana in generale e della nascita del nuovo Rock in particolare.
Brown nappy
Goody goody gum drop
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1954 sleazy
soul funky disco
soul funky disco
Catalogo SRLP49. Pubblicata nel 2021 dalla Sleazy, questa antologia compila diciassette brani tratti dai ventotto singoli di Nappy Brown originariamente pubblicati dalla Savoy fra il 1954 ed il 1962, periodo durante il quale il cantante non realizzò alcun album, ma solo 45 giri; queste canzoni (fra cui troviamo un buon numero di B-sides) sono esempi della transizione dell'artista dal rhythm & blues al rock'n'roll, e preannunciano il suo successivo passaggio al soul. Il cantante afroamericano Napoleon Brown Goodson Culp, in arte Nappy Brown (1929-2008), originario di Charlotte nella Carolina del Nord, è stato negli anni '50 uno degli interpreti più originali sulla scena statunitense: si esprimeva con una pronuncia molto particolare, giocando con le consonanti, al punto che un discografico della sua label Savoy credette addirittua che Brown cantasse in yiddish (!), animato da una potente energia mutuata dal gospel ma modellata nello r'n'b e presto anche nel rock'n'roll. Non a caso Brown proveniva dal mondo del gospel ed iniziò fronteggiando una congregazione di canto religioso, seppure avesse familiarità anche con il blues; passato alla musica secolare, la sua carriera ebbe un breve ma intenso periodo fra la metà degli anni '50 e l'inizio dei '60, ottenendo particolare successo con uno dei suoi primi singoli, "Don't be angry" (1955, giunto al 25esimo posto nella classifica billboard hot 100), complice anche l'eccellente sax tenore di Sam Taylor. Dopo questi exploit, la carriera di Brown attraversò un lungo periodo di oscurità, anche se alcuni album uscirono fra il 1969 e metà anni '70, a suo nome o co-accreditati alle Southern Sisters (lavori vicini al gospel), poi tornò con decisione alla carriera solista nel 1984, con un nuovo album, "Tore up", inciso con gli Heartfixers, seguito da un buon numero di ulteriori lp nel quindicennio seguente. Questa la scaletta: "Just a little love" (1955), "Open up that door (and walk right in my heart)" (1956), "Don't be angry" (1955), "Well, well, well, baby-la" (1955), "Pleasin' you" (1956), "Little by little" (1956), "There'll come a day" (1955), "Down in the alley" (1960), "Goody-goody-gum drop" (1957), "Skidy woe" (1961), "If you need some lovin'" (1958), "My baby" (1958), "Baby cry-cry-cry baby" (1960), "Oh, you don't know" (1957), "The right time" (1957), "Any time is the right time" (1961), "Don't be angry" (versione del 1961).
Brown ruth
Late date with ruth brown
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1959 cornbread
soul funky disco
soul funky disco
Vinile da 180 grammi, allegato codice per il download dell'album da internet. Ristampa del 2016 ad opera della Cornbread, pressoche' identica alla rara prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1959 dalla Atlantic negli USA, il terzo album, successivo a ''Miss rhythm'' (1959) e precedente ''Along comes ruth'' (1962). L'ultimo di Ruth Brown per la Atlantic e' un lavoro di jazz vocale che evidenzia l'abilita' della cantante di cimentarsi con brani sofisticati, e non solo con canzoni piu' votate alla sensualita'. La sua voce splendidamente femminile si esprime con grazia in queste canzoni, ora lente e romantiche come la splendida ''It could happen to you'', ora piu' energiche ed esuberanti, quali ''Why don't you do right''. Questa la scaletta: ''It could happen to you'', ''Why don't you do right'', ''Bewitched'', ''I'm just a lucky so and so'', ''I can dream, can't I'', ''You and the night and the music'', ''You'd be so nice to come home to'', ''We'll be together again'', ''I'm beginning to see the light'', ''I love you porgy'', ''No one ever tells you'', ''Let's face the music and dance''. "Miss Rhythm" Ruth Brown (1928-2006), cantante che nel '65 spopolava con i suoi R&B e Rock & Roll, e' stata una delle grandi cantanti afroamericane del dopoguerra; ha fatto da trait d'union tra l'estetica del classico R&B e quella del R&R nero attraverso gli interi anni '50. Le sue capacita' vocali di ampio contralto, dinamico e flessibile, le hanno permesso di cimentarsi anche in ambito jazz, soprattutto all'inizio della sua carriera, riprendendo il repertorio di Dinah Washington, come vocalista della popolare orchestra di Lucky Millinder, e reinterpretando alcuni classici di Sarah Vaughan. Ottiene subito un grande successo con "So Long", la ballad del suo esordio discografico del '49, incisa per l'Atlantic con una formazione jazz condotta dal chitarrista Eddie Condon, che raggiunge il quarto posto della classifica R&B. Nel '50 rimane per ben tre mesi alla vetta della hit parade R&B con "Teardrop from my eyes", pezzo che vede la presenza del sax tenore Budd Johnson. E' stata poi riscoperta negli anni '80 grazie ad una serie di apparizioni nei piu' importanti festival blue e jazz come quelli di Long Beach a Montreaux ed "Umbria Jazz".
Brown ruth
miss rhythm
lp [edizione] nuovo stereo uk 1959 pure pleasure
soul funky disco
soul funky disco
Ristampa del 2018 ad opera della Pure Pleasure, in vinile 180 grammi per audiofili, copertina senza barcode pressoché identica alla rara prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1959 dalla Atlantic negli USA, il secondo album, successivo a ''Ruth Brown'' (1957, aka "Rock & roll") e precedente ''Late date with Ruth Brown'' (1959). Un piccolo classico del primo r'n'b, "Miss rhythm" è principalmente una selezione degli allora recenti singoli di successo (con alcune B-sides" della cantante, fra cui "When I get you baby", "Why me", "Book of lies" e "This little girl's rockin'", una scaletta nella quale la Brown evidenzia la sua versatilità, a proprio agio con brani gentili e romantici come con graffianti "shouters" ed in passaggi talking blues, esprimendo un timbro che sa farsi ora giocoso falsetto, ora profondo e vissuto. Questa la scaletta: "This little girl's gone rockin'", "Just too much", "I hope we meet (on the road some day)", "Why me", "Somebody touched me", "When I get you baby", "Jack o'diamonds", "I can't hear a word you say", "One more time", "Book of lies", "I can see everybody's baby", "Show me". "Miss Rhythm" Ruth Brown (1928-2006), cantante che nel '65 spopolava con i suoi R&B e Rock & Roll, e' stata una delle grandi cantanti afroamericane del dopoguerra; ha fatto da trait d'union tra l'estetica del classico R&B e quella del R&R nero attraverso gli interi anni '50. Le sue capacita' vocali di ampio contralto, dinamico e flessibile, le hanno permesso di cimentarsi anche in ambito jazz, soprattutto all'inizio della sua carriera, riprendendo il repertorio di Dinah Washington, come vocalista della popolare orchestra di Lucky Millinder, e reinterpretando alcuni classici di Sarah Vaughan. Ottiene subito un grande successo con "So Long", la ballad del suo esordio discografico del '49, incisa per l'Atlantic con una formazione jazz condotta dal chitarrista Eddie Condon, che raggiunge il quarto posto della classifica R&B. Nel '50 rimane per ben tre mesi alla vetta della hit parade R&B con "Teardrop from my eyes", pezzo che vede la presenza del sax tenore Budd Johnson. E' stata poi riscoperta negli anni '80 grazie ad una serie di apparizioni nei piu' importanti festival blue e jazz come quelli di Long Beach a Montreaux ed "Umbria Jazz".
Brubeck dave
All-time greatest hits
LP2 [edizione] originale stereo usa 1956 columbia
[vinile] Excellent [copertina] Good jazz
[vinile] Excellent [copertina] Good jazz
Doppio album, prima stampa USA, copertina (con alcuni segni di usura) cartonata apribile, label rossa con sei loghi Columbia giallo/arancio lungo il bordo, catalogo PG32761 sulla copertina, KG32761/C32762 sulla label del primo vinile e KG32761/C32763 su quella del secondo. Pubblicata nel 1974 dalla CBS nel Regno Unito e dalla Columbia negli USA, questa bella antologia compila sedici brani tratti dalla discografia del grande pianista, qui accompagnato in tutti i brani tranne due dalla configurazione classica del suo quartetto, quella con Paul Desmond, Eugene Wright e Joe Morello; in due brani ascoltiamo versioni di poco precedenti di quella formazione, attive fra il 1956 ed il 1958, con diversa sezione ritmica (i contrabbassisti Norman Bates e Joe Benjamin, ed il batterista Joe Dodge). La scaletta si apre con l'immortale capolavoro "Take five", meritatamente uno dei brani più famosi del jazz; il brano "Two part contention" è qui in una versione elettronicamente ri-registrata per simulare l'effetto stereo. Il californiano Dave Brubeck (1920-2012) è considerato uno dei massimi pianisti del jazz. La sua opera è apprezzata, oltre che per la qualità delle musiche, per le innovazioni che ha introdotto nel jazz, in particolare quelle riguardante i tempi; L'utilizzo di tempi irregolari come il 5/4, allora inconsueti per il jazz, non impedì peraltro a Brubeck di creare lavori ampiamente apprezzati dal pubblico. Reso popolare dalla hit "Take Five" e dalla sua eclatante versione di "Cielito Lindo", Dave Brubeck ha impersonificato le pulsioni più colte del jazz bianco degli anni '50. Di lui si distinguono fondamentalmente tre fasi della carriera: la prima, molto breve, è quella che, dopo gli studi sotto la guida di Darius Milhaud e di Arnold Schonberg, lo porta a quel risultato decisamente originale che è la musica registrata con il suo ottetto a San Francisco nel '46, vera e propria anticipazione di tutto lo stile West Coast. Questo spirito di ricerca non ha però seguito nella sua vita artistica e, dopo una breve seconda fase, caratterizzata da alcune incisioni con un trio pianistico, la parte più consistente della sua produzione, iniziata nel 1951 e durata fino al 1967, appartiene al fortunato quartetto con il sassofonista Paul Desmond, il cui stile "cool" (fresco, composto, disimpegnato) diviene rapidamente la formula stabile e vincente della loro unione artistica; in seguito ha inciso anche con Gerry Mulligan. Questa la scaletta: "Take Five", "Night And Day", "I'm In A Dancing Mood", "Castilian Drums", "Camptown Races", "St. Louis Blues", "Unsquare Dance", "Two Part Contention", "Trolley Song", "It's A Raggy Waltz", "My Favorite Things", "Let's Get Away From It All", "The Duke", "Coracao Sensivel", "Someday My Prince Will Come", "Blue Rondo A La Turk".
Brubeck dave quartet
Time out (+ 1 track, ltd. colored vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1959 waxtime in color
jazz
jazz
ristampa in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), edizione limitata in vinile arancione, copertina pressoche' identica sul fronte alla prima rara tiratura, retro con note e foto supplementari, ed una traccia bonus aggiunta per l' occasione: "Audrey", registrata il 12 ottobre del 1954 con Paul Desmond, Bob Bates e Joe Dodge. Il celeberrimo album pubblicato nel 1959 dalla Columbia, inciso a New York in tre sessioni, il 25 giugno, il primo luglio ed il 18 agosto del 1959 con formazione a quattro composta da Dave Brubeck (pianoforte), Paul Desmond (sax alto), Gene Wright (contrabbasso) e Joe Morello (batteria). Prodotto da Teo Macero, questo album e' probabilmente il piu' famoso fra quelli pubblicati dal quartetto di Brubeck; considerato da molti uno dei massimi capolavori del grande pianista, "Time out" fu un grande successo commerciale, nonostante l'utilizzo di soluzioni sperimentali per il jazz, in particolare i tempi irregolari, esemplificati nel 5/4 della famosissima "Take five", qui inclusa, uno dei brani piu' famosi della storia del jazz; ma vale la pena citare anche "Blue Rondo a la Turk", anch'essa famosissima, che apre il disco avvolgendo immediatamente l' ascoltatore in quelle atmosfere rilassate e leggere, ma mai banali, fascinosissime e talora vagamente esotiche, che caratterizzano questo capolavoro, raggiungendo un raro equilibrio fra fruibilita' e sperimentazione. Il pianista californiano Dave Brubeck e' considerato uno dei massimi pianisti del jazz. La sua opera e' apprezzata, oltre che per la qualita' delle musiche, per le innovazioni che ha introdotto nel jazz, in particolare quelle riguardante i tempi; L'utilizzo di tempi irregolari come il 5/4, allora inconsueti per il jazz, non impedi' peraltro a Brubeck di creare lavori ampiamente apprezzati dal pubblico. Particolarmente rilevante nella sua carriera e' l'attivita' con il Dave Brubeck Quartet, iniziata nel 1951 in compagnia del sassofonista Paul Desmond e durata fino al 1967; in seguito ha inciso anche con Gerry Mulligan.
Bryant ray
Piano piano piano piano (ltd. numbered)
Lp [edizione] nuovo mono can 1957 return to analog
jazz
jazz
Edizione limitata a 500 copie numerate sull'adesivo apposto sul retro copertina in basso. Ristampa del 2017 ad opera della Return To Analog, in MONO, pressoché identica alla rarissima prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1957 dalla Prestige, inciso al Rudy Van Gelder Studio di Hackensack, New Jersey, il 5 aprile del 1957, da Ray Bryant (pianoforte), Ike Isaacs (contrabbasso) e Specs Wright (batteria), Uno dei primissimi album di Bryant come leader, in questo caso del suo ottimo trio. "Piano piano piano piano" è un disco ricordato come eccelso dalla critica, che sottolineò come Bryant si fosse rivelato capace di integrare gli idiomi blues e gospel nel suo jazz, oltreché di interpretare magnificamente brani diversi come "Django" di John Lewis, "Daahoud" di Clifford Brown e proprie composizioni quali "Blues changes" e "Splittin'", muovendo le fila di un bop jazz melodico ed accessibile ma raffinato ed elegante. Questa la scaletta: "Golden earrings", "Angel eyes", "Blues changes", "Splittin'", "Django", "The thrill is gone", "Daahoud", "Sonar". Originario di Philadelphia, il pianista Ray Bryant (1931-2011) si esprimeva con il bop, ma spesso e volentieri lo arricchiva di elementi stilistici più antichi, dal blues al gospel, dal boogie-woogie allo stride, riuscendo ad elaborare uno stile personale, caloroso e fluente. Dopo aver mosso i primi passi con Tiny Grimes nei tardi anni '40, divenne pianista residente presso il club Blue Note di Philadelphia, condividendone il palco con molti giganti del jazz, da Charlie Parker a Miles Davis e si fece poi ammirare al festival jazz di Newport del 1957 in compagnia di Roy Eldridge e Coleman Hawkins. Si trasferì poi a New York nel 1959; nella vivace capitale del jazz eastcoastiano, suonò con altri illustri colleghi e fondò un proprio trio, ottenendo anche alcuni discreti successi commerciali e lasciando dietro di sé, nel corso di una carriera cinquantennale, decine di album come band leader.
Burnette johnny trio
tear it up / you're undecided
7" [edizione] nuovo mono usa 1956 coral
blues rnr coun
blues rnr coun
Singolo in formato 7", ristampa pressoche' identica all' originaria rarissima tiratura, del leggendario unico singolo uscito accreditato al Johnny Burnette and the Rock 'n' Roll Trio (Burnette pubblico' prima e dopo questo numerosi altri singolo o da solista o come Johnny Burnette Trio) , fondamentale aggiunta all' unico album "Johnny Burnette and the Rock 'n' Roll Trio", che la stessa Coral avrebbe pubblicato durante il 1957, album che non contiene i due brani qui contenuti. Contiene sul lato A l' indiavolata "Tear it Up", uno dei brani piu' straordinari del grandissimo trio, il piu' grande gruppo di rockabilly americano, brano poi riletto tra gli altri dai Cramps, e sul retro la viscerale "You're Undecided", che invece sara' eseguita, molti anni dopo, da Tav Falco. I fratelli Johnny e Dorsey Burnette, coetanei di Elvis Presley, nascono e crescono a Memphis e frequentano gli stessi ambienti del futuro re del rock'n'roll. Sull'onda del successo di Presley, i due fratelli riescono ad emergere a loro volta ed a pubblicare un incredibile e selvaggio album di rockabilly nel 1956, a nome Johnny Burnette Rock'n'Roll Trio. Il gruppo non raccoglie grande successo e si scioglie nel 1957; i fratelli Burnette si spostano a Los Angeles nel 1958 dove John intraprende una carriera solista che per alcuni anni gli dara' notevoli soddisfazioni, mentre Dorsey si dedica alla composizione di pezzi per altri artisti.
Burrell kenny
kenny burrell (andy warhol artwork, gatefold sleeve)
Lp [edizione] ristampa mono usa 1956 blue note
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Bellissima ristampa del 2022, in vinile 180 grammi ed in mono, copertina in cartoncino pesante, laminata fronte e retro, per l' occasione apribile (con varie foto all' interno), pressoche' identica sul fronte e sul retro alla prima rara tiratura (con artwork realizzato da Andy Warhol!), etichetta bianca e blu, catalogo B0033486-01 / BLP1543. Originariamente pubblicato nel 1957 dalla Blue Note, inciso in quattro diverse sessioni: agli Audio-Video Studios di New York il 12 marzo del 1956, con formazione composta da Kenny Burrell (chitarra), Frank Foster (sax tenore), Tommy Flanagan (pianoforte), Oscar Petitford (contrabbasso) e Shadow Wilson (batteria); al Rudy Van Gelder Studio di Hackensack, New Jersey, il 29 maggio del 1956, con formazione composta da Kenny Burrell (chitarra), Tommy Flanagan (pianoforte), Paul Chambers (contrabbasso), Kenny Clarke (batteria) e Candido (congas); al Rudy Van Gelder Studio di Hackensack, New Jersey, il 30 maggio del 1956, con il solo Kenny Burrell (chitarra); al Cafe Bohemia di New York, il 31 maggio del 1956, con formazione composta da Kenny Burrell (chitarra), Kenny Dorham (tromba), J.R. Monterose (sax tenore), Bobby Timmons (pianoforte), Sam Jones (contrabbasso) ed Arthur Edgehill (batteria). Un piacevole set di brani di jazz melodico e soave, ora rilassato ora frizzante e dinamico. Questa la scaletta: ''Get happy'', ''But not for me'', ''Mexico City'', ''Moten swing'', ''Cheeta'', ''Now see how you are'', ''Phinupi'', ''How about you''. Uno dei piu' stimati chitarristi in ambito jazz, Kenny Burrell e' stato il chitarrista preferito di Duke Ellington, sebbene i due non abbiano mai lavorato insieme. Proveniente da Detroit, Burrell studia giovanissimo la chitarra classica ed a vent'anni (1951) suona con Dizzy Gillespie. Nel 1956 si stabilisce a New York ed e' subito molto richiesto come spalla, pertanto ha la possibilita' di suonare con Stan Getz, Billie Holiday, Milt Jackson, Gil Evans, Sonny Rollins ed altri. Negli anni '70 si dedica anche all'insegnamento. Apprezzato per il suo buon gusto, Burrell e' un chitarrista rilassato ed essenziale.
Burrell kenny
kenny burrell (andy warhol cover)
Lp [edizione] ristampa mono jap 1956 blue note
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Bella e rara ristampa giapponese del 1984, in edizione limitata, in mono, copertina in cartoncino pesante, laminata fronte e retro, senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura (con artwork realizzato da Andy Warhol!), etichetta bianca e blu, catalogo BLP1543, copia corredata di inserto con altre pubblicazioni giapponesi della Blue Note. Originariamente pubblicato nel 1957 dalla Blue Note, inciso in quattro diverse sessioni: agli Audio-Video Studios di New York il 12 marzo del 1956, con formazione composta da Kenny Burrell (chitarra), Frank Foster (sax tenore), Tommy Flanagan (pianoforte), Oscar Petitford (contrabbasso) e Shadow Wilson (batteria); al Rudy Van Gelder Studio di Hackensack, New Jersey, il 29 maggio del 1956, con formazione composta da Kenny Burrell (chitarra), Tommy Flanagan (pianoforte), Paul Chambers (contrabbasso), Kenny Clarke (batteria) e Candido (congas); al Rudy Van Gelder Studio di Hackensack, New Jersey, il 30 maggio del 1956, con il solo Kenny Burrell (chitarra); al Cafe Bohemia di New York, il 31 maggio del 1956, con formazione composta da Kenny Burrell (chitarra), Kenny Dorham (tromba), J.R. Monterose (sax tenore), Bobby Timmons (pianoforte), Sam Jones (contrabbasso) ed Arthur Edgehill (batteria). Un piacevole set di brani di jazz melodico e soave, ora rilassato ora frizzante e dinamico. Questa la scaletta: ''Get happy'', ''But not for me'', ''Mexico City'', ''Moten swing'', ''Cheeta'', ''Now see how you are'', ''Phinupi'', ''How about you''. Uno dei piu' stimati chitarristi in ambito jazz, Kenny Burrell e' stato il chitarrista preferito di Duke Ellington, sebbene i due non abbiano mai lavorato insieme. Proveniente da Detroit, Burrell studia giovanissimo la chitarra classica ed a vent'anni (1951) suona con Dizzy Gillespie. Nel 1956 si stabilisce a New York ed e' subito molto richiesto come spalla, pertanto ha la possibilita' di suonare con Stan Getz, Billie Holiday, Milt Jackson, Gil Evans, Sonny Rollins ed altri. Negli anni '70 si dedica anche all'insegnamento. Apprezzato per il suo buon gusto, Burrell e' un chitarrista rilassato ed essenziale.
Buscaglione fred e i suoi asternovas
Fred buscaglione e i suoi asternovas (raccolta)
Lp [edizione] nuovo stereo ita 1955 watch the bird
musica italiana
musica italiana
Copertina senza codice a barre, catalogo WTB003. Pubblicata nel 2018 dalla Watch The Bird, questa antologia compila sedici storici brani di Fred Buscaglione con i suoi Asternovas, originariamente usciti a partire da metà anni '50 fino al 1960, anno della sua tragica scomparsa. Fred Buscaglione (1921-1960) è stato uno dei più popolari e frizzanti cantanti ed attori dell'Italia del "boom" economico; personalità carismatica e naturale intrattenitore, giovanissimo conobbe Leo Chiosso, futuro drammaturgo ed autore di testi, con il quale avrebbe instaurato una importantissima collaborazione artistica, e durante la guerra, fatto prigioniero degli americani in Sardegna, ebbe modo di lavorare per la radio alleata e di entrare in contatto con le ultime novità musicali partorite negli Stati Uniti. Dopo la guerra rientrò nella natia Torino e formò il suo gruppo di supporto, gli Asternovas, al contempo lavorando alacremente con Chiosso, appassionato di romanzi gialli americani, elemento che probabilmente eserciterà un'influenza sulle canzoni che poi renderanno famoso Buscaglione, spesso incentrate su spietati gangsters, sbornie e donne di dubbia morale, ma il tutto espresso con una vena ironica ed anche surreale. Grande fu il suo successo di cantante nella seconda metà degli anni '50, ma anche la carriera di attore e di showman televisivo fu radiosa, sebbene per poco, perché un incidente stradale causò la sua morte, nemmeno quarantenne, nel 1960. Questa la scaletta: "Io", "Julia", "Tequila", "Lo stregone (witch doctor)", "Mia cara venezia", "Al chiar di luna porto fortuna", "Ogni notte così", "Buonasera (signorina)", "Che bambola", "Eri piccola così", "Giacomino", "Teresa non sparare", "Giorgio (del lago maggiore)", "Come prima", "Non partir", "Magic moments".
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