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Baker chet
Chet baker in europe a jazz tour of the nato countries
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1955 jazz wax
jazz
jazz
Edizione limitata in vinile da 180 grammi. Ristampa del 2010 ad opera della Jazz Wax, pressoche' identica alla prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1956 dalla Pacific Jazz negli USA, questo album contiene incisioni effettuate da Chet Baker a Parigi con due diversi quartetti. Sulla prima facciata troviamo i brani ''Summertime'', ''You go to my head'', ''Tenderly'', ''Autumn in new york'' e ''There's a small hotel'', incisi a Parigi il 24 ottobre del 1955 da Chet Baker (tromba), Gerard Gustin (pianoforte), Jimmy Bond (contrabbasso) e Bert Dahlander (batteria). Sulla seconda facciata troviamo i brani ''Rondette'', ''Piece caprice'', ''Mid-forte'', ''Pomp'', ''Sad walk'' e ''The girl from greenland'', incisi a Parigi l'11 ed il 14 ottobre del 1955 da Chet Baker (tromba), Dick Twardzik (pianoforte), Jimmy Bond (contrabbasso) e Peter Littman (batteria). Si tratta di storiche registrazioni di Chet con il giovane e talentuoso pianista be bop Dick Twardzik, il quale sarebbe morto pochi giorni dopo queste sessioni proprio a Parigi, appena ventiquattrenne ma gia' minato dalla tossicodipendenza; cinque di queste sei tracce furono composte da Bob Zieff, con l'eccezione di ''The girl from greenland'', scritta invece da Twardzik, e forse il brano piu' originale e coraggioso di un set complessivamente piacevole e leggero, che puo' far solo congetturare sulle potenzialita' del sodalizio Baker – Twardzik, stroncato dalla morte di quest'ultimo pochi giorni dopo queste registrazioni, il 21 ottobre del 1955. Uno degli esponenti principali del jazz californiano, Chet Baker suono' gia' giovanissimo con Stan Getz, Dexter Gordon e Charlie Parker, uno dei suoi primi sostenitori. Nel 1952 venne ingaggiato da Gerry Mulligan e l'anno successivo venne eletto miglior trombettista dell'anno dalla rivista Down Beat, diventando una delle punte di diamante del cosiddetto cool jazz; grande sia come trombettista che come cantante, Baker ha avuto una lunga e prolifica carriera ed una vita maledetta, terminata in modo tragico e misterioso ad Amsterdam nel 1988.
Baker chet
I get chet (ltd. 180 gr. red vinyl + bonus track)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1955 waxtime in color
jazz
jazz
Edizione limitata in vinile da 180 grammi di colore rosso. Ristampa del 2022 ad opera della Waxtime In Color, pressoché identica alla rarissima prima tiratura inglese ma con una bonus track, "Cheryl", posta alla fine della seconda facciata. Originariamente pubblicato nel 1956 dalla Barclay in Francia con il titolo di "Chet Baker and his quintet with bobby jaspar", e quindi nel 1957 dalla Felsted nel Regno Unito con copertina diversa e con il titolo cambiato in "I get Chet", questo album fu inciso allo Studio Pathe-Maggelan di Parigi, in quattro sessioni e con quattro diverse formazioni, il 25 ottobre, il 28 novembre ed il 26 dicembre del 1955, ed il 10 febbraio del 1956: presero parte alle incisioni, oltre a Chet Baker (tromba), Benny Vasseur (trombone), Jean Aldegon (sax alto), Rene Urtreger (pianoforte), Jimmy Bond (contrabbasso), Nils-Bertil Dahlander (batteria), Raymond Fol (pianoforte), Benoit Quersin (contrabbasso), Jean-Louis Viale (batteria), Bobby Jaspar (sax tenore), Jean-Louis Chautemps (sax tenore), Francy Boland (pianoforte), Eddie De Haas (contrabbasso) e Charles Saudrais (batteria). La presenza di così diverse formazioni e la distanza delle sessioni l'una dall'altra sono con ogni probabilità dovute al tour europeo di Baker condotto fra il 1955 ed il 1956, lasciando pensare che il disco sia stato inciso durante le pause dell'attività live del trombettista il quale, in ogni caso, diffonde fra ascoltatori e musicisti europei il verbo del jazz westcoastiano che lo aveva reso famoso ed apprezzato. Questa la scaletta: "How About You", "Once in a While", "Cheketah", "Alone Together", "Chet", "Dinah", "Tasty Pudding", "Anticipated Blues", "V Line", "Exitus ". Uno degli esponenti principali del jazz californiano, Chet Baker suonò già giovanissimo con Stan Getz, Dexter Gordon e Charlie Parker, uno dei suoi primi sostenitori. Nel 1952 venne ingaggiato da Gerry Mulligan e l'anno successivo venne eletto miglior trombettista dell'anno dalla rivista Down Beat, diventando una delle punte di diamante del cosiddetto cool jazz; grande sia come trombettista che come cantante, Baker ha avuto una lunga e prolifica carriera ed una vita maledetta, terminata in modo tragico e misterioso ad Amsterdam nel 1988.
Baker chet
it could happen to you (+ 2 tracks, colored vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1958 waxtime in color
jazz
jazz
Edizione limitata in vinile da 180 grammi COLORATO, rimasterizzata con sistema Direct Metal Mastering, ed arricchita della presenza di due tracce aggiunte ("You Make Me Feel So Young" e "While My Lady Sleeps", tratte dalle stesse sessions dell' album), copertina pressoche' identica sul fronte alla prima molto rara tiratura, del primo lp per la Riverside del grande trombettista e cantante Chet Baker. Il disco, registrato nell'agosto del '58 a New York, contiene 10 canzoni, (tutti classici "standards"), interpretate alla tromba ed alla voce dallo stesso Baker, accompagnato da Kenny Drew al piano, George Morrow o Sam Jones al basso, Philly Joe Jones o Danny Richmond alla batteria. Tutte le presenti interpretazioni di Baker si rifanno in maniera evidente ad una concezione che prevede un approccio di tipo swing e romantico. Senza dubbio una delle migliori performance di Baker alla voce. Questa la lista dei brani: "Do it the hard way", "I'm old fashioned", "You're driving me crazy", "It Could happen to you", My Heart Stood still", "The more i see you", "Everything Happens to me", "Dancing on the ceiling", "How long has this been going on", "Old Devil moon". Una delle leggende del jazz. Leggendario il suo storico quartetto con Gerry Mulligan, con il suo tipico stile "cool". Memorabili le sue sonorita' intense ed avvolgenti. Famoso per la sua vita da poeta maledetto, da "James Dean del Jazz", e per il suo volto disfatto dalle rughe di una vita sofferta e caratterizzata dalla tossicodipendenza e da una rovinosa corsa verso il disastro. "La musica era la grande protagonista. Suonavamo sempre, in ogni momento della giornata. Quando si metteva al volante della sua automobile, Chet parlava per ore, era uno zingaro, forse uno degli ultimi romantici on the road...". Nato il 23 dicembre 1929 in Oklahoma, si trasferisce non ancora tredicenne nella California meridionale, dove inizia a studiare la tromba. Non ancora ventenne irrompe nel mondo del jazz affiancando Charlie Parker nelle performances al celebre "Billy Berg's". Mentre continua a lavorare con Parker studia al "El Camino College" di Los Angeles; in questo periodo viene decisamente influenzato dal nascente cool jazz ispirato dal manifesto programmatico di Miles Davis "Birth of the Cool". Proprio dalla sintesi e dalla elaborazione sonora degli imput forniti da "Birth of the Cool" si sviluppa cosi' quello che viene definito "West Coast Jazz" e che vede al tempo protagonista proprio il quartetto di Baker e Mulligan, una formazione che propone come una sorta di ritorno alla pura melodia e che si caratterizza per i suoi suoni rarefatti e imponderabili, legati decisamente alla cantabilita' del jazz degli anni '30. Brano simbolo di quegli anni e' senza dubbio la splendida "My Funny Valentine". Proprio in questo periodo Baker inizia a coltivare ogni sorta di eccesso ed ad assumere ogni tipo di droga. Finisce, insieme a Mulligan, in galera. Scioglie il sodalizio con Mulligan e forma un suo nuovo quartetto con Dick Twardzik (che muore di overdose nel '55). Diviene un personaggio di culto, scandaloso per la morale comune ma che, al tempo stesso, viene corteggiato per concerti, incisioni e sessions in giro per il mondo, soprattutto in Europa ed in Italia, che diventa in pratica la sua patria adottiva. Qui suona nei night club e Fulvio Bernardini lo vuole per un periodo alla Bussola di Viareggio. Sempre in Italia accompagna Caterina Valente e, trovato in stato di semincoscienza con la siringa ancora nel braccio, sconta sedici mesi di carcere. Al culmine del successo italiano, diviene ospite fisso del milanese "Capolinea" ed incide il celebre "Chet Is Back". A meta' anni '60 rientra negli Stati Uniti, dove finisce in galera. Esce nel '68 e viene subito selvaggiamente picchiato da alcuni spacciatori. Perde cosi' tutti i denti. La sua carriera sembra finita. Alla fine del '69 viene nuovamente arrestato per fatti di droga. Nel '73, grazie anche all'aiuto di Dizzy Gillespie, Baker, con una dentiera nuova, torna a suonare la tromba. Nel corso di tutti gli anni '70 torna ad incidere, si cimenta in una lunga serie di concerti alla guida di piccoli gruppi formati dagli amici di sempre, riscuotendo un successo tanto commerciale quanto di critica. Negli ultimi anni di vita incide con il pianista Paul Bley ("Diane"), dal vivo a Tokio ("Four"), a Roma una serie di "work in progress - "Silence" (con Charlie Haden, Billy Higgins, e numerosi musicisti italiani), "Little Girl" (con lo Space Jazz Trio), e il controverso ma interessante "Chet on Poetry", che lo vede impegnato anche nella veste di cantante e narratore di poesie. Muore, in un tragico e misterioso volo dalla finestra di un anonimo albergo di Amsterdam, un venerdi' di maggio del 1988. La migliore testimonianza su Baker rimane quella del film "Let's Get Lost" di Bruce Weber: Resta impresso nella memoria il suo saluto gentile che chiude il film in una atmosfera surreale, mentre canta "Arrivederci" con Celentano e Mina e quel corpo sfracellato sull'asfalto senza un perche' - o forse con troppi perche'.
Baker chet / art pepper
playboys (Pictures of heath) + 1 track - colored vinyl
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1957 waxtime in color
jazz
jazz
ristampa limitata in vinile 180 grammi colorato, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), copertina pressocche' identica sul fronte alla prima molto rara tiratura uscita su Pacific Jazz nel 1957, con note supplementari e foto sul retro, e con l' inclusione di una traccia in piu' ("Little Girl", incisa il 26 luglio del 1956 da Chet Baker, Art Pepper, Richie Kumaca, Pete Jolly, Leroy Vinnegar e Stan Levey), del disco ristampato nel 1961 come "Pictures of Heath", con copertina cambiata. Registrato il 31 ottobre del 1956, con formazione composta da Chet Baker (tromba), Art Pepper (sax alto), Phil Urso (sax tenore), Carl Perkins (pianoforte), Curtis Counce (contrabbasso) e Laurence Marable (batteria), questo lp fu frutto del terzo incontro in studio fra il grande trombettista Chet Baker ed il sassofonista Art Pepper, dopo gli albums "The Route" e "Chet Baker Big Band". Un west coast jazz vivace e svolazzante ma senza mai essere esplosivo, occasionalmente rallentato in alcune ballate, e' alla base di questo lavoro, composto in gran parte da interpretazioni di brani di Jimmy Heath. Questa la scaletta: ''Picture of Heath'', ''C.T.A.'', ''For minors only'', ''Tynan tyme'', ''For Miles and Miles'', ''Resonant emotions'', ''Minor-yours''. Uno degli esponenti principali del jazz californiano, Chet Baker suono' gia' giovanissimo con Stan Getz, Dexter Gordon e Charlie Parker, uno dei suoi primi sostenitori. Nel 1952 venne ingaggiato da Gerry Mulligan e l'anno successivo venne eletto miglior trombettista dell'anno dalla rivista Down Beat, diventando una delle punte di diamante del cosiddetto cool jazz; grande sia come trombettista che come cantante, Baker ha avuto una lunga e prolifica carriera ed una vita maledetta, terminata in modo tragico e misterioso ad Amsterdam nel 1988. Considerato uno dei massimi sassofonisti della costa occidentale degli USA, il californiano Art Pepper (1925-1982) e' apprezzato fra le altre cose per aver sviluppato uno stile personale con uno strumento, il sax alto, dominato dalla figura di Charlie Parker. Pepper si fa notare negli anni '40 suonando nella big band di Benny Carter e poi in quella di Stan Kenton, con la quale vive uno dei suoi periodi migliori fra il 1947 ed il 1952. Nonostante i crescenti problemi di droga, gli anni '50 lo vedono in grande forma artistica ed i dischi incisi per la Contemporary alla fine del decennio sono molto considerati (citiamo ''Modern jazz classics'' e ''Meets the rythm section''); purtroppo il decennio successivo lo vede invischiato nella tossicodipendenza ed in lunghi periodi di detenzione, che ne interrompono per anni il lavoro in studio. Nei momenti di liberta' Pepper si esibisce comunque dal vivo, con uno stile indurito dall'influenza di Coltrane ed Ornette Coleman. Il sassofonista riesce finalmente a liberarsi dai suoi problemi personali e ritorna con successo sulle scene a meta' anni '70, fino a venire considerato uno dei massimi alto sassofonisti del jazz al momento della sua morte, avvenuta nel 1982.
Baker chet, bill evans
Alone together (chet + 1 track)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1958 waxtime
jazz
jazz
Ristampa in vinile da 180 grammi, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering). Pubblicato nel 2011 dalla Waxtime, questo album e' una riedizione con titolo e copertina cambiati dell'album ''Chet'' (e con una bonus track, ''I could have danced all night'' incisa il 22 luglio del 1959 con formazione diversa), originariamente pubblicato dalla Riverside negli USA a nome del solo Chet Baker. Inciso a New York in due sessioni, il 30 dicembre del 1958 ed 19 gennaio del 1959, con formazione composta da Chet Baker (tromba), Herbie Mann (flauto), Pepper Adams (sax baritono), Bill Evans (pianoforte), Kenny Burrell (chitarra), Paul Chambers (contrabbasso) e Philly Joe Jones (batteria, sostituito da Connie Kay il 30 dicembre). Accompagnato da una formazione di prim'ordine, Baker e' qui agli ultimi scampoli dell'epoca d'oro dello West Coast jazz, all'opera con un set prevalentemente composto da lente ballate in cui spicca il suo lirismo, ora leggero e soave, ora malinconico e blues. Questa la scaletta: ''Alone together'', ''How high the moon'', ''It never entered my mind'', '''Tis Autumn'', ''If you could see me now'', ''September song'', ''You'd be so nice to come home to'', ''Time on my hands'', ''You and the night and the music'', ''I could have danced all night''. Uno degli esponenti principali del jazz californiano, Chet Baker suono' gia' giovanissimo con Stan Getz, Dexter Gordon e Charlie Parker, uno dei suoi primi sostenitori. Nel 1952 venne ingaggiato da Gerry Mulligan e l'anno successivo venne eletto miglior trombettista dell'anno dalla rivista Down Beat, diventando una delle punte di diamante del cosiddetto cool jazz; grande sia come trombettista che come cantante, Baker ha avuto una lunga e prolifica carriera ed una vita maledetta, terminata in modo tragico e misterioso ad Amsterdam nel 1988.
Baker la vern
La vern baker (rock & roll, 2nd album)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1957 music on vinyl
soul funky disco
soul funky disco
Ristampa in vinile 180 grammi per audiofili, copertina pressoche' identica alla prima molto rara tiratura su Atlantic. Il secondo album, noto anche come "Rock & Roll", dalla indicazione che compare sulla copertina; uscito nel 1957 dopo "La Vern" e prima di "La Vern baker Sings Bessie Smith". Marchiato dalla Atlantic sulla copertina dalla dicitura "Rock & Roll", e' in effetti forse il disco piu' travolgente della grande cantante di colore, e contiene tra gli altri brani alcuni dei suoi maggiori successi, come "Bop-Ting-A-Ling" (numero 3 nelle classifiche R&B), "Play It Fair" (#2 R&B), "Still" (#4 R&B) e soprattutto la fantastica "Jim Dandy" (#1 R&B, e numero 17 nelle classifiche pop). La grande cantante afroamericana possedeva uno stile potente ed una voce impositiva ed esuberante, a suo agio con r'n'b, jump blues e rock'n'roll, fenomeno quat' ultimo che non a caso la vide coinvolta a meta' anni '50, con la partecipazione ad alcuni film di Alan Freed proprio sul rock'n'roll. Questa la scaletta: Jim Dandy, Tra La La, I can't Love You Enough, Get Up Get Up (You Sleepy Head), That's All I Need, Bop-Ting-A-Ling, Tweedle Dee, Still, Play It Fair, Tomorrow Night, That Lucky Old Sun, Soul On Fire, My Happiness Forever, How Can You Leave A Man Like This? Delores Williams (1929-1997), passata alla storia come LaVern Baker, e' stata una delle dive del r'n'b e del rock'n'roll degli anni '50, con il suo stile vocale potente ed esuberante, talvolta persino ruvido; mosse i primi passi nellla natia Chicago nella seconda meta' degli anni '40, cantando insieme a vari complessi e con diversi nomi d'arte (Little miss Sharecropper, Bea Baker), prima di esordire come solista nel 1953 con la Atlantic. L'esplosione del rock'n'roll a meta' decennio la coinvolse in qualche modo, forse anche per il suo stile energico e per i suoi brani spesso scatenati per gli standard dell'epoca, e partecipo' ad alcuni film di Alan Freed come ''Rock, rock, rock'' e ''Mr. Rock'n'roll''. Canto' per i soldati americani in Vietnam verso la fine degli anni '60, ammalandosi gravemente poco dopo, e stabilendosi nelle Filippine dopo la guarigione, dove gesti' un locale per i soldati americani di stanza per oltre vent'anni. Tornata negli USA alla fine degli anni '80, dove riprese a lavorare per il mondo della musica e dello spettacolo.
Baker la vern
Sings bessie smith (ltd. 180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1958 del ray
soul funky disco
soul funky disco
Edizione limitata in vinile da 180 grammi. Ristampa del 2017 ad opera della Del Ray, nuovamente rimasterizzata e pressoché identica alla prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1958 dalla Atlantic negli USA, il terzo album, successivo a "Lavern Baker" (1957) e precedente "Blues ballads" (1959). Supportata da un cast di strumentisti di punta del jazz mainstream, fra cui Jerome Richardson e Sahib Shihab (sassofoni baritono), Nat Pierce (pianoforte), Paul Quinichette (sax tenore), Jimmy Cleveland, Urbie Green e Vic Dickerson (tromboni) e Buck Clayton (tromba), oltre che dagli arrangiatori Ernie Wilkins, Nat Pierce e Phil Moore, la Baker si cimenta con un accostamento molto ardito, quello fra una cantante r'n'b e rock'n'roll ed il repertorio e lo stile di una delle grandi voci femminili del blue e del jazz prebellico, quella di Bessie Smith. La Baker interpreta dodici brani associati alla Smith con un approccio personale, senza forzare emulazioni che sarebbero probabilmente risultate deleterie, ed offre un set di canzoni vivaci e cantate con grande energia, non di rado graffiante. Questa la scaletta: "Gimme A Pigfoot", "Baby Doll", "On Revival Day", "Money Blues", "I Ain't Gonna Play No Second Fiddle", "Backwater Blues", "Empty Bed Blues", "There'll Be A Hot Time In The Old Town Tonight", "Nobody Knows You When You're Down And Out", "After You've Gone", "Young Woman's Blues", "Preaching The Blues". Delores Williams (1929-1997), passata alla storia come LaVern Baker, e' stata una delle dive del r'n'b e del rock'n'roll degli anni '50, con il suo stile vocale potente ed esuberante, talvolta persino ruvido; mosse i primi passi nellla natia Chicago nella seconda meta' degli anni '40, cantando insieme a vari complessi e con diversi nomi d'arte (Little miss Sharecropper, Bea Baker), prima di esordire come solista nel 1953 con la Atlantic. L'esplosione del rock'n'roll a meta' decennio la coinvolse in qualche modo, forse anche per il suo stile energico e per i suoi brani spesso scatenati per gli standard dell'epoca, e partecipo' ad alcuni film di Alan Freed come ''Rock, rock, rock'' e ''Mr. Rock'n'roll''. Canto' per i soldati americani in Vietnam verso la fine degli anni '60, ammalandosi gravemente poco dopo, e stabilendosi nelle Filippine dopo la guarigione, dove gesti' un locale per i soldati americani di stanza per oltre vent'anni. Tornata negli USA alla fine degli anni '80, dove riprese a lavorare per il mondo della musica e dello spettacolo.
Ballard hank and midnighters
don't change your.../we'll never...
78 [edizione] originale mono usa 1955 federal
[vinile] Very good soul funky disco
[vinile] Very good soul funky disco
il quattordicesimo singolo di Henry (Hank) Ballard ed i suoi Midnighters; 78rpm su Federal verde senza "hi-fidelity", scritte argento, "Federal" in corsivo in alto, (uscito su 45rpm, lo stesso anno con la stessa etichetta). I due pezzi qui presenti fanno parte del periodo d'oro del gruppo, che va dal '52 (inizialmente con il nome di Royals) al '56, anche grazie agli arrangiamenti del chitarrista Carl Green. Famosi per aver inciso quel gioiello di R&B che va sotto il titolo di "Work With Me Annie", pezzo che suscit= forte scandalo presso la comunitÓ puritana americana, e che dette luogo ad un'altra serie di "brani risposta" come "Roll With Me Henry" (Etta James in duetto con Richard Berry), dove Henry Þ lo stesso Hank.
Basso valdambrini octet (gianni basso)
Blues for gassman - aka "new sound from italy" (ltd. black vinyl rsd 2023)
Lp [edizione] nuovo mono ita 1959 saar
jazz
jazz
Edizione limitata in vinile nero, REALIZZATA IN OCCASIONE DEL RECORD STORE DAY DELL' APRILE 2023. Ristampa del 2023 ad opera della Saar, con copertina esclusiva e titolo cambiato in "Blues for Gassman", dell'album originariamente pubblicato nel 1960 con il titolo di "New Sound from Italy", dalla Verve negli USA e dalla Jolly Hi-Fi in Italia. Inciso agli Studi Gurtler di Milano il 10, 17, 21 e 23 dicembre del 1959, con formazione composta da Attilio Donadio (sax alto, sax baritono), Glauco Masetti (sax alto), Lars Gullin (sax baritono), Franco Cerri (contrabbasso), Jimmy Pratt (batteria), Renato Sellani (pianoforte), Gianni Basso (sax tenore), Mario Pezzotta (trombone) ed Oscar Valdambrini (tromba), il lavoro si ispira al cool jazz ed offre una musica agile e corale, dai contorni composti ed eleganti. Questa la scaletta: "Indiana", "Fascinating Rhythm", "Blues For Gassman", "Fata Morgana", "How About You", "There Will Never Be Another You", "Peter Of April", "How Deep Is The Ocean (How High Is The Sky)". Jazzista originario di Asti, Gianni Basso e' uno dei piu' noti ed apprezzati jazzisti italiani, gia' affermato negli anni cinquanta quando suonava con il trombettista Oscar Valdambrini; in quegli anni il loro ensemble accompagnava sui palchi italiani artisti come Lionel Hampton e Chet Baker. Inizialmente attivo come clarinettista alla fine degli anni '40, Basso passo' poi al sassofono. La sua musica si e' sviluppata principalmente nell'ambito del bop jazz e del post bop; fra i gruppi da lui guidati, i Saxes machine e la Gianni Basso Big Band.
Baxter les
Space escapade
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1958 waxtime
soundtracks
soundtracks
Ristampa in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), copertina pressoche' identica sul fronte alla rara prima tiratura, ma con quattro bonus tracks: ''The poor people of paris'' (1956), ''Because of you'' (1951), ''Unchained melody'' (1955) e ''Sinner man'' (1956). Originariamente pubblicato nel 1958 dalla Capitol negli USA, uno dei più apprezzati album della folta discografia baxteriana dell'epoca, ''Space escapade'' trasporta l'exotica nello spazio, come già indica la foto di copertina, fra bellezze aliene, strani cocktails, tute spaziali e razzi. La musica è un groviglio di pop orchestrale, ammalianti voci femminili ''wordless'', sonorità avvolgenti, sontuose ed hollywoodiane. Questa la scaletta: ''Shooting star'', ''Moonscape'', ''Mr. Robot'', ''The city'', ''A distant star'', ''The commuter'', ''Winds of sirius'', ''The other side of the moon'', ''Somewhere in space (a look back at heart)'', ''Earth light'', ''The lady is blue'', ''Saturday night on saturn''. Considerato uno dei padri dell'exotica, insieme a Martin Denny, il detroitiano Les Baxter (1922-1996) è stato un pioniere dell'uso del theremin, strumento entrato anche nell'universo rock, avendo realizzato con esso un influente album, ''Music out of the moon'', già nel 1948, lavoro che contribuì alla genesi dello space age pop; nel 1951 incise il suo album ''Ritual of the savage'', considerato uno dei più rilevanti lp di exotica, e collaborò come compositore, conduttore ed arrangiatore in alcune delle prime opere di Yma Sumac, come ''Voice of the xtabay'' (1950). Ha anche lavorato molto con le colonne sonore, componendone più di cento.
Bechet sidney
Bechet souvenirs (coloured vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1951 disques vogue / sony / legacy
jazz
jazz
Vinile color arancio con chiazze bianche. Ristampa del 2017 ad opera della Disques Vogue / Sony / Legacy, con artwork che riprende quello dell'originario 10" francese, ma in formato 12". Originariamente pubblicato nel 1951 dalla Vogue in Francia, inciso a Parigi il 7 settembre del 1952 da Sidney Bechet (sax soprano), André Réwéliotty (clarinetto), Claude Luter (clarinetto), Yannick Singery (pianoforte), Michel Pacout (batteria), Wallace Bishop (batteria), Jean-Louis Durand (trombone) e Marcel Bornstein (tromba), un delizioso set di jazz vecchio stile, pre-bop, dai richiami prebellici e ricco di sfumature blues, guidato da uno dei massimi interpreti del sassofono soprano. Questa la scaletta: "Kansas city man blues", "Of all the wrongs you've done to me", "Apex blues", "Together", "Put on your old grey bonnet", "Sleepy time gal", "Darling, nelly gray", "Sidney's wedding day". Nato a New Orleans nel 1897 da genitori creoli, il sassofonista e clarinettista Sidney Bechet si sposta a Chicago nel 1917 e diviene uno dei piu' grandi jazzisti della sua epoca, maestro indiscusso del sax soprano. Le sue prime registrazioni sono del 1923 con Clarence Williams e Louis Armstrong. Negli anni '50 si trasferisce a Parigi, dove morira' nel 1959. Fu uno dei primi musicisti ad esaltare la funzione dello strumento solista anche se suonava quasi sempre all'interno di band con molti componenti.
Belafonte harry
Belafonte At Carnegie Hall: The Complete Concert
lp2 [edizione] ristampa stereo usa 1959 rca victor
[vinile] Excellent [copertina] Very good world
[vinile] Excellent [copertina] Very good world
Doppio album, ristampa americana della meta degli anni '60, copertina (con qualche segno di invecchiamento sul retro) cartonata ed apribile, con la lista dei brani sul retro, etichetta nera con logo "Rca Victor" in bianco in alto e con cane e grammophono, con "deep groove", "Stereo" in basso, "Tmk (s)..." lungo la circonferenza in basso, catalogo LSO-6006. Originariamente pubblicato nel 1959 dalla RCA Victor, giunto al terzo posto in classifica negli USA, l'acclamato album dal vivo registrato al Carnegie Hall di New York il 19 ed il 20 aprile del 1959. Belafonte e' accompagnato da Millard Thomas (chitarra), Raphael Boguslav (chitarra), Danny Barrajanos (bongos, conga) e Norman Keenan (contrabbasso), oltre ad un'orchestra condotta da Robert Corman. Un disco di enorme successo, registrato in un momento di grande entusiasmo per la musica di Belafonte, e' un classico che ripercorre il decennio degli anni '50 nella carriera del cantante, con brani che vanno dal calypso alle canzoni ''chain gang'' (le canzoni cantate dai forzati, patrimonio della cultura musicale blues), dal folk allo spiritual, il tutto interpetato con riconosciuta maestria ed intensita'. Questa la scaletta: ''Introduction/darlin' cora'', ''Sylvie'', ''Cotton fields'', ''John Henry'', ''Take my mother home'', ''The marching saints'', ''Day 0'', ''Jamaica farewell'', ''Man piaba'', ''All my trials'', ''Mama look a boo boo'', ''Come back liza'', ''Man smart'', ''Hava nageela'', ''Danny boy'', ''Merci bon dieu'', ''Cu cu ru cu cu paloma'', ''Shenandoah'', ''Matilda''. Celeberrimo cantante afroamericano di origini giamaicane, Harry Belafonte e' ricordato soprattutto per le sue interpretazioni nello stile Calypso, esemplificate dalla famossisima ''The banana boat song'', e per le influenze della musica folk e di quella caraibica sulla sua opera. Ebbe il suo periodo di maggior splendore fra gli anni '50 e '60.
Belafonte harry
Belafonte At Carnegie Hall: The Complete Concert
lp2 [edizione] seconda stampa stereo ita 1959 rca victor
[vinile] Excellent [copertina] Excellent world
[vinile] Excellent [copertina] Excellent world
Doppio album, seconda stampa italiana in mono, risalente alla meta' degli anni '60, copertina (con giusto assai lievi segni di invecchiamento) apribile cartonata, laminata all' esterno, con costola in tela con scritte in rosso, etichetta nera con scritte e logo argento, con "deep groove", con "Biem" a destra, catalogo LOC6006-1 e LOC6006-2 sui rispettivi vinili, copia ancora fornita delle buste interne che pubblicizzano vari dischi del catalogo della Rca Italiana (tra cui i due albums dei Rokes ed il primo album dei Kinks. Originariamente pubblicato nel 1959 dalla RCA Victor, giunto al terzo posto in classifica negli USA, l'acclamato album dal vivo registrato al Carnegie Hall di New York il 19 ed il 20 aprile del 1959. Belafonte e' accompagnato da Millard Thomas (chitarra), Raphael Boguslav (chitarra), Danny Barrajanos (bongos, conga) e Norman Keenan (contrabbasso), oltre ad un'orchestra condotta da Robert Corman. Un disco di enorme successo, registrato in un momento di grande entusiasmo per la musica di Belafonte, e' un classico che ripercorre il decennio degli anni '50 nella carriera del cantante, con brani che vanno dal calypso alle canzoni ''chain gang'' (le canzoni cantate dai forzati, patrimonio della cultura musicale blues), dal folk allo spiritual, il tutto interpetato con riconosciuta maestria ed intensita'. Questa la scaletta: ''Introduction/darlin' cora'', ''Sylvie'', ''Cotton fields'', ''John Henry'', ''Take my mother home'', ''The marching saints'', ''Day 0'', ''Jamaica farewell'', ''Man piaba'', ''All my trials'', ''Mama look a boo boo'', ''Come back liza'', ''Man smart'', ''Hava nageela'', ''Danny boy'', ''Merci bon dieu'', ''Cu cu ru cu cu paloma'', ''Shenandoah'', ''Matilda''. Celeberrimo cantante afroamericano di origini giamaicane, Harry Belafonte e' ricordato soprattutto per le sue interpretazioni nello stile Calypso, esemplificate dalla famossisima ''The banana boat song'', e per le influenze della musica folk e di quella caraibica sulla sua opera. Ebbe il suo periodo di maggior splendore fra gli anni '50 e '60.
Belafonte harry
Calypso
Lp [edizione] originale mono usa 1956 rca victor
[vinile] Excellent [copertina] Very good world
[vinile] Excellent [copertina] Very good world
La prima rara stampa americana in mono, copertina (con moderati segni di invecchiamento) cartonata semilucida sul fronte, nella prima versione in cui la lista sul retrocopertina in alto e' riquadrata (e senza suffisso "-RE" dopo il numero di catalogo), etichetta nera con scritte argento e cucciolo di cane in alto, con "deep groove", "New Orthophonic High Fidelity" a destra (indicazione eliminata dopo pochi anni), e scritta in basso lungo la circonferenza che inizia con "Trade Marks..." per esteso e non ancora come "TMKs", catalogo LPM-1248. Inserito dallo staff del Mucchio Selvaggio tra i 100 dischi piu' importanti del folk americano. Pubblicato nel 1956 dalla RCA Victor, giunto al primo posto nella classifica billboard 200 americana (e rimasto in vetta per ben trentuno settimane), il quarto album su RCA Victor, successivo a ''Belafonte'' (1955) e precedente ''An evening with Belafonte'' (1957). Acclamato e considerato uno dei suoi massimi lavori, ''Calypso'' fu un disco di importanza decisiva per la carriera di Belafonte: per la prima volta nella sua discografia il calypso e' alla base di quasi tutto il disco (mentre in precedenza conviveva con altri stili), con brani provenienti da Trinidad e composti in gran parte da Irvin Burgie (noto anche come Lord Burgess). L'album ebbe un impatto enorme sulla musica popolare americana nel corso di un decennio, diffondendo lo stile calypso fra il grande pubblico e spingendo molti musicisti (in particolare in ambito folk) a cimentarsi con questo stile caraibico (ad esempio i Kingston Trio). Questi i brani presenti: ''Day o'', ''I do adore her'', ''Jamaica farewell'', ''Will his love be like his rum?'', ''Dolly dawn'', ''Star o'', ''The jack-ass song'', ''Hosanna'', ''Come back Liza'', ''Brown skin girl'', ''Man smart (woman smarter)''. Celeberrimo cantante afroamericano di origini giamaicane, Harry Belafonte e' ricordato soprattutto per le sue interpretazioni nello stile Calypso, esemplificate dalla famossisima ''The banana boat song'', e per le influenze della musica folk e di quella caraibica sulla sua opera. Ebbe il suo periodo di maggior splendore fra gli anni '50 e '60.
Belvin jesse
But not forgotten (casual jesse belvin)
Lp [edizione] ristampa mono usa 1959 united
[vinile] Excellent [copertina] Excellent soul funky disco
[vinile] Excellent [copertina] Excellent soul funky disco
ristampa degli anni '60, in mono, dell' album originariamente pubblicato dalla Crown nel 1959 con il titolo "The Casual Jesse Belvin"), copertina cartonata con indicazione "United Superior" sia sul retrocpertina che sull' etichetta, indirizzo sul retrocopertina "5810 S. Normandie Ave., Los Angeles, California", etichetta giallo / verde con logo e scritte nere, Pubblicato in Usa nel 1965 raccoglie i piu' celebri brani di uno dei piu' grandi rappresentanti del 'crooning nero' morto in un incidente automobilistico nel '60 con la moglie e l'autista.. il suo stile ricorda nat king cole e billy eckstine ma anche sam cooke e clyde mc phatter. famoso per aver scritto "earth angel" dei penguins. qui, la sua hit "goodnight my love". Ecco la lista del materiale incluso- Goodnight my love, Sentimental reasons, I love you for, I'll mess you up, Once upon a time, I'm in love, Girl of my dreams, My desie, Don't close the door, Senorita, I want to know why.
Belvin jesse
Just jesse belvin
Lp [edizione] ristampa stereo ger 1959 rca
[vinile] Excellent [copertina] Excellent soul funky disco
[vinile] Excellent [copertina] Excellent soul funky disco
Ristampa tedesca degli anni '80, pressoche' identica alla prima tiratura del 1959, copertina lucida fronte retro con barcode, label nera con scritte argento e logo RCA argentato a sinistra, catalogo NL89458, logo BIEM/GEMA in riquadro a sinistra. Originariamente pubblicato nel 1959 dalla RCA Victor, il penultimo album di Jesse Belvin, precedente ''Mr. Easy'' (1960, uscito postumo). Poco prima della sua tragica e prematura scomparsa, il grande cantante afroamericano realizza qui un album in cui si mette in evidenza la sua voce molto ''maschia'', in particolare contrasto con una base musicale molto morbida a base di jazz mainstream, pop ed arrangiamenti orchestrali. Questa la scaletta: ''Secret love'', ''Love is here to stay'', ''Ol' man river'', ''Now you know'', ''Zing! Went to the strings of my heart'', ''Guess who'', ''Witchcraft'', ''My funny valentine'', ''Funny'', ''Take me back to the island'', ''The masquerade is over'', ''Alright, okay, you win''. Il texano trapiantato in california Jesse Belvin (1932-1960) e' uno dei piu' grandi rappresentanti del ''crooning nero'', prematuramente scomparso in un incidente automobilistico con la moglie. Il suo stile ricorda Nat King Cole e Billy Eckstine ma anche Sam Cooke e Clyde McPhatter. Resta famoso per aver scritto ''Earth angel'' dei Penguins.
Belvin jesse
just jesse belvin
Lp [edizione] originale mono can 1959 rca victor
[vinile] Excellent [copertina] Very good soul funky disco
[vinile] Excellent [copertina] Very good soul funky disco
prima rara stampa canadese, copertina cartonata (con piccola striscia di nastro adesivo trasparente lungo circa 9 cm. della costola in alto), etichetta con "deep groove"; nera con scritte argento e logo "Rca Victor" argento in alto, con logo can cane, "long play" in basso e "new ortophonic high fidelity" sia sull' etichetta che sulla copertina; catalogo LPM2089. Originariamente pubblicato nel 1959 dalla RCA Victor, il penultimo album di Jesse Belvin, precedente ''Mr. Easy'' (1960, uscito postumo). Poco prima della sua tragica e prematura scomparsa, il grande cantante afroamericano realizza qui un album in cui si mette in evidenza la sua voce molto ''maschia'', in particolare contrasto con una base musicale molto morbida a base di jazz mainstream, pop ed arrangiamenti orchestrali. Questa la scaletta: ''Secret love'', ''Love is here to stay'', ''Ol' man river'', ''Now you know'', ''Zing! Went to the strings of my heart'', ''Guess who'', ''Witchcraft'', ''My funny valentine'', ''Funny'', ''Take me back to the island'', ''The masquerade is over'', ''Alright, okay, you win''. Il texano trapiantato in california Jesse Belvin (1932-1960) e' uno dei piu' grandi rappresentanti del ''crooning nero'', prematuramente scomparso in un incidente automobilistico con la moglie. Il suo stile ricorda Nat King Cole e Billy Eckstine ma anche Sam Cooke e Clyde McPhatter. Resta famoso per aver scritto ''Earth angel'' dei Penguins.
Benton brook
It's just a matter of time
Lp [edizione] originale stereo usa 1959 mercury
[vinile] Excellent [copertina] Very good soul funky disco
[vinile] Excellent [copertina] Very good soul funky disco
prima stampa USA, nella piu' rara versione stereo, copertina (con moderati segni di invecchiamento) cartonata, laminata sul fronte e liscia sul retro, label nera con ''deep groove'', logo e scritte argento, con logo Mercury in un ovale in alto, scritta ''long playing high fidelity'' lungo il bordo in basso, catalogo SR-60077. Pubblicato nel 1959 dalla Mercury, il primo album, precedente ''Endlessly'' (1959). Contenente la celebre title track, il cui singolo fu un grandissimo successo in patria, giungendo al primo posto nella classifica r'n'b ed alla terza posizione nella billboard hot 100, ''It's just a matter of time'' e' eccellente esempio di soul / r'n'b fortemente intrecciato al pop, contenente per lo piu' avvolgenti e lente ballate dalle atmosfere soavi e romantiche, alimentate da delicati arrangiamenti di archi: una formula che ben si sposa con il canto virile ma gentile di Benton, particolarmente suggestivo con il suo crooning sulla title track. Popolare cantante rock'n'roll e r'n'b a cavallo fra i tardi anni '50 ed i primi anni '60, durante i quali pubblico' numerosi singoli ed album, Brook Benton (1931-1988) nacque a Camden nella Carolina del Sud ma si trasferi' giovane a New York in cerca di fortuna nel mondo della musica. Formatosi con la musica religiosa afroamericana, Benton era in possesso di una bella voce baritonale; la svolta della sua carriera avvenne con il sodalizio con il paroliere e produttore Clyde Otis, insieme al quale elaboro' un r'n'b levigato ed arricchito dagli archi che frutto' non pochi hits nelle classifiche pop e r'n'b americane nel suo periodo di maggior splendore, quali ''It's just a matter of time'' (1959), ''The boll weevil song'' (1961) e ''Hotel happiness'' (1963), tutte entrate nella top 3 della billboard hot 100.
Berry chuck
After school session (ltd collectors)
Lp [edizione] nuovo mono eu 1958 vinyl lovers
blues rnr coun
blues rnr coun
Ristampa limitata, in vinile 180 grammi con copertina esclusiva per questa edizione e 4 bonus tracks (le immortali 'maybellene', 'rock & roll music', 'sweet little sixteen' e 'thirty days, to come back home'). Pubblicato in Usa nel gennaio del 1958 prima di '' One dozen berries'', non entrato nelle classifiche Usa, non pubblicato all'epoca in Uk. Si tratta del primo, micidiale, album di Chuck Berry. Uno dei cinque dischi piu' importanti di tutti i tempi, contiene un' incredibile selezione di brani, tutti scritti dallo stesso Berry, tra i quali "Schoolday" (l'unica top ten del disco), "Too Much Monkey Business", "No Money Down" e "Brown Eyed Handsome Man" (tre pezzi che in seguito diventeranno degli "standards" del Rock and Roll). Il disco, inoltre, include brani che presentano alcune variazioni stilistiche come "Havana Moon", dal sapore di calypso, e la decisamente blues "Wee Wee Hours". Una delle figure piu' importanti del rock and roll dei '50. Capace di fondere il rhythm and blues nero ed il country and western bianco; una fusione che insieme a testi innovativi per l'epoca, pieni di humour e dedicati ai giovani, dette origine ad un vero e proprio archetipo del rock and roll. Per questo e' stato definito il "padre fondatore" del genere; come disse John Lennon, "se il rock and roll avesse avuto un altro nome non avrebbe potuto essere che Chuck Berry". Charles Edward Anderson Berry, secondo alcune fonti nato a San Jose' in California nel '31, secondo altre a St. Louis nel '26, cresce comunque a St. Louis in una famiglia numerosa. Verso la meta' degli anni '40, per una condotta di vita non proprio irreprensibile, conosce per la prima volta il carcere. Si avvicina seriamente alla chitarra all'inizio dei '50 e nel '52 entra a far parte del Johnny Johnson Trio che, oltre a lui, comprende il pianista Johnson (che restera' al suo fianco per tutti i decenni successivi) ed il batterista Ebby Harding. Nel maggio del '55, per la Chess di Chicago, effettua la sua prima session, riproponendo un vecchio pezzo intitolato "Ida Red" con il nuovo titolo di "Maybelline", miscelando in esso blues, jazz, country e rockabilly. Nell'agosto dello stesso anno il brano e' al quinto posto della classifica di Billboard, supera il milione di copie e vince il "Billboard Triple Award" come disco piu' venduto. Il suo periodo piu' prolifico e creativo va dal '56 al '59, nel quale sforna un gran numero di successi, ormai divenuti dei classici del rock and roll, come "Roll Over Beethoven" e "Brown Eyed Handsome Man" (1956), "School Days" e "Rock and Roll Music" (1957), "Sweet Little Sixteen", "Johnny B. Goode", "Beautiful Delilah", "Carol" e "Sweet Little Rock And Roller" (1958), "Almost Grown", "Back In The Usa" e "Memphis Tennessee" (1959). Proprio in questi anni accompagna la sua frenetica attivita' dal vivo con la personalissima invenzione della "duck walk", la camminata dell'anatra. Verso la fine del '59 viene condannato a due anni di carcere ma, malgrado la sua assenza dalle scene, resta presente sul mercato con altre sue numerose hits. Torna in liberta' nel '63 e nel '64 effettua il suo primo tour inglese che lo porta a contatto con Animals, Beatles, Rolling Stones ed altri gruppi e musicisti che hanno trovato in lui una fonte di ispirazione. Verso la fine del '66 lascia la Chess e passa alla Mercury. Da qui in avanti la sua produzione conoscera' alti e bassi, senza mai giungere ai picchi del suo periodo d'oro.
Berry chuck
Is on top (+ 2 tracks)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1959 jazz wax
blues rnr coun
blues rnr coun
Ristampa del 2023 in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), copertina pressoche' identica sul fronte a quella della originaria rara tiratura, ma con note e foto supplementari sul retro; questa riedizione include inoltre due brani aggiunti, "The downbound train" (b-side di un singolo pubblicato nel 1956) e "Run rudolph run" (pubblicata su singolo nel 1958). Il terzo fondamentale lp di Chuck Berry, pubblicato dalla Chess nel luglio del 1959, dopo ''One dozen berries'' (1958) e prima di ''Rockin' at the hops'' (1960). Il disco e' essenzialmente una raccolta di singoli, come la maggior parte degli album di Rock 'n' Roll degli anni '50 e dei primi '60.Contiene alcuni pezzi entrati nella leggenda del Rock 'n Roll, suonati tra gli altri con il grande Willie Dixon al basso, con la scaletta che ci regala ''Almost Grown'', "Carol", "Maybelline", ''Sweet little rock & roller'', ''Anthony boy'', "Johnny B.Goode", "Little Queenie", ''Jo jo gunne'', "Roll Over Beethoven", "Around And Around", ''Hey pedro'' e ''Blues for hawaiians'': solo i titoli dei brani danno un'idea della incalcolabile importanza del contenuto musicale di questo lp, senza contare l'eccezionale qualita' della musica di Berry negli anni '50. Una delle figure piu' importanti del rock and roll dei '50. Capace di fondere il rhythm and blues nero ed il country and western bianco; una fusione che insieme a testi innovativi per l'epoca, pieni di humour e dedicati ai giovani, dette origine ad un vero e proprio archetipo del rock and roll. Per questo e' stato definito il "padre fondatore" del genere; come disse John Lennon, "se il rock and roll avesse avuto un altro nome non avrebbe potuto essere che Chuck Berry". Charles Edward Anderson Berry, secondo alcune fonti nato a San Jose' in California nel '31, secondo altre a St. Louis nel '26, cresce comunque a St. Louis in una famiglia numerosa. Verso la meta' degli anni '40, per una condotta di vita non proprio irreprensibile, conosce per la prima volta il carcere. Si avvicina seriamente alla chitarra all'inizio dei '50 e nel '52 entra a far parte del Johnny Johnson Trio che, oltre a lui, comprende il pianista Johnson (che restera' al suo fianco per tutti i decenni successivi) ed il batterista Ebby Harding. Nel maggio del '55, per la Chess di Chicago, effettua la sua prima session, riproponendo un vecchio pezzo intitolato "Ida Red" con il nuovo titolo di "Maybelline", miscelando in esso blues, jazz, country e rockabilly. Nell'agosto dello stesso anno il brano e' al quinto posto della classifica di Billboard, supera il milione di copie e vince il "Billboard Triple Award" come disco piu' venduto. Il suo periodo piu' prolifico e creativo va dal '56 al '59, nel quale sforna un gran numero di successi, ormai divenuti dei classici del rock and roll, come "Roll Over Beethoven" e "Brown Eyed Handsome Man" (1956), "School Days" e "Rock and Roll Music" (1957), "Sweet Little Sixteen", "Johnny B. Goode", "Beautiful Delilah", "Carol" e "Sweet Little Rock And Roller" (1958), "Almost Grown", "Back In The Usa" e "Memphis Tennessee" (1959). Proprio in questi anni accompagna la sua frenetica attivita' dal vivo con la personalissima invenzione della "duck walk", la camminata dell'anatra. Verso la fine del '59 viene condannato a due anni di carcere ma, malgrado la sua assenza dalle scene, resta presente sul mercato con altre sue numerose hits. Torna in liberta' nel '63 e nel '64 effettua il suo primo tour inglese che lo porta a contatto con Animals, Beatles, Rolling Stones ed altri gruppi e musicisti che hanno trovato in lui una fonte di ispirazione. Verso la fine del '66 lascia la Chess e passa alla Mercury. Da qui in avanti la sua produzione conoscera' alti e bassi, senza mai giungere ai picchi del suo periodo d'oro.
Berry chuck
One dozen berrys (+2 tracks)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1958 waxtime
blues rnr coun
blues rnr coun
ristampa limitata in vinile 180 grammi, fronte della copertina pressocche' identica a quello della prima rara tiratura su Chess, ma con note sul retro, e contenente due tracce bonus ("Brown Eyed Handsome Man", registrata il 16 aprile del '56, e "You Can't Catch Me", registrata il 20 dicembre del 1955 con Otis Spann al piano). Registrato tra il gennaio del 1957 ed il febbraio del 1958, con Willie Dixon presenza costante al basso nelle varie sessions. Originariamente pubblicato nel 1958 dalla Chess, il secondo micidiale album di Chuck Berry, uscito dopo l'epocale esordio ''After school session'' (1958) e prima di ''Chuck Berry is on top'' (1959). Un disco che contiene meno hits rispetto all'esordio (ma comunque troviamo qui pezzi come ''Sweet little sixteen'' e ''Rock & roll music''), questo ''One dozen berrys'' e' un lavoro che mostra una scaletta stilisticamente assai diversificata, a testimonianza della ricca ricetta che era alla base della rivoluzionaria musica del rocker americano: oltre ad episodi piu' smaccatamente rock'n'roll come quelli gia' citati, troviamo omaggi alla musica latina (''La jaunda''), ballate vicine allo stile di Nat King Cole (''How you've changed''), blues (''Blue feeling'') e riferimenti al country (''It don't take but a few minutes''). Un pezzo di storia fondamentale della musica rock. Una delle figure piu' importanti del rock and roll dei '50. Capace di fondere il rhythm and blues nero ed il country and western bianco; una fusione che insieme a testi innovativi per l'epoca, pieni di humour e dedicati ai giovani, dette origine ad un vero e proprio archetipo del rock and roll. Per questo e' stato definito il "padre fondatore" del genere; come disse John Lennon, "se il rock and roll avesse avuto un altro nome non avrebbe potuto essere che Chuck Berry". Charles Edward Anderson Berry, secondo alcune fonti nato a San Jose' in California nel '31, secondo altre a St. Louis nel '26, cresce comunque a St. Louis in una famiglia numerosa. Verso la meta' degli anni '40, per una condotta di vita non proprio irreprensibile, conosce per la prima volta il carcere. Si avvicina seriamente alla chitarra all'inizio dei '50 e nel '52 entra a far parte del Johnny Johnson Trio che, oltre a lui, comprende il pianista Johnson (che restera' al suo fianco per tutti i decenni successivi) ed il batterista Ebby Harding. Nel maggio del '55, per la Chess di Chicago, effettua la sua prima session, riproponendo un vecchio pezzo intitolato "Ida Red" con il nuovo titolo di "Maybelline", miscelando in esso blues, jazz, country e rockabilly. Nell'agosto dello stesso anno il brano e' al quinto posto della classifica di Billboard, supera il milione di copie e vince il "Billboard Triple Award" come disco piu' venduto. Il suo periodo piu' prolifico e creativo va dal '56 al '59, nel quale sforna un gran numero di successi, ormai divenuti dei classici del rock and roll, come "Roll Over Beethoven" e "Brown Eyed Handsome Man" (1956), "School Days" e "Rock and Roll Music" (1957), "Sweet Little Sixteen", "Johnny B. Goode", "Beautiful Delilah", "Carol" e "Sweet Little Rock And Roller" (1958), "Almost Grown", "Back In The Usa" e "Memphis Tennessee" (1959). Proprio in questi anni accompagna la sua frenetica attivita' dal vivo con la personalissima invenzione della "duck walk", la camminata dell'anatra. Verso la fine del '59 viene condannato a due anni di carcere ma, malgrado la sua assenza dalle scene, resta presente sul mercato con altre sue numerose hits. Torna in liberta' nel '63 e nel '64 effettua il suo primo tour inglese che lo porta a contatto con Animals, Beatles, Rolling Stones ed altri gruppi e musicisti che hanno trovato in lui una fonte di ispirazione. Verso la fine del '66 lascia la Chess e passa alla Mercury. Da qui in avanti la sua produzione conoscera' alti e bassi, senza mai giungere ai picchi del suo periodo d'oro.
Berry richard
Louie louie (1954-1961)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1955 ace
blues rnr coun
blues rnr coun
Vinile da 180 grammi di colore rosso, copertina lucida a busta, label marrone con scritte in marrone piu' scuro, catalogo HIQLP017. Pubblicata dalla Ace nel 2014, questa raccolta compila quattordici brani di Richard Berry: sulla prima facciata trovano spazio brani tratti dai 7'' su Flip usciti nel biennio1957-1958 (oltre ad un paio del 1961 su altre etichette), fra i quali troviamo la versione originale della sua ''Louie louie'' (per la prima volta su lp in cinquant'anni) e la quasi altrettanto iconica ''Have love will travel'', mentre la seconda facciata e' dedicata ai suoi singoli usciti su Flair fra il 1954 ed il 1955 ed a quelli su RPM pubblicati fra il 1955 ed il 1956. Questa la scaletta: ''Louie louie'' (1957), ''Have love will travel'' (1959), ''Besame mucho'' (1958), ''The mess around'' (1958), ''In a real big way'' (1961), ''Give it up'' (1961), ''Sweet sugar you'' (1957), ''Yama yama pretty mama'' (1956), ''Oh! Oh! Get out of the car'' (1955), ''Next time'' (1955), ''Big john'' (1955), ''Jelly roll'' (1955), ''Gettin' high'' (1954), ''Bye bye'' (1954). Il californiano Richard Berry (1935-1997) e' l'autore di quello che forse e' il brano piu' coverizzato di tutti i tempi, ''Louie louie'', uscito nel 1957 ed accreditato a Richard Berry & the Pharaos. Incredibile e' la storie di quella canzone: Berry compose ''Louie louie'' mettendo praticamente insieme la versione che un suo gruppo precedente, i Rhythm Rockers, aveva elaborato del brano di calypso di René Touzet's "El Loco Cha Cha", con la "Havana Moon" di Chuck Berry. Una melodia di semplicita' disarmante, ma assolutamente di quelle che non riescono ad uscire dalla testa, pochi accordi ed un ritmo contagioso fecero del brano un piccolo successo, ovviamente presto uscito anche come facciata A di un successivo singolo, e quando il gruppo di Berry si esibi' nel Pacific Northwest, molti gruppi locali iniziarono a suonare il brano, finche' la riuscitissima versione dei Kingsmen divenne un hit nazionale nel 1963, dopodiche' il brano continuo' ad essere suonato da un numero infinito di gruppi, divenendo un classico dei '60 paragonabile a pochi altri. Berry aveva pero' venduto i diritti del brano nel '59, e non si giovo' piu' di tanto di quel clamoroso successo, fino a che non ne reacquisi' i diritti alla fine degli anni '80.
Blakey art
A night at birdland volume 1 (original version on 10")
Lp [edizione] ristampa mono jap 1954 blue note / toshiba emi
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Minialbum in formato 10", splendida e rara ristampa giapponese del 1999, in mono, completa dell' originario obi, ancora intatto, con prezzo indicato di 3000 Yen, copertina in cartoncino pesante, laminata fronte e retro, senza barcode, pressoche' identica alla prima tiratura, etichetta Blue Note bianca e blu, catalogo TOJJ-5037 BN-5037. Originariamente pubblicato nel 1954 dalla Blue Note, il primo dei tre volumi contenenti registrazioni dal vivo (che nel 1956 saranno raccolte in due volumi dallo stesso titolo) effettuate da Art Blakey con il suo quintetto al leggendario Birdland di New York, il 21 febbraio del 1954, con formazione composta da Art Blakey (batteria), Clifford Brown (tromba), Lou Donaldson (sax alto), Horace Silver (pianoforte) e Curly Russell (contrabbasso). Blakey ed i suoi dettero alcune infuocate perfomances quel giorno, con questo gruppo pre-Jazz Messengers che alcuni critici considerano uno dei suoi migliori, qui alle prese con un eccelso hard bop nel quale risplendono i talentuosissimi solisti, non ultimo il compianto Clifford Brown, capace di struggente lirismo come di scoppiettanti tirate con la sua tromba. Questa la scaletta: ''Split kick'', ''Once in a while'' e ''Quicksilver''. Art Blakey, con i suoi Jazz Messengers, e' stato uno degli alfieri della corrente hard bop; la sua carriera, cominciata negli anni '40 con Fletcher Henderson e poi nella seminale orchestra di Billy Eckstine, prosegue negli anni '50 con la fondazione dei Jazz Messengers, una vera fucina di talenti in cui suoneranno, nel corso degli anni, decine e decine di musicisti fra cui Horace Silver, Keith Jarrett, Wayne Shorter, Donald Byrd e Freddie Hubbard. Restio alle tendenze avanguardiste del free jazz, Blakey proseguira' sul suo percorso di matrice hard bop fino alla morte, sopravvenuta nel 1990, influenzando fortemente le nuove leve del jazz.
Blakey art
A night at birdland volume 2 (original version on 10")
Lp [edizione] ristampa mono jap 1954 blue note / toshiba emi
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Minialbum in formato 10", splendida e rara ristampa giapponese del 1999, in mono, completa dell' originario obi, ancora intatto, con prezzo indicato di 3000 Yen, copertina in cartoncino pesante, laminata fronte e retro, senza barcode, pressoche' identica alla prima tiratura, etichetta Blue Note bianca e blu, catalogo TOJJ-5038 BN-5038. Originariamente pubblicato nel 1954 dalla Blue Note, il secondo dei tre volumi contenenti registrazioni dal vivo (che nel 1956 saranno raccolte in due volumi dallo stesso titolo) effettuate da Art Blakey con il suo quintetto al leggendario Birdland di New York, il 21 febbraio del 1954, con formazione composta da Art Blakey (batteria), Clifford Brown (tromba), Lou Donaldson (sax alto), Horace Silver (pianoforte) e Curly Russell (contrabbasso). Blakey ed i suoi dettero alcune infuocate perfomances quel giorno, con questo gruppo pre-Jazz Messengers che alcuni critici considerano uno dei suoi migliori, qui alle prese con un eccelso hard bop nel quale risplendono i talentuosissimi solisti, non ultimo il compianto Clifford Brown, capace di struggente lirismo come di scoppiettanti tirate con la sua tromba. Questa la scaletta: ''Wee-Dot", "Mayreh" e "A Night In Tunisia". Art Blakey, con i suoi Jazz Messengers, e' stato uno degli alfieri della corrente hard bop; la sua carriera, cominciata negli anni '40 con Fletcher Henderson e poi nella seminale orchestra di Billy Eckstine, prosegue negli anni '50 con la fondazione dei Jazz Messengers, una vera fucina di talenti in cui suoneranno, nel corso degli anni, decine e decine di musicisti fra cui Horace Silver, Keith Jarrett, Wayne Shorter, Donald Byrd e Freddie Hubbard. Restio alle tendenze avanguardiste del free jazz, Blakey proseguira' sul suo percorso di matrice hard bop fino alla morte, sopravvenuta nel 1990, influenzando fortemente le nuove leve del jazz.
Blakey art and jazz messengers
A night in tunisia (1958)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1958 music on vinyl
jazz
jazz
ristampa in vinile 180 grammi per audiofili, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura. Pubblicato originariamente dalla RCA nel 1958 (ma da non confondere con un album dallo stesso titolo uscito nel 1960 su Blue Note), inciso l'8 aprile del 1957 a New York con formazione a sei composta da Bill Hardman (tromba), Jackie McLean (sax alto), Johnny Griffin (sax tenore), Sam Dockery (pianoforte), Spanky De Brest (contrabbasso) ed Art Blakey (batteria). Questo album ad opera della seconda incarnazione dei Jazz Messengers propone un hard bop assai apprezzato da alcuni critici, contraddistinto dalla presenza di due sassofoni e dalle potenti e vitali percussioni del grande Art Blakey, in particolare evidenza nella celebre ''A night in Tunisia'' di Dizzy Gillespie, dove assume toni quasi tribali. Questa la scaletta dei brani: ''A night in Tunisia'', ''Off the wall'', ''Theory of art'', ''Couldn't it be you?'', ''Evans''. Art Blakey, con i suoi Jazz Messengers, e' stato uno degli alfieri della corrente hard bop; la sua carriera, cominciata negli anni '40 con Fletcher Henderson e poi nella seminale orchestra di Billy Eckstine, prosegue negli anni '50 con la fondazione dei Jazz Messengers, una vera fucina di talenti in cui suoneranno, nel corso degli anni, decine e decine di musicisti fra cui Horace Silver, Keith Jarrett, Wayne Shorter, Donald Byrd e Freddie Hubbard. Restio alle tendenze avanguardiste del free jazz, Blakey proseguira' sul suo percorso di matrice hard bop fino alla morte, sopravvenuta nel 1990, influenzando fortemente le nuove leve del jazz.
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