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Can
limited edition
Lp [edizione] ristampa stereo eu 1974 united artists / private
[vinile] excellent [copertina] excellent rock 60-70
[vinile] excellent [copertina] excellent rock 60-70
Ristampa private press degli anni 2000, copertina senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura inglese (la famosa cosiddetta ''rat cover'') dell' album all' epoca non uscito in Germania, etichetta crema con scritte e logo marroni con "A product of Liberty-United Artists Records Ltd." in basso, catalogo USP.103. trail off incisi a mano che presentano solo in numero di catalogo del disco seguito dalla facciata. Pubblicato in Inghilterra nell' Agosto del 1974, dopo ''Future Days'' e prima di ''Soon Over Babaluma'', non entrato nelle classifiche UK e non pubblicato in Germania. Raccoglie 13 brani assolutamente inediti altrove dei Can registrati all' Inner Space Studio; stampato soltanto in Inghilterra, venduto al prezzo all' epoca piu' che politico di ''97 p'', limitato a 15.000 copie, fu acquistato e restituito in massa ai negozi dagli acquirenti, ignari della musica del gruppo, ma incoraggiati dal bassissimo prezzo, le copie rese andarono distrutte. Contiene registrazioni che vanno dal 1968 al 1974, ovvero il periodo compreso tra gli albums ''Monster Movie'' e "Future Days''. Tra i brani, tutti spettacolari ed assolutamente allucinati, le celebri ''Gomorrha'' e ''Mother Upduff'', entrambi tra i cavalli di battaglia live degli anni '70 del grippo. Ecco la lista del materiale inclusio: Gomorrha, Do Ko E, lh 702, I'm Too Leise, Musette, Blue Bag, E.F.S. No 27., TV Spot, E.F.S. no 7, The Empress and the Ukraine King, E.F.S. no 10, Mother Upduff, E.F.S. no 36.
Can
Live in aston 1977
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1977 spoon / mute
rock 60-70
rock 60-70
Completo di inserto di quattro pagine con foto e note a cura dell'ex Sex Pistols Glen Matlock, label custom in bianco e nero, catalogo FDSPOON68. Pubblicato nel maggio del 2024 dalla Spoon / Mute, questo album è parte della serie Can Live, che documenta in forma ufficiale l'attività concertistica del seminale gruppo tedesco. Questa volta la serie ci trasporta all'Università di Aston, Birmingham, Inghilterra, il 4 marzo del 1977, poco dopo l'uscita dell'ottavo album dei Can "Saw delight": questo volume è il primo della serie dove compare il bassista Rosko Gee (già con i Traffic), che si era recentemente unito al gruppo tedesco, permettendo all'originario bassista Holger Czukay di impegnarsi con differente strumentazione (è qui accreditato agli "waveform radio and spec. sounds", quindi quasi certamente all'elettronica); completano la formazione gli immancabili Irmin Schmidt (tastiere, synth), Michael Karoli (chitarra) e Jaki Liebezeit (batteria). L'album contiene quattro lunghi brani per lo più strumentali, nei quali la musica dei Can si fa più lineare rispetto alle loro fasi maggiormente sperimentali, ma mantiene gli accenti psichedelici, il groove elastico ed ipnotico e le melodie spaziali di tastiere e sintetizzatore. Questa la scaletta: "Aston 77 Eins", "Aston 77 Zwei", "Aston 77 Drei", "Aston 77 Vier". Gruppo tedesco di enorme importanza per quello che è passato alla storia come ''krautrock'' ma anche per generazioni successive di musicisti, dalla new wave al post rock, i Can si formarono a Colonia nel 1968. Influenzati dalla musica d'avanguardia di Stockhausen e dal funk come dal pop dei Beatles e dal rock rivoluzionario dei primi Velvet Underground, erano maestri della elaborazione sonora in studio ma anche assai efficaci dal vivo; la loro musica, che combinava ritmi complessi quanto circolari ed apparentemente ripetitivi (ma anche quasi impercettibilmente ricchi di sfumature), prodotti dal batterista Jaki Liebezeit (che veniva dal jazz!) e dal bassista Holger Czukay (autore come solista dell'eccezionale ''Canaxis'', 1969), melodie ora molto delicate e pop, ora dissonanti e schizofreniche, funk, jazz, psichedelia, minimalismo, pop, sperimentazione, suggestioni orientaleggianti, era estremamente originale e sarebbe poi risultata seminale per le generazioni successive. Inizialmente fronteggiati dal cantante e poeta afroamericano Malcolm Mooney (con loro nel primo album ''Monster movie'', 1969, ed in parte del secondo ''Soundtracks'', 1970), trovarono poi nel giapponese Kenji ''Damo'' Suzuki una voce più duratura, seppure tanto fuori dalle righe ed aliena quanto quella di Mooney, e realizzarono dischi fondamentali come ''Tago mago'' (1971) e ''Future days'' (1973).
Capitolo 6
Frutti per kagua (red fruits sleeve)
Lp [edizione] ristampa stereo ita 1972 akarma
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
copia ancora parzialmente incellophanata, ristampa del 2000, in vinile 180 grammi, copertina apribile cartonata lucida e senza barcode, nella versione "misprint", in cui erroneamente i frutti sul retrocopertina sono di colore rosso e non lilla, catalogo AK1010. Originariamente pubblicato nel 1972 dall It in Italia, l'ultrararo unico album dei Capitolo 6, gruppo toscano nato nel 1969 dall'unione fra membri dei viareggini Gli Eremiti ed i livornesi Rangers. Il gruppo, composto da Riccardo Bartolotti (voce, flauto, chitarra), Loriano Berti (sassofono, flauto), Jimmy Santerini (tastiere, voce), Mauro Romani (basso) e Lorenzo Donati (batteria, voce), sebbene vi abbiano militato in momenti diversi anche altri musicisti, fu in attivita' per un breve periodo, fino al 1972, portando avanti una positiva attivita' concertistica, pubblicando tre singoli, di cui uno, ''Jesahel / Ti voglio'', contenente due cover di brani presentati da altri artisti al festival di Sanremo del 1972, fu pubblicato in Germania ma non in Italia, ed un 45 in lingua spagnola che usci' in Sud America, e soprattutto questo eccellente unico album ''Frutti per kagua'', un album di rock progressivo che e' stato accostato da alcuni ai Jetrho Tull per l'uso del flauto ma che presenta caratteri piu' personali ed originali, in particolare nella bellissima suite che da' il titolo all'album e che occupa l'intera prima facciata, cantato in italiano, con una chitarra hard e psichedelica al tempo stesso, un bell'organo ombroso e solenne, piacevoli e delicati assoli di flauto ed accompagnamenti di chitarra acustica, un brano davvero eccellente, fra i piu' interessanti del progressive italiano non sinfonico; la seconda facciata e' occupata da tre brani, anch'essi all'insegna di un fantasioso progressive rock, ancora con ottimi assoli di chitarra. I testi dei brani furono scritti dal cantautore Francesco De Gregori. Il gruppo si sciolse nello stesso 1972, senza aver riscosso successo.
Capitols
dance the cool jerk (ltd. red)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1966 music on vinyl
soul funky disco
soul funky disco
ristampa del 2023, edzione limitata in 750 copie, numerate sul retro, in vinile rosso, pesante 180 grammi, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura. Il primo album del trio di colore di Detroit, Michigan, pubblicato nel luglio del 1966, e giunto al 96esimo posto delle classifiche americane "pop", qualche mese prima del secondo ed ultimo album "We Got a Thing". Attivi sin dal 1962 come Caps, furono scopertin dal DJ Ollie McLaughlin e messi sotto contratto per la sua etichetta Karen, realizzando nel 1963 il loro primo singolo, gia' con la nuova denominazione, che immediatamente identifica la dimensione migliore dei Capitols, quella di "party band", con la vivacissima "Dog and Cat", mentre il retro "The Kick" e' un efficace mid-tempo. L' insuccesso del singolo porto' il gruppo allo scioglimento, ma sull' onda del successo di un ballo dell' epoca, definito "the jerk", ed in particolare di una versione di quel ballo divenuta di moda nei clubs di Detroit, il "pimp jerk", i Capitols prepararono presto la loro "Cool Jerk" annunciando il loro ritorno. Il pezzo venne registrato il 15 marzo 1966 con l' aiuto della leggendaria house band della Motown, i Funk Brothers. L' irresistibile singolo venne pubblicato a luglio e fu un grande successo, numero 2 delle classifiche R&B e numero 7 di quelle "pop". L' album che segui', "Dance the Cool Jerk", contiene sia i brani del primo singolo dei Capitols sia naturalmente il loro hit, insieme a un paio di altri brani originali del gruppo ed una serie di covers, scelte spesso nell' ambito del ricchissimo catalogo Motown. Versioni certo inferiori agli originali ma personali quanto basta e di piacevolissimo intrattenimento di brani come "My Girl", "I Got My Mojo Working", "Please Please Please", "In The Midnight Hour"... La stagione del "pimp jerk" fu breve e cosi' anche il successo dei Capitols, che fu limitato a quel singolo; dopo un' altro album ed una manciata di singoli il gruppo si sciolse nel 1969.
Capossela vinicio
Marinai, profeti e balene
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2011 la cupa / atlantic / warner
cantautori
cantautori
ristampa del 2018, doppio album con copertina apribile, pressoche' identica alla ormai rara prima tiratura, completa di inserto apribile con testi. Pubblicato nell' aprile 2011, dopo "Da solo" (08) e prima di "Rebetiko Gymnastas" (2012), l' ottavo alum in studio del musicista compositore italiano. Concept album dedicato al mare, per la cui realizzazione Capossela dichiara di essersi ispirato a libri come Moby Dick, Odissea, Divina Commedia e la Bibbia e che regala un Capossela meno strutturato rispetto al passato: i brani nono sono circondabili all'interno della classica forma canzone, ma si defiscono attraverso stratificazioni e sfaccettature, melodie avvolgenti, partiture vocali parlate, arrangiamenti orchestrali, filastrocche e nenie, che, unite al solito piglio cabarettistico, suscitano atmosfere circolari e liquide. Musicista, cantautore e scrittore, nato in Germania da genitori originari dell'irpinia, viene considerato uno degli esponenti piu' interessanti della nuova musica d'autore italiana, con una musica che si fonda su radici folk, ma che spazia fino al jazz, arricchita dalla sua personalissima sensibilita'.
Car seat headrest
Teens of style
Lp [edizione] nuovo stereo usa 2015 matador
indie 2000
indie 2000
copertina ruvida, inserto testi, etichette custom. Pubblicato a fine ottobre 2015 dalla Matador, il primo album fisico per la band americana guidata dal giovane Will Toledo, autore di culto online con all'attivo ben 12 uscite virtuali (che si possono trovare su siti come bandcamp). Praticamente questo disco è un greatest hits in quanto ripropone in nuove versioni e registrazioni 11 vecchi brani. Scintillante indie-rock di matrice lo-fi americana con rimandi a Modest Mouse, Built to spill, Guided by voices, Pavement, Yo la tengo. L'album ha ricevuto ottime recensioni sulle riviste specializzate.
Caribou (manitoba)
Our love
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2014 city slang
indie 2000
indie 2000
Ristampa a cura della City Slang pressoche' identica alla prima tiratura. Lp pubblicato dalla Merge nell'ottobre 2014, dopo "Swimm" (10), il sesto album del musicista canadese. Prova che sposta l'asse verso atmosfere dance-club marcatamente 'deep house', dove meccaniche ritmiche, rotonde ed avvolgenti, sono la base su cui galleggiano melodie in falsetto accennate e ripetute, nell'album piu' accessibile mai realizzato dal musicista. Fra James Blake e Arthur Russel. Canadese, ma londinese di adozione, fra i talenti piu' considerati della scena elettronica degli anni 2000, Dan Snaith esordisce come Manitoba nel 2000 con l'eccellente Ep "People Eating Fruit", seguito da un altro Ep, "Paul's Birthday". Nel 2001 la Leaf pubblica il suo primo album, "Start Breaking My Heart", ma sara' con il secondo, "Up In Flame", del 2003, che Manitoba riuscira' ad ottenere consensi internazionali. E' nel 2004 che Snaith cambia il suo moniker in Caribou, scelta obbligata dalla rivendicazione del "marchio" da parte del leader dei Dictators, Handsome Dick Manitoba. I suoi primi due album vengono ristampati come Caribou, e nel 2005 esce "The Milk of Human Kindness", per la Domino Records, seguito da "Andorra" nel 2007. Dal vivo Snaith si fa accompagnare da una band di musicisti, che include anche due batteristi. Il 2010 registra l'uscita di "Swimm" in un suono da dance ipnotica e dilatata, in una miscela del synth-pop degli anni 80, Pet shop boys, dell'elettronica circolare degli Orbital e della musica di Arthur Russel, con venature white soul
Carmen
fandangos in space
Lp [edizione] originale stereo uk 1973 regal zonophone
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
La prima rara stampa inglese, copertina apribile con effetto "textured" in rilievo anche all' interno, pressata da Garrod & Lofthouse (e completamente diversa da quella dell' edizione americana del disco), etichetta amaranto ed argento con logo EMI in basso, catalogo SRZA 5818. Originariamente pubblicato dalla Regal Zonophone nel 1973, ''Fandangos in space'' e' il primo album dei Carmen, uscito prima di ''Dancing on a cold wind'' (1975). Apprezzato dalla critica per la sua originalita', l'album e' un energico amalgama di rock progressivo con tocchi funk e flamenco, in cui i brani scivolano in estesi passaggi strumentali dominati da chitarre acustiche e tastiere. La forte influenza latina da un tono passionale e caldo alla musica, creando un inedito effetto con l'integrazione di complesse soluzioni di rock progressivo, in particolare ritmiche, che talvolta portano alla mente i Jethro Tull. L'atmosfera dell'album e' vicina anche a quella del progressivo italiano pur nelle differenze musicali, per via dell'enfasi drammatica posta sulle parti vocali. Gruppo inglese con alcuni componenti ispanici, i Carmen sono stati autori di una originale e, a detta di molti critici, molto riuscita interpretazione del rock progressivo con forti influenze flamenco. Il gruppo, che si esibiva in danze spagnole durante i lunghi passaggi strumentali nel corso dei propri concerti (che aprirono anche quelli di David Bowie e dei Jethro Tull), pubblico' l'apprezzato album d'esordio ''Fandangos in space'' nel 1973 con la produzione di Tony Visconti. Il secondo lp ''Dancing on a cold wind'' vide la luce nel 1975, seguito dal terzo ed ultimo ''The Gypsies'' nel 1976. Decisamente curiosa ed inedita la loro musica che integrava la passionalita' e la fisicita' dello stile spagnolo con la complessita' ed il cerebralismo del rock progressivo.
Carmen
Fandangos in space (us sleeve)
Lp [edizione] originale stereo usa 1973 paramount
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
Prima stampa americana, di poco precedente la seconda tiratura, copertina apribile, con lievi segni di invecchiamento ed una vistosa foratura promozionale in basso a sinistra, completamente diversa da quella della versione inglese del disco, etichetta blu con logo bianco in alto, catalogo PAS-1044. Originariamente pubblicato dalla Regal Zonophone in Uk nel 1973, quindi uscito in Usa su Parampunt (con copertina completamente diversa), ''Fandangos in space'' e' il primo album dei Carmen, uscito prima di ''Dancing on a cold wind'' (1975). Apprezzato dalla critica per la sua originalita', l'album e' un energico amalgama di rock progressivo con tocchi funk e flamenco, in cui i brani scivolano in estesi passaggi strumentali dominati da chitarre acustiche e tastiere. La forte influenza latina da un tono passionale e caldo alla musica, creando un inedito effetto con l'integrazione di complesse soluzioni di rock progressivo, in particolare ritmiche, che talvolta portano alla mente i Jethro Tull. L'atmosfera dell'album e' vicina anche a quella del progressivo italiano pur nelle differenze musicali, per via dell'enfasi drammatica posta sulle parti vocali. Gruppo anglo-americano, guidato dal chitarrista di origini messicane David Clark Allen, specializzato in flamenco, formato a Los Angeles ma presto basato in Inghilterra, i Carmen sono stati autori di una originale e, a detta di molti critici, molto riuscita interpretazione del rock progressivo con forti influenze flamenco. Il gruppo, che si esibiva in danze spagnole durante i lunghi passaggi strumentali nel corso dei propri concerti (che aprirono anche quelli di David Bowie e dei Jethro Tull), pubblico' l'apprezzato album d'esordio ''Fandangos in space'' nel 1973 con la produzione di Tony Visconti. Il secondo lp ''Dancing on a cold wind'' vide la luce nel 1974, seguito dal terzo ed ultimo ''The Gypsies'' nel 1975. Decisamente curiosa ed inedita la loro musica che integrava la passionalita' e la fisicita' dello stile spagnolo con la complessita' ed il cerebralismo del rock progressivo. Dopo lo scioglimento del gruppo il bassista John Glascock nel frattempo andato a suonare nei Jethro Tull (morira' pochi anni dopo a causa di un problema cardiaco congenito), mentre il batterista Paul Fenton (gia' nei Christie) sara' con i T.Rex.
Carr ian (nucleus)
belladonna (eu)
lp [edizione] nuovo stereo eu 1972 vertigo / private
rock 60-70
rock 60-70
ristampa private press in vinile pesante, copertina apribile senza barcode, pressoche' identica alla prima molto rara tiratura uscita in Inghilterra su Vertigo, etichetta Vertigo in bianco e nero con spirale. Pubblicato in Inghilterra nel 1972, l' album solista del leader dei Nucleus, uscito dopo il lavoro del gruppo madre ''Solar plexus'' e prima di ''Labyrinth''; e' uno dei dischi leggenda dell' underground inglese degli anni '70, registrato con Allan Holdsworth alla chitarra e prodotto da Jon Hiseman dei Colosseum. Il disco e' un tour de force tra jazz e progressive con reminiscenze di scuola Soft Machine di grande fascino ed impeccabile esecuzione. I Nucleus furono formati nel 1969 da Ian Carr, gia' da anni attivo in ambito jazz, con l'ex-Battered Ornaments Chris Spedding, Karl Jenkins e John Marshall (poi nei Soft Machine dal 1972); il loro periodo classico è quello dei primi tre album, con il primo, ''Elastic Rock'', unico ad entrare in classifica in Gran Bretagna al numero 46. Il gruppo, sempre un costante ''work in progress'', ruota intorno alla figura del leader; musicalmente i loro esperimenti sono sempre sospesi tra jazz e rock progressivo, con influenze psichedeliche e sperimentali, e sono oggi considerati dalla critica come una delle più grandi formazioni del jazz rock inglese di tutti i tempi.
Carr ian (nucleus)
belladonna (remastered)
lp [edizione] nuovo stereo eu 1972 mr. bongo
rock 60-70
rock 60-70
ristampa del 2021, rimasterizzata, copertina apribile senza barcode, pressoche' identica alla prima molto rara tiratura uscita in Inghilterra su Vertigo. Pubblicato in Inghilterra nel 1972, l' album solista del leader dei Nucleus, uscito dopo il lavoro del gruppo madre ''Solar plexus'' e prima di ''Labyrinth''; e' uno dei dischi leggenda dell' underground inglese degli anni '70, registrato con Allan Holdsworth alla chitarra e prodotto da Jon Hiseman dei Colosseum. Il disco e' un tour de force tra jazz e progressive con reminiscenze di scuola Soft Machine di grande fascino ed impeccabile esecuzione. I Nucleus furono formati nel 1969 da Ian Carr, gia' da anni attivo in ambito jazz, con l'ex-Battered Ornaments Chris Spedding, Karl Jenkins e John Marshall (poi nei Soft Machine dal 1972); il loro periodo classico è quello dei primi tre album, con il primo, ''Elastic Rock'', unico ad entrare in classifica in Gran Bretagna al numero 46. Il gruppo, sempre un costante ''work in progress'', ruota intorno alla figura del leader; musicalmente i loro esperimenti sono sempre sospesi tra jazz e rock progressivo, con influenze psichedeliche e sperimentali, e sono oggi considerati dalla critica come una delle più grandi formazioni del jazz rock inglese di tutti i tempi.
Carradine keith
Lost and found
Lp [edizione] originale stereo usa 1978 Asylum
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
Copia ancora incellophanata, prima stampa USA, copertina (con cut promozionale sul lato inferiore e con leggeri segni di usura) senza barcode, inner sleeve con foto a colori e testi, etichetta con il logo Asylum in alto nel cielo, con piccolo logo "W" lungo il bordo, indicazione "side lost" sulla prima facciata e "side found" sulla seconda, catalogo 6E-114. Pubblicato nel 1976 dalla Asylum, giunto al 61esimo posto in classifica negli USA, il primo album solista di Keith Carradine, precedente ''Lost & found'' (1978). Il cantante ed attore americano, dopo aver ricevuto un oscar per la miglior canzone originale nel 1976 con ''I'm easy'', contenuta nella colonna sonora del film ''Nashville'' di Robert Altman e giunta come 45 giri al 17esimo posto in classifica negli USA, ottenne un contratto per due album con la Asylum, il primo dei quali era stato ''I'm easy'', che prendeva il titolo dalla canzone di cui sopra. Con questo secondo lp "Lost and found", Carradine dette conferma del suo talento musicale, sia come cantante che come compositore: quasi tutti i brani del disco sono scritti da lui, accanto ad una manciata di covers, fra le quali "Rain" dei Beatles (resa come una delicata ballata elettroacustica) e "San Diego serenade" di Tom Waits. Lo stile è quello del soft rock americano anni '70, arricchito da una vena cantautorale ed addolcito da un approccio delicato e levigato, che fa bene il paio con la voce vagamente malinconica, composta e molto melodica di Carradine. Attore e cantante figlio di John e fratello di David e Bruce, Keith Carradine ha espresso talento anche in campo musicale nel corso della sua lunga carriera, seppure la sua opera cinematografica e' assai piu' vasta di quella discografica, che vanta solo due album, usciti nella seconda meta' degli anni '70, ed una manciata di singoli.
Cars
Cars greatest hits
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1978 elektra
punk new wave
punk new wave
Ristampa del 2023, copertina senza barcode pressoche' identica alla prima tiratura, corredata di inner sleeve. Pubblicata nell'ottobre del 1985 dalla Elektra, giunta al 27esimo posto in classifica nel Regno Unito ed alla 12esima posizione negli USA, la prima antologia dedicata ai Cars contiene undici dei più importanti brani tratti dai primi cinque album del gruppo, oltre all'inedita "Tonight she comes". Pionieri del disco-punk e dominatori della classifiche americane, i Cars di Rick Ocasek sono stati tra i gruppi più intelligenti della new wave americana, il loro pop-rock frenetico, costruito su tastiere sincopate, in armonia con virtuosismi chitarristici bonsai, melodie appiccicose e cadenze travolgenti, ha incarnato la nevrosi urbana della "yuppie generation", riuscendo mirabilmente a rappresentare l'anello di congiunzione tra la generazione post-punk e il pop-rock elettronico che ha dominato gli anni 80. Ritmi nevrotici, tastiere esuberanti, chitarre quasi hard-rock e il canto sgraziato del leader Rick Ocasek sono gli elementi che caratterizzano la loro chiave di lettura pop che trovava le sue radici nei canoni pop-rock anni '50 ma ricco però di ombreggiature glam, ritmi disco, ed allusioni new wave. I Cars sono soprattutto la creatura del cantante e chitarrista Rick Ocasek, intellettuale avvezzo al consumo usa e getta, artista postmoderno che non rifiuta l'avanguardia, ma allo stesso tempo predilige gli onori delle classifiche. Un nuovo prototipo di yuppie, che si muove nostalgico tra le difficoltà dell'era contemporanea, geniale prototipo di "antirockstar di successo" che avrà altresì il merito di produrre artisti come Nick Cave, Suicide, Bad Brains, No Doubt, Guided By Voices, Weezer, Hole, Bad Religion, Jonathan Richman e moltissimi altri. Questa la scaletta: "Just what I needed" (da "The cars", 1978), "Since you're gone" (da "Shake it up", 1981), "You might think" (da "Heartbeat city", 1984), "Good times roll" (da "The cars", 1978), "Touch and go" (da "Panorama", 1980), "Drive" (da "Heartbeat city", 1984), "Tonight she comes" (inedito), "My best friend's girl" (da "The cars", 1978), "Heartbeat city" (da "Heartbeat city", 1984), "Let's got" (da "Candy-O", 1979), "Magic" (da "Heartbeat city", 1984), "Shake it up" (da "Shake it up", 1981).
Cashmore michael (nature and organisation)
Snow abides completely
LP2 [edizione] nuovo stereo fin 2024 svart
punk new wave
punk new wave
Vinile doppio nella versione normale di colore nero, copertina apribile senza codice a barre, label custom a colori, inserto, catalogo SRE720LP. Pubblicato nel 2024 dalla Svart, questo doppio album è una versione ampliata che contiene le incisioni complete del progetto "The snow abides". Originariamente pubblicato dalla Durtro Jnana nel gennaio del 2007, ''The snow abides'' fu il primo mini lp ad uscire a nome Michael Cashmore (mente dei Nature And Organisation), in seguito al primo album ''Sleep England'' (2006). Il mini originario è costituito da cinque brani legati tematicamente fra loro, cantati da Antony (di Antony & The Johnsons) e composti e suonati da Michael Cashmore, mentre l'amico David Tibet (Current 93) ha scritto i testi; questa edizione espansa aggiunge sette tracce dalle stesse sessioni (datate 1999-2001), cinque delle quali del tutto inedite (cantate da Tibet e con i testi e le musiche scritti da Cashmore), e modificando l'ordine della scaletta del vecchio disco. Il risultato della collaborazione fra i tre originali musicisti è una musica malinconica ed autunnale, con l'androgina voce di Antony che dialoga con un pianoforte sommesso e con sporadici ma suggestivi interventi di archi; quasi musica ''da camera'', che rievoca anche immagini decadenti e mitteleuropee. Questa la scaletta: "My Eyes Open", "As The Sun Disappears Into Water", "I Cradle Future Graves In My Innocent Arms", "And All I Understand Is Nothing", "You Knew I Could Never Hold On", "For The Sun Is My Golden Shield Eternally", "Before The Light Has Gone", "The Snow Abides", "How God Moved At Twilight", "Your Eyes Close", "Snow No Longer", "My Eyes Open Into The Eternal Sunlight Forever". Assiduo collaboratore dei Current 93 di David Tibet dai primi anni '90, in particolare come compositore delle musiche, l'inglese Michael Cashmore è la mente dei Nature And Organisation, progetto avviato nel 1983 e teso alla sperimentazione fra post industrial e neo folk, facendo uso di tecniche come il collage sonoro ed i tape loops ad arricchire suggestive sonorità di strumenti acustici; Nature and Organisation frutterà una cassetta e due album, ''Beauty reaps the blood of solitude'' (1994) e ''Death in a snow leopard winter'' (1998). Dopo decenni di attività, Cashmore prende a pubblicare lavori a proprio nome, cominciando con l'album ''Sleep England'' (2006), a cui segue il mini ''The snow abides'' (2007), con la partecipazione di David Tibet e di Antony (Antony & The Johnsons).
Cass mama elliot (mamas and papas)
Road is no place for a lady (ltd. pink)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1972 music on vinyl
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2024, EDIZIONE LIMITATA DI 1000 COPIE, NUMERATE SUL RETRO, IN VINILE ROSA, pesante 180 grammi, copertina pressoche' identica alla prima tiratura. Pubblicato nel 1972 dalla RCA Victor in Gran Bretagna e negli USA, dove non entro' in classifica, il quarto album solista (esclusa la collaborazione con Dave Mason), uscito poco dopo ''Cass Elliot'' (1972) e prima di ''Don't call me mama anymore'' (1974). Uscito a nome Cass Elliot, senza piu' ''Mama'', l' album fu inciso ai Trident Studios di Londra e fra i sessionmen troviamo il chitarrista Chris Spedding ed il pianista Dave McRae (membro anche dei Matching Mole con Robert Wyatt). Impreziosito dagli arrangiamenti di Larry Fallon e Dell Newman, oltre che dalla produzione di Lewis Merenstein, l'album e' considerato un notevole lavoro dalla critica, tuttavia non riscosse praticamente alcun successo all'epoca della sua uscita, nonostante Cass Elliot vi mostri una voce in gran forma ed una forte ispirazione in questi brani di pop sovente orchestrale, nel quale leggerezza e malinconia sembrano andare a braccetto creando un'opera che se da un lato avrebbe potuto scalare le classifiche, dall'altro appare venata di una struggente malinconia e forse di un senso di solitudine sullo sfondo, in toccanti brani quali ''Walk beside me'' e ''All my life''.
Cat power
Jukebox
lp [edizione] nuovo stereo usa 2008 matador
indie 90
indie 90
Ristampa, copertina apribile. Pubblicato nel gennaio del 2008 dalla Matador, ''Juke box'' e' l'ottavo album di Cat Power, uscito dopo ''The greatest'' (2006). La cantautrice americana propone in questo lavoro una serie di cover di classici brani di varie epoche, da Hank Williams a James Brown, da Joni Mitchell a Bob Dylan, oltre a reinterpretare ''Metal heart'' (dal suo album ''Moonpix'' del 1998) ed a inserire un suo nuovo brano, ''Song to Bobby''. Progetto simile a ''The covers record'' (2000), ''Juke box'' e' immerso in un'atmosfera malinconica ed invernale, attraverso brani lenti che spesso hanno un sentore blues che si mescola allo indie rock ed alla canzone acustica. Proveniente dal sud degli Stati Uniti, la cantautrice Chan Marshall si trova a New York intorno alla meta' degli anni '90, quando Steve Shelley dei Sonic Youth la vede esibirsi mentre apre un concerto di Liz Phair. Shelley la incita ad incidere. Sotto il nome di Cat Power la cantautrice pubblica quindi ''Dear sir'' (1995) e ''Myra Lee'' (1996), incisi con la collaborazione di Shelley e di Tim Foljahn dei Two Dollar Guitar; poco dopo firma con la Matador, che pubblica il secondo lp ''What would the community think' (1996) ed il terzo acclamato ''Moon pix'' (1998). Il suo stile, definito da alcuni ''gothic folk'', e' contraddistinto da atmosfere oscure e malinconiche, fortemente evocative, fra indie e musica d'autore semi acustica.
Cat power
you are free
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2003 matador
indie 90
indie 90
ristampa con copertina pressochè identica all'originale apribile. Pubblicato dalla Matador nel febbraio del 2003, il sesto album, uscito dopo "The Covers Record" e prima di "The Greatest". Unanimamente considerato dalla critica, a pari merito con "Moon Pix", il disco piu' bello di Cat Power. Primo album in cinque anni contenente materiale originale, il precedente era stato "Moon Pix" (The Covers Records e' come dice il titolo costituito da rifacimenti di brani altrui). Registrato a Los Angeles da Adam Kasper (Queens of the Stone Age, Foo Fighters, Pearl Jam), con Eddy Vedder dei Pearl Jam che partecipa ai cori in due tracce, e Dave Grohl dei Foo Fighters che suona la batteria. Le ballate di Chan Marshall si materializzano di volta in volta in veste di blues, folk, rock mantenendo comunque un clima confidenziale e malinconico, volutamente scarne e desolate, ornate di pochi dettagli, in questo contesto e' giustamente la voce a farla da padrone, da assimilare per l' innato fascino e la capacita' di far scaturire emozioni, a quella di Billie Holiday. Proveniente dal sud degli Stati Uniti, la cantautrice Chan Marshall si trova a New York intorno alla meta' degli anni '90, quando Steve Shelley dei Sonic Youth la vede esibirsi mentre apre un concerto di Liz Phair. Shelley la incita ad incidere. Sotto il nome di Cat Power la cantautrice pubblica quindi ''Dear sir'' (1995) e ''Myra Lee'' (1996), incisi con la collaborazione di Shelley e di Tim Foljahn dei Two Dollar Guitar; poco dopo firma con la Matador, che pubblica il secondo lp ''What would the community think' (1996) ed il terzo acclamato ''Moon pix'' (1998). Il suo stile, definito da alcuni ''gothic folk'', e' contraddistinto da atmosfere oscure e malinconiche, fortemente evocative, fra indie e musica d'autore semi acustica.
Catatonia
International velvet (25th ann.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1998 warner
indie 90
indie 90
edizione per il venticinquennale in vinile colorato, masterizzato con modalità "half-speed" per un migliore ascolto. Pubblicato nel febbraio 1998, dopo "Way beyond blue" (96), prima di "Equally cursed and blessed" (99), il secondo album della band gallese, giunto alla posizione n.1 in Uk, uno degli album piu' venduti nel Regno Unito nel 1998, trainato dai singoli "Mulder And Scally", "Road Rage" e "Strange blue". Indie pop con rimandi ai Primitives, Echobelly e Suede, caratterizzato dallo stile vocale ruvido della cantante Cerys Matthews, che la avvicina, in alcune inflessioni, a Courtney Love. Altra peculiarita' si riscontra del particolare suono distorto delle chitarre nei pezzi piu' tirati, che non intacccano per niente, la natura pop di questo lavoro, ma che anzi, lo rendono piu' accattivante. I Catatonia sono stati un gruppo attivo durante gli anni 90, basato a Cardiff, formato dalla bionda cantante Cerys Matthews e dal chitarrista Mark Roberts, con il supporto del bassista Paul Jones (Y Ffrc, Sherbert Antlers e Y Cyff), dal secondo chitarrista Owen Powell e dal batterista Aled Richards; il loro suono presenta strutture indie rock con massicci ganci melodici, terreno naturale per la voce sofferta ed esistenzialista della Mattews, in una versione piu' americana del brit pop .
Cavallo mimmo
Siamo meridionali / ninetta
7" [edizione] originale stereo ita 1979 cgd
[vinile] Excellent [copertina] Excellent musica italiana
[vinile] Excellent [copertina] Excellent musica italiana
Singolo in formato 7", l' originale stampa italiana, etichetta verde con logo bianco ed azzurro in alto, catalogo CGD 10187, data sul trail off "30-11-79". Pubblicato dalla CGD in Italia nel novembre del 1979, il primo singolo, con due brani tratti dall' album d' esordio che prende il titolo proprio dalla facciata A, "Siamo Meridionali", e che usci' poco dopo. L' album ''Siamo meridionali'' fu considerato dalla critica come uno dei migliori debutti avvenuti in quegli anni: con il suo stile caustico, pungente ed ironico, l' artista sembrava in grado di proporre qualcosa di realmente valido e nuovo nel panorama Italiano; celebre e' rimasta soprattutto proprio la canzone che da' il titolo all'album, brillantemente sospesa tra cantautorato ed influenze funkeggianti, vicina all' Edoardo Bennato piu' esuberante per il brillante uso di un vivace mix di dialetto e lungua italiana e per l' ironia sferzante; sul retro una piu' canonica ballata, "Ninetta" (con Mia Martini ai cori). Cantautore originario di Lizzano in Puglia, dove nasce nel 1951, Cosimo ''Mimmo'' Cavallo canta canzoni caratterizzate da un'ironia pungente, anche critica ed espressa senza mezzi termini e da uno spirito indipendente, elementi che hanno portato ad accostarlo al compianto Rino Gaetano. Importante e' il sodalizio con il produttore ed arrangiatore Antonio Coggio, che collaboro' con Cavallo nei suoi primi due album, ''Siamo meridionali'' (1979), che conteneva la celebre title track, e ''Uh, mamma'!'' (1981), ed anche in lavori successivi. La sua attivita' discografica e' particolarmente fruttuosa nel corso degli anni '80, per poi diradarsi nel decennio successivo, durante il quale Cavallo dette inizio ad un lungo ritiro dalle scene, terminato poi nel nuovo secolo.
Cave nick
Boatman's call
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1997 mute / bmg
punk new wave
punk new wave
Ristampa in vinile 180 grammi, corredata di inner sleeve con testi, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura, catalogo LPSEEDS10. Uscito nel marzo del 1997, dopo "Murder Ballads" e prima di "No More Shall We Part", giunto al 22esimo posto delle classifiche inglesi ed al quinto di quelle australiane. Il decimo album in studio per l' artista australiano di Melbourne, ex Boys Next Door e Birthday Party, qui come sempre con i fidi Bad Seeds (per l' occasione composti da Mick Harvey, Blixa Bargeld, Martyn P. Casey, Conway Savage, Warren Ellis, Jim Sclavunos, Thomas Wydler, musicisti sul cui pedigree evitiamo di dilungarci...). Tra i dischi di Nick Cave, forse il piu' intimista ed uno dei piu' amati, composto da ballete composte e suonate al piano, con gli arrangiamenti scarni e misuratissimi, ma davvero preziosi, dei Bad Seeds, ed un tono carico di languori e malinconie, come evidente anche dai testi, parte dei quali pare dedicati a PJ Harvey, con cui Cave ebbe all' epoca una breve relazione ("West Country Girl", "Black Hair" e "Green Eyes"). Ne vennero tratti i singoli "Into My Arms" e "(Are You) The One That I've Been Waiting For?". Storica formazione fondata dal cantante e paroliere australiano Nick Cave in seguito allo scioglimento del suo precedente gruppo Birthday Party, i Bad Seeds presero spunto dal post punk e dal rock gotico, contaminandoli con gospel, blues ed art rock, a sorreggere le liriche oscure di Cave, spesso incentrate su amore e morte, dalle tinte forti e dallo stile quasi letterario. Fra i loro numerosi album, lavori come l'esordio ''From her to eternity'' (1984), ''Tender prey'' (1988) e ''Abattoir blues/The lyre of Orpheus'' (2004) beneficiano del plauso della critica, all'interno di una discografia complessivamente molto considerata.
Cave nick and the bad seeds
Let love in
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1994 mute / bmg
punk new wave
punk new wave
ristampa in vinile 180 grammi, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura, completa di inner sleeve con testi, catalogo LPSEEDS8. Il terzo album in studio dei '90 per l' artista australiano, uscito nell' aprile del '94, a due anni di distanza dal precedente "Henry's Dream" (ma tra i due c'e' anche l' album dal vivo "Live Seeds"), e registrato tra il settembre ed il dicembre el '93 con la stessa versione dei Bad Seeds dell' album precedente, che include i soliti Mick Harvey (con lui gia' nei Boys Next Door e quindi nei Birthday Party), Blixa Bargeld (degli Einsturzende Neubauten) e Thomas Wydler (dei Die Haut, oltre che nei Bad Seeds sin dal 1986), oltre a Conway Savage (ex Scarp Museum e Blue Ruin) e Martyn P. Casey (ex Triffids e Blackeyed Susans). "Let Love in" e' uno degli albums forse piu' accessibili di Nick Cave, non a caso giunto fino al 12esimo posto delle classifiche inglesi, risultato poi superato dal successivo "Murder Ballads", ma e' anche considerato da molti come uno dei vertici della sua lunga storia artistica, acclamatissimo dalla critica, ricco di brani di grande fascino come il singolo "Do You Love Me?" (qui in due parti, ad aprire e chiudere il disco), l' intensa "Loverman", poi non a caso coverizzata sia dai Metallica che da Martin Gore dei Depeche Mode, le aggressive "Thisty Dog" e soprattutto "Jangling Jack", dove Cave torna a graffiare come ai vecchi tempi, le atmosfere noir di "Red Right Hand". Tra gli ospiti Tex Perkins, Spencer P.Jones e il compianto David McComb.
Cave nick and the bad seeds
Tender prey
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1988 mute
punk new wave
punk new wave
ristampa ufficiale del 2014, pressocche' identica alla prima rara tiratura su Mute, e corrdata di inner sleeve. Il quinto magnifico album, uno dei piu' belli di tutti gli anni '80, del grande artista australiano ex Boys Next Door e Birthday Party, uscito nel settembre del 1988 e giunto al secondo posto delle indie charts inglesi ed al 67esimo di quelle "ufficiali", realizzato poco dopo l' ingresso nei Bad Seeds del bassista Rowland Wolf e soprattutto del chitarrista Kid Congo Powers (ex Cramps e Gun Club), accanto ai "soliti" Blixa Bargeld (Einsturzende Neubauten), Mick Harvey (gia' con Cave nei Boys Next Door e nei Birthday Party) e Thomas Wydler (batterista dei sottovalutati Die Haut). Come l' iniziale "The Mercy Seat" (che su singolo aveva anticipato di qualche mese l' uscita dell' album) annuncia chiaramente, vera e propria allucinata discesa negli inferi, "Tender Prey" e' un disco piu' che mai intriso di quel dolore e quella tensione che avevano caratterizzato sempre le opere di Nick Cave con i suoi gruppi e poi da solo, ma cio' che rende straordinario l' album, ancor piu' della bellezza intrinseca di ogni suo brano, e' la sua capacita' quasi dantesca di mostrare la consueta fascinazione per le atmosfere piu' oscure, dolorosamente malate e contorte (il gospel blues mefitico di "Up Jumped The Devil" e "Sugar Sugar Sugar", la scarna e tesa "Sunday's Slave", ), indicando poi, passando per la disperata invocazione della oscura "Mercy", o la folle cavalcata verso la agognata "City of Refuge", la strada della "redenzione" in episodi che rivelano la piena maturita', finalmente, dell' altra "faccia" artistica di Cave, quella piu' sensibile ed incline a languori e malinconie che talora si era affacciata nei dischi precedenti e che caratterizzera' tutta la sua successiva produzione musicale ("Watching Alice" e' un brano di infinita dolcezza, la matura ballata "Slowly Goes the Night" non le e' da meno), fino alle finalmente liberatorie "Deanna" (che sara' il secondo esaltante singolo tratto dall' album) e "New Morning", finalmente limpida, solare, speculare alla iniziale "The Mercy Seat" e non a caso posta in chiusura di quest' album splendido.
Cave nick and the bad seeds
wild god
lp [edizione] nuovo stereo eu 2024 bad seed / play it again sam
punk new wave
punk new wave
Copertina in cartoncino pesante, busta plastificata esterna con adesivo "Nick Cave & The Bad Seeds - The New Album", inner sleeve con foto e testi, etichetta bianca con scritte nere. Pubblicato nell' agosto del 2024, cinque anni dopo il precedente album in studio "Ghosteen" (2019), il diciottesimo album in studio di Nick Cave & The Bad Seeds. Descrizione completa a seguire.
Cccp fedeli alla linea
Felicitazioni! CCCP Fedeli Alla Linea 1984-2024
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1984 universal
punk new wave
punk new wave
Doppio album in vinile 180 grammi, copertina apribile, corredata di inner sleeves. Pubblicato in occasione della mostra inedita FELICITAZIONI! CCCP – FEDELI ALLA LINEA 1984-2024, che si terrà dal 12 ottobre 2023 fino all’11 febbraio 2024 ai Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia, per celebrare i 40 anni dei CCCP – Fedeli alla linea, questo doppio lp contiene diciotto brani che ripercorrono il cammino della storica band italiana. Questa la lista dei brani. 1. Live in Pankow 2. Spara Jurij 3. Emilia Paranoica 4. Morire 5. Mi ami? 6. Io sto bene 7. Curami 8. A ja ljublju SSSR 9. Manifesto 10. Radio Kabul 11. Guerra e pace 12. Svegliami 13. Palestina / Madre 14. Tomorrow (con Amanda Lear) 15. Amandoti 16. Depressione caspica 17. Maciste contro tutti 18. Annarella.
Cccp fedeli alla linea
Ortodossia 2 (felicitazioni! edition)
12" [edizione] nuovo stereo eu 1984 attack punk / universal
punk new wave
punk new wave
Ristampa dell' ottobre 2023, realizzata in occasione della mostra inedita FELICITAZIONI! CCCP – FEDELI ALLA LINEA 1984-2024, che si terrà dal 12 ottobre 2023 fino all’11 febbraio 2024 ai Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia, per celebrare i 40 anni dei CCCP – Fedeli alla linea; copertina pressoche' identica alla prima molto rara tiratura, corredata dell' originario inserto "The Reds are Coming" apribile in tre parti con testi, foto in bianco e nero e note. Il primo storico 12" della attack punk band bolognese, versione ampliata del 7" ep "Ortodossia" approntata per il mercato inglese (ma stampata anche per quello italiano, questa e' la stampa inglese) nel 1985. Contiene i tre brani originariamente contenuti nello storico 7" d'esordio (gli inni "Live in Pankow", "Spara Juri" e "Punk Islam") e la prima versione di "Mi Ami?", poi inclusa anche in versione diversa nel primo album del gruppo. Brani indimenticabili ed in qualche modo immortali, che hanno avuto, insieme a quelli del successivo ep "Compagni Cittadini Fratelli Partigiani" e dell' album "Affinita' Divergenze tra il Compagno Togliatti e Noi....", sul pubblico italiano lo stesso effetto dei primi dischi dei peraltro contemporanei Jesus & Mary Chain in Inghilterra (non cosi' sulla scena musicale, purtroppo), scardinando certezze apparentemente acquisite, e scatenando le ire dei detrattori quanto l' entusiasmo di un pubblico che si fara' sempre piu' largo, anche grazie all' instancabile e straordinaria attivita' dal vivo del gruppo (con apparato coreaografico adeguato). Un gruppo che ha lasciato una traccia profondissima nella storia del rock italiano, con la forza straordinaria di un messaggio forse elementare ma davvero incisivo e di una musica chiaramente ispirata al punk anarchico dei Crass, perfettamente in sintonia con le liriche declamate in italiano dallo spiritatissimo Lindo Giovanni Ferretti, poi nei CSI.
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