solo dischi in vinile

coupon per download, copertina ruvida. Album che continua la serie "volume nr..." iniziata nel 2000 e di solito prodotta solo in cd-r dedita a raccolta di inedite sessions jam ed improvvisazioni. Formatisi a Philadelphia nella prima meta' degli anni '90, i Bardo Pond sono uno dei gruppi di punta dell'underground piu' acido a cavallo fra il XX ed il XXI secolo; influenzati dal noise come dagli Spacemen 3, propongono una musica rumorosa ed onirica al tempo stesso, ipnotica e monolitica, grazie ai muri chitarristici eretti dai fratelli Gibbons sopra il canto sognante e "stonato" di Isobel Sollenberger, che arricchisce il suono cimentandosi anche con il flauto ed il violino. Uno dei tratti distintivi dei Bardo Pond e' sempre stato quello di produrre un'atmosfera onirica attraverso il rumore e la distorsione dei suoni, sebbene non manchino nel loro repertorio alcuni delicati brani acustici. Nel corso degli anni il gruppo ha aggiunto sintetizzatori, influenze stoner ed orientaleggianti, comunque senza mai farsi rinchiudere dentro un genere definito. Uno dei loro migliori lavori e' il doppio "Amanita" del 96.

coupon per download digitale. Il nono volume della serie di registrazioni d'archivio della band, "un viaggio incisivo nel suono ipnotico della band. Registrato nei primi anni 2000, è un inebriante mix di atmosfera acustica e distorsione minacciosa". Formatisi a Philadelphia nella prima metà degli anni '90, i Bardo Pond sono uno dei gruppi di punta dell'underground più acido a cavallo fra il XX ed il XXI secolo; influenzati dal noise come dagli Spacemen 3, propongono una musica rumorosa ed onirica al tempo stesso, ipnotica e monolitica, grazie ai muri chitarristici eretti dai fratelli Gibbons sopra il canto sognante e "stonato" di Isobel Sollenberger, che arricchisce il suono cimentandosi anche con il flauto ed il violino. Uno dei tratti distintivi dei Bardo Pond è sempre stato quello di produrre un'atmosfera onirica attraverso il rumore e la distorsione dei suoni, sebbene non manchino nel loro repertorio alcuni delicati brani acustici. Nel corso degli anni il gruppo ha aggiunto sintetizzatori, influenze stoner ed orientaleggianti, comunque senza mai farsi rinchiudere dentro un genere definito.

Prima rarissima stampa inglese, in vinile pesante, copertina con diverse ondulature dovute ad umidita', completa di inner sleeve con angoli in alto sagomati (anche l' inner sleeve riporta dei segni di umidita'), etichetta argento con scritte arancioni, catalogo FIRELP90. Pubblicato in Uk dalla Fire Records nel 2004, il ritorno dell' innovativa band dei '90, di Woodford, Essex, dieci anni dopo il monumentale "Hex" (94), il loro secondo album. Registrato fra il 99 e il 2004 nello studio personale del leader Graham Sutton, coinvolge quindici musicisti in questo nuovo progetto, tra questi il batterista Lee Harris dei Talk Talk, con tastiere, vibrafono, tromba, campionamenti e chitarre, e la voce del leader Graham Sutton sottilmente modulata come quella di David Sylvian. I Bark Psychosis si formano a Woodford, East London, nel 1988 da Graham Sutton, John Ling e Mark Simnott saranno autori di tre singoli ("All different Things/By blow", "Nothing feels/I know" e, circa due anni dopo, "Mamam") designati dalla critica come perle di sublime bellezza, considerati fra le cose piu' belle in assoluto che la musica anglosasone abbia prodotto nei primissimi anni novanta, capaci di imporsi come opere fondamentali e seminali della scena shoegazer e post-rock, con un suono frutto di una miscelazione di elementi elettroacustici ed atmosfere dilatate con dirompenti rumorismi, una sorta di anticipatori del suono post rock, con echi di Spacemen 3, Swans, Joy Division, My Bloody Valentine, Talk Talk. Purtoppo saranno anche meteore che lasceranno una scia accecante nel cielo stellato prima di eclissarsi; dovremo attendere qualche anno prima di poter assistere nuovamente al ritorno ed al fasto di queste prime gloriose uscite. Il debutto full lenght, "Hex" del 94, e' uno dei piu' originali lavori del rock britannico di quel momento, con sette lunghi brani fra psichedelia e post rock.

Adesivo semitrasparente con nome autore e note sul cellophane, allegato codice per il download dell'album da internet, copertina a busta con ''made in CZ'' sul retro in basso a destra, label custom, catalogo JNR168. Pubblicato nel settembre del 2015 dalla Domino in Gran Bretagna e dalla Joyful Noise negli USA, il terzo album solista in studio ad uscire esclusivamente a proprio nome, successivo a ''Goodnight unknown'' (2009). ''Brace the wave'' ci consegna un Barlow maturo che, pur mantenendo un approccio low fi dalla produzione intimista e scarna, lontana come al solito da barocchismi, offre una bassa fedelta' non tanto nel senso della crudezza e della bassa qualita' sonora, quanto nelle atmosfere casalinghe ed immediate dei brani, che possiedono un sound nitido e ben registrato. E' un lavoro dalle atmosfere calde e riflessive, dalla delicata ballata acustica ''Wave'' alla bellissima e younghiana litania elettroacustica di ''Repeat'' ed a ''Moving'', vivace e quasi solare, ma priva di sezione ritmica. Lou Barlow e' una delle figure piu' importanti della scena americana alternativa fin dagli anni ottanta, quando fonda insieme all'amico J. Mascic i Dinosaur Jr, uno dei gruppi piu' rappresentativi dell'indie lo-fi rock. Bassista e compositore molto prolifico, e' anche unanimamente riconosciuto frai bassisti piu' innovativi, con il suo personale stile di approcciare le quattro corde, fatto di frequenti accordi, distorsioni, che combinano ritmiche e melodia. Fra i suoi progetti collaterali ricordiamo i Sebadoh ed i Folk Implosion.

Edizione limitata di 300 copie, etichetta custom. Pubblicato nel novembre 2021, dopo il singolo "Rock The Barmudas" / "Zaira" del 2018, il primo album della band tosco-sarda-sicula, autrice di un trascinante glam-rock'n'roll che si richiama alla lezione di Slade, Sweet e New York Dolls, senza dimenticare i trascorsi garage-punk dei quattro musicisti, capaci di dar vita ad episodi che si possono considerare degli "instant hit nell' ambito del genere, come la title track, la travolgente ed autobiografica "Zombie Teacher", "Spring Roll Boogie" o la gia' citata "Rock the Barmudas", gia' facciata A del precedente singolo. Creatura partorita e geneticamente modificata nell'omonimo quartiere immaginario dalla topografia triangolare situato in centro storico a Firenze; un luogo ancora sconosciuto o snobbato dalle orde di famelici zombi-turisti, frequentato da figure secondarie, outsiders, loosers, boozers, comprimari e comparse, loschi individui e in generale gente di dubbio gusto in fatto di look, gastronomia, linguaggio e musica. Nessuno quindi si sorprende quando qualcuno di loro scompare risucchiato dalle forze oscure del triangolo delle BARmuda dopo una nottata passata a gozzovigliare nel quartiere. Nonostante questi trascurabili inconvenienti Barmudas è ormai l’ultimo baluardo contro l’invasione di hipsters, indie posers, coffee shakers, cover bands, modaioli, snob-intellettuali e radical chic che affollano il capoluogo toscano, da cui non poteva che scaturire una band dedita ad un rock n’roll ad elevato tasso alcolico... Questa la formazione: Smendock Barmuda : Microphone screamer, KingDom Barmuda : Guitar griller, Luke Barmuda : Bass howler, Zak Barmuda : Skin beater.

Singolo in formato 7", copertina senza barcode, etichetta custom, foro al centro piccolo. Pubblicato nell' ottobre del 2018, il primo singolo della band tosco-sarda-sicula, con due brani: il loro anthem "Rock the Barmudas" e la divertentissima "Zaira", brani che animano ormai da tempo la scaletta dei travolgenti concerti del gruppo. Creatura partorita e geneticamente modificata nell'omonimo quartiere immaginario dalla topografia triangolare situato in centro storico a Firenze; un luogo ancora sconosciuto o snobbato dalle orde di famelici zombi-turisti, frequentato da figure secondarie, outsiders, loosers, boozers, comprimari e comparse, loschi individui e in generale gente di dubbio gusto in fatto di look, gastronomia, linguaggio e musica. Nessuno quindi si sorprende quando qualcuno di loro scompare risucchiato dalle forze oscure del triangolo delle BARmuda dopo una nottata passata a gozzovigliare nel quartiere. Nonostante questi trascurabili inconvenienti Barmudas è ormai l’ultimo baluardo contro l’invasione di hipsters, indie posers, coffee shakers, cover bands, modaioli, snob-intellettuali e radical chic che affollano il capoluogo toscano, da cui non poteva che scaturire una band dedita ad un rock n’roll ad elevato tasso alcolico... Questa la formazione: Smendock Barmuda : Microphone screamer, KingDom Barmuda : Guitar griller, Luke Barmuda : Bass howler, Zak Barmuda : Skin beater.

Primissima stampa Usa in vinile bianco (edizione di 275 copie, altre successive 160 copie furono pressate in vinile nero), copertina senza codice a barre, etichetta custom nera con disegno in bianco, catalogo NNF123. Pubblicato dalla Not Not Fun Records nel 2008, dopo l'esordio ufficiale "Bridge to the clouds" (07), anche se poco prima pubblicano su Foxglove un album senza titolo e crediti e tiratuta limitata a 100 copie, e prima di "Raft of", il secondo album del duo americano. Opera registrata interamente dal vivo, che consta di distorsioni e dilatazioni mantriche, fra coordinate doom e psichedeliche, venate sia di blues minimale che di ambient, le cui atmosfere genarano immagine e sensazioni apocalittiche e desertiche, oscure e tenebrose. Duo di San Francisco, composto da Evan Caminiti e da Jon Porras, che, legati dalla comune passione per i Black Sabbath e Earth e per il metal in generale, propongono una musica atemporale, influenzata sia da blues delle origini che dall'ambient, frutto del loro pellegrinaggio musicale: quindi doom metal, oltre che psichedelia e distorsioni apocalittiche, il tutto approcciato con improvvisazioni ed una sensibilita' sperimentatrice. Debuttano nel 2007, con "Bridge to the clouds", (anche se prima pubblicano su Foxglove un album senza titolo e crediti e tiratura limitata a 100 copie), cui succedono "From mouths to a perpetual light" (08), "Ancestral star" (10), "Lost in the glare" (11) e "V" (13).

edizione limitata in vinile rosso, coupon per download, copertina apribile. "Tell Me How You Really Feel" (2018) è il secondo album in studio dell'australiana Courtney. Dopo lo splendido disco di debutto - "Sometimes I Sit and Think, and Sometimes I Just Sit" (2015) - e dopo aver collaborato con Kurt Vile, la musicista di Sydney (ma ormai di stanza a Melbourne) pubblica un nuovo lavoro - sempre ottimo : racconta al music magazine italiano Rumore, "l’ultimo album era molto personale, ma qui, forse, sono riuscita ad andare più in fondo alle cose. Ho iniziato semplicemente scrivendo canzoni, esplorando idee, esaminando i miei comportamenti e che cosa avevo imparato da questi miei comportamenti, per poi vedere dove mi avrebbero portato." Il disco, prodotto da Burke Reid e registrato con gli stessi musicisti del precedente (Bones Sloane al basso, Dave Mudie alla batteria, Dan Luscombe alle tastiere), riprende il discorso musicale iniziato con l'album di debutto : ancora una volta la Barnett si rivela un'ottima autrice di canzoni guitar pop sbilenche con testi ironici ma che, questa volta, si fanno sempre più personali. Courtney Barnett è tra le musicisti più interessanti del ricco panorama alternative rock australiano. Fattasi conoscere con il disco d'esordio, "Sometimes I Sit and Think, and Sometimes I Just Sit" (2015) e dopo aver collaborato con Kurt Vile - "Lotta Sea Lice" (2017) - ritorna con un nuovo album in studio, "Tell Me How You Really Feel" (2018).

edizione in vinile nero "oh the night black", copertina apribile. Il terzo album in studio (quarto se si considera la collaborazione con Kurt Vile) della cantautrice australiana, prodotto e suonato solo con Stella Mozgawa, batterista delle Warpaint. Un disco più introspettivo rispetto ai lavori precedenti, complice un periodo non particolarmente felice per la Barnett, arrangiamenti più semplici e diretti ma con la solita caratteristica andatura "slacker" dei brani. Ha ottenuto un buon successo nella natia Australia dove è addirittura entrato nelle classifiche di vendita ai primi posti. Courtney Barnett è tra le musicisti più interessanti del ricco panorama alternative rock australiano. Fattasi conoscere con il disco d'esordio, "Sometimes I Sit and Think, and Sometimes I Just Sit" (2015) e dopo aver collaborato con Kurt Vile - "Lotta Sea Lice" (2017) - ritorna con un album in studio, "Tell Me How You Really Feel" (2018) seguito da "things take time, take time" del 2021.

copertina apribile multi-gatefold, inserto testi, adesivo su cellophane, coupon per download, etichette custom. “Lotta Sea Lice” (2017) è un album collaborativo tra Courtney Barnett e Kurt Vile, due degli artisti più interessanti della scena musicale indipendente mondiale. Il disco, contenente due cover – “Untogether” (brano dei Belly) e “Fear Is Like a Forest” (pezzo di Jen Cloher, compagna di Courtney Barnett) – e una interpretazione personale (da parte della Barnett) di “Peeping Tomboy”, è divertissement per i due, dai toni rilassati e amichevoli. In bilico tra l’approccio blues psichedelico di Vile e quello slacker rock della Barnett. Da Melbourne, Courtney Barnett inizia a suonare con band quali Rapid Transit e Immigrant, prima di intraprendere la carriera solista, che la vede debuttare nel 2012 con l'EP "I've got a friend called Emily Ferris", seguito un anno più tardi da un secondo EP, "How to carve a carrot into a rose". Entrambi i lavori si segnalano per un fresco e molto ispirato indie rock, grezzo in alcune sfumature, sonorità dentro le quali la Barnett esprime un cantato da moderna narratrice metropolitana, fra toni ironici, surreali, ma anche intimi e sognanti. Nella sua musica, definita dalla critica specializzata australiana e non, 'slacker pop', sono individuabili influenze che partono dai Velvet Underground fino a Sharon Von Etten, passando per Patti Smith, Go-Betweens e Pavement. Giovane chitarrista/cantante della Pennsylvania, Vile, già con i Cold Wall, ha realizzato sei album "Costant Hitmaker" (2008), "Gos is saying this to you" (2009), "Chldish prodigy" (2009), "Smoke ring for my halo" (2011), “Wakin on a Pretty Daze” (2013) e “B'lieve I'm Goin Down...” (2015) . Nel 2003, collabora con il chitarrista/cantante Adam Granduciel nel progetto War on Drugs, con cui licenziano un demo nel 2005, seguito da un EP autoprodotto "Barrel of batteries" (07) e il primo album "Wagonwheel blues" (08). La sua musica è un indie rock sfuocato e stralunato, con elementi lo-fi e psichedelici, atmosfericamente sognante, con riferimenti che portano ad Elliott Smith, ma anche Neil Young.

Prima stampa, pressata solo in Germania, qui nella versione limitata in vinile di colore rosso semitrasparente, copertina con barcode 4250019900150, label nera con scritte bianche e titolo in grigio, grande logo del gruppo bianco e nero su di una facciata, catalogo CLLP64123. Pubblicato nel 2001 dalla tedesca Crazy Love, il terzo album, successivo a "Punkabilly invasion" (1997). Inciso con una formazione il cui nucleo erano Rich Stahlhut (voce), Rob Kwait (chitarra, basso, voce), Rick Stojak (batteria, percussioni, voce) e Johnny Bowler (contrabbasso in nove dei tredici brani), con la partecipazione di altri strumentisti in alcuni episodi, "Nudie bar blues" è uno scatenato lavoro di psychobilly da localaccio, scoppiettante sintesi fra il rock'n'roll ed il rockabilly degli anni '50, la fondamentale lezione psicotica ed eccentrica dei Cramps, e l'aggressività del punk, il tutto guidato da una voce abrasiva e gracchiante che poco ha a che vedere con il classico cantato rock'n'roll ma anche con quello riconducibile allo psychobilly. I Barnyard Ballers sono un gruppo psychobilly americano fondato nel 1992 a San Diego dal chitarrista Roc Kwait e dal cantante Richard Stahlhut; furono tra i protagonisti della vivace scena psychobilly della California meridionale a cavallo fra i tardi anni '90 ed i primi anni 2000, con concerti scatenati ed una manciata di dischi maniacali ed adrenalinici, caratterizzati dal folle umorismo e da un'energia figlia anche del punk oltre che del vecchio rock'n'roll, "Rock out with yer cock out!" (1995), "Punkabilly invasion" (1997) e "Nudie bar blues" (2001).

edizione in doppio vinile picture, copertina apribile, adesivo su pvc. Ristampa del secondo album dei Baroness. Lp, pubblicato il 13 ottobre 2009 dalla Relapse records, dopo "Red album" (07), il secondo album, giunto al n.1 del Billboard Heatseekers, con sonorità che combinano metal, psichedelia e progressive, la cui amalgama si manifesta attraverso cavalcate sludge-stoner che si trasformano in arpeggi psichedelici; le atmosfere sono tese, ipnotiche ed oscure, rese ancor più inquiete dal modo di cantare di John Baizley. Band formata verso la metà del 2003 in Georgia da i membri della metal/punk band, Johnny welfare and the Paychecks; hanno pubblicato fino ad oggi 2 albums, "Red album" nel 2007 e "Blue record" nel 2009, con i quali si fanno apprrezzare per il mix di metal, progressive e psichedelia che riescono ad assemblare.

edizione in doppio vinile picture, copertina apribile, adesivo su pvc. Ristampa del primo album dei Baroness. Opera definibile metal dilatato, o 'sludge', nella quale si trovano elementi pisichedelici, indie, progressive e southern hard rock in una giusta ed equilibrata alchimia, tanto che i 10 brani (c'e' una traccia nascosta nel lato D, una veloce jam session), sembrano svilupparsi in modo naturale con un groove ipnotico, trainante e tribale come in "Teeh of a Cogwheel". Band formata verso la metà del 2003 a Savannah, Georgia, da i membri della metal/punk band, Johnny welfare and the Paychecks; hanno pubblicato fino ad oggi 2 albums, "Red album" nel 2007 e "Blue record" nel 2009, con i quali si fanno apprrezzare per il mix di metal, progressive e psichedelia che riescono ad assemblare.

edizione limitata in vinile colorato rosso "ruby red" per i negozi indipendenti, adesivo su cellophane, copertina apribile. Il sesto album che cade nel ventennale della band guidata da John Baizley. Dopo lo 'strano' precedente album gold & grey del 2019 il gruppo rientra in un'ambientazione più familiare con un disco di hard rock/metal dalle tinte progressive e psichedeliche. Band formata verso la metà del 2003 a Savannah, Georgia, da i membri della metal/punk band, Johnny welfare and the Paychecks; hanno pubblicato fino ad oggi 2 albums, "Red album" nel 2007 e "Blue record" nel 2009, con i quali si fanno apprrezzare per il mix di metal, progressive e psichedelia che riescono ad assemblare.

Il raro libro pubblicato nel 2006 dalla Mediane Multimedia Entertainment, privo del cd originariamente allegato, copertina rigida con parti lucide sul fronte e sul retro, catalogo AMK5003, con barcode 9788889886014, 200 pagine patinate, note introduttive in lingue italiana ed inglese. Il bel libro scritto da Paolo Barotto e Marco D'Ubaldo, uno dei piu' corposi e completi cataloghi della discografia del rock progressivo italiano, con centinaia di gruppi dei quali sono riportate le pubblicazioni (sia lp che singoli) con numero di catalogo e membri delle formazioni, oltre ad un indice della rarita' di ciascun vinile; tantissime le foto a colori sia delle copertine che dei gruppi, ed e' presente anche una piccola sezione finale con copertine di numeri di Ciao 2001 degli anni '70, che sul frontespizio riportavano fotografie di gruppi e musicisti del movimento progressive italiano.

Edizione limitata a 500 copie in vinile trasparente, label nera con scritte bianche, catalogo CLO1011. La stampa vinilica USA su Purple Pyramid, uscita nel 2019, dopo quella inglese del 2018 su Garage. Pubblicato nel 2018 dalla Garage nel Regno Unito e dalla Purple Pyramid negli USA, il nono album solista, successivo a ''Back to steel'' (2015). Prodotto da Barre con James Bragg, l'album spazia fra hard rock melodico e folk rock, alternando brani densi ed elettrificati, guidati dalla chitarra, ed episodio dagli arrangiamenti elettroacustici in cui il leader impiega anche strumenti come mandolino, mandola e banjo; si avverte l'eco delle sonorità e delle atmosfere della musica dei Jethro Tull in più di un brano, ma ''Roads less travelled'' mantiene una sua identità distinta dai lavori del gruppo. Nato nel 1946 in Inghilterra, Martin Barre è il chitarrista di lungo corso dei celebri Jethro Tull, una delle più conosciute rock bands britanniche degli anni '70. Barre si unì al gruppo fronteggiato da Ian Anderson nel 1969, sostituendo Mick Abrahams, e da allora è stato una delle colonne portanti della band, il cui ruolo chiave è stato riconosciuto dallo stesso Anderson. A partire dagli anni '90 Barre ha anche avviato una carriera discografica solista, pubblicando album che gli consentono di svariare in direzioni non sempre contemplate dai Jethro Tull.

Sottotitolato: 'Music inspired by mega-city one'. Vinile 180 grammi, copertina a busta stampata anche all'interno, completa di inner sleeve, etichetta nera con scritte argento, Lp pubblicato dalla Invada nel maggio 2012, frutto della collaborazione fra l'anima dei Portishead, Geoff Barrow (oltre ad essere un richiestissimo produttore e sperimentatore con i Beak) e il compositore di colonne sonore, Ben Salisbury dei Somerfield Workers Choir; progetto nato nel 2010, quando i due si incontrano per realizzare la colonna sonora per una trasposizione cinematografica di una serie di fumetti. Il film per ragioni sconosciute non e' poi stato mai realizzato, ma ne sono state estratte una parte delle registrazioni e pubblicate in questo album, che contiene una serie di fredde ed astratte tracce elettroniche, attuate con sintetizzatori analogici, marcatamente anni 70', che richiamano subito verso Klaus Sculze, Kraftwerk, Vangelis e Tangerine Dream.

Copia ancora incellophanata, prima stampa USA nella versione in vinile nero, copertina senza barcode, label bianca con scritte verde chiaro, catalogo FL002-LP. Pubblicato nell'aprile del 2009 in forma autoprodotta, il secondo ep, successivo a "Sanguine" (2006) e precedente il primo album solista "The magic place" (2011). Composto da sei brani inediti su album, "Florine" è un delizioso affresco di musica vocale manipolata con tecniche di studio come i loops e le sovraincisioni, che creano ipnotizzanti circolarità ed avvolgenti stratificazioni sonore dai toni eterei e spirituali, accompagnate da rare e scarne sonorizzazioni strumentali di elettronica e percussioni. L'effetto, molto suggestivo, ricorda in parte quello di certe opere dei gruppi della 4AD come i Dead Can Dance, ma "Florine" si esprime in una estetica originale e non derivativa. Questi i brani presenti: "Sunlight, heaven", "Cloudbank", "The highest", "Choose", "Anjos", "Bode". La carriera di Julianna Barwick, originaria della Louisiana e poi basata a Brooklyn, e la cui musica si basa su armonizzazioni e sovrancisioni vocali, assistite da sintetizzatori e tastiere, inizia nel 2006 con l'LP autoprodotto "Sanguine", a cui segue nel 2009 l'EP "Florine", mentre "The magic place" segna il debutto per etichetta di Sufjan Stevens, la Asthmatic Kitty, nel 2011, stesso anno che segna la collaborazione con Ikue Mori, con quattro tracce composte durante l'istallazione sonora al White Columns Gallery di New York, contenute nell'album "Dream sequence". Caratteristiche sono le sue vocalizzazioni eteree ed angeliche, spesso espresse in stile "wordless" e costruite con strati di sovraincisioni e loops.

coupon per download, inserto, etichette custom. “Will” (2016) è il quarto album di Julianna Barwick, musicista ed artista losangelina, di stanza a New York. Con questo nuovo lavoro la violoncellista americana torna a produrre brani in solitaria.Viene quindi abbandonato il discorso intrapreso con “Nepenthe”, pubblicato nel 2013 e registrato insieme al quartetto d’archi islandese, le Amiina.”. I nuovi – nove - brani sono scritti dalla sola musicista newyorkese (d’adozione), con la volontà (probabilmente) di ritornare agli scenari sonori tracciati dal secondo disco, “The Magic Place” (2011): voce eterea, onirica, piano e pedal loop. La carriera di Julianna Barwick, la cui musica si basa su armonizzazioni e sovrancisioni vocali, assistite da sintetizzatori e tastiere, inizia nel 2006 con l'LP autoprodotto "Sanguine", a cui segue nel 2009 l'EP "Florine", mentre "The magic place" segna il debutto per etichetta di Sufjann Stevens, Asthmatic Kitty, nel 2011, stesso anno che segna la collaborazione con Ikue Mori, con quattro tracce composte durante l'istallazione sonora al White Columns Gallery di New York, contenute nell'album "Dream sequence".

titolo completo: Rvng frkwys 6 (in collaboration with the sound of white columns). Copertina ruvida, colorata di nero all'interno, senza codice a barre, etichetta nera con scritte argento, Lp pubblicato dalla Rvng Intl. nel 2011, frutto della collaborazione fra Julianna Barwick e Ikue Mori, con 4 tracce composte durante l'istallazione sonora al White Columns Gallery di New York, con le artiste che suonavano separate da muri che incanalavano i suoni e le proiezioni. Ne esce una musica astratta e sperimentale, con loops ciclici e lenti, vocalizzazioni della Barwick, suoni artefatti ed organici, con rimandi sia al folk che all'ambient, tra atmosfere tenebrose e fatate. La carriera di Julianna Barwick, la cui musica si basa su armonizzazioni e sovrancisioni vocali, assistite da sintetizzatori e tastiere, inizia nel 2006 con l'Lp autoprodotto "Sanguine", a cui segue nel 2009 l'Ep "Florine", mentre "The magic place" segna il debutto per etichetta di Sufjann Stevens, Asthmatic Kitty. Ikue Mori e' stata la batterista del seminale gruppo newyorkese 'no wave', DNA, insieme a Arto Lindsay. Dopo lo scioglimento della band, la Mori, si e' dedicata alla musica sperimentale, suonando principalmente la drum machine. Nel 95 forma, insieme a Kato Hideki (Ground Zero) e Fred Frith (Henry Cow), i Death Ambient, con cui realizza 3 Lp's: "Death ambient" (95), "Synaesthesia" (99) e "Drunkenforest" (07). Ha collabortato inoltre con Dave Douglas, Butch Morris e Kim Gordon ed ha militato nei Hemophiliac, insieme a John Zorn e Mike Patton.

Doppio album, con i brani incisi su tre facciate, adesivo di presentazione sul cellophane; pubblicato nel giugno 2023, a distanza di nove anni dal precedente "3rd", il quarto album (senza considerare il cd stampato in poche copie nel 2010 "The Broadside Ballads") del super quartetto composto da Linda Pitmon (Zu Zu's Petals), Mike Mills e Peter Buck (entrami ex-R.e.m.), Scott McCaughey (Young Fresh Fellows e Minus 5, oltre che membro aggiunto dei R.e.m. stessi) e Steve Wynn (Dream Syndicate). Descrizione completa a seguire.

iinner sleeve. "U fujutu su nesci chi fa?" (2017) riprende in mano la ricerca musicale del precedente "Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più", premiato con la Targa Tenco come miglior disco in dialetto del 2015 : Cesare Basile continua il percorso di contaminazione tra tradizione musicale siciliana e blues. Il titolo, come racconta Basile a Blogfoolk, "vuol dire: “se esce il fuggitivo che cosa succede?”. Chiaramente per comprenderlo bisogna sapere chi è il fuggitivo che nelle carte dei Tarocchi siciliani è l’equivalente del Matto dei Tarocchi Marsigliesi che tutti quanti conosciamo. E’ una figura imprevedibile, sia dal punto di vista del gioco, sia per la divinazione. Queste carte siciliane, come le Minchiate Fiorentine e i Tarocchi Bolognesi possono essere usati anche per giocare. In entrambi i casi, il fuggitivo, il matto rappresenta l’imprevisto che ridà un senso alla mano, ma anche alla divinazione. E’ l’elemento imprevisto che può innescare dei meccanismi di cambiamento della situazione che si sta vivendo, ed in questo senso è una figura rappresentativa di questo lavoro". Cesare Basile è tra le figure più importanti della scena rock indipendente italiana : nella seconda metà degli anni ottanta, primi anni novanta suona nei Candida Lilith, e poi nei Quartered Shadows. Comincia poi nel 1994 una carriera da solista e cantautore pubblicando l'album "La Pelle" (1994), "Stereoscope" (1998) e tanti altri, ancora oggi è attivo. L'ultimo disco pubblicato è "U fujutu su nesci chi fa?" (2017).

COPIA ANCORA INCELLOPHANATA, e con adeisvo di presentazione sul cellophane, l' originale ormai rara stampa vinilica, realizzata per la prima volta, in questa edizione limitata di 2000 copie, nel 2014 dalla americana Temporary Residence, rimasterizzata rispetto alla originaria uscita in cd, copertina apribile in cartoncino pesante, completa di coupon per il download digitale (probabilmente non piu' utilizzabile), etichetta nera con scritte bianche, catalogo TRR236, del settimo album del compositore americano, realizzato originariamente come Cdr nel 2003, dopo "Water music II" (2003), prima di "The disintegration loops III" (2003). Considerato uno dei suoi capolavori, "Melancholia" presenta 14 tracce rigorosamente anonime, senza titolo, in un ambient minimale venato di tocchi classicheggianti, attuato mediante una rivisitazione di vecchi nastri addirittura risalienti agli anni ottanta. Ne deriva un suono spoglio e frammentato, talvolta desolato, che rimanda principalmente all'ambient di Brian Eno e al minimalismo di Harold Budd. William Basinski e' un compositore e musicista che ha lavorato nell'ambito della scena musicale sperimentale di New York sin dagli anni '80 e che si ispira ai minimalisti quali Steve Reich e Brian Eno, usando la tecnica dei tape loops e sviluppando uno stile malinconico e meditativo. La sua opera piu' conosciuta rimane probabilmente la monumentale serie ''Disintegration loops'', pubblicata fra il 2002 ed il 2003. Nato nel 1976, Lawrence English e' un compositore inglese residente in Australia. La sua e' un'elettronica sofisticata che cerca di rivelare spazi sonori ignorati o addirittura non udibili ad orecchio nudo, come per esempio i granelli di sabbia in movimento. Ha lavorato anche sulla decostruzione della forma canzone, e su sperimentazioni elettroniche insieme a Blank Realm, Ben Frost, Tujiko Noriko, Tenniscoats ed altri.

edizione limitata a 1.500 copie in vinile da 140 grammi di colore blu scuro marmorizzato, copertina cartonata apribile, label custom marrone, catalogo TRR345LP. Pubblicato nel settembre del 2024 dalla Temporary Residence, il nuovo album di William Basinski esce dopo la collaborazione con Janek Schaefer "...On reflection" (2022). "September 23rd" è la prima pubblicazione della progettata serie "Arcadia Archives", e contiene musica registrata nel settembre del 1982 nel suo loft di Brooklyn, ma le radici dell'opera, che in questo disco si configura come un'unica composizione di quaranta minuti di durata, sono ancora più anteriori: la sua genesi proviene da un pezzo pianistico che Basinski aveva composto giovanissimo intorno a metà anni '70, poi evolutosi negli anni in un'opera assai più complessa, in cui le sparse e crepuscolari note pianistiche vengono immerse in una ricca stratificazione a base di loops, delay e feedback, generando una musica onirica, lentissima e fluttuante. William Basinski e' un compositore e musicista che ha lavorato nell'ambito della scena musicale sperimentale di New York sin dagli anni '80 e che si ispira ai minimalisti quali Steve Reich e Brian Eno, usando la tecnica dei tape loops e sviluppando uno stile malinconico e meditativo. La sua opera piu' conosciuta rimane probabilmente la monumentale serie ''Disintegration loops'', pubblicata fra il 2002 ed il 2003.

Copia acora incellophanata, ma con piccola ammaccatura nell' angolo in basso a sinistra, edizione limitata a 1.500 copie in vinile da 140 grammi di colore blu scuro marmorizzato, copertina cartonata apribile, label custom marrone, catalogo TRR345LP. Pubblicato nel settembre del 2024 dalla Temporary Residence, il nuovo album di William Basinski esce dopo la collaborazione con Janek Schaefer "...On reflection" (2022). "September 23rd" è la prima pubblicazione della progettata serie "Arcadia Archives", e contiene musica registrata nel settembre del 1982 nel suo loft di Brooklyn, ma le radici dell'opera, che in questo disco si configura come un'unica composizione di quaranta minuti di durata, sono ancora più anteriori: la sua genesi proviene da un pezzo pianistico che Basinski aveva composto giovanissimo intorno a metà anni '70, poi evolutosi negli anni in un'opera assai più complessa, in cui le sparse e crepuscolari note pianistiche vengono immerse in una ricca stratificazione a base di loops, delay e feedback, generando una musica onirica, lentissima e fluttuante. William Basinski e' un compositore e musicista che ha lavorato nell'ambito della scena musicale sperimentale di New York sin dagli anni '80 e che si ispira ai minimalisti quali Steve Reich e Brian Eno, usando la tecnica dei tape loops e sviluppando uno stile malinconico e meditativo. La sua opera piu' conosciuta rimane probabilmente la monumentale serie ''Disintegration loops'', pubblicata fra il 2002 ed il 2003.