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Burrell kenny
Midnight blue (180 gr.)
lp [edizione] nuovo stereo eu 1963 blue note / universal
jazz
jazz
Ristampa del 2021, in vinile 180 grammi, masterizzata dalle fonti analogiche originali, copertina pressoche' identica alla prima rarissima tiuratura. Inciso al Rudy Van Gelder Studio di Englewood Cliffs, New Jersey, l'8 gennaio del 1963 con formazione a cinque composta da Kenny Burrell (chitarra), Stanley Turrentine (sax tenore), Major Holley Jr. (contrabbasso), Bill English (batteria) e Ray Barretto (conga). Uno dei lavori piu' apprezzati e conosciuti del grande chitarrista, ''Midnight blue'' e' un set impregnato di blues, attraverso composizioni originali del leader (con l'eccezione dello standard ''Gee baby ain't I good to you''), basate su di un jazz fluido e rilassato, caratteristico di Burrell. Questa la scaletta: ''Chittlins con carne'', ''Mule'', ''Soul lament'', ''Midnight blue'', ''Wavy gravy'', ''Gee baby ain't I good to you'', ''Saturday night blues''. Uno dei piu' stimati chitarristi in ambito jazz, Kenny Burrell e' stato il chitarrista preferito di Duke Ellington, sebbene i due non abbiano mai lavorato insieme. Proveniente da Detroit, Burrell studia giovanissimo la chitarra classica ed a vent'anni (1951) suona con Dizzy Gillespie. Nel 1956 si stabilisce a New York ed e' subito molto richiesto come spalla, pertanto ha la possibilita' di suonare con Stan Getz, Billie Holiday, Milt Jackson, Gil Evans, Sonny Rollins ed altri. Negli anni '70 si dedica anche all'insegnamento. Apprezzato per il suo buon gusto, Burrell e' un chitarrista rilassato ed essenziale.
Burton gary
Reunion
Lp [edizione] originale stereo swi 1989 grp
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Prima stampa europea, pressata in Svizzera, copertina semilucida con barcode, label argento con logo GRP amaranto e bianco in alto, marchio SUISA in riquadro a sinistra, catalogo GRP-9598-1. Pubblicato nel 1990 dalla GRP negli USA ed in Europa, inciso presso lo Studio "A" della Power Station di New York, fra il 6 ed il 10 maggio del 1989, con formazione composta daGary Burton (vibrafono, marimba), Pat Metheny (chitarra), Mitchell Forman (piano, tastiere), Will Lee (basso elettrico) e Peter Erskine (batteria, percussioni), questo album testimonia la riunione fra due storici collaboratori, Burton e Metheny, che avevano già suonato insieme fra il 1974 ed il 1976 nel quartetto e quintetto del vibrafonista di Anderson, Indiana. Metheny nel frattempo era diventato un celebre ed acclamato solista, ma le tracce di "Reunion" evidenziano un'alchimia ancora funzionante fra lui e Burton, che guida il gruppo in una melodica e vellutata fusion elettroacustica in cui il jazz melodico e dal tocco leggero viene innestato da elementi latini e rock, ma con toni sfumati e quasi in punta di piedi. Questa la scaletta: "Autumn", "Reunion", "Origin", "Will You Say You Will", "House On The Hill", "Panama", "Chairs And Children", "Wasn't Always Easy", "The Chief", "Tiempos Felice (Happy Times)". Gary Burton è considerato uno dei massimi vibrafonisti della storia del jazz; attivo fin dai primi anni '60, è stato un innovatore del vibrafono jazz, utilizzando quattro battenti invece dei classici due e dando lustro ad uno strumento fino ad allora considerato secondario nella musica improvvisata afroamericana. Burton si è dedicato anche alla contaminazione del jazz con sonorità elettriche ed il suo album "Duster" (1967) è considerato da alcuni critici il primo esempio di jazz rock, precedente ai lavori di Miles Davis.
Burton gary
Reunion
Lp [edizione] originale stereo usa 1990 grp
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Prima stampa USA, copertina (con cut promozionale in basso) lucida fronte retro e con barcode, label argento con logo GRP amaranto e bianco in alto, catalogo GR-9598. Pubblicato nel 1990 dalla GRP negli USA ed in Europa, inciso presso lo Studio "A" della Power Station di New York, fra il 6 ed il 10 maggio del 1989, con formazione composta daGary Burton (vibrafono, marimba), Pa Metheny (chitarra), Mitchell Forman (piano, tastiere), Will Lee (basso elettrico) e Peter Erskine (batteria, percussioni), questo album testimonia la riunione fra due storici collaboratori, Burton e Metheny, che avevano già suonato insieme fra il 1974 ed il 1976 nel quartetto e quintetto del vibrafonista di Anderson, Indiana. Metheny nel frattempo era diventato un celebre ed acclamato solista, ma le tracce di "Reunion" evidenziano un'alchimia ancora funzionante fra lui e Burton, che guida il gruppo in una melodica e vellutata fusion elettroacustica in cui il jazz melodico e dal tocco leggero viene innestato da elementi latini e rock, ma con toni sfumati e quasi in punta di piedi. Questa la scaletta: "Autumn", "Reunion", "Origin", "Will You Say You Will", "House On The Hill", "Panama", "Chairs And Children", "Wasn't Always Easy", "The Chief", "Tiempos Felice (Happy Times)". Gary Burton è considerato uno dei massimi vibrafonisti della storia del jazz; attivo fin dai primi anni '60, è stato un innovatore del vibrafono jazz, utilizzando quattro battenti invece dei classici due e dando lustro ad uno strumento fino ad allora considerato secondario nella musica improvvisata afroamericana. Burton si è dedicato anche alla contaminazione del jazz con sonorità elettriche ed il suo album "Duster" (1967) è considerato da alcuni critici il primo esempio di jazz rock, precedente ai lavori di Miles Davis.
Burzum
Filosofem
lp2 [edizione] nuovo stereo uk 1996 back on black
heavy metal
heavy metal
ristampa pressoche' identica alla prima davvero molto rara tiratura, doppio album con copertina apribile. Pubblicato in Inghilterra nel gennaio del dicembre del 1996 dopo ''Hvis LysetTar Oss'' e prima di ''Daudi Baldrs'', il terzo album. Burzum e' il progetto solista di Varg Vikernes (vero nome Christian Vikernes, conosciuto anche come Count Grishnackh), certamente la piu' nota figura del black metal Norvegese , nei suoi lavori solistai, assai sperimentali, il black metal, l' industrial, l' elettronica, e l' ambient dark si fondono in climi oscuri e ultraterreni, Vikernes e' passato alla storia per l'incredibile vicenda che nel 1993, dopo essere stato accusato di avere bruciato diverse chiese nell'area di Berger, uno di questi roghi quello della Fantoft Kirke fu immortalato nella copertina del disco a nome Burzum del 1993 Aske EP, lo vide, letteralmente, assassinare il musicista dei Mayhem Euronymous . La ''filosofia'' di Burzum, anti Giudeo-Cristiana, invoca il ritorno alle radici pagane culturali e religiose del nord Europa, tale ossessione e' assai comune nei circoli del black metal Norvegese, e ha portato numerosi elementi del movimento a misurarsi in piu' occasioni con la giustizia della nazione del nord Europa. Burzum debutta come solista nel 1992 , nel 1993 esce ''Det Som Engang Var'' mentre nel 1994 ''Hvis Lyset Tar Oss'' che vede la massiccia presenza dei synth e un avvicinamento al dark ambient, tale nuova svolta si concretizzera' proprio con questo '' Filosofem '' del 1996, in cui le movenze industriali/elettroniche si fanno ancora piu' evidenti, da notare che il disco era stato registrato, ma non ancora mixato, prima dell'incarcerazione a causa del delitto descritto sopra. Nonostante la lunga pena da scontare in carcere, Burzum continua a registrare e pubblicare lavori dalla prigione, Daudi Baldrs , la prima parte di una trilogia strumentale, e' uscita nel 1997, seguita dal secondo capitolo, Hlidskjalf, nel 1999.
Busta rhymes
When disaster strikes... (ltd. 25th anniversary silver vinyl)
LP2 [edizione] nuovo stereo cze 1997 Elektra
hip-hop
hip-hop
Edizione limitata in doppio vinile di colore argento. Ristampa del 2023 ad opera della Elektra, pressoché identica alla prima stampa USA (e quindi senza il brano "It's al good", che era presente solo sulla stampa europea). Originariamente pubblicato nel settembre del 1997 dalla Flipmode / Elektra, giunto al 34esimo posto in classifica nel Regno Unito ed alla terza posizione nella billboard 200 statunitense, il secondo album, successivo a "The coming" (1996) e precedente "Extinction level event: the final world front" (1998). Un album accolto positivamente da buona parte della critica ed ancor di più del pubblico statunitense, "When disaster strikes..." manifesta potentemente l'approccio fuori dalle righe ed anche dagli schemi, istrionico, ironico, eccentrico, del rap di Busta Rhymes, adrenalinico e trascinante, capace di scuotere come di ipnotizzare, sopra beats di electrofunk minimale. Trevor Smith Jr., in arte Busta Rhymes, è un rapper newyorchese di origini giamaicane, acclamato per il suo stile molto originale, ispirato dal ragga, e per i suoi testi, articolati, creativi e spiritosi. Appena diciassettenne, fu uno dei fondatori del quartetto hip hop Leaders Of The New School, molto apprezzati sulla scena underground ed autori di un solo album, "T.I.M.E." (1993), prima di sciogliersi; Busta Rhymes intraprese presto una carriera solista di grande (ma talora altalentante) successo, a partire già dal suo primo singolo "Woo-hah! Got you all in check" del 1996, anno in cui uscì anche il suo primo apprezzato album "The coming", seguito nel 1997 da "When disaster strikes...". Fra i suoi lavori successivi, grande successo avranno il quarto "Anarchy" (2000), il quinto "Genesis" (2001) ed il settimo "The big bang" (2006); nel 2023 uscirà il suo undicesimo lp "Blockbusta".
Buzzcocks
a different kind of tension
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1979 domino
punk new wave
punk new wave
ristampa del 2019, in vinile pesante, ottenuta dai master tapes originali, corredata di copupon con codice per il download digitale e di esclusivo inserto apribile di quattro pagine, copertina senza barcode pressoche' identica a quella della prima rara tiratura uscita in Uk su United Artists, completa dell' originaria inner sleeve. Il terzo ed ultimo album (prima di varie ricostituzioni) del seminale gruppo inglese di Manchester che nel gennaio del '76 si era autoprodotto il suo primo storico 7"ep "Spiral Scratch". Dopo "Another Music in a Different Kitchen" e "Love Bites", questo "A Different Kind of Tension", uscito nell' agosto del '79 e giunto al 26esimo posto delle classifiche inglesi (in America usci' nel gennaio del 1980 e giunse al 163esimo posto), e' un altro capolavoro irresistibile e fondamentale, geniale incontro tra punk e pop come tutti i lavori dei Buzzcocks, gruppo di enorme influenza, tanto sulla musica inglese dell' epoca quanto sulla "Green Day generation". Brani come la classica "Paradise", la title track (sembra di sentire i Wire...) o "You Say You Don't Love Me" (unico singolo che ne venne estratto, magnifica ed inattesa "love song") sono trai i piu' belli di sempre della band. La vena creativa del gruppo e' ancora straordinariamente fresca e vitale, ma l' esaurirsi delle spinte iniziali di una scena punk di cui furono tra i fondamentali animatori, e le incalzanti ambizioni soliste di Peter Shelley, che entro la fine dello stesso anno pubblichera' il suo primo album solista, causeranno, dopo una manciata di singoli, lo scioglimento del gruppo (Steve Diggle e John Maher formeranno i Flag of Convenience), prima di tante reunion negli anni a venire.
Buzzcocks
Harmony in my head - the a different kind of tension demos 1979
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1979 zero thoughts
punk new wave
punk new wave
copertina senza barcode, corredata di inserto con testi e foto, catalogo ZTR-08. Realizzazione private press del dicembre 2024, questo imperdibile album contiene undici brani, registrazioni effettuate in studio dalla seminale punk band inglese di Manchester il 25 febbraio del 1979, demos per il terzo ed ultimo album (reunion a parte...) "A Different Kind of Tension" (che uscira' nel settembre 1979). Sei di questi brani ("You Say You Don' t Love Me", "I Don't Know What to do with My Life", "I Don't Know", "Mad Mad Judy", "You Know You Cant' Help It" e "I Believe") saranno inclusi, in versioni ovviamente assai piu' rifinite, nell' album in questione (ma sentirle suonate in queste versioni ben piu' grezze e spigolose e' fantastico), mentre per quanto riguarda gli altri brani: "Harmony In My Head" e "Something's Gone Wrong Again" sono i due brani del singolo pubblicato nel luglio 1979, "Run Away From Home", "The Drive System" e "Jesus Made Me Feel Guilty" rimasero a lungo del tutto inedite. Il piu' riuscito incontro tra punk e pop che abbia mai visto la luce, un gruppo straordinario ed irresistibile, oltre che di grande valore storico, giacche' enorme e' stata la sua influenza, tanto sulla musica inglese dell' epoca quanto sulla posteriore "Green Day generation". Dopo il leggendario "Spiral Scratch", ep autoprodotto il cui successo ebbe un peso incalcolabile sugli sviluppi della scena indipendente inglese non solo punk degli anni a venire, gia' i singoli "Orgasm Addict" e "What Do I Get" avevano chiaramente dimostrato che Pete Shelley e Steve Diggle erano in grado di sopperire ampiamente alla fuoriuscita dalla band di Howard Devoto (che formo' i Magazine), autori di grezzo e sferragliante punk rock illuminato da una folgorante vena compositiva, articolatissima ma anche inequivocabilmente "pop".
Buzzcocks
oh shit! the another music in a different kitchen demos 1977
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1977 zero thoughts
punk new wave
punk new wave
copertina senza barcode, corredata di inserto con testi e foto, etichetta bianca con scritte viola, catalogo ZTR-06. Realizzazione private press del dicembre 2024, questo imperdibile album contiene quattrodici brani, straordinarie registrazioni effettuate in studio dalla seminale punk band inglese di Manchester tra l' agosto ed il dicembre del 1977, demos per il primo storico album "Another Music in A Different Kitchen"; (che uscira' nel marzo 1978). Nove di questi brani ("Fast Cars", "You Tear Me Up", "Sixteen", "No Reply", "Get On Our Own", "I Dont Mind", "Fiction Romance"; "Autonomy" e "I Need") saranno inclusi, in versioni ovviamente diverse, nell' album in questione, vale la pensa soffermarsi sui rimanenti brani: "Boredom" era uno dei brani del primo epocale 7"ep della band autoprodotto nel gennaio del 1977 (il brano fu per diverso tempo anche nel repertorio dei Magazine, il gruppo che Howard Devoto, autore del brano, aveva formato uscendo dai Buzzcocks proprio poco dopo la registrazione dell' ep), ed e' veramente fantastico ascoltarne l' ennesima versione, qui appunto senza Devoto; "Orgasm Addict" e "Whatever Happened To...?" sono i due brani del primo singolo, uscito nel novembre del 1977, "What Do I Get" e "Oh Shit!" sono i due brani del secondo singolo, uscito nel febbraio del 1978. Ancora piu' grezzi e spigolosi rispetto ai comunque eccezionali primi dischi singoli ed al primo album, questi Buzzcocks sono l' imprescindibile anello di congiunzione tra quelli del primo ep ed i venturi. Il piu' riuscito incontro tra punk e pop che abbia mai visto la luce, un gruppo straordinario ed irresistibile, oltre che di grande valore storico, giacche' enorme e' stata la sua influenza, tanto sulla musica inglese dell' epoca quanto sulla posteriore "Green Day generation". Dopo il leggendario "Spiral Scratch", ep autoprodotto il cui successo ebbe un peso incalcolabile sugli sviluppi della scena indipendente inglese non solo punk degli anni a venire, gia' i singoli "Orgasm Addict" e "What Do I Get" avevano chiaramente dimostrato che Pete Shelley e Steve Diggle erano in grado di sopperire ampiamente alla fuoriuscita dalla band di Howard Devoto (che formo' i Magazine), autori di grezzo e sferragliante punk rock illuminato da una folgorante vena compositiva, articolatissima ma anche inequivocabilmente "pop".
Byrd donald
At the half note cafe volume 1 (gatefold)
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1961 blue note
jazz
jazz
bellissima ristampa per audiofili del 2023, uscita per la serie "Blue Note Tone Poet Series", in vinile 180 grammi, rimasterizzata dai master tapes analogici originali, copertina cartonata lucida, per l' occasione apribile, catalogo B0033842-01 / 4060. Originariamente pubblicato nel 1961 dalla Blue Note, questo e' il primo dei due album che documentano le performances dal vivo all' Half Note di New York da parte di Donald Byrd con il suo quintetto, registrate l'11 novembre del 1960. Byrd (tromba) e' accompagnato da Pepper Adams (sax baritono), Duke Pearson (pianoforte), Laymon Jackson (contrabbasso) e Lex Humphries (batteria), in una acclamata performance, definita dalla critica come un ascolto essenziale nell'ambito dello hard bop. Byrd e' in grande forma sul palco, e l'ambientazione live mette in risalto in tutto il suo splendore l'abilita' di solista del trombettista, accompagnato da un gruppo carico di energia ma anche efficace nelle parti piu' liriche. Questa la scaletta: ''My girl shirl'', ''Soulful kiddy'', ''A portrait of jennie'', ''Cecile'', ''The Theme". Considerato uno dei maggiori trombettisti della corrente hard bop, Donald Byrd suona giovanissimo con Lionel Hampton e entra a far parte dei Jazz Messengers di Art Blakey nel dicembre del 1955, occupando una posizione precedentemente tenuta dal suo idolo Clifford Brown. Nel 1956 lascia i Jazz Messengers e collabora con vari jazzisti di primo piano, fra cui Max Roach, John Coltrane e Red Garland; alla fine degli anni '60 rimane colpito dalla svolta elettrica di Miles Davis e decide di percorrere questa strada a sua volta, arrivando ad essere uno dei piu' stimati interpreti della corrente fusion.
Byrd donald
Byrd in flight (gatefold)
Lp [edizione] ristampa stereo usa 1960 blue note
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
Bellissima ristampa del 2021, in vinile 180 grammi, realizzata per la serie Blue Note Tone Poet Series, copertina cartonata per l' occasione apribile, laminata all' esterno (e con bellissime foto all' interno), label bianca e blu Blue Note, catalogo BST84048 B0031963-01. Originariamente pubblicato nel 1960 dalla Blue Note negli USA, inciso al Rudy Van Gelder Studio di Englewood Cliffs, New Jersey, il 17 ed il 25 gennaio dello stesso anno, da Donald Byrd (tromba), Hank Mobley (sax tenore), Duke Pearson (pianoforte), Doug Watkins (contrabbasso) e Lex Humphries (batteria); ed infine il 10 luglio, con una diversa formazione composta da Donald Byrd (tromba), Jackie McLean (sax alto), Duke Pearson (pianoforte), Reginald Workman (contrabbasso) e Lex Humphries (batteria). Con uno standard, "Little boy blue", due scritture di Byrd e tre di Duke Pearson, questo album mostra una convincente maturazione nella musica del trombettista, che ci offre uno hard bop melodico e di agevole ascolto, capace di spaziare fra la vivacità ritmica e festante di "Ghana" (che presenta anche sfumature afro-caraibiche), il lento e lunare lirismo della sopracitata "Little boy blue" ed il classico hard bop di "Lex". Questa la scaletta completa: "Ghana", "Little boy blue", "Gate city", "Lex", "Bo", "my girl shirl". Considerato uno dei maggiori trombettisti della corrente hard bop, Donald Byrd suona giovanissimo con Lionel Hampton e entra a far parte dei Jazz Messengers di Art Blakey nel dicembre del 1955, occupando una posizione precedentemente tenuta dal suo idolo Clifford Brown. Nel 1956 lascia i Jazz Messengers e collabora con vari jazzisti di primo piano, fra cui Max Roach, John Coltrane e Red Garland; alla fine degli anni '60 rimane colpito dalla svolta elettrica di Miles Davis e decide di percorrere questa strada a sua volta, arrivando ad essere uno dei più stimati interpreti della corrente fusion.
Byrd joe and the field hippies (united states of america)
the american metaphysical circus
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1969 columbia / sony
rock 60-70
rock 60-70
ristampa in vinile 180 grammi, con copertina pressocche' identica alla prima rara tiratura su Columbia Masterworks, del primo album del leader degli ''United States of America'', realizzato con la denominazione Joe Byrd & The Field Hippies (altri lavori seguiranno anni dopo a nome Joseph Byrd, per la Takoma, di stampo ben piu' tradizionalista). Ad un anno di distanza dall' unico magnifico album degli U.S.A., uno dei dischi piu' ispirati ed originali di tutta l' era psichedelica non solo americana, l' artista originario di Louisville, Kentucky, ma basato a Los Angeles, diede vita a questo nuovo straordinario progetto, che vide coinvolti una ventina di musicisti, proseguendo sulla strada della sperimentazione ed allargando ulteriormente la gamma di influenze e citazioni : un collage sonoro ricco, poliedrico ed interessantissimo, affine a certa musica tedesca, tra sperimentazione, psichedelia, musica colta, ricco di slanci misticheggianti, che l' utilizzo di ben tre splendide voci femminili, quelle di Susan De Lange, di Victoria Bond e Christie Thompson, che si alternano a quella di Joe Byrd stesso, rende ancor piu' sorprendente ed affascinante. Sempre nel 1969 usci' in America un altro disco di straordinario interesse, "Knight of the Blue Communion" di Peter Ivers, a cui questo lavoro di Joe Byrd puo' essere per molti aspetti accostato: entrambi rappresentano tra gli ultimi baluardi della stagione piu' creativa e stimolante del rock americano, che si avviava ad una lunga stagione di crisi, e rappresentano due fieri ed incontaminati (ovvero straordinariamente contaminati) esempi di una musica certo di non semplicissimo ascolto, ma che rivela innumerevoli e preziose sorprese ascolto dopo ascolto.
Byrds
Live in amsterdam (green vinyl)
LPBOX [edizione] originale stereo lux 1970 swingin' pig
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Cofanetto con superficie lucida e con parti argentate, senza barcode, contenente tre vinili di colore verde semitrasparente, inner sleeve con sagomatura centrale ed artwork riferito alla Swingin' Pig, label nera con scritte argento, catalogo TSP046-3. Pubblicazione private press del 1990, questo album contiene le registrazioni integrali del concerto dato dai Byrds ad Amsterdam, Olanda, il 7 luglio del 1970; la formazione è quella con Roger McGuinn (voce, chitarra), Clarence White (chitarra, voce), Skip Battin (basso, voce) e Gene Parsons (batteria, voce), la stessa che aveva pochi mesi prima registrato l'ottimo "Untitled", uscito poi a settembre dello stesso anno. Questo concerto presenta uno stile affine a quello delle registrazioni live di "(Untitled)" (effettuate nel febbraio / marzo del 1970), con covers dylaniane, vecchi classici del repertorio byrdsiano, alcuni nuovi pezzi poi proposti nel disco in studio di "(Untitled)" ed una interminabile versione di "Eight miles high" trasformata in una ipnotica jam psichedelica in cui i due eccellenti chitarristi della band sono in grande risalto. Più che discreta la qualità sonora, non limpidissima ma con tutti gli strumenti udibili. Questa la scaletta: "Introduction", "You Ain't Going Nowhere" (cover da Dylan), "Lover Of The Bayou", "Old Blue" (traditional), "Welcome Back Home", "My Back Pages", "Baby, What Do You Want Me To Do", "He Was A Friend Of Mine" (traditional), "Willin'" (cover dai Little Feat), "Fiddle Tune", "Take A Whiff On Me" (cover da Leadbelly), "This Wheel's On Fire" (cover dalla Band, brano co-scritto da Dylan), "It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding)" (Dylan), "Watching The River Flow", "Jesus Is Just Alright", "All Things", "Country Jig", "Medley: Turn Turn Turn (di Pete Seeger) / Mr. Tambourine Man (da Bob Dylan) / Eight Miles High", "So You Want To Be A Rock'n'Roll Star", "Positively 4th Street" (Dylan), "Mr. Spaceman", "You Don't Miss Your Water" (di William Bell), "Chestnut Mare", "Chimes Of Freedom" (Dylan), "Amazing Grace" (Cover da John Newton).
Byrds
Turn! turn! turn!
Lp [edizione] seconda stampa stereo usa 1965 columbia
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
seconda comunque rara stampa americana della fine del 1966, peraltro venduta comunemente come prima stampa, copertina cartonata (con moderati segni di invecchiamento), etichetta rossa con logo bianchi e scritta "360 sound 'stereo' ..." in bianco in basso; le prime copie stampate avevano l' indicazione "NONBREAKABLE" sull' etichetta, eliminata alla fine del 1966, e questa copia ne e' appunto priva; catalogo CS9254. Pubblicato in USA il 12 dicembre del 1965 ed in Inghilterra nel marzo del 1966 dopo ''Mr. Tambourine Man'' e prima di ''Fifth Dimension'', giunto al 17esimo posto delle classifiche USA ed all' 11esimo di quelle UK. Il secondo album. E' l' ultimo lavoro con Gene Clark, presenta un suono ancora pregno del folk rock del primo album ma gia' annunziatore dei profumi della primavera psychedelica, definito dalla critica come una sorta di ''Rubber Soul'' americano, contiene brani di travolgente bellezza con un atmosfera sognante e conturbante allo stesso tempo, ''Turn Turn Turn'', ''Set You Free This Time'', ''The World Turns All Around Her'', ''If You Are Gone'', inoltre da rimarcare la presenza di ''Satisfy Mind'', il primo tentativo di fondere il country con il rock e la psichedelia che diverra' il fulcro artistico della seconda fase della carriera, quella post David Crosby.
Byrne david & st. vincent
love this giant
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2012 4ad
indie 2000
indie 2000
Copertina apribile corredata della versione in Cd in omaggio e di inner sleeve, etichetta nera con piccola parte multicolorata e scritte bianche, Lp pubblicato dalla 4AD nel 2012, album frutto della collaborazione fra il celebre leader dei Talking Heads, David Byrne e Annie Clark, aka St Vincent. Registrato nell'arco di due anni, quasi interamente (escluso due tracce) composto a 4 mani, presenta un suono privo di chitarre, interamente basato sugli ottoni e su di una lieve linea di drum machine curata da John Congleton, in un funky bizzarro con divagazioni etniche e trip-hop, con rimandi e riferimenti naturali ai Talking Heads, anche agli Antibalas, Sharon Jones, Bjork e Laurie Anderson. St. Vincent e' lo pseudonimo dietro il quale si cela la cantante e chitarrista americana Annie Clark. Dopo aver suonato nei 100 Guitar Orchestra di Glenn Branca e nell'album "The fragile army" (2007) dei Polyphonic Spree ed aver fatto parte della tour band di Sufjan Stevens, Annie Clark, classe 1982, anno in cui veniva dato alle stampe "Remain in light", si dedica alla carriera solista pubblicando un Ep ed un singolo fra il 2006 ed il 2007, per poi esordire su Lp con "Marry me", sempre nel 2007. Autrice di un melodico ed atmosferico pop con occasionali arrangiamenti delicati, influenze blues e jazz ed uno stile vocale che ricorda sia Billie Holiday che Bjork nei suoi lavori piu' melodici e pop, e' stata accostata da alcuni critici anche a Regina Spektor, My Brightest Diamond e Feist.
C.s.i.
Linea gotica (2lp ltd)
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1996 universal
indie 90
indie 90
ristampa in edizione limitata in doppio vinile trasparente, copertina apribile. Pubblicato in Italia dalla Black Out/Polygram nel 1996. gruppo nato dalla confluenza di ex membri degli storici CCCP (Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni) e di ex membri dei Litfiba (Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli). Uscito dopo il live "In quiete" e dedicato a due esponenti della resistenza antifascista italiana, Germano Nicolini e Giuseppe Dossetti, "Linea gotica" è un disco che dà risalto al tema della guerra, con particolare riferimento al conflitto nei Balcani allora in corso, ad un cui episodio è dedicato il brano di apertura "Cupe vampe". Il suono dei C.S.I. si fa qui cupo e ossessivo, quasi dark; gli strumenti tendono spesso a creare atmosfere notturne e sinistre, che accompagnano la voce inquieta e profonda di Ferretti. La visione critica verso la religione viene manifestata in brani come l'ipnotica "Millenni" e la lunga "L'ora delle tentazioni", mentre il tema della guerra torna in "Linea gotica"; non manca una cover di Battiato, "E ti vengo a cercare", ed il disco si chiude con la bella ballata "Irata".
C.s.i.
Tabula rasa elettrificata (2lp ltd)
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1997 universal
indie 90
indie 90
ristampa in edizione limitata in doppio vinile trasparente, copertina apribile. Pubblicato in Italia dalla Black Out/Polygram nel 1996, "T.R.E." è il quarto album dei C.S.I. (il terzo in studio), gruppo nato dalla confluenza di ex membri degli storici CCCP (Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni) e di ex membri dei Litfiba (Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli). L'album, che debutta sorprendentemente nei piani alti della classifica in Italia, è ispirato ad un viaggio compiuto in Mongolia da Ferretti e Zamboni; musicalmente distante dal precedente "Linea gotica", "T.R.E." è contraddistinto da sonorità distese e ritmi lenti, e da un cantato che si fa rilassato e gentile. I testi si ispirano spesso all'esperienza vissuta in Mongolia, in particolare in "Ongii", "Gobi" e "Bolormaa"; mentre gli unici episodi movimentati del disco sono "Forma e sostanza", con le sue melodie di chitarra liquide e circolari, ed il brano di chiusura "mimporta 'nasega".
C.s.i.
Tabula rasa elettrificata (2lp ltd)
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 1997 universal
indie 90
indie 90
ristampa in edizione limitata in doppio vinile trasparente, copertina apribile. Pubblicato in Italia dalla Black Out/Polygram nel 1996, "T.R.E." è il quarto album dei C.S.I. (il terzo in studio), gruppo nato dalla confluenza di ex membri degli storici CCCP (Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni) e di ex membri dei Litfiba (Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli). L'album, che debutta sorprendentemente nei piani alti della classifica in Italia, è ispirato ad un viaggio compiuto in Mongolia da Ferretti e Zamboni; musicalmente distante dal precedente "Linea gotica", "T.R.E." è contraddistinto da sonorità distese e ritmi lenti, e da un cantato che si fa rilassato e gentile. I testi si ispirano spesso all'esperienza vissuta in Mongolia, in particolare in "Ongii", "Gobi" e "Bolormaa"; mentre gli unici episodi movimentati del disco sono "Forma e sostanza", con le sue melodie di chitarra liquide e circolari, ed il brano di chiusura "mimporta 'nasega".
C'mon tigre
Scenario (+book)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2022 intersuoni
indie 2000
indie 2000
edizione comprendente un book di 64 pagine con fotografie di Paolo Pellegrin (Agenzia Magnum Photos), vinile 180 grammi, inner sleeve, adesivo su cellophane. Il terzo album, dopo "racines" del 2019, continua l'affascinante viaggio dell'anonimo duo italiano nell'incrocio di mondi rock psichedelici, elettronica, funk, jazz, afrobeat ed altri suoni e ritmi del mondo. Disco che vede la partecipazione di ospiti quali il jazzista Colin Stetson, Xenia Rubinos, Mick Jenkins, Pasquale Mirra, Beppe Scardino, Gianluca Petrella ed altri.
C’mon Tigre, collettivo italiano funk afro beat attorno al quale ruotano artisti che provengono da tutto il mondo, in bilico tra tradizione e sperimentazione. Hanno all'attivo tre album : l'omonimo "C'mon Tigre" (2014) "Racines" (2019), "Scenario" (2022)
Cage the elephant
Tell me i'm pretty
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2015 rca
indie 2000
indie 2000
copertina apribile, inserto, vinile pesante, etichetta custom. Il quarto album, prodotto da Dan Auerbach dei Black keys. Band proveniente da Bowiling Green, Kentucky, capitanata dai fratelli Matt e Brad Shultz, rispettivamente voce e chitarra, gia' nei Perfect Confusion; attivi del 2006, dopo lo scioglimento di quest'ultimi, propongono un rock rumoroso, frutto di varie influenze, che spaziano dal rock classico fino all'indie, passando per il funk rap dei novanta; per questo sono stati spesso definiti come i nuovi Red Hot Chili Peppers, oltre a distinguersi, per le loro particolarmente ed altamente energiche live-performances. Debuttano nel 2008 con l'album eponimo, seguito nel 2011 da "Thank you happy birthday" e da "Melophophia" nel 2013.
Cale J.J.
okie
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1974 music on vinyl
rock 60-70
rock 60-70
ristampa in vinile 180 grammi per audiofili, pressoche' identica alla prima tiratura su Shelter. Pubblicato in Usa nel giugno del 1974 dopo ''Really'' e prima di ''Troubador'', non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk. Il terzo album. Disco in cui le sonorita' country e gospel si uniscono alla abituale miscela di r'n'b', blues, cajun, jazz, il tutto reso con l' inconfondibile stile ipnotico e dalle sonorita' compresse e pulitissime e prodotto da Audie Ashworth che pone una notevole enfasi sulla voce di Cale, raddoppiandola in diversi brani, sara' il primo album in cui si iniziera' ad ascoltare l' amalgama, influentissimo sull musica rock degli anni '80, che due anni dopo rendera' il suo nome celebre e rispettato. Tra i brani "I Got the Same Old Blues", coverizzata negli anni da Freddie King, Captain Beefheart, Bobby Bland ed i Lynyrd Skynyrd. Nato in Oklahoma, si trasferi' prima a Nashville poi a Los Angeles, dove incise tra il '65 ed il '66 alcuni singoli per la Liberty, tra cui "After Midnight", ed un album con i Leathercoated Minds, tra folk-rock e psichedelia, per poi suonare per qualche tempo con Delaney & Bonnie. Lasciata Los Angeles, torno' a suonare ed incidere da solo, raggiungendo il successo prima per la cover che Clapton fece della sua "After Midnight", poi per una manciata di dischi caratterizzati dal tono basso e sussurrato della sua voce e dal suo personalissimo tocco chitarristico, ricco di citazioni blues, country, folk, r&r e jazz ed influenza fondamentale per molti chitarristi a venire, il Clapton solista in primis.
Calexico
Spoke (black and orange label)
Lp [edizione] originale stereo ger 1996 hausmusik
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
Prima stampa europea realizzata in esclusiva nel 1996 dalla tedesca Hausmusik (solo nel 1997 fu pubblicato anche negli USA dalla Quarterstick), copertina ruvida apribile senza codice a barre e senza la scritta ''Calexico'' ma con solo la scritta ''Spoke'' sul fronte, etichetta custom con arancia nella versione nera e arancione, e non in bianco e nero, catalogo HM-017 inciso sul trail off, inserto con foto e crediti. Il primo album, uscito prima di ''The black light'', del collettivo incentrato su Joey Burns e John Convertino, ex Giant Sand, da Tucson, Arizona. Nella musica dei Calexico, basata sulla ricerca delle radici del South West, si fondono le piu' disparete influenze, tra cui jazz, country, etno, influssi morriconiani. Burns e Convertino si incontrano per la prima volta a Los Angeles nel 1990, all'epoca Convertino faceva parte dei Giant Sand, ai quali si unira' anche Burns come contrabbassista durante un tour europeo. Durante una pausa dai Giant Sand si costituiranno come duo; stabilitisi a Tucson nel '94, iniziano a collezionare strumenti musicali e a collaboreare con i Friends of Dean Martinez. Oltre alla loro strumentazione usuale - chitarra, basso e batteria - cominceranno ad esplorare sonorita' alternative, grazie all'uso di fisarmonica, vibrafono, marimba, violoncello, e a produrre registrazioni casalinghe, con formazione a duo, che poi daranno origine al primo album, "Spoke", nel 1996, pubblicato dall'etichetta tedesca Haus Musik. Dopo aver firmato per la Quarterstick di Chicago, realizzeranno "The black light" nel '98 e "Hot rail" nel 2000, accompagnati da una sempre crescente notorieta', e con una formazione ampliata, fino ai dischi piu' recenti, "Feast of wire del 2003 e "Garden ruin" del 2006.
Caliban
Insane mentality
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1973 seelie court
rock 60-70
rock 60-70
Copertina ruvida, label custom con artwork diverso su ciascuna facciata, catalogo SCLP024. Per la prima volta disponibile in vinile grazie a questa edizione del 2023 ad opera della Seelie Court, l'album, originariamente pubblicato in cd nel 2021 dalla stessa etichetta, contenente registrazioni demo effettuate in studio nel corso del 1973 dai Caliban, graffiante gruppo di Liverpool in cui militavano Roy Smith (voce, chitarra), Keith Hubbard (chitarra solista, voce), Ray Chapman (voce, basso, chitarra) e Chris Kenny (batteria, voce); non pubblicarono alcunché durante la loro attività, e solo a quasi cinquant'anni di distanza è finalmente emerso ufficialmente materiale d'archivio in studio e dal vivo. Il gruppo suonava uno sporco hard rock stradaiolo, a tratti proto punk, con un'attitudine grezza e graffiante accostata a ruvide leggende dello underground britannico dei primi anni '70 come Stack Waddy e Third World War; nel loro sound emerge anche un influsso degli Who di fine anni '60 / inizio anni '70. Il cantato è aggressivo e abrasivo, con tratti affini alle bands sopracitate come anche ai Deep Purple (ma senza toccare i limiti estremi di Ian Gillan), i riff chitarristici grezzi e cattivi, con un sound increspato e talora distorto da effetti come lo wah wah, la ritmica propulsiva e scoppiettante. Questa la scaletta: "Hard Bitten Woman", "Heritage", "God Damn My Soul", "Its All Been Said Before", "Solo Flight", "Little Queenie", "Freedom".
Caliban
Live at the last night of the cavern 1973
Lp [edizione] nuovo stereo uk 1973 seelie court
rock 60-70
rock 60-70
Copertina ruvida, label custom con artwork diverso su ciascuna facciata, catalogo SCLP028. Per la prima volta disponibile in vinile grazie a questa edizione del 2023 ad opera della Seelie Court, l'album, originariamente pubblicato in cd nel 2021 dalla stessa etichetta, contenente registrazioni dal vivo effettuate il 27 maggio del 1973 al leggendario Cavern Club di Liverpool, con ogni probabilità nella nuova sede che fu inaugurata proprio quel giorno, dopo che quella originaria era stata chiusa poco prima (l'edificio soprastante il Cavern originale fu poi demolito il 5 giugno successivo, e l'ambiente del vecchio club fu utilizzato come deposito di detriti della demolizione). Protagonisti del concerto sono degli scatenatissimi Caliban, misconosciuto e graffiante gruppo di Liverpool in cui militavano Roy Smith (voce, chitarra), Keith Hubbard (chitarra solista, voce), Ray Chapman (voce, basso, chitarra) e Chris Kenny (batteria, voce); non pubblicarono alcunché durante la loro attività, e solo a quasi cinquant'anni di distanza è finalmente emerso ufficialmente materiale d'archivio in studio e dal vivo. Il gruppo suonava uno sporco hard rock stradaiolo, a tratti proto punk, con un'attitudine grezza e graffiante accostata a ruvide leggende dello underground britannico dei primi anni '70 come Stack Waddy e Third World War; nel loro sound emerge anche un influsso degli Who di fine anni '60 / inizio anni '70. Il cantato è aggressivo e abrasivo, con tratti affini alle bands sopracitate come anche ai Deep Purple (ma senza toccare i limiti estremi di Ian Gillan), i riff chitarristici grezzi e cattivi, con un sound increspato e talora distorto da effetti come lo wah wah, la ritmica propulsiva e scoppiettante. Questa la scaletta: "It's Taken So Long", "God Damn My Soul", "Hard Bitten Woman", "She's Not There", "Up Yer Khyber", "N.O.B", "I Just Wanna Make Love To You", "A Hundred Years Old (Encore)".
California Randy (spirit)
Kapt. Kopter and the fabolous twirly birds (ltd. white)
lp [edizione] nuovo stereo usa 1972 drastic plastic / epic
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2017, edizione limitata in 1000 copie, in vinile bianco pesante 150 grammi, copertina pressoche' identica a quella della prima tiratura su Epic. Pubblicato nel settembre del 1972 dopo il momentaneo allontanamento di Randy California dagli Spirit (nello stesso anno usciva infatti "Feedback'', unico album di quel gruppo a non vederne la partecipazione, non entrato nelle classifiche Usa ne' in quelle Uk. Il primo album solista dell' ancora all' epoca 21enne Randy California, che decise con questo lavoro di proporre un opera che in qualche modo omaggiasse il suo eroe, Jimi Hendrix, morto nel 1970, tanto che in alcuni brani del disco suona Noel Redding (con lo pseudonimo di Cliff McTorius). L'album presenta brani complessi e dagli arrangiamenti che ricordano quanto fatto in "Electric Ladyland" piu' che il pop psych di "Are You Experienced?". Tra gli episodi le versioni irriconoscibili di due classici dei Beatles"Day Tripper" e "Rain" e le numerose composizioni originali di Randy California, che dmostra , qualora ce ne fosse bisogno, che la sua maestria di chitarrista e compositore non si limitava al sound degli Spirit. Dopo l'uscita dell' album Randy California piombo' in uno dei suoi consueti periodi di depressione che culminera' nel tentativo di suicidio avvenuto all'inizio del 1973 da cui il musicista si salvera' miracolosamente dopo essersi gettato in acqua dal Chelsea Bridge, poi ci sara' pero' il ricongiungimento con il suo vecchio gruppo.
Calla
Calla
Lp [edizione] originale stereo fra 1999 sub rosa
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
[vinile] Excellent [copertina] Excellent indie 90
La rara prima stampa, realizzata dalla belga Sub Rosa ma fabbricata in Francia come indicato sulla costola della copertina, copertina con barcode 5411867111568, label nera con scritte bianche, catalogo SRV156, scritta ''MPO'' incisa sul trail off di entrambi i lati. Pubblicato nell'ottobre del 1999 dalla Sub Rosa, prima di ''Scavengers'' (2000), il primo bellissimo album dei Calla. Senza dubbio uno dei lavori musicali piu' affascinanti ed originali della fine del secolo, ''Calla'' e' un disco che gioca con silenzi e sussurri, creando atmosfere cinematiche ed ombrose, che richiamano solitari scorci metropolitani notturni: poche note sospese di chitarra e basso che talora esplodono in momenti drammatici, rari interventi vocali appena accennati, distorsioni elettroniche che danno un senso di spaesamento e di de-umanizzazione, lenti incedere ritmici, talora assenti, contribuiscono a creare un disco affascinante per quanto ben poco rassicurante; a tratti sembra di ascoltare gli ultimi Talk Talk in una incarnazione noir e disillusa. I Calla sono un trio newyorchese ma originario di Denton, Texas, formato da Aurelio Valle (voce e chitarra), Sean Donovan (basso, tastiere e programming), e Wayne B. Magruder (percussioni, programming). Lenti, oscuri, cinematici e desertici con improvvisi abbagli elettrici su basi acustiche ed interferenze elettroniche, hanno prodotto alcuni splendidi lavori, in particolare nei primi anni della loro carriera.
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