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Pink floyd
the piper at the gates of dawn (no file under pop)
Lp [edizione] originale mono uk 1967 Columbia
[vinile] Good [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Good [copertina] Very good rock 60-70
la prima davvero ormai assurdamente rara stampa inglese in mono, copia con diversi segni di invecchiamento sul vinile e moderati sulla copertina, copertina (pressata da Ernest J.Day & Co.") laminata sul fronte e flipback sul retro, nella primissima versione, in catalogo per pochi mesi, SENZA la scritta '' File Under Pop'' in alto sul retro copertina, etichetta nera con logo azzurro e scritte argento, con tax code "K T" in rilievo sul lato A presso il foro centrale), con ''The Gramophone Co'' lungo il bordo e ''Sold in the uk subject to resale price conditions see price lists'', nella versione con caratteri in "times new roman" e gli autori del brano "Interstellar Overdive" sul lato B indicati di seguito al titolo e non sotto (versione generalmente ritenuta la primissima del disco), catalogo SX 6157, indicazione facciata con ''1'' e ''2'' SENZA ''Side'', matrici sul trail off dei rispettivi lati "XAX 3419-2 A 1" e "XAX 3420-1 M 1". Pubblicato in Inghilterra nell' Agosto del 1967 prima di ''A Saurceful Of Secrets'', giunto al numero 6 delle classifiche inglesi e non entrato in quelle statunitensi, il primo album. Si tratta naturalmente di uno dei dischi piu' importanti di tutti i tempi, nonche' del capolavoro della psychedelia inglese, composto quasi interamemente da Syd Barrett, lascera' una traccia indelebile su tutta la musica a venire, non solo quella del decennio in cui fu prodotto, contiene una sequela incredibile di brani senza tempo, "Astronomy Domine", "Lucifer Sam", "Matilda Mother", "Flaming", "Pow R. Toc H.", "Take Up Thy Stethoscope And Walk", "Interstellar Overdrive", "The Gnome", "Chapter 24", "The Scarecow", "Bike". Il disco, il cui titolo venne preso da un personaggio del libro per bambini favorito di Syd Barrett, ''The Wind in the Willows'' ("Il vento nei salici" di Kenneth Grahame, tradotto anche da Beppe Fenoglio), puo' essere visto da varie angolazioni, e' ad un tempo un trattato sull'utilizzo dell' LSD nella Londra dell'estate dell'amore ed uno dei piu' riusciti lavori della musica rock, la musica si bilancia tra surreali trame e strofe pop psichedeliche ed abissi di rumore cosmico in cui la sperimentazione ed il rumorismo di scuola AMM prendono il sopravvento, i temi dello spazio, del viaggio cosmico, utilizzati come metafora dell' esperienza lysergica si sprecano, dal misterioso "Astronomy Domine", all'esplorazione dei mondi ignoti di "Interstellar Overdrive", l'organo dissonante e materico di Rick Wright, la ritmica compatta ed ossessiva di Waters e Mason trasportano l'ascoltatore del 1967 in spazi mai prima nemmeno intuiti, The Piper at the Gates of Dawn riesce miracolosamente a catturare fondere e reinventare le due facciate della musica del periodo, quella psychedelica e sperimentale che apre ed espande le porte della percezione e quella piu' vicina al ''Brit Pop'', con melodie accattivanti, suoni delicati, ed un distinto sapore caotico e allucinato, che lascia trasparire i vari e complessi livelli di lettura dell' opera. Certamente uno dei 10 albums di tutti i tempi ed una immagine speculare dello stato dell'arte dell'epoca nella quale fu registrato e composto.
Popol Vuh
das hohelied salomos
Lp [edizione] originale stereo ger 1975 united artists
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
prima rara stampa tedesca, copertina in cartoncino ruvido fronte e retro, etichetta marroncina con logo ''UA'' marrone, a destra "Made in West Germany" ed "ST33" in due cerchi, "Gema" a sinistra, catalogo UAS29781I. Pubblicato in Germania nel 1975 dopo ''Einsjager und siebenjager'' e prima di ''Letze tage, letze nachte'', non entrato nelle classifiche tedesche, il sesto album. Seguito ideale dell'album precedente, anch'esso basato sul libro di Salomone, vede la collaborazione di Al Gromer al sitar e Shana Kuman alle tablas, oltre alla formazione classica con Florian Fricke, Daniel Fichelscher e Djong Yun, il disco e' al solito di una bellezza inquietante, pianoforti acquatici, chitarre con suoni lunghissimi , armonie orientali, tappeti percussivi, e la voce conturbante della soprano yun rendono questa opera un vero ed assoluto capolavoro degno della colonna sonora del giardino dell'eden o della montagna degli assassini, un opera maestosa ed esoterica che si staglia con movenze da gigante sulla stanca musica europea della meta' del decennio.
Popol Vuh (norway)
popol vuh
Lp [edizione] originale stereo nor 1972 polydor
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
prima rarissima stampa norvegese, copertina apribile e textured in rilievo fronte e retro ed all' interno, con vinile pressato, come quasi sempre accade nel nord europa per i dischi su major, dalla Polydor norvegese in Germania, con ''registered for deutsche...'' sul rim della label, ma il marchio "NCB" (la Siae dei paesi del nord Europa), il primo album del gruppo norvegese formato con membri dei Red Squares, gruppo inglese di stanza in Norvegia. La musica su questa prima opera e' molto vicina ai gruppi inglesi quali Caravan, King Crimson o Egg, con uso di flauti e mellotron su partiture che mischiano il progressive al jazz ed alla psichedelia; l' album che ne emerge e' assai interessante, anche se molto distante dal sound oscuro e pagano tipico dei gruppi nordici dei primi anni '70, rivalutato negli ultimi anni questo primo lavoro inizia a divenire piu' raro di quanto non si creda. La band produsse due album, prima che nel 1975 Florian Fricke, leader dei Popol Vuh tedeschi, scoprisse l'omonimia ed obbligasse gli ononimi norvegesi a cambiare nome, cosa che fecero divenendo Popol Ace (due album con questa sigla nel 1975 e 1978).
Popol Vuh (norway)
Quiche maya (+plastic cover!)
Lp [edizione] originale stereo nor 1973 polydor
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
prima rarissima stampa, con copertina non lucida e liscia come nella seconda tiratura, ma "textured" in rilievo, e CORREDATA DELLA INTROVABILE SOVRACCOPERTINA IN PLASTICA CON MANICI, etichetta rossa, logo in bianco e nero Polydor, catalogo 2382038, corredata di inner sleeve con testi. Pubblicato nel 1973 dalla Polydor, il secondo album del gruppo norvegese formato con membri dei Red Squares e degli Arman Sumpe Dur Express, dopo l'eponimo lp d'esordio del 1972. La band produsse due album, prima che nel 1975 Florian Fricke, leader dei Popol Vuh tedeschi, scoprisse l'omonimia ed obbligasse gli ononimi norvegesi a cambiare nome, cosa che fecero divenendo Popol Ace, (due album con questa sigla nel 1975 e 1978). La musica su questa seconda opera presenta un rock progressivo chitarristico melodico, senza particolari ambizioni sperimentali, dominato dalle chitarre elettriche ma arricchito anche da arrangiamenti acustici, con qualche deriva space rock nella lunga e finale ''Get up''.
Pretty Things
get the picture?
Lp [edizione] originale mono uk 1965 fontana
[vinile] excellent [copertina] excellent rock 60-70
[vinile] excellent [copertina] excellent rock 60-70
prima assolutamente piu' che rara stampa inglese in mono, copertina laminata sul fronte, etichetta ruvida nera ed argento con griglia, con "Recording First Published..." a sinistra. Il "Revolver" dei Pretty Things, un album bellissimo, il secondo del gruppo, uscito nel dicembre del 1965 (e non entrato nelle classifiche inglesi), dopo "Pretty things" e prima di "Emotions", simile nello stile al primo, registrato con Skip Alan alla batteria, che aveva sostituito Mitch Mitchell, subentrato dopo l'abbandono di Viv Prince; fu un lavoro travagliato, durante le registrazioni infatti, John Stax e Brian Pendleton abbandoneranno sostituiti da John Povey e Wally Allen, ex Fenman. Nonostante il disco come detto sia basato sul potente r'n'b gia' presente nel primo lavoro, si cominciano a sentire gli inizi del cambiamento che portera' al sorprendente "Emotions". La qualita' dei brani e' straordinaria, sia nel caso degli originali che per quanto riguarda la manciata di covers presenti. Un classico.
Pretty Things
get the picture?
Lp [edizione] originale mono uk 1965 fontana
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
prima assolutamente piu' che rara stampa inglese in mono, copertina (con abrasione di alcuni centimetri sul retro) laminata sul fronte, etichetta ruvida nera ed argento con griglia, con "Recording First Published..." a sinistra. Il "Revolver" dei Pretty Things, un album bellissimo, il secondo del gruppo, uscito nel dicembre del 1965 (e non entrato nelle classifiche inglesi), dopo "Pretty things" e prima di "Emotions", simile nello stile al primo, registrato con Skip Alan alla batteria, che aveva sostituito Mitch Mitchell, subentrato dopo l'abbandono di Viv Prince; fu un lavoro travagliato, durante le registrazioni infatti, John Stax e Brian Pendleton abbandoneranno sostituiti da John Povey e Wally Allen, ex Fenman. Nonostante il disco come detto sia basato sul potente r'n'b gia' presente nel primo lavoro, si cominciano a sentire gli inizi del cambiamento che portera' al sorprendente "Emotions". La qualita' dei brani e' straordinaria, sia nel caso degli originali che per quanto riguarda la manciata di covers presenti. Un classico.
Primal scream
screamadelica (with groove messages!)
lp2 [edizione] originale stereo uk 1991 creation
[vinile] Excellent [copertina] excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] excellent punk new wave
prima molto rara stampa inglese, identica alla seconda di pochissimo successiva (e venduta anche quella generalmente come originale), caratterizzata dalla presenza dei "Groove messages" che li' saranno assenti; doppio album con copertina (con davvero lievissimi segni di invecchiamento) lucida apribile con adesivo con nome del gruppo e titolo; etichetta custom rossa, blu, gialla e bianca, catalogo CRELP076, "groove messages" sul trail off dei rispettivi lati: "YOU ONLY GET ONE LINE...", "DON'T BLOW IT", "EQUITY IS KILLING ME..." e "I'LL HAVE A CHEEKY HALF". Pubblicato in Inghilterra nel settembre del 1991 dopo ''Primal scream '' e prima di ''Give out but don't give up'' , giunto al numero 8 delle classifiche uk e non entrato in quelle usa. il terzo album. Considerato dalla critica internazionale come uno dei massimi lavori della sua epoca, "Screamadelica" e' il disco che ha unito per la prima volta il rock inglese comn l' acid house, la techno e la rave culture. l'opera rivaleggia con i Nirvana di "Nevermind", anch'esso curiosamente pubblicato nel 1991, per la palma di piu' importante lavoro degli anni '90. Prima di "Screamadelica", i Primal Scream erano un gruppo molto piu' legato sia al rock classico, che alla psichedelia con una certa inclinazione per la scena di Detroit della fine degli anni '60 e per i rolling stones dei primi anni '70, infatti, uno dei produttori di "Screamadelica" e' Jimmy Miller, gia' con i Traffic di "Mr. Fantasy" e gli Stones di "Beggar's banquet", il suo sound classico si sposa incredibilmente bene con la moderma tessitura dance dell'opera e la rende starordinaria ed innovativa, lo stesso si puo' dire per la parte dei produzione toccata a Andrew Weatherall che si occupa di 8 brani, la durata delle tracce e' assai lunga , come nello stile della dance alternative e dei rave party, su questi lunghi tappeti si incuneano i grooves neopsychedelici e rock, ma l'opera trascende completamente i generi e crea una sorta di limbo in cui tutto transita ma niente e' permanente, un luogo franco tra immaginazione storia e suoni futuribili. le innovazioni per la prima volta ascoltate in questo Screamadelica sono state assorbite completamente dalla musica contemporanea, che ne ha totalmente seguito lo spirito, di fusione e '' globalizzante'', e questo in ogni ambito, da quello underground a quello mainstream. proprio per questo motivo, all'ascolto, dopo oltre 15 anni dalla sua uscita, il suono puo' non apparire almenio inizialmente, cosi' rivoluzionario come lo fu' invece nel 1991, ma dopo ripetuti ascolti, molti quelli di cui questo album necessita, la genialita' della sua costruzione apparira' evidente a chi si soffermera' con la dovuta attenzione specialmente sui particolari e sui dettagli sonori, per dirla con le parole di un celebre critico inglese di Melody Maker all'epoca della sua pubblicazione '' Screamadelica is an album that transcends its time and influence ''.
Procol harum
a salty dog
Lp [edizione] originale stereo uk 1969 regal zonophone
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
prima sorprendentemente rara stampa inglese, copertina laminata sul fronte e retro (presenta qualche piegatura nell' angolo in basso a sinistra con relativo parziale distacco della laminatura), etichetta rossa con scritte argento con ''Sold in the Uk...'' e senza logo Emi in basso, catalogo SLRZ1009. Pubblicato in Inghilterra nel maggio 1969 dopo ''Broken barricades'' e prima di ''Home'', giunse al numero 27 delle classifiche inglesi ed al 32 in Usa. Il terzo album, l' ultimo registrato dalla seconda formazione, quella di ''Shine on brightly'', con Gary Brooker, Matthew Fisher, Dave Knights, Robin Trower, B.J.Wilson. Contiene la celeberrima e magnifica ''A salty dog'', conosciutissima in italia per essere stata la leggendaria sigla di chiusura di ''avventura'', leggendario programma rai della tv pomeridiana dei primi anni '70. E' in questo lavoro che la band riesce finalmente a rendere in un unico compatto e sorprendente suono il mix di blues, R&B , classica , progressive e psichedelia che da sempre li ha contraddistinti, anche la durata dei pezzi e la loro composizione si fanno piu' complessi e strutturati, le registrazioni di A Salty Dog furono quelle in cui il gruppo ebbe a disposizione lo studio per piu' tempo, e questo e' facilmente intuibile dall' ascolto della title track, uno dei piu' riusciti episodi dei Procol Harum ed uno dei punti piu' alti del primo progressive rock , ma non e' questo lunico episodio di rilievo dell' lp, degne di nota anche "Juicy John Pink," un magnifico pezzo con un atmosfera da country blues pre war, "Crucifiction Lane" con le sue influenze soul a la Otis Redding e "Pilgrim's Progress" con la sua partitura di tastiera immaginifica e incredibilmente ben suonata.
Procol harum
procol harum ( mono uk )
Lp [edizione] originale mono uk 1967 regal zonophone
[vinile] Very good [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Very good [copertina] Very good rock 60-70
prima sorprendentemente rara stampa inglese in mono (il disco non fu realizzato, all' epoca, in versione stereo, in Inghilterra, nonostante la copertina riporti anche il catalogo di una fantomatica versione stereo), copia con qualche segno di invecchiamento su copertina e vinile, copertina laminata sul fronte e flipback su tre lati sul retro, pressata da Garrod & Lofthouse, etichetta azzurra con logo argento in alto racchiuso in un ovale e scritte argento, catalogo LRZ1001. Pubblicato in Inghilterra nel dicembre del 1967 prima di '' A salty dog'', non entrato nelle classifiche Uk e giunto al numero 47 di quelle Usa dove usci' nel setembre dello stesso anno (nella versione americana dell' album e' inclusa la celeberrima "A Whiter Shade of Pale", al posto di "Good Captain Clack", presente invece in questa versione Inglese, ed anche l' ordine di alcuni brani e' diverso). Il primo album. Certamente il loro capolavoro, manifesto del suono che dalla psychedelia si evolve verso il primo progressive, la musica del gruppo e' qui un incredibile ed originalissimo mix di psichedelia, pre-progressive, blues, influenze classiche, il tutto condito a base di testi fantasmagorici , il suono dell'organo di Matthew Fisher, e la migliore chitarra di Robin Trower. Tra i brani ''A Whiter Shade Of Pale'', ''Conquistador'', ''Kaleidoscope'', "A Christmas Camel'', ''Repent Walpurgis'', "Good Captain Clack''. Non un lavoro perfetto ma sicuramente uno dei piu' interessanti e riusciti albums del suo genere ed una genuina testimonianza della sua era.
Q 65
We' re gonna make it
Lp [edizione] originale stereo Hol 1971 negram
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Prima molto rara stampa Olandese, copertina (con giusto lievi segni di invecchiamento) laminata sul fronte, etichetta nera con logo e scritte argento, catalogo ELS914. Pubblicato in Olanda dalla Negram nel 1971, dopo ''Afghanistan'' (1970) e prima di ''Greatest hits'' (1972). Il quarto album. Ultimo lavoro della band olandese, e' un album ottenuto mettendo insieme quattro brani dal precedente lp "Afghanistan" ("Baby Don't Worry", "Please Come Back To Me", "We Are Happy" e "Night"), sei brani tratti dai tre singoli pubblicati tra il 1970 ed il 1971 ("Don't Let Me Fall" / "Crumblin' ", "Sexy Legs" / "There Was A Day" e "I Just Can't Wait" / "We're Gonna Make It") e due brani altrimenti inediti: "Saddy" e la cover di "I Gotta Move" dei Kinks. L' album rappresenta eloquentemente il loro ultimo periodo, quello piu' vicino all' hard ed al rock and roll selvaggio e potentissimo, con elementi progressive ma oscuro e senza compromessi, che ricorda la musica che faceva da colonna sonora ai gruppi di motociclisti sullo stile degli ''Hell's angels'' che imperversavano nel periodo in Europa. Caratterizzati da un suono potente ed asciutto, tra primi Rolling Stones, Yardbirds e Pretty Things, pressoche' sconosciuti fuori dall' Olanda per oltre 30 anni, oggi i loro quattro album sono divenuti ricercatissimi e finalmente e' stato loro assegnato il posto che si meritano nell' olimpo del rock mondiale. Il gruppo si forma nel 1965, a Hague, la "Liverpool d' Olanda", nella loro musica di questo periodo tracce del soul americano di Sam and Dave, Wilson Pickett, Otis Redding. Nel 1966 erano gia' una band di grande successo in Olanda, al ritorno da un viaggio promozionale inglese trovarono trentamila fans ad attenderli; il primo album lo stesso anno vendette trentacinquemila copie ed i Q65 suonarono insieme a Small Faces, Spencer Davis Group, Kinks e Pretty Things tra gli altri.
Question mark & the mysterians
96 tears
Lp [edizione] originale mono usa 1966 cameo
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
COPIA ANCORA INCELLOPHANATA, prima molto rara stampa americana in mono, copertina cartonata con foratura promozionale in basso a sinistra, etichetta rossa e nera con il cameo a sinistra e "1963 Cameo parkway, inc." in basso. Pubblicato in USA nel Settembre del 1966 prima di '' Action'', giunto al numero 75 delle classifiche USA e non entrato in quelle UK. Il primo storico album. Uno dei dischi fondamentali del garage americano, vero capolavoro di "farfisa sound", caratterizzato dalla presenza dell' immortale title track ''96 tears'', i Question Mark erano originari del Messico ma mossero i loro primi passi musicali a Chorpus Christi, Texas, dove si erano trasferiti nei primi anni '60, pare clandestinamente (da qui l' idea del nome della band, obbligata all' anonimato). Pubblicarono nel '65 per la piccola Pa Go Go la prima versione di "96 Tears", singolo pressato in poche centinaia di copie e distribuito durante i concerti. Ottenuto un discreto seguito in Michigan, vi si trasferirono definitivamente, riregistrando per la Cameo il primo singolo, che divenne presto uno straordinario successo, n.1 delle classifiche e secondo singolo dell' anno in USA in termini di vendite. Si tratta in effetti di un brano di straordinaria efficacia, pur nella sua estrema semplicita', un immortale classico del garage-punk degli anni '60, il cui successo la band non riusci' naturalmente a bissare, nonostante molti singoli e due albums, di cui particolarmente questo primo molto efficace, grezzo ed aggressivo quanto basta, ma anche caratterizzato da brani di chiara influenza blues, oltre che dalla presenza dell' onnipresente organo Farfisa, vero marchio di fabbrica del gruppo. Dopo un terzo album registrato ma mai pubblicato, si sciolsero nel '69, tornando occasionalmente insieme nei decenni successivi. Tra i musicisti che si avvicendarono nei Mysterians val la pena ricordare il bassista Mel Schacher, poi nei Grand Funk Railroad.
Quintessence
quintessence
Lp [edizione] originale stereo uk 1969 Island
[vinile] excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] excellent [copertina] Very good rock 60-70
prima assai rara stampa inglese, copertina (con lievi segni di invecchiamento) sagomata ''gimmix'' apribile nel centro del fronte, laminata fronte, retro ed all'interno, pressata da "E.J.Day Group" come indicato sul retro, etichetta rosa ruvida con "i" bianca in basso, trail off "ILPS + 9128+ A2" e "ILPS + 9128 + B". Pubblicato in Inghilterra nell' ottobre del 1969 dopo ''In Blissful Company" e prima di ''Dive deep'', giunto al 22esimo posto delle classifiche inglesi. Il secondo album. Uno dei piu' celebri e rappresentativi artefatti del movimento hippie Britannico; musicalmente si tratta di un mix tra progressive, post psichedelia, jazz, musica Indiana, con forti elementi mistici mischiati a chitarre vicine all' acid rock , le composizioni sono completamente anticonvenzionali e sono costruite su improvvisazioni e jams, della durata pero' sempre inferiore ai sei minuti. un album assai eclettico ed originalissimo, sia nella forma che nel contenuto, registrato e suonato comunque in maniera assolutamente ineccepibile e tecnicamente perfetto, tra i brani quello che e' il manifesto di intenzioni filosofiche del gruppo. "Jesus, Buddha, Moses, Gauranga" episodio accostato da molti critici a '' We're Only in It for the Money'' delle Mothers of Invention a causa della satira sociale e dell'ironia corrosiva di cui e' carico il testo. Sicuramente uno dei gruppi piu' particolari ed originali della loro epoca ed una testimonianza leggendaria dell'underground Londinese di Notting Hill Gate. I Quintessence, una delle bands che operavano a Notting Hill Gate, si formano nel 1968 su impulso di Raja Ram e Sambnu Babaji (nomi ovviamente falsi, erano tutti inglesissimi ad eccezione di Raja Ram che era nato in Australia) e divengono presto uno dei piu' celebri gruppi dell' underground britannico, la loro musica era una miscela di progressive, jazz rock e musica orientale che mirava a fare si che ''il pubblico diventi a sua volta musicista'', ma la connotazione piu' evidente era il continuo richiamo a temi spirituali sincretici che univano in una filosofia vicina a quella di certe correnti hippie freak dei primi anni '70, il buddhismo con il cristianesimo e l'induismo. Si sciolsero dopo cinque albums nel 1972.
Quintessence
quintessence
Lp [edizione] originale stereo uk 1970 Island
[vinile] excellent [copertina] excellent rock 60-70
[vinile] excellent [copertina] excellent rock 60-70
prima assai rara stampa inglese, copertina sagomata ''gimmix'' apribile nel centro del fronte, laminata fronte, retro ed all'interno, pressata da "E.J.Day Group" come indicato sul retro, etichetta rosa ruvida con "i" bianca in basso, trail off "ILPS + 9128+ A2" e "ILPS + 9128 + B2". Pubblicato in Inghilterra nell' ottobre del 1969 dopo ''In Blissful Company" e prima di ''Dive deep'', giunto al 22esimo posto delle classifiche inglesi. Il secondo album. Uno dei piu' celebri e rappresentativi artefatti del movimento hippie Britannico; musicalmente si tratta di un mix tra progressive, post psychedelia, jazz, musica Indiana, con forti elementi mistici mischiati a chitarre vicine all' acid rock , le composizioni sono completamente anticonvenzionali e sono costruite su improvvisazioni e jams, della durata pero' sempre inferiore ai sei minuti. un album assai eclettico ed originalissimo, sia nella forma che nel contenuto, registrato e suonato comunque in maniera assolutamente ineccepibile e tecnicamente perfetto, tra i brani quello che e' il manifesto di intenzioni filosofiche del gruppo. "Jesus, Buddha, Moses, Gauranga" episodio accostato da molti critici a '' We're Only in It for the Money'' delle Mothers of Invention a causa della satira sociale e dell'ironia corrosiva di cui e' carico il testo. Sicuramente uno dei gruppi piu' particolari ed originali della loro epoca ed una testimonianza leggendaria dell'underground Londinese di Notting Hill Gate. I Quintessence, una delle bands che operavano a Notting Hill Gate, si formano nel 1968 su impulso di Raja Ram e Sambnu Babaji (nomi ovviamente falsi, erano tutti inglesissimi ad eccezione di Raja Ram che era nato in Australia) e divengono presto uno dei piu' celebri gruppi dell' underground britannico, la loro musica era una miscela di progressive, jazz rock e musica orientale che mirava a fare si che ''il pubblico diventi a sua volta musicista'', ma la connotazione piu' evidente era il continuo richiamo a temi spirituali sincretici che univano in una filosofia vicina a quella di certe correnti hippie freak dei primi anni '70, il buddhismo con il cristianesimo e l'induismo. Si sciolsero dopo cinque albums nel 1972.
R.e.m.
New adventures in hi-fi
lp2 [edizione] originale stereo ger 1996 warner bros
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
La prima molto rara stampa europea, pressata in Germania, del doppio album, copertina lucida apribile con barcode, etichette argento e catalogo 9362-46320-1. Uscito nel settembre del 1996, tra il precedente "Monster" ed il successivo "Up", giunto al primo posto della classifica inglese ed al secondo di quella americana, e' uno dei dischi meno immediati e piu' complessi della band di Athens, Georgia, dominato per motivi ed aspetti diversi dalle personalita' normalmente in secondo piano nella band: musicalmente il bassista Mike Mills si adopera piu' che mai con le tastiere, con splendidi risultati; ma soprattutto, il batterista Bill Berry aveva subito un anno prima una grave emorragia celebrale e davvero la band, all' apice del suo successo, aveva ricevuto una visita dallo spettro della morte, uscendone vittoriosa. Ecco quindi un disco in cui i R.e.m. riescono, ancora una volta, a stupire, sempre uguali a se stessi eppure diversi..., tra momenti quasi spettrali ed introversi ed altri in in cui e' rintracciabile una ritrovata gioia di suonare insieme (ma sara' l' ultima volta, con Berry...). Un altro grande disco di un gruppo che ha cambiato il volto della musica non solo americana negli anni '80, mantenendo sempre alto, nel decennio successivo, il livello qualitativo dei suoi lavori. Ospite alla voce patti smith, nella bella "E-bow the letter", scelta anche come singolo apripista dell' album. La sigla R.E.M. e' l'acronimo di Rapid Eye Movement la fase del sonno in cui si sogna, secondo altre leggende il nome fu scelto sfogliando le pagine di un dizionario o leggendolo sul muro di una chiesa. Nell'arco degli ultimi venticinque anni, i R.E.M. sono stati riconosciuti come uno dei gruppi piu' importanti per la definizione dell'estetica della musica underground degli Stati Uniti. La loro influenza, infatti, si estende ancora oggi in moltissime formazioni e etichette e scene musicali. In un panorama musicale affollato di elettronica patinata, di hard-rock dozzinale e di rigurgiti nostalgico-punkeggianti il gruppo di Athens traccia una sua peculiare via al successo, che imbocca sobri binari acustici, e passa attraverso il recupero di certe sonorita' sixties (Byrds, Who e Velvet Underground su tutti), combinate con il punk e la new wave (Patti Smith, Wire, Gang Of Four). Le chitarre arpeggiate e folkeggianti di Peter Buck, il basso corposo di Mike Mills, il forte contrappunto ritmico e la percussione country di Bill Berry, l'aria trasognata e le cantilene stralunate, intonate nel suo tipico registro nasale da Michael Stipe, contribuiscono a creare un impasto di acustica ed elettronica, melodia ed energia, rock rurale americano, psichedelia e punk. Attingendo alle fonti piu' pure della tradizione americana, al roots-rock e al folk d'annata, i Rem rigenerano quei suoni, aggiornandoli al tempo del post-punk e del pre-grunge. Austera classicita' e desolazione metropolitana si saldano cosi' in un pugno di canzoni tanto in apparenza semplici quanto certosinamente rifinite.
Rage against the machine
rage against the machine
lp [edizione] originale stereo Hol 1992 epic
[vinile] excellent [copertina] excellent indie 90
[vinile] excellent [copertina] excellent indie 90
Prima molto rara stampa europea, pressata in Olanda, copertina semilucida, etichetta Epic grigia, catalogo EPC 472224 1, completa di inner sleeve con testi e foto, con trail off "machine stamped", e non inciso a mano, a differenza che nelle tante ristampe private. Pubblicato in Usa su Epic nel novembre 1992, prima di "Evil empire" (1996), il primo album della band di Los angeles, che raggiunse il n.45 delle classifiche usa e il n.17 di quelle uk, dove usc nel febbraio 93. La prima opera a coniuugare il rap e l'heavy metal attraverso una miscela esplosiva di punk, hip-pop, funky e hard rock con testi contro l'enstablishment, e che vede brani brani divenuti classici, "Bombtrack", "Take the power back", "Know your enemy", la zeppelliniana "Wake up", "Settle for nothing, "Bullet in the head", "Freedom" e "Killing in the name". Formatisi nel 1991 a Los Angeles, i RATM sono artefici di un potente crossover che mescola metal, hip hop e funk duro, a sostegno di testi militanti e libertari che additano i mali del capitalismo piu' sfrenato e la violazione delle liberta' e dei diritti umani, attraverso il canto rabbioso di Zach De La Rocha. Il loro primo album eponimo del 1992 e' considerato da molti critici uno dei lavori piu' riusciti ed influenti nell'ambito del crossover; il gruppo, che incide per la Epic, pubblica il secondo album ''Evil empire'' nel 1996, dopo circa quattro anni di difficoltosa lavorazione: musicalmente il gruppo si mantiene sulla strada degli esordi, stemperando l'esplosivita' sonica del primo album ed ottenendo un grande successo commerciale. Il successivo ''The battle of Los Angeles'' (1999) bissa il successo del provocatorio gruppo californiano.
Rainbow band
Rainbow band (allan mortensen version)
lp [edizione] originale stereo dan 1970 sonet
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Prima rara stampa danese, copertina apribile, laminata all' esterno, etichetta rosa ed arancione, catalogo SLPS1523. La seconda versione dell'unico album del supergruppo jazz rock progressivo danese Rainbow Band, quasi interamente registrata nel gennaio del 1971, dopo la sostituzione dell' originario cantante Lars Bisgaard con il nuovo arrivato Allan Mortensen (ex Tears), e pubblicata nel febbraio dello stesso anno; la prima versione dell' opera era stata registrata nell' estate del 1970, e pubblicata nel dicembre del 1970 dalla stessa Sonet, con una line up che includeva il chitarrista Peer Frost (ex Young Flowers), il cantante Lars Bisgaard (ex Maxwells) ed il batterista Carsten Smedegaard (ex Beefeaters); dopo questa seconda versione del disco, in cui i brani sono presenti in versioni diverse, tra l' altro con "Where Do You Live" che, dopo il cambiamento delle liriche, diventa "Talkin", e con una traccia del tutto nuova, "Sippin' Wine", poicheì un gruppo canadese stava gia' usando il nome Rainbow Band, la band danese cambio' presto nome in Midnight Sun e ripubblico' l' album (in questa stessa seconda versione ma senza il brano "Where You Going To Be") accreditandosi pero' come Mignight Sun, sempre nel 1971, con copertina completamente cambiata. In ogni caso, ''Rainbow band'' e' un interessante lavoro di confine fra progressive rock e hard rock con qualche tocco acid rock nell'ottima chitarra di Peer Frost, davvero in palla nei suoi assoli, e con qualche sfumatura jazz rock, che e' stato accostato da alcuni appassionati ai Blood, Sweet and Tears, da altri al secondo Traffic ed ai Burnin' Red Ivanohe. Risalta in particolare la lunghissima ''Living on the hill'', con il suo approccio potente e lunghi e vibranti assoli di chitarra hard prog inacidita.
Ramases
space hymns
lp [edizione] originale stereo uk 1971 Vertigo
[vinile] Excellent [copertina] Good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Good rock 60-70
Prima rarissima stampa inglese, copertina (con diversi segni di invecchiamento, ma nessuno strappo, ed una scritta a penna biro "Walti") pressata da Howard Printers, in cartoncino liscio apribile a poster in sei parti, etichetta Vertigo Swirl (con scritta "Vertigo" sopra il foro centrale e non in basso, fu uno dei primi dischi dell' etichetta ad uscire cosi') in bianco e nero con spirale, con trail off stampato e non inciso a mano, completa della busta interna della Vertigo. Pubblicato in Inghilterra nel 1971 prima di ''Glass top coffin'', non entrato nelle classifiche Uk ne' in quelle Usa. Il primo album. Uno dei piu' celebri e misteriosi artisti della Vertigo; il suo primo lavoro per l'etichetta, questo "Space Hymns", fu registrato con la prima incarnazione dei 10CC che non solo ci suonano, ma collaborano anche alla stesura di molti dei brani. Il gruppo era capitanato da un bizzarro ex venditore di impianti di riscaldamento di Sheffield, Martin Raphael , che con la moglie Selket alla fine degli anni ''60 divenne uno dei piu' noti personaggi della scena psychedelica Britannica, convinto di essere la reincarnazione del Dio Egizio dallo stesso nome ( Ramases ) ed autore di uno spettacolare show live, inizia con la CBS per la quale registra il 45 "Crazy Eye"/"Mind's Eye" nel1968 ed uscito a nome Ramases & Selket , passato poi alla Major Minor, fece uscire un altro 45 "Love You"/"Gold Is the Ring" sempre nello stesso anno con il nome di Ramases & Seleka, fino araggiungere nel 1970 la Vertigo.L'esordio, registrato allo Strawberry Studios di Manchester, e' considerato dal bassista Graham Gouldman come uno dei suoi massimi lavori, con i 10cc , lo descrivera' come "It was great. It was a really fine album to make. We would sit down on the floor with acoustic guitars, that kind of vibe, very hippy and mystical."
Il disco ha davvero una '' vibra'' maestosa, mistica e poetica, dalla copertina di Roger Dean alla musica, senza compromessi e espressione totale del movimento hippie Inglese nella sua ultima stagione creativa, con un mix di Progressive, Folk, Psychedelia e sperimentazione originale e dall' atmosfera molto forte e assolutamente lysergica, l'opera purtroppo non vendette assolutamente bene, cosi' come i due successivi sigoli sempre su Vertigo "Balloon" e "Jesus Come Back," e Ramases scomparve dalle scene per tre anni, fino a quando inaspettatamente Lui e Selket riappaiono nel 1975 con l'altrettanto splendido Glass Top Coffin , registrao per intercessione dei 10CC , allora famosi, neanche a dirsi anche questa seconda uscita, come l'esordio, non ottenne alcun successo, a questo punto si perdono le tracce di Ramases, che lasciate le scene, purtroppo si suicidera' nella sua casa di Felixstowe a meta' degli anni '90.
Ramleh
A return to slavery/slaughter at random
Lp [edizione] originale stereo uk 1983 broken flag
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Prima molto rara stampa inglese, copertina senza barcode e con il retro capovolto, completa di inserto catalogo della Broken Flag, label bianca con scritte nere su di una facciata, bianca con scritte nere ed immagine di due occhi al centro sull'altra, catalogo BFV2. Uscito su Broken Flag nel 1983, il primo album vinilico, successivo alla seconda cassetta ''31-5-62-82'' (1982) e precedente la terza ''Live at morden tower'' (1983). Accreditato a Ramleh/Libertarian Recordings (quest'ultimo e' lo pseudonimo di Phlip Best, membro dei Ramleh), questo lp e' un'opera ascrivibile all' industrial piu' estremo e distruttivo, al pari dei Whitehouse, con una non-musica lancinante e torturata, una sorta di grido viscerale. Storica formazione dello industrial piu' radicale, gli inglesi di Croydon Ramleh sono attivi discograficamente dai primi anni '80, periodo in cui sfornano una serie di cassette a qualche sporadico vinile di rumorismo lancinante e provocatorio. Guidati da Gary Mundi, hanno avuto fra le loro fila anche Philip Best (collaboratore anche degli Whitehouse) e Stuart Dennison. Il progetto e' stato in attivita' negli successivi, con alcuni periodi di pausa, fino al 1997, ma una nuova uscita, ''Valediction'', e' emersa a nome Ramleh nel 2009.
Raye jerry & fenwyck
The many sides of Jerry Raye featuring Fenwyck (red vinyl)
lp [edizione] originale stereo usa 1967 de ville
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
Prima molto rara stampa americana, nell' originario bellissimo VINILE ROSSO TRASPARENTE, copertina (con lievi segni di invecchiamento) cartonata a colori, etichetta nera con scritte e logo argento, catalogo DV-LP-101, trail off nella prima versione con "DV-LP-101-A-RE" sul lato A e "DEV-209-B" sul lato B. Formatisi nel 1963, per iniziativa di Pat Robinson, ad Arcadia, San Gabriel Valley, California, i Fenwyck sono esistiti per quattro anni prima che Jerry Raye ne entrasse a fare parte. Pat Robinson, che gia' a 15 anni, prima di formare la band, aveva suonato la chitarra solista per Johnny Burnette, era un grande chitarrista ed autore di canzoni e Raye un ecellente cantante; questo album presenta del gruppo due lati completamente diversi, il primo e' composto da una veramente notevole psichedelia con rimandi ai migliori Electric Prunes, Pink Floyd, Chocolate Watchband, con forti influenze british, spesso totalmente estraneo alla psichedelia californiana, tra i brani la bellissima iniziale "Mindrocker", il folk rock psichedelico di "State Of Mind", il flower power psichedelico della tipicamente californiana di "I'm Spinning", la malinconica "I Wanna Die", la quasi garagistica "Iye", mentre la seconda facciata presenta materiale molto piu' convenzionale e pop, con la vivace "I Cry" segnata pero' da una potente sezione ritmica e da una bella chitarra "acid punk". Le due facciate del disco andrebbero in effetti diversamente accreditate, sul lato 1 i Fenwyck con Raye alla voce, sul lato 2 Raye stesso accompagnato dalla band, che canta brani molto piu' tradizionali e classici. Robinson (che dopo i Fenwyck sara' con l' altro Fenwyck Pat Maroshek nei Back Pocket autori di due albums nel '71 e nel '76, e che continuera' dopo come autore e produttore, continuando a suonare, tra gli altri per anni con Gene Clark), ricorda in proposito questo: "scrissi i brani "I Wanna Die", "Iye", "State Of Mind", "Away", "I'm Spinning", etc. quando credevo che la mia band, i Fenwyck, dovesse essere prodotta da Jerry Fuller e dal leggendario Bob Keane (Sam Cooke, Richie Valens, Bobby Fuller Four etc). La Challenge pensava che fossimo un gruppo vocale... come i Vogues, perche' ci avevano visto fare i pezzi solo in veste acustica, e quindi penso' che fosse una buona idea farci collaborare con un cantante, Jerry Raye. I brani furono registrati, incluso "Mindrocker", agli American Studios ed ai Goldstar Recording Studio con i leggendari Stan Ross e Dave Gold alla consolle. Sul lato 1 il gruppo suona tutti propri brani, io canto e suono la chitarra solista, poi Jerry Raye ha sovrainciso la sua voce sulla traccia della mia, ed il tutto prese il nome di Jerry Raye featuring Fenwyck. Ma noi eravamo una band del tutto compiuta molto prima di incontrare Jerry Raye".
Reed lou
Ecstasy
Lp2 [edizione] originale stereo eu 2000 reprise
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
la rarissima originale stampa, pressata in vinile esclusivamente in Germania (e Brasile), mai in Usa, doppio album corredato di inner sleeves con testi, copertina con qualche segno di invecchiamento (e con adesivo metallizzato Siae sul retro, che indica che la copia fu distribuita in Italia), etichetta tricolore azzurra, gialla e blu, catalogo 9362-47425-1. Uscito nell' aprile del 2000, a distanza di otto anni dal precedente album in studio "Magic & Loss" (senza considerare quindi il live del 1998 "Perfect Night: Live in London") e prima di "The Raven" del 2003. Il diciottesimo notevolissimo album solista in studio per il compianto neworkese ex Velvet underground, concept album autobiografico dove Reed mette a nudo se stesso, con le sue esperienze matrimoniali e piu' in generale interpersonali, le sue ossessioni con le droghe, l' amore ed il sesso. Suonato con la compagna Laurie Anderson ospite al violino elettrico nei brani "White Prism," "Rouge" e "Rock Minuet", ed il vecchio Fernando Saunders al basso, il disco chiude una ideale trilogia con i precedenti "New York" e "Magic & Loss", con brani spesso scarni ed essenziali, in cui la voce di Lou Reed emerge con straordinaria forza espressiva, cosi' come la sua chitarra elettrica, talora vicina ad una certa attitudine di un altro grande vecchio del rock americano, Neil Young. Tra i brani i 18 minuti di chitarra distorta e voce che vedono Reed tirar fuori il suo lato piu' oscuro.
Relatively clean rivers (beat of the earth)
relatively clean rivers
lp [edizione] originale stereo usa 1976 Pacific Is
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Prima inverosimilmente rara stampa americana, copertina cartonata apribile nella versione piu' rara di questo disco, senza riquadri veri con testi stampati all' interno, e con "0698" sulla costola preceduto da due punti, completa dell' originario inserto fotografico ( l'altra Versione probabilmente contemporanea a questa ma di valore collezionistico un po' piu' basso vede copertina apribile con testi dei brani stampati all' interno della stessa ), etichetta custom marrone e crema con logo bianco con uccelli in alto, catalogo PC 17601; secondo alcune fonti questa variante del disco fu pressata dal leader del gruppo Phil Perlman in 100 copie dopo la prima tiratura, ma il vinile di questa copia e' nella variante che sul lato B riporta "PC-17601-B RPL KENDUN" e non "PC-17601-B 8/5 KENDUN-A", caratterizzato quindi dalla matrice che le stesse fonti riportano per parte delle copie della primissima tiratura, mentre la seconda matrice caratterizzerebbe tutte le copie della seconda tiratura. La ricostruzione quindi appare poco plausibile, e piu' probabile invece che le due versioni siano contemporanee, questa comunque decisamente piu' rara e ricercata. Pubblicato in Usa nel 1976 in poche centinaia di copie (su etichetta Pacific), l' unico straordinario album del gruppo californiano guidato da Phil Pearlman, gia' alla guida degli eccellenti Beat of the Earth, da molti considerato uno dei migliori lavori della meta' degli anni '70, per la sua miscela equilibrata di folk psychedelico e country rock. Il disco si distingue per i suoni puliti, l'atmosfera solare ed omogenea dei brani, con begli arpeggi di chitarre acustiche, flauto, brani lunghi, ipnotici e ben articolati, con rimandi ai Grateful Dead di "American Beauty", a certo Neil Young, ai CSNY di "Deja Vu", al folk acido dei Kaleidoscope, e alla psichedelia texana alla Golden Dawn. Davvero un disco magistrale, assolutamente al di sopra del livello raramente artisticamente rilevante delle stampe private dell' apoca, troppo spesso deludenti alla resa dei conti dell' ascolto. Consigliato.
Renato e seus blue caps
renato e seus blue caps (1969)
Lp [edizione] originale stereo bra 1969 cbs
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
prima davvero rara stampa brasiliana, etichetta arancio con logo centrale e scritte nere, con deep groove, catalogo 37640, copertina laminata sul fronte. L' ottavo album, uscito nel 1969 dopo "Especial" (1968) e prima di "Renato e Seus Blue Caps" (1970). Uno dei migliori lavori della storica band brasiliana, effervescente raccolta tra beat, garage e screziature psichedeliche di episodi in parte originalie d in parte rielaborazioni (in lingua madre) di successi europei od americani, tra cui "Paperback Writer" dei Beatles e "Lodi" dei Creedence Clearwater Revival. Uno dei principali gruppi del rivoluzionario movimento ''Jovem Guarda'', Renato e Seus Blue Caps si formano nelle strade del quartiere Piedade a Rio de Janeiro. In quel periodo si stava creando un mercato per la musica ''giovane'', e la band operava nel posto giusto, Rio, ed al momento giusto, l' inizio degli anni '60. Dopo moltissimi concerti vengono invitati a suonare negli studi di R di Mayrink Veiga prima e dal celebre showman della tv Carlos Imperial, nel suo programma Os Brotos Comandam alla TV di Rio. Il loro primo singolo, "Vera Lucia", viene registrato nel 1962 e diviene subito un notevole hit; il primo LP e' del 1965, "Viva a Juventude", e porta in classifica un altro brano di successo, "Menina Linda" (cover della beatlesiana "I Should Have Known Better"). Diventano una attrazione del programma televisivo Jovem Guarda presentato tra gli altri da Erasmo che diverra' un membro del gruppo, i successi si ripetono, la band pubblica "At‚ o Fim" (cover di "You Won't See Me" ) e "Escƒndalo" (cover di "Shame and Scandal in the Family"). Alla fine degli anni '60 e del movimento della Jovem Guarda, il gruppo continuera' a suonare nei clubs del Brasile producendo molti albums lontani dal grande successo degli anni '60 ma sempre sospesi tra beat, garage, pop e con tracce di musica tradizionale brasiliana rivista in chiave elettrica e con organo e chitarre in primo piano.
Rendell don
Meet don rendell
10" [edizione] originale mono uk 1955 tempo
[vinile] Good [copertina] Fair jazz
[vinile] Good [copertina] Fair jazz
Copia con alcuni segni di usura sul vinile, che provocano qualche leggero rumore all'ascolto, e con sensibili segni di invecchiamento sulla delicata copertina, inclusa una modesta abrasione in alto a destra ed una piccola scritta sul retro, prima rarissima stampa, pressata solo nel Regno Unito, lp in formato 10", copertina laminata sul fronte e flipback su due lati sul retro, con printer "west brothers, mitcham, surrey", label bianca e viola con scritte nere e bianche, logo Tempo Records bianco in ovale nero in alto, catalogo L.A.P.1. Pubblicato nel 1955 dalla Tempo nel Regno Unito, questo è il primo album solista di Don Rendell, uscito nello stesso anno della sua collaborazione con Bobby Jaspar "Rencontre a Paris". Inciso in due diverse sessioni, la prima facciata il 22 febbraio del 1955 da Rendell (sax tenore), Damian Robinson (pianoforte), Peter Eldefield (contrabbasso) e Don Lawson (batteria), la seconda il 2 maggio del 1955 da Rendell (sax tenore), Damian Robinson (pianoforte), Sammy Stokes (contrabbasso) e Benny Goodman (batteria), "Meet Don Rendell" è un delizioso lavoro di jazz fra cool e hard bop, melodico e vivace, veramente delizioso il sax del leader, soave e magnetico. Questa la scaletta: "Sometimes I'm happy", "You stepped out of a dream", "Yesterdays", "Slow boat to china", "Top hat", "New orleans", "From this moment on", "That old feeling". Nato nel 1926 a Plymouth, scomparso nel 2015, il sassofonista Don Rendell è stato a lungo uno dei più stimati jazzisti britannici ed anche un insegnante musicale di alto livello; il suo stile, aperto alle innovazioni del post bop, è anche molto influenzato dal grande Lester Young. Rendell si fece notare all'inizio degli anni '50 suonando nelle band di gente come John Dankworth e Tony Crombie, quindi nella seconda metà del decennio lavorò fra gli altri con Woody Herman; dai primi anni '60 ebbe più rilievo la sua attività di band leader e nel suo gruppo suonarono giovani talenti destinati ad ottenere fama e stima anche oltre i confini strettamente jazz, come Graham Bond (Graham Bond Organisation) e Ian Carr (Nucleus).
Rice boyd / non
Archival rarities 1975 - 1981 (5lp box)
LPBOX [edizione] originale stereo ger 1975 vinyl on demand
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
L' originale molto rara stampa, edizione limitata di 400 copie, numerate a mano sul piccolo inserto cartolina (questa la copia numero 008), cofanetto con superficie testurizzata e parti argentate ed in rilievo sul fronte, senza codice a barre, libretto di dodici pagine formato lp con foto e note a cura di Boyd Rice, cinque vinili 12'', ciascuno contenuto in una copertina con artwork, label custom in bianco e nero con scritte bianche, catalogo VOD149. Pubblicato nel 2016 dalla Vinyl On Demand (anche in altre 99 copie in vinile chiaro e con copertina metallizata), questo splendido cofanetto e' una raccolta che compila ben novantaquattro tracce registrate dal vivo ed in studio fra il 1975 ed il 1981 da Boyd Rice sia a proprio nome che sotto la sigla NON: molte di queste registrazioni sono inedite. Un compendio monumentale alla radicale, disturbante e provocatoria opera musicale di uno dei piu' influenti esponenti di una musica di confine fra noise estremo ed industrial sperimentale. Il primo vinile, intitolato ''NON early experiments 1978 – 1980'', contiene ventiquattro tracce senza titolo (identificate con una numerazione progressiva da 1 a 24), frutto delle prime sperimentazioni del progetto NON, ritenute perdute e riscoperte dopo trentacinque anni da Rice, interessante reperto della sua ricerca sonora sui loops. Il secondo vinile contiene materiale d'archivio registrato fra il 1975 ed il 1980, undici brani senza titolo e ''Black light district'' tratta dal ''Bethel tape'', e documenta l'uso della ''roto-guitar'', una chitarra su cui Rice aveva installato un ventilatore che soffiava sulle corde con diversi livelli di intensita'. Il terzo vinile contiene material d'archivio risalente al periodo 1977 – 1981: quattro tracce senza titolo registrate dal vivo a nome NON allo SO36 di Berlino nel 1980, il brano ''Invisible species'' inciso nel 1977 da Rice con Steve Hitchcock, quindi sei tracce senza titolo incise nel 1980 da Rice insieme a Laurie O'Connell dei Monitor, sotto la sigla Barbie and Ken, che i due utilizzarono per alcuni concerti dati in quel periodo, suonando musica noise con l'ausilio dell'organo Farfisa, infine sei brani registrati sal vivo a nome NON al Press Club di Sacramento nel 1981. Il quarto vinile contiene registrazioni del periodo 1977 – 1980 sia come NON (undici brani tratti da un concerto dato allo Art Institute di San Francisco il 30 gennaio del 1979; sei tracce dal vivo al KPKF il 24 febbraio del 1980) che come trio pre-NON composto da Rice con Steve Hitchcock e Robert Turman, che si esibi' dal vivo in alcune occasioni e che non aveva nome, anche se talora e' ricordato con la sigla Moving Targets (qui con due brani registrati fra il 1976 ed il 1977, ''I lost my fingers'' e ''Untitled 1''); a queste registrazioni si aggiungono quattro brani tratti dal rarissimo 7'' ''Mode of infection / Knife ladder'' uscito a nome NON (1979): ''Mode of infection'', ''Soundtrack 1 recorded in San Francisco'', ''Soundtrack 2 recorded in London'' e ''Soundtrack 3 recorde in El Cajon''. Il quinto album infine, contiene ventiquattro brani registrati dal vivo nel 1978 in tre diverse performance di NON, fra qui il suo primo concerto (all'epoca di questi concerti NON era composto da Boyd Rice e Robert Turman); questa la scaletta: ''Knife ladder'', ''I lost my fingers'', ''421 3298'', ''I'm wounded'', ''Man kills self while cleaning gun'', ''1 – 2 – 3 – 4'', ''What I am now saying is not what I'm saying now'', ''Burning boy'', ''Archetypical pop song'', ''Mode of infection'', ''Hiroshima nagasaki'', ''I want to scream'' (live in San Diego 18/7/78); ''Opening'', ''Re-opening'', ''Outside in'', ''Rotation'', ''Redrum'', ''I want to scream'' (live 9/9/78); ''Untitled 1'', ''Untitled 2'', ''421 3298'', ''Untitled 3'', ''Untitled 4'', ''Untitled 5'' (live 2/11/78). Provocatore musicale e non solo, il controverso musicista americano Boyd Rice e' autore di una musica ostica ed oscura, in cui si ritrovano elementi noise, dark ambient, minimalismo ed una peculiare concezione dello ''easy listening'', e riferimenti culturali che vanno dall'esoterismo al darwinismo sociale, ma anche al pop sentimentale degli anni '60. Il suo primo lp esce nel 76 in forma privata, stampato in poche copie, ed e' ristampato dalla Mute nel 1981, noto come ''Black album'', preludendo al suo trasferimento in Inghilterra e ad un lungo rapporto con la Mute stessa; venne poi seguito da lavori a nome NON, il suo progetto principale, come ''Blood & flame'' (1987) e ''In the shadow of the sword'' (1992). La sua attivita' prosegue oltre l'inizio del nuovo secolo e, nel corso degli anni, ha collaborato con vari esponenti della scena industrial/folk apocalittica britannica come Douglas Pierce, Tony Wakeford e David Tibet.
Ride
nowhere (embossed sleeve)
Lp [edizione] originale stereo uk 1990 creation
[vinile] excellent [copertina] excellent indie 90
[vinile] excellent [copertina] excellent indie 90
prima molto rara stampa inglese, copertina ruvida con nome del gruppo e titolo in rilievo "embossed", con barcode sul retro, completa di inner sleeve con foto, in cartoncino semilucido e sagomato all' apertura, catalogo CRELP074, indirizzo sul retrocopertina "8 westgate street..." distribuzione "by Pinnacle", con vinile pressato, come in tutte le copie della prima edizione, in Francia, dove la Creation aveva i suoi stabilimenti di fiducia, etichetta custom bianca e azzurra con nubi, "A porky prime cut" ed "Another porky prime cut too" sul trail off dei rispettivi lati. Pubblicato in Inghilterra nell' ottobre del 1990 prima di "Going blank again", giunto al numero 11 delle classifiche inglesi, e non entrato in quelle Usa dove usci' nel dicembre dello stesso anno. Il primo album, non solo uno dei massimi lp' s dell' intera era dello shoegaze; si tratta in effetti di un capolavoro di dimensioni epiche, il primo che riesce a fondere la psichedelia dei primi Pink Floyd e dei Beatles con il post punk dei Cure e dei Joy Division, filtrandoli con la furia dei Jesus And Mary Chain, le melodie luminose degli Smiths e la sperimentazione sonora dei My bloody Valentine. Gli arrangiamenti, squisiti e di tipico stampo post-My Bloody valentine, sono torturati, originalissimi e dinamici, splendide le melodie, in pura scuola brit pop, innovativi i suoni, magistrali le composizioni, il tutto suonato con una verve ed una potenza noise pop che a distanza di oltre 20 anni dalla sua uscita desta tutt' ora meraviglia. Il disco coglie i Ride al proprio zenith creativo, una band densa, tiratissima, ipnotica e completamente dedita all' innovazione artistica. L' opera contiene brani che saranno fonte ispirativa per una intera generazione di musicisti ed ancora oltre, come "Seagull", ''Paralysed'', "Kaleidoscope", "Polar Bear", "Vapour Trail". Uno dei dischi piu' riusciti ed influenti del decennio, degno di stare alla pari di qualunque capolavoro del passato e destinato a rimanere termine di paragone della sua epoca. Immancabile qualunque sia la musica che ascoltate.
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