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Celibate rifles Blind ear
Lp [edizione] originale  stereo  aus  1989  true tone 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
L' originale rara stampa australiana su True Tone, copertina con barcode, inner sleeve semirigida con testi, etichetta grigia con logo rosso ed argento, catalogo TLP 792077. Pubblicato nel maggio del 1989, ''Blind ear'' e' il quinto eccellente album in studio della grandissima band australiana di Sidney attiva dal '78, uscito in Australia gia' nel maggio del 1989, ad un anno e mezzo dal precedente "Roman Beach Party" e prima di ''Heaven on a stick'' (1992). Per molti si tratta dell'ultimo grande album del gruppo, qui con i soli Damien Lovelock (alla voce) e Dave Morris (alla chitarra) della formazione originale (ma anche Kent Steedman e' presente con la sua chitarra in un brano), con Paul Larsen alla batteria (ex Funhouse e presto negli Screaming Tribesmen) e l' ex No Man's Land Jim Leone al basso, oltre al chitarrista Kelvin. Il marchio di fabbrica e' comunque inconfondibile, lo stesso che aveva dato vita in passato a capolavori come i primi due album "Sideroxylon" (1983) e "Celibate Rifles" (1984), tra gli lp piu' belli della splendida e ricchissima scena australiana figlia dei Saints e dei Radio Birdman che resta tra le piu' appassionanti di tutti gli anni '80; proprio del punk rock di scuola detroitiana di questi gruppi la musica dei Celibate Rifles rappresenta non certo una delle tante piu' o meno efficaci fotocopie, ma una entusiasmante evoluzione, a base di brani talora devastanti e serratissimi, talora articolatissimi ed imprevedibili, psicotici se non psichedelici, oppure ballate ammantate di sotterranea e straordinaria tensione. Ne vennero tratti i singoli "Johnny", "Oh Salvation" e soprattutto la magnifica "Wonderful Life", intitolata sull' etichetta "Wonderful Life 88", nuova versione di un brano che gia' la band aveva incluso nel precedente album 'Roman Beach Party" (1987). Un disco pienamente convincente, in cui vanno sottolineati almeno altri due brani: "Electravision Mantra" e la furiosa "Dial Om". Due anni dopo sara' il turno di "Heaven on a Stick".
Euro
35,00
codice 3037397
scheda
Celibate rifles Platters du jour
lp2 [edizione] originale  stereo  ger  1990  rattlesnake 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good punk new wave
Doppio album, l' originale stampa europea su Rattlesnake, pressata nella Germania Ovest, copertina (con lievi piegature nell' angolo in alto a destra) lucida apribile con barcode, label nera con scritte bianche su di una facciata, nera con parte bianca in alto e scritte bianche e nere sull'altra, catalogo RAT504.Pubblicato nell'ottobre del 1990 dalla Hot in Australia e nel dicembre dello stesso anno dalla Rattlesnake in Europa, questo e' il raro doppio album retrospettivo con TUTTI I 23 BRANI DEI SINGOLI DELLA BAND PUBBLICATI FINO AL 1989, a partire dai quattro brani dell' esordio con il primo ep "But Jacques the Fish" del marzo 1982 della grandissima band australiana di Sydney attiva dal '79. Il gruppo di Damien Loveloch e Kent Steedman rivela gia' appieno nel suo esordio autoprodotto la sua statura: "Let's Get Married" si diverte a mettere insieme l' influenza del punk inglese con quei granitici riffs chitarristici tra Detroit e Radio Birdman che diverranno uno dei marchi di fabbrica del gruppo, ma sono soprattutto gli altri tre episodi ad imprimersi nella memoria: le potentissime e serrate "Ket's Theme", "24 Hours" (che diverra' uno dei classici del gruppo) e "Tubular Greens", irresistibili assalti all' arma bianca, tutt'altro che furia cieca, pero', e rivalatrici di una qualita' compositiva e di una ispirazione che a lungo sorreggeranno la band negli anni. Si prosegue con i brani del secondo singolo (ottobre del 1983), successivo al primo album (il capolavoro "Sideroxylon"), ovvero le sorprendentemente acustiche "Pretty Pictures" e "Out In The West Again", non prive di sotterraneo fascino; quindi il terzo 7" "Summer Holiday Blues" / "Merry Xmas Blues" (dicembre 1983), che ritorna a piu' consueti territori musicali della band; il quarto magnifico singolo (aprile 1984) con la favolosa "Wild Desire" (anticipazione del secondo album "Celibate Rifles") e la adrenalinica cover di "I'M Waiting For My Man" (Velvet Underground); il quinto (novembre 1984) con la granitica "Sometimes" (che comparira' quasi due anni dopo nel terzo album "Turgid Miasma of Existence") e l' atipica "E=MC2"; il singolo successivo (luglio 1985) propone le covers "Six Days On The Road" e "Groupie Girl"; i tre brani successivi sono quelli del fantomatico ep contenuto nelle prime 500 copie australiane di "Turgid Miasma", con una versione elettroacustica della bellissima "Ice Blue" e due favolose versioni dal vivo di "Ice Blue" e "Thank You America". Il primo e piu' straordinario periodo della band viene ulteriormente approfondito con due versione inedite della micidiale "Back In The Red" e della bellissima "Rainforest", presenti nel 12" "Thank You America"; si fa un salto nel tempo e, dopo gli albums "Kiss Kiss Bang Bang" (dal vivo) e "Roman Beach Party", ed il cambiamento della sezione ritmica la band pubblica il 12" "Dancing Barefoot" (maggio 1988), dove sia la rilettura del brano di Patti Smith sia i tre brani sul retro ripresentano una band in forma smagliante: devastante e' la versione dal vivo del classico della band "Jesus on Tv", tra i loro brani piu' serrati di sempre, "The More things Change" e' puro Radio Birdman sound, anche questa travolgente e caratterizzata da un assolo di chitarra davvero incendiario; "Junk" ribadisce il concetto nel migliore dei modi.
Euro
28,00
codice 264479
scheda
Celibate rifles Roman beach party
Lp [edizione] originale  stereo  uk  1987  what goes on 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
L' originale stampa inglese su What Goes On, copertina lucida fronte retro senza codice a barre, etichetta verde con logo rosso e bianco e scritte nere, catalogo GOESON11, groove message ''beware of stick rabbit'' sul lato B. Pubblicato nell'ottobre del 1987, dopo ''The turgid miasma of existence'' (1986) e prima di ''Blind ear'' (1990), il quarto album in studio della grandissima band australiana di Sidney attiva dal '78, il primo dopo l' uscita dal gruppo della originaria sezione ritmica, ovvero il batterista Philip Jacquet ed il bassista Michael Couvret (entrati rispettivamente nei Lime Spiders e nei Voodoo Lust), sostituiti rispettivamente da Rudy Morabito e Paul Larsen (quest' ultimo ex Funhouse). La nuova line up non fa rimpiangere la vecchia, ed il fatto che il disco si apra con la micidiale e serratissima "Jesus on TV", che restera' uno dei loro classici negli anni a venire, rincuora non poco: effettivamente "Roman Beach Party" e' l' ennesimo grande disco di travolgente punk rock figlio di Saints e dei Radio Birdman quanto del migliore sound detroitiano, a base di brani talora devastanti caratterizzati da una sezione ritmica potente e da chitarre lancinanti che sciorirano i loro trascinanti riffs. Certo, a questi nuovi Celibate Rifles manca lo slancio creativo dei primi capolavori, e l' unico brano che si stacca in modo netto dal cliche' peraltro personalissimo ormai consolidato dalla band (bellissima e' anche "A Word About Jones") e' la lunga ed oscura ballata "Ocean Shore", ma non e' troppo il caso di lamentarsene, giachhe' chi sia avvezzo e queste sonorita' vi trovera' comunque motivo di grande piacere. Due anni dopo sara' la volta dell' ottimo "Blind Ear", che con un sound piu' maturo e meno "punk" traghettera' la band verso il nuovo decennio.
Euro
30,00
codice 264480
scheda
Chakachas Discoteca sudamericana - aka "tibidibang" (+ bonus tracks)
LP2 [edizione] nuovo  stereo  ita  1973  easy tempo 
soul funky disco
Vinile doppio, copertina apribile. Ristampa del 2024 ad opera della Easy Tempo, con copertina esclusiva, titolo che riprende quello della stampa italiana del 1974, "Discoteca sudamericana", cinque bonus tracks ed ordine dei brani in scaletta modificato. Originariamente pubblicato nel 1973 dalla Biram in Francia con il titolo di "Tibidibang" e nel 1974 dalla CBS in Italia con il titolo di "Discoteca sudamericana", questo vibrante album passò relativamente inosservato rispetto alle produzioni immediatamente precedenti dei Chakachas, ma rimane un'opera ricca di sfumature e di grooves di dance latina e di intrecci fra jazz elettroacustico, funk caraibico e musica sudamericana, con gioiellini quali "Liza & Brooks", "Super cat" e "Vendo mango". Voce solista in questa scaletta è Kari Kenton, consorte del grande Tito Puente. Qui di seguito la scaletta di questa edizione rivista del 2024: "The Party", "Super Cat", "The Beggar", "Vendo Mango", "Liza & Brooks", "Hot Hands (Instrumental)", "Try It You Like It", "Tengo Tengo", "Turtle Soup", "Bugaloo", "Noche De Amor (Instrumental)", "Mamadula", "Tibidibang", "Noche de Amor (Vocal)", "Hot Hands (Vocal)", "The Riot Is Over", "The Walking Bass". I Chakachas sono stati gruppo basato in Belgio ed attivo sin dalla fine degli anni '50, noto anche come Les Chakachas o Los Chakachas, e formati nei dintorni di Bruxelles da Gaston Bogaert, ex Los Juano Boengs ed ex Continentals alle percussioni, la cantante (e moglie di Tito Puente) Kari Kenton, Vic Ingeveldt al sax, Charlie Lots alla tromba, Christian Marc al piano, Henri Breyre alla chitarra e Bill Raymond al basso. Gia' autori di un grande hit in Belgio nel '58 con "Eso Es El Amor" (che giunse in vetta alle classifiche nazionali), avevano ottenuto un buon riscontro anche all' estero con alcuni singoli, in particolare nel '62 con "Twist Twist", pubblicando anche un album nello stesso anno dal titolo "Los Chacachas"; ma e' solo con "Jungle Fever" (1970) che raggiungono la maggior fama, arricchendo la loro formula musicale tra jazz, exotica e musica latina di un approccio spiccatamente funky in molti episodi del disco, tra cui la celebre title track, che fu un grandissimo successo, giungendo fino al terzo posto della classifica americana ed al 29esimo in Inghilterra, dove pero' fu ampiamente censurata dalle radio, a causa della sensualissima voce della cantante che piuttosto esplicitamente simula un orgasmo, mentre la musica procede con il suo andamento ipnoticamente funky. La discografia del gruppi fu piuttosto nutrita fra la fine degli anni '50 e la prima meta' dei '70, con un buon numero di album all'attivo.
Euro
25,00
codice 2135129
scheda
Chameleons John Peel sessions (2x12")
12"x2 [edizione] ristampa  stereo  uk  1981  blue apple music 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
ristampa rimasterizzata uscita nel dicembre del 2014, ormai fuori catalogo, con gli stessi brani della rara edizione originaria contenuti in due 12" in vinile 180 grammi a 45 giri, per una migliore resa sonora, copertina per l' occasione apribile, che riprende sul fronte l' immagine della prima edizione ma con una "cornice" rossa, catalogo BAMLP14. Il ricercatissimo album, uscito originariamente in poche copie per la Strange Fruit nel dicembre 1990; racchiude inedite e splendide versioni di 12 brani registrate in 3 differenti sessions realizzate negli studi della BBC tra il Giugno del 1981 ed il Maggio del 1984 per la trasmissione radiofonica curata dal compianto John Peel; classici affascinanti, imperdibili e memorabili realizzazioni della band originaria di Manchester, suprema perla oscura anglosassone dedita ad una new wave sognante sospesta tra post-punk e psichedelia, veramente inarrivabili. THE FAN & THE BELLOWS - HERE TODAY - LOOKING INWARDLY - THINGS I WISH I'D SAID - DON'T FALL - NOSTALGIA - SECOND SKIN - PERFUMED GARDEN - DUST TO DUST - RETURN OF THE ROUGHNECKST - ONE FLESH - INTRIGUE IN TANGIERST - P.S. GOODBYE: molti brani inediti su album o qui in versioni precedenti a quelle degli albums. Imperdibile. I Chameleons sono uno dei gruppi piu' originali prodotti dalla perfida albione nella prima meta' degli '80, sebbene purtroppo scandalosamente ignorati dalla critica musicale di quel paese, e destinati anche per questo, nonostante l'incrollabile culto di cui sono stati fatti oggetto, ad un riconoscimento postumo importante ma mai pari agli effettivi meriti. La musica di questo gruppo, sospesa tra post punk e psichedelia, delicata e maestosa insieme, sognante ed oscura, con testi immaginifici e poetici, ha pochi eguali nell'ambito del post punk inglese. Reg Smithies, Dave Fielding, e Mark Burgess si conoscono dall'infanzia, vengono tutti da Middleton, sobborgo a nord di Manchester. Formano i Chameleons, cominciano a farsi conoscere in ambito locale, ma colpiscono presto l'attenzione del grande John Peel, leggendario DJ di Radio 1, che contribuisce alla diffusione del loro primo singolo, inciso per la Epic. Nel frattempo i Chameleons sono diventati quattro, con l'inserimento del batterista John Lever. Sono anni di grande fermento per la scena musicale britannica, i gruppi candidati a diventare "the next big thing" sono molti, e anche i quattro di Middleton possono giocare lo loro carte. Nel 1983 esce il primo album, "Script of the Bridge", un gioiello che e' salutato con favore da buona parte della critica specializzata. "They could be the next underground Cult, or the next U2", scrive Carole Linfield a chiusura della recensione pubblicata su Sounds. Il suono vigoroso dei Chameleons, con i crescendo delle chitarre e le pulsazioni decise del basso e della batteria, trova l'espressione compiuta nella voce profonda di Burgess, autore di tutti i testi. Si trovano molti rimandi ai suoni Sixties, e' forte l'influenza dark dei contemporanei Cure e Echo & the Bunnymen, e a tratti si riconosce la stessa intensita' degli irlandesi U2. Il disco e' un autentico gioiello, insieme elegante ed energico, melodico e intenso, qualche pezzo ha la potenzialita' per diventare un grande successo, ma per il grande pubblico i Chameleons restano poco conosciuti. Nel 1985 esce un secondo album, "What Does Anything Mean? Basically", che rimane all'altezza del precedente, e ugualmente porta consensi di critica e un successo solo parziale nel riscontro con un pubblico piu' vasto. Pero' la fama dei Chameleons si e' estesa a molti paesi europei, e l'interesse delle grandi case discografiche apre nuove prospettive per il loro futuro commerciale. Nel 1986 firmano per la potente Geffen, e poco dopo esce il terzo album, "Strange Times", destinato a una forte promozione sul mercato statunitense. Sono sulla rampa di lancio per il grande successo, sono in molti a credere che arriveranno al grande pubblico come sta accadendo ai Cure. E invece la fine del gruppo giunge improvvisa, a troncare anche i sogni dei discografici, all'indomani della morte del manager Tony Fletcher. Come se fosse venuto meno il collante, la ragione per essere un gruppo, i quattro Chameleons si separano bruscamente all'inizio del 1987. La storia finisce li', o almeno sembra. Per quasi tredici anni la storia comune dei quattro sembra davvero chiusa. Mark Burgess continua nel suo percorso dando vita in successione a The Sun and the Moon, Mark Burgess & the Sons of God, Invincible, Mark Burgess & Yves Altana. Pubblica dischi di costante insuccesso commerciale, continua l'attivita' dal vivo, e soprattutto scopre che l'affetto per i Chameleons non si e' spento, ma se possibile si e' rafforzato con gli anni. Le vendite dei tre album continuano a dare qualche frutto, i vecchi e i nuovi fans non smettono di chiedere a Burgess di suonare i classici del gruppo, e ancora piu' singolare e' il fatto che stelle come Liam Gallagher degli Oasis dichiarino pubblicamente il loro debito verso il gruppo di Middleton.
Euro
45,00
codice 264094
scheda
Chameleons recorded live at the manchester hacienda, january 28th, 1983
lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1983  radiation reissues 
punk new wave
Edizione limitata in vinile colorato, come da adesivo di presentazione posto sulla busta plastificata esterna, ristampa del 2025, con copertina realizzata per l' occasione, senza barcode, dell' album gia' realizzato in 500 copie numerate dalla stessa Radiation in occasione del Record Store Day dell' aprile 2017, ma in quella prima edizione priva di copertina. Contiene la registrazione (di buona qualita') del concerto della grande band inglese di Manchester effettuato il 28 gennaio del 1983 all' Hacienda di Manchester. La band aveva all' epoca pubblicato soltanto il suo singolo d' esordio, la cui facciata A "In Shreds" e' qui' contenuta, ma sebbene il suo primo album "Script of the Bridge" fosse ancora di la' da venire (Agosto 1983), la personalita' e la statura del gruppo sono qui' gia' chiaramente avvertibili, con un sound gia' perfettamente delineato ed un repertorio zeppo di molti brani che diverranno dei classici del suo repertorio, con brani che saranno contenuti nel primo album, come "Paper Tigers", "Pleasure and Pain", "Don't Fall" e "Second Skin", oltre alle meno note "Men Of Steel" e "Years Ago", di cui alcune versioni compariranno negli anni su alcune pubblicazioni postume, e alla gia' citata "In Shreds". I Chameleons sono uno dei gruppi piu' originali prodotti dalla perfida albione nella prima meta' degli '80, sebbene purtroppo scandalosamente ignorati dalla critica musicale di quel paese, e destinati anche per questo, nonostante l'incrollabile culto di cui sono stati fatti oggetto, ad un riconoscimento postumo importante ma mai pari agli effettivi meriti. La musica di questo gruppo, sospesa tra post punk e psichedelia, delicata e maestosa insieme, sognante ed oscura, con testi immaginifici e poetici, ha pochi eguali nell'ambito del post punk inglese. Reg Smithies, Dave Fielding, e Mark Burgess si conoscono dall'infanzia, vengono tutti da Middleton, sobborgo a nord di Manchester. Formano i Chameleons, cominciano a farsi conoscere in ambito locale, ma colpiscono presto l'attenzione del grande John Peel, leggendario DJ di Radio 1, che contribuisce alla diffusione del loro primo singolo, inciso per la Epic. Nel frattempo i Chameleons sono diventati quattro, con l'inserimento del batterista John Lever. Sono anni di grande fermento per la scena musicale britannica, i gruppi candidati a diventare "the next big thing" sono molti, e anche i quattro di Middleton possono giocare lo loro carte. Nel 1983 esce il primo album, "Script of the Bridge", un gioiello che e' salutato con favore da buona parte della critica specializzata. "They could be the next underground Cult, or the next U2", scrive Carole Linfield a chiusura della recensione pubblicata su Sounds. Il suono vigoroso dei Chameleons, con i crescendo delle chitarre e le pulsazioni decise del basso e della batteria, trova l'espressione compiuta nella voce profonda di Burgess, autore di tutti i testi. Si trovano molti rimandi ai suoni Sixties, e' forte l'influenza dark dei contemporanei Cure e Echo & the Bunnymen, e a tratti si riconosce la stessa intensita' degli irlandesi U2. Il disco e' un autentico gioiello, insieme elegante ed energico, melodico e intenso, qualche pezzo ha la potenzialita' per diventare un grande successo, ma per il grande pubblico i Chameleons restano poco conosciuti. Nel 1985 esce un secondo album, "What Does Anything Mean? Basically", che rimane all'altezza del precedente, e ugualmente porta consensi di critica e un successo solo parziale nel riscontro con un pubblico piu' vasto. Pero' la fama dei Chameleons si e' estesa a molti paesi europei, e l'interesse delle grandi case discografiche apre nuove prospettive per il loro futuro commerciale. Nel 1986 firmano per la potente Geffen, e poco dopo esce il terzo album, "Strange Times", destinato a una forte promozione sul mercato statunitense. Sono sulla rampa di lancio per il grande successo, sono in molti a credere che arriveranno al grande pubblico come sta accadendo ai Cure. E invece la fine del gruppo giunge improvvisa, a troncare anche i sogni dei discografici, all'indomani della morte del manager Tony Fletcher. Come se fosse venuto meno il collante, la ragione per essere un gruppo, i quattro Chameleons si separano bruscamente all'inizio del 1987. La storia finisce li', o almeno sembra. Per quasi tredici anni la storia comune dei quattro sembra davvero chiusa. Mark Burgess continua nel suo percorso dando vita in successione a The Sun and the Moon, Mark Burgess & the Sons of God, Invincible, Mark Burgess & Yves Altana. Pubblica dischi di costante insuccesso commerciale, continua l'attivita' dal vivo, e soprattutto scopre che l'affetto per i Chameleons non si e' spento, ma se possibile si e' rafforzato con gli anni. Le vendite dei tre album continuano a dare qualche frutto, i vecchi e i nuovi fans non smettono di chiedere a Burgess di suonare i classici del gruppo, e ancora piu' singolare e' il fatto che stelle come Liam Gallagher degli Oasis dichiarino pubblicamente il loro debito verso il gruppo di Middleton.
Euro
20,00
codice 2135432
scheda
Chameleons What does anything mean? basically (picture disc)
Lp [edizione] ristampa  stereo  eu  1985  blue apple music 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
Ristampa ufficiale del 2018, rimasterizzata, versione non numerata sull' adesivo posto sulla busta esterna plastificata (erano numerate le prime 500 copie), in vinile picture con artwork esclusivo, catalogo BAMLP18. Questa pubblicazione contiene una dedica alla memoria di John Lever, batterista storico del gruppo, purtroppo scomparso nel 2017. Uscito nel maggio del 1985 e giunto al 60esimo posto delle classifiche inglesi, il secondo capolavoro della band di Mark Burgess, da Manchester, uno dei gruppi piu' originali e sottovalutati degli anni ottanta, giustamente oggi riscoperti e celebrati. Dopo lo splendido album d'esordio "Script of the Bridge", questo disco conferma il gruppo come uno dei piu' innovativi ed originali prodotti dalla perfida terra d'albione nella prima meta' degli ottanta, sebbene anche uno dei piu' scandalosamente ignorati dalla critica musicale di quel paese (sin dal primo singolo del 1981), cosi' spesso pronta ad idolatrare effimeri gruppetti buoni per un singolo o due, ed invece incapace di cogliere la bellezza della musica di questa band, sospesa tra post punk, psichedelia, delicata e maestosa insieme, sognante ed oscura, con testi immaginifici e poetici. Da sempre amati nel resto dell' Europa e seguiti da un pubblico di culto, sono, non a caso, stati celebrati da innumerevoli albums postumi, sebbene a rappresentarli sia soprattutto una trilogia di albums ("Strange Times" il successivo) che ha pochi eguali nell' ambito del post punk inglese. Reg Smithies, Dave Fielding, e Mark Burgess si conoscono dall'infanzia, vengono tutti da Middleton, sobborgo a nord di Manchester. Formano i Chameleons, cominciano a farsi conoscere in ambito locale, ma colpiscono presto l'attenzione del grande John Peel, leggendario DJ di Radio 1, che contribuisce alla diffusione del loro primo singolo. Nel frattempo i Chameleons sono diventati quattro, con l'inserimento del batterista John Lever. Sono anni di grande fermento per la scena musicale britannica, i gruppi candidati a diventare "the next big thing" sono molti, e anche i quattro di Middleton possono giocare lo loro carte. Nel 1983 esce il primo album, "Script of the Bridge", un gioiello che e' salutato con favore da buona parte della critica specializzata. "They could be the next underground cult, or the next U2", scrive Carole Linfield a chiusura della recensione pubblicata su Sounds. Il suono vigoroso dei Chameleons, con i crescendo delle chitarre e le pulsazioni decise del basso e della batteria, trova l'espressione compiuta nella voce profonda di Burgess, autore di tutti i testi. Si trovano molti rimandi ai suoni Sixties, e' forte l'influenza dark dei contemporanei Cure e Echo & the Bunnymen, e a tratti si riconosce la stessa intensita' degli irlandesi U2. Il disco piace, e' elegante ed energico, melodico e intenso, qualche pezzo ha la potenzialita' per diventare un grande successo, ma per il grande pubblico i Chameleons restano poco conosciuti. Nel 1985 esce un secondo album, "What Does Anything Mean? Basically", che rimane all'altezza del precedente, e ugualmente porta consensi di critica e un successo solo parziale nel riscontro con un pubblico piu' vasto. Pero' la fama dei Chameleons si e' estesa a molti paesi europei, e l'interesse delle grandi case discografiche apre nuove prospettive per il loro futuro commerciale. Nel 1986 firmano per la potente Geffen, e poco dopo esce il terzo album, "Strange Times", destinato a una forte promozione sul mercato statunitense. Sono sulla rampa di lancio per il grande successo, sono in molti a credere che arriveranno al grande pubblico come sta accadendo ai Cure. E invece la fine del gruppo giunge improvvisa, a troncare anche i sogni dei discografici, all'indomani della morte del manager Tony Fletcher. Come se fosse venuto meno il collante, la ragione per essere un gruppo, i quattro Chameleons si separano bruscamente all'inizio del 1987. La storia finisce li', o almeno sembra. Per quasi tredici anni la storia comune dei quattro sembra davvero chiusa. Mark Burgess continua nel suo percorso dando vita in successione a The Sun and the Moon, Mark Burgess & the Sons of God, Invincible, Mark Burgess & Yves Altana. Pubblica dischi di costante insuccesso commerciale, continua l'attivita' dal vivo, e soprattutto scopre che l'affetto per i Chameleons non si e' spento, ma se possibile si e' rafforzato con gli anni. Le vendite dei tre album continuano a dare qualche frutto, i vecchi e i nuovi fans non smettono di chiedere a Burgess di suonare i classici del gruppo, e ancora piu' singolare e' il fatto che stelle come Liam Gallagher degli Oasis dichiarino pubblicamente il loro debito verso il gruppo di Middleton.
Euro
28,00
codice 264092
scheda
Chameleons vox (chameleons uk) strange times... live
lp2 [edizione] originale  stereo  uk  2019  Moochin' About 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
doppio album, l' originale stampa, nella versione in vinile nero, limitata in 800 copie, copertina apribile, etichetta custom, catalogo MOOCHIN17. Pubblicato nel giugno del 2019, questo live album testimonia attraverso notevoli registrazioni effettuate dal vivo il 13 dicembre del 2018 alla Preston Guild Hall di Preston, Lancashire, Inghilterra, di un tour che ha visto la riproposizione dell' album "Strange Times" (originariamente pubblicato nel settembre del 1986), da parte della formazione nata per iniziativa di Mark Burgess, cantante e bassista degli inglesi Chameleons, dopo il definitivo scioglimento degli stessi e le dispute sull' uso del nome della band (nel frattempo Burgess ha pero' anche guidato Sun and the Moon, Sons of God, Invincible e Black Swan Lane). "Strange Times" e' riproposto nella sua interezza, con grande efficacia ed intensita', e con il medesimo ordine dei brani, che ne occupano le prime tre facciate ("Mad Jack", "Caution", "Tears", "Soul In Isolation", "Swamp Thing", "Time | The End Of Time", "Seriocity", "In Answer", "Childhood", "I'll Remember"), mentre la quarta facciata contiene i tre brani dell' ep realizzato dai Chameleons Vox nel 2017 "Where in the World" ("Denims & Curls", "Dali's Picture" e "Free For All", vechci brani dei Chameleons in nuove versioni in studio), con l' aggiunta del brano "Ever After", che in quell' ep era disponibile solo come download. I Chameleons sono stati uno dei gruppi piu' originali prodotti dalla perfida albione nella prima meta' degli '80, sebbene purtroppo scandalosamente ignorati dalla critica musicale di quel paese, e destinati anche per questo, nonostante l'incrollabile culto di cui sono stati fatti oggetto, ad un riconoscimento postumo importante ma mai pari agli effettivi meriti. La musica di questo gruppo, sospesa tra post punk e psichedelia, delicata e maestosa insieme, sognante ed oscura, con testi immaginifici e poetici, ha pochi eguali nell'ambito del post punk inglese. Reg Smithies, Dave Fielding, e Mark Burgess si conoscono dall'infanzia, vengono tutti da Middleton, sobborgo a nord di Manchester. Formano i Chameleons, cominciano a farsi conoscere in ambito locale, ma colpiscono presto l'attenzione del grande John Peel, leggendario DJ di Radio 1, che contribuisce alla diffusione del loro primo singolo, inciso per la Epic. Nel frattempo i Chameleons sono diventati quattro, con l'inserimento del batterista John Lever. Sono anni di grande fermento per la scena musicale britannica, i gruppi candidati a diventare "the next big thing" sono molti, e anche i quattro di Middleton possono giocare lo loro carte. Nel 1983 esce il primo album, "Script of the Bridge", un gioiello che e' salutato con favore da buona parte della critica specializzata. "They could be the next underground Cult, or the next U2", scrive Carole Linfield a chiusura della recensione pubblicata su Sounds. Il suono vigoroso dei Chameleons, con i crescendo delle chitarre e le pulsazioni decise del basso e della batteria, trova l'espressione compiuta nella voce profonda di Burgess, autore di tutti i testi. Si trovano molti rimandi ai suoni Sixties, e' forte l'influenza dark dei contemporanei Cure e Echo & the Bunnymen, e a tratti si riconosce la stessa intensita' degli irlandesi U2. Il disco e' un autentico gioiello, insieme elegante ed energico, melodico e intenso, qualche pezzo ha la potenzialita' per diventare un grande successo, ma per il grande pubblico i Chameleons restano poco conosciuti. Nel 1985 esce un secondo album, "What Does Anything Mean? Basically", che rimane all'altezza del precedente, e ugualmente porta consensi di critica e un successo solo parziale nel riscontro con un pubblico piu' vasto. Pero' la fama dei Chameleons si e' estesa a molti paesi europei, e l'interesse delle grandi case discografiche apre nuove prospettive per il loro futuro commerciale. Nel 1986 firmano per la potente Geffen, e poco dopo esce il terzo album, "Strange Times", destinato a una forte promozione sul mercato statunitense. Sono sulla rampa di lancio per il grande successo, sono in molti a credere che arriveranno al grande pubblico come sta accadendo ai Cure. E invece la fine del gruppo giunge improvvisa, a troncare anche i sogni dei discografici, all'indomani della morte del manager Tony Fletcher. Come se fosse venuto meno il collante, la ragione per essere un gruppo, i quattro Chameleons si separano bruscamente all'inizio del 1987. La storia finisce li', o almeno sembra. Per quasi tredici anni la storia comune dei quattro sembra davvero chiusa. Mark Burgess continua nel suo percorso dando vita in successione a The Sun and the Moon, Mark Burgess & the Sons of God, Invincible, Mark Burgess & Yves Altana. Pubblica dischi di costante insuccesso commerciale, continua l'attivita' dal vivo, e soprattutto scopre che l'affetto per i Chameleons non si e' spento, ma se possibile si e' rafforzato con gli anni. Le vendite dei tre album continuano a dare qualche frutto, i vecchi e i nuovi fans non smettono di chiedere a Burgess di suonare i classici del gruppo, e ancora piu' singolare e' il fatto che stelle come Liam Gallagher degli Oasis dichiarino pubblicamente il loro debito verso il gruppo di Middleton.
Euro
28,00
codice 264095
scheda
Chango Chango
Lp [edizione] ristampa  stereo  ita  1975  akarma 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
Ristampa del 2000, in vinile 180 grammi, copertina apribile cartonata e senza barcode, lucida all' esterno, pressoche' identica alla prima tiratura, catalogo AK133. Originariamente pubblicato nel 1975 dalla ABC negli USA, il primo eponimo album di questo gruppo americano composto in parte da musicisti di origine latina, e precedente ''Honey is sweeter than blood'' (1976). Fortemente influenzati dai Santana e dallo stile del loro leader Carlos Santana, si cimentano qui con un latin rock che include elementi jazz rock e salsa, e si districa con disinvoltura fra episodi frenetici ed adrenalinici alla ''Incident at Neshapur'' e brani lenti, languidi ed atmosferici in stile ''Samba pa ti'', per dare riferimenti ''Santaniani''. Il successivo album si addentrera' in territori piu' pop, senza ottenere un adeguato riscontro, e precedendo lo scioglimento del gruppo. Il percussionista Reinol Andino aveva suonato gia' con Mama Cass, Nick Gravenites e Brewer & Shipley, prendendo anche parte alle sessions di registrazione di "The Soft Parade" dei Doors.
Euro
25,00
codice 264447
scheda
Chapman tracy Tracy chapman (35th anniversary ed.)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1988  elektra / rhino 
punk new wave
Ristampa ufficiale del 2025, adesivo sulla copertina che la annuncia come una "35th anniversary edition" (anche se di anni dalla prima uscita ne sono passati 37...), copertina pressoche' identica alla prima ormai rara tiratura, senza barcode, e corredata di inner sleeve con foto e testi. Pubblicato nell'aprile del 1988 dalla Elektra, giunto al primo posto in classifica sia in Gran Bretagna che negli USA, questo e' l'eponimo album d'esordio di Tracy Chapman, uscito prima di ''Crossroads'' (1989). Il magnifico primo album della cantautrice afroamericana originaria di Cleveland, Ohio, venuta fuori davvero dal nulla, che con questo disco registrato in punta di piedi, tra folk, blues e soul, conquisto' sulla spinta non tanto di una promozione discografica inizialmente blanda quanto della forza e della bellezza delle canzoni che lo compongono, le vette delle classifiche di mezzo mondo ed oltre. "Fast Car" forse il momento piu' bello di un disco che non poteva e non fu eguagliato dai successivi, ma tutti i brani del disco, davvero un piccolo capolavoro, meriterebbero la citazione, tra questi i singoli che seguirono appunto "Fast Cars", ovvero "Talkin' About A Revolution" e "Baby Can I Hold You".
Euro
37,00
codice 3037416
scheda
Charlatans uk The only one i know (picture rsd 2025)
12" [edizione] nuovo  stereo  eu  1990  beggars banquet 
indie 90
ep in formato 12" picture disc, in occasione del RECORD STORE DAY 2025. Pubblicato in Inghilterra nel maggio del 1990 dopo ''Indian rope'' e prima di ''Then'', giunto al numero 9 delle classifiche inglesi, il secondo 12''. Contiene i seguenti 3 brani inediti su album: la memorabile ''The only one i know'', che rimarra' uno dei capolavori della band, ''Imperial 109 (edit)'' e ''Everything changed''. Il sound della band vi emerge personalissimo (talora vicino ai migliori Stone Roses) e gia' maturo, dominato dall' organo Hammond di Rob Collins e dalla voce di Tim Burgess. Formatisi bel 1989 a Nortwich, gli inglesi Charlatans sono stati una delle principali formazioni della scena di ''Madchester'' che vedeva fra i suoi alfieri Stone Roses e Happy Mondays. I Charlatans erano più legati al rock psichedelico degli anni '60 ed allo hard rock (Deep Purple) degli anni '70 rispetto ai gruppi sopra citati, ma l'orientamento verso il pop e la dance elettronica li accomunavano al baggy sound. Guidati dall'istrionico cantante Tim Burgess e dall'organista Rob Collins, assai influente sullo stile della band, fecero sensazione del 1990 con il loro secondo singolo ''The only one I know'', che entrò nella top ten inglese. Il loro album d'esordio ''Some Friendly'' (1990) scalò la cima della classifica in patria, ma il declino della scena di Madchester e la perdita dei favori della critica determinarono un periodo di crisi nella prima metà degli anni '90. I Charlatans si ripresero con l'album eponimo del 1995, un grande successo, che vedeva il loro classico sound mescolarsi con elettronica e brit pop; il successivo ''Tellin' stories'' (1997), sebbene funestato dalla morte di Collins, confermò i favori di critica e pubblico, mentre la band proseguì la propria attività anche oltre l'inizio del nuovo secolo, poi segnata da altri due lutti, quello del batterista Jon Brookes e del chitarrista Jon Day (Jonathan Baker).
Euro
30,00
codice 2135645
scheda
Charles bobby Clean water
Lp [edizione] originale  stereo  uk  1987  zensor 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good blues rnr coun
Prima stampa inglese, con vinile pressato in Francia (pratica diffusa all'epoca fra le etichette britanniche), copertina (con una leggera piegatura visibile per lo più sul retro in basso a destra) semilucida e senza barcode, con indicazione "made in england" sulla costola, label bianca con scritte nere stilizzate, GEMA a sinistra (riferimento alla nazionalità tedesca del ramo principale della label Zensor), catalogo ZS35, scritta "MPO" incisa sul trail off di entrambi i lati. Pubblicato nel 1987 dalla Zensor in Europa, non uscito negli USA, il secondo album solista, a distanza di ben quindici anni dal primo "Bobby Charles" (1972) e precedente "Wish you were here right now" (1994). Interamente composto da Charles, e da lui prodotto insieme a Ben Keith, il quale vi suona anche la steel guitar, l'album integra le sonorità acustiche ed elettriche classiche della musica cajun e country con l'impiego di strumenti come la batteria elettronica, presente in tre brani, il basso sintetizzatore ed il sintetizzatore, impiegati in un brano per ciascuno. Le melodie e le atmosfere rimangono saldamente legate alla tradizione country e cajun, pur interagendo con sonorità ammodernate alle tecnologie degli anni '80, la voce di Charles suona ancora vibrante ed evocativa. Nato come Robert Charles Guidry ad Abbeville, Louisiana, Bobby Charles (1938-2010) crebbe con la musica Cajun ed il country di Hank Williams. A soli 15 anni la sua vita fu cambiata dall' ascolto di un concerto di Fats Domino, ed inizio' a suonare assiduamente ed a comporre, incidendo il suo primo singolo "Later Alligator" per la Chess nel 1955, presto coverizata da Bill Haley & His Comets, mentre un altro suo brano, "Walking to New Orleans" fu scritto per Fats Domino. Incidera' vari singoli, ma giungendo all' album solo nel 1972, lontanissimo dalla luce dei riflettori se non anni dopo, quando fu invitato dagli amici della Band a suonare nel loro "Last Waltz", il 26 novembre del 1976, al Winterland Ballroom di San Francisco, eseguendo un brano poi incluso nel celebre triplo album, sul palco con la Band e Dr.John. Il secondo suo lavoro "Clean Water" arrivera' comunque solo nel 1987, una lontananza dalle scene che spiega bene come possa essere rimasto sconosciuto ai piu' cosi' a lungo.
Euro
13,00
codice 336881
scheda
Charles ray Ray charles (first lp - mono, ltd. crystal-clear)
Lp [edizione] nuovo  mono  eu  1957  atlantic / rhino 
soul funky disco
ristampa in mono del 2023, EDIZIONE LIMITATA IN VINILE TRASPARENTE, copertina pressoche' identica alla prima tiratura; lo storico ed acclamato primo album di Ray Charles, precedente ''The great ray charles'' (1957); l'album fu poi ristampato nel 1962 con il titolo di ''Hallelujah I love her so''. L'album contiene quattordici brani, tratti per lo piu' da singoli usciti negli anni precedenti (''I've got a woman'', per esempio, usci' gia' nel 1955), ma che singoli! L'album e' quasi un ''greatest hits'' che mette in rilievo l'eccezionale talento intepretativo fra gospel, torrido blues, ballate e pepato r'n'b, fra divertimento e lirismo, fra virtuosismo pianistico e vocale, decisamente un classico della musica popolare afroamericana e non solo. Questa la scaletta: ''Ain't that love'', ''Drown in my own tears'', ''Come back baby'', ''Sinner's prayer'', ''Funny (but I still love you)'', ''Losing hand'', ''A fool for you'', ''Hallelujah I love her so'', ''Mess around'', ''This little firl of mine'', ''Mary ann'', ''Greenbacks'', ''Don't you know'', ''I got a woman''. Proveniente dalla Georgia, nel profondo sud degli Stati Uniti, Ray Charles (1930-2004) e' considerato il piu' importante fra i musicisti che hanno dato vita al soul, grazie alla sua capacita' di amalgare il blues con il gospel e poi con il country ed il jazz. Cieco fin dall'infanzia, Charles riesce comunque a raggiungere una eccezionale padronanza del pianoforte, per non parlare delle sue capacita' vocali; gia' negli anni '50 e' portabandiera della nuova musica afroamericana che nel decennio successivo diventera' il soul; la sua carriera proseguira' di successo in successo nel corso della seconda meta' del XX secolo.
Euro
26,00
codice 3037278
scheda
Charlie daniels band saddle tramp
Lp [edizione] originale  stereo  usa  1976  epic 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
Prima stampa americana, copertina apribile, senza autore ne'0 titolo stampati sul fronte, etichetta Epic arancione, catalogo PE 34150. Pubblicato in Usa nel marzo del 1976 dopo ''Nightrider" e prima di ''High Lonesome", giunto al numero 35 delle classifiche americane, il settimo album di Charlie Daniels, il quarto a nome Charlie Daniels Band. Registrato nel periodo in cui il gruppo iniziava a divenire conosciuto, grazie agli ultimi due dischi e soprattutto ai concerti, denominati in questi anni ''Daniels' Volunteer Jams concerts'', il disco ricorda i Grateful Dead di "Workingman's Dead" e di "American Beauty", alternando brani della durata di 3 / 4 minuti a lunghe jams (la title track dura ben 11 minuti...), che riuniscono country rock, bluegrass, blues, hillbilly, rock, swing e jazz. Tra gli episodi piu' celebri "Wichita Jail". ma in questo album a contare veramente e' l' insieme piu' che le singole tracce. Il gruppo Charlie Daniels Band fu formato da Daniels nei primi anni '70, dopo aver suonato con Dylan in "Nashville Skyline", "Self portrait", "New morning", ed ancora con Leonard Cohen, Pete Seeger, Ringo Starr, aver prodotto gli Youngbloods, ed essere stato autore di brani tra cui ''It hurts me'' di Elvis. La formazione della band, simile a quella della prima Allman Brothers Band, vedeva due batterie e due chitarre elettriche soliste; la formula funziono' e divennero in breve con la loro miscela di southern roots ed hard rock la band principale del sud degli States, per poi diventare con il passare degli anni una sorta di monumento, fino a essere invitato a suonare alla casa bianca da Jimmy Carter nel 1976.
Euro
28,00
codice 264533
scheda
Cheap trick cheap trick
Lp [edizione] seconda stampa  stereo  usa  1977  epic 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
copia ancora in gran parte incellophanata, la seconda stampa americana dell' album d'esordio, uscita poco dopo la prima tiratura, che aveva etichetta arancione, qui sostituita da quella blu, copertina cartonata senza codice a barre, catalogo PE 34400. Uscito nel gennaio del 1977 in America, un paio di mesi dopo in Inghilterra, non entrato nelle classifiche ne' americane ne' inglesi, l' album d' esordio, prima del secondo "In Color" sempre del 1977. Formati nell' Illinois da Rick Nielsen e Tom Peterson, gia' nell' ultima versione dei Nazz senza piu' Todd Rundgren in formazione e poi nei Fuse autori di un album nel '70, esordirono nel marzo del 1977 con questo esordio enormemente sottovalutato, all' epoca ignorato e rimasto ben lontano dalle classifiche di vendita ufficiali, e poi snobbato negli anni sia da quanti avrebbero seguito le successive produzioni della band, sia dal pubblico "underground", che ha sempre malvisto questo gruppo, ponendolo alla stessa stergua di tante bands di grana grossa senza arte ne' parte che hanno infestato il rock americano degli anni '80. "Cheap Trick" ed il suo ancora ottimo successore "In Color" sono invece due piccoli grandi dischi, tra i massimi esempi di "power pop" di sempre, a base di chitarre graffianti, un' attitudine tra glam, hard rock, punk e ritornelli deliziosamente 60's. Tra i brani, da ricordare la travolgente "Hot Love", la memorabile "He's a Whore", il 60's pop sopraffino di "Mandocello" o la cangiante "The Ballad Of T.V. Violence...". Un disco da riscoprire, imperdibile per qualcuno, deliziosamente superfluo per altri.
Euro
24,00
codice 264112
scheda
Cheater slicks you don't satisfy / my little red book (red vinyl)
7" [edizione] originale  stereo  usa  1990  Sympathy For The Record Industry 
  [vinile]  Very good  [copertina]  Excellent indie 90
Singolo in formato 7", copia con lievi segni di invecchiamento sul vinile, l' originale stampa, nella versione in vinile rosso, copertina senza barcode, in cartoncino, ripiegata in due attorno al disco, etichetta gialla e nera, foro al centro piccolo, catalogo SFTRI 97. Pubblicato nel 1990 per la Sympathy For The Record Industry, questo singolo contiene due tracce inedite della longeva formazione bostoniana: sul primo lato la micidiale "You Don't Satisfy", devastata e devastante, tra garage e proto-punk, con un sound chitarristico graffiante, quasi stoogesiano, in cui il blues viene dilaniato dalla furia punk e dalla barbarie garagistica; sul lato B una pazzesca cover di "My Little Red Book" di Bacharach, ovviamente la stessa resa immortale dai Love, e qui eseguita in una grezza versione di stampo noisy-punk. Denominati "i re del mono" e guidati dai fratelli Tom e David Shannon, i Cheater Slicks si formarono nel 1987 a Boston, Massachussetts, e furono tra i primi continuatori di un glorioso filone che trova le sue radici nella musica di certi Stooges e poi dei primi Cramps (a cui li accomuna l' assenza del basso, a parte le registrazioni con Alpo), in cui il blues degli anni '40 viene riletto sotto la lente deformante della alienazione (sub)urbana, generando un devastato risultato in cui e' pure udibile l'influenza del punk dei '60 e dei '70, in una chiave rumorosa e grezzamente "low fi". Stordente!
Euro
8,00
codice 264198
scheda
Chemical brothers come with us
Lp2 [edizione] nuovo  stereo  eu  2002  virgin 
indie 90
ristampa pressochè identica all'originale, doppio lp, copertina apribile, inner sleeves. il quarto album del pionieristico duo inglese dei '90 di musica elettronica, composto da Tom Rowlands ed Ed Simons, le cui molteplici influenze (Public Enemy, Cabaret Voltaire, My Bloody Valentine) dimostrano la capacita' del duo di fondere vari elementi in una formula nuova, ribattezzata "big beat", apprezzata anche al di fuori dell'ambito propriamente dance, un suono che ha le radici nell'acid house, ma contraddistinto da una netta predilezione per le atmosfere psychedeliche e i rimandi alla musica rock. considerato uno dei loro migliori lavori in studio per l'energia cinetica e l'atmosfera rilassante che pervade il trascinante flusso ritmico-musicale tipico anche dei loro DJ sets. tra gli ospiti, alla voce, Beth Orton e Richard Ashcroft. etichette custom, copertina ruvida.
Euro
39,00
codice 2134934
scheda
Chemical brothers Exit planet dust
Lp2 [edizione] nuovo  stereo  eu  1995  virgin/freestyle d. 
indie 90
Doppio lp con buste interne a colori, etichette custom a colori. Pubblicato nel giugno del 1995 dalla Freestyle Dust/Virgin in Gran Bretagna e due mesi dopo dalla Astrawerks negli USA, ''Exit planet dust'' e' l'album d'esordio dei Chemical Brothers, precedente ''Dig your own hole'' (1997). Uno dei dischi che hanno dato avvio al filone big beat, questo primo lp del duo elettronico inglese presenta un amalgama fra techno, house, funk e rock, in cui l'anima elettronica prevale su quella rock in misura maggiore rispetto all'acclamato album successivo, ma presenta gia' i caratteri fondamentali della musica dei Chemical Brothers: ritmi ora frenetici ora piu' lenti e funk, campionamenti rock ed elettronica che si mescolano, un'atmosfera psichedelica e metropolitana al tempo stesso. Contiene uno dei loro brani piu' famosi, l'incalzante ''Leave home''; il cantante dei Charlatans Tim Burgess presta la sua voce in ''Life is sweet'' e Beth Orton collabora in ''Alive alone''. Pionieristico duo inglese di elettronica degli anni '90, composto da Tom Rowlands ed Ed Simons, i Chemical Brothers si formano nel 1989 a Manchester; inizialmente conosciuti anche come Dust Brothers, divengono una delle maggiori dj bands elettroniche del regno unito, mischiando una miriadi di stili (techno, hip hop, house, psichedelia) e lavorando con Charlatans, Saint Etienne, Primal Scream. Nel 1996 vengono riconosciuti come la band piu' in voga nel circuito alternative dance dalla critica inglese. Le molteplici influenze che emergono nella musica dei Chemical Brothers (Public Enemy, Cabaret Voltaire, My Bloody Valentine) testimoniano la capacita' del duo di fondere vari elementi in una formula nuova, ribattezzata "big beat", apprezzata anche al di fuori dell'ambito propriamente dance, un suono che ha le radici nella acid house, ma contraddistinto da una netta predilezione per le atmosfere psichedeliche e i rimandi alla musica rock.
Euro
35,00
codice 2135301
scheda
lp2 [edizione] nuovo  stereo  eu  2010  parlophone 
indie 90
Copertina apribile. doppio 12" pubblicato dalla parlophone nel giugno 2010, dopo "We are the night", (07) il settimo album del duo inglese. lavoro composto da otto brani che presentano quelle sonorita' che li hanno resi famosi: elettronica, chitarre, batterie rock unite ai classici beats con un approccio frav sperimentazione, dance e psichedelia. La formula che in "Dig your own hole", "Surrender" e "Come with us" ha creato il mito dei fratelli chimici. L'album si apre con la lunga l'intro "Snow" che poi si fonde con "Escape velocity", tipica cavalcata psichedelica di 12 minuti; "Another world" e' un pezzo alla Duft punk , mentre "Dissolve" si muove fra rock ed elettronica. Presenti echi di kraut in "K+K+B" e wave in "Wonders of deep world". Chemical Brothers si formano nel 1989 a Londra, conosciuti anche come Dust Brothers, divengono una delle maggiori dj bands elettroniche del regno unito, mischiando una miriadi di stili (techno, hip hop, freak beat, psychedelia) e lavorando con Charlatans, Saint Etienne, Primal Scream. Nel 1996 vengono riconosciuti come la band piu hype nel circuito alternative dance dalla critica inglese. Le molteplici influenze che emergono nella musica dei Chemical Brothers (Public Enemy, Cabaret Voltaire, My Bloody Valentine) testimoniano la capacita' del duo di fondere vari elementi in una formula nuova, ribattezzata "big beat", apprezzata anche al di fuori dell'ambito propriamente dance, un suono che ha le radici nell'acid house, ma contraddistinto da una netta predilezione per le atmosfere psychedeliche e i rimandi alla musica rock.
Euro
29,00
codice 2135399
scheda
Chemical brothers No geography
Lp2 [edizione] nuovo  stereo  eu  2019  virgin 
indie 90
doppio vinile 180 grammi, copertina ruvida, inner sleeves, inserto. "No Geography" (2019), a quattro anni di distanza dall’ultimo “Born in the Echoes” (2015), è l'ultimo lavoro discografico - in ordine cronologico - degli inglesi The Chemical Brothers : il gruppo londinese ritorna alla strumentazione delle origini, producendo un album "anni novanta" nel senso più bello del termine, beat, campionamenti, sample, drum machine. I Chemical Brothers si formano nel 1989 a Londra, conosciuti anche come Dust Brothers, divengono una delle maggiori dj bands elettroniche del regno unito, mischiando una miriadi di stili (techno, hip hop, freak beat, psychedelia) e lavorando con Charlatans, Saint Etienne, Primal Scream. Nel 1996 vengono riconosciuti come la band piu hype nel circuito alternative dance dalla critica inglese. Le molteplici influenze che emergono nella musica dei Chemical Brothers (Public Enemy, Cabaret Voltaire, My Bloody Valentine) testimoniano la capacità del duo di fondere vari elementi in una formula nuova, ribattezzata "big beat", apprezzata anche al di fuori dell'ambito propriamente dance, un suono che ha le radici nell'acid house, ma contraddistinto da una netta predilezione per le atmosfere psichedeliche e i rimandi alla musica rock.
Euro
25,00
codice 2134931
scheda
Chemical brothers push the button
Lp2 [edizione] nuovo  stereo  eu  2005  virgin/freestyle d. 
indie 90
doppio vinile, copertina ruvida. il quinto album, uscito nel gennaio del 2005, a tre anni di distanza da "Come with us" e prima di "We Are The Night"; alle registrazioni hanno partecipato Q-Tip, Tim Burgess, Kele Okereke (Bloc Party), Anna-Lynne Williams, Jon Brookes (Charlatans), Anwar, Magic Numbers. pionieristico duo inglese dei '90 di elettronica, composto da Tom Rowlands ed Ed Simons, le cui molteplici influenze (Public Enemy, Cabaret Voltaire, My Bloody Valentine) dimostrano la capacita' di fondere vari elementi in una formula nuova, ribattezzata "big beat", apprezzata anche al di fuori dell'ambito propriamente dance, un suono che ha le radici nell'acid house, ma contraddistinto da una netta predilezione per le atmosfere psychedeliche e i rimandi alla musica rock. Pionieristico duo inglese di elettronica degli anni '90, composto da Tom Rowlands ed Ed Simons. Si formano nel 1989 a Londra, conosciuti anche come Dust Brothers, divengono una delle maggiori dj bands elettroniche del regno unito, mischiando una miriadi di stili (techno, hip hop, freak beat, psichedelia) e lavorando con Charlatans, Saint Etienne, Primal Scream. Nel 1996 vengono riconosciuti come la band piu hype nel circuito alternative dance dalla critica inglese. Le molteplici influenze che emergono nella musica dei Chemical Brothers (Public Enemy, Cabaret Voltaire, My Bloody Valentine) testimoniano la capacita' del duo di fondere vari elementi in una formula nuova, ribattezzata "big beat", apprezzata anche al di fuori dell'ambito propriamente dance, un suono che ha le radici nell'acid house, ma contraddistinto da una netta predilezione per le atmosfere psychedeliche e i rimandi alla musica rock.
Euro
35,00
codice 2135004
scheda
Cherry don Om shanti om
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1976  black sweat 
jazz
Copertina senza codice a barre, allegata cartolina con artwork a colori, label custom fotografica in bianco e nero, con artwork diverso su ciascuna facciata e scritte bianche, catalogo BS058. Pubblicato nel luglio del 2020 dalla Black Sweat, questo album rende per la prima volta disponibili su disco registrazioni effettuate nel 1976 e mai pubblicate finora. Si tratta di uno straordinario documento sonoro, che fu registrato negli studi della RAI per il programma televisivo "Incontro con Don Cherry", presentato da Franco Fayenz. Don Cherry (trombetta, flauto, kora), accompagnato da Nana Vasconcelos (percussioni, berimbau), Gian Piero Pramaggiore (chitarra, flauto) e Moki Cherry (tanpura), realizzò musica per un intero album per questo evento, immortalata nei solchi di "Om shanti om", che è anche una vivida testimonianza della "Organic Music Society" (titolo di un album del 1972 dello stesso Cherry), dialogo, sintesi e innovazione musicale nati dall'interazione fra molteplici forme musicali di differenti culture, africane, asiatiche, euro-americane, che supera senza indugio i confini del jazz canonico e che si basa su un approccio comunitario alla creazione artistica. Questi i brani in scaletta: "Luna turca", "Om shanti om", "Chenrezig", "Nana's solo", "A chi chi ou", "Koye", "Flute song", "Dissolution". Il trombettista Don Cherry (1936-1995), figura di grande importanza nel jazz d'avanguardia e free, aveva anche suonato con musicisti del calibro di Ornette Coleman, John Coltrane, Steve Lacy, Sonny Rollins, Albert Ayler ed Archie Shepp, e partecipato quindi alla creazione della "new thing"; partendo da una base bebop, egli intraprenderà un percorso stilistico che lo porterà a realizzare un jazz difficilmente classificabile, influenzato anche dalla musica orientale e da quella africana.
Euro
27,00
codice 2135130
scheda
Chesterfield kings i'm going home / a dark corner
7" [edizione] originale  stereo  usa  1983  mirror 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
Singolo in formato 7", la rara stampa originale americana, copertina in carta leggera (con segni di invecchiamento molto lievi), con apertura in alto, indirizzo sul retro "645 Titus Ave., Rochester, New York", etichetta arancio con scritte nere, catalogo VRP2061 su un lato e VRP2062 sull' altro, foro al centro largo. Il quarto singolo della seminale garage band americana, il primo non inserito poi nella raccolta "Night Of The Living Eyes", uscito nel 1983 dopo il primo album "Here Are...", con la deliziosa cover del brano dei Choir "I'm Going Home" da un lato (suonata esattamente come avrebbero fatto i Rolling Stones nel '64), tratta dall' album, e sul lato B il garage psichedelico di "A Dark Corner", dei Bourbons, altrimenti irreperibile. Formatisi a Rochester, New York, nel '78 (Greg Prevost aveva suonato gia' nei Destorted Levels, autori di un singolo), sono stati uno dei cardini della riscoperta del garage punk dei '60, svolgendo un' opera di divulgazione del "verbo garage" non inferiore a quella di Lenny Kaye con "Nuggetts". Avevano iniziato suonando solo covers, con assoluta fedelta' ai modelli originali (metodo "Stanislaski") ma con straordinaria verve ed autenticita', autoproducendosi un paio di singoli, poi pubblicando per la etichetta locale Mirror un altro 7" ed il primo album "Here Are The Chesterfield Kings" nel 1982; nel secondo album "Stop!" del 1985 dimostrarono anche, proponendo ben 8 brani originali e solo 4 covers, un talento compositivo non comune, riuscendo forse a superare in bellezza l' album d' esordio, e dando vita ad uno dei capolavori del garage di tutti i tempi, magicamente sospeso tra garage punk, folk rock, beat.... Suonavano certo esattamente come un disco del '65 o del '66, tra echi di Rolling Stones, Yardbirds, Them e tante piu' o meno oscure formazioni di garage americano dell' epoca, ma davvero vale la pena per una volta sottolineare che se fossero usciti qualche decennio prima questi dischi sarebbero oggi ricordato come capolavori assoluti. La storia della band sarebbe continuata negli anni a venire, con qualche occasionale e momentanea divagazione rispetto al modello 60's garage originario.
Euro
15,00
codice 264557
scheda
Chesterfield kings next one in line + 2
7"ep [edizione] originale  stereo  usa  1991  mirror 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
Ep in formato 7", l' originale stampa, realizzata dalla Mirror Records degli stessi Chesterfield Kings, copertina senza barcode ripiegata in due attorno al disco, etichetta gialla con scritte e logo neri, foro al centro piccolo, catalogo MIR45-4. Pubblicato nel 1991, questo ep della seminale garage band americana di Rochester, New York, fu registrato con i fondatori, il cantante Greg Prevost ed il bassista Andy Babiuk, accompagnati dagli stessi nuovi compani d'avventura del precedente album "Berlin Wall of Sound" del 1990, e non sorprendentemente ne conferma l' indirizzo musicale, che pur non tradendo le radici musicali della band, legate a doppio filo al miglior 60's garage, accoglie anche evidenti influenze che vanno dai Rolling Stones della fine dei '60 al Detroit Sound o ai New York Dolls, atrraverso tre episodi altrimenti inediti: l' originale "Next One In Line" e le covers di "Talk Talk" dei Music Machine (che qualche anno prima avrebbero eseguito in modo assai diverso) e "You Drive Me Nervous" degli Alice Cooper.
Euro
10,00
codice 264208
scheda
Children of the mushroom Children of the mushroom
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1968  out-sider 
rock 60-70
Copertina cartonata senza codice a barre, inserto con foto, note ed interviste. Ristampa rimasterizzata del 2025 ad opera della Out-Sider, pressoché identica alla ormai rara e ricercata prima tiratura vinilica, edita dalla stessa label, ma con catalogo cambiato (qui è OSR109, nella prima stampa era OSR028). Originariamente pubblicato nel 2014 dalla Out-Sider, questo album compila i due brani dell'unico leggendario singolo ''August mademoiselle / You can't erase a mirror'' pubblicato nel 1968 ed altri cinque brani incisi in diverse locazioni nello stesso anno, ma rimasti finora inediti, di questa oscura band californiana attiva nella seconda meta' degli anni '60. Formatisi a Thousand Oaks, una cittadina nei pressi di Los Angeles, erano un quintetto ispirato da gruppi della grande citta' quali Doors e soprattutto Iron Butterfly (inizialmente usavano spesso coverizzare ''In-a-gadda-da-vida'' nei loro concerti), autori di un intreccio fra garage e psichedelia con l'organo ombroso e molto acido di Bob Holland nel ruolo di strumento principale; i brani del loro singolo assumono toni piu' garage pop rispetto agli inediti qui contenuti, piu' lunghi e psichedelici, nei quali l'organo ricama partiture piu' lisergiche e la chitarra si lascia andare talora a scariche di fuzz, sostenendo il canto drammatizzato ed istrionico del frontman. Il gruppo attraverso alcuni cambiamenti nell'organico e nel nome alla fine degli anni '60, diventando prima The Mushroom e poi Lady, questi ultimi influenzati dai Jethro Tull. Questa la scaletta: ''August mademoiselle'', ''You can't erase a mirror'' (i brani del loro unico singolo); ''Blade'', ''It won't be enough'', ''Vortex'', ''Care for me'', ''Exordium (The mushroom theme)'' (inediti).
Euro
29,00
codice 3516389
scheda

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