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Gould glenn Goldberg variations
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1955  vinyl passion 
classica cont.
Copertina a busta. Ristampa del 2014 ad opera della Vinyl Passion, con copertina esclusiva. Originariamente pubblicato nel 1955 dalla Columbia, il leggendario album del talentuoso pianista canadese Glenn Gould (1932-1982), una originale e tecnicamente eccezionale rivisitazione dell'opera di Johann Sebastian Bach, le ''Variazioni Goldberg'' (BWV 988), composta originariamente per clavicembalo e considerata una delle sue opere piu' grandi ed importanti. Gould interpreto' le trentadue variazioni con il pianoforte, dando luogo a sua volta ad un lavoro acclamato e rimasto celebre dalla meta' del '900 in poi (non e' mai andato fuori stampa almeno nei primi cinquant'anni dalla sua uscita), considerato dalla critica un eccelso esempio di ardita creativita' e di altissima maestria tecnica. Gould, uomo dal temperamento ipocondriaco, che aveva debuttato a sedici anni suonando Beethoven, si sarebbe ritirato dalle scene nel 1964, poco piu' che trentenne, decisione che suscito' scalpore data l'altissima reputazione artistica di cui ancora godeva. In seguito continuo' a cimentarsi ancora con lavori musicali, ma lontano da esibizioni pubbliche.
Euro
17,00
codice 2119297
scheda
Gray wardell Live in hollywood
Lp [edizione] originale  stereo  usa  1952  xanadu 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good jazz
prima stampa USA, copertina (con moderati segni di invecchiamento) cartonata con sfondo oro sul fronte, label oro con scritte nere, logo Xanadu nero in alto e senza distribuzione Cream Records in basso lungo il bordo, catalogo XANADU146. Pubblicato nel 1977 dalla Xanadu negli USA, questo album contiene registrazioni dal vivo effettuate allo Haig di Hollywood il 9 settembre del 1952 da Wardell Gray (sax tenore), Art Farmer (tromba), Hampton Hawes (pianoforte), Joe Mondragon (contrabbasso) e Shelly Manne (batteria), qui all'opera con un vivacissimo set dai toni bop, trainato da un'energia scoppiettante e da un approccio di gruppo che lascia mettere in evidenza gli assoli non solo del leader, ma anche del pianista Hawes e del trombettista Farmer; Shelly Manne poi dietro ai tamburi è il consueto vulcano. Questa la scaletta: "The squirrel", "Taking a chance on love", "Jackie", "Donna lee", "Pennies from heaven", "Get happy", "Bernie's tune". Originario di Oklahoma City ma cresciuto a Detroit, Wardell Gray (1921-1955) fu uno dei migliori tenorsassofonisti dell'era be bop e hard bop, ma apprezzato anche dai cultori dello swing, in virtù dell'evidente influenza esercitata su di lui dal grande Lester Young. Fattosi le ossa con Earl Hines negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, nel resto del decennio Gray si affermò sulla scena jazz di Los Angeles, suonando con Dexter Gordon e Charlie Parker, fra gli altri. Suonò anche con gli ensembles di Count Basie all'inizio degli anni '50, e pubblicò una manciata di apprezzati lavori come leader, ma la sua carriera fu stroncata prematuramente in quel di Las Vegas da una morte misteriosa.
Euro
16,00
codice 332436
scheda
Greco juliette Saint-germain-des-pres (ltd. numbered 180 gr. coloured vinyl)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1950  gold vinyl 
world
Edizione limitata a 1111 copie numerate sul retro copertina in alto, vinile da 180 grammi di colore grigio con chiazze di diverse tonalità, custodito in una inner sleeve di plastica trasparente sulla quale è applicato un adesivo di presentazione del disco, copertina ruvida fronte retro, label bianca con sfumatura grigia e scritte nere, catalogo 3632. Pubblicata nel 2021 dalla Gold Vinyl, questa antologia compila quattordici fra le più belle ed importanti canzoni di Juliette Greco, a partire dagli esordi della sua carriera discografica, i primi anni '50. Questa la scaletta: "Si tu t'imagines", "Il n'y a plus d'apres", "Coin de rue", "C'etait bien", "Jolie mome", "Accordeon", "Bonjour tristesse", "Sous le ciel de paris", "Je suis comme je suis", "Je hais les dimanches", "Chanson pour l'auvergnat", "La valse brune", "Paname", "La cuisine". Musa della scena letteraria Parigina degli anni '50, ''nonna'' della scena cantautoriale e pop francese dei '60, cantante solista popolarissima dai '70 ad oggi, Juliette Greco (1927-2020) e' una delle piu' grandi cantanti francesi del XX secolo. Nata a Montpellier, la Greco studia alla prestigiosa Paris Opera che pero' lascia durante l'occupazione tedesca. Quando la madre viene giustiziata per resistenza al nazismo nel 1943, Juliette si rifugia nella casa di un insegnante nel quartiere Parigino di St. Germain des Pres. Negli ultimi anni della guerra la scena parigina della ''rive gauche'' stava fiorendo e la Greco divenne una delle figure cardine del movimento: amica intima di Sartre e degli altri scrittori del movimento, appare sia in teatro che in programmi radio letterari; donna emancipata e libera, diviene il simbolo stesso della scena bohemienne. Il suo debutto come cantante e' del 1949, nel quale canta brani scritti per lei da Jacques Prevert ("Les Feuilles Mortes"), Jules Lafforgue ("L'Eternel Feminin") e Raymond Queneau ("Si Tu T'Imagines"), musicate da Joseph Kosma. Nella scena del dopo guerra, quando i testi divengono prominenti e le orchestrazioni classiche quali quelle tipiche di Edith Piaf passano rapidamente di moda, la Greco con il suo stile intellettuale diviene la perfetta interprete della nuova musica francese, riuscendo a riunire gli stili di Jacques Brel e Georges Brassens, ma con una sensualita' sconosciuta prima di allora. Due anni piu' tardi esce il singolo "Je Suis Qui Je Suis", sempre scritto da Prevert e Kosma, che diverra' il suo primo grande successo. Dopo essersi esibita in Brasile e negli Stati Uniti, ritorna a Parigi nel 1954 dove esegue un trionfale concerto all'Olympia, in cui presenta "Je Hais les Dimanches", scritta dal giovane Charles Aznavour. Il resto del decennio lo passa a girare film in America e ritorna nuovamente a Parigi solo nel 1959, dove avvia la seconda parte della sua carriera musicale, divenendo la musa della nuova scena Francese alla vigilia dei '60; in questo periodo collabora con Serge Gainsbourg, che scrive per lei "La Javanaise", con Leo Ferr e Guy Beart. Nel 1968, famosissima, pubblica "Deshabillez-moi", che desta scalpore per gli evidenti riferimenti sessuali e che evidenzia un deciso cambio di stile rispetto al passato. Nei primi anni '70 la sua carriera discografica langue a causa di problemi contrattuali con la sua etichetta e nel 1975 inizia una terza fase artistica, gettandosi in una collaborazione con Gerard Jouannest, il pianista di Jacques Brel, che sposera' nel 1989. Negli anni '80 pubblica "Greco '83" e nei '90 lo splendido "Juliette Greco" vede la sua vena sperimentale ancora viva. Nel 1998 esce "Un Jour d'eté‚ et Quelques Nuits" e nel 2004 l'album ''Aimez-vous les uns les Autres ou Bien Disparaissez'', che rappresenta un ritorno al periodo migliore della sua cariera, nel quale collabora con giovani artisti quali Miossec e Benjamin Biolay. Nel 2006 uscira' un nuovo album, Le Temps d'une Chanson.
Euro
10,00
codice 3027737
scheda
Greco juliette Saint-germain-des-pres (ltd. numbered 180 gr. coloured vinyl)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1950  gold vinyl 
world
Edizione limitata a 1111 copie numerate sul retro copertina in alto, vinile da 180 grammi di colore grigio con chiazze di diverse tonalità, custodito in una inner sleeve di plastica trasparente sulla quale è applicato un adesivo di presentazione del disco, copertina ruvida fronte retro, label bianca con sfumatura grigia e scritte nere, catalogo 3632. Pubblicata nel 2021 dalla Gold Vinyl, questa antologia compila quattordici fra le più belle ed importanti canzoni di Juliette Greco, a partire dagli esordi della sua carriera discografica, i primi anni '50. Questa la scaletta: "Si tu t'imagines", "Il n'y a plus d'apres", "Coin de rue", "C'etait bien", "Jolie mome", "Accordeon", "Bonjour tristesse", "Sous le ciel de paris", "Je suis comme je suis", "Je hais les dimanches", "Chanson pour l'auvergnat", "La valse brune", "Paname", "La cuisine". Musa della scena letteraria Parigina degli anni '50, ''nonna'' della scena cantautoriale e pop francese dei '60, cantante solista popolarissima dai '70 ad oggi, Juliette Greco (1927-2020) e' una delle piu' grandi cantanti francesi del XX secolo. Nata a Montpellier, la Greco studia alla prestigiosa Paris Opera che pero' lascia durante l'occupazione tedesca. Quando la madre viene giustiziata per resistenza al nazismo nel 1943, Juliette si rifugia nella casa di un insegnante nel quartiere Parigino di St. Germain des Pres. Negli ultimi anni della guerra la scena parigina della ''rive gauche'' stava fiorendo e la Greco divenne una delle figure cardine del movimento: amica intima di Sartre e degli altri scrittori del movimento, appare sia in teatro che in programmi radio letterari; donna emancipata e libera, diviene il simbolo stesso della scena bohemienne. Il suo debutto come cantante e' del 1949, nel quale canta brani scritti per lei da Jacques Prevert ("Les Feuilles Mortes"), Jules Lafforgue ("L'Eternel Feminin") e Raymond Queneau ("Si Tu T'Imagines"), musicate da Joseph Kosma. Nella scena del dopo guerra, quando i testi divengono prominenti e le orchestrazioni classiche quali quelle tipiche di Edith Piaf passano rapidamente di moda, la Greco con il suo stile intellettuale diviene la perfetta interprete della nuova musica francese, riuscendo a riunire gli stili di Jacques Brel e Georges Brassens, ma con una sensualita' sconosciuta prima di allora. Due anni piu' tardi esce il singolo "Je Suis Qui Je Suis", sempre scritto da Prevert e Kosma, che diverra' il suo primo grande successo. Dopo essersi esibita in Brasile e negli Stati Uniti, ritorna a Parigi nel 1954 dove esegue un trionfale concerto all'Olympia, in cui presenta "Je Hais les Dimanches", scritta dal giovane Charles Aznavour. Il resto del decennio lo passa a girare film in America e ritorna nuovamente a Parigi solo nel 1959, dove avvia la seconda parte della sua carriera musicale, divenendo la musa della nuova scena Francese alla vigilia dei '60; in questo periodo collabora con Serge Gainsbourg, che scrive per lei "La Javanaise", con Leo Ferr e Guy Beart. Nel 1968, famosissima, pubblica "Deshabillez-moi", che desta scalpore per gli evidenti riferimenti sessuali e che evidenzia un deciso cambio di stile rispetto al passato. Nei primi anni '70 la sua carriera discografica langue a causa di problemi contrattuali con la sua etichetta e nel 1975 inizia una terza fase artistica, gettandosi in una collaborazione con Gerard Jouannest, il pianista di Jacques Brel, che sposera' nel 1989. Negli anni '80 pubblica "Greco '83" e nei '90 lo splendido "Juliette Greco" vede la sua vena sperimentale ancora viva. Nel 1998 esce "Un Jour d'eté‚ et Quelques Nuits" e nel 2004 l'album ''Aimez-vous les uns les Autres ou Bien Disparaissez'', che rappresenta un ritorno al periodo migliore della sua cariera, nel quale collabora con giovani artisti quali Miossec e Benjamin Biolay. Nel 2006 uscira' un nuovo album, Le Temps d'une Chanson.
Euro
10,00
codice 3513659
scheda
Green bennie Walkin' & talkin' (ltd. 180 gr.)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1959  rat pack 
jazz
Edizione limitata a mille copie in vinile da 180 grammi, copertina senza codice a barre. Ristampa del 2021 ad opera della Rat Pack, pressoché identica alla rarissima prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1959 dalla Blue Note, inciso al Rudy Van Gelder Studio di Hackensack, New Jersey, il 25 gennaio del 1959, da Bennie Green (trombone), Eddy Williams (sax tenore), Gildo Mahones (pianoforte), George Tucker (contrabbasso) ed Al Dreares (batteria). Un classico esempio del jazz espresso da Green nelle sue sessioni per la Blue Note, "Walkin' & talkin'" si dipana fra hard bop e blues con toni ed atmosfere caldi, amichevoli e solari: un jazz leggero non nello stile o nelle soluzioni tecniche ma nell'animo, swingante e divertente, dall'ascolto agevole e rilassante. Questa la scaletta: "The shouter", "Green leaves", "This love of mine", "Walkin' and talkin'", "All I do is dream of you", "Hoppin' johns". Bennie Green (1923-1977) era uno uno dei pochi trombonisti degli anni '50 che suonavano con uno stile molto personale e non derivato da quello di J. J. Johnson, e si contraddistingueva per il carattere decisamente swingante ed aperto allo r'n'b, capace di farsi apprezzare anche nel mondo del be bop. Dopo aver suonato nei club della natia Chicago, Green militò nell'orchestra di Earl Hines dal 1942 al 1948. Conquistò una certa notorietà tra il 1948 ed il 1951, suonando con Charlie Ventura, ed in seguito, tra il '51 ed il '53, sempre insieme ad Hines in un piccolo gruppo. Guidò poi, lungo gli anni Cinquanta e Sessanta, un proprio gruppo, avvalendosi di musicisti come Cliff Smalls, Charlie Rouse, Eric Dixon, Paul Chambers, Louis Hayes, Sonny Clark, Gildo Mahones e Jimmy Forrest. Famoso rimane un suo album del '64 su Cadet insieme a Sonny Stitt, "My main man". Tra il 1968 ed il 1969 lavorò per pochi mesi insieme a Duke Ellington e, in seguito, si stabilì a Las Vegas, dove trascorse gli ultimi anni suonando in alcune "hotel bands", per poi riapparire sulle scene al Newport Jazz Festival del 1972.
Euro
19,00
codice 2109777
scheda
Guthrie woody Songs To Grow On Volume One: Nursery Days
Lp [edizione] ristampa  stereo  usa  1950  folkways 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good blues rnr coun
Ristampa americana del 1968, "electronically re-channeled", con copertina esclusiva, dell' album uscito per la prima volta su Folkways nel 1950 in formato 10", quindi ristampato epr la prima volta in formato 12" nel 1960. Copertina (con moderati segni di invecchiamento) cartonata, etichetta nera ed argento, catalogo FTS31502. Inciso nel 1947 per la Asch, che ne trasse alcuni 78 giri alla fine degli anni '40, quindi pubblicato con i suoi dodici brani per la prima volta nel 1950 in formato 10" dalla Folkways, questo e' il primo di alcuni album di canzoni per bambini realizzati da Guthrie: dal punto di vista stilistico strumentale e canoro l'autore non si distanzia in modo significativo dai suoi lavori piu' politicizzati, sebbene manchi in questi solchi il sarcasmo che contraddistingue molte sue composizioni per adulti (non c'e' niente qui che rassomigli pezzi come ''Mean talking blues''!), sostituito da un approccio lievemente addolcito ma sempre diretto e genuino. Questa la scaletta: ''Wake up'', ''How doo do'', ''Dance around'', ''Car song'', ''Don't you push me'', ''My dolly'', ''Put your finger in the air'', ''Come see'', ''Race you down the mountain'', ''Clean-o'', ''Merry go 'round'', ''Sleepy eyes''.
Euro
20,00
codice 257497
scheda
Haley bill and his comets Bill haley ("il rock")
Lp [edizione] originale  stereo  ita  1955  de agostini 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent blues rnr coun
Pubblicazione italiana venduta solo tramite il circuito delle edicole nel 1988 (21esimo numero della collana "Il Rock"), copertina in cartoncino lucido fronte retro, senza barcode, label in azzurro sfumato con scritte nere, in alto logo Targa in bianco e nero e logo Il Rock in rosso e giallo, catalogo IGDA1043/44. Compilation che raccoglie i brani piu' celebri di Bill Haley, pubblicati perlopiu' su 78 giri e 45 giri tra la meta' dei '50 e la meta' dei '60, contiene i seguenti brani: "Rock around the clock", "Shake rattle and roll", "Ling ting tong", "See you later alligator", "Flip flop and fly", "Razzle dazzle", "Whole lotta shakin' goin on", "Rock this joint", "Skinni minnie", "Rock a beain' boogie", "The saints rock and roll", "Love letters in the sand". Uno dei piu' grandi interpreti del primo rock & roll bianco insieme a Elvis Presley e Buddy Holly, Bill Haley (1925-1981) fu il primissimo a suonare rock & roll, prima che questa musica avesse addirittura un nome. Haley e' stato in verita' penalizzato dalla sua precocita' e dallo smisurato successo, nel 1955, di "Rock Around the Clock"; nel 1951 pubblica "Rocket 88", considerata oggi la prima vera canzone di rock & roll, nell'anno in cui Elvis Presley compiva 15 anni. Il brano comunque non ottiene alcun particolare successo e la band va a suonare a Cleveland, dove il dj Alan Freed inizia a trasmettere il brano e conia il termine "rock & roll" per definire il sound del gruppo. A questo punto Haley ed i suoi musicisti sono tutti dei trentenni, e nel 1952, Bill Haley and the Saddlemen divengono Bill Haley & His Comets. "Rock Around the Clock" esce quando Elvis Presley non aveva ancora avuto un successo nazionale e Chuck Berry aveva appena registrato il primo singolo per la Chess , Roy Orbison e Buddy Holly non avevano ancora un contratto, dimostrazione evidente di come Bill Haley & His Comets furono i primi ed unici ''inventori'' del rock & roll.
Euro
10,00
codice 330171
scheda
Haley bill and his comets Bill haley's greatest hits
Lp [edizione] ristampa  stereo  ita  1954  orizzonte / mca coral 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent blues rnr coun
Ristampa italiana di fine anni '70 su Orizzonte / MCA Coral, copertina senza barcode, label azzurra con arcobaleno in alto, catalogo ORL8221, timbro Siae del terzo tipo, in uso dal '78/79, con il marchio Siae che non occupa l' intero cerchio centrale. Originariamente pubblicata nel 1968 dalla Decca negli USA, uscita anche in numerosi altri paesi, la popolare raccolta che compila dieci dei più famosi brani di Haley e dei suoi Comets, canzoni che hanno marchiato a fuoco la storia del rock'n'roll degli anni '50, a partire da "(We're gonna) Rock around the clock". Questa la scaletta: "(We're gonna) Rock around the clock" (1954), "Thirteen women" (1954), "See you later, alligator" (1956), "Sway with me" (1958), "Choo choo ch'boogie" (1956), "Razzle-dazzle" (1955), "Shake, rattle and roll" (1954), "Skinny minnie" (1958), "The saints rock'n'roll" (1956), "Burn that candle" (1955), "Joey's song" (1959). Uno dei più grandi interpreti del primo rock & roll bianco insieme a Elvis Presley e Buddy Holly, Bill Haley (1925-1981) fu il primissimo a suonare rock & roll, prima che questa musica avesse addirittura un nome. Haley è stato in verità penalizzato dalla sua precocità e dallo smisurato successo, nel 1955, di "Rock Around the Clock"; nel 1951 pubblica "Rocket 88", considerata oggi la prima vera canzone di rock & roll, nell'anno in cui Elvis Presley compiva quindici anni. Il brano comunque non ottiene alcun particolare successo e la band va a suonare a Cleveland, dove il dj Alan Freed inizia a trasmettere il brano e conia il termine "rock & roll" per definire il sound del gruppo. A questo punto Haley ed i suoi musicisti sono tutti dei trentenni, e nel 1952, Bill Haley and the Saddlemen divengono Bill Haley & His Comets. "Rock Around the Clock" esce quando Elvis Presley non aveva ancora avuto un successo nazionale e Chuck Berry aveva appena registrato il primo singolo per la Chess , Roy Orbison e Buddy Holly non avevano ancora un contratto, dimostrazione evidente di come Bill Haley & His Comets furono i primi ed unici ''inventori'' del rock & roll.
Euro
16,00
codice 334048
scheda
Haley bill and his comets birth of the boogie/mambo rock
78 [edizione] originale  mono  usa  1955  decca 
  [vinile]  Very good blues rnr coun
il quarto singolo per la Decca di Bill Haley e le "sue comete"; 78rpm su Decca "personality series" nera con scritte argento, "Decca" argento in alto con sopra una "stellina",(uscito a 45rom lo stesso anno con la stessa etichetta). Famosissimi per aver inciso "Rock Around The Clock", che li rese celebri nella primavera del '55 perch‚ inserito come brano di accompagnamento ai titoli di testa del film "Blackboard Jungle" e divenuto una sorta di "inno" dei problemi esistenziali della nuova generazione nonch‚ la piu grande hit della storia del R&R con una vendita, nell'arco del tempo, di oltre 25 milioni di copie.
Euro
70,00
codice 300124
scheda
Haley bill and his comets King of the rock
LP2 [edizione] ristampa  stereo  fra  1954  disques festival 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent blues rnr coun
Doppio album, ristampa francese dei tardi anni '70, con price code MU 222 Y sul retro, copertina apribile laminata all'esterno, ancora senza barcode, label grigia con logo Disques Festival rosso in alto, marchio SACEM a sinistra, catalogo ALBUM137, scritta ''MPO'' stampigliata sul trail off di tutti lati. Pubblicata nella metà anni '70 dalla Disques Festival in Francia, questa antologia compila ventidue dei più importanti brani di Haley e dei suoi Comets, canzoni che hanno marchiato a fuoco la storia del rock'n'roll degli anni '50, a partire da "(We're gonna) Rock around the clock", che iconicamente apre la scaletta, ma questa compilation non si limita al periodo di maggior splendore del musicista del Michigan, bensì documenta anche il ritorno di fiamma per la sua musica che ebbe luogo nei primi anni '70 (durante i quali si cimentò anche con covers di gruppi rock del momento, come i Creedence Clearwater Revival), dopo un periodo di relativa oscurità (ma non di inattività) trascorso per buona parte degli anni '60; infatti buona parte del suo album inglese del 1971 "Rock around the country" (uscito negli USA nel 1972 come "Travelin' band"), influenzato dall'allora emergente country rock ma senza rinunciare del tutto alle sue inclinazioni classicamente rock'n'roll, è contenuta nel secondo vinile di questa antologia. Questa la lista dei brani: "(We're gonna) Rock around the clock" (1954), "Skinny minnie" (1958), "Ling-Ting-Tong" (1968), "Rock The Joint" (1957), "Rock-A-Beatin'Boogie" (1955), "See you later, alligator" (1956), "Flip Flop And Fly" (1961), "Love Letter In The Sand" (1960), "The saints rock'n'roll" (1956), "Shake, rattle and roll" (1954), "Me And Bobby McGee" (1970), "How Many" (1957), "Who'll Stop The Rain" (1971), "Pink Eyed Pussycat" (1971), "Travelin' Band" (1971), "No Letter Today" (1971), "Dance Around The Clock" (1971), "Games People Play" (1971), "A Little Piece At A Time" (1971), "I Wouldn't Have Missed It For The World" (1971), "Bony Maronie" (1971), "There's A New Moon Over My Shoulder" (1971). Uno dei più grandi interpreti del primo rock & roll bianco insieme a Elvis Presley e Buddy Holly, Bill Haley (1925-1981) fu il primissimo a suonare rock & roll, prima che questa musica avesse addirittura un nome. Haley è stato in verità penalizzato dalla sua precocità e dallo smisurato successo, nel 1955, di "Rock Around the Clock"; nel 1951 pubblica "Rocket 88", considerata oggi la prima vera canzone di rock & roll, nell'anno in cui Elvis Presley compiva quindici anni. Il brano comunque non ottiene alcun particolare successo e la band va a suonare a Cleveland, dove il dj Alan Freed inizia a trasmettere il brano e conia il termine "rock & roll" per definire il sound del gruppo. A questo punto Haley ed i suoi musicisti sono tutti dei trentenni, e nel 1952, Bill Haley and the Saddlemen divengono Bill Haley & His Comets. "Rock Around the Clock" esce quando Elvis Presley non aveva ancora avuto un successo nazionale e Chuck Berry aveva appena registrato il primo singolo per la Chess , Roy Orbison e Buddy Holly non avevano ancora un contratto, dimostrazione evidente di come Bill Haley & His Comets furono i primi ed unici ''inventori'' del rock & roll.
Euro
20,00
codice 335033
scheda
Haley bill and his comets rock around the clock (+2 tracks)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1955  vinyl lovers 
blues rnr coun
ristampa in vinile 180 grammi, fronte della copertina pressoche' identico alla prima rarissima tiratura uscita su Decca, ma note supplementari sul retro e soprattutto due tracce aggiunte per l' occasione: "R-o-c-k" e "See You Later Alligator", registrate tra la fine del 1955 ed il 1956. Lo storico secondo album; uscito nel dicembre del 1955, giunto al 12esimo posto delle classifiche americane (in Inghilterra' uscira' nel giugno del '56, all' epoca in Inghilterra non esisteva pero' una classifica degli albums), dopo il primo album "Rock With Bill Haley & The Comets" (uscito su Essex nel '54). Questo disco a dir poco storico e dallo straordinario contenuto musicale usci' tre mesi dopo il 10" "Shake Rattle & Roll" di cui e' una versione ampliata contenendone gli otto brani piu' altri quattro. Si tratta di una sorta di raccolta, giacche' i 12 brani sono quelli dei sei singoli pubblicati dai Comets tra il settembre del 1954 (l' incredibile "Rock Around the Clock", vero e proprio atto di nascita del rock'n'roll, con sul retro la irresistibile "13 Women") ed il novembre del '55. Vale la penna citarli tutti: "(We're Gonna) Rock Around the Clock" 2. "Shake, Rattle and Roll" 3. "A.B.C. Boogie" 4. "Thirteen Women (And Only One Man in Town)" 5. "Razzle-Dazzle" 6. "Two Hound Dogs" 7. "Dim, Dim the Lights (I Want Some Atmosphere)" 8. "Happy Baby" 9. "Birth of the Boogie" 10. "Mambo Rock" 11. "Burn That Candle" 12. "Rock-A-Beatin' Boogie". Uno dei piu' grandi interpreti del primo rock & roll bianco insieme a Elvis Presley e Buddy Holly, Bill Haley (1925-1981) fu il primissimo a suonare rock & roll, prima che questa musica avesse addirittura un nome. Haley e' stato in verita' penalizzato dalla sua precocita' e dallo smisurato successo, nel 1955, di "Rock Around the Clock"; nel 1951 pubblica "Rocket 88", considerata oggi la prima vera canzone di rock & roll, nell'anno in cui Elvis Presley compiva 15 anni. Il brano comunque non ottiene alcun particolare successo e la band va a suonare a Cleveland, dove il dj Alan Freed inizia a trasmettere il brano e conia il termine "rock & roll" per definire il sound del gruppo. A questo punto Haley ed i suoi musicisti sono tutti dei trentenni, e nel 1952, Bill Haley and the Saddlemen divengono Bill Haley & His Comets. "Rock Around the Clock" esce quando Elvis Presley non aveva ancora avuto un successo nazionale e Chuck Berry aveva appena registrato il primo singolo per la Chess , Roy Orbison e Buddy Holly non avevano ancora un contratto, dimostrazione evidente di come Bill Haley & His Comets furono i primi ed unici ''inventori'' del rock & roll.
Euro
20,00
codice 2107581
scheda
Hall jim Complete jazz guitar (jazz guitar + bonus track)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1957  pan-am 
jazz
Ristampa in vinile 180 grammi, con copertina esclusiva e con il titolo cambiato in "The complete jazz guitar" (in origine l'album si intitolava "Jazz guitar"), ordine dei brani in scaletta parzialmente modificato, e con una bonus track ("Too close for comfort", incisa nelle stesse sessioni dell'album e posta alla fine della seconda facciata). Originariamente pubblicato nel 1957 dalla Pacific Jazz negli USA, inciso a Los Angeles il 10 ed il 24 gennaio dello stesso anno da Jim Hall (chitarra), Carl Perkins (pianoforte) e Red Mitchell (contrabbasso), questo è lo storico album di debutto da leader per il chitarrista newyorchese. Un apprezzato lavoro di jazz chitarristico dalle forti tinte blues d'altri tempi che, nonostante l'assenza di una batteria, si muove con grande e dinamicità negli agili assoli di chitarra e pianforte, sostenuti dallo sveglio contrabbassista Mitchell. Questa la scaletta: "Stompin' at the savoy", "Things ain't what they used to be", "Thanks for the memory", "Tangerine", "9:20 special", "Stella by starlight", "This is always", "Dee in a dream", "Look for the silver lining", "Seven come eleven". Chitarrista jazz seminale ed innovativo, il newyorchese Jim Hall era uno dei membri originali del quintetto di Chico Hamilton a metà anni '50, e subito dopo fu nel trio di Jimmy Giuffre; suonò poi con Ella Fitzgerald, Lee Konitz e Sonny Rollins. Dopo aver suonato con Art Farmer nella prima metà degli anni '60 si concentra sulla sua attività di band leader, incidendo alcuni apprezzati album, in particolare negli anni '70.
Euro
17,00
codice 3024822
scheda
Hampton lionel Apollo hall concert 1954
Lp [edizione] originale  mono  usa  1955  epic 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good jazz
prima stampa USA in mono, copertina (con lievi segni di invecchiamento) cartonata lucida sul fronte, label gialla con piccoli raggi neri lungo il bordo, con ''deep groove'', scritte nere, logo Epic nero in alto, scritta ''nonbreakable'' a sinistra, catalogo LN3190. Pubblicato nel 1955 dalla Epic negli USA, registrato dal vivo in Europa durante il suo secondo tour nel vecchio continente, effettuato nel 1954, e con il talento di Bobby Plater al flauto ed al sax alto. Hampton ci delizia con il lungo assolo di vibrafono in ''How high the moon'', la bella ballata ''The nearness of you'', la sua atmosferica composizione ''Midnight sun'', l'altro lungo assolo di vibrafono in ''Stardust'' ed una sentita intepretazione di ''Lover man'', nella quale Hampton e Plater alternano pregiati assoli con i loro strumenti. Lionel Hampton (1909-2002) e' il jazzista storicamente associato al vibrafono, rinomato gia' negli anni '30. Nessuno dei suoi "antagonisti" in campo strumentale e' riuscito a eguagliare la sua contagiosa carica vitale, l'inveterato gusto della spettacolarita' ed il suo trascinante carisma. Le sue esibizioni sono sempre state un concentrato di ritmo, melodia e gustose gag, il tutto all'insegna di un notevole istinto musicale, di un sorprendente virtuosismo e dell'instancabile voglia di trasmettere allegria e vibrazioni positive. La sua band, per la sua potenza e la forza comunicativa dello stesso Hampton e' stata definita una volta "una rock'n'roll band che si conforma alle convenzioni del jazz".
Euro
28,00
codice 329364
scheda
Hampton lionel Apollo hall concert 1954
Lp [edizione] ristampa  stereo  ita  1954  fontana 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good jazz
Copia ancora avvolta nel cellophane (aperto), che presenta lievi ondulature sulla copertina, ristampa italiana del 1974 con copertina cambiata e due brani in meno, label blu con parte argento in alto, scritte argentate e logo Fontana blu in alto, catalogo 6433 021, date sul trail off 11/02/74 e 13/02/74, timbro SIAE del primo tipo, in uso tra il '70 ed il '75, con diametro di circa 13/13,5 mm., piu' piccolo dei successivi. Originariamente pubblicato nel 1955 dalla Epic negli USA, registrato dal vivo in Europa durante il suo secondo tour nel vecchio continente, effettuato nel 1954, e con il talento di Bobby Plater al flauto ed al sax alto. Hampton ci delizia con il lungo assolo di vibrafono in ''How high the moon'', la bella ballata ''The nearness of you'', la sua atmosferica composizione ''Midnight sun'', l'altro lungo assolo di vibrafono in ''Stardust'' ed una sentita intepretazione di ''Lover man'', nella quale Hampton e Plater alternano pregiati assoli con i loro strumenti. Lionel Hampton (1909-2002) e' il jazzista storicamente associato al vibrafono, rinomato gia' negli anni '30. Nessuno dei suoi "antagonisti" in campo strumentale e' riuscito a eguagliare la sua contagiosa carica vitale, l'inveterato gusto della spettacolarita' ed il suo trascinante carisma. Le sue esibizioni sono sempre state un concentrato di ritmo, melodia e gustose gag, il tutto all'insegna di un notevole istinto musicale, di un sorprendente virtuosismo e dell'instancabile voglia di trasmettere allegria e vibrazioni positive. La sua band, per la sua potenza e la forza comunicativa dello stesso Hampton e' stata definita una volta "una rock'n'roll band che si conforma alle convenzioni del jazz".
Euro
14,00
codice 321836
scheda
Hampton lionel Complete 1953 paris session
lp2 [edizione] ristampa  stereo  fra  1953  vogue 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good jazz
Riedizione francese su Vogue di fine anni '70, copertina con restauro in alto a destra in corrispondenza di una parte assente della laminatura, contenente materiale gia' pubblicato in passato (parte di esso ad esempio sull'album ''A memorable session vol. 1'' uscito sulla stessa Vogue a fine anni '50), vinile doppio, copertina apribile laminata all'esterno e liscia all'interno, label bianca con parti rosse, verdi e blu, scritte nere, logo Vogue multicolore in basso, catalogo DP.68, logo SACEM in riquadro a destra. Questo album contiene la completa storica sessione tenuta a Parigi il 28 settembre del 1953 da Lionel Hampton e la sua orchestra Paris All Stars, composta da Lionel Hampton (vibrafono), Milton Mezzrow (clarinetto), Walter Williams (tromba), Al Hayes, James Cleveland (trombone), Clifford Scott (sax tenore), Alix Combelle (sax tenore), Billy Mackell (chitarra), William Montgomery (basso elettrico), Curley Hammer (batteria) e Claude Bolling (pianoforte). Una jam session di swing jazz per big band caratterizzata da molti lunghi assoli del vibrafonista, ma anche vigorosi interventi del trombettista Walter Williams, che raramente aveva occasione di spaziare cosi' tanto su disco. Questa la scaletta: ''September in the rain'', ''Free press oui'', ''Always'', ''Waking at the trocadero'', ''Real crazy'', ''More crazy'', ''More and more crazy'', ''Completely crazy'', ''I only have eyes for you'', ''Blue panassie''. Lionel Hampton (1909-2002) e' il jazzista storicamente associato al vibrafono, rinomato gia' negli anni '30. Nessuno dei suoi "antagonisti" in campo strumentale e' riuscito a eguagliare la sua contagiosa carica vitale, l'inveterato gusto della spettacolarita' ed il suo trascinante carisma. Le sue esibizioni sono sempre state un concentrato di ritmo, melodia e gustose gag, il tutto all'insegna di un notevole istinto musicale, di un sorprendente virtuosismo e dell'instancabile voglia di trasmettere allegria e vibrazioni positive. La sua band, per la sua potenza e la forza comunicativa dello stesso Hampton e' stata definita una volta "una rock'n'roll band che si conforma alle convenzioni del jazz".
Euro
15,00
codice 224196
scheda
Hampton lionel Jam session
Lp [edizione] originale  mono  uk  1955  vogue 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent jazz
Prima rara stampa inglese, copertina laminata fronte retro e flipback su due lati sul retro, con indirizzo sul retro "113 - 115 Fulham Road, London, S.W.3, England", precedente il passaggio della Vogue alla Decca, che risale al '56, label rossa con rettangolo bianco in alto, logo Vogue Records bianco e nero in basso, scritte nere al centro e bianche lungo il bordo, catalogo LAE12034. Pubblicato a meta' anni '50 dalla Vogue, inciso a Parigi il 28 settembre del 1953, con formazione composta da Lionel Hampton (vibrafono), Milton Mezzrow (clarinetto), Walter Williams (tromba), Al Hayse, James Cleveland (trombone), Clifford Scott (sax tenore), Claude Bolling (pianoforte), Billy Mackell (chitarra), William Montgomery (basso elettrico), Curly Hamner (batteria) e Alix Combelle (sax tenore in ''Free press oui''). Un jazz molot melodico, scorrevole e solare e' alla base di questo album, nel quale Hampton alterna i propri deliziosi assoli di vibrafono con le entrate degli altri solisti. Questa la scaletta: ''Real crazy (more crazy)'', ''September in the rain'', ''Free press oui'', ''Real crazy (more and more)'', ''Alway's'', ''Real crazy'', ''I only have eyes for you''. Lionel Hampton (1909-2002) e' il jazzista storicamente associato al vibrafono, rinomato gia' negli anni '30. Nessuno dei suoi "antagonisti" in campo strumentale e' riuscito a eguagliare la sua contagiosa carica vitale, l'inveterato gusto della spettacolarita' ed il suo trascinante carisma. Le sue esibizioni sono sempre state un concentrato di ritmo, melodia e gustose gag, il tutto all'insegna di un notevole istinto musicale, di un sorprendente virtuosismo e dell'instancabile voglia di trasmettere allegria e vibrazioni positive. La sua band, per la sua potenza e la forza comunicativa dello stesso Hampton e' stata definita una volta "una rock'n'roll band che si conforma alle convenzioni del jazz".
Euro
32,00
codice 229025
scheda
Hampton lionel Lionel hampton quintet
Lp [edizione] ristampa  stereo  eu  1954  clef / de agostini 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent jazz
Ristampa europea del 2011, in vinile 180 grammi, distribuita dalla De Agostini in Italia per la collana ''Jazz 33 giri'', copertina senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiuratura, label nera con scritte e logo Clef Records argento. Pubblicato nel 1954 dalla Clef, inciso ai Fine Sound Studios di New York il 12 ed il 13 aprile del 1954 da Lionel Hamtpn (vibrafono), Buddy DeFranco (clarinetto, presente solo il 13 aprile), Oscar Peterson (pianoforte), Ray Brown (contrabbasso) e Buddy Rich (batteria). Quattro lunghi brani (''Flying home'' occupa l'intera prima facciata) di esuberante e giocoso jazz di ispirazione swing, con DeFranco e Peterson molto attivi ed efficaci. Questa la scaletta: ''Flying home'', ''Je ne se pas'', ''On the sunny side of the street'', ''April in paris''. Lionel Hampton (1909-2002) è il jazzista storicamente associato al vibrafono, rinomato già negli anni '30. Nessuno dei suoi "antagonisti" in campo strumentale è riuscito a eguagliare la sua contagiosa carica vitale, l'inveterato gusto della spettacolarità ed il suo trascinante carisma. Le sue esibizioni sono sempre state un concentrato di ritmo, melodia e gustose gag, il tutto all'insegna di un notevole istinto musicale, di un sorprendente virtuosismo e dell'instancabile voglia di trasmettere allegria e vibrazioni positive. La sua band, per la sua potenza e la forza comunicativa dello stesso Hampton è stata definita una volta "una rock'n'roll band che si conforma alle convenzioni del jazz".
Euro
14,00
codice 329520
scheda
Harris bill Bill harris and friends
Lp [edizione] ristampa  stereo  usa  1957  fantasy 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent jazz
Ristampa USA del 1983 su Fantasy, copertina senza barcode, label blu con scritte e logo Fantasy argentati, catalogo OJC-083. Originariamente pubblicato nel 1957 dalla Fantasy negli USA, uscito nel Regno Unito su Vocalion, questo album fu inciso a Los Angeles nel settembre del 1957 da Bill Harris (trombone), Ben Webster sax tenore), Jimmy Rowles (pianoforte), Red Mitchell (contrabbasso) e Stan Levey (batteria). Ricordato dalla critica come uno dei migliori album di Harris da band leader, questo lp lo vede insieme ad un gruppo di alto livello attraverso ispirate jams sopra classici standards, interpretati con un bop jazz melodico e caldamente espressivo. Questa la scaletta: "It might as well be spring", "Crazy rhythm", "Where are you", "Just one more chance", "I surrender dear", "I'm getting sentimental over you", "In a mellow tone". Originario di Philadelphia, Bill Harris (1916-1973) è ricordato dal critico Scott Yanow come uno dei pochi trombonisti di metà '900 non influenzati dal celebre J.J. Johnson rispetto al quale Harris sviluppò una propria voce distinta ed originale. Fra i tardi anni '30 e la metà dei '40, Harris suonò nelle orchestre di giganti come Gene Krupa, Benny Goodman e Woody Herman, fra gli altri: nella big band di quest'ultimo, il brano "Bijou" era quello in cui il trombonista si metteva più in luce; Harris lavorerà con Herman anche in seguito, nei tardi anni '40 e '50. Relativamente poche sono le sue sessioni e pubblicazioni come band leader, racchiuse per lo più fra il 1945 ed il 1957; fra il 1950 ed il 1954 si fece apprezzare con il Jazz at the Philarmonic, e nella seconda metà del decennio suonò spesso con Flip Philips, poi dagli anni '60 in poi la sua attività musicale andò diradandosi.
Euro
20,00
codice 333920
scheda
Harrison wilbert Kansas city
Lp [edizione] nuovo  stereo  hol  1959  relic 
blues rnr coun
Copertina lucida a busta senza codice a barre, label gialla con scritte nere e logo Relic in alto. Pubblicata dalla Relic, questa raccolta contiene sedici brani del bluesman Wilbert Harrison, in gran parte singoli originariamente usciti su Fury e Sphere fra la fine degli anni '50 ed i primi '60, oltre ad alcuni inediti dello stesso periodo. Non puo' mancare la sua hit ''Kansas City'', mentre e' presente anche ''Let's stick together'', singolo dal quale anni dopo prendera' forma la sua seconda hit ''Let's work together'', reinterpretata anche dai Canned Heat. Un'occasione per riscoprire un protagonista meno noto del r'n'b e del rock'n'roll, a meta' fra questi due stili. Questa la scaletta dei brani, alcuni in mono, altri in stereo: ''Kansas City'' (singolo, 1959), ''Cheatin' baby'' (singolo, 1959), ''Let's stick together'' (singolo, 1962), ''A woman in trouble'' (inedito), ''My love'' (singolo), ''C.C. rider'' (singolo, 1960), ''Since I fell for you'' (singolo, 1960), ''It's been a long time'' (inedito, 1959), ''Don't wreck my life'' (singolo, 1959), ''Little school girl'' (singolo, 1960), ''Messed around and fell in love'', ''Kansas City twist'' (singolo, 1962), ''Listen my darling'' (singolo, 1959), ''Pretty little woman'' (inedito), ''The horse'' (singolo, 1961), ''Goodbye Kansas City'' (singolo, 1960). Wilbert Harrison (1929-1994), proveniente dalla Carolina del nord, inizia fin dal 1950 a dedicarsi professionalmente alla musica e, malgrado numerose incisioni per diverse etichette, Š solo nel '59 che ottiene, in maniera "rocambolesca", il suo grande successo con "Kansas City", che altro non e' che il rifacimento di "K.C. Loving", una canzone di Leiber & Stoller gi… incisa nel '52 da Little Willie Littlefield, e che all'inizio entra nella classifica di Billboard al centesimo posto ed improvvisamente sale fino al primo, diventando uno dei grandi classici del R&R; tra tutte le numerose cover basti ricordare quella dei Beatles. In seguito, per tutti i '60, Harrison continuer… ad incidere per piccole etichette, fino a quando, nel '69 giunge la sua seconda ed ultima hit, "Let's work together", brano ripreso poi anche dai Canned Heat e da Brian Ferry. Uno dei musicisti pi— dotati in assoluto; infatti, oltre a cantare suona chitarra, piano, batteria ed armonica.
Euro
12,00
codice 3500797
scheda
Harrison wilbert kansas city/listen my darling
78 [edizione] originale  mono  usa  1959  fury 
  [vinile]  Very good blues rnr coun
rara stampa originale usa, uscito senza copertina, etichetta gialla con scritte nere e scritta "Fury records" in alto nera con Fury grande e records sotto piu' piccola, del primo, celeberrimo singolo, (qui a 78rpm), inciso per la Fury da Wilbert Harrison. Nato nel '29 in North Carolina, inizia fin dal 1950 a dedicarsi professionalmente alla musica e, malgrado numerose incisioni per diverse etichette, Š solo nel '59 che ottiene, in maniera "rocambolesca", il suo grande successo con la qui presente "Kansas City", che altro non e' che il rifacimento di quella "K.C. Loving", una canzone di Leiber & Stoller gi… incisa nel '52 da Little Willie Littlefield, e che all'inizio entra nella classifica di Billboard al centesimo posto ed improvvisamente sale fino al primo, diventando uno dei grandi classici del R&R; tra tutte le numerose cover basti ricordare quella dei Beatles. In seguito, per tutti i '60, Harrison continuer… ad incidere per piccole etichette, fino a quando, nel '69 giunge la sua seconda ed ultima hit, "Let's work together", brano ripreso poi anche dai Canned Heat e da Brian Ferry. Uno dei musicisti pi— dotati in assoluto; infatti, oltre a cantare suona chitarra, piano, batteria ed armonica.
Euro
350,00
codice 301314
scheda
Hawkins coleman Encounters ben webster
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1957  verve / vital vinyl 
jazz
Ristampa ottenuta dai master tapes originali, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura, dell'album originariamente pubblicato dalla Verve nel 1959. Inciso ai Capitol Studios di Vine Street, Hollywood, il 16 ottobre del 1957, con formazione composta da Coleman Hawkins (sax tenore), Ben Webster (sax tenore), Oscar Peterson (pianoforte), Herb Ellis (chitarra), Ray Brown (contrabbasso) ed Alvin Stoller (batteria). Uno storico album che immortala l'incontro in studio fra due dei piu' importanti sassofonisti della storia del jazz, questo lp accarezza le orecchie dell'ascoltatore con un jazz melodico e rilassato, guidato dai languidi e mai pretenziosi assoli dei due sassofonisti, attraverso brani scorrevoli che in alcuni episodi sono sostenuti da ritmi blues (''Blues for Yolande'') e latini (''La rosita''). Questa la scaletta: ''Blues for Yolande'', ''It never entered my mind'', ''La rosita'', ''Cocktails for two'', ''You'd be so nice to come home to'', ''Prisoner of love'', ''Tangerine'', ''Shine on, harvest moon'', ''La rosita (short alternate version)''. Considerato il primo interprete importante del sassofono tenore nel jazz, oltreche' uno dei piu' grandi di sempre, Coleman Hawkins (1904-1969) proveniva da St. Joseph nel Missouri. Apprezzato anche per la capacita' di far progredire il proprio stile, senza rimanere testardamente attaccato al passato, Hawkins si mise in luce gia' negli anni '20, in particolare nell'orchestra di Fletcher Henderson, quando mise in risalto per la prima volta il suo strumento, in precedenza poco considerato nel jazz e relegato al vaudeville ed alle ''marchin' band''. Hawkins lascio' l'orchestra di Henderson nel 1934, stabilendosi in Europa fino al 1939, per poi attraversare uno dei suoi momenti artisticamente piu' felici nella prima meta' degli anni '40. Si confronto' con e lancio' jazzisti di generazioni piu' giovani, evolvendo al tempo stesso il proprio stile: gia' nel 1944 accolse nella sua formazione il controverso genio di Thelonious Monk, e poi i giovani Miles Davis, Max Roach ed Oscar Petitford; Sonny Rollins lo cito' come la sua fonte d'ispirazione principale. Continuo' la sua attitivita' fino al 1965, senza farsi mettere in crisi dagli sviluppi del jazz, molto rapidi nei due decenni successivi alla seconda guerra mondiale; fra le sue composizioni, molte delle quali sono considerate seminali, citiamo ''Picasso'', registrata nel 1948, reputato il primo brano per solo sassofono della storia del jazz.
Euro
22,00
codice 3033096
scheda
Hawkins coleman Encounters ben webster (+1 track)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1957  waxtime 
jazz
Edizione limitata, vinile da 180 grammi per audiofili, rimasterizzata con sistema DMM ("Direct Metal Matering". Ristampa con una bonus track tratta dalle stesse sessioni (''La rosita'' alternate version), copertina pressoche' identica a quella della prima rara tiratura, dell'album originariamente pubblicato dalla Verve nel 1959. Inciso ai Capitol Studios di Vine Street, Hollywood, il 16 ottobre del 1957, con formazione composta da Coleman Hawkins (sax tenore), Ben Webster (sax tenore), Oscar Peterson (pianoforte), Herb Ellis (chitarra), Ray Brown (contrabbasso) ed Alvin Stoller (batteria). Uno storico album che immortala l'incontro in studio fra due dei piu' importanti sassofonisti della storia del jazz, questo lp accarezza le orecchie dell'ascoltatore con un jazz melodico e rilassato, guidato dai languidi e mai pretenziosi assoli dei due sassofonisti, attraverso brani scorrevoli che in alcuni episodi sono sostenuti da ritmi blues (''Blues for Yolande'') e latini (''La rosita''). Questa la scaletta: ''Blues f
Euro
22,00
codice 2124302
scheda
Hawkins screamin' jay The singles 1954-1957
Lp [edizione] originale  stereo  eu  1954  rumble 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent blues rnr coun
Copia ancora incellophanata, la prima stampa su Rumble, label grigia e viola, catalogo RUM201106. Pubblicata nel 2011 dalla Rumble, questa raccolta presenta quindici brani tratti da singoli risalenti a periodo 1954-57 del grande eccentrico di Cleveland, usciti prima dell'album di debutto su etichette quali Okeh, Timely, Wing, Mercury; non puo' mancare ovviamente il suo cavallo di battaglia ''I put a spell on you''. Questa la scaletta: ''Not anymore'' (1957), ''Baptize me in wine'' (1958), ''Please try to understand'' (1957), ''This is all'' (1955), ''(She put the) whamee (on me)'' (1955), ''You're all my life to me'' (1955), ''Well I tried'' (1955), ''Even though'' (1956), ''Talk about me'' (1956), ''I put a spell on you'' (1956), ''Little demon'' (1956), ''You made me love you'' (1957), ''Darling, please, forgive me'' (1957), ''Frenzy'' (1957), ''Person to person'' (1957). Screamin' Jay Hawkins, vero nome Jalacy J. Hawkins, e' stato probabilmente il piu' bizzarro interprete del rock'n'roll degli anni '50. Cresciuto a Cleveland in una famiglia adottiva, si dedica in gioventu' alla boxe ma finisce poi per intraprendere la carriera musicale, come pianista e cantante, nel gruppo di Tiny Grimes all'inizio degli anni '50. Nel 1956 arriva al successo con la sua celeberrima "I put a spell on you", che diverra' un classico della musica rock (fra le cover citiamo quella dei Creedence Clearwater Revival del 1968). Il suo modo di cantare e la voce possente gli valgono il soprannome "Screamin", urlante. Nel 1958 esce quindi il primo album ''At home with'', in cui la voce potentissima di Hawkins si esibisce in energici brani rock'n'roll e r'n'b, ma anche in ballate (tipo di composizione che lui prediligeva) come "Ol' man river" e bizzarri o, meglio, folli brani come l'indescrivibile "Hong Kong". Poco amato dall'establishment musicale americano, nel corso degli anni '60 suona in giro per l'Europa e l'Asia e pubblica alcuni album senza riscuotere molto successo. Screamin' Jay Hawkins era noto anche per le sue eccentriche esibizioni dal vivo, durante le quali usciva da una bara urlando, vestito con abiti sgargianti e strani copricapi, esibendosi in compagnia di un teschio, "Henry", che fumava una sigaretta; alcuni lo considerano percio' un precursore di musicisti rock molto scenici dal vivo come Arthur Brown e gli Who.
Euro
20,00
codice 254130
scheda
Haynes roy We three
Lp [edizione] ristampa  stereo  eu  1958  new jazz / ojc / concord 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent jazz
Ristampa del 2014, in vinile da 180 grammi, ormai fuori catalogo, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura, etichetta viola ed argento, catalogo OJC-196 (NJ-8210) sull' etichetta, 0888072351189 sulla costola. Originariamente pubblicato nel 1958 dalla New Jazz, inciso al Rudy Van Gelder Studio di Hackensack, New Jersey, il 14 novembre del 1958, da Roy Haynes (batteria), Phineas Newborn (pianoforte) e Paul Chambers (contrabbasso). Il debutto vinilico da bandleader per il batterista afroamericano, ''We three'' vede in gran risalto il pianista Newborn, al quale Haynes lascia spazio attraverso questi sei brani di hard bop fluido e rilassato, che si lascia ascoltare con facilita'. Questa la scaletta: ''Reflection'', ''Sugar ray'', ''Solitaire'', ''After hours'', ''Sneakin' around'', ''Our delight''. Strumentista versatile e noto principalmente per la sua attivita' di sessionman e membro di prestigiosi ensemble, il batterista Roy Haynes ha suonato praticamente con tutti i grandi del jazz dagli anni '40 in poi, da Lester Young e Charlie Parker a Thelonious Monk, e poi con Gillespie, Coltrane, Davis, Chick Corea e Pat Metheny, solo per citarne una parte. Haynes ha avuto tuttavia anche una lunga carriera come band leader, iniziata a meta' anni '50 ed in corso ancora nei primi anni del nuovo secolo, quando l'oramai ottantenne jazzista continua ad ottenere riconoscimenti.
Euro
26,00
codice 248909
scheda
Lp [edizione] originale  stereo  usa  1958  norton 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent blues rnr coun
Copia ancora incellophanata, l' originale stampa, copertina lucida ricca di note e foto sul retro, etichetta in bianco e nero, catalogo Ed-358. Pubblicata nel 2010 dalla Norton, questa benemerita antologia compila tutti i brani dei cinque singoli su TNT e dei due su Renner usciti a nome Roy Head and the Traits fra il 1959 ed il 1962, oltre al singolo "One more time / Don't be blue" uscito nel 1965 a nome Roy Head (si tratta dei brani del primo singolo con i Traits, ma con l'aggiunta di sovraincisioni per opera della stessa TNT). Sono le primissime pubblicazioni di un giovanissimo Roy Head, accompagnato dai Traits, prima di raggiungere la fama nazionale con il fortunato singolo "Treat her right" del 1965. Autentiche gemme di rock'n'roll texano, grezze, asciutte e, per i tempi, selvagge, che resero il poco più che adolescente Head ed i Traits una delle più importanti realtà della scena rock'n'roll dello Stato della stella solitaria, ancor prima di sfondare a livello nazionale qualche anno dopo. Questa la scaletta: "One More Time" (1959), "Don't Be Blue" (1959), "Live It Up" (1960), "Yes I Do" (1960), "My Baby's Blue" (1960), "Here I Am In Love Again" (1960), "Summertime Love" (1960), "Your Turn To Cry" (1960), "Walking All Day" (1961), "Night Time Blues" (1961), "One More Time" (versione a nome Roy Head, 1965), "Don't Be Blue" (versione a nome Roy Head, 1965), "Little Mama" (1962), "Linda Lou" (1962), "Woe Woe" (1962), "Got My Mojo Working" (1962). Uno dei grandi protagonisti del primo rock'n'roll texano, Roy Head (1941-2020) calcava le scene del proprio Stato ancora giovanissimo, pubblicando il suo primo singolo "One more time" nel 1959; nel corso della sua carriera, capace di sintetizzare rockabilly, r'n'b, soul, country e swamp rock, Head ottenne un primo grandissimo successo solista nel 1965 con il singolo "Treat her right", giunto al secondo posto nella classifica nazionale con il suo esplosivo cocktail fra rock'n'roll e soul, poi negli anni '70 ottenne alcuni buoni successi nell'ambito del country & western. Quale che fosse lo stile con cui si cimentava, Head mantenne sempre la sua energia passionale e diretta, proponendo un personaggio funambolico e scoppiettante nei suoi rinomati concerti.
Euro
20,00
codice 254563
scheda

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